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Papa: composizione Sinodo coerente con Tradizione Chiesa

Papa: composizione Sinodo coerente con Tradizione ChiesaCittà del Vaticano, 2 ott. (askanews) – La composizione della XVI Assemblea sinodale i cui lavori sono stati aperti oggi in Vaticano “è più che un fatto contingente. Essa esprime una modalità di esercizio del ministero episcopale coerente con la Tradizione viva della Chiesa e con l’insegnamento del Concilio Vaticano II: mai il Vescovo, come ogni altro cristiano, può pensarsi ‘senza l’altro’. Come nessuno si salva da solo, l’annuncio della salvezza ha bisogno di tutti, e che tutti siano ascoltati”. A spiegarlo è stato Papa Francesco nel suo discorso pronunciato questo pomeriggio nell’Aula Paolo VI, all’apertura dei lavori della Seconda Sessione della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi.


“La presenza all’Assemblea del Sinodo dei Vescovi di membri che non sono Vescovi non fa venir meno la dimensione ‘episcopale’ dell’Assemblea. – ha poi sottolineato – Meno ancora pone qualche limite o deroga all’autorità propria del singolo Vescovo e del Collegio Episcopale. Essa piuttosto segnala la forma che è chiamato ad assumere l’esercizio dell’autorità episcopale in una Chiesa consapevole di essere costitutivamente relazionale e per questo sinodale”. Francesco ha, infine, concluso che comunque “si dovranno individuare, in tempi adeguati, diverse forme di esercizio ‘collegiale’ e ‘sinodale’ del ministero episcopale (nelle Chiese particolari, nei raggruppamenti di Chiese, nella Chiesa tutta), sempre rispettando il deposito della fede e la Tradizione viva, sempre rispondendo a quello che lo Spirito chiede alle Chiese in questo tempo particolare e nei diversi contesti in cui esse vivono”.

Padre Faltas: la situazione è terribile, Gerusalemme è vuota

Padre Faltas: la situazione è terribile, Gerusalemme è vuotaRoma, 2 ott. (askanews) – “La situazione è terribile, Gerusalemme è vuota. Ciò che è successo ieri è una cosa terribile. La popolazione sta male oramai da un anno. Temo che Israele risponderà e sarà sempre peggio. Penso che la colpa sia della comunità internazionale che deve lavorare sul serio e obbligare le due parti a sedersi intorno al tavolo dei negoziati. Senza dialogo continueranno ad esserci sangue, violenza, vendetta”. A parlare ad askanews è padre Ibrahim Faltas, Vicario della Custodia di Terra Santa, commentando quanto accaduto ieri sugli attacchi dell’Iran in Israele.


“Oggi tutte le scuole sono rimaste chiuse – ha aggiunto Faltas – la città è deserta. Noi continuiamo a pregare, partecipando al triduo francescano (il 4 ottobre è la festa di San Francesco, ndr). Chiediamo con forza di tornare al tavolo dei negoziati, entrambe le parti. La gente sta male oramai da un anno”. Da padre Faltas un appello incessante alla pace. “Basta odio, basta vendetta, basta violenza. In un anno sono morte tantissime persone, nessuno sta bene in questa situazione, nè i palestinesi nè gli israeliani, nè gli ebrei nè i musulmani nè i cristiani”, aggiunge il francescano. Chiediamo con forza: basta morti, basta distruzioni. La situazione è drammatica”.


Ci sarà una risposta di Israele? “Sicuramente risponderanno”, conclude Faltas. Quale dunque la soluzione per uscire da questa crisi? “Da 70 anni la soluzione è sempre la stessa: due Stati, due popolo. Tutto il mondo lo dice, ma nessuno lo attua. Il parlamento israeliano ha anzi votato una risoluzione in base alla quale non viene accettato lo stato palestinese. Così continueranno sempre gli scontri”. (di Serena Sartini)

Papa: domenica a Santa Maria Maggiore per invocare la pace

Papa: domenica a Santa Maria Maggiore per invocare la paceCittà del Vaticano, 2 ott. (askanews) – Stiamo vivendo un “drammatico momento, mentre i venti della guerra e i fuochi della violenza continuano a sconvolgere interi popoli e nazioni”. Per questo Papa Francesco ha annunciato a sorpresa stamane, nel corso della solenne messa di apertura del prossimo Sinodo dei vescovi a Roma che si recherà, domenica prossima, nella Basilica romana di Santa Maria Maggiore per una supplica alla Madonna per chiedere pace e concordia per l’umanità.


“Per evocare dall’intercessione di Maria Santissima il dono della pace, domenica, – ha detto il Papa al termine della sua omelia – nella basilica di Santa Maria Maggiore, reciterò il Santo Rosario e rivolgerò alla Vergine una accorata supplica. Se è possibile chiedo anche a voi, membri del Sinodo – ha poi aggiunto – di unirvi a me in quell’occasione e il giorno dopo, 7 ottobre, chiedo a tutti di vivere una giornata di preghiera di digiuno per la pace del mondo”.

Aeronautica Militare, il nuovo comando a Milano spicca il volo

Aeronautica Militare, il nuovo comando a Milano spicca il voloMilano, 1 ott. (askanews) – Un nuovo comando a Milano per l’Aeronautica Militare, Forza armata votata all’innovazione. Il Comando della Squadra Aerea, uno degli Alti Comandi della Forza Armata fino ad ora con sede a Roma, e il Comando della Prima Regione Aerea di Milano vanno a creare un unico nuovo ente denominato “Comando della Squadra Aerea e della Prima Regione Aerea”, con sede in Piazza Novelli.


Un evento a lungo auspicato. L’essenza dell’areonautica è ora più vicina a una parte importante dell’industria della difesa, aerospaziale e alla ricerca. La cerimonia ufficiale di costituzione della nuova struttura si è tenuta presso l’hangar del Comando Aeroporto Militare di Milano-Linate, alla presenza del Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare Luca Goretti.


“È una riorganizzazione ponderata”, ha detto Goretti alla stampa. “È qualche tempo che ci stiamo pensando, e noi dobbiamo fare un salto di qualità anche da un punto di vista tecnologico, abbiamo pensato che l’area di Milano potesse offrire per tutti quanti noi un’opportunità, quindi abbiamo cercato di accorpare e portare su Milano il Comando della Squadra Aerea, che è il pilastro operativo fondamentale, proprio perché attraverso la loro esperienza si potrà travasare questa conoscenza anche alle nostre industrie e università dell’area di Milano, per poter migliorare sinergicamente questo risultato. Saranno circa 400 persone che si trasferiranno qui a Milano, la maggior parte sono volontari, ai quali abbiamo offerto anche nuovi alloggi, nuovi uffici, per permettere anche la logistica in grado di poterli sostenere”. Poco prima nel suo discorso aveva fatto riferimento all’importanza del “gioco di squadra”. “È il riconoscimento di un intenso e valido gioco di squadra” di “tutti” ha detto Goretti. Ideale passaggio di consegne della Prima Regione Aerea da Luigi Del Bene ad Alberto Biavati. Il primo diventa vice comandante della nuova struttura, mentre il secondo ha assunto l’incarico di Comandante della Squadra Aerea e Prima Regione Aerea.


Biavati spiega che è giusto che la natura militare quale è una forza armata del Paese sia equamente distribuita sul territorio nazionale: “Già avevamo delle entità qui su Milano che erano importanti, ma a nostro avviso non erano abbastanza importanti per gratificare l’importanza che ha una città come Milano e una regione come la Lombardia”, dichiara. Ora da Milano saranno comandati circa 83 enti operativi, 4 dell’attuale Regione Aerea e 79 del precedente Comando Squadra Aerea. Nell’occasione della cerimonia sono state inoltre conferite una serie di medaglie al valore aeronautico al personale della Forza armata, in particolare agli equipaggi del 15esimo stormo dell’Aeronautica militare.


Dall’alluvione del maggio 2023 in Emilia Romagna, il maresciallo di prima classe aerosoccoritore Vito Guglielmi, oggi insignito con la medaglia d’oro: “Il ricordo più forte è quando, in quei momenti drammatici, recuperavamo la gente dei tetti arrivando anche allo stremo delle forze. La gente ci ringraziava con gesti quali carezze, sorrisi, abbracci. Ci dava la forza di continuare, non potevamo mollare, dovevamo continuare per portarne quanti più possibile al sicuro”, ha affermato Guglielmi nelle sue dichiarazioni alla stampa. Nel pomeriggio si è tenuto a Piazza Novelli il taglio del nastro della nuova sede, con a seguire un briefing illustrativo sui compiti del nuovo Comando e l’intervento del Capo di Stato Maggiore A.M., alla presenza delle autorità cittadine, del sindaco Beppe Sala e l’assessore regionale Romano La Russa. Oltre ai compiti sono stati presentati anche gli importanti lavori di ammodernamento e infrastrutturali della sede per ospitare il personale e agevolare le complesse funzioni di comando e controllo.

Una perturbazione verso l’Italia: in arrivo 4 giorni di maltempo

Una perturbazione verso l’Italia: in arrivo 4 giorni di maltempoMilano, 1 ott. (askanews) – Un’intensa perturbazione, in atto tra il Mare del Nord e i Paesi Bassi, è pronta a scendere verso l’Italia. Lo annuncia Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, spiegando che le prime piogge sono attese nelle prossime ore tra Liguria e Toscana e poi, dalla sera, anche verso la Pianura Padana. Sul resto del Paese il tempo sarà in prevalenza soleggiato con massime che raggiungeranno i 27-29 gradi al Sud e 25 gradi a Roma.


Il vero maltempo autunnale arriverà mercoledì 2 ottobre: sin dal mattino sono previste piogge autunnali sul Centro-Nord, in particolare tra Toscana e Nord-Ovest e in successiva estensione verso il Nord-Est. I fenomeni più intensi sono attesi sul Triveneto “con cumulate di pioggia superiori anche ai 100 mm in 24 ore”. Al Sud, invece, il sole e i venti meridionali associati al ciclone (in arrivo aria calda dal nord africa) spingeranno le massime di nuovo sopra i 30 gradi : Bari, Catania e Siracusa fino a 31. Giovedì 3 avremo “il clou del maltempo, con piogge e temporali intensi in espansione anche verso il meridione: al mattino i fenomeni più importanti sono attesi sul Nord-Ovest e in Sardegna, in rapido movimento verso levante”. Già dalla tarda mattinata “non è escluso infatti un forte temporale verso la Capitale, con tutto il versante tirrenico raggiunto dal ciclone e con piogge su quasi tutta l’Italia, meno probabili solo tra Calabria e Sicilia dove anzi le temperature saliranno fino a 33 gradi. In seguito, “questo ciclone isolato vagherà in modo non controllato e tornerà molto probabilmente verso nord: venerdì non sono escluse piogge intense anche in Emilia Romagna (colpita dalla recente alluvione) così come in Friuli e su buona parte del versante adriatico”. Ci saranno delle schiarite probabili al Nord-Ovest ed un miglioramento sulla Sardegna, ma assisteremo ad un diffuso calo delle temperature con la comparsa della neve sulle Alpi e sull’Appennino settentrionale oltre i 1700-1800 metri”.


Infine, meteorologo del sito www.iLMeteo.it spiega che “nonostante la traiettoria vagabonda del ciclone, i modelli prevedono con buona attendibilità l’allontanamento del vortice dall’Italia nel prossimo weekend: sabato sono previste le ultime piogge al Centro-Sud e in Romagna, domenica dovrebbe tornare il sole ovunque con temperature autunnali per tutti”.

Cosa ha detto Piantedosi sulle manifestazioni pro Palestina

Cosa ha detto Piantedosi sulle manifestazioni pro PalestinaFirenze, 30 set. (askanews) – “Le autorità di pubblica sicurezza a Roma, come credo nelle altre città, si sono predisposte. Noi non vietiamo quasi mai le manifestazioni, difendiamo il diritto costituzionale di manifestazione del pensiero, e anche per una tendenza a voler gestire il dissenso problematico e critico. Però, con preavvisi che in maniera più o meno allusiva tendevano a celebrare la data del 7 ottobre come l’esaltazione di un eccidio, francamente non era possibile lasciar fare. Ho letto che qualcuno in barba al divieto pensa di manifestare, vedremo. Ma esiste una posizione di principio e una operativa”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, a Marine di un Cosp in Prefettura a Firenze, parlando della decisione della Questura di Roma che ha vietato le manifestazioni per la Palestina in programma per il prossimo 5 ottobre.


“Se siamo preoccupati? Lo siamo nel senso che tutto ciò che è impegnativo ci preoccupa. Anche le notizie che arrivano da quel fronte, anche libanese, non sono rassicuranti, con tutti i riflessi che possono avere nell’acuire le contrapposizioni in termini di ordine pubblico. Ma noi siamo consapevoli di fare tutto quello che è necessario fare”, ha aggiunto Piantedosi.

Piantedosi: inevitabile vietare le manifestazioni pro Palestina

Piantedosi: inevitabile vietare le manifestazioni pro PalestinaFirenze, 30 set. (askanews) – “Le autorità di pubblica sicurezza a Roma, come credo nelle altre città, si sono predisposte. Noi non vietiamo quasi mai le manifestazioni, difendiamo il diritto costituzionale di manifestazione del pensiero, e anche per una tendenza a voler gestire il dissenso problematico e critico. Però, con preavvisi che in maniera più o meno allusiva tendevano a celebrare la data del 7 ottobre come l’esaltazione di un eccidio, francamente non era possibile lasciar fare. Ho letto che qualcuno in barba al divieto pensa di manifestare, vedremo. Ma esiste una posizione di principio e una operativa”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, a Marine di un Cosp in Prefettura a Firenze, parlando della decisione della Questura di Roma che ha vietato le manifestazioni per la Palestina in programma per il prossimo 5 ottobre.


“Se siamo preoccupati? Lo siamo nel senso che tutto ciò che è impegnativo ci preoccupa. Anche le notizie che arrivano da quel fronte, anche libanese, non sono rassicuranti, con tutti i riflessi che possono avere nell’acuire le contrapposizioni in termini di ordine pubblico. Ma noi siamo consapevoli di fare tutto quello che è necessario fare”, ha aggiunto Piantedosi.

Milano, arresti e perquisizioni tra capi ultras di Inter e Milan

Milano, arresti e perquisizioni tra capi ultras di Inter e MilanMilano, 30 set. (askanews) – Dalle prime ore di questa mattina è in corso una vasta operazione della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Milano, che ha portato ad arresti e perquisizioni tra i capi ultrà di Inter e Milan, tanto da arrivare a un azzeramento dei vertici delle organizzazioni per sospette infiltrazioni criminali.


Gli agenti del Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, della Squadra Mobile e della S.I.SCO di Milano stanno eseguendo decine di misure cautelari e decreti di perquisizione nei confronti di persone indagate a vario titolo per associazione per delinquere, con l’aggravante del metodo mafioso, estorsione, lesioni ed altri gravi reati. Nello stesso contesto ulteriori misure sono state eseguite da militari del Servizio Centrale Investigazioni Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.) e del Nucleo Polizia Economico Finanziario della Guardia di Finanza di Milano – G.I.C.O. Gli indagati sono quasi tutti riconducibili alle tifoserie ultras delle due principali squadre milanesi e i reati connessi al giro d’affari legato al contesto calcistico.


I dettagli dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle ore 11:30 presso gli uffici della Procura della Repubblica di Milano alla presenza del Procuratore Nazionale Antimafia Giovanni Melillo, del Procuratore della Repubblica di Milano Marcello Viola, del Questore di Milano Bruno Megale, del Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Milano Gen. B. Andrea Fiducia, del Direttore del Servizio Centrale Operativo Vincenzo Nicolì, del Comandante del Servizio Centrale Investigazioni C.O. Gen. D. Antonio Quintavalle e di investigatori della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza.

Papa: non coprire mai gli abusi. Tutti, preti e vescovi, denuncino sempre

Papa: non coprire mai gli abusi. Tutti, preti e vescovi, denuncino sempreCittà del Vaticano, 29 set. (askanews) – Ancora una condanna netta di Papa Francesco degli abusi nella Chiesa. Francesco, nella sua omelia allo stadio di Bruxelles, ha detto di voler tornare “con la mente e con il cuore alle storie delle vittima incontrate l’altro ieri”. “Lo ripeto: – ha poi aggiunto interrotto da numerosi applausi dei fedeli – nella chiesa c’è posto per tutti ma tutti saremo giudicati: chiedo a tutti ai vescovi, di non coprire gli abbusi, di condannare gli abusatori e aiutarli a guarire da questa malattia degli abusi”.


“Il male – ha poi aggiunto il pontefice – non si nasconde ma va portato allo scoperto. Che si sappia, come hanno fatto con coraggio alcune vittime, perchè sia giudicato l’abusatore sia laico, prete o vescovo, che sia giudicato… La parola di Dio è chiara”. Francesco ha poi concluso affermando che “le persone abusate ci chiamano, non ostacoliamole ma ascoltiano e non silenziamo il loro grido”. “Quanti casi di abusi abbiamo nella nostra storia e nella società…”, ha aggiunto.


“Pensiamo a quello che accade quando i piccoli sono scandalizzati, colpiti, abusati da coloro che dovrebbero averne cura, alle ferite di dolore e di impotenza anzitutto nelle vittime, ma anche nei loro familiari e nella comunità”, ha detto il Papa nella sua omelia tra gli applausi dei circa 40 mila fedeli raccolti nello stadio di Bruxelles per la messa. “Con la mente e con il cuore torno alle storie di alcuni di questi ‘piccoli’ che ho incontrato l’altro ieri. Li ho sentiti, ho sentito la loro sofferenza di abusati e lo ripeto qui: nella Chiesa c’è posto per tutti, tutti, tutti ma tutti saremo giudicati e non c’è posto per l’abuso, non c’è posto per la copertura dell’abuso. – ha poi aggiunto – Chiedo a tutti: non coprite gli abusi! Chiedo ai vescovi: non coprite gli abusi! Condannare gli abusatori e aiutarli a guarire da questa malattia dell’abuso. Il male non si nasconde: il male va portato allo scoperto, che si sappia, come hanno fatto alcuni abusati e con coraggio. Che si sappia. E che sia giudicato l’abusatore. Che sia giudicato l’abusatore, sia laica, laico, prete o vescovo: che sia giudicato”. “Tutti siamo poveri peccatori, tutti, il primo io; – ha aggiunto Francesco – e le persone abusate sono un lamento che sale al cielo, che tocca l’anima, che ci fa vergognare e ci chiama a convertirci. Non ostacoliamone la voce profetica, silenziandola con la nostra indifferenza. Ascoltiamo quello che dice Gesù nel Vangelo: lontano da noi l’occhio scandaloso, che vede l’indigente e si volta dall’altra parte! Lontano da noi la mano scandalosa, che si chiude a pugno per nascondere i suoi tesori e si ritira avida nelle tasche!. Mia nonna diceva: ‘Il diavolo entra dalle tasche’. Quella mano che colpisce per compiere un abuso sessuale, un abuso di potere, un abuso di coscienza contro chi è più debole. E quanti casi di abuso abbiamo nella nostra storia, nella nostra società! Lontano da noi – ha concluso – il piede scandaloso, che corre veloce non per farsi vicino a chi soffre, ma per ‘passare oltre’ e stare a distanza!”.

Papa: non coprire mai abusi. Tutti, preti e vescovi, denuncino sempre

Papa: non coprire mai abusi. Tutti, preti e vescovi, denuncino sempreCittà del Vaticano, 29 set. (askanews) – Ancora una condanna netta di Papa Francesco degli abusi nella Chiesa. Francesco, nella sua omelia allo stadio di Bruxelles, ha detto di voler tornare “con la mente e con il cuore alle storie delle vittima incontrate l’altro ieri”. “Lo ripeto: – ha poi aggiunto interrotto da numerosi applausi dei fedeli – nella chiesa c’è posto per tutti ma tutti saremo giudicati: chiedo a tutti ai vescovi, di non coprire gli abbusi, di condannare gli abusatori e aiutarli a guarire da questa malattia degli abusi”.


“Il male – ha poi aggiunto il pontefice – non si nasconde ma va portato allo scoperto. Che si sappia, come hanno fatto con coraggio alcune vittime, perchè sia giudicato l’abusatore sia laico, prete o vescovo, che sia giudicato… La parola di Dio è chiara”. Francesco ha poi concluso affermando che “le persone abusate ci chiamano, non ostacoliamole ma ascoltiano e non silenziamo il loro grido”. “Quanti casi di abusi abbiamo nella nostra storia e nella società…”, ha aggiunto.