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Sicurezza, Manfredi: necessario garantire controlli 24 ore su 24

Sicurezza, Manfredi: necessario garantire controlli 24 ore su 24Roma, 27 feb. (askanews) – “La notte è il momento cruciale per questi fenomeni, specie nei weekend l’unica differenza tra giorno e notte è la luce, poi il numero delle presenze in giro per la città è lo stesso. E questo richiede una radicale riorganizzazione dei servizi da garantire h 24, oltre che della dotazione di strumenti tecnologici essenziali per la prevenzione”. Così il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, intervenendo alla presentazione dell’XI Rapporto Anci sull’attività delle Polizie Locali a Roma, alla presenza, tra gli altri, del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi.
Dopo aver delineato le caratteristiche di un fenomeno, espressione soprattutto della delinquenza e del disagio giovanile, Manfredi ha sottolineato l’importanza degli investimenti in formazione, a partire dalle scuole. “Servono comunque risorse importanti per integrare i servizi educativi e sociali dei Comuni, così da poter assicurare misure di sostegno a tutte le famiglie. In alcuni casi le maglie degli interventi non sono molto strette e restano fuori tanti ragazzi che restano ‘invisibili’ fino al momento in cui ci accorgiamo di loro perché delinquono”, ha detto il sindaco di Napoli.

Bianco (Anci): serve Fondo unico nazionale per sicurezza urbana

Bianco (Anci): serve Fondo unico nazionale per sicurezza urbanaRoma, 27 feb. (askanews) – “Unificare gli strumenti di finanziamento già esistenti per i Comuni in un unico Fondo nazionale sicurezza urbana con cui rispondere alle diverse finalità che arrivano dalle differenti realtà territoriali, ed anche per far fronte alle complesse richieste di sicurezza che i cittadini rivolgono ai sindaci”. A chiederne l’istituzione è stato Enzo Bianco, presidente del Consiglio nazionale dell’Anci, intervenuto alla presentazione dell’XI Rapporto sulle attività delle Polizie Locali 2022, illustrato in un convegno alla presenza del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi.
“In questo fondo, dovranno confluire le risorse del Fondo sicurezza urbana, quelle destinate a varie iniziative (‘Scuole sicure’, ‘Spiagge sicure’, ‘Laghi sicuri’ e ‘Truffe agli anziani’), come quelle per l’installazione e il potenziamento dei sistemi di videosorveglianza nei Comuni”, ha aggiunto.
“In questo fondo, dovranno confluire le risorse del Fondo sicurezza urbana, quelle destinate a varie iniziative (‘Scuole sicure’, ‘Spiagge sicure’, ‘Laghi sicuri’ e ‘Truffe agli anziani’), come quelle per l’installazione e il potenziamento dei sistemi di videosorveglianza nei Comuni”, ha precisato.

Bianco (Anci): intervenire per rafforzare le Polizie Locali

Bianco (Anci): intervenire per rafforzare le Polizie LocaliRoma, 27 feb. (askanews) – “C’è l’esigenza di rafforzare quantitativamente e qualitativamente, specie sotto il profilo anagrafico, la polizia locale: deve diventare una priorità e servono strumenti giuridici per operare meglio”. Lo ha detto Enzo Bianco, presidente del Consiglio Nazionale dell’Anci, intervenendo alla presentazione dell’XI Rapporto sull’attività delle Polizie Locali a Roma, alla presenza, tra gli altri, del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, sottolineando che “va difesa la specificità delle Polizie Locali e serve un nuovo ordinamento”.
Per Bianco esiste “una discrasia evidente tra la domanda di sicurezza che viene rivolta ai comuni e ai sindaci, che sono l’interfaccia naturale dei cittadini, e le risorse umane e finanziarie che le amministrazioni locali possono impiegare. Una discrasia diventata preoccupante, se è vero che negli ultimi dieci anni la polizia locale ha perso 10 mila operatori. Da sindaco di Catania avevo 1.100 operatori di polizia municipale, oggi in città ce ne sono 246 più 45 con contratti a tempo determinato che scadono il 31 agosto: la loro età media è 59 anni”, ha detto ancora Bianco.

Libri, ll sistema penale in materia di sicurezza del lavoro

Libri, ll sistema penale in materia di sicurezza del lavoro

Presentato al Senato il volume curato dal prof. Adelmo Manna

Roma, 27 feb. (askanews) – Presentato presso la sala caduti di Nassirya di Palazzo Madama a Roma il volume “Il sistema penale in materia di sicurezza del lavoro”, curato dal Prof. Adelmo Manna, Emerito di diritto penale presso l’Università di Foggia.
Il volume offre un’analisi completa di tutti gli aspetti penalistici, sostanziali e processuali, afferenti alla sicurezza del lavoro, declinata come un importante settore della responsabilità penale.
All’evento hanno partecipato esperti del settore, rappresentanti istituzionali e giornalisti. In sala anche il primo presidente emerito della Cassazione Ernesto Lupo.
Il Prof. Aronne Strozzi, Adjunct Professor presso l’Università Luiss di Roma e il Prof. Avv. Adelmo Manna hanno introdotto l’evento, raccontando l’occasione da cui è nato il lavoro e soffermandosi particolarmente sul ruolo della cultura nella gestione della sicurezza e dei rischi in azienda.
Sono poi seguiti gli interventi dei relatori Prof. Avv. Enrico Mezzetti, Ordinario di diritto penale presso l’Università Roma Tre, e Prof. Andrea Sereni, Ordinario di diritto penale presso l’Università di Perugia.
L’evento ha rappresentato un momento di approfondimento e di confronto sul tema della sicurezza sul lavoro e del sistema penale ad essa collegato. Il volume rappresenta una fonte preziosa di informazioni e riflessioni per tutti coloro che si occupano di questo importante tema.

Obesità, Endocrinologi Ame: farmaci sottoutilizzati

Obesità, Endocrinologi Ame: farmaci sottoutilizzatiRoma, 27 feb. (askanews) – Medico che vai, terapia che trovi. È qualcosa che purtroppo accade spesso alle persone con obesità anche quando complicata da patologie metaboliche come diabete, steatosi epatica, dislipidemia e ipertensione arteriosa. Una ricerca condotta dall’Associazione Medici Endocrinologi (AME), appena pubblicata sulla rivista Frontiers in Endocrinology, ha rilevato che solo 2 specialisti su 5 prescrivono ai propri pazienti con obesità, anche di grado elevato, farmaci approvati per tale patologia in associazione a diete e stili di vita.
“La tendenza alla sottoprescrizione dei farmaci – spiega Renato Cozzi presidente di AME – dimostra che l’assioma ‘il paziente obeso, è obeso perché mangia’, è ancora molto diffuso, anche tra i medici specialisti. In realtà, l’obesità non è mancata volontà o solo cattive abitudini, è una vera e propria patologia cronica che va curata valutando tutte le opzioni terapeutiche, farmaci e chirurgia compresi”. Per raggiungere l’obiettivo di una maggiore appropriatezza terapeutica è stata pubblicata la prima Linea Guida “Terapia del sovrappeso e dell’obesità resistenti al trattamento comportamentale nella popolazione adulta con comorbilità metaboliche”. Approvata dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), questa Linea Guida è stata redatte dall’AME, in collaborazione con ADI (Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica), SIO (Società Italiana dell’Obesità), SICOB (Società Italiana di Chirurgia dell’Obesità e delle Malattie Metaboliche) e SIGE (Società Italiana Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva). “Utilizzando una rigorosa metodologia in grado di garantire la più obiettiva revisione sistematica della letteratura scientifica, la Linea Guida rappresenta un nuovo punto di riferimento per tutti medici che si occupano di obesità – spiega Marco Chianelli, coordinatore della Commissione Obesità e Metabolismo di AME -. Il documento, lungo 373 pagine, è focalizzato sulla terapia farmacologica e chirurgica nei pazienti in sovrappeso e obesi affetti da comorbilità metaboliche. I medici hanno ora a disposizione una guida basata sulle evidenze, che dà indicazioni precise su cambiamenti nello stile di vita, farmaci, chirurgia, da prescrivere ai pazienti in base a età sesso, situazione socioeconomica, indice di massa corporea e comorbilità presenti”.
La nuova Linea Guida mette fine ad erronee convinzioni: “Sdogana la terapia medica e chirurgica – sottolinea Chianelli – ed evidenzia che prescrivere ai pazienti la terapia giusta non è solo possibile, ma anche doveroso”. Curare correttamente l’obesità riduce il rischio di sviluppare le complicanze metaboliche ad essa associate. “Con la pubblicazione di questa Linea Guida si conferma l’esistenza di una patologia cronica e invalidante, l’obesità, per la quale esistono terapie farmacologiche e chirurgiche efficaci e sicure – afferma Olga Eugenia Disoteo, coordinatore nazionale della Commissione Diabete AME -. Questa patologia è spesso sotto diagnosticata, stigmatizzata, trattata talvolta con indicazioni generiche e diete non sempre efficaci, la disponibilità di una linea guida oltre a dare dignità a una patologia oggi ancora negletta fornisce una chiara prioritizzazione degli interventi terapeutici mirati al singolo paziente e alle sue necessità cliniche. Il nuovo documento ha valore medico-legale e aiuta il medico nelle decisioni terapeutiche a garanzia dei pazienti”. Secondo le stime contenute nel nuovo documento, se si seguissero fedelmente tutte le raccomandazioni contenute nella Linea Guida potrebbe generarsi un risparmio di 16 miliardi di euro in 5 anni per il Sistema Sanitario Nazionale, legato alle complicanze prevenibili dell’obesità.

Verona, Chef Perbellini rileva la storica insegna “12 Apostoli”

Verona, Chef Perbellini rileva la storica insegna “12 Apostoli”Milano, 27 feb. (askanews) – In questi anni Giancarlo Perbellini ci ha abituato a tante sfide e ancora una volta non smette di stupire annunciando un nuovo inizio, che segna un’evoluzione storica nel suo percorso. Il cuoco veronese ha rilevato uno dei locali simbolo della città di Verona, il ristorante “12 Apostoli”, che diventerà presto la sua “Casa”. Nel mese di luglio, dopo 9 anni, Giancarlo Perbellini lascerà piazza San Zeno per trasferire la sua cucina e la sua squadra in vicolo Corticella San Marco, a due passi da piazza delle Erbe, in uno dei templi della ristorazione italiana, tra i locali più antichi della città, luogo di contaminazioni di sapori e di saperi, di arte e architettura, che fu a lungo frequentato da scrittori, musicisti, pittori e rappresentanti delle istituzioni, fucina del “Premio 12 Apostoli”, ideato da Giorgio Gioco, istrionico cuoco e poeta, tra i grandi protagonisti della storia della ristorazione italiana. Al suo fianco, nel 1984, Giancarlo Perbellini iniziava, giovanissimo, a muovere i primi passi in quella che all’epoca era considerata una delle cucine più prestigiose e innovative d’Italia, ristorante stellato già nel 1958 quando l’ambìto riconoscimento venne assegnato per la prima volta nel nostro paese. Oggi, 39 anni dopo e con una carriera costellata di successi, è pronto a tornare e a portare la sua visione, guidato dalla stessa passione e dallo stesso entusiasmo di allora.
“Una sera, mentre passeggiavo con mia moglie Silvia in centro, passando davanti al ristorante “12 Apostoli” abbiamo avuto entrambi lo stesso pensiero e ci siamo detti “questo sarebbe il luogo ideale per la nostra Casa più grande”. E il destino ha voluto che il giorno dopo ricevessimo la telefonata di Antonio, il figlio di Giorgio Gioco.” – dichiara Giancarlo Perbellini – “Chi conosce la mia storia professionale e la storia gastronomica di Verona sa benissimo che cosa ha rappresentato il ristorante 12 Apostoli per me e per questa città. Di fronte a questa possibilità, non ho avuto dubbi: è la “Casa” che ho sempre sognato. Ed è proprio vero, se puoi sognarlo puoi farlo, e sono convinto che nulla arrivi per caso”. E ricordando la figura di Giorgio Gioco, aggiunge: “Era una persona di grande spessore e cultura, rappresenta un pezzo di storia di questa città, noto a tutto in mondo. A lui ho dedicato un omaggio, la Millefoglie di gorgonzola, sedano e tartufo nero 12 Apostoli, rivisitazione di uno dei suoi piatti, una connessione simbolica con la mia Millefoglie. Ancora oggi mi capita di prendere spunto da alcune delle sue creazioni”.
Il locale sarà presto interessato da un importante restyling architettonico, studiato per valorizzare gli ambienti, in linea con il concept di “Casa Perbellini”.
“Questa per me e per la mia squadra rappresenta una nuova sfida. – afferma Giancarlo Perbellini – Tutti i limiti strutturali che mi hanno sempre impedito in qualche modo di esprimermi al 100% non ci saranno più. Arricchiremo il ristorante di ulteriori spazi e creeremo un benvenuto dedicato all’accoglienza degli ospiti. Prevediamo anche una sala a uso esclusivo per eventi privati. Guadagneremo circa 10 coperti e allargheremo la brigata. La cucina resterà a vista. In tavola, oltre al menù degustazione, introdurrò anche una Carta, come al Trussardi di Milano, e non mancheranno omaggi rivisitati alla cucina di Giorgio”.

Calzolari: Slow Wine Fair dimostra importanza fiere agroalimentari

Calzolari: Slow Wine Fair dimostra importanza fiere agroalimentariMilano, 26 feb. (askanews) – “La Slow Wine Fair è la prova di quanto importanti siano le fiere per il comparto agroalimentare anche in questo 2023, come riscontriamo dalla presenza significativa di espositori e visitatori. Le fiere supportano chi produce in una logica di distretti territoriali, ma rappresentano anche un’occasione per riflettere, definire strategie e confrontarsi con chi mette in cantiere nuove regole per il settore. A BolognaFiere, in particolare, oltre alla Slow Wine Fair inaugurata oggi, a Sana, il salone internazionale del biologico e del naturale, e a Marca, l’unica fiera italiana dedicata alla marca commerciale, a novembre avremo il Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti. Un calendario che dimostra come la fiera sia sempre più un luogo in cui si può ragionare in termini di sostenibilità, con una grande attenzione al locale e al nazionale, e al contempo una forte apertura all’export e all’internazionalità”. Lo ha detto il presidente di BolognaFiere, Gianpiero Calzolari,all’inaugurazione della seconda edizione della Slow Wine Fair, la manifestazione organizzata dal polo fieristico bolognese e con la direzione artistica di Slow Food, che da oggi a martedì 28 riunisce 750 produttori di vino “buono, pulito e giusto” da tutta Italia e da altri 21 Paesi.

Enogastronomia, Nappini: serve produzione che garantisca un futuro giusto

Enogastronomia, Nappini: serve produzione che garantisca un futuro giustoMilano, 26 feb. (askanews) – “Abbiamo bisogno di una produzione alimentare e vitivinicola che ci garantisca un futuro buono, pulito e giusto piuttosto che inficiarlo. E qui a BolognaFiere ci sono centinaia di produttrici e produttori della Slow Wine Coalition che condividono riflessioni approfondite e oneste sul vino e che stanno già facendo un percorso di tutela della biodiversità, di salvaguardia della fertilità del suolo, con un un altissimo senso di responsabilità verso il territorio e il paesaggio. Quello di Slow Food è un lavoro di sensibilizzazione, educazione, e advocacy verso i decisori politici e lo facciamo anche insieme ai produttori che sono qui presenti”. Lo ha detto la presidente di Slow Food Italia, Barbara Nappini, in occasione dell’inaugurazione della seconda edizione della Slow Wine Fair, la manifestazione organizzata da BolognaFiere con la direzione artistica di Slow Food, che da oggi a martedì 28 riunisce 750 produttori di vino “buono, pulito e giusto” da tutta Italia e da altri 21 Paesi.

Vino, si è aperta a BolognaFiere la seconda edzione di Slow Wine Fair

Vino, si è aperta a BolognaFiere la seconda edzione di Slow Wine FairMilano, 26 feb. (askanews) – Si è aperta questa mattina a BolognaFiere la seconda edizione della Slow Wine Fair, la manifestazione con la direzione artistica di Slow Food, che fino a martedì 28 riunisce 750 produttori di vino buono, pulito e giusto da tutta Italia e da altri 21 Paesi.
Al convegno inaugurale, “Il futuro del vino è buono pulito e giusto”, sono intervenuti l’assessore all’Agricoltura della Regione Emilia-Romagna, Alessio Mammi, che ha sottolineato come la Slow Wine Fair metta al centro il processo produttivo e le sue ricadute sull’ambiente e il lavoro, e l’assessore all’Agricoltura e Agroalimentare del Comune di Bologna, Daniele Ara, che ha evidenziato come la manifestazione si inserisca nel percorso che la città sta facendo sulle food policy per formare i cittadini e in particolare le nuove generazioni. Tra i partner, Brunella Saccone, direttrice agroalimentare e vini Agenzia ICE, che ha messo in evidenza l’interesse verso il biologico dei buyer internazionali, in particolare da Stati Uniti, Germania, Regno Unito e Cina, e Maria Grazia Mammuccini, presidente Federbio, che ha ricordato la battaglia dei produttori biologici affinché sia chi produce utilizzando chimica di sintesi a preoccuparsi di non danneggiare chi invece opera nel rispetto della salute dell’ambiente e delle persone. Battaglia questa, di cui si parlerà nel convegno di lunedì 27 alle 14,30 dal titolo “Contaminazioni accidentali e tecnicamente inevitabili di prodotti fitosanitari in agricoltura biologica”.
A rappresentare la Slow Wine Coalition, Pau Moragas Bouyat, vignaiolo del collettivo spagnolo l’Olivera, che ha messo in evidenza come in un mondo in cui emerge spesso l’individualità, sia fondamentale lavorare come comunità, fatta di consumatori, cittadini complici della nostra attività, e Sabiha Apaydin Gönenli, portavoce della comunità Slow Food Heritage Vines of Turkey e sommelier del ristorante Mikla, che ha ricordato il terribile terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria evidenziando come sia ancora più necessario adesso far sì che il patrimonio agroalimentare e vitivinicolo di questi territori venga salvaguardato. Tra le presenze istituzionali, da sottolineare anche la partecipazione della Repubblica di San Marino e della Macedonia del Nord.
Oltre 3.000 etichette attendono in degustazione un pubblico di appassionati, buyer e professionisti, che avrà la possibilità di scoprire vini frutto di un’agricoltura sostenibile oltre a una sempre maggiore consapevolezza dei consumatori. Un’occasione di conoscenza e approfondimento offerta dal ricco banco di assaggio, dalle nove masterclass e dalle conferenze in programma nella Slow Wine Arena – Reale Mutua e in Sala Opera. Tra questi ultimi, citiamo, lunedì 27, la consegna del Premio Carta Vini Terroir e Spirito Slow, e il convegno di martedì 28 “La comunicazione e promozione del vino tra revisione Ocm e istanze salutiste”, a cui sono invitati i maggiori rappresentanti politici e professionali del settore.

Naufragio Calabria, barcone partito dalla Turchia 4 giorni fa

Naufragio Calabria, barcone partito dalla Turchia 4 giorni faRoma, 26 feb. (askanews) – Il barcone con alemno 150 migranti a bordo, naufragato lungo la costa di Curto in Calabria, sarebbe partito circa quattro girni fa da Izmir, in Turchia.
Nella serata di ieri un velivolo Frontex in attività di pattugliamento ha avvistato un’imbarcazione che presumibilmente poteva essere coinvolta nel traffico di migranti, a circa 40 miglia dalle coste crotonesi. Dopo l’avvistanento è stato attivato il dispositivo operante sul mare per l’intercetto dell’imbarcazione, in particolare la vedetta V.5006 della Sezione Operativa Navale GDF di Crotone e il Pattugliatore Veloce P.V. 6 “Barbarisi” del Gruppo Aeronavale GDF Taranto, nonostante le proibitive condizioni del mare che questa notte insistevano lungo le coste.
Le unità dell Guardia di Finanza, nonostante gli sforzi operati per raggiungere il target, considerate le difficili condizioni meteomarine e l’impossibilità di proseguire ulteriormente in sicurezza, sono rientrate agli ormeggi di base. E’ stato attivato il dispositivo di ricerca a terra.
Successivamente, le pattuglie e i soccorsi nel frattempo giunti sul posto, non potevano far altro che constatare lo spiaggiamento dell’unità ormai completamente smembrata.