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Mare, 17 nuove Bandiere Blu: Liguria e Puglia al top

Mare, 17 nuove Bandiere Blu: Liguria e Puglia al topRoma, 12 mag. (askanews) – Assegnate le Bandiere Blu 2023, il riconoscimento internazionale della Foundation for Environmental Education (FEE) ai Comuni rivieraschi e agli approdi turistici che premia l’eccellenza delle acque di balneazione, una virtuosa gestione ambientale e l’efficienza dei servizi turistici collegati alle spiagge. Quest’anno, per la 37ma edizione, sono 226 i Comuni che hanno ottenuto la Bandiera Blu, 16 in più rispetto ai 210 dello scorso anno: 17 sono i nuovi ingressi, un Comune non confermato.

In particolare, la Liguria segna 2 nuovi ingressi e raggiunge 34 località; la Puglia sale a 22 riconoscimenti con 4 nuovi Comuni; seguono con 19 Bandiere: la Campania e la Toscana, entrambe con un nuovo ingresso, e la Calabria con 2 nuove Bandiere Blu. Le Marche salgono a 18, con un nuovo ingresso; la Sardegna conferma le sue 15 località; l’Abruzzo resta a 14; la Sicilia a 11; il Lazio a 10. Rimangono invariate anche le 10 bandiere del Trentino Alto Adige. L’Emilia Romagna vede premiate 9 località con un’uscita e un nuovo ingresso; sono riconfermate le 9 Bandiere del Veneto. La Basilicata conferma le sue 5 località; si registrano 2 nuovi ingressi in Piemonte che ottiene 5 Bandiere; il Friuli Venezia Giulia conferma le 2 dell’anno precedente. La Lombardia sale a 3 Comuni Bandiera Blu, con due nuovi ingressi, il Molise conquista 2 Bandiere con un nuovo Comune.

Le Bandiere sui laghi sono 21, con 4 nuovi ingressi. “Anche quest’anno registriamo un notevole incremento dei Comuni che hanno ottenuto il riconoscimento della Bandiera Blu, ben 226 con 17 nuovi ingressi”, ha dichiarato Claudio Mazza, presidente della Fondazione Fee Italia, “una progressione che cresce di anno in anno: basti pensare che nel 1987, primo anno, i Comuni Bandiera Blu in Italia sono 37, nel 1997 arrivano a 48, nel 2007 a 97, nel 2017 diventano 164, fino ad arrivare a oggi, con sempre più località che si avvicinano al percorso facendo una chiara scelta di campo per la sostenibilità. I Comuni Bandiere Blu rappresentano circa un quarto di tutte le spiagge italiane. Parliamo di eccellenze del turismo nazionale che possono contare su una strategia articolata e su una visione che non tralascia alcun elemento presente sul territorio. Bandiera Blu è ormai riconosciuto come uno strumento di straordinario impatto non solo territoriale ma anche sociale, in cui ciascuno è chiamato a fare la propria parte e a mettersi a servizio della comunità nell’ottica di uno sviluppo sostenibile e inclusivo del territorio”, ha concluso Mazza.

Nel corso della manifestazione sono state premiate quelle località le cui acque di balneazione sono risultate eccellenti negli ultimi 4 anni, come stabilito dai risultati delle analisi che, nel corso degli ultimi quattro anni, le ARPA (Agenzie Regionali per la Protezione dell’Ambiente) hanno effettuato nell’ambito del Programma Nazionale di monitoraggio, condotto dal Ministero della Salute. I Comuni hanno potuto presentare direttamente tali risultati, in quanto c’è piena corrispondenza tra quanto richiesto dalla FEE e quanto effettuato dalle ARPA, in termini di numero di campionamenti e di indicatori microbiologici misurati. I 32 criteri del Programma vengono aggiornati periodicamente in modo tale da spingere le amministrazioni locali partecipanti ad impegnarsi per risolvere, e migliorare nel tempo, le problematiche relative alla gestione del territorio al fine di una attenta salvaguardia dell’ambiente. Grande rilievo viene dato alla gestione del territorio messa in atto dalle Amministrazioni comunali. Tra gli indicatori considerati ci sono: l’esistenza e il grado di funzionalità degli impianti di depurazione; la percentuale di allacci fognari; la gestione dei rifiuti; l’accessibilità; la sicurezza dei bagnanti; la cura dell’arredo urbano e delle spiagge; la mobilità sostenibile; l’educazione ambientale; la valorizzazione delle aree naturalistiche; le iniziative promosse dalle Amministrazioni per una migliore vivibilità nel periodo estivo. Non bisogna inoltre dimenticare l’azione di sensibilizzazione intrapresa affinché i Comuni portino avanti un processo di certificazione delle loro attività istituzionali e delle strutture turistiche che insistono sul loro territorio.

Queste le new entry Bandiera Blu 2023: – Catanzaro (Calabria) – Rocca Imperiale (Calabria) – San Mauro Cilento (Campania) – Gatteo (Emilia Romagna) – Laigueglia (Liguria) – Sori (Liguria) – Sirmione (Lombardia) – Toscano Maderno (Lombardia) – Porto San Giorgio (Marche) – Termoli (Molise) – San Maurizio D’Opaglio (Piemonte) – Verbania (Piemonte) – Gallipoli (Puglia) – Isole Tremiti (Puglia) – Leporano (Puglia) – Vieste (Puglia) – Orbetello (Toscana) Comuni non riconfermati: – Cattolica (Emilia Romagna)

Papa Francesco: precarietà, affitti alle stelle e salari insufficienti affondano i giovani

Papa Francesco: precarietà, affitti alle stelle e salari insufficienti affondano i giovaniRoma, 12 mag. (askanews) – Ma interpellano la politica Città del Vaticano, 12 mag. (askanews) – “Forse mai come in questo tempo, tra guerre, pandemie, spostamenti di massa e crisi climatiche, il futuro pare incerto. Tutto va veloce e pure le certezze acquisite passano in fretta. Infatti, la velocità che ci circonda accresce la fragilità che ci portiamo dentro. E in questo contesto di incertezza e fragilità, le giovani generazioni sperimentano più di tutti una sensazione di precarietà, per cui il domani sembra una montagna impossibile da scalare. Difficoltà a trovare un lavoro stabile, difficoltà a mantenerlo, case dal costo proibitivo, affitti alle stelle e salari insufficienti sono problemi reali”. Lo ha detto Papa Francesco nel suo discorso ai partecipanti alla terza edizione degli Stati Generali della Natalità, di fronte alla premier Giorgia Meloni. “Sono problemi che interpellano la politica, perché è sotto gli occhi di tutti che il mercato libero, senza gli indispensabili correttivi, diventa selvaggio e produce situazioni e disuguaglianze sempre più gravi. – ha poi detto il Papa – E ancora, per descrivere il contesto in cui ci troviamo, penso a una cultura poco amica, se non nemica, della famiglia, centrata com’è sui bisogni del singolo, dove si reclamano continui diritti individuali e non si parla dei diritti della famiglia”.

Il papa ha raccontato situazione di una ragazza che ha lavorato 11 ore al giorno per 600 euro al mese. “Questa è la cultura che viviamo”, ha poi aggiunto il Papa parlando a braccio.

Papa: natalità e accoglienza non vanno mai contrapposte

Papa: natalità e accoglienza non vanno mai contrapposteCittà del Vaticano, 12 mag. (askanews) – “La natalità, così come l’accoglienza, che non vanno mai contrapposte perché sono due facce della stessa medaglia, ci rivelano quanta felicità c’è nella società”. Lo ha detto Papa Francesco nel suo discorso ai partecipanti alla terza edizione degli Stati Generali della Natalità, di fronte alla premier Giorgia Meloni e ad alcuni ministri. “Una comunità felice sviluppa naturalmente i desideri di generare e di integrare, mentre una società infelice – ha aggiunto Francesco – si riduce a una somma di individui che cercano di difendere a tutti i costi quello che hanno”.

“Ridare impulso alla natalità vuol dire – ha poi detto il Papa – riparare le forme di esclusione sociale che stanno colpendo i giovani e il loro futuro. Ed è un servizio per tutti: i figli non sono beni individuali, ma persone che contribuiscono alla crescita di tutti, apportando ricchezza umana e generazionale”.

Decreti ITS, intesa MIM-Regioni. Ripartiti 27,6 mln a laboratori

Decreti ITS, intesa MIM-Regioni. Ripartiti 27,6 mln a laboratoriRoma, 11 mag. (askanews) – Nell’ambito delle riforme previste dal PNRR (Missione 4 – componente 1 – investimento 1.5), il Ministero dell’Istruzione e del Merito e la Conferenza Stato-Regioni e Province Autonome hanno raggiunto l’intesa sui primi tre decreti attuativi della legge 99/22 sul sistema terziario dell’Istruzione tecnica superiore, in tema di Commissioni d’esame, di Statuto e di Comitato nazionale, che il ministro Giuseppe Valditara ha già firmato. Inoltre, sempre in seno allo sviluppo del sistema di formazione professionale terziaria previsto dal PNRR, Valditara ha firmato un decreto di riparto di risorse per il potenziamento dei laboratori degli Istituti Tecnologici Superiori “ITS Academy” di nuova costituzione che abbiano attivato almeno un percorso formativo nell’anno 2022. Si tratta dell’erogazione di 27.600.000 euro per i laboratori di 14 Fondazioni ITS di nuova costituzione. Questa assegnazione fa parte dell’investimento massimo di 50 milioni stabilito dal DM n. 310 del 2022, che prevede “il riparto di ulteriori risorse tra le altre fondazioni ITS che abbiano attivato almeno un percorso formativo a partire dall’anno 2022 o successivamente, e comunque entro la data di adozione dell’ulteriore decreto di riparto, ai fini del rispetto di target e milestone del PNRR”.

“Intendiamo costruire una filiera formativa che dia ai giovani la possibilità di realizzare i propri talenti rafforzando il collegamento tra offerta formativa e il mondo produttivo”, ha dichiarato Valditara. Il primo decreto, spiega il MIM, definisce la composizione e il funzionamento della commissione per la valutazione delle prove di verifica finale del percorso ITS; stabilisce la tipologia delle prove e i punteggi assegnati al termine della verifica finale; prevede il riconoscimento di crediti per agevolare i passaggi da un percorso ITS ad altri percorsi ITS e per valorizzare le esperienze acquisite in altri contesti, incluso quello lavorativo. Un elemento nuovo e importante è che, a differenza del passato, la valutazione dell’allievo non sarà esclusivamente basata sulla prova finale: una parte del punteggio sarà attribuita in base alla valutazione dell’intero percorso di studi (biennale o triennale). Il decreto contiene anche norme dedicate ad allievi con disabilità o disturbi specifici dell’apprendimento. Per gli studenti con DSA sono previsti strumenti compensativi, per esempio il prolungamento dei tempi concessi per lo svolgimento della prova, mentre per gli allievi con disabilità sono previste prove di verifica equipollenti, che assicurino comunque le competenze in uscita della futura figura professionale. Le regole contenute nel decreto si applicano solo agli iscritti al primo anno dei percorsi ITS a partire dall’anno formativo 2023/24. Il secondo decreto disciplina il funzionamento del Comitato nazionale ITS Academy che verrà istituito dal Ministro. Il Comitato è l’organo di consulenza del Ministro per lo sviluppo del sistema terziario di Istruzione tecnologica superiore: per esempio, fornisce proposte per l’aggiornamento delle aree tecnologiche e delle figure professionali, indica linee di indirizzo generali che verranno applicate ai piani triennali di programmazione regionali; propone azioni per favorire maggiore inclusione di genere, suggerisce indicazioni per lo sviluppo di forme di collaborazione fra gli ITS Academy, per esempio la costituzione di campus multiregionali e multisettoriali. Il decreto individua inoltre le amministrazioni statali che compongono il comitato e prevede l’apertura a soggetti esterni. Il terzo decreto fissa gli standard minimi dello Statuto delle Fondazioni ITS Academy, documento fondamentale per la vita e il funzionamento degli ITS. Si tratta di uno schema di regole cui le Fondazioni potranno ispirarsi per definire i loro singoli statuti. È stato innalzato il patrimonio minimo che le fondazioni dovranno avere in dote per poter operare, da 50mila a 100mila euro, elevabile ulteriormente in caso di ITS operanti su più aree tecnologiche, così da fornire maggiore solidità al sistema e garantire maggiormente gli studenti. Con questo decreto viene inoltre valorizzato il ruolo della scuola e del dirigente scolastico: quest’ultimo, infatti, diventa componente di diritto del comitato tecnico scientifico. L’obiettivo finale è potenziare l’attività di orientamento a favore degli studenti, agevolando il raccordo fra le scuole e gli ITS, e migliorare la conoscenza di questa importante opportunità formativa.

Esplosione a Milano, Sala: l’autista ha limitato i danni

Esplosione a Milano, Sala: l’autista ha limitato i danniMilano, 11 mag. (askanews) – “Per fortuna si sono escluse cause dolose, attentati, cose del genere. L’autista è ustionato, ma non è una situazione di pericolo di vita. Ha detto ai vigili del fuoco che ha visto accendersi un incendio dal vano motore e poi ho preso rapidamente le bombole di ossigeno che stava trasportando qua vicino e quindi quello che è riuscito a fare è stato fermarsi cercando di limitare i danni e poi c’è stata l’esplosione”. Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, dopo un sopralluogo in via Pier Lombardo, dove in tarda mattinata e divampato un grosso incendio con esplosioni. “Il danno è anche per gli abitanti delle case qua di fianco, abbiamo sgomberato l’Istituto comprensivo che c’è dall’altro lato della strada, adesso verificheranno il tutto, la dinamica della sua gravità sembra abbastanza semplice. La situazione mi pare sotto controllo” ha aggiunto il primo cittadino.

Esplosioni a Milano, Sala: escluso l’attentato

Esplosioni a Milano, Sala: escluso l’attentatoMilano, 11 mag. (askanews) – “È da escludere un attentato o cose del genere, è semplicemente un camioncino che trasportava bombole di ossigeno, al momento mi segnalano un ferito, pur grave, che credo sia l’autista, non ci sono altri danni ma sto andando a vedere”. Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, a margine della cerimonia di consegna delle onorificenze all’ordine al merito della Repubblica italiana, a proposito del vasto incendio con esplosioni divampato oggi in zona Porta Romana.

Per risolvere il problema del ‘caro affitti’ il Miur vuole “coinvolgere tutti”

Per risolvere il problema del ‘caro affitti’ il Miur vuole “coinvolgere tutti”Roma, 10 mag. (askanews) – Sulla questione del ‘caro affitti’ al ministero dell’università e della ricerca c’è irritazione rispetto alla ricerca di una contrapposizione con le amministrazioni locali. Secondo fonti del dicastero guidato da Anna Maria Bernini questa si ritiene controproducente al raggiungimento di una soluzione efficace e il più possibile condivisa. Insomma “la strada da percorrere per risolvere un problema annoso deve essere quella del dialogo e del coinvolgimento di tutti. Il ministro Bernini è decisa a proseguire su questa linea senza alimentare inutili polemiche”. Il ministro dell’università e della ricerca, Anna Maria Bernini, ha già incontrato e continuerà il confronto con le amministrazione locali per risolvere il problema degli alloggi degli studenti universitari. A riferirlo sono fonti dello stesso dicastero. Il Governo – si aggiunge – ha già fatto tanto stanziando 400 milioni di euro per nuovi posti letto e 500 milioni per le borse di studio. Il ministero, che ha in mano il dossier, ha già assegnato 7.500 posti letto previsti dal Pnrr e sta lavorando per i prossimi 52.500.

Rete degli studenti medi: sul caro affitti le parole di Valdiatra sono inaccettabili

Rete degli studenti medi: sul caro affitti le parole di Valdiatra sono inaccettabiliRoma, 10 mag. (askanews) – La Rete degli Studenti Medi si unisce all’allarme lanciato dall’Unione degli Universitari sul problema del caro affitti. “Serve un impegno rapido e concreto per contrastare la crisi abitativa”, si spiega in una nota. “Sulla questione si è espresso il ministro dell’istruzione e del merito Giuseppe Valditara, di fatto lanciandosi esclusivamente contro le città guidate dal centrosinistra che, a suo dire, sono le uniche coinvolte dalle manifestazioni e le uniche ad avere responsabilità sulla vicenda”, si aggiunge. Il coordinatore nazionale della Rete degli Studenti Medi, Paolo Notarnicola, ha spiegato: “È assurdo che Valditara sia in grado di strumentalizzare un’emergenza, come quella abitativa, per soli fini politici. Il diritto allo studio universitario spetta alle Regioni, è bene ricordarlo al Ministro. Sulla crisi delle residenze ci sono più responsabilità, che riguardano in primis le Giunte Regionali, seguite dal Governo e dalle Amministrazioni Comunali, che, però, sono l’ultima ruota del carro e che non hanno gli strumenti e le risorse per dare risposte strutturali all’emergenza”. Notarnicola poi aggiunge: “E’ nell’interesse di un ministro dell’istruzione pubblica assicurarsi che il diritto allo studio venga garantito anche all’università, e questo passa anche e soprattutto dal diritto all’abitare. Valditara forse immagina che tutti gli studenti dopo le scuole superiori vadano subito a lavorare, mi dispiace dirgli che non è così: se vuole davvero avere un ruolo sulla crisi abitativa lo faccia all’interno del Consiglio dei ministri chiedendo misure tempestive”.

La Rete degli Studenti Medi – si sottolinea – sarà al fianco degli universitari nelle manifestazioni, la crisi abitativa non riguarda pochi studenti fuorisede, ma tutto il futuro del Paese. “La crisi abitativa, i prezzi esosi delle stanze, l’inflazione galoppante, le borse di studio inesistenti sono problematiche gravi che penalizzano la scelta universitaria – cotinua Giorgio Carratta, della Rete degli Studenti Medi – Come studenti delle scuole superiori non possiamo non constatare quanto il diritto ad un futuro dignitoso per le nuove generazioni sia costantemente bistrattato. Chiediamo che si intervenga immediatamente, convocando le associazioni studentesche ed universitarie. Sosteniamo l’appello lanciato dall’Unione degli Universitari e saremo al loro fianco davanti agli Atenei di tutto il Paese. Senza casa, senza futuro”.

“Sosteniamo la mobilitazione nazionale degli studenti, lanciata dall’Unione degli Universitari, che con lo slogan ‘Senza casa, senza futuro’ chiedono risposte al Governo sulla crisi abitativa, e denunciamo la grave condizione del mercato degli affitti”. È quanto affermano, in una nota, Cgil nazionale e Sunia. “In Italia – si legge nella nota – gli studenti che risiedono in una provincia diversa e comunque a più di 100 Km di distanza dal luogo di studio, i cosiddetti fuori sede, sono più di 750.000. Per rispondere a queste necessità il sistema di diritto allo studio pubblico fornisce circa 39.000 posti letto che riescono a tutelare il 5,2% degli aventi diritto”. “Un dato allarmante che – sottolineano Cgil e Sunia – mette in luce la colpevole assenza di misure nazionali legislative, economiche e fiscali, volte a garantire il diritto all’abitazione come parte integrante dell’infrastruttura del diritto allo studio e quindi, in quanto tale, diritto tutelato costituzionalmente. La scarsità di posti letto spinge inevitabilmente gli studenti e le loro famiglie a reperire alloggi nel libero mercato, un mercato ‘distorto’ e caratterizzato da forme speculative, elusione ed evasione fiscale”. I dati Istat “mostrano una situazione drammatica – proseguono Cgil e Sunia – i prezzi delle camere singole risultano aumentati di ben 11 punti percentuali rispetto al 2021, e di 13 punti rispetto al 2022 fino a raggiungere un costo medio mensile di 539 euro e annuale di 6468,00 Ç con picchi massimi nelle grandi città come Milano, Padova, Roma, Firenze e Bologna, che hanno toccato affitti mensili anche di 700 Ç al mese; città dove peraltro si concentra circa un quarto del totale dei fuori sede italiani”. “Oltre a tali costi – aggiungono Cgil e Sunia – insostenibili per le famiglie e gli studenti investiti dagli effetti della crisi pandemica, si devono aggiungere le spese accessorie – condominio, tassa sui rifiuti e utenze varie – che hanno subito forti rincari. Al momento, affittare la propria casa a turisti mediante piattaforme online, appare molto più conveniente a livello economico e con minori rischi, complice anche un sistema di legge sulle locazioni abitative che favorisce con importanti sgravi fiscali gli affitti brevi”.

Per Cgil e Sunia: “Occorre una nuova politica e un progetto complessivo di diritto allo studio, all’interno del quale devono essere individuate anche forme di sostegno abitativo per gli studenti fuori sede, altrimenti il concetto stesso di mobilità studentesca rischia di scomparire nel nostro Paese, bloccando ulteriormente le sue possibilità di sviluppo ed evoluzione sociale. Occorre che Governo, Regioni e Comuni intervengano. I fondi del Pnrr non stanno andando nella direzione di favorire significativamente il diritto allo studio, ma soprattutto sono indirizzati verso il settore privato e il libero mercato”. Secondo Cgil e Sunia “occorre istituire dei fondi a favore dei Comuni per coofinanziare l’acquisto e la ristrutturazione di alloggi, a partire dal patrimonio invenduto degli enti previdenziali, di aziende pubbliche e private fallite, dai beni confiscati alla mafia, battaglia culturale oltre che vertenziale. C’è la necessità – concludono – di costruire e attuare un welfare che si misuri con il mutato assetto sia sociale che economico delle città e con i molti aspetti delle nuove povertà e con le nuove disuguaglianze”.

Conte e Speranza davanti al Tribunale dei Ministri di Brescia

Conte e Speranza davanti al Tribunale dei Ministri di BresciaBrescia, 10 mag. (askanews) – Sono iniziati gli interrogatori dell’ex premier Giuseppe Conte e dell’ex ministro della Salute Roberto Speranza davanti al Tribunale dei Ministri di Brescia, sezione del Tribunale ordinario che ha competenza per i cosiddetti reati ministeriali, quelli ciioè commessi dai componenti del governo nell’esercizio delle proprie funzioni istituzionali. I due politici sono arrivati al palazzo di Giustizia a bordo do un’auto con i verti oscurati entrata da un accesso secondario, dribllando così telecamere e giornalisti. L’area del palazzo di giustizia attorno all’aula 17, quella dove si svolgono gli interrogatori, è blindatissima e sorvegliata da polizia e carabinieri.

L’ex premier e l’ex ministro della salute sono entrambi accusati di epidemia ed omicidio colposi. Ipotesi di reato che, nel caso di Conte, riguardano la mancata istuituzione di una rossa rossa nell’area compresa tra i comuni di Nemnro e Alzano Lombardo nella primissima fase dell’emergenza Covid, mentre Speranza risponde più nello specifico della mancata aggiornamento del piano pandemico che, secondo la ricostruzione dei magistrari bergamaschi diretti dal procuratore Antonio Chiappani, risalva al 2006 e che nel 2017 era stato aggiornato con un’operazione di “copia e incolla” di passaggi del documento di 11 anni prima.Ascoltata la versione dei fatti dei due ex rappresentati del governo, il collegio presieduto dalla giudice civile Mariarosa Pipponzi dovrà decidere se archiviare oppure se presentare richiesta di autorizzazione a procedere alle Camere. Decisione che dovrà essere presa entro 90 giorni dal momento della ricezione degli atti di indagine, trasmessi per competenza dalla procura di Bergamo al Tribunale dei ministri nelle scorse settimane.  L`ex ministro della salute, Roberto Speranza, “risponderà a tutte le domande” dei giudici del Tribunale dei ministri. Lo ha assicurato il suo difensore, l`avvocato Guido Calvi, entrando nel palazzo di giustizia di Brescia.

Il legale ha anche confermato di aver depositato ai giudici una memoria difensiva di una settantina di pagine. Il collegio presieduto dal giudice civile Mariarosa Pipponzi interrogherà prima l`ex premier Giuseppe Conte, difeso dall`avvocato Caterina Malavenda, e poi l`ex ministro della salute. Entrambi gli interrogatori si svolgono nell`aula 17 del Tribunale di Brescia. l`area intorno all`aula di interrogatorio è blindatissima da parte delle forze dell`ordine. 

Covid, Conte e Speranza Brescia: presidio davanti al Tribunale

Covid, Conte e Speranza Brescia: presidio davanti al TribunaleBrescia, 10 mag. (askanews) – Alcune decine di persone si sono riunite in presidio davanti al Palazzo di Giustizia di Brescia nel giorno degli interrogatori davanti al Tribunale dei Ministri dell’ex premier Giuseppe Conte e dell’ex ministro della salute, Roberto Speranza, due dei principali indagati nell’inchiesta della procura di Bergamo sulla gestione della prima ondata di Covid.

“In vigile attesa di vedervi in galera”, si legge su uno striscioni esposto durante la manifestazione promossa dal comitato “L’altra Verità”. Tra i partecipanti anche diversi No Vax con palloncini colorati e la scritta: “Conte e Speranza avete mentito sapendo di mentire”. Un gruppo diverso dall’associazione “Sereniepersempreuniti” che riunisce i parenti delle vittime della prima ondata della pandemia e che, con le centinaia di denunce presentate in procura dall’avvocato Consuelo Locati, fece scattare l’inchiesta della procura di Bergamo che, insieme a Conte e Speranza, vede indagati per epidemia ed omicidio colposi anche il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro, l’ex coordinatore del Cts Agostino Miozzo, l’ex capo della protezione civile Angelo Borrelli, oltre che i vertici della Regione Lombardia: il presidente della giunta Attilio Fontana e l’ex assesore Giulio Gallera.