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Specie aliene, su costa laziale ritrovato pesce istrice tropicale

Specie aliene, su costa laziale ritrovato pesce istrice tropicaleRoma, 9 mar. (askanews) – É un pesce istrice, conosciuto anche come pesce porcospino punteggiato, l’esemplare di circa 60 cm spiaggiato sulla costa laziale a Santa Marinella e segnalato da un pescatore grazie alla campagna “Attenti a quei 4!” lanciata da Ispra e Cnr-Irbim per informare i cittadini sulla presenza di quattro pesci alieni potenzialmente pericolosi per la salute umana.
In seguito alla segnalazione ricevuta, i ricercatori dell’Ispra sono intervenuti per recuperare l’esemplare di Santa Marinella ed effettuare le analisi morfologiche e molecolari per l’identificazione della specie.
Segnalata prima d’ora solo una volta nel Mediterraneo lungo il litorale sardo dell’isola di Sant’Antioco nel 2008, questa specie subtropicale presenta un corpo gonfiabile ricoperto di grosse spine, denti fusi in placche e una caratteristica livrea maculata su dorso e pinne. Si nutre principalmente di ricci di mare e molluschi conchigliati.
Appartiene alla famiglia Diodontidae, la cui commercializzazione a scopo alimentare è vietata già dal 1992, per via della possibilità di accumulare la tetrodotossina, sebbene in misura minore rispetto ai pesci palla della famiglia Tetraodontidae.
L’esemplare trovato sulla costa laziale potrebbe essere arrivato dall’Atlantico orientale attraverso lo Stretto di Gibilterra o provenire da un rilascio da acquari.
Ispra e Cnr-Irbim rinnovano quindi l’invito a non liberare specie esotiche vive negli ambienti naturali, limitare le loro possibilità di fuga da ambienti confinati e segnalare anche per imparare a conoscere le nuove specie esotiche che popolano i nostri mari a partire da quelle potenzialmente pericolose che vengono illustrate dalla campagna ‘Attenti a quei 4’.

Pinterest aiuta le donne a ispirare e celebrare sé stesse tutti i giorni dell’anno

Pinterest aiuta le donne a ispirare e celebrare sé stesse tutti i giorni dell’annoRoma, 9 mar. (askanews) – Pinterest è da sempre uno spazio positivo online, progettato per permettere a tutti di trovare l’ispirazione migliore per creare la vita che più desiderano. In occasione del Women’s Month, informa una nota, Pinterest vuole porre l’attenzione su ciò che ispira le donne sulla piattaforma e su come usano questa ispirazione per celebrare i momenti speciali e i traguardi delle proprie vite.
I dati che emergono dalle ricerche su Pinterest sottolineano che le donne di tutte le generazioni si stanno allontanando dagli stereotipi e dalle norme sociali, optando per l’amore per se stesse e concentrandosi sul proprio percorso interiore. Per la Gen Z e i Millennial, ciò include anche l’esplorazione del proprio “lato oscuro” che permette di acquisire maggiore consapevolezza e forza spirituale :
– “outfit femme fatale” (+590%) – “estetica appuntamento con se stesse” (+235%) – “percorso di cura interiore (+55%) – “curare la bambina dentro di noi” (+150%) – “interrompere i cicli generazionali” (+310%)
Nel report Pinterest Predicts 2023, la piattaforma ha previsto che i Pinner della generazione Boomer e della Gen-X pianificheranno grandi progetti per traguardi importanti, dalle feste di compleanno al raggiungimento dei 100 anni fino al 50esimo anniversario di matrimonio. Le donne stanno abbracciando la bellezza ella propria età, godendosi tutti i modi per celebrare se stesse e i propri momenti speciali tramite ricerche come :
– “buon compleanno a me stessa” (+55%) – “foto di fidanzamento per coppie anziane” (+30%) – “abiti da sposa per anziane over 50 bohémian” (+110%) – “trucco per donne anziane” (+1440%) – “tatuaggi donne anziane over 50” (+720%)
Dal ciclo mestruale alla menopausa, le Pinner di generazioni diverse continuano a rivolgersi a Pinterest in cerca di idee e ispirazione. Inoltre, come parte dell’impegno di Pinterest per garantire pari opportunità a giovani ragazze e donne in tutto il mondo, la piattaforma sosterrà il movimento #EqualEverywhere della Fondazione delle Nazioni Unite. E per trovare nuove ispirazioni per ogni età è disponibile una board interamente dedicata alle pioniere che hanno promosso la propria unicità di donne.

Spionaggio, caso Biot: pm chiede condanna all’ergastolo

Spionaggio, caso Biot: pm chiede condanna all’ergastoloRoma, 9 mar. (askanews) – Condannare all’ergastolo Walter Biot, il capitano di fregata della Marina Militare in servizio allo Stato maggiore della difesa, accusato di aver passato documenti ad un diplomatico russo in cambio di 5mila euro. La richiesta di pena è stata fatta davanti al tribunale militare della Capitale. Biot per la vicenda che lo vede imputato è stato arrestato – si ricorda- la sera del 30 marzo 2021. “Dimostrata la responsabilità penale di tutti i reati che sono stati contestati. Ha rivelato 4 documenti segreti”. Secondo i pm non possono essere concesse attenuanti. “L’elevato grado infedeltà e la capacità criminale, ma anche il triste tornaconto venale. L’astuzia con la quale voleva dissimulare la sua azione. Azione incriminata poteva passare inosservata. Un soggetto ulteriormente ricattabile. Era coinvolto in modo permanente nelle attività illecite. Quella del 30 marzo è stata solo quella scoperta, ma possono essercene state altre”. Chiesto anche isolamento in carcere per 6 mesi.
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Fibromialgia, +15% nel ‘post-Covid’. Colpiti 2 milioni in Italia

Fibromialgia, +15% nel ‘post-Covid’. Colpiti 2 milioni in ItaliaRoma, 9 mar. (askanews) – È un dolore ‘dimenticato’ e poco conosciuto, ma dopo la pandemia i casi di fibromialgia sono in continua crescita. In Italia si stimano circa 2 milioni di casi. La fibromialgia è una sindrome caratterizzata da stanchezza e soprattutto dolore diffuso a muscoli e articolazioni, è una frequente conseguenza del Covid-19 e secondo un recente studio israeliano la sviluppa il 15% di chi è stato ricoverato per l’infezione, una percentuale che sale al 26% nel sesso femminile dove la sindrome è molto più comune, colpendo in generale le donne in 9 casi su 10. Dopo Covid-19 il rischio di fibromialgia è cinque volte più alto rispetto al normale e anche per questo è importante aumentare l’attenzione per una malattia ‘invisibile’, che spesso richiede anni prima di arrivare alla diagnosi ma che compromette molto la qualità di vita. Tuttora la fibromialgia non è inclusa negli elenchi ministeriali delle patologie croniche e quindi non è nei Livelli Essenziali di Assistenza. Gli esperti chiedono perciò di puntare i riflettori su questa sindrome, in modo che venga facilitata una diagnosi tempestiva e quindi garantita una presa in carico assistenziale adeguata, in centri con esperienza. Se ne è parlato in occasione del XII Corso di Alta Formazione sul dolore acuto e cronico, dalla ricerca alla clinica organizzato dall’Istituto Nazionale Tumori IRCCS Fondazione Pascale di Napoli, dal 9 all’11 marzo.
“La fibromialgia è una sindrome ‘misteriosa’ di cui per lungo tempo è stata messa in dubbio perfino l’esistenza. Oggi è riconosciuta come patologia reumatica extra-articolare ma resta un problema spesso diagnosticato con grande ritardo e qui al Pascale siamo fortemente impegnati a scongiurare che accada, evitando che i pazienti per mesi o anni si sottopongano a visite da diversi specialisti prima di dare un nome al proprio disturbo – spiega Arturo Cuomo, direttore della Struttura Complessa di Anestesia, Rianimazione e Terapia Antalgica dell’Istituto Nazionale Tumori IRCCS Fondazione Pascale di Napoli e Presidente del Convegno -. Il sintomo cardine è il dolore cronico, riferito come una sorta di tensione muscolare localizzata in alcune zone, come collo, spalle, schiena e gambe, oppure diffuso; il dolore può diventare disabilitante e spesso si associa a stanchezza, disturbi del sonno e altri sintomi fra cui ansia e depressione, che a lungo hanno portato a considerare la fibromialgia come una somatizzazione di disagi psichici che invece ne sono una conseguenza. Le cause non sono note, ma oggi esistono criteri diagnostici condivisi: è molto importante escludere altre malattie che possano essere causa del dolore ed egli altri sintomi, valutando la storia del paziente e soprattutto la durata del dolore e i trigger points, i punti dolenti che nel paziente con fibromialgia sono almeno 11 su 18 punti chiave totali”.
L’attenzione alla sindrome e alla sua diagnosi è ancora più importante oggi, alla luce dei dati raccolti da ricercatori dello Sheba Medical Center in Israele e pubblicati di recente su PLOS One: analizzando circa 200 pazienti ricoverati per Covid-19 nel 2020, è emerso che l’87% ha avuto almeno un sintomo correlato alla fibromialgia dopo essere guarito dall’infezione, il 15% ha sviluppato la sindrome nei cinque mesi successivi. Fra le donne l’incidenza è stata del 26%, sei volte maggiore rispetto alla popolazione generale; i sintomi più comuni, presenti ciascuno in oltre un caso su due, sono stanchezza, disturbi del sonno e dolori muscolari e articolari.
“Questi dati valgono anche per il nostro Paese, confermati dalla ‘real life’, e dimostrano l’importanza di mantenere alta l’attenzione sulla fibromialgia, soprattutto in chi è stato ricoverato per Covid-19, ma non solo – osserva Marco Cascella, responsabile dell’HUB del dolore del Pascale e Responsabile Scientifico del Convegno -. Sappiamo per esempio che la fibromialgia giovanile colpisce il 2-6% di bambini e adolescenti, soprattutto femmine, e in questi casi è ancora più essenziale intervenire per garantire una buona qualità di vita e per scongiurare conseguenze sul benessere psicologico: ricerche recenti hanno dimostrato alterazioni nelle aree cerebrali deputate all’elaborazione del dolore e nella corteccia frontale, in zone connesse alla regolazione ed elaborazione delle emozioni. È perciò importante prendere in carico questi pazienti in maniera da evitare che possano sviluppare malesseri psichici ed emotivi a causa del vissuto negativo indotto dalla sindrome”.
“Nel Centro di Terapia del dolore del Pascale, così come in tutti gli analoghi Centri italiani di alta specialità, si pone particolare attenzione alla presa in carico globale dei pazienti affetti da dolore cronico, anche di tipo fibromialgico, intervenendo non solo sulla componente fisica ma anche sull’aspetto psicologico, grazie ad un team multidisciplinare – riprende Cuomo -. Oggi sappiamo, per esempio, che la depressione può essere una conseguenza della fibromialgia. Ma a lungo i pazienti sono stati ritenuti ‘malati immaginari’, che somatizzavano disagi psicologici. Non è così e lo dimostra anche l’efficacia di alcuni antidepressivi in pazienti selezionati, con fibromialgia e depressione. La terapia può includere anche miorilassanti e antidolorifici, ma i trattamenti sono per lo più non farmacologici e soprattutto personalizzati, con interventi sullo stile di vita, educativi e psicoterapeutici. Purtroppo la fibromialgia non è inclusa nell’elenco delle patologie croniche e quindi nei LEA: i pazienti non hanno diritto a esenzioni per visite, esami e terapie e questo complica non poco la gestione della sindrome, per la quale sarebbe importante creare percorsi adeguati così da ridurre i tempi per la diagnosi e garantire una presa in carico assistenziale adeguata in centri con esperienza nel campo”, conclude Cuomo.

“Champagne for charity”, asta benefica Mathusalem di Comte de Montaigne

“Champagne for charity”, asta benefica Mathusalem di Comte de MontaigneRoma, 9 mar. (askanews) – È stata un successo l’asta benefica svoltasi a Milano, nella Sala Executive di San Siro, nel corso dell’evento di celebrazione dei 21 anni di attività della Fondazione PUPI Onlus, nel quale è stata battuta la Mathusalem da sei litri di Champagne Brut Grand Réserve di Comte de Montaigne. Il ricavato della vendita della bottiglia, che ha raggiunto quasi 3 mila euro, verrà devoluto alla Fondazione istituita nel 2001 dal noto ex calciatore e dirigente sportivo Javier Zanetti e da Paula de la Fuente che ha l’obiettivo di operare nel settore della protezione integrale dei diritti dei bambini e adolescenti.
Co-promotore della Charity Auction è stata Finger’s Food, l’esclusiva catena di Sushi Restaurant dello Chef Roberto Okabe che ha fermamente voluto l’iniziativa benefica insieme alla Maison dell’Aube, con la quale condivide i valori di Autenticità, Bon Vivre e Responsabilità Sociale, ed è già membro del Club dei Cavalieri del Comte, che riunisce realtà di primo piano nel mondo dell’Hotellerie e dell’Alta Ristorazione.
“E’ stato un onore per noi poter sostenere la Fondazione PUPI, da sempre impegnata in prima linea per la tutela dei minori fragili o vittime di situazioni critiche”, ha commentato con soddisfazione Stéphane Revol, CEO di Comte de Montaigne. “Grazie al ricavato dell’asta potremo dare alla Onlus il nostro contributo al raggiungimento dell’importante obiettivo di garantire il rispetto dei diritti dell’infanzia e costruire una società più giusta ed egualitaria”.
“Ci tengo a ringraziare i nostri supporter per l’importante contributo ai progetti della Fondazione PUPI”, ha proseguito Javier Zanetti, fondatore della Fondazione PUPI Onlus. “Fedeli alla nostra identità di dare una risposta efficace alle necessità della comunità in cui operiamo, abbiamo allargato ulteriormente le nostre azioni a favore delle nuove richieste sociali. L’obiettivo 2023 al quale verranno destinati i fondi raccolti durante la serata dedicata ai 21 anni della Fondazione PUPI è quello di costruire un Centro di Formazione di Mestieri e Professioni su un terreno di 200mq che abbiamo a disposizione nella zona di Lanús a Buenos Aires, con dotazioni secondo le esigenze didattiche: aule, laboratori, unità amministrative, servizi”.

Arriva KuriU, il social per chi ama viaggiare

Arriva KuriU, il social per chi ama viaggiareRoma, 9 mar. (askanews) – Una piattaforma dove ogni viaggiatore può raccontare le proprie avventure intorno al mondo, dai consigli agli itinerari, dagli eventi ai festival, fino alle esperienze gastronomiche. Nasce con quest’obiettivo KuriU, un social pensato per coloro che amano ripercorrere i viaggi attraverso le foto e le parole, condividendoli con una community dinamica dove gli utenti si ispirano a vicenda. Il progetto è stato presentato in occasione dell’ultima edizione del BIT presso Fiera Milano a febbraio.
Il racconto delle esperienze all’interno di KuriU avviene tramite la scrittura che diventa centrale per la condivisione perché permette attraverso lo stile di influenzare chi legge a viverlo in prima persona. L’utente, durante il racconto, per fornire maggiori dettagli alla community, può arricchire il contenuto con video e foto, anche in versione 360°. Come nel più classico diario di viaggio, ma in versione totalmente digitale, dove riportare emozioni, colori e profumi. Ma è il testo a farla da padrone: la prima idea di KuriU nasce nel 2018, con un approccio in “controtendenza” con l’attualità del panorama social, dove dominano contenuti multimediali. Dare valore alle parole per rendere le esperienze sempre più personalizzate e sincere.
L’intuizione nasce dall’esigenza di fornire una risposta alla sovrabbondanza di contenuti digitali: le piattaforme presenti, infatti, oggi finiscono spesso per complicare il processo di ricerca di informazioni aggiornate e genuine. KuriU, strutturato come un HUB social, offre una soluzione che semplifica enormemente questo lavoro di ricerca, facilitando ed incentivando la condivisione delle proprie esperienze tra i membri della community.
Tommaso Albonetti, CEO e fondatore di KuriU, racconta: “Vogliamo dar voce a tutte quelle persone che hanno piacere a condividere il proprio vissuto con gli altri, senza l’intento di fornire una recensione o un voto. La community è il cuore pulsante della piattaforma e sono gli utenti stessi a farla crescere grazie ai loro contenuti. Abbiamo ideato KuriU cercando di riconoscere il valore principale alle persone e fa parte del progetto EasyTour finanziato dal MISE e dalla Regione Lazio. Abbiamo avuto modo di presentare KuriU al BIT di Milano e di parlare con svariati addetti ai lavori, con l’intento di incentivare il più possibile il turismo di prossimità”.
Il feed e’ la sezione principale ed è suddiviso tra contenuti profilati e contenuti di utenti seguiti. In esso gli utenti troveranno schede esperienza in linea con i loro interessi e i contenuti potranno essere di carattere redazionale, scritti da “ambassador” o da “redattori”, oppure pubblicati dagli utenti stessi di KuriU. Nel feed, inoltre, i contenuti sono raggruppati in varie sezioni tematiche, che possono andare dalle attività all’aria aperta ai concerti, passando per weekend fuori porta ad eventi tematici.
L’attenzione all’utente, la costruzione e la varietà di contenuti personalizzati rendono KuriU uno strumento indispensabile per chi è alla ricerca costante di nuove avventure da vivere e condividere da un punto di vista inedito: quello delle persone.

Papa: terribile la logica che conta solo chi produce

Papa: terribile la logica che conta solo chi produceCittà del Vaticano, 9 mar. (askanews) – Nel mondo oggi prevale una “tremenda logica, che diffonde lo scarto, e che si riassume nella frase: ‘Vali se produci’. Questo è terribile. Così conta solo chi riesce a stare nell’ingranaggio dell’attività e le vittime vengono messe da parte, considerate un peso e affidate al buon cuore delle famiglie”. A denunciarlo è Papa Francesco. Ricevendo stamane in udienza in Vaticano i Dirigenti ed il personale dell’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (INAIL), il pontefice citando la sua enciclica “Fratelli tutti”, ha ripetuto che lo “scarto si manifesta in molti modi, come nell’ossessione di ridurre i costi del lavoro, senza rendersi conto delle gravi conseguenze che ciò provoca, perché la disoccupazione che si produce ha come effetto diretto di allargare i confini della povertà”.
“Tra le conseguenze del mancato investimento sulla sicurezza nei luoghi di lavoro vi è anche l’aumento degli infortuni. – ha poi detto – Davanti a questa mentalità abbiamo bisogno di ricordare che la vita non ha prezzo. La salute di una persona non è scambiabile con qualche soldo in più o con l’interesse individuale di qualcuno. E bisogna purtroppo aggiungere che un aspetto della cultura dello scarto è la tendenza a colpevolizzare le vittime. Ciò è segno della povertà umana in cui rischiamo di far cadere le relazioni, se perdiamo la retta gerarchia dei valori, che ha in cima la dignità della persona umana”.

Unicatt: per 50% italiani cibo via per relazionarsi coi propri cari

Unicatt: per 50% italiani cibo via per relazionarsi coi propri cariRoma, 9 mar. (askanews) – Per il 45% degli italiani (quasi uno su due) il consumo di cibo è un modo per relazionarsi ai propri cari mentre per oltre un connazionale su cinque il cibo è soprattutto “questione di salute”: mangiamo non solo per nutrirci ma con l’obiettivo di mantenerci in forma attraverso l’alimentazione e, a tale scopo, condizioniamo anche le nostre scelte alimentari. Lo rivela uno studio svolto presso l’EngageMinds HUB, il Centro di ricerca dell’Università Cattolica, campus di Cremona diretto dalla professoressa Guendalina Graffigna nell’ambito del quale è stato sviluppato e validato su un primo campione un indice di misura del rapporto con il cibo, una nuova scala di coinvolgimento alimentare (Psychological Food Involvement Scale, o PFIS). “Il ruolo del cibo nella vita delle persone è cambiato radicalmente negli ultimi anni – sottolineano la professoressa Graffigna e la dottoressa Greta Castellini che ha condotto lo studio pubblicato sulla rivista scientifica Food Quality and Preference. In particolare, il cibo non è considerato solo una fonte di sostentamento, ma sta diventando sempre più simbolico e legato a valori soggettivi. Tuttavia, non esistono studi empirici volti a esplorare e approfondire tale valore simbolico del cibo”. “Il nostro indice – spiegano le ricercatrici della Cattolica – vuole essere uno strumento obiettivo per esplorare qualitativamente i significati personali che i consumatori attribuiscono al cibo”. L’indice Psychological Food Involvement Scale, o PFIS è in grado di comprendere non solo in che modo le persone siano coinvolte sul cibo, ma anche le motivazioni spesso inespresse che stanno dietro ad alcune scelte di consumi alimentari. In questo studio sono stati raccolti 512 questionari compilati da un analogo numero di individui. I risultati hanno dimostrato che la scala PFIS è valida e affidabile nella misurazione della dimensione simbolica del cibo e del coinvolgimento alimentare di ciascuno. “La scala indaga diverse e nuove dimensioni psicologiche relative alle nostre scelte alimentari – chiarisce Castellini – per esempio indaga quanto il cibo è considerato dal singolo come un mezzo attraverso il quale provare emozioni positive e raggiungere un benessere psicofisico; ma esplora anche quanto il cibo e in particolare le scelte alimentari siano un mezzo importante per esprimere se stessi e la propria personalità; infine valuta quanto il cibo e le scelte alimentari siano considerate dal singolo come un mezzo attraverso cui essere accettati dagli altri e quanto il cibo sia considerato dal singolo come un tramite grazie al quale prendersi cura dei propri cari e rafforzare i legami familiari”. “I risultati preliminari con l’uso di questa scala – spiega Graffigna – hanno mostrato che circa il 16% del campione ha un forte coinvolgimento verso l’alimentazione. In particolare, per il 45% il cibo rappresenta un mezzo attraverso il quale rafforzare il legame affettivo con le persone care, mentre per il 40% grazie all’alimentazione si può raggiungere una condizione di benessere psico-fisico”. Infatti dallo studio emerge che le persone che totalizzano punteggi elevati su questa nuova scala di valutazione tendono a seguire una dieta salubre che le porta a fare scelte alimentari più sane rispetto a chi assegna al cibo un minore valore simbolico. Inoltre, la PFIS è in grado di spiegare alcune tendenze alimentari di crescente successo, come, il consumo di bevande vegetali e di latte senza lattosio, evidenziandone proprio il valore simbolico. Nell’ambito dei consumi di latte e di bevande sostitutive è possibile osservare come l’influenza sociale, e quindi il desiderio di affermazione sociale, giochi un ruolo fondamentale nel decidere di acquistare e consumare latte vaccino senza lattosio, dimostrando come tale scelta sia spesso connotabile come una “moda”, cioè un vero e proprio consumo “di tendenza”. “Il consumo di bevande vegetali – considera Graffigna – non solo è determinato dal bisogno di affermarsi socialmente ma anche dalla necessità di esprimere il proprio sé. Tali scelte di consumo, infatti, vengono fatte al fine di mostrare i propri valori e le proprie idee in tema di sostenibilità, come il rispetto per gli animali e per l’ambiente”, afferma Castellini.

Genova è la Capitale del Libro 2023

Genova è la Capitale del Libro 2023Roma, 9 mar. (askanews) – Genova è la Capitale italiana del Libro 2023. A proclamarla è stato il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, in una conferenza stampa al Ministero con il direttore generale della DG Biblioteche e Diritto d’Autore Paola Passarelli, il presidente della Giuria Francesco Perfetti e il presidente del Centro per il Libro e la Lettura, Marino Sinibaldi.
Delle 14 inizialmente candidate, le altre città finaliste (i cui sindaci erano collegati on line con il Ministero) erano Firenze, Lugo (Ra), Nola (Na), San Quirico d’Orcia (Si) e San Salvo (Ch). Il conferimento del titolo, di durata annuale, è stato istituito con Legge 13 febbraio 2020 n. 15. La prima Capitale italiana del Libro è stata Chiari (Bs) nel 2020 – alla quale il riconoscimento è stato attribuito per legge dal Consiglio dei Ministri per le attività di promozione della lettura quale strumento per sostenere la comunità attraverso i canali social dell’amministrazione comunale durante il lockdown – mentre nel fu scelta 2021 Vibo Valentia e nel 2022 Ivrea.
Per Sangiuliano “il libro, prima ancora che uno strumento culturale, rappresenta un momento di crescita etico e morale di ciascun cittadino: la lettura è una proiezione della nostra personalità ed è fondamentale per formare le nuove generazioni. Avremo cittadini migliori in diritti e doveri se si saranno formati attraverso la lettura. Sono sempre meno le persone che leggono e sempre più quelle con lo smart-phone in mano e non va bene: il patrimonio che si trova in un libro è importante per la propria dimensione spirituale, dell’essere, si inoculano in noi dei concetti, delle emozioni e degli stati d’animo che prima non avevamo. Tutte le città finaliste erano meritevoli: incontrerò anche le altre città per vedere se è possibile creare anche con loro momenti corali, questo è uno sforzo che va sempre premiato”, ha concluso.
“Sono commosso, contento e soprattutto orgoglioso di quello che ha fatto Genova. Siamo riusciti a creare una rete, un sistema integrato di cultura, che in questo caso pone il libro, le biblioteche e gli archivi come priorità, assieme alle parti architettoniche, di pittura e artistiche in città, che fanno quella rete intricata assolutamente unica nel patrimonio della nazione di cui siamo orgogliosi”, ha invece detto il sindaco di Genova, Marco Bucci, in collegamento con il Ministero della Cultura dopo la proclamazione: “La cosa di cui siamo più orgogliosi – ha spiegato – è che il progetto contribuirà all’innalzamento del livello culturale della città, influenzando i comportamenti dei cittadini, dei turisti, di chi fa business. La ricaduta è unica sui comportamenti delle persone. Investiremo molto anche dal punto di vista strutturale, sulle biblioteche, e vogliamo aprire a tutti biblioteche e archivi soprattutto dopo cena e di notte. Vogliamo poi far venire a Genova personaggi importanti per raccontare e leggere libri in pubblico, magari a teatro, con attività dove l’integrazione della città può contribuire ad innalzare il livello della cultura. Chiedo agli altri sindaci” delle città finaliste “di parlarci in futuro: potremo partecipare tutti a questo obiettivo, con visite appropriate a Genova per far sì che ci possa essere una vera rete anche con le altre città arrivate in finale. Sarebbe un bel segnale di integrazione a livello nazionale”, ha concluso Bucci.

Papa: sbagliato pensare che chiudendosi a stranieri ci si sviluppa

Papa: sbagliato pensare che chiudendosi a stranieri ci si sviluppaCittà del Vaticano, 9 mar. (askanews) – “I nazionalismi chiusi manifestano in definitiva l’incapacità di gratuità, l’errata persuasione di potersi sviluppare a margine della rovina altrui e che chiudendosi agli altri saranno più protetti”. Ha citato la sua enciclica Fratelli tutti, Papa Francesco per tornare a chiedere una maggiore accoglienza per migranti e rifugiati. Lo ha fatto stamane ricevendo in Vaticano i partecipanti al Convegno formativo della “Cattedra dell’Accoglienza” promosso dalla Fraterna Domus di Sacrofano.