Napoli si prepara alla festa scudettoNapoli, 30 apr. (askanews) – Già da questa mattina a Napoli, a poche ore dall’inizio del match contro la Salernitana, gara che potrebbe dare la matematica certezza dello scudetto alla squadra partenopea, tanta gente ha cominciato a festeggiare. Dalle prime ore del giorno in diversi quartieri delle città l’esplosione di trombette e fuochi d’artificio.
Nel quartiere Fuorigrotta, nei pressi dello stadio Maradona tanti i tifosi vestiti d’azzurro. In migliaia sono arrivati all’impianto sportivo a piedi dalla stazione centrale: cori, canti, bandiere e fumogeni colorati. Nelle strade del quartiere qualcuno ha anche vestito i proprio cagnolini con le maglie di Osimhen e compagni.
Papa Francesco dall’Ungheria ricorda i valori dell’accoglienza verso poveri e migrantiCittà del Vaticano, 30 apr. (askanews) – Papa Francesco torna a indicare alla comunità cattolica la via di una “chiesa in uscita”, di fronte ad una società che rischia di “atrofizzarsi” nelle solitudini e nelle esclusioni. Una chiesa che può proporre all’uomo di oggi la medicina dell’accoglienza in primo luogo dei poveri e dei migranti. Lo ha fatto nella sua omelia durante la messa che sta presiedendo a Budapest in piazza Kossuth Lajos. “Ricordiamolo bene – ha detto Francesco ai tanti fedeli presenti nella piazza – tutti, nessuno escluso, siamo chiamati a questo, a uscire dalle nostre comodità e ad avere il coraggio di raggiungere ogni periferia che ha bisogno della luce del Vangelo”.
“Fratelli e sorelle, essere ‘in uscita’ significa per ciascuno di noi diventare, come Gesù, una porta aperta. È triste e fa male vedere porte chiuse: – ha poi detto il Papa – le porte chiuse del nostro egoismo verso chi ci cammina accanto ogni giorno; le porte chiuse del nostro individualismo in una società che rischia di atrofizzarsi nella solitudine; le porte chiuse della nostra indifferenza nei confronti di chi è nella sofferenza e nella povertà; le porte chiuse verso chi è straniero, diverso, migrante, povero”. Ma Papa Francesco ha citato anche “le porte chiuse delle nostre comunità ecclesiali: chiuse tra di noi, chiuse verso il mondo, chiuse verso chi ‘non è in regola’, – ha detto – chiuse verso chi anela al perdono di Dio. Per favore: apriamo le porte! Cerchiamo di essere anche noi – con le parole, i gesti, le attività quotidiane – come Gesù: una porta aperta, una porta che non viene mai sbattuta in faccia a nessuno, una porta che permette a tutti di entrare a sperimentare la bellezza dell’amore e del perdono del Signore”.
Il capitano delle Frecce Tricolori Alessio Ghersi è morto nello schianto di un ultraleggeroMilano, 30 apr. (askanews) – Il capitano delle Frecce Tricolori Alessio Ghersi è morto nello schianto di un aereo ultraleggero. L’Aeronautica Militare, nell’apprendere del tragico incidente che ha coinvolto un velivolo civile in cui hanno purtroppo perso la vita nel tardo pomeriggio di ieri i due occupanti.
Il capitano Ghersi era pilota in servizio presso il 313° Gruppo Addestramento Acrobatico “Frecce Tricolori”: l’Aeronautica Militare si unisce al dolore dei familiari. Il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, generale di squadra aerea Luca Goretti, a nome di tutta la Forza Armata, si stringe alla moglie e ai loro due bimbi in questo momento di profondo dolore.
“Le Frecce Tricolori sono nel cuore degli italiani e la scomparsa del capitano Alessio Ghersi in un tragico incidente addolora tutti profondamente. Così il Presidente della Commissione Difesa della Camera dei Deputati Nino Minardo. “Sono vicino alla famiglia del capitano Ghersi e all’Aeronautica Militare e a loro esprimo il mio cordoglio”, aggiunge.
Papa in Ungheria, prego per futuro pace nel continente europeoCittà del Vaticano, 30 apr. (askanews) – Una preghiera spieciale per i popoli ucraino e russo, per la pace e per un’Europa “di culle e non di muri”. E’ la preghiera finale di papa Francesco in terra d’Ungheria dove si sta concludendo il suo secondo viaggio nel paese danubiano, il 41.mo del suo pontificato.
Prima della recita del Regina Caeli, al termine della messa che lo stesso pontefice ha presieduto nella grande e centrale piazza Kossuth Lajos di Budapest di fronte a migliaia di fedeli giunti da tutto il paese, il Papa ha detto: “da questa grande città e da questo nobile Paese vorrei riporre nel suo cuore la fede e il futuro dell’intero Continente europeo, a cui ho pensato in questi giorni, e in modo particolare la causa della pace. Santa Vergine, guarda ai popoli che più soffrono. Guarda soprattutto al vicino martoriato popolo ucraino e al popolo russo, a te consacrati. Tu sei la Regina della pace, infondi nei cuori degli uomini e dei responsabili delle Nazioni il desiderio di costruire la pace, di dare alle giovani generazioni un futuro di speranza, non di guerra; un avvenire pieno di culle, non di tombe; un mondo di fratelli, non di muri”.
Papa Francesco dall’Ungheria ai giovani: non accontentatevi di un cellulareCittà del Vaticano, 29 apr. (askanews) – “Oggi c’è la grande tentazione di accontentarsi di un cellulare e di qualche amico. Ma, anche se questo è ciò che fanno tanti, anche se fosse quello che ti va di fare, non fa bene. Non chiudiamoci nei piccoli gruppi o parliamo con il cellulare, questa è una cosa un po’ stupida”. A spronare così i giovani ungheresi è stato Papa Francesco che li ha incontrati nel pomeriggio nel palazzo dello sport a Budapest.
“Oggi tutto vi dice che bisogna essere veloci, efficienti, praticamente perfetti, come delle macchine! Ma poi – ha fatto notare Francesco – ci accorgiamo che spesso finiamo la benzina e non sappiamo cosa fare. Fa tanto bene sapersi fermare per fare il pieno, per ricaricare le batterie. Ma attenzione: non per immergersi nelle proprie malinconie o rimuginare sulle proprie tristezze, non per pensare a chi mi ha fatto questo o quello, facendo teorie su come si comportano gli altri; questo non fa bene!”. Altro consiglio dato ai giovani, quello di ritagliarsi momenti di silenzio. “Il silenzio – ha detto Francesco – è il terreno su cui coltivare relazioni benefiche, perché permette di affidare a Gesù ciò che viviamo, di portargli volti e nomi, di gettare in Lui gli affanni, di passare in rassegna gli amici e dire una preghiera per loro”.
“Il silenzio – ha insistito il Papa parlando ai giovani – ci dà la possibilità di leggere una pagina di Vangelo che parla alla nostra vita, di adorare Dio ritrovando così la pace nel cuore. Il silenzio permette di prendere in mano un libro che non sei costretto a leggere, ma che ti aiuta a leggere l’animo umano, di osservare la natura per non stare solo a contatto con cose fatte dagli uomini e scoprire la bellezza che ci circonda. Ma il silenzio non è per incollarsi ai cellulari e ai social; no, per favore: la vita è reale, non virtuale, non avviene su uno schermo, ma nel mondo! Non virtualizzare la vita che è concreta”.
Per il ponte del Primo Maggio previsti traffico e cattivo tempoRoma, 29 apr. (askanews) – Per il week-end di oggi 29 e domenica 30 aprile, al quale si collega la festività di lunedì Primo maggio, si prevede un significativo incremento della circolazione stradale verso le principali località di villeggiatura italiane, con anche una previsione di traffico intenso in occasione dei rientri di molti utenti che hanno potuto approfittare di alcuni giorni di riposo infrasettimanali.
I maggiori flussi di traffico da “bollino rosso” sono attesi per la mattinata di sabato 29 aprile, mentre le proiezioni indicano che per il pomeriggio di lunedì Primo maggio è atteso molto traffico di rientro verso le maggiori città, anche in questo caso da “bollino rosso”. Si prevede inoltre che la fine del rientro possa interessare anche la mattinata di martedì 2 maggio. Domenica 30 aprile e lunedì Primo maggio i mezzi superiori alle 7,5t non potranno circolare nella fascia oraria compresa tra le 09:00 e le 22:00. Al fine di fornire ai cittadini informazioni utili per favorire partenze consapevoli e per aumentarne la sicurezza, Viabilità Italia, che monitorerà costantemente le condizioni di percorribilità della rete viaria di interesse nazionale, ha messo a disposizione dei documenti consultabili sul sito internet www.poliziadistato.it, tra cui il calendario con i bollini di traffico con indicazione delle fasce orarie di divieto di circolazione per i veicoli di portata superiore alle 7,5t e l’elenco dei cantieri inamovibili presenti lungo la rete autostradale e le principali strade statali. Gli enti proprietari e concessionari stradali provvederanno comunque a rimuovere i cantieri di lavoro temporanei.
Il centro Viabilità Italia richiama l’attenzione di quanti si metteranno in viaggio affinché adottino comportamenti di guida prudenti e rispettosi delle norme di comportamento stradale. E il tempo non aiuta. Anticiclone africano timido sull’Italia; in queste ore di caldo record sulla Spagna, l’alta pressione regala al nostro Paese solo una breve tiepida fase stabile: nel weekend cambierà tutto nuovamente con un brusco peggioramento tra domenica e martedì 2 maggio.
Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it, prevede l’arrivo di un’intensa perturbazione nordatlantica già da domenica, con le prime avvisaglie domani sera sul Nord-Ovest: potremo avere addirittura 1 metro di neve fresca oltre i 1900 metri sulle Alpi occidentali con quantitativi di pioggia che non si vedevano da mesi sul siccitoso settore nordoccidentale. Un’ottima notizia contro l’estrema crisi idrica che attanaglia in particolare Piemonte e Valle d’Aosta da più di 2 anni. Oggi arriveranno le prime precipitazioni, a tratti intense in serata sul Piemonte; durante la giornata il sole sarà comunque ancora prevalente al Centro-Sud con massime intorno ai 30°C sulle Isole Maggiori. Il vero peggioramento è atteso tra domenica e lunedì 1 maggio ad iniziare dal Nord Italia con piogge alluvionali al Nord-Ovest, oltre 100-150 mm di pioggia: in altre parole fino a 150 litri di acqua per ogni metro quadrato, il contenuto di una vasca da bagno rovesciato su ogni metro quadro. Gli accumuli maggiori sono previsti sul Piemonte occidentale, ma va seguito attentamente lo sviluppo della bassa pressione tra Mar Ligure e Mare di Corsica: dalla posizione dell’occhio di questo piccolo ciclone dipenderà la distribuzione delle piogge di domenica e lunedì, le giornate peggiori dal punto di vista meteo, le giornate migliori contro la crisi idrica del Nord Italia. Al momento mancano circa 500 mm in Piemonte, se ne cadessero 100-150 mm saremmo comunque in grado di invertire una pesante tendenza e senz’altro di dare ossigeno ed acqua all’agonizzante fiume Po.
In sintesi, qualche pioggia domani sul Nord-Ovest e a ridosso della dorsale appenninica, piogge forti domenica in Piemonte e sparse a macchia di leopardo su quasi tutto il Centro-Nord, fenomeni alluvionali lunedì 1 maggio tra Piemonte e Liguria; infine, da martedì sera il ciclone punterà decisamente il Sud dove potrebbe insistere almeno fino all’alba del 5 maggio.
L’RT del Covid-19 è risalito al di sopra della soglia epidemicaRoma, 28 apr. (askanews) – Secondo il monitoraggio settimanale sull’andamento del Covid in Italia di Ministero della Salute e Istituto superiore di sanità, nel periodo 5 – 18 aprile 2023, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,08 (range 0,85-1,37), in aumento rispetto al periodo precedente (era a 0,93) e al di sopra della soglia epidemica. L’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero è invece in diminuzione e sotto la soglia epidemica: Rt=0,96 (0,91-1,02) al 18/04/2023 vs Rt=1,07 (1,02-1,13) al 11/04/2023. In calo anche l’incidenza settimanale a livello nazionale: 39 ogni 100.000 abitanti (21/04/2023 -27/04/2023) vs 48 ogni 100.000 abitanti (14/04/2023 -20/04/2023).
Covid, Schillaci: con ordinanza su mascherine usciamo dalla pandemiaRoma, 28 apr. (askanews) – “Ho firmato oggi l’ordinanza che limita l’obbligatorietà delle mascherine negli ospedali ai reparti a maggior intensità di cura e con i pazienti più fragili oltre alle Rsa. Questo testimonia che finalmente stiamo uscendo da questa terribile pandemia che ha limitato le nostre vite negli ultimi tre anni e confido molto che il prossimo 20 maggio anche l’Oms dichiari la fine della pandemia. Guardiamo con ottimismo al futuro, ma siamo pronti in caso di nuove emergenze a intervenire tempestivamente per continuare a salvaguardare la salute pubblica e i nostri cittadini”. È quanto dichiara il ministro della Salute, Orazio Schillaci.
Covid-19, le nuove regole: obbligo delle mascherine solo nei reparti con pazienti fragiliRoma, 28 apr. (askanews) – Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha firmato l’ordinanza che prevede l’obbligo di mascherine solo in determinati casi in relazione all’accesso alle strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali. In particolare, si legge, “è fatto obbligo di indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie ai lavoratori, agli utenti e ai visitatori delle strutture sanitarie all’interno dei reparti che ospitano pazienti fragili, anziani o immunodepressi, specialmente se ad alta intensità di cura, identificati dalle Direzioni Sanitarie delle strutture sanitarie stesse. L’obbligo è esteso ai lavoratori, agli utenti e ai visitatori delle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali, comprese le strutture di ospitalità e lungodegenza, le residenze sanitarie assistenziali, gli hospice, le strutture riabilitative, le strutture residenziali per anziani, anche non autosufficienti, e comunque le strutture residenziali di cui all’articolo 44 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 12 gennaio 2017”.
“Nei reparti delle strutture sanitarie diversi da quelli indicati al comma 1 e nelle sale di attesa – chiarisce l’ordinanza – la decisione sull’utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie da parte di operatori sanitari e visitatori resta alla discrezione delle Direzioni Sanitarie, che possono disporne l’uso anche per tutti coloro che presentino sintomatologia respiratoria. Non sono previste analoghe misure per quanto riguarda i connettivi e gli spazi ospedalieri comunque siti al di fuori dei reparti di degenza”. “Per quanto riguarda gli ambulatori medici – chiarisce la norma – la decisione sull’utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie resta alla discrezione dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta. La decisione sull’esecuzione di tampone diagnostico per infezione da SARS-CoV-2 per l’accesso ai Pronto soccorso è rimessa alla discrezione delle Direzioni Sanitarie e delle Autorità Regionali”.
E ancora: “Non hanno l’obbligo di indossare il dispositivo di protezione delle vie respiratorie: i bambini di età inferiore ai sei anni; le persone con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina, nonché le persone che devono comunicare con una persona con disabilità in modo da non poter fare uso del dispositivo”. L’ordinanza è in vigore dal primo maggio 2023 al 31 dicembre 2023.
Papa: cultura gender o ‘diritto all’aborto’ colonizzazioni ideologicheCittà del Vaticano, 28 apr. (askanews) – C’è una “via nefasta” che l’Europa deve evitare. Ed è quella “delle ‘colonizzazioni ideologiche’, che eliminano le differenze, come nel caso della cosiddetta cultura gender, o antepongono alla realtà della vita concetti riduttivi di libertà, ad esempio vantando come conquista un insensato ‘diritto all’aborto’, che è sempre una tragica sconfitta”. A mettere in guardia da questi pericoli è stato stamane Papa Francesco nel suo discorso a Budapest alle autorità politiche e religiose, ai rappresentanti della società civile e della Cultura e ai membri del Corpo Diplomatico incontrate a Budapest. Francesco, ha anche detto di pensare “a un’Europa che non sia ostaggio delle parti, diventando preda di populismi autoreferenziali, ma che nemmeno si trasformi in una realtà fluida, se non gassosa, in una sorta di sovranazionalismo astratto, dimentico della vita dei popoli”. “Che bello, invece, costruire un’Europa centrata sulla persona e sui popoli, dove vi siano politiche effettive per la natalità e la famiglia, perseguite con attenzione in questo Paese, dove nazioni diverse siano una famiglia in cui si custodiscono la crescita e la singolarità di ciascuno”, ha aggiunto Francesco. In questo senso il Papa ha auspicato però un dialogo che unisca ed ha invitato proprio l’Ungheria a “fare da ‘pontiere’”, ricordando che “i valori cristiani non possono essere testimoniati attraverso rigidità e chiusure”.