L’esercito di Israele: pronti per la manovra di terra in LibanoRoma, 25 set. (askanews) – Il capo del Northern Command, il maggiore generale Uri Gordin, ha dichiarato che lo scontro con Hezbollah è entrato in una “fase diversa” e che l’IDF deve essere preparata per una “manovra” di terra: “L’operazione è iniziata con un attacco molto significativo alle capacità di Hezbollah”, ha detto Gordin. “Alla luce di ciò, dobbiamo cambiare la situazione della sicurezza. Dobbiamo essere molto ben preparati per una manovra e un’azione”, si legge su Haaretz.
Papa: inaccettabile ciò che sta avvenendo in LibanoCittà del Vaticano, 25 set. (askanews) – “Sono addolorato dalle notizie che giungono dal Libano dove negli ultimi giorni intensi bombardamenti hanno provocato molte vittime e distruzioni. Auspico che la comunità internazionale faccia ogni sforzo per fermare questa terribile escalation. È inaccettabile”. Qusto l’appello di Papa Francesco al termine dell’udienza gnerale in piazza San Pietro.
“Esprimo la mia vicinanza al popolo libanese che ha troppo sofferto nel recente passato”, ha quindi aggiunto. Il Papa ha, quindi chiesto ai fedeli di pregare “per tutti i popoli che soffrono a causa della guerra. Non dimentichiamo – ha detto – la martoriata Ucraina, il Myanmar, la Palestina, Israele, il Sudan e tutti i popoli martoriati. Preghiamo per la pace”.
Il Papa: si rischia un allargamento dei conflitti. Stiamo già distruggendo il mondoCittà del Vaticano, 24 set. (askanews) – “Abbiamo bisogno di pregare per la pace. Il rischio che i numerosi conflitti invece di cessare si allarghino pericolosamente è più che concreto. Faccio mio il vostro grido e quello dei tanti colpiti dalla guerra e lo rivolgo ai responsabili della politica: ‘Fermate la guerra! Fermate le guerre!’ Stiamo già distruggendo il mondo! Fermiamoci finché siamo in tempo!”. Lo ha detto Papa Francesco in un messaggio inviato ai partecipanti all’Incontro Internazionale di Preghiera per la Pace organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio, in corso a Parigi.
Il Papa ha voluto ricordare il primo incontro di preghiera per la pace indetto da Giovanni Paolo II ad Assisi. “Sono passati 38 anni dal lontano 1986 quando fu celebrato il primo incontro di preghiera per la Pace. – ha detto – Molti eventi hanno segnato la storia del mondo da quel momento: il crollo del muro di Berlino, l’inizio del terzo millennio, la crescita di fondamentalismi e i numerosi conflitti che si sono abbattuti sul pianeta, assieme alle incredibili sfide del cambiamento climatico, dell’avvento delle tecnologie emergenti e convergenti e delle pandemie che hanno colpito l’umanità”, ha ricordato nel suo messaggio. Tutti eventi che dimostrano come “siamo nel mezzo di un ‘cambiamento d’epoca’ di cui non conosciamo ancora le prospettive”. Anche per questo, ha concluso papa Francesco, proprio “lo ‘Spirito di Assisi’ è una benedizione per il mondo, per questo nostro mondo che ancora oggi è lacerato da troppe guerre, da troppa violenza. Questo ‘spirito’ deve soffiare ancor più forte nelle vele del dialogo e dell’amicizia tra i popoli”.
Papa: guai a chi cerca di trascinare Dio nel prendere parte a guerreCittà del Vaticano, 24 set. (askanews) – “Dobbiamo allontanare dalle religioni la tentazione di diventare strumento per alimentare nazionalismi, etnicismi, populismi. Le guerre si inaspriscono. Guai a chi cerca di trascinare Dio nel prendere parte alle guerre!”. E’ quanto ha intimato oggi Papa Francesco nel corso di un messaggio da lui inviato a fedeli e responsabili di diverse religioni riuniti a Parigi per un Incontro Internazionale di Preghiera per la Pace, organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio.
Francesco ha poi affermato che “compito urgente delle religioni è favorire visioni di pace, come state mostrando in questi giorni a Parigi. Uomini e donne di cultura e di fede diverse avete sperimentato – ha poi aggiunto – la forza e la bellezza della fraternità universale. È questa la visione di cui ha bisogno il mondo, oggi. Vi esorto a continuare: siate artigiani di pace. Se in tanti continuano a fare la guerra, tutti possiamo lavorare per la pace”. Francesco ha, quindi chiesto ai credenti ed ai loro responsabili di “immaginare la pace”. “C’è bisogno di incontrarsi, di tessere legami fraterni e di lasciarsi guidare dall’ispirazione divina che abita ogni fede, per immaginare assieme la pace tra tutti i popoli. – ha detto – Abbiamo bisogno di spazi per dialogare e agire insieme per il bene comune e la promozione dei più poveri”.
“Sì, – ha quindi concluso – in un mondo che rischia di frantumarsi nei conflitti e nelle guerre, il lavoro dei credenti è prezioso per mostrare visioni di pace e favorire ovunque nel mondo la fraternità e la pace tra i popoli”.
Il cardinale Zuppi esorta l’Ue: resti fedele alla sua vocazione di pace e dialogoRoma, 23 set. (askanews) – Un appello ai cittadini e alle istituzioni europee perché non smarriscano mai le proprie radici fondanti, che trovano linfa nei principi di dialogo e pace. A rivolgerlo è stato il presidente della Conferenza episcopale italiana, il card. Matteo Zuppi aprendo i lavori del Consiglio permanente della Cei, da oggi riunito a Roma. Il porporato ha ricordato che proprio “in questi giorni si è parlato d’innovazione e d’investimenti per una economia europea moderna e sostenibile, con riferimenti anche al lavoro e alla demografia, lasciando intravvedere un nuovo ‘piano Marshall’, – ha detto – più ambizioso di quello del secondo Dopoguerra, rappresentando l’UE come destinata altrimenti a una lenta agonia”. Questo mentre nel frattempo, “si sono definiti squadra e programma della nuova Commissione europea che, fra l’altro, prevede alcune nuove deleghe alla difesa, al Mediterraneo e alla questione abitativa”. “L’auspicio – ha aggiunto Zuppi parlando al Parlamentino della Cei – è che l’Europa resti fedele alla sua vocazione al dialogo e alla pace”, aggiungendo che “la politica fa e deve fare, i suoi percorsi, ma nella nostra prospettiva di credenti, i cittadini europei hanno bisogno oggi più che mai di riappropriarsi di quella storia e di quella cultura che ha fatto grandi le terre europee”.
Una cultura che trae linfa vitale “dall’eredità della Bibbia e alla conseguente centralità della persona, al patrimonio religioso ebraico, all’umanesimo laico, ai tanti aspetti della cultura europea impregnati di senso religioso, che costituiscono l’anima delle nostre società”. Tra le questioni aperte e che interrogano il nostro continente, il presidente della Cei ha poi citato “l’invecchiamento della popolazione, le povertà, il fenomeno migratorio, il secolarismo e l’individualismo. Mentre si affrontano i problemi contingenti, mi piacerebbe che si aprisse una discussione più ampia: una ‘Camaldoli per l’Europa per parlare di democrazia ed Europa. – ha poi aggiunto – Potrebbe essere anche l’occasione per riflettere sul contributo che oggi può provenire dai cattolici in primis, come anche dai cristiani di tutte le Confessioni, dai credenti delle diverse Comunità religiose oggi presenti in Europa, dagli umanisti che hanno a cuore la cultura del nostro Continente, per uno sviluppo di una coscienza comune, che allarghi i confini dei cuori e delle menti e non ceda al nichilismo della persona e a sovranismi egoistici. Un’Europa nel segno – ha concluso Zuppi – della ‘Fratelli tutti’, coesa e solidale al suo interno e aperta al mondo”.
Omicidio Cecchettin, al via il processo a Turetta: “No spettacolarizzazione”Venezia, 23 set. (askanews) – E’ iniziato, davanti alla Corte d’Assise di Venezia, il processo a Filippo Turetta per l’omicidio di Giulia Cecchettin. Reo confesso, Turretta non è in aula. Lo è invece Gino Cecchettin, il padre di Giulia, che ha anticipato di essere presente soltanto oggi. L’udienza è a numero chiuso: il presidente della Corte d’assise di Venezia, Stefano Manduzio, ha stabilito che metà dei posti disponibili per il pubblico (20) è riservata ai cittadini, la restante metà ai giornalisti; altri 18 posti a sedere sono a disposizione delle parti processuali.
“Questo non è il processo contro i femminicidi, ma un processo contro il singolo che si chiama Turetta e che risponderà dei reati che gli sono stati contestati” ha dichiarato Bruno Chierchi, procuratore capo di Venezia: “Se si sposta questo quadro a obiettivi più ampi si snatura totalmente il processo – ha affermato – Il processo non è uno studio sociologico, che si fa in altre sedi, il processo è l’accertamento di responsabilità dei singoli” ha tenuto a ribadire Cherchi. “Questa è la posizione della Procura, e lo è fin dall’inizio, quando abbiamo detto che il processo deve svolgersi in aule giudiziarie con i diritti che anche l’imputato ha, secondo la Costituzione e il Codice di procedura penale”. No, dunque, alla ‘spettacolarizzazione’, secondo Cherchi. Ed è quanto ha ribadito anche l’avvocato Giovanni Caruso, legale di Turetta, auspicando che non sia “un processo in cui la spettacolarizzazione possa autorizzare a fare del giovane il vessillo di una battaglia culturale contro la violenza di genere”.
Puliamo il Mondo, 150 volontari al Colosseo: raccolti 246 kg di rifiutiRoma, 22 set. (askanews) – Appuntamento straordinario di PULIAMO IL MONDO a Roma con i volontari di Legambiente insieme a EY Foundation, per una mattinata di impegno civile all’ombra del Colosseo dove sono stati raccolti 246 kg di rifiuti e rimosse vere e proprie discariche abusive a pochi metri dall’Anfiteatro Flavio. “Con un grande impegno sono state ripulite le aree più vicine al Colosseo – commenta Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio – oggi più accogliente, come lo saranno tutti i luoghi dove Puliamo il Mondo e la cittadinanza attiva è in azione in queste ore. Non possiamo che ringraziare, anche quest’anno l’impegno incessante del volontariato, grazie al quale, luoghi straordinariamente iconici come il cuore di Roma, così come periferie, borghi, strade e parchi, vengono ripuliti, nella ricerca di una grande riscossa civica contro il degrado e per un mondo diverso e possibile”. L’appuntamento, come tutti quelli di “Puliamo il Mondo” nella Capitale, si è svolto in collaborazione con AMA ROMA S.p.A.
Palazzina crollata a Napoli, sono morti 2 bambiniMilano, 22 set. (askanews) – Sono due i bambini morti nel crollo della palazzina a Saviano, nel Napoletano. I vigili del fuoco hanno fato sapere di avere estratto senza vita anche il corpo di un maschietto, dopo quello della sorella di 4 anni.
“I vigili del fuoco – hanno fatto sapere i soccorritori – hanno recuperato il padre e un neonato in vita, affidandoli alle cure dei sanitari sul posto, mentre nulla hanno potuto fare per gli due bambini, un maschietto e una femminuccia, i cui corpi sono stati recuperati purtroppo senza vita. Sono in corso al momento le ricerche della mamma e dell’altra donna, che risultano ancora disperse sotto le macerie”. I vigili del fuoco stanno operando con squadre usar – urban search and rescue, addestrate per la ricerca di dispersi sotto le macerie, e con squadre di cinofili.
Papa all’Angelus: noi tutti siamo vivi perché siamo stati accoltiMilano, 22 set. (askanews) – “Gesù rinnova il nostro modo di vivere. Ci insegna che il vero potere non sta nel dominio dei più forti, ma nella cura dei più deboli. Ecco perché il Maestro chiama un bambino, lo mette in mezzo ai discepoli e lo abbraccia, dicendo: ‘Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me’. Il bambino non ha potere: ha bisogno. Quando ci prendiamo cura dell’uomo, riconosciamo che l’uomo ha sempre bisogno di vita. Noi, tutti noi, siamo vivi perché siamo stati accolti, ma il potere ci fa dimenticare questa verità. Allora diventiamo dominatori, non servitori, e i primi a soffrirne sono proprio gli ultimi: i piccoli, i deboli, i poveri”. Lo ha detto Papa Francesco durante la pronuncia dell’Angelus in piazza San Pietro.
“Quante persone soffrono e muoiono per lotte di potere! Sono vite che il mondo rifiuta, come ha rifiutato Gesù. Quando venne consegnato nelle mani degli uomini, egli non trovò un abbraccio, ma una croce. Il Vangelo resta tuttavia parola viva e piena di speranza: colui che è stato rifiutato, è risorto, è il Signore! Allora possiamo chiederci: so riconoscere il volto di Gesù nei più piccoli? Mi prendo cura del prossimo, servendo con generosità? E viceversa, ringrazio chi si prende cura di me?”, ha aggiunto il Papa.
Madre spara al figlio e si suicida a Verona, gravissimo il 15enneVerona, 21 set. (askanews) – Secondo una nota della Procura di Verona, una 58enne di Vago di Lavagno, Alessandra Spiazzi, avrebbe tentato di uccidere il figlio quindicenne prima di uccidersi con una pistola, detenuta dal padre della donna. Non si tratta, quindi, di un femminicidio come si era ipotizzato in un primo momento. La donna, spiega la nota, soffriva da tempo di problemi di salute. A dare l’allarme era stato il padre, che aveva trovato i due corpi a terra. Il 15enne è ricoverato in condizioni disperate all’ospedale di Borgo Trento. Sulle condizioni del ragazzo, la Direzione di Neurorianimazione, dell’ospedale di Verona precisa che sono “gravissime” ed “è sostenuto farmacologicamente e meccanicamente in tutte le funzioni vitali”. Nessuno allo stato è stato iscritto sul registro indagati.