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A Milano compare una svastica al Parco Nord. Anpi: oltraggio ai deportati

A Milano compare una svastica al Parco Nord. Anpi: oltraggio ai deportatiMilano, 19 feb. (askanews) – Domenica mattina una svastica realizzata con dei pali è comparsa in prossimità del Monumento al Deportato al Parco Nord a Milano, dopo aver divelto la recinzione. “E’ una gravissima provocazione di stampo fascista che costituisce un vergognoso oltraggio a tutti coloro che persero la vita a seguito della deportazione nei lager nazisti, per avere scelto di lottare contro le nefandezze del nazifascismo – ha detto Roberto Cenati, presidente Anpi provinciale di Milano – Chiediamo alle pubbliche autorità di fare tutto il possibile per individuare i responsabili di questo ignobile atto e di impedirne il ripetersi. Da parte nostra manterremo alta la nostra vigilanza a difesa della democrazia nata dalla Resistenza, la cui eredità più preziosa è la nostra Carta Costituzionale”.
“Una profanazione inaudita che ferisce i cittadini di Sesto, Cinisello, Bresso e Milano. Una provocazione alle città che nel Parco Nord hanno voluto dar vita a un luogo di memoria per non dimenticare la loro storia”, denunciano Sinistra Italiana Milano e i circoli di Sesto San Giovanni, Cinisello Balsamo, Bresso condannano fermamente l’accaduto. “Solo qualche giorno fa, la teca delle pietre di Dacau, sempre vicino al Monumento al Deportato, è stata presa a picconate e rovinata – proseguono – In pratica è stata violata la memoria più sacra per il territorio del Nord Milano: quella della Resistenza e dei morti nei lager, il cui sacrificio ha permesso all’Italia repubblicana di vivere in libertà, dignità e democrazia”.
“Ciò è che è accaduto stamattina a Milano è grave. Si è violato un luogo di memoria, un tempio sacro che ricorda alla comunità la storia di quei luoghi e i sacrifici che hanno dato vita alla nostra Repubblica – dichiara il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni – Se colleghiamo i fatti di Milano con quello che è successo a Firenze, il quadro è inquietante: c’è chi si sente libero di poter colpire i valori fondanti della nostra democrazia sia nei monumenti che ci ricordano il passato sia davanti alle istituzioni che educano al futuro. Dobbiamo restare vigili e far sì che questo non si ripeta più”.

Lukoil e Blutec, Schifani e Urso: procedure in corso, vigileremo

Lukoil e Blutec, Schifani e Urso: procedure in corso, vigileremoRoma, 18 feb. (askanews) – “La vendita della raffineria Isab di Priolo è una trattativa tra privati ed è fuori luogo che altri soggetti entrino nella negoziazione, in questa fase. Il governo regionale e quello nazionale sono vigili sul rispetto delle regole e delle procedure per il mantenimento dei livelli occupazionali e la tutela dell’ambiente”. Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, oggi pomeriggio ad Acireale dove ha avuto un colloquio con il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, in occasione della presentazione del francobollo dedicato al Carnevale della città etnea ed emesso dal Mimit, tra i sei della serie tematica “il Patrimonio artistico e culturale italiano”, dedicati ai Carnevali più antichi d’Italia.
Il ministro ha sottolineato come per il petrolchimico di Priolo sia stata attivata la procedura della golden power anche a tutela dei lavoratori e di come sia stata assicurato il funzionamento degli impianti, contro ogni timore di chiusura. Con il governatore siciliano è stato affrontato anche il tema della riconversione della ex Blutec di Termini Imerese. Urso ha annunciato l’intenzione di sollecitare i commissari ad aprire una procedura concorsuale per i diversi soggetti proponenti progetti per l’area industriale, affinché si scelga quello più sostenibile e con le più solide garanzie per l’occupazione. “I competitor che si sono fatti avanti sembrano affidabili – ha aggiunto il Schifani – ma si faranno le necessarie valutazioni sia da parte del governo nazionale sia da quello della Regione. Sono fiducioso, l’assessore Tamajo sta facendo un grande lavoro”.
In merito al provvedimento che ha fermato il “Superbonus” edilizio, Schifani ha precisato che “la Regione si adeguerà alla scelta di Roma, ma è inutile appellarsi al mio governo per eventuali deroghe, come hanno fatto alcune forze di opposizione. Mi auguro che in sede di conversione del decreto del governo nazionale siano inserite le opportune verifiche per limitare al massimo l’impatto per le imprese del settore e chiudere una misura che ha creato un buco di 100 miliardi”.

Cultura, Favero (Pd): invitato Sgarbi per salvare Villa Franchetti

Cultura, Favero (Pd): invitato Sgarbi per salvare Villa FranchettiRoma, 18 feb. (askanews) – “Ho voluto favorire personalmente la visita istituzionale del Sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi a Villa Albrizzi-Franchetti, d’intesa con il Presidente della Provincia Stefano Marcon, il Sindaco di Preganziol Paolo Galeano e alla presenza del Soprintendente Vincenzo Tiné, per uscire dallo stallo in cui da tempo versano le sorti di questo prezioso gioiello storico-architettonico del Settecento veneto. Villa Albrizzi-Franchetti, oltre ad esserlo per il FAI, è un luogo del cuore anche per tutti i trevigiani. Una questione peraltro seguita da tempo dal Pd provinciale e regionale. E la visita di un autorevole rappresentante del Governo può aprire a soluzioni concrete che garantiscano fruibilità pubblica di parco e villa e loro valorizzazione dopo anni. Quando si tratta di salvare bellezza e storia trevigiana non ci sono divisioni politiche”. Lo afferma Matteo Favero, esponente PD Veneto, in occasione della visita oggi a Preganziol del Sottosegretario Sgarbi a Villa Albrizzi-Franchetti da lui organizzata.

“Cerca il tuo orizzonte per la gioia” il nuovo libro di papa Francesco

“Cerca il tuo orizzonte per la gioia” il nuovo libro di papa FrancescoRoma, 18 feb. (askanews) – “In questo scenario drammatico, guardare gli orizzonti della vita, significa guardare alla speranza. E anche guardare la tua storia sapendo che hai un’origine e che non finisce con te, non è finita con tuo nonno, non finirà con la quarta generazione che verrà dopo”. Questa prospettiva “dà il coraggio di camminare sempre”. Ma attenzione, avverte Papa Francesco, a non cadere nella “psicologia dello struzzo”, cioè che “davanti a qualsiasi cosa mette la testa nella terra”. E attenzione pure a guardare solo il proprio ombelico: “La gente che soltanto guarda sé stessa fa il contrario del cercare l’orizzonte. L’orizzonte ti fa guardare tutto”. Questa, afferma il Pontefice, è “la base della virtù della speranza”. Come dicevano alcuni padri della Chiesa che prefiguravano la speranza come “un’ancora”: “Che tu sei nel mare o nel fiume e butti l’ancora per essere sicuro e ti aggrappi alla corda. La speranza, tu la butti nell’eternità, l’ancora, e vai aggrappato; ma se tu non guardi all’orizzonte, non puoi più, mai potresti buttare un’ancora, no?”. “In questo tempo è difficile”, sottolinea Papa Francesco, dunque “c’è il Signore c’è la speranza. È difficile e brutto, c’è tanta sofferenza, tanta, ma anche c’è la corda e l’ancora. È il mistero del dolore e della speranza”. Ecco le parole dalle quali ha preso il titolo il nuovo libro di Papa Francesco scritto con don Davide, dal 21 febbraio in libreria: “Cerca il tuo orizzonte. Rialzarsi e ripartire oggi” edito da Piemme in collaborazione con LEV.

Papa: bambini hanno dimenticato come ridere. Abbiamo tolto loro sorriso

Papa: bambini hanno dimenticato come ridere. Abbiamo tolto loro sorrisoRoma, 18 feb. (askanews) – “Stiamo vivendo un tempo dove il business più grande è la vendita delle armi, la fabbrica delle armi. Se per un anno non si fabbricassero armi, finirebbe la fame nel mondo”. L’invito a immedesimarsi nelle sofferenze degli altri, non avendo “paura di toccare la carne del fratello”, e non aggrapparsi ai fallimenti della vita ma all’”ancora” della speranza: cosi Papa Francesco esorta nel corso dell’intervista esclusiva rilasciata a don Davide Banzato per il programma “I Viaggi del Cuore”, in onda su Canale 5 che domenica 19 febbraio andrà in replica sempre alle 8:45.
Il Papa si commuove nuovamente, come accadde l’8 dicembre scoppiando in pianto davanti al Mondo, parlando della guerra e delle tante dimenticate guerre nel Mondo, pensando ai più deboli, ai più fragili: “I bambini si sono dimenticati come ridere. Sono andato a trovare i bambini che erano all’Ospedale pediatrico Bambino Gesù. Ho incontrato bambini ucraini che erano tutti feriti, nessuno di loro aveva un sorriso”. E incalza: “Togliere il sorriso a un bambino significa… una tragedia!”. E questa tragedia della guerra, che calpesta la dignità dell’uomo, è trattata in modo preciso dal Papa insieme alla pandemia che ha portato alla crisi economica e finanziaria e che peserà su molte famiglie sempre di più e che ci chiama a prendere coscienza che da soli non possiamo farcela, dobbiamo decidere di cambiare. don Davide nelle 10 domande a 10 anni dal pontificato di Papa Francesco, oltre a ripercorrere la storia di vita di Papa Bergoglio dall’infanzia, agli anni in Argentina come arcivescovo e al questo decennio come successore di Pietro, chiede “cosa possiamo fare tutti noi” e il Papa consiglia di partire là dove viviamo “da piccoli gesti” e di “camminare insieme”. Questi alcuni suggerimenti che usciranno arricchiti in un testo rivisitato dell’intervista integrale al Papa in dialogo con don Banzato, insieme ad aneddoti personali e ad altri temi di attualità come il tema della pedofilia, degli abusi, di situazioni legate al Vaticano e ai documenti del Papa, nel testo preordinatile e disponibile in libreria dal 21 febbraio “Cerca il tuo orizzonte. Rialzarsi e ripartire oggi” edito da Piemme in collaborazione con LEV.

Sardegna, nasce primo ospedale di comunità. Solinas: passo importante

Sardegna, nasce primo ospedale di comunità. Solinas: passo importanteRoma, 18 feb. (askanews) – Stiamo realizzando un nuovo modello di sanità, moderno e sostenibile, in grado di mettere al centro i cittadini con i loro bisogni di cure e assistenza. Oggi segniamo un traguardo importante nel percorso che abbiamo fissato nell’ambito dell’attuazione del DM 77 e della realizzazione degli interventi previsti nella Missione 6 del Pnrr sul nostro territorio. Il primo ospedale di comunità della Sardegna è oggi una realtà al servizio dei cittadini”. Lo dichiara il Presidente della Regione, Christian Solinas, in occasione dell’inaugurazione dell’ospedale di comunità nella struttura sanitaria dell’ospedale Delogu a Ghilarza: il primo ospedale di comunità, a entrare in funzione, dei tredici complessivamente previsti su tutto il territorio regionale per un investimento di oltre 40milioni di euro.
Già avviati i primi ricoveri. Presenti al taglio del nastro l’assessore regionale della Sanità, Carlo Doria, i vertici della Asl di Oristano e i rappresentanti delle istituzioni locali. L’ospedale di comunità è ospitato al secondo piano dell’ospedale Delogu, in locali adeguatamente riorganizzati ed attrezzati con un modulo di 20 posti letto, dove, in regime multiprofessionale, operano medici ospedalieri, infermieri, Oss, fisioterapisti e specialisti ambulatoriali. Ogni paziente è affidato a un ‘case manager’, un operatore infermieristico di riferimento che si fa carico di tutte le esigenze del paziente e che, all’occorrenza, istruisce i familiari e i caregiver per prepararli alla gestione domiciliare del paziente.
“L’ospedale di comunità – spiega l’assessore Doria – è una struttura intermedia tra l’ospedale per acuti e il rientro a casa o verso strutture residenziali. Qui vengono accolti i pazienti che presentano una serie di condizioni sanitarie che renderebbero inappropriato il ricovero nei reparti a più alta intensità di cure, ma che necessitano comunque di assistenza ospedaliera”.
“Parliamo in particolare di pazienti cronici o fragili – precisa l’assessore in riferimento all’assistenza all’interno dell’ospedale di comunità – clinicamente stabili provenienti dal domicilio, per i quali il ricovero è indicato a causa del peggioramento di una patologia pregressa, oppure di pazienti ricoverati in strutture ospedaliere per acuti, da cui, ad esempio, potrebbero essere dimessi ma che presentano comunque condizioni tali da richiedere un’assistenza infermieristica continuativa per la somministrazione di farmaci e la gestione di presidi e dispositivi. L’accesso al ricovero, previsto per brevi periodi, può essere richiesto dal medico di famiglia, dallo specialista ambulatoriale, dai reparti ospedalieri per acuti o dal pronto soccorso”.
“Nel caso della struttura ospedaliera del Delogu – precisa l’assessore – la presenza della Radiologia, del Laboratorio analisi, della Chirurgia, del 118 e della Continuità assistenziale costituiscono elementi di completamento importanti per l’assistenza”.
“La realizzazione dell’ospedale di comunità di Ghilarza rappresenta un passo importante verso il nuovo assetto dell’assistenza territoriale, di cui fanno parte anche le case della comunità e le centrali operative territoriali. La pandemia ha evidenziato la fragilità della medicina del territorio nel nostro sistema sanitario. Ospedale e territorio non sono compartimenti stagni, ma un sistema di vasi comunicanti: avere strutture intermedie in grado di dare risposte appropriate significa ridurre la pressione sugli ospedali che potranno così recuperare la propria vocazione all’assistenza ad alta intensità di cure, garantendo una maggiore efficienza dell’intero sistema sanitario”.

Aviaria, Unaitalia: no focolai in allevamenti ma allerta alta

Aviaria, Unaitalia: no focolai in allevamenti ma allerta altaMilano, 17 feb. (askanews) – “Non registriamo focolai di aviaria negli allevamenti italiani dallo scorso anno ma c’è comunque una allerta alta”. Così Lara Sanfrancesco, direttore di Unaitalia, associazione di riferimento del settore avicolo in Italia, in merito alle ultime informazioni sulla diffusione dell’aviaria. Secondo i dati epidemiologici del Centro di referenza nazionale ed europeo per l’influenza aviaria presso l’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie (IZSVe), infatti, in Italia la circolazione del virus H5N1 fra gli uccelli selvatici è in aumento, con il rischio che questi possano trasmettere il virus agli allevamenti avicoli.
“Alla luce dell’alta circolazione riscontrata nelle specie selvatiche, Unaitalia sta ponendo la massima attenzione al tema e il mondo produttivo collabora in maniera attiva e continua con le autorità per ridurre i rischi di focolai – prosegue Sanfrancesco – Siamo costantemente in contatto con le autorità competenti, dalle Asl alle autorità regionali, al ministero della Salute, e continuiamo a tenere alte le misure di biosicurezza e il sistema di monitoraggio, seguendo tutte le indicazioni ministeriali in merito, per evitare che il virus proveniente da animali selvatici entri negli allevamenti. Non a caso a oggi sono ancora attivi i campionamenti in allevamento e altre misure nelle zone a più alto rischio”.
Vista la diffusione ampia, davanti a uno scenario così complesso, Sanfrancesco sottolinea la “necessità di trovare ulteriori misure oltre a quelle in atto, già rilevanti e settate, come la vaccinazione che deve diventare un ulteriore strumento di prevenzione da affiancare a quelli attuali. In Italia è in corso un trial sui tacchini, altri sono in atto in altri Paesi per altre specie. Confidiamo in un approccio globale e strumenti armonizzati”.

Vino, Mazzei: successo “Altra Toscana” premia potenzialità territori

Vino, Mazzei: successo “Altra Toscana” premia potenzialità territoriMilano, 17 feb. (askanews) – “Siamo molto soddisfatti di questa seconda edizione de ‘L’Altra Toscana’, che quest’anno ha portato in degustazione oltre 330 etichette. Giornalisti e operatori del settore hanno potuto entrare in contatto con dodici diversi Consorzi di Tutela, due in più rispetto allo scorso anno, e si sono dimostrati particolarmente ricettivi ed entusiasti di fronte all’alta qualità dei vini e alle chicche proposte dai nostri produttori. Questa manifestazione è diventata in soli due anni uno degli appuntamenti più apprezzati delle Anteprime, un meritato riconoscimento verso i nostri territori meno conosciuti ma dalle enormi potenzialità”. E’ quanto ha dichiarato Francesco Mazzei, alla guida dell’Associazione L’Altra Toscana e presidente del Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana, alla chiusura dell’evento che si è tenuto oggi a Palazzo degli Affari a Firenze e che ha chiuso la settimana delle Anteprime di Toscana 2023.
I Consorzi di Tutela presenti all’evento sono stati Carmignano e Barco Reale, Chianti Rufina, Colline Lucchesi, Cortona, Maremma Toscana, Montecucco e Montecucco Sangiovese, Orcia, Suvereto e Val di Cornia, Terre di Casole, Terre di Pisa, Toscana, Valdarno di Sopra. Dodici realtà molto diverse tra loro ma pronte a far riconoscere la loro qualità, territori più nascosti in cui primeggia la viticoltura biologica e in cui molteplici aziende coltivano la vite da secoli, secondo una lunga tradizione.
“Durante questa giornata ho avuto il piacere di condurre due degustazioni particolarmente interessanti” ha raccontato Gabriele Gorelli, Master of Wine che ha guidato le masterclass, spiegando che “una era dedicata ai bianchi toscani con un titolo provocatorio: ‘Dreaming of a White Tuscany’, che è stata utile non solo per approfondire vini identitari come il Vermentino, Ansonica e Trebbiano ma anche per scoprire i territori che questi vini li producono”. “La seconda degustazione è stata invece dedicata ai Supertuscan – ha concluso – con nove vini iconici a base di Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Merlot: tre varietà tra le più impiantate in Italia e al mondo, ma direi anche inconfondibilmente toscane”.

Vino, Paolo Pasini è il nuovo presidente del Consorzio Valtènesi

Vino, Paolo Pasini è il nuovo presidente del Consorzio ValtènesiMilano, 17 feb. (askanews) – Il 52enne Paolo Pasini è stato eletto presidente del Consorzio Valtènesi. A convergere sul suo nome il nuovo Cda eletto nei giorni scorsi dall’assemblea dei soci, e composto da Giuseppe Avanzi, Francesco Averoldi, Vincenzo Bertola, Davide Folli, Giovanni Franzosi, Antonio Goffi, Cristina Inganni, Antonio Leali, Andrea Lorenzi, Alessandro Luzzago, Mattia Vezzola, Ilona Thun, Marco Turina e Loris Vazzoler. La carica di vicepresidenti è andata a Cristina Inganni e Marco Turina.
Pasini, alla guida con i cugini dell’omonima azienda agricola di San Giovanni a Raffa di Puegnago del Garda (Brescia), aveva già ricoperto la carica di vicepresidente e succede ad Alessandro Luzzago. “Il verbo è solo uno: Valtènesi!” ha dichiarato il neoeletto presidente, sottolineando che “questo siamo e questo dovremo raccontare, facendo tutto quello che dobbiamo per consolidare e salvaguardare l’identità del Valtènesi e promuovere nel miglior modo possibile il vino di territorio che si deve raccogliere sotto la denominazione che abbiamo scelto di adottare”. “Centrale – ha concluso – rimarrà anche il lavoro di ricerca in termini agronomici sul Groppello, il nostro vitigno principale, oltre allo sviluppo delle potenzialità della Casa del Vino, sede del Consorzio a Puegnago”.
Il Consorzio Valtènesi (lato bresciano del Lago di Garda) nasce nel 2012 dalla ridenominazione del Consorzio Garda Classico fondato nel 1998.
Il 6 marzo prossimo, dalle 11 alle 18, oltre 40 cantine presenteranno a giornalisti e addetti ai lavori l’annata 2022 del proprio Valtènesi al Museo Millemiglia di Brescia.

Ludopatia, Egp-Fipe: registro esclusione giocatori a rischio dalle sale

Ludopatia, Egp-Fipe: registro esclusione giocatori a rischio dalle saleMilano, 17 feb. (askanews) – Secondo stime recentemente richiamate dalla Società italiana di psichiatria, i giocatori patologici sono circa l’1% della popolazione adulta tra i 18 e gli 80 anni; parliamo di 450.000 persone su un totale di circa 20 milioni di giocatori, di tutti i prodotti di gioco, sia nei punti vendita sul territorio che online. Su questi numeri ha voluto porre l’attenzione Emmanuele Cangianelli, presidente di Egp, l’associazione italiana Esercenti giochi pubblici, organizzazione di categoria di Fipe – Confcommercio, in occasione della Giornata internazionale del gioco responsabile.
“Il contrasto del gioco patologico è da tempo in cima alle nostre priorità e per questo gli imprenditori del settore si impegnano da anni con investimenti in risorse umane, formazione e nuove tecnologie. Nonostante questo, la strada da percorrere è ancora lunga ed è necessario prima di tutto trovare una linea d’azione comune con le istituzioni per mettere a punto misure più efficaci di quelle usate fino ad oggi – ha detto Cangianelli – Penso, ad esempio, all’opportunità di prevedere un registro di esclusione dei giocatori a rischio all’ingresso delle sale. Uno strumento avallato da diversi studi scientifici e che viene già utilizzato con esiti positivi in paesi come Spagna e Germania”.
“Il contrasto alle dipendenze – è il messaggio di Cangianelli – potrà rilanciarsi riconoscendo il ruolo delle sale e degli operatori del gioco legale, che possono garantire un presidio di legalità a tutela di tutti quei consumatori che altrimenti sarebbero in balia della criminalità”.