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Clima, eventi estremi in aumento: 12% famiglie italiane a rischio alluvione

Clima, eventi estremi in aumento: 12% famiglie italiane a rischio alluvioneMilano, 3 mag. (askanews) – Il 2022 è stato l’anno più caldo e meno piovoso della storia italiana. Secondo quanto emerso dalla presentazione del settimo forum sul food and beverage di The european house Ambrosetti l’Italia è il Paese in Europa con la più alta quota di territorio esposta a uno stress idrico superiore all’80%, vale a dire il rapporto tra prelievi idrici totali e disponibilità complessiva di acqua.

Come dimostrano le cronache di questi giorni, alla riduzione delle precipitazione si accompagna anche una crescita della frequenza degli eventi estremi: tra il 2005 e il 2021 il tasso medio di crescita annuo dei fenomeni di piogge intense è stato del 45,4% e quello degli allagamenti nelle città del 27,7%. A oggi sono a rischio alluvione in Italia l’11,8% delle famiglie e il 10,7% degli edifici. Questo chiaramente ha un forte impatto sul raccolto agricolo: Coldiretti ha stimato che nel 2022 il danno per la produzione agricola è stato pari a sei miliardi di euro, il 10% della produzione totale.

Il Papa: l’Europa sia ‘pontiere’ di pace e accolga chi bussa alle sue porte

Il Papa: l’Europa sia ‘pontiere’ di pace e accolga chi bussa alle sue porteCittà del Vaticano, 3 mag. (askanews) – L’Europa ricordi “l’importanza di costruire ponti di pace tra popoli diversi”. A ricordare la vocazione dell’Europa, chiamata, quale ‘pontiere di pace’, a includere le differenze e ad accogliere chi bussa alle sue porte, è stato Papa Francesco nella sua catechesi durante l’udienza generale in piazza San Pietro che, come tradizione dopo il rientro da un viaggio internazionale, ha dedicato alla sua ultima visita in Ungheria, conclusa domenica scorsa.

Francesco, parlando ai tantissimi fedeli raccolti in piazza per incontrarlo ha detto ai aver apprezzato particolarmente a Budapest “il ponte umanitario creato per tanti rifugiati dalla vicina Ucraina, che ho potuto incontrare, ammirando anche la grande rete di carità della Chiesa ungherese”. “Il Paese – ha poi ricordato – è poi molto impegnato nel costruire ‘ponti per il domani’: è grande la sua attenzione per la cura ecologica e per un futuro sostenibile, e si lavora per edificare ponti tra le generazioni, tra gli anziani e i giovani, sfida oggi irrinunciabile per tutti. Ci sono inoltre ponti che la Chiesa, – ha concluso – è chiamata a tendere verso l’uomo d’oggi, perché l’annuncio di Cristo non può consistere solo nella ripetizione del passato, ma ha sempre bisogno di essere aggiornato, così da aiutare le donne e gli uomini del nostro tempo a riscoprire Gesù”.

Papa: Europa sia ‘pontiere’ pace e accolga chi bussa alla sua porta

Papa: Europa sia ‘pontiere’ pace e accolga chi bussa alla sua portaCittà del Vaticano, 3 mag. (askanews) – L’Europa ricordi “l’importanza di costruire ponti di pace tra popoli diversi”. A ricordare la vocazione dell’Europa, chiamata, quale ‘pontiere di pace’, a includere le differenze e ad accogliere chi bussa alle sue porte, è stato Papa Francesco nella sua catechesi durante l’udienza generale in piazza San Pietro che, come tradizione dopo il rientro da un viaggio internazionale, ha dedicato alla sua ultima visita in Ungheria, conclusa domenica scorsa.

Francesco, parlando ai tantissimi fedeli raccolti in piazza per incontrarlo ha detto ai aver apprezzato particolarmente a Budapest “il ponte umanitario creato per tanti rifugiati dalla vicina Ucraina, che ho potuto incontrare, ammirando anche la grande rete di carità della Chiesa ungherese”. “Il Paese – ha poi ricordato – è poi molto impegnato nel costruire ‘ponti per il domani’: è grande la sua attenzione per la cura ecologica e per un futuro sostenibile, e si lavora per edificare ponti tra le generazioni, tra gli anziani e i giovani, sfida oggi irrinunciabile per tutti. Ci sono inoltre ponti che la Chiesa, – ha concluso – è chiamata a tendere verso l’uomo d’oggi, perché l’annuncio di Cristo non può consistere solo nella ripetizione del passato, ma ha sempre bisogno di essere aggiornato, così da aiutare le donne e gli uomini del nostro tempo a riscoprire Gesù”.

In Emilia Romagna allagamenti, evacuazioni e scuole chiuse

In Emilia Romagna allagamenti, evacuazioni e scuole chiuseMilano, 3 mag. (askanews) – E’ emergenza maltempo in Emilia Romagna: le forti piogge hanno fatto esondare il fiume Lamone, che ha superato la terza soglia di allerta e rotto un argine a Boncellino, provocando allagamenti nel Ravennate e in particolare nell’area tra Faenza e Bagnacavallo dove sono in corso evacuazioni.

Sono 400 gli interventi dei vigili del fuoco: abitazioni evacuate precauzionalmente anche a Dovadola (FC) per una frana, a Monzuno e Castel San Pietro (BO) per allagamenti. A Villanova sono state chiuse le scuole di ogni ordine e grado. Secondo quanto riferito dagli esperti di 3Bmeteo, a Ovest anche il Senio è oltre la terza soglia di allerta, così come il Santerno a Massa Lombarda, il Sillaro a Sesto Imolese, l’Idice a Castenaso, il Tiepido a Fossalta (Modena est). Al momento le piogge sono concentrate tra le zone di Parma e Bologna, ma nella notte gli accumuli pluviometrici hanno superato i 30mm sulle zone appenniniche tra Bolognese e Forlivese, che si sommano a quelli ingenti di ieri che avevano localmente superato i 130mm. Sono state anche inviate sezioni operative vigili del fuoco da Veneto e Lombardia, mezzi anfibi da Lombardia e mezzi movimento terra dalla Toscana.

Maltempo in Emilia Romagna: allagamenti, evacuazioni e scuole chiuse

Maltempo in Emilia Romagna: allagamenti, evacuazioni e scuole chiuseMilano, 3 mag. (askanews) – E’ emergenza maltempo in Emilia Romagna: le forti piogge hanno fatto esondare il fiume Lamone, che ha superato la terza soglia di allerta e rotto un argine a Boncellino, provocando allagamenti nel Ravennate e in particolare nell’area tra Faenza e Bagnacavallo dove sono in corso evacuazioni.

Sono 400 gli interventi dei vigili del fuoco: abitazioni evacuate precauzionalmente anche a Dovadola (FC) per una frana, a Monzuno e Castel San Pietro (BO) per allagamenti. A Villanova sono state chiuse le scuole di ogni ordine e grado. Secondo quanto riferito dagli esperti di 3Bmeteo, a Ovest anche il Senio è oltre la terza soglia di allerta, così come il Santerno a Massa Lombarda, il Sillaro a Sesto Imolese, l’Idice a Castenaso, il Tiepido a Fossalta (Modena est). Al momento le piogge sono concentrate tra le zone di Parma e Bologna, ma nella notte gli accumuli pluviometrici hanno superato i 30mm sulle zone appenniniche tra Bolognese e Forlivese, che si sommano a quelli ingenti di ieri che avevano localmente superato i 130mm. Sono state anche inviate sezioni operative vigili del fuoco da Veneto e Lombardia, mezzi anfibi da Lombardia e mezzi movimento terra dalla Toscana.

’Ndrangheta, colpo alle cosche della Locride: 108 arresti

’Ndrangheta, colpo alle cosche della Locride: 108 arrestiRoma, 3 mag. (askanews) – Operazione del Ros e del Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria nei confronti di 108 soggetti raggiunti da provvedimenti cautelari, emessi dal Gip del Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della locale Procura della Repubblica-Direzione Distrettuale Antimafia guidata da Giovanni Bombardieri.

Gli interessati, sono indagati, tra gli altri, a vario titolo per associazione di tipo mafioso (imputazione a carico di 5 soggetti), concorso esterno in associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti (con l’aggravante della transnazionalità e dell’ingente quantità), produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti, detenzione/traffico di armi anche da guerra, riciclaggio, favoreggiamento, procurata inosservanza di pena, trasferimento fraudolento di valori e altri reati. L’operazione è stata realizzata con il supporto in fase esecutiva dei Comandi Provinciali Carabinieri di Catanzaro, Vibo Valentia, Pescara, Milano, Salerno, Catania, Savona, Bologna, Vicenza, L’Aquila, Ancona, Roma, Cagliari, degli Squadroni Eliportati Cacciatori di Calabria, Puglia e Sicilia, nonché del 8° Nucleo Elicotteri e del Nucleo Cinofili di Vibo Valentia.

Violenze di Capodanno a Milano, prima condanna a 5 anni e 10 mesi

Violenze di Capodanno a Milano, prima condanna a 5 anni e 10 mesiMilano, 2 mag. (askanews) – Si è chiuso con una condanna il primo filone processuale sulle violenze sessuali commesse nella notte di Capodanno in piazza del Duomo a Milano. Il Tribunale di Milano ha inflitto 5 anni e 10 mesi di carcere ad Abdallah Bouguedra, 22enne di Torino finito sottio processo per violenza sessuale di gruppo: secondo la ricostruzione degli investigatori, avrebbe fatto parte del “branco” che, durante i festeggiamenti per l’arrivo del 2022 sotto la Madonnina dal Duomo di Milano, abusò di una ragazza di 19 anni assieme ad altri due giovani, il 20enne Abdel Fatah e il 19enne Mahmoud Ibrahim, che però hanno scelto il processo con rito abbreviato. La procura, rappresentata in aula dal pm Alessia Menegazzo, aveva chiesto 6 anni di carcere anche per rapina, reato da cui l’imputato è stato assolto.

L’imputato, agli arresti domiciliari, si è sempre proclamato innocente. “Questa è la giustizia in Italia, il mio non è il primo caso di malagiustizia”, il commento di Bouguedra, presente in aula al momento della lettura del verdetto. La difesa, rappresentata dall’avvocato Giuseppe Boccia, ha preannunciato ricorso in appello.

Laboratorio di biosicurezza a Pesaro, la polemica di Matteo Bassetti

Laboratorio di biosicurezza a Pesaro, la polemica di Matteo BassettiGenova, 2 mag. (askanews) – “In Italia si spendono ogni anno 8.5 miliardi di euro per ottenere previsioni sul futuro da veggenti, cartomanti e seducenti maghi, mentre si investono ‘solo’ 9.3 miliardi in ricerca e sviluppo negli enti pubblici di ricerca e nelle università pubbliche e private”. Lo scrive su Facebook l’infettivologo genovese Matteo Bassetti.

“Non mi stupisco quindi – sottolinea Bassetti – che ci siano migliaia di persone che manifestano contro il laboratorio di biosicurezza di Pesaro. Faccio un appello: spendetene un po meno in maghi e fattucchiere, teneteveli per gli amuleti e i santoni che vi cureranno alla grande quando ne avrete bisogno! Beata l’ignoranza!”.

Msf: alla “Geo Barents” con 336 a bordo è stato assegnato il porto di La Spezia

Msf: alla “Geo Barents” con 336 a bordo è stato assegnato il porto di La SpeziaGenova, 2 mag. (askanews) – La Spezia è il porto di sbarco assegnato alla Geo Barents, la nave di ricerca e soccorso di Medici Senza Frontiere che in due distinte operazioni nel Mediterraneo ha salvato 336 migranti. Lo ha annunciato la stessa organizzazione umanitaria, sottolineando che “ci vorranno circa tre giorni di navigazione per raggiungere il porto” della città ligure. A bordo della nave si trovano anche 80 minori, tra cui due bimbi di meno di un anno, e 52 donne, tre delle quale incinte.

“La Geo Barents – spiega Fulvia Conte, coordinatrice dei soccorsi a bordo della Geo Barents – ha effettuato due soccorsi negli ultimi due giorni. Ieri abbiamo tratto in salvo 300 persone da un barcone di legno sovraffollato in mezzo al mare in acque internazionali. A bordo c’erano oltre 20 bambini di meno di 9 anni, moltissimi bebè, donne incinte e anche persone di oltre 60 anni di età. Erano partiti dalla Libia il giorno prima”. “Oggi, invece, dopo ore e ore di ricerca – aggiunge Conte – finalmente, grazie all’ultima posizione inviata dal centro di coordinamento italiano, abbiamo soccorso un piccolo barchino in vetroresina con a bordo 36 persone che si trovavano in mare da quattro giorni. Sono ovviamente tutte esauste anche a causa delle condizioni in cui hanno vissuto in Libia. Il team medico, il team psicologico ed il team dei mediatori culturali si stanno prendendo cura di loro”.

“Per sbarcare tutte queste persone – conclude la coordinatrice dei soccorsi – ci è stato assegnato il porto di La Spezia che dista quasi tre giorni di navigazione e che, nelle condizioni meteo marine in cui ci troviamo, non fa che aumentare le inutili sofferenze di persone che avrebbero diritto, così come sancito dal diritto internazionale, a sbarcare al più presto in un porto molto più vicino”.

L’orsa JJ4 al momento è salva (il Tar ha sospeso la seconda ordinanza di soppressione)

L’orsa JJ4 al momento è salva (il Tar ha sospeso la seconda ordinanza di soppressione)Milano, 2 mag. (askanews) – L’orsa JJ4 al momento è salva. Lo fa sapere la Lega Antivisezionista che ha chiesto e ottenuto il sequestro cautelare dell’animale catturato dopo aver aggredito e ucciso il runner Andrea Papi, 26 anni, nei boschi della valle di Sole. Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ha emesso in 27 aprile scorso un’ordinanza che autorizza la soppressione dell’orso JJ4. Un’ordinanza che secondo i Leal è “frutto di un’errata interpretazione della relazione dell’Ispra, che non ha affatto espresso parere negativo in ordine alle strutture ove ricollocare l’orsa, ma ha solo dichiarato di non avere competenza in merito, laddove la stessa spetta ai Cites”.

Soddisfatto il pesidente di Leal, Gian Marco Prampolini, che commenta: “Grazie a un lavoro di squadra, con i nostri legali stiamo cercando di fermare la furia anti orso della Giunta Fugatti. JJ4 è attualmente detenuta al Casteller in regime di carcere duro. La stanno piegando, una sorta di doma per abituarla ad uno spazio ristretto e se dovesse avere salva la vita la mancanza di spazio libero la ridurrà a una sotto specie di orso”. In pratica, l’efficacia del decreto di abbattimento firmato dal presidente Fugatti è stata “congelata” fino a quanto il Tribunale regionale di giustizia amministrativa di Trento affronterà la questione in composizione collegiale. Uno stop temporaneo deciso in via cautelare da un giudice amministativo in sede monocratica accogliendo il ricorso presentato dalle associazioni animaliste Enpa, Leidaa e Oipa: la Provincia non potrà dunque procedere all’abbattimento.

“Il decreto di Fugatti – commentano le associazioni – non è solo assurdo nel contenuto e non adeguatamente motivato, ma rappresenta anche una vera e propria sfida al ministero dell’Ambiente, contrario alla soppressione di JJ4, che ha istituito un ‘tavolo tecnico’ per l’elaborazione di una nuova strategia sulla gestione degli orsi e mostra di aver ben presente il principio di tutela dell’ambiente, della biodiversità, degli ecosistemi e degli animali sancito dal nuovo articolo 9 della Costituzione. Fugatti invece procede per conto proprio, come se gli orsi fossero sua proprietà, come se l’art.9 non esistesse e ignorando completamente la mobilitazione di milioni di italiani contrari all’abbattimento”.