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Dissesto idrogeologico, Provincia Trento: 7 mln per interventi

Dissesto idrogeologico, Provincia Trento: 7 mln per interventiRoma, 16 feb. (askanews) – Oltre 7 milioni di euro al Trentino contro il dissesto idrogeologico. Il finanziamento statale – destinato in particolare a due progetti sostenuti dalla Provincia autonoma di Trento – sarà presto inserito in un decreto del Ministero dell’Ambiente e sicurezza energetica. Le iniziative che saranno sostenute interessano i territori di Mezzolombardo e Malé: si tratta di interventi di mitigazione del rischio idrogeologico valutati come urgenti e prioritari.
Secondo quanto evidenza il presidente Maurizio Fugatti, “le priorità sono state definite dall’Amministrazione provinciale attraverso il confronto con i territori e l’ascolto delle esigenze messe in luce dai rappresentanti istituzionali locali”. Il valore complessivo del finanziamento statale ammonta a 7.120.686,30 euro.
Per quanto riguarda il centro rotaliano, si intendono risolvere le criticità legate ai crolli di roccia che in passato hanno interessato la zona sportivo-residenziale a nord dell’abitato. Attraverso la realizzazione di barriere paramassi e reti di protezione – previste da un progetto elaborato dal Comune di Mezzolombardo – l’obiettivo è di mettere in sicurezza l’area sottostante.
Guardando invece alla Val di Sole, il progetto elaborato dal Servizio infrastrutture della Provincia autonoma di Trento prevede la messa in sicurezza della strada di collegamento tra Bolentina e Montes. Il tratto in cui la strada si insinua nella valletta del rio San Valentino è esposto a potenziali fenomeni valanghivi. Il tratto compreso tra il chilometro 0,5 e lo 0,8 circa sarà dunque by-passato attraverso la realizzazione di una galleria. Il tracciato alternativo risulterà poco impattante dal punto di vista paesaggistico e garantirà la fruibilità della strada in tutte le condizioni meteo ed ambientali possibili.

MagicLand raddoppia: questa estate arriva MagicSplash

MagicLand raddoppia: questa estate arriva MagicSplashRoma, 16 feb. (askanews) – MagicLand, la Capitale del Divertimento, annuncia che a partire dall’estate 2023 verrà inaugurato MagicSplash, il nuovo Parco Acquatico che si affianca a MagicLand, il Parco Divertimenti più grande e più visitato del Centro-Sud Italia. Immaginate un’isola tropicale di 40.000 metri quadrati: vegetazione rigogliosa, con oltre 16.000 piante tropicali e palme, 10.000 metri quadrati di spiaggia – la Playa del Sol – realizzata con 5.000 tonnellate di sabbia bianchissima e attentamente selezionata per le sue speciali caratteristiche che la rendono refrattaria all’assorbimento di calore, consentendo di camminarci e distendersi in tutta tranquillità. La spiaggia sarà attrezzata con 1.700 lettini e ombrelloni in paglia naturale in buona parte a disposizione gratuitamente. Sarà possibile immergersi nell’enorme Onda del Caribe, piscina ad onde di 2.000 metri quadrati, facendosi trasportare dalla dolce corrente di Rio Cauto, un fiume lento di quasi 400 metri lineari (il più lungo di tutto il Centro Sud Italia) avvolto da una fitta vegetazione tropicale.
Un parco acquatico pensato per i bambini che troveranno: El Castillo, un playground acquatico di oltre 12 metri di altezza e posizionato in una piscina di 1000 metri quadrati, Laguna Tiburon, uno spray park per i più piccolini, ed inoltre Cala Tortuga con 4 scivoli acquatici tra cui un Mini Cone ed un Mini Boomerang che divertiranno anche i genitori.
La sicurezza del divertimento
E come sempre: la sicurezza prima di tutto. I visitatori troveranno impianti che assolvono alle più recenti ed esigenti prescrizioni di sicurezza, al fine di garantire la migliore filtrazione e igienizzazione delle acque, 35 bagnini ed assistenti bagnanti, vigileranno sull’incolumità dei presenti, che avranno a disposizione centinaia di giubbotti salvagente, (obbligatori nella piscina ad onde per i bambini al di sotto dei 120 cm). Presente nell’area anche un punto di primo soccorso, costantemente presidiato da personale sanitario.
MagicSplash, la Capitale dei Caraibi!
Completano l’offerta quattro punti ristoro all’interno di strutture in legno di eucalipto e paglia naturale: una hamburgheria, una pizzeria, una panineria che offrirà anche insalate e poke ed un chiringuito per dissetarsi con una fresca bibita, succhi di frutta naturale, macedonie, granite, smoothies, gelati e cocktail. Sempre presenti menù vegetariani e vegani. Avete dimenticato il costume da bagno, il telo mare o la crema solare? Nessun problema. Al Bazar Del Mar troverete un negozio di articoli da spiaggia fornito di ogni necessità. Naturalmente non mancheranno aree attrezzate con spogliatoi, docce con acqua calda e armadietti di sicurezza per depositare le borse.
Per chi vuole godere di maggiore privacy è disponibile Playa Paraiso dove è possibile prenotare una delle 6 Cabanas in paglia che ospitano fino a 6 persone ognuna, tutte dotate di spiaggia privata e dei migliori comfort come vasca idromassaggio, frigorifero con bibite a disposizione, divanetti, lettini e teli mare.
A MagicSplash si potrà accedere sia da un nuovo ingresso dedicato, dotato di un nuovo ed ampio parcheggio di circa 500 posti auto, che anche attraverso MagicLand, dopo aver acquistato una estensione del biglietto. Sono previste tariffe a partire da 14,90 € per l’intera giornata ma anche biglietti pomeridiani a partire dalle 2 del pomeriggio.
Investimenti e posti di lavoro MagicSplash richiederà un investimento di 15 milioni di euro, ed offrirà quasi 100 nuovi posti di lavoro.
Guido Zucchi, Amministratore Delegato di MagicLand dichiara: “Dopo aver appena concluso una straordinaria stagione 2022 con risultati economici molto positivi e che confermano MagicLand come Parco Divertimenti leader in tutto il Centro Sud Italia ed il più visitato del Lazio, siamo pronti per una nuova sfida che completerà la nostra offerta di divertimento e ci posizionerà ancor di più come destinazione turistica privilegiata. L’apertura di MagicSplash fa parte di un piano di investimenti iniziati nel 2019 dopo l’acquisizione di MagicLand da parte di Pillarstone, che ha già investito, negli anni passati, nell’apertura dell’area Tonga e dell’area Old West, nell’introduzione di tante nuove attrazioni (Nui Lua, Motorgiungla, Jungle Camp, Haunted Hotel e Dungeons, Wild Rodeo, Baby Ranch, Cosmo Academy Planetarium, Gattobaleno Time Machine, Magic Boat ed il teatro Music Hall). Questo ha permesso a MagicLand di diventare il Parco Divertimenti di riferimento per tutte le famiglie ed i ragazzi del Centro-Sud Italia. MagicSplash sarà fin dal primo giorno una ineguagliabile destinazione per chi cerca divertimento e relax durante i caldi mesi estivi”.

Pais (Sardegna): continuità digitale nuova frontiera coesione Ue

Pais (Sardegna): continuità digitale nuova frontiera coesione UeRoma, 16 feb. (askanews) – “La continuità digitale è la nuova frontiera della coesione dell’Unione europea. Attraverso l’interoperabilità, pensata per favorire e migliorare la qualità della vita dei cittadini dell’Unione, saranno soprattutto i territori periferici, le zone interne soprattutto quelle a rischio spopolamento, e le isole, spesso sacrificate da politiche miopi sui collegamenti, sui trasporti delle persone, delle merci e dell’energia a trarre i maggiori benefici: essi vedranno diminuire il gap che li separa dal centro decisionale e amministrativo dell’Unione”. Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale della Sardegna, Michele Pais, intervenendo come relatore, a Bruxelles, sull’interoperabilità davanti alla Commissione europea per i problemi economici e monetari (Econ).
Il percorso, iniziato con la relazione di Pais, dovrebbe concludersi nel mese di maggio, con l’approvazione da parte della sessione plenaria del Comitato delle Regioni.
“Auspichiamo entro il 2030 la nascita e lo sviluppo di una rete di amministrazioni pubbliche interconnesse che collaborino strettamente per ridurre l’attuale frammentazione nell’attuazione delle politiche e nel perseguimento degli obiettivi digitali dell’Ue”, ha aggiunto il Presidente Pais.
Per il Presidente Pais il percorso è impegnativo e i tempi sono ridotti: “L’Europa deve prepararsi meglio, effettuare più test di resistenza sulle infrastrutture informatiche, investire in una digitalizzazione sicura che aumenti i collegamenti tra gli Stati membri al fine di ottimizzare la qualità dei servizi pubblici e cogliere significativi vantaggi economici anche per le imprese”.
“In questo progetto di cooperazione, per perseguire obiettivi comuni, grande ruolo devono avere gli Enti territoriali, soprattutto quelli insulari, periferici e quelli interessati dal fenomeno dello spopolamento che devono essere sostenuti in questo loro coinvolgimento prevedendo, prima di tutto, che i costi della transizione digitale non siano tutti a carico delle amministrazioni locali ma che ci sia un sostegno da parte delle autorità nazionali ed europee”, ha concluso.

Ancit: contro caro bollette una guida per una cucina “energy free”

Ancit: contro caro bollette una guida per una cucina “energy free”Milano, 16 feb. (askanews) – In tempi di caro bollette, ogni soluzione per risparmiare è benvenuta, a partire proprio dalla tavola. In occasione della giornata del risparmio energetico, che cade il 18 febbraio, Ancit, associazione nazionale conservieri ittici e delle tonnare, lancia un vademecum per una cucina “energy free”, che consente attraverso piccoli comportamenti quotidiani di ridurre l’impatto ambientale e quello sulla bolletta.
Del resto in questo momento la principale preoccupazione sul carovita per più di 6 italiani su 10 è data proprio dall’aumento delle bollette: circa otto milioni di consumatori hanno già cambiato i propri comportamenti anche a tavola. E c’è chi addirittura predilige i cibi che non richiedono l’uso dei fornelli (il 19% secondo Coldiretti), per risparmiare.
E allora come si può limitare al massimo il consumo di gas? Secondo la mini-guida messa a punto dall’Ancit in collaborazione con la foodblogger Eva D’Antonio, bisogna partire dalla gestione di fornelli, pentole, metodi di cottura e forno. Ad esempio, un primo passo è quello di avviare la cottura di alimenti preferibilmente a temperatura ambiente che permette di evitare il consumo di gas altrimenti necessario per scaldarli dalla temperatura del frigo. Inoltre, prolungare il tempo di ammollo dei legumi secchi consente di ridurre la successiva bollitura, così come idratare prima della cottura il riso o alcuni cereali, specialmente quelli integrali, riduce il tempo necessario alla loro cottura. Ancora, utilizzando il forno (uno degli elettrodomestici a più alto consumo energetico), meglio cuocere più pietanze contemporaneamente e spegnere il forno in anticipo per sfruttare il calore residuo, evitando di aprirlo (si disperde il 20% del calore ogni volta).
Il trend dei piatti “energy free” è stato avviato da alcuni chef come Nico Mastroianni (Santo Bevitore, a Cassino), Domenico Stile (Enoteca la Torre, a Roma) e Vincenzo Guarino (Tavola Rossa, Castello di Postignano) che hanno ideato piatti da preparare senza uso del gas e, per quanto possibile, senza elettricità “extra”. Anche l’Ancit con Eva D’Antonio ha messo a punto tre ricette a base di tonno in scatola senza prevedere l’uso della cottura. Ma si sa, col tonno in scatola si gioca facile: è sempre presente nelle dispense degli italiani (il 93% ne ha sempre almeno una), grazie anche alla sua lunga shelf life. E poi, se oggi la metà degli italiani (45%) acquista il tonno in scatola, in primo luogo, perché è gustoso, al secondo posto troviamo il fatto che è un cibo antispreco venduto in contenitori riciclabili: un plus riconosciuto dal 33% degli italiani sempre più attenti alle istanze di sostenibilità: otto su 10 (84%) riciclano la scatoletta, sapendo che è di metallo e che si ricicla al 100%. E il 34% riutilizza o ricicla anche l’olio d’oliva (Doxa/Ancit). E parlando di antispreco, l’olio d’oliva del tonno può essere riutilizzato in cucina, perché secondo alcuni studi scientifici acquisisce dal tonno omega 3 e vitamina D.

Milano, cortile mercato coperto v.le Monza sarà spazio pubblico

Milano, cortile mercato coperto v.le Monza sarà spazio pubblicoMilano, 15 feb. (askanews) – Il cortile interno di pertinenza del mercato comunale coperto di viale Monza 54, di circa 70 metri quadrati, sarà convertito da area in disuso per la raccolta dei rifiuti a spazio di socialità per chi abita a Nolo. Lo prevede il Patto di collaborazione tra Comune di Milano e le Associazioni Memo54 Aps, Il Vespaio Ets e Genitori Ciresola Ets, firmato oggi alla presenza dell’Assessora ai Servizi civici con delega alla Partecipazione Gaia Romani e del Presidente del Municipio 2 Simone Locatelli.
Il progetto Out è finanziato da Fondazione di Comunità Milano e dal Fondo Fondazione Claudio De Albertis e vede il supporto del Politecnico di Milano nel processo di realizzazione dell’intervento e nella progettazione delle attività culturali e sociali che lo animeranno. Con la firma del Patto le associazioni si impegnano a realizzare una serie di iniziative culturali ed educative per promuovere l’animazione e la cura dello spazio esterno del cortile, restituendolo al quartiere come nuovo spazio di socialità.
Già nel 2020, proprio all’interno degli spazi del mercato, è stato inaugurato Off Campus Nolo, uno spazio del Politecnico di Milano, nel quale il gruppo di ricerca POLIMI DESIS Lab del Dipartimento di Design promuove attività di didattica innovativa, di ricerca responsabile e co-progettazione a favore della collettività e dello sviluppo del quartiere.
“La firma di oggi – commenta l’assessora Romani – arriva a valle di un percorso virtuoso avviato da tempo, con il quale abbiamo fatto evolvere l’area del mercato di viale Monza, arricchendola di attività con finalità sociali, culturali, aggregative e ricreative. Ci tengo a ringraziare moltissimo tutti i soggetti coinvolti, perché questo progetto dimostra ancora una volta come la partecipazione attiva e la collaborazione del tessuto sociale e associativo possono dare vita a risultati straordinariamente belli, come quello del cortile sociale. Un luogo, oggi in disuso, che si prepara a prendere vita e diventare contenitore di occasioni di socialità e cultura”.

Vino, Consorzio Tutela Lessini Durello: torna progetto “Durello in classe”

Vino, Consorzio Tutela Lessini Durello: torna progetto “Durello in classe”Milano, 15 feb. (askanews) – Il Lessini Durello, lo spumante da vitigno autoctono nato sulle colline tra Verona e Vicenza, sarà il protagonista per una decina di settimane di specifiche lezioni che avranno lo scopo di raccontare la denominazione, il vitigno, la storia e il vino. Si tratta del progetto “Durello in classe” ideato dal Consorzio di Tutela del Lessini Durello, rivolto per il secondo anno consecutivo agli studenti che frequentano gli ultimi anni delle superiori degli Istituti alberghieri delle provincie di Treviso e di Verona.
A tenere le lezioni, sarà il sommelier e divulgatore Massimo Zardo, da tempo impegnato sul fronte della divulgazione del patrimonio enologico veneto. Vitigno, terroir, cloni, metodi di produzione, modalità di servizio saranno solo alcuni dei temi che saranno affrontati nell’ambito di questo progetto di divulgazione che mira a creare conoscenza e consapevolezza rispetto a questo spumante da vitigno autoctono che oggi sta godendo di una notorietà crescente e sempre più diffusa.
“Abbiamo deciso di riproporre queste lezioni, consapevoli che i giovani sono la nostra vera risorsa, è a loro che ci dobbiamo rivolgere sia per offrire occasioni di conoscenza e di formazione, sia per creare tra questi ragazzi quel sano orgoglio di appartenere ad un territorio da cui nascono vere e proprie eccellenze” ha spiegato la presidente del Consorzio, Diletta Tonello, aggiungendo che “sono particolarmente affezionata a questo progetto divulgativo dedicato ai ragazzi perché anche nel Consorzio che rappresento ci sono molti giovani produttori e produttrici: è come se parlassimo la stessa lingua”.

Vino, Pier Giuseppe D’Alessandro nuovo dg Poggio Antico di Montalcino

Vino, Pier Giuseppe D’Alessandro nuovo dg Poggio Antico di MontalcinoMilano, 15 feb. (askanews) – Pier Giuseppe D’Alessandro è stato nominato nuovo direttore generale dell’azienda vitivinicola Poggio Antico di Montalcino (Siena). D’Alessandro sostituirà Federico Trost “che ha deciso di affrontare una nuova sfida dopo cinque anni alla guida di Poggio Antico”.
In una nota, si spiega che il nuovo dg “negli ultimi cinque anni è stato a capo di tutte le principali evoluzioni agricole ed enologiche della proprietà, tra cui il passaggio all’agricoltura biologica, la dettagliata analisi geologica del vigneto e la sua riorganizzazione attraverso un importante programma di reimpianto, la puntuale gestione plot by plot delle unità di suolo e l’evoluzione delle pratiche colturali”.
Fondata nel 1976, l’azienda è stata acquisita nel 2017 dall’imprenditore belga Marcel van Poecke (attuale presidente) attraverso la sua AtlasInvest. La Cantina ha oggi 200 ettari di terreno, 35 dei quali vitati (33 a Sangiovese e due a Cabernet Sauvignon) ad un’altitudine media di quasi 500 metri. La produzione annua è di circa 100mila bottiglie all’anno, l’85% delle quali vengono esportate.

Vino, Terraneo riconfermato presidente associazione enoteche Vinarius

Vino, Terraneo riconfermato presidente associazione enoteche VinariusMilano, 15 feb. (askanews) – Il cda dell’Associazione delle enoteche italiane Vinarius ha rieletto presidente Andrea Terraneo “in un’ottica di continuità e con uno sguardo puntato al progetto di Vinarius Academy”.
“Sono onorato e orgoglioso della fiducia che i miei colleghi hanno, ancora una volta, deciso di riporre in me e nel mio operato da presidente” ha dichiarato Terraneo, aggiungendo che “in questo mandato mi concentrerò ancora di più sul ruolo di Vinarius come attore del dialogo che coinvolge le istituzioni e che riguarda la filiera agroalimentare, un atto di primaria importanza in questi anni particolarmente complicati per le enoteche italiane”. “Vinarius – ha aggiunto – continuerà a lavorare per rappresentare una categoria di grande valore nel mondo dei vini e dei distillati e che è un punto di riferimento per produttori e consumatori, con cui ci incontriamo e confrontiamo quotidianamente”.
“Vinarius è e deve rimanere un’associazione attiva sul territorio italiano ma anche all’estero; fuori dai confini nazionali contiamo già sette enoteche associate” ha proseguito il presidente, sottolineando che “per questo motivo stiamo lavorando su Vinarius Academy, un progetto lungimirante che punta su un’alta e continuativa formazione di enotecari e collaboratori e alla creazione di una rete tra enoteche e territori”. “Non a caso – ha concluso – stiamo coinvolgendo per questo 2023 realtà d’eccellenza come Grandi Langhe, il Consorzio Vino Chianti Classico, il Comité Champagne, il Consorzio Tutela Vini Lessini Durello Doc, il Consorzio Vini Alto Adige, il Consorzio del Vino Brunello di Montalcino e il Consorzio Vini del Trentino nell’organizzazione degli stage, di viaggi all’estero e delle ulteriori modalità miste di apprendimento studiate appositamente per i partecipanti”. Il programma, si legge sul sito di Vinarius, “comprende webinar, digital tasting e oltre 15 seminari disponibili online organizzati con la collaborazione di organizzazioni sia italiane che estere come Vins d’Alsace”.

Nordio:revoca 41bis Cospito aprirebbe strada a centinaia mafiosi

Nordio:revoca 41bis Cospito aprirebbe strada a centinaia mafiosiRoma, 15 feb. (askanews) – “Le condizioni di Cospito, dovute esclusivamente a un deterioramento che il detenuto di sta volutamente procurando, non sono tali da incidere in maniera determinante sulla sua rilevante pericolosità sociale, e dunque da determinare una revoca del 41bis”. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, nella informativa urgente alla Camera.
“Mi preme sottolineare – ha aggiunto il Guardasigilli – che se il mantenimento del 41 bis fosse determinato da uno stato di salute volutamente procurato, la stessa norma perderebbe immediatamente di efficacia” e “chiunque adottasse la medesima strategia potrebbe ottenere la revoca” aprendo così strada un domani per le richieste di centinaia di mafiosi sottoposti al 41 bis,
“Vi è dunque una insanabile contraddizione logica – ha sottolineato Nordio – tra la richiesta di mantenere questa disciplina severa e quella di modularla secondo le decisioni dello stesso detenuto”.

Ricerca, ridisegnata la mappa di distribuzione della foca monaca

Ricerca, ridisegnata la mappa di distribuzione della foca monacaRoma, 15 feb. (askanews) – Alto Adriatico tra Istria e laguna di Venezia, Salento-Golfo di Taranto, le isole minori siciliane, Sardegna orientale-Canyon di Caprera, Arcipelago Toscano e l’arcipelago delle Baleari. Sono i sei “hot spot” di presenza della foca monaca individuati dai ricercatori dell’Università di Milano-Bicocca, grazie alla tecnica basata sul DNA ambientale, in collaborazione con il Gruppo Foca Monaca APS e con il supporto di nove associazioni ed enti di ricerca impegnati nelle operazioni di campionamento.
A rivelarlo è l’articolo “Playing hide and seek with the Mediterranean monk seal”, pubblicato sulla rivista Scientific Reports, in cui sono raccolti i dati della vasta campagna di monitoraggio effettuata lungo le coste italiane e nei tratti di mari limitrofi tra il 2020 e 2021 per tracciare la presenza della foca monaca del Mediterraneo (Monachus monachus), una delle specie più rare al mondo.
Con un rivoluzionario sistema di rilevamento non invasivo, basato sulla ricerca di DNA ambientale in campioni di acqua di mare, – informa Bicocca – i ricercatori hanno analizzato 135 campioni prelevati in 120 punti del Mar Mediterraneo centro-occidentale, alla ricerca di tracce molecolari della foca monaca: l’analisi ha rivelato così la presenza del raro pinnipede in aree dove mancano osservazioni dirette da decenni, come ad esempio in molti tratti di mare che circondano la nostra Penisola, dalle acque sovrastanti il canyon di Caprera all’Alto Adriatico fino alle isole Baleari. La ricerca ha fornito una nuova “visione” della distribuzione territoriale della foca monaca, individuando sei aree di grande interesse (“hot spot”) dove saranno concentrate da subito le attività di monitoraggio dei prossimi anni. Altro dato rilevante è la “positività” di alcuni siti storicamente noti per la presenza della specie e anche di aree vicine alle piccole isole e alle Aree Marine Protette.
Il metodo di rilevamento è stato messo a punto da Elena Valsecchi, ecologa molecolare del dipartimento di Scienze dell’ambiente e della terra dell’Università di Milano-Bicocca, autrice principale dell’articolo e coordinatrice del gruppo di DNA ambientale marino (Marine eDna Group) dell’ateneo milanese, che da alcuni anni promuove il progetto “MeD for Med – Marine environmental DNA for the Mediterranean”, sistema di monitoraggio della biodiversità marina basato proprio sul prelievo di campioni d’acqua e sull’analisi del DNA ambientale in essi contenuto.
Nel 2020 il gruppo di ricerca milanese ha lanciato il progetto “Spot the Monk” in collaborazione con il Gruppo Foca Monaca, per lo studio “focalizzato” su questo pinnipede. Emanuele Coppola, presidente del Gruppo Foca Monaca APS e coautore della pubblicazione, si è occupato di individuare i siti di campionamento al fine di stimare il passaggio stagionale dei pinnipedi e il grado di fedeltà alle singole aree. Siti costieri che, per esperienza diretta o valutazione geo-morfologica, costituivano i potenziali habitat di elezione della foca monaca.
La campagna “Spot the Monk” 2021, che ha portato alla individuazione dei sei “hot spot”, è stata realizzata anche grazie al coinvolgimento di diversi programmi di citizen science, facenti capo a nove tra associazioni ed enti di ricerca – Centro Ricerca Cetacei, Circolo Nautico Rimini, Filicudi Wildlife Conservation, Fondazione Cetacea, IMEDEA (CSIC-UIB), One Ocean Foundation, Progetto Mediterranea, Progetto Manaia e Sailing for Blue Life) – che si sono adoperati a raccogliere i campioni, consentendo la raccolta simultanea in distretti marini differenti, strategia che ha consentito di delineare meglio la mappa di presenza o assenza del pinnipede.
“È importante che questi monitoraggi siano svolti in modo omogeneo e scientificamente certificato – dichiarano i team leader della ricerca, Elena Valsecchi e Emanuele Coppola -. Solo così potremo avere dati confrontabili che consentiranno di seguire nei prossimi anni il tanto sperato ritorno della specie nel Mediterraneo centrale. Un lieto evento atteso non solo dal nostro Paese, ma anche da Francia, Spagna, Marocco e Tunisia”. Questa ricerca integra i risultati, ottenuti con lo stesso approccio, pubblicati un anno fa dai ricercatori su “Biodiversity and Conservation”. L’obiettivo finale è quello di stimare gli spostamenti stagionali e l’utilizzo che la specie fa dei vari habitat marini, grazie anche all’integrazione di altri campioni raccolti in alto mare, come quelli prelevati da traghetti in navigazione lungo le rotte commerciali (come descritto in un altro articolo a cura di Elena Valsecchi, pubblicato su “Frontiers in Marine Science”).
La collaborazione tra Università di Milano-Bicocca e il Gruppo Foca Monaca ha visto il coinvolgimento anche di realtà accademiche straniere: l’IMEDEA (Instituto Mediterráneo de Estudios Avanzados) con sede nell’isola di Maiorca e l’Università di Edimburgo, coinvolta nel più recente monitoraggio svolto lo scorso autunno tra il golfo di Taranto, Salento e le coste albanesi.