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Presentato il Marchio “FederItaly 100% Made in Italy”

Presentato il Marchio “FederItaly 100% Made in Italy”Roma, 17 feb. (askanews) – Il 15 febbraio si è svolta la conferenza stampa di presentazione del marchio “Federitaly 100% Made in Italy” con l’annuncio della partnership della Federazione del Made in Italy con la Dfinity Foundation. La conferenza stampa, svoltasi presso Palazzo Falletti in Via Panisperna 207, a Roma, ha visto la moderazione del Direttore del quotidiano “La Ragione”, Fulvio Giuliani. Hanno Partecipato ai lavori: Carlo Verdone, Presidente di Federitaly; Lamberto Scorzino, Segretario nazionale di Federitaly; Bruno Calabretta, Blockchain Development Manager di Federitaly; Dominic Williams, Founder, President and Chief Scientist della Fondazione Dfinity, Riccardo Coli, capo dello Staff DFinity e Gianni Gruttadauria, responsabile dell’Ufficio promozione e sviluppo di FONARCOM.
“Certificare attraverso l’innovazione tecnologica il Made in Italy è una perfetta esaltazione dell’italianità in quanto garanzia di qualità ineguagliata, un ricordo di cosa siamo, per promuovere i secoli di storia che rappresentano l’eccellenza italiana in tutti i suoi dettagli. Abbracciare la blockchain vuol dire abbracciare un’opportunità straordinaria per la promozione dell’italianità. Con il Marchio 100% Made in Italy noi certifichiamo il nostro Paese”, ha dichiarato in apertura della conferenza stampa, il moderatore Fulvio Giuliani, direttore responsabile del quotidiano La Ragione. Durante i lavori, la DFinity Foundation, un’organizzazione no-profit svizzera impegnata nello sviluppo della più importante blockchain decentralizzata al mondo (ICP – Internet Computer Protocol), ha annunciato l’importante partnership con Federitaly, la federazione no-profit italiana che tutela, promuove e valorizza i prodotti e le imprese “100% Made in Italy” nel mondo. FEDERITALY rappresenta gli interessi di oltre 7.000 aziende, dai produttori locali ai marchi di fama mondiale. Attraverso l’importante partnership verrà utilizzata la blockchain di Internet Computer per garantire sicurezza, velocità e fiducia ai consumatori che acquistano prodotti con il Marchio “Federitaly 100% Made in Italy”.
“Siamo entusiasti e orgogliosi di sviluppare i vantaggi della nostra piattaforma con Federitaly. La Federazione opera a livello globale, offrendo fiducia e trasparenza ai consumatori di tutto il mondo, proprio come la blockchain di Internet Computer ha portato alle masse la promessa di un Internet veramente decentralizzato, con la diffusione di un “computer mondiale”, ha dichiarato Dominic Williams, Founder, President and Chief Scientist della Fondazione Dfinity: “Il Marchio ‘Federitaly 100% Made in Italy’ è un’opportunità unica per proteggere e promuovere le nostre eccellenze a livello mondiale. Con un processo di certificazione rigoroso (basato su di un doppio livello di controllo) e la tecnologia blockchain, garantiamo serietà e affidabilità ai consumatori e alle imprese. In collaborazione con la Fondazione DFinity, abbiamo creato un percorso innovativo e tecnologicamente avanzato per valorizzare e promuovere in modo sicuro le nostre eccellenze in tutto il mondo”, ha rilanciato Carlo Verdone, Presidente di Federitaly. “L’utilizzo della blockchain da parte di FEDERITALY nella sua verifica dei prodotti offre vantaggi sia per i consumatori che per le aziende italiane. La trasparenza viene potenziata e il processo di certificazione è immodificabile una volta caricato sulla blockchain. Tale processo garantisce che i prodotti che hanno il Marchio “FederItaly 100% Made in Italy” siano autentici e verificati”, ribadisce ulteriormente Bruno Calabretta, Blockchain Development Manager di Federitaly.
La piattaforma presentata durante la conferenza stampa risulta essere una blockchain pubblica, decentralizzata end-to-end e non fa affidamento su un’infrastruttura di cloud computing centralizzata. Ciò significa che i consumatori non saranno interessati dall’interruzione dei servizi cloud centralizzati e potranno sempre verificare se un prodotto con il Marchio “FederItaly 100% Made in Italy” è stato realmente realizzato secondo il disciplinare del Marchio. Inoltre, grazie alla collaborazione con CIFA e FONARCOM viene ulteriormente rilanciata l’attenzione verso il Made in Italy, attraverso l’utilizzo delle tecnologie digitali innovative. La progettualità intrapresa da Federitaly costituisce una grande opportunità per l’intero sistema confederale per lo sviluppo e l’innovazione delle imprese e l’ulteriore valorizzazione dei processi occupazionali che il Fondo Interprofessionale Fonarcom sosterrà con progetti formativi interamente finanziati e fruibili dalle aziende aderenti al Fondo e a FederItaly.

Ambiente, nutrizione, prevenzione: come cambia l’idea di salute

Ambiente, nutrizione, prevenzione: come cambia l’idea di salutePollenzo, 17 feb. (askanews) – Due giorni per confrontarsi sui temi della salute in relazione ad ambiente e nutrizione, aspetti decisivi nella società contemporanea che guarda alla sfida di mantenere standard e servizi sanitari adeguati per le persone. Di questo si è parlato nella Winter School di Motore Sanità a Pollenzo, nel Cuneese, occasione di confronto tra esperti di vari settori e di ragionamento su come la salute vada considerata da una prospettiva più ampia, per esempio in relazione alla crisi ambientale e ai cambiamenti climatici.
“Avvertiamo che siamo arrivati a un punto limite – ha detto ad askanews l’ex presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, tra i relatori dell’evento – e c’è una reazione anche da parte della scienza medica più avvertita, integrata anche da altre scienze come la chimica, la farmacologia, ma anche dalla cultura storia e sociale, che tendono a riaprire spazio di visione, finestre su un futuro diverso”.
Un futuro nel quale occorrerà una visione d’insieme, che qualcuno chiama olistica, e che assegna un ruolo centrale, anche nell’ottica di salvaguardare e continuare a rendere sostenibile il Servizio Sanitario Nazionale, al tema della prevenzione. “Uno di questi strumenti, forse il principale – ha aggiunto un’altra relatrice, Rossana Boldi, già vicepresidente della Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati – è proprio quello di prevenire le malattie. La prevenzione, specialmente quella primaria, parte dagli stili di vita corretti. E di questi fanno parte la tutela dell’ambiente che ci circonda; l’impostazione di un’agricoltura che sappia fornirci cibi sani e genuini; il fatto di insegnare alle persone a nutrirsi bene e a fare del movimento”.
Per Motore Sanità l’evento di Pollenzo è stata l’occasione per ribadire come ambiente, nutrizione e salute siano un unico sistema e che dalla reciproca tutela e valorizzazione derivano vantaggi per tutti. Ma per arrivarci occorre anche un cambio di passo a livello di visione complessiva. “Prospettive nuove di prevenzione – ha concluso Rossi – che richiamano quell’ispirazione alla medicina sociale e alla prevenzione che era fortissima nella legge 833 istitutiva del Servizio Sanitario Nazionale”.
Medicina sociale che passa inevitabilmente anche dalle innovazioni messe a disposizione dalla tecnologia, ma pure da un diverso modo di guardare, per esempio, all’inquinamento, che rappresenta una delle prime sfide per chi ragiona in termini di Global Health.

M’illumino di Meno, luci spente anche da Peggy Guggenheim

M’illumino di Meno, luci spente anche da Peggy GuggenheimMilano, 16 feb. (askanews) – Anche la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia ha aderito alla XIX edizione del’iniziativa radiofonica M’illumino di Meno, promossa da Caterpillar e Rai Radio2 con Rai per il Sociale, in occasione della Giornata del Risparmio Energetico e degli Stili di Vita Sostenibili.
Dalle 18 di oggi il museo ha spento le luci dello storico palazzo sul Canal Grande, sede della Collezione, che resterà buio fino alle 22. Chiudendosi in un simbolico silenzio energetico e ponendo così l’accento sul legame che esiste tra cultura e sostenibilità ambientale, il museo ribadisce la sua collaborazione con ASviS, l’Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile, che si occupa di promuovere i 17 Obiettivi dell’agenda 2030 dell’Onu, e che a sua volta partecipa alla campagna.

M’illumino di Meno, si spegne anche la Torre Allianz a Milano

M’illumino di Meno, si spegne anche la Torre Allianz a MilanoMilano, 16 feb. (askanews) – Per sensibilizzare sul tema del risparmio energetico e dei cambiamenti climatici anche Allianz S.p.A. ha aderito all’iniziativa M’illumino di Meno, promossa dalla trasmissione Caterpillar e Rai Radio2 con Rai per la Sostenibilità ESG, che dal 2022 è riconosciuta quale Giornata Nazionale del Risparmio Energetico e degli Stili di Vita Sostenibili.
Dalle 20 alle 20.30 di oggi, giovedì 16 febbraio, infatti, verranno simbolicamente spente le luci e le insegne della Torre Allianz di Milano, il grattacielo più alto d’Italia per numero di piani. Quest’anno la tradizionale adesione a M’illumino di Meno, per il sesto anno consecutivo, è stata affiancata dalla salita a piedi sino al 47esimo piano della Torre Allianz da parte di un gruppo sportivo dilettantistico di 10 atlete e atleti – tutti esperti di scalate urbane – guidato dalla trainer Elisa Corradi, che ha così voluto testimoniare uno stile di vita salutare e amico dell’ambiente.

Benessere organizzativo dipendenti: al San Giovanni nasce Happy Aosga

Benessere organizzativo dipendenti: al San Giovanni nasce Happy AosgaRoma, 16 feb. (askanews) – Nasce “HAPPYAOSGA” il progetto per l’implementazione e diffusione del benessere organizzativo dei dipendenti dell’Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata di Roma.
“All’interno del nostro Ospedale – ha detto il Direttore generale Tiziana Frittelli – si intende sviluppare un clima organizzativo volto ad influenzare positivamente l’operato dei dipendenti, in termini di motivazione, rapporto con i colleghi, performance ed efficienza. Per creare un buon clima in ambito professionale il progetto intende, infatti, lavorare sulla cultura organizzativa, l’insieme di valori che l’azienda trasmette all’esterno e al suo interno, in grado di generare motivazione nei dipendenti e li incentivi a lavorare con felicità in una certa direzione”.
Diverse le attività che saranno programmate e avviate, già dal prossimo mese di marzo, come ad esempio corsi di benessere fisico, come pilates e respirazione, corsi di formazione linguistica e in ambito artistico, corsi di public speaking e comunicazione, tornei sportivi di tennis, paddle, calcetto e molti altri sport, oltreché programmi di valorizzazione del personale ed uscite ludico-educative e culturali e nordic walking.
“Il progetto ha l’obiettivo di raggiungere i 17 Goals dell’Agenda 2030 che prendono in considerazione in maniera equilibrata le tre dimensioni (economica, sociale ed ecologica) dello sviluppo sostenibile. Puntiamo con questa iniziativa – ha detto Tiziana Frittelli – ad aumentare il senso di appartenenza, migliorare il rapporto tra colleghi in azienda, scoprire e conoscere nuove prospettive e contrastare, con l’attività sportiva, la sedentarietà”.
Nel corso delle scorse settimane tutta la comunità dell’Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata ha partecipato ad una survey conoscitiva al fine di condividere aspettative, richieste, bisogni e anche il gradimento su specifiche attività. Alto il livello di soddisfazione e interesse per il progetto.

Grappa, oggi un terzo degli estimatori sono donne e under 40

Grappa, oggi un terzo degli estimatori sono donne e under 40Milano, 16 feb. (askanews) – Maschio, over 40, attento alla qualità e con una capacità di spesa medio-alta. E’ questo l’identikit del consumatore di grappa che emerge da alcune ricerche, tra cui quella condotta da Nomisma per AssoDistil. Dai dati spiccano però delle novità, le principali delle quali sono che un terzo degli estimatori è costituito da donne, e un altro terzo rientra nella fascia tra i 18 e i 40 anni. E se il Nord (dove si registra un consumo storico e tradizionale) vale la somma del Centro e Sud, i dati delle vendite (IRI 2022) indicano che, in proporzione, il Sud e il Centro stanno “performando” meglio del Nord.
“Il modo di bere la grappa è cambiato, oggi il consumatore è più evoluto, più attento alle novità, è una persona che ha cultura del vino e dei distillati, è anche donna e spesso abita al Sud” ha commentato Roberto Castagner, fondatore e Ceo della nota Distilleria Castagner di Visnà di Vazzola, nel Trevigiano, aggiungendo che “se fino a 15 anni fa la grappa bianca rappresentava il 70% delle vendite, oggi stiamo progressivamente andando verso un 50% per le barricate e un 50% per le bianche con un’attenzione maggiore, dunque, per il prodotto invecchiato di qualità”.

Al Gemelli nasce CePID: un Centro per combattere tutte le dipendenze

Al Gemelli nasce CePID: un Centro per combattere tutte le dipendenzeRoma, 16 feb. (askanews) – Un centro per trattare tutte le dipendenze, da quelle comportamentali a quelle da uso di sostanze. Si chiama CePID (Centro Psichiatrico Integrato di ricerca, prevenzione e cura delle Dipendenze) ed è stato inaugurato oggi al Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS, con la benedizione impartita dall’Assistente Ecclesiastico Generale dell’Università Cattolica SE Monsignor Claudio Giuliodori, alla presenza del Rettore dell’Università Cattolica, professor Franco Anelli, del Direttore Generale della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, professor Marco Elefanti, e del Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia della Cattolica, professor Antonio Gasbarrini.
La squadra del CePID, coordinata dal dottor Marco Di Nicola, sarà composta da medici psichiatri e psicologi con un’esperienza specifica nell’ambito dell’addiction. L’acquisizione a breve della strumentazione per la stimolazione magnetica transcranica (TMS) permetterà di integrare la psicoeducazione, gli interventi riabilitativi individuali e di gruppo e la farmacoterapia specifica con tecniche di neuromodulazione. Le attività assistenziali si affiancheranno a quelle di ricerca, per migliorare la comprensione dei meccanismi neurobiologici e psicopatologici implicati nella patogenesi delle dipendenze e, soprattutto, per impostare terapie maggiormente personalizzate. L’apertura del centro mira a facilitare l’accesso alle cure per problematiche di dipendenza, riservando degli spazi dedicati a tale tipologia di pazienti e garantendo prestazioni nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale nei regimi assistenziali ambulatoriale e di Day-Hospital (dal lunedì al venerdì, contattando lo 06/30154122). Il CePID si farà, inoltre, promotore di attività di informazione sul campo (presso le scuole, ma anche nelle sale da gioco) per parlare di dipendenze al pubblico. Il nuovo centro è stato realizzato anche grazie al contributo non condizionante di Fondazione Lottomatica. “Per Fondazione Lottomatica e per tutti noi questa è una giornata molto importante – commenta il Presidente Riccardo Capecchi -. Oggi non solo inauguriamo un centro d’avanguardia di diagnosi e cura contro tutte le dipendenze, ma lo facciamo insieme a un’assoluta eccellenza della sanità nazionale e internazionale come il Policlinico Agostino Gemelli, che ringraziamo e con cui siamo entusiasti di aver siglato questa partnership. La salute rappresenta uno dei temi fondamentali su cui si concentrano le attività della Fondazione. Una sfida che richiede massimo impegno, passione e senso di responsabilità verso la comunità”. “Il CePID – ricorda Gabriele Sani, Direttore della UOC di Psichiatria Clinica e d’Urgenza della Fondazione Policlinico Gemelli e Ordinario di Psichiatria presso l’Università Cattolica – si inserisce nella lunga tradizione assistenziale che la UOC di Psichiatria ha portato avanti nel campo delle dipendenze fin dagli anni ’90. Problematiche che al Gemelli sono state sempre affrontate con un approccio fondato sulla consapevolezza che, al di là delle differenti manifestazioni cliniche, vi fosse un sottostante meccanismo psicopatologico e neurofisiologico, se non unico, quanto meno con molti punti di convergenza. Ciò significa che è necessario non tanto focalizzarsi su una specifica dipendenza quanto, piuttosto, sul processo alla base delle dipendenze. Trattandosi di disturbi multifasici, progressivi e tendenti alla cronicità, le dipendenze richiedono infatti un modello di cura, più che di guarigione”.
Oltre a tassi di incidenza e prevalenza elevati, e pressoché costanti negli anni, di tabagismo e disturbi da uso di alcol, cocaina e tetraidrocannabinolo (THC) – attualmente la sostanza illecita più assunta in Italia e in Europa – a oggi bisogna confrontarsi anche con le ‘nuove’ dipendenze comportamentali. “Siamo stati i primi in Italia – ricorda il professor Sani – circa 10 anni fa, ad aprire un ambulatorio dedicato all’uso problematico di Internet, diretto dal professor Federico Tonioni”. Si può parlare di ‘dipendenza’ – spiega il dottor Marco Di Nicola, coordinatore del CePID – quando una condotta, che sia l’uso di una sostanza o un comportamento problematico, induce fenomeni di neuro-adattamento quali tolleranza e astinenza, con reiterazione e incremento progressivi che conducono alla perdita di controllo e alla compromissione funzionale. Non vanno trascurati, inoltre, quei ‘comportamenti a rischio’ – prosegue – talora preliminari all’instaurarsi di una dipendenza conclamata e che, spesso, possono associarsi a condotte pericolose (quali guida in stato di ebbrezza, agiti impulsivi o episodi di aggressività in seguito all’assunzione di alcol e sostanze)”. “Le dipendenze – ricorda il professor Sani – sono di per sé dei disturbi psichici e, frequentemente, si presentano in associazione ad altre problematiche psichiatriche (disturbi dell’umore, di personalità, d’ansia). Ed il nostro è appunto un centro integrato che riconosce il ruolo primario dello psichiatra, il quale può rilevare, attraverso una diagnosi accurata, come l’addiction possa rappresentare la punta dell’iceberg di un problema più articolato e profondo”.

Una nuova idea di massoneria: la sfida di Claudio Bonvecchio

Una nuova idea di massoneria: la sfida di Claudio BonvecchioMilano, 16 feb. (askanews) – Una nuova idea di massoneria, più aperta e più trasparente, capace di uscire da quell’aura di opacità che molto spesso la circonda. A invocarla è il professor Claudio Bonvecchio, docente di Filosofia e Dottrine politiche in diverse università italiane, che ha ricoperto numerose cariche nel Grande Oriente d’Italia fino a essere nominato nel 2019 Gran Maestro aggiunto. Ma i dissidi con il Gran Maestro Stefano Bisi e la sua linea di governo lo hanno portato ora a lasciare ogni incarico e a dimettersi.
“La Libera Muratoria oggi, nel mondo contemporaneo come nel passato – ha detto ad askanews – è un ordine esoterico, e la parola esoterico significa che si guarda all’interiorità di se stessi, che ha uno scopo spirituale ossia il miglioramento di ogni persona che ad essa aderisce. Questo miglioramento, in teoria, ma così dovrebbe essere anche nella pratica, si riversa sulla società. Nel caso dell’Italia, per esempio, io ritengo, ed è il motivo per cui prima di essere espulso me ne sono andato da solo, che non vengono più portati avanti questi ideali”.
Tra i possibili motivi di decadenza Bonvecchio elenca il numero degli affiliati, 23mila in Italia, perché per controllare così tante persone serve avere “antenne particolarmente sviluppate” e serve una capacità forte da parte di chi governa. “Sicuramente – ha aggiunto il professore – a fronte anche degli ultimi avvenimenti si può dire che ci sarebbe voluto un maggiore controllo”.
Bonvecchio cita il caso della loggia di Licata, legato a una condanna per mafia di un esponente locale, episodio sul quale, secondo il professore, il Gran Maestro aveva promesso di indagare personalmente, senza che però poi ci fosse alcun provvedimento. Ma il problema si è ripresentato con la nota vicenda del possibile coinvolgimento di alcuni massoni nella copertura della latitanza del boss Messina Denaro. E qui la critica a Bisi entra nel merito e coinvolge la gestione delle regioni del Sud, ma anche della Lombardia.
“Vuol dire che c’è una certa superficialità – ha detto Bonvecchio – e questa stessa superficialità lo ha portato a trascurare degli aspetti importanti del caso della mafia in Sicilia e anche in Calabria ci sono logge che meriterebbero ispezioni più serie. Sicuramente questa superficialità lo ha portato a non tenere conto delle reazioni che ci sono state per esempio quando ha voluto commissariare la regione lombarda semplicemente per ‘far fuori’ un personaggio che per lui poteva essere scomodo come l’avvocato Sassone, che è una persona che ha sempre lavorato per un’immagine diversa della Libera Muratoria”.
Il tema sembra essere proprio questo: uno scontro tra massoni riformatori, soprattutto lombardi, e il potere centrale del Grande Oriente. “In Italia – ha proseguito l’ex Gran Maestro aggiunto – la Libera Muratoria ha sempre avuto quest’aura di sospetto, derivata dalla P2, da un laicismo molto pesante, retaggio dell’Ottocento. Se noi vogliamo che sia diversa, a mio parere bisognerebbe avere il coraggio di fare certe riforme, indipendentemente dalla riduzione del numero degli affiliati, se necessario. La prima è fornire i nominativi di tutti gli iscritti al Procuratore generale della Repubblica di Roma ogni anno”.
La seconda riforma proposta da Bonvecchio riguarda la divulgazione anche dei rituali della massoneria, che possono essere resi pubblici senza violare alcuna tradizione. Altro punto è il riconoscimento da parte dello Stato italiano, anche in chiave di evitare di essere confusi con massonerie deviate e non riconosciute. “Tutte queste forme, compresa un’apertura di dialogo seria con la Chiesa – ha detto – significa avere una Libera Muratoria diversa, come avviene in tanti altri Paesi: in Inghilterra, in Scozia, in America tutte queste cose sono alla luce del sole”.
Tra i molti temi che il professore ha affrontato nella propria carriera accademica c’è quello del potere. “La Libera Muratoria non dovrebbe avere alcun rapporto con il potere – ha concluso – perché l’unico potere che la Libera Muratoria dovrebbe perseguire è il potere che ciascuno deve avere nei confronti di se stesso, nel senso di equilibrare la sua vita, di renderla armonica. Questo dovrebbe essere l’unico potere. Quando c’è un esercizio che si ritiene non corretto del potere, due sono i motivi. Uno è la paranoia del potere. Oppure c’è un problema di interessi”.
E gli interessi, siano questi il banale desiderio di avanzamenti nella gerarchia o questioni più rilevanti, secondo Claudio Bonvecchio oggi in molti casi frenano e minano la reale missione della massoneria italiana.

Vino, Uiv: bene un Istituto indipendente per la ricerca scientifica

Vino, Uiv: bene un Istituto indipendente per la ricerca scientificaMilano, 16 feb. (askanews) – “La metanalisi presentata oggi dimostra come non debbano esistere verità indiscusse di stampo Tolemaico su un tema delicato come quello relativo a vino e salute. La scienza è un metodo per trovare risposte, non dogmi”. Così il presidente di Unione italiana vini, Lamberto Frescobaldi, ha commentato l’excursus sulle evidenze scientifiche presentato oggi al convegno “Bere Mediterraneo, gli effetti sulla salute di un consumo moderato del vino” che si è tenuto oggi in Senato, dove è stata annunciata anche la nascita dell’Istituto per la Ricerca su Vino, Alimentazione e Salute.
“Come Unione italiana vini – ha proseguito Frescobaldi – accogliamo con entusiasmo la nascita di un istituto indipendente come quello annunciato oggi, in grado di stimolare la ricerca e il confronto sui temi così importanti”. Per il presidente dell’associazione che rappresenta oltre l’85% dell’export vitivinicolo italiano, “oggi il vino è anche economia: con 310mila imprese, 670mila ettari vitati, 1,2milioni di addetti è in grado di generare un fatturato diretto di circa 15 miliardi di euro”. “Il vino realizza il 75% del valore delle esportazioni tutte le bevande alcoliche italiane e ha una bilancia commerciale in attivo di circa 7,5 miliardi di euro l’anno, che incide per oltre il 40% del saldo import-export di tutto l’agroalimentare italiano” ha ricordato Frescobaldi, sottolineando che “a questi numeri si aggiunge il beneficio esponenziale in termini di indotto turistico, di personale specializzato, di sostegno socioeconomico in favore di aree rurali svantaggiate, di valorizzazione del bene fondiario e del brand Italia, numeri che presenteremo in occasione della conferenza stampa di Vinitaly, tra circa un mese a Roma”.
Un asset che, ha concluso Frescobaldi, è strategico non solo in termini di Pil ma “prima di tutto, il vino è un fattore identitario del nostro Paese, e questo è un valore inestimabile: se lo dovessimo perdere penso che rinunceremmo a una parte di noi stessi, a una componente fedele della nostra storia e del nostro futuro”.

E’ nato l’Istituto per la ricerca su vino, alimentazione e salute

E’ nato l’Istituto per la ricerca su vino, alimentazione e saluteMilano, 16 feb. (askanews) – E’ nato l’Istituto per la ricerca su vino, alimentazione e salute. L’ente neocostituito è stato presentato oggi nel corso del convegno “Bere mediterraneo, gli effetti sulla salute di un consumo moderato del vino” che si è tenuto a Palazzo Giustiniani a Roma su impulso del vicepresidente del Senato, Gian Marco Centinaio (Lega).
A dare l’annuncio è stato lo stesso presidente, il medico legale e tossicologo Luigi Tonino Marsella che nel corso del suo intervento, ha spiegato che si tratta di “un’associazione scientifica che ha come scopo quello di promuovere il benessere alimentare e l’efficace diffusione delle conoscenze sulla correlazione tra stili di vita e salute; promuovere e diffondere la ricerca e la conoscenza su tutti gli aspetti dell’alimentazione umana inserita nella medicina; prevenire le malattie croniche e associate all’alimentazione; proporre elementi utili per linee guida e standarizzare i criteri per la preparazione e il consumo del vino a beneficio della salute; favorire la collaborazione e il confronto scientifico tra le diverse discipline interessate”. A tutto questo si aggiunge la promozione di momenti di confronto e formazione a livello nazionale e internazionale.
Marsella ha poi precisato che “l’associazione scientifica” nasce su una libera iniziativa sua, di Aldo Borelli e Antonio Ciaschi, su impulso dello studio “Moderate Wine Consumption and Health: A Narrative Review”, pubblicata sulla rivista scientifica “peer-reviewed”, Nutrients. Questo studio, realizzato da Silvana Hrelia,Laura Di Renzo, Luigi Bavaresco, Elisabetta Berardi,Marco Malaguti e Attilio Giacosa e che è stato illustrato oggi in Senato, afferma che “l’analisi indica chiaramente che il vino si differenzia dalle altre bevande alcoliche e che il suo consumo moderato non solo non aumenta il rischio di malattie cronico-degenerative, ma è anche associato a benefici per la salute, soprattutto se inserito in un modello di dieta mediterranea”.
“L’istituto è composto di ricercatori, e potranno collaborare esperti, Enti universitari e centri scientifici” ha aggiunto il presidente, evidenziando che “si è già avvalso di un autorevole comitato scientifico, fra cui ci sono gli autori di questo grande lavoro”. “Il vino è stile, eleganza e cultura millenaria” ha detto ancora Marsella, sottolineando che “il vino, la cui assunzione deve essere moderata e ponderata, e la dieta mediterranea sono il connubio perfetto che rispecchia fedelmente quello che è il concetto di salute dell’Oms: benessere fisico, psichico e sociale”.
“La politica deve essere in prima fila per difendere le nostre eccellenze e i nostri consumatori” ha detto Centinaio sottolineando che “serve fare un lavoro di squadra: la forza del nostro Paese è sempre stata questa e mi fa piacere sottolineare che ogni volta che arriva in Aula un provvedimento a tutela dell’agroalimentare italiano c’è l’unanimità”. “Il messaggio che avete lanciato è importante e l’obiettivo deve essere ora quello di divulgarlo nei territori – ha concluso il vicepresidente del Senato – e vorrei che gli atti fossero inviati anche ai nostri europarlamentari perché la partita si gioca là e vorrei che avessero degli strumenti scientifici in più per poter ribattere ai burocrati europei, a cui abbiamo sentito dire, quando parlavano del ‘cancer plan’, teorie senza vere motivazioni scientifiche”.