Prosecco Doc: nel 2022 superati i 638 mln di bottiglie, +1,8% sul 2021Milano, 4 mar. (askanews) – Il Prosecco Doc chiude il 2022 con un incremento dei volumi di produzione dell’1,8% sul 2021 e un aumento del valore dell’11,5%, per un totale di 638,5 milioni di bottiglie vendute e un controvalore stimato di oltre tre miliardi di euro. Lo ha reso noto il Consorzio che tutela e promuove le bollicine veneto-friulane, spiegando che l’export ha toccato per la prima volta l’81,2%, mentre il consumo interno nel 2022 si è attestato al 18,8% delle vendite totali, confermando comunque la leadership della denominazione a livello nazionale. “Anche per quanto riguarda la vendemmia dello scorso anno i segnali sono positivi con volumi capaci di soddisfare adeguatamente, per quantità e qualità, l’intero 2023” ha proseguito il Consorzio, parlando di “risultati che confermano la proficua programmazione e gestione della Denominazione”. Sul fronte dei mercati esteri, la novità che salta all’occhio è il balzo compiuto dagli Stati Uniti che, con una crescita del 5,8%, ha sorpassato a volume il Regno Unito, mentre da diversi anni risultava già al vertice in termini di valore. Al netto dell’Italia, che consuma 120 milioni di bottiglie, oggi il primo mercato sono quindi gli Usa con oltre 134 milioni importate, seguiti da UK che, con un aumento del 3,5% sul 2021, realizza 130 milioni di bottiglie. La Germania, solida nella sua terza posizione, cresce di un buon 2,8% sull’anno precedente arrivando a consumare 46 milioni di pezzi, mentre la Francia si conferma in quarta posizione, con incrementi particolarmente significativi: + 19% a volume e + 30% valore. Il tema dominante della nuova annata sarà la definizione degli obiettivi della Denominazione contenuti nel Progetto “#roadto2030” che verrà presentato nelle prossime settimane, in anteprima, al sistema produttivo e, successivamente, agli altri stakeholders.
Vinitaly: da 2 a 5 aprile a Veronafiere 4mila aziende da oltre 30 PaesiMilano, 4 mar. (askanews) – Un quartiere fieristico di oltre 100mila metri quadrati netti, 17 padiglioni tra fissi e tensostrutture al completo, pronti a diventare il più grande centro “b2b” internazionale del vino non solo italiano, con più di quattromila aziende in rappresentanza di tutto il made in Italy enologico e da oltre 30 nazioni. Vinitaly 2023, il salone internazionale in programma a Veronafiere dal 2 al 5 aprile, rinsalda il proprio posizionamento business e di servizio a sostegno di uno dei settori tra i più strategici dell’export tricolore e, per la 55esima edizione, rafforza ulteriormente il il suo piano di sviluppo. “Vinitaly – hanno evidenziato gli organizzatori – è un mega spot al vino italiano con quasi quattro miliardi di audience generata sui media in Italia e all’estero nella settimana clou della manifestazione”. Il 55esimo Salone internazionale del vino e dei distillati sarà preceduto il 1 aprile da Vinitaly OperaWine, la degustazione prologo con i 130 produttori portabandiera selezionati da Wine Spectator. Mentre il palinsesto fieristico vede la conferma delle principali aree tematiche (Vinitaly Bio, International wine hall, Vinitaly Mixology e Micro Mega Wines a cura del wine writer Ian D’agata), del matching del Taste and Buy, con operatori selezionati dalla rete fieristica in collaborazione con i Consorzi di tutela e del Tasting Express con le più importanti riviste internazionali di settore. Oltre 70 le degustazioni previste ad oggi dal calendario ufficiale della manifestazione. Tra queste, il walk around tasting dei “Tre Bicchieri 2023″ del Gambero Rosso (domenica 2 aprile) e dell’”Orange Wine Festival” (3 aprile) che vede la presenza di aziende top da dieci Paesi, oltre al “Vinitaly Tasting – The DoctorWine Selection” a cura di Daniele Cernilli (2 e 3 aprile), ideato per i buyer e gli operatori dell’horeca e ai focus di “Young to Young” tre sessioni di degustazione con dieci giovani produttori firmate da Paolo Massobrio e Marco Gatti. Il 22 marzo torna l’”International packaging competition – Vinitaly Design”, il concorso che premia il miglior packaging per trend, design e innovazione di vini, distillati, liquori, birra e olio extra vergine di oliva seguito dal “5 StarsWines The Book” e “Wine without walls”, i riconoscimenti per le aziende che investono nel miglioramento qualitativo dei propri prodotti. Infine ai winelover è dedicato “Vinitaly and the city”, il percorso di wine talk, tasting, mostre ed eventi del fuori salone che si terrà dal 31 marzo al 3 aprile nei luoghi più rappresentativi di Verona.
Solinas: consenso su candidatura Sardegna per sede Einstein TelescopeRoma, 4 mar. (askanews) – “La candidatura sarda per ospitare l’osservatorio europeo per le onde gravitazionali si fa ogni giorno più forte, segno evidente della convergenza a ogni livello istituzionale circa l’opportunità strategica che l’infrastruttura rappresenta non solo per la Sardegna ma per l’intero Paese, che avrebbe modo di riprendersi un ruolo da protagonista nella ricerca scientifica e di raccogliere i frutti, in termini di sviluppo, di un investimento senza precedenti proprio per le sue ricadute di carattere economico. L’Italia deve avere il coraggio, la forza e la volontà di andare fino in fondo”. Lo ha detto il presidente della Regione Sardegna, Christina Solinas, chiedendo al governo di continuare a farsi parte attiva nel confronto con tutti gli attori protagonisti e con l’Europa, così come in questi mesi sta facendo, con il sostegno dei Comuni sardi e dell’intera società civile sarda. Et sarà l’osservatorio di onde gravitazionali di terza generazione, così definito perché la sua sensibilità gli permetterà di ‘ascoltare’ un volume d’universo almeno mille volte superiore rispetto a quello osservato oggi dai rivelatori esistenti LIGO e VIRGO. “ET presenta un potenziale scientifico eccezionale e le sfide scientifiche da affrontare porteranno a sviluppi tecnologici in campi che spaziano dal mondo del quantum computing alle allerte per i terremoti, passando per l’ottica di alta precisione oppure la gestione di imponenti quantità di dati con l’aiuto dell’intelligenza artificiale”, ha proseguito il presidente parlando delle caratteristiche del nuovo rilevatore, definito “un’opportunità straordinaria per la scienza e per l’industria nazionale e per la Sardegna”. “Lo spirito di squadra, l’unità di intenti fino a oggi dimostrata tra istituzioni scientifiche e politiche e l’ondata di consensi attorno a questa fondamentale infrastruttura deve proseguire e farsi sempre più forte e incisiva. Abbiamo le carte in regola per ospitare a Sos Enattos questo straordinario progetto che ci vede fermi e decisi sostenitori e abbiamo le caratteristiche e la possibilità di incidere realmente sul nostri futuro creando occupazione e sviluppo nella nostra Terra. Possibilità che l’Italia per prima non può sprecare”, ha concluso Solinas.
Giornata contro obesità, la prevenzione inizia con la Dieta mediterraneaMilano, 4 mar. (askanews) – Entro il 2035 oltre la metà della popolazione mondiale sarà in sovrappeso o in stato di obesità, con un impatto economico di oltre 4 trilioni di dollari all’anno. Sono le proiezioni diffuse in occasione della Giornata mondiale dell’obesità dalla World obesity federation. Per contrastare il fenomeno della “globesity”, la scienza ha evidenziato che la dieta mediterranea, nella quale un ruolo centrale è giocato dalla pasta, è una soluzione per combattere e prevenire il fenomeno. A sottolinearlo è Barilla che dal 2010 ha riformulato 488 prodotti per ridurre il contenuto di grassi, grassi saturi, sale e/o zucchero o incrementando il contenuto di fibre). Secondo una ricerca dell’Università di Parma, pubblicata sulla rivista scientifica “Nutrition, Metabolism & Cardiovascular Diseases”, ha dimostrato che un regime alimentare ipocalorico in linea con i principi della Dieta Mediterranea, con la pasta al centro, risulta efficace per raggiungere e mantenere la riduzione ponderale. I soggetti dello studio, sovrappeso o obesi, sottoposti ad un regime alimentare ipocalorico e mediterraneo “high pasta” non solo hanno perso più peso, mantenendolo anche dopo la fine del modello alimentare seguito, ma hanno anche riferito ulteriori benefici sulla qualità della vita e sulla salute fisica percepita. Un altro studio italiano ha ulteriormente evidenziato la superiorità e le solide basi scientifiche della dieta mediterranea, la migliore per gestire il peso e per prevenire le malattie croniche non trasmissibili, prima di tutto il diabete di tipo 2. Realizzato dal Gruppo Giovani della SINU (Società Italiana di Nutrizione Umana) e pubblicato sulla rivista Advances in Nutrition, lo studio ha esaminato circa 80 tra revisioni e meta-analisi disponibili per analizzare le 11 diete più popolari e i fattori di rischio cardiometabolico. Anche in questo caso, una modello alimentare bilanciato come la dieta mediterranea risulta il più efficace nel miglioramento del peso corporeo e riduzione dei fattori di rischi cardiometabolici. A tal proposito Barilla ha ricordato anche il suo impegno per la promozione di stili di vita sani e abitudini alimentari equilibrate, come, per esempio, Giocampus, progetto educativo dedicato al benessere delle generazioni future attraverso un programma innovativo di educazione fisica e alimentare per i bambini tra i 5 ei 14 anni.
Cuore, Long Covid raddoppia i rischi cardiovascolariRoma, 4 mar. (askanews) – Se Covid-19 ha lasciato qualche “strascico”, attenti al cuore: chi soffre o ha sofferto di Long Covid ha una probabilità più che doppia di andare incontro a problemi cardiovascolari nei mesi successivi all’infezione rispetto a chi non ha mai avuto Covid-19. Lo dimostra un’ampia metanalisi degli studi condotti sull’argomento, che sarà presentata il 6 marzo durante il convegno annuale dell’American College of Cardiology a New Orleans. Per questo gli specialisti della Società Italiana di Cardiologia (SIC) invitano i pazienti con Long Covid a effettuare controlli regolari in presenza di nuovi sintomi respiratori o cardiaci. “Covid-19 non è soltanto una malattia respiratoria, chi ha sintomi sospetti dopo aver avuto l’infezione deve approfondire per evitare conseguenze cardiovascolari serie”, raccomanda Pasquale Perrone Filardi, presidente SIC. I dati del nuovo studio, raccolti da 11 ricerche su oltre 5.8 milioni di persone in tutto il mondo, indicano chiaramente che il Long Covid mette in pericolo il cuore, aumentando il rischio cardiovascolare e quello di sviluppare sintomi come affanno, palpitazioni o dolore toracico rispetto a chi non ha mai avuto l’infezione. Studi precedenti hanno già dimostrato che il contagio da SARS-CoV-2 è associato a un maggior rischio per cuore e vasi: il danno cardiaco acuto è una delle complicazioni più frequenti di Covid-19, arrivando a riguardare dal 20 al 45% dei pazienti. Il nuovo studio invece mostra che sono ad alto rischio anche i pazienti con Long Covid, ovvero coloro che per 6 mesi dopo l’infezione acuta riportano sintomi come stanchezza cronica, dolori muscolari e articolari, difficoltà di concentrazione. “Le stime indicano che il Long Covid può colpire fino a una persona contagiata su 7 e i dati di questa metanalisi mostrano chiaramente che in questi soggetti è molto importante fare attenzione a eventuali segni di disturbi cardiovascolari – spiega Pasquale Perrone Filardi -. La metanalisi, che ha la forza dei grandi numeri, indica che il Long Covid aumenta da 2.3 a 2.5 volte le probabilità di sviluppare sintomi correlati a malattie cardiovascolari come dolore toracico, stanchezza, affanno, palpitazioni rispetto a chi non è stato contagiato. Tra le persone con Long Covid è anche più probabile presentare alterazioni negli esami diagnostici, come i test sul sangue, l’elettrocardiogramma o gli esami di imaging come l’ecografia cardiaca o l’ecocardiografia con anomalie indicative di un aumentato rischio cardiovascolare o della presenza di disturbi”. Lo studio, che include i dati di 450.000 persone con complicazioni cardiovascolari, ha analizzato anche pazienti che avevano già malattie cardiovascolari e per esempio erano state già vittime di un attacco cardiaco; anche in questi soggetti, il Long Covid ha aumentato le probabilità di ulteriori complicanze, come ad esempio la fibrillazione atriale. “Lo studio ha dimostrato che chi ha avuto il Covid ha una probabilità piu’ che doppia di avere problemi cardiovascolari anche se non ha indagato i possibili meccanismi biologici alla base del maggior rischio, ma è noto che il virus Sars-CoV-2 ha fra i suoi bersagli anche cuore e vasi – aggiunge Ciro Indolfi, past-presidente SIC e Presidente della Federazione Italiana di Cardiologia-. E’ possibile che l’infiammazione cronica indotta dal Long Covid abbia un ruolo rilevante e sarà importante indagare ancora per capire se i pazienti con condizioni cardiovascolari preesistenti possano essere protetti con terapie specifiche”. “Tuttavia, questi dati sono un monito per tutti: dopo l’infezione Covid e in presenza dei sintomi del Long Covid – concludono Perrone Filardi e Indolfi – sono più probabili complicanze cardiovascolari. Pertanto, è opportuno ed essenziale approfondire qualsiasi eventuale sintomo insolito e monitorare con maggiore attenzione il rischio cardiovascolare dei pazienti, eventualmente prevedendo controlli cardiologici regolari in chi è più a rischio”.
Nuovo look per il museo civico di Storia Naturale di ComisoPalermo, 4 mar. (askanews) – Il museo civico di Storia Naturale di Comiso si rinnova. Da domani i visitatori potranno apprezzare il nuovo percorso museale realizzato per ampliare e qualificare la fruizione a partire dall’eliminazione delle barriere architettoniche, da nuovi e più funzionali orari di apertura e dalla biglietteria elettronica che consentirà prenotazioni e acquisti online. Nuovo sito web, nuovo bookshop, audioguide plurilingue, una nuova sala didattica dedicata ai servizi educativi, visite guidate, percorsi e laboratori per adulti e famiglie, per l’infanzia e le scuole. Affiancheranno la Direzione nella gestione integrata dei servizi museali due importanti aziende: Civita Sicilia, Società regionale del Gruppo Civita, e Logos, una delle più importanti strutture di consulenza nel panorama siciliano. Sono partner del progetto Its-Fondazione Archimede, Legambiente e Sicindustria Ragusa. Il museo civico di Storia Naturale di Comiso, uno dei più importanti d’Italia, è riconosciuto come “Istituzione Scientifica” dal Ministero dell’Ambiente e svolge un ruolo fondamentale nella trasmissione della cultura scientifica e nell’analisi dell’evoluzione del territorio ibleo attraverso lo studio e conservazione della biodiversità nonché un’azione di sensibilizzazione verso i problemi della conservazione della natura e della sostenibilità ambientale, costituisce un polo scientifico e di divulgazione naturalistica in ambito nazionale ed internazionale per l’importanza dei suoi reperti e delle sue collezioni.
Tubercolosi, Spallanzani pubblica revisione protocollo gestione clinicaRoma, 4 mar. (askanews) – “Il nostro Istituto si conferma in prima linea nel monitoraggio e nella gestione della Tubercolosi”. Così il Direttore Generale dell’Istituto Nazionale Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani”, Francesco Vaia, nel presentare la revisione 2023 del “Protocollo di gestione clinica della Tubercolosi” approvato dalla direzione aziendale. Si tratta della nona revisione dal 2000, anno del primo protocollo. Numerose le novità rispetto alla revisione 2020: dalla diagnostica molecolare ai nuovi schemi terapeutici della tubercolosi farmacosensibile e, in particolare, delle forme multiresistenti per le quali l’INMI è l’unico centro regionale autorizzato alla dispensazione dei nuovi farmaci. Le modifiche sono state discusse e approvate durante uno specifico evento ECM tenutosi presso il Centro Congressi dell’INMI e sono disponibili sul sito istituzionale: (https://www.inmi.it/servizio/protocolli_e_linee_guida/). Il protocollo descrive il percorso diagnostico terapeutico assistenziale (PDTA) garantito ai pazienti con infezione/malattia tubercolare che accedono nell’Istituto secondo gli standard internazionali per la cura della tubercolosi. La valutazione dell’adesione al protocollo e dell’efficacia dello stesso si basa sull’uso di specifici indicatori di processo ed esito, che potranno eventualmente essere modificati in considerazione della trasferibilità del protocollo ad altre strutture del Servizio Sanitario Nazionale. Sottolineando che l’incidenza della tubercolosi nell’area metropolitana di Roma Capitale è superiore alla media nazionale, Fabrizio Palmieri, Direttore UOC Malattie Infettive dell’Apparato Respiratorio e Responsabile Gruppo di Lavoro Tubercolosi dell’INMI, spiega: “A questo rilevante problema di sanità pubblica è necessario dare risposte appropriate e tempestive. L’Istituto, aggiornando le proprie strategie operative, è in grado di soddisfare in modo sempre più preciso e puntuale, nell’ambito dell’attività di coordinamento della rete regionale per le malattie infettive, i requisiti richiesti dalla Regione per la centralizzazione della presa in carico e gestione dei casi relativi a questa malattia”.
8 marzo, Acf invita in Italia due nigeriane rapite da Boko HaramRoma, 3 mar. (askanews) – In occasione della Festa della Donna del prossimo 8 marzo, Aiuto alla Chiesa che Soffre ha invitato in Italia due cristiane nigeriane, Maria Joseph (19 anni) e Janada Markus (22 anni), vittime nel recente passato della ferocia dei terroristi di Boko Haram, gruppo responsabile della morte di oltre 75.000 nigeriani negli ultimi 13 anni. Scopo dell’iniziativa di ACS, dal titolo “8 marzo, ascolta anche le loro grida”, è far giungere la loro drammatica testimonianza alle Istituzioni e all’opinione pubblica italiane, “posto che ordinariamente le loro storie non emergono nel dibattito pubblico, restando così relegate in un mortificante dimenticatoio che aggiunge la pena dell’indifferenza a quella delle violenze già subite”. Maria Joseph e Janada Markus saranno salutate da Papa Francesco al termine dell’Udienza Generale di mercoledì 8 marzo. Le due ragazze saranno successivamente ricevute dal Presidente della Camera Lorenzo Fontana, dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e dal Ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani. Il 9 e il 10 marzo Maria e Janada saranno ricevute dal Card. Pietro Parolin, Segretario di Stato di Sua Santità, e da numerosi diplomatici accreditati presso la Santa Sede. A Roma l’8 il 9 e il 10 marzo è possibile ascoltare le loro testimonianze dal vivo. Per maggiori informazioni: https://acs-italia.org/MariaJanada
Covid, Rezza: tendenza alla stabilizzazione, bassa circolazione virusRoma, 3 mar. (askanews) – “Questa settimana si osserva un ulteriore lieve diminuzione del numero di casi di Covid-19 nel nostro Paese e il tasso di incidenza si fissa a 45 casi per 100.000 abitanti. Aumenta lievemente invece l’Rt: siamo a 0,94, comunque ben al di sotto della soglia epidemica”. Lo sottolinea il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Giovanni Rezza, nel consueto video del venerdi a commento dei dati sulla situazione epidemiologica nel Paese. “Il tasso di occupazione dei posti di area medica e di terapia intensiva – aggiunge – è rispettivamente a 5,2 e 1,4 per cento, quindi sostanzialmente stabile rispetto alla scorsa settimana. Osserviamo, quindi – conclude – una tendenza globale alla stabilizzazione e un basso livello di circolazione virale”.
Le pizze di “Salò” forse furono l’esca per uccidere PasoliniRoma, 3 mar. (askanews) – Questa mattina l’avvocato Stefano Maccioni – anche a nome del giornalista e regista de “La Macchinazione” (2016) David Grieco e di Giovanni Giovannetti, autore tra gli altri di “Frocio e basta” (2016) “Malastoria” (2020) – ha presentato alla Procura di Roma una nuova istanza per la riapertura delle indagini dell’omicidio di Pier Paolo Pasolini, avvenuto il 2 novembre 1975 all’Idroscalo di Ostia. “Ho appena depositato al procuratore della Repubblica la nuova istanza di riapertura delle indagini preliminari sull’omicidio di Pier Paolo Pasolini, perché partiamo da un punto fermo che sono i tre Dna. Questa non è un’indagine che come nel 2009 partiva da zero. Noi grazie all’esame che avevamo richiesto nel 2009 e fatto nel 2010 dal Ris siamo arrivati a scoprire che Pino Pelosi non era solo quella notte all’idroscalo di Ostia, ci sono almeno tre tracce e fotografie di persone e questo è molto importante”, ha spiegato Maccioni, che già nel 2009 fece riaprire le indagini, ai giornalisti fuori dalla Cittadella giudiziaria di Roma. “La nuova istanza sono centinaia di pagine che abbiamo depositato perché avevamo sommerso la procura nel corso degli anni di memorie su memorie, di testimonianze acquisite, dalla Svezia all’Italia, abbiamo elementi portati a profusione. È chiaro che sono tante tessere di un puzzle che devono essere messe vicine l’una all’altra per ricomporre la figura”, ha aggiunto Maccioni, secondo il quale Pino Pelosi, allora 17 anni, è sempre stato un “grande depistatore”. Maccioni, che è anche autore di “Pasolini. Un caso mai chiuso” (2022) ha depositato inoltre circa 800 firme di una petizione lanciata su change.org per la riapertura del caso, a 47 anni dall’omicidio dello “scomodo” intellettuale di origini friulane, e mentre si sta per concludere un ricco anno di celebrazioni in tutta Italia per il centenario dalla nascita del poeta, avvenuta il 5 marzo 1922 a Bologna. A dare nuovo impulso a questa iniziativa quanto reso noto nel dicembre 2022 dalla Commissione antimafia, la quale ha riferito di aver sentito Maurizio Abbatino, ex boss della Magliana ora collaboratore di giustizia, in merito anche all’omicidio di Pasolini, e lo stesso avrebbe dichiarato di aver effettuato il furto delle pizze del film “Salò o le 120 giornate di Sodoma” su commissione. Come raccontato anche nel film “La Macchinazione” di Grieco, Pasolini sarebbe stato “attirato” all’Idroscalo di Ostia per riottenere quelle pizze in cambio di denaro. “Sappiamo quindi che Pino Pelosi non casualmente andò con Pier Paolo Pasolini all’Idroscalo di Ostia non per consumare un rapporto sessuale, quanto per riottenere quelle pizze di Salò o le 120 giornate di Sodoma sottratte al regista e che il regista voleva riavere”, ha sottolineato il legale Maccioni. Dentro quelle pizze c’era infatti “il finale del film”, ha ricordato Grieco, che fu scritturato da Pasolini per “Teorema” (1968) e poi fu assistente alla regia in “Medea” (1969). “Non dimentichiamoci – ha ricordato Grieco ai microfoni di askanews – che Pasolini nonostante il centenario della nascita è ancora per la giustizia italiana un signore omosessuale che raccatta un ragazzino alla stazione Termini e lo porta all’Idroscalo di Ostia per avere un rapporto, ma il ragazzino ci ripensa, lo picchia, lo maciulla e se ne va con la sua macchina. Questa è la verità giudiziaria che noi abbiamo e questo è vergognoso”. “Quella notte all’Idroscalo erano in molti e molto probabilmente – ha spiegato Giovannetti ad askanews – si trattò di un commando misto fatto di ambienti della malavita di borgata e criminalità politica. Nel frattempo sono emersi diversi elementi nuovi, tra cui quanto rivelato da Maurizio Abbatino, fondatore della Banda della Magliana; prima in un libro ‘La verità del Freddo’, intervistato da Raffaella Fanelli, e poi di fronte alla commissione anti-mafia, ha ammesso di aver compiuto il furto delle pizze di “Salò”, ultimo film di Pasolini, pizze che poi verranno utilizzate come esca per attrarre Pasolini all’Idroscalo”. Secondo l’istanza presentata si sono aperti nuovi ulteriori importanti scenari investigativi e per questo si chiede alla Magistratura di disporre la riapertura delle indagini per arrivare alla verità e sapere chi, come e perché è stato ucciso Pier Paolo Pasolini. “Se riuscissimo a individuare, non tanto i sicari, anche se ce n’è uno che è ancora vivo, ma i mandanti, il caso Pasolini potrebbe essere un grimaldello per riaprire tutta la stagione della strategia della tensione in Italia, che è un pezzo di storia enorme che non abbiamo, che non possiamo tramandare ai nostri figli e che non abbiamo risolto soprattutto”, ha concluso Grieco.