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Papa Francesco ha trascorso una notte serena: proseguono accertamenti e terapie

Papa Francesco ha trascorso una notte serena: proseguono accertamenti e terapieRoma, 15 feb. (askanews) – “Papa Francesco ha trascorso una notte serena e ha dormito bene. Questa mattina ha fatto colazione e ha letto alcuni quotidiani. Proseguono gli accertamenti e le terapie”. Così il direttore della sala stampa vaticana Matteo Bruni. Il Santo Padre – si ricorda – è ricoverato al Policlinico Gemelli dalla mattinata di ieri. – Sono previsti possibili aggiornamenti sullo stato di salute di Papa Francesco nel tardo pomeriggio di oggi. Attese anche indicazioni la celebrazione dell’Angelus domenicale.

Il Papa ha la bronchite, ricoverato al Gemelli per accertamenti

Il Papa ha la bronchite, ricoverato al Gemelli per accertamentiMilano, 14 feb. (askanews) – Questa mattina, al termine delle udienze, Papa Francesco si ricovera al Policlinico Agostino Gemelli per alcuni necessari accertamenti diagnostici e per proseguire in ambiente ospedaliero le cure per la bronchite tutt’ora in corso. Lo si legge in un messaggio della sala stampa vaticana.  Gli impegni del Papa sono stati così annullati, almeno fino a lunedì. “A seguito del ricovero di Papa Francesco, l`udienza giubilare di domani, 15 febbraio, è stata annullata; la Santa Messa in occasione del Giubileo degli Artisti e del Mondo della Cultura, di domenica 16 febbraio, sarà presieduta da Sua Eminenza il Cardinale José Tolentino de
Mendonça, Prefetto del Dicastero per la Cultura e l`Educazione, mentre l`incontro con gli artisti, previsto per lunedì a Cinecittà, viene annullato a causa dell`impossibilità del Papa a parteciparvi”. Così in un comunicato la Sala Stampa della Santa Sede.


 

Il cardinale Parolin: i palestinesi devono restare a Gaza, è un punto fondamentale della Santa Sede

Il cardinale Parolin: i palestinesi devono restare a Gaza, è un punto fondamentale della Santa SedeRoma, 13 feb. (askanews) – “Certamente” i palestinesi devono rimanere nella Striscia di Gaza, “questo è uno dei punti fondamentali della Santa Sede: nessuna deportazione anche perché, come qualcuno ha sottolineato, questo creerebbe una nuova crisi dell’emigrazione”. Lo ha detto il segretario di Stato della Santa Sede, Pietro Parolin, a margine della cerimonia a Roma per l’anniversario dei Patti Lateranensi e dell’accordo di modificazione del Concordato. Un riferimento alla proposta del presidente Usa, Donald Trump, la quale, ha aggiunto Parolin, “non so che vita lunga avrà”.


“Evidentemente spostare due milioni di persone non ha senso e poi i Paesi vicini non sono assolutamente disponibili ad accogliere in Giordania o in Egitto” ha evidenziato il cardinale a Palazzo Borromeo a Roma, sede dell’ambasciata d’Italia presso la Santa Sede. “Abbiamo sentito anche recentemente il re di Giordania che è stato a Washington e ha detto assolutamente no. Bisogna trovare una soluzione e la soluzione, secondo noi, è quella dei due Stati perché questo significa dare speranza alla popolazione locale” ha concluso.

Migranti, definitiva la condanna a 18 mesi per Mimmo Lucano

Migranti, definitiva la condanna a 18 mesi per Mimmo LucanoRoma, 12 feb. (askanews) – È definitiva la condanna a 18 mesi di reclusione per il parlamentare europeo e sindaco di Riace, Domenico ‘Mimmo’ Lucano. I giudici della Cassazione hanno così deciso in relazione al processo “Xenia”, confermando di fatto quanto stabilito nella sentenza della corte d’Appello di Reggio Calabria.


In particolare gli ermellini della II sezione penale hanno dichiarato inammissibile il ricorso del Procuratore generale in relazione all’assoluzione di Domenico Lucano e di altri imputati per alcuni reati di truffa in danno dello Stato e ha “rigettato lo stesso ricorso inerente alle assoluzioni per tutte le altre truffe e ai reati di falso (questi ultimi ascritti al solo Lucano)”. Il pg stamane aveva chiesto un appello bis in relazione all’utilizzabilità delle intercettazioni per l’ipotesi di truffa. Ma i giudici hanno respinto il ricorso proposto da Lucano in “relazione alla condanna per un reato di falso e al trattamento sanzionatorio”.

Terrorismo, satanista e suprematista: arrestato un 15enne a Bolzano

Terrorismo, satanista e suprematista: arrestato un 15enne a BolzanoMilano, 12 feb. (askanews) – Si era unito a un gruppo satanista, neonazista suprematista, ed era pronto a compiere un omicidio nel corso della cosiddetta “Settimana del Terrore”. Per questo un 15enne di Bolzano è stato arrestato questa mattina dalla Sezione Antiterrorismo della Digos. Il giovane altoatesino è accusato di partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo, fabbricazione ed utilizzo di ordigni esplosivi, porto abusivo di armi, danneggiamento aggravato, detenzione e diffusione di materiale pedopornografico.


L’indagine è scattata in seguito di una attività informativa della Digos che aveva portato a una perquisizione nell’abitazione dove il giovane arrestato vive con la famiglia. Gli agenti avevano sequestrato 2 computer, 1 smartphone ed un’ascia, oltre a materiale che, secondo gli investigatori testimonia in modo inequivoco la sua militanza in un gruppo satanista e neonazista suprematista. Il minore si era infatti unito a un gruppo di estrema destra ed era molto attivo su vari canali Telegram. I membri del gruppo stavano pianificando un’azione terroristica per la “Settimana del Terrore” In termini concreti: avevano il compito di selezionare una vittima tra persone vulnerabili, videoregistrare l’omicidio e pubblicare successivamente il video su un sito russo del Dark Web. Stando alla riscotruzione degli inquirenti dell’antiterrorismo, il 15enne avrebbe contribuito attivamente alla realizzazione del piano,dimostrando la propria lealtà al gruppo mediante la riproduzione dei simboli della setta su muri e veicoli nei pressi di un Impianto Sportivo della Provincia, luogo scelto per compiere l’omicidio. Dopo aver sperimentato almeno un ordigno esplosivo rudimentale mentre si stava video-riprendendo con il cellulare ed aver acquisito conoscenze specifiche sugli esplosivi attraverso ricerche online ed acquisti su Internet, si era dichiarato pronto a portare termine l’attacco terroristico. Solo l’intervento della DIGOS e la conseguente perquisizione hannoimpedito al minore di eseguire il suo piano. Poco prima della irruzione degli Agenti Antiterrorismo della DIGOS è riuscito adinviare un ultimo messaggio nella chat di gruppo, scrivendo: ‘I have the fed on the door’ (‘Ho la Polizia alla porta’).

Sos Mediterranee: in due anni 4.225 migranti morti in mare

Sos Mediterranee: in due anni 4.225 migranti morti in mareMilano, 12 feb. (askanews) – Nei due anni di applicazione del Decreto Piantedosi, sono 4.225 i migranti morti nel Mediterraneo. È quanto emerge dai dati presentati questa mattina dall’organizzazione Sos Mediterranee Italia nel corso di una conferenza stampa alla Camera.


Dal 2022 al 2024, le navi delle Ong che sono attive nel Mediterraneo sono state tenute lontane dalle zone di salvataggio e soccorso per un totale di 735 giorni, a causa dell’assegnazione di porti lontani, e hanno percorso un totale di 135mila km aggiuntivi: tre volte e mezzo il giro del mondo. La sola Ocean Viking ha speso 1,3 milioni di euro in più tra il 2022 e il 2024: 171 giorni di navigazione aggiuntivi e oltre 63mila km percorsi in più per raggiungere porti assegnati distanti anche 1000km da dove avvengono i salvataggi. “Ma la cosa più grave – ha spiegato Valeria Taurino, direttrice di Sos Mediterranee – al netto dei danni oggettivi per le navi del soccorso civile, è che lasciando scoperta questa lingua di mare, il Mediterraneo centrale è diventato ancora più pericoloso per le persone che provano ad attraversarlo: nei 735 giorni totali in cui le navi delle Ong sono state tenute lontane, quante persone sono scomparse o sono state intercettate dalla guardia costiera libica? La cosa certa è che nei due anni di applicazione del Decreto Piantedosi, sono morte 4225 persone in quel tratto di mare: di fronte a questa tragedia, sono state le persone a pagare il prezzo più alto delle politiche italiane; politiche che ostacolano in ogni modo chi lavora per salvare uomini, donne e bambini”.


“Oggi siamo qui – ha continuato Taurino – per chiedere che il Governo garantisca il rispetto del diritto marittimo internazionale e decida la fine della consuetudine di assegnare porti di sbarco lontani, che prolungano inutilmente le sofferenze dei naufraghi a bordo delle navi delle Ong; inoltre, chiediamo di revocare il decreto-legge 1/2023 e il decreto -legge 145/2024 eliminando le restrizioni che ostacolano le operazioni di soccorso. Poche settimane fa, il team della Ocean Viking si è trovato in una situazione drammatica: dover rianimare una bambina siriana di 7 anni, poi deceduta all’ospedale di Malta. Queste sono le storie dietro ai numeri, queste sono le tragedie umane che parte della politica ha deciso di ignorare”.

Il cardinale Zuppi: denatalità, accoglienza e integrazione sono decisive

Il cardinale Zuppi: denatalità, accoglienza e integrazione sono decisiveRoma, 12 feb. (askanews) – “La crisi demografica deve essere risolta” con un un discorso “molto concreto di accoglienza, cambiando alcuni paradigmi, per cui l’accoglienza è decisiva: non c’è futuro senza accoglienza. E riguarda l’integrazione di chi porta speranza. Ne abbiamo un bisogno enorme. Credo che il 60% delle aziende in Italia fa fatica a trovare manodopera, che vuol dire che c’è meno innovazione, si va indietro, non si migliora”. Lo ha detto il presidente della CEI, il card. Matteo Zuppi, partecipando al CNEL al convegno “L’innovazione sociale per migliorare le politiche familiari. Confronto con le istituzioni”, promosso e coordinato dal Movimento Cristiano Lavoratori.


Per Zuppi “dobbiamo riuscire a compiere qualcosa per cui uno stile di vita più saggio è migliore di quello dissennato del consumismo: ‘di meno è di più’, nel senso di bellezza. La demografia – ha ricordato – è una scienza esatta, ma noi pensiamo che siano delle indicazioni: è una follia che dura da diversi decenni. I demografi dicono queste cose già da anni, ricordo che nel 1992 il mio predecessore, il card. Biffi, parlò della crisi demografica. Ma pensiamo di avere sempre tempo e poter rinviare. Una consapevolezza di cosa stiamo lasciando a chi viene dopo. C’è molta confusione e delusione, quella del parlare e poi tornare dove stavamo. Facciamo fatica a trovare percorsi che indichino davvero delle piste di soluzioni e diventino delle scelte”. Citando poi il Papa nella Bolla di indizione del Giubileo ‘Spes non confundit’, Zuppi ha sottolineato che “le famiglie si trovano sempre più esposte all’incertezza e alla complessità di questa epoca”, “non c’è natalità senza entusiasmo” e che “il problema del rapporto tra la donna è il lavoro è molto aperto ancora. Questo dialogo tra terzo settore e istituzioni può aiutarci a trovare delle scelte operative, nella necessità di un’alleanza sociale sulla speranza”.


“Non credo che il problema sia mettere tutte le sicurezze e così poi scatta” la natalità: “Il vero problema è la speranza, che dà sicurezza, non viceversa. È la passione, il gusto, la comunità, quell’alleanza che può aiutare a trovare le tante sicurezze”, ha concluso il presidente della CEI.

Luongo (Carabinieri): operazione a Palermo “rischiosa e difficile”

Luongo (Carabinieri): operazione a Palermo “rischiosa e difficile”Milano, 11 feb. (askanews) – Il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, Gen. C.A. Salvatore Luongo, si congratula di cuore e con grande, personale, soddisfazione, per l’operazione che, oggi, ha smantellato diversi mandamenti mafiosi di Palermo e provincia.


“Ho seguito in prima persona, dalla Sala Operativa del Comando Generale, l’operazione che ha permesso l’esecuzione di 183 provvedimenti restrittivi a Palermo. Mi sono tenuto in continuo e diretto contatto con il Comandante provinciale di Palermo, seguendo in prima persona una operazione rischiosa e difficile, eseguita in modo brillante e impeccabile”. Così il generale dei Carabinieri Salvatore Luongo, comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, al termine delle operazioni, condotte da 1.200 carabinieri delle diverse articolazioni dell’Arma, che – insieme ai già noti provvedimenti restrittivi – hanno portato all’esecuzione di 200 perquisizioni.


“Esprimo la mia piena e assoluta soddisfazione per la professionalità e l’eccezionale livello della risposta che, alle mai sopite minacce della criminalità organizzata, hanno dimostrato le donne e gli uomini dell’Arma”, sottolinea il Generale Luongo. Il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri si è, naturalmente, e immediatamente, complimentato, con una telefonata in tempo reale, con il Comandante provinciale di Palermo, Generale di Brigata Luciano Magrini. “Il brillante risultato conseguito oggi”, ha sottolineato ancora il comandante dei Carabinieri, Luongo, “è il frutto di lunghe, articolate e complesse attività investigative svolte dall’Arma territoriale e dal ROS, sotto il coordinamento dell’Autorità Giudiziaria. Attività che dimostrano, ancora una volta, la quotidiana e fondamentale azione dell’Arma a tutela dei cittadini italiani e del tessuto migliore del Paese”. “Lo Stato”, ha concluso il Comandante Generale, “attraverso l’odierno lavoro svolto dai Carabinieri e dall’Autorità Giudiziaria, ha nuovamente dimostrato che il diritto e la convivenza civile hanno la meglio sulla violenza e sulla prevaricazione mafiosa”.

Il Papa: le deportazioni di massa ledono la dignità umana

Il Papa: le deportazioni di massa ledono la dignità umanaMilano, 11 feb. (askanews) – “Ho seguito da vicino la grande crisi che si sta verificando negli Stati Uniti con l’avvio di un programma di deportazioni di massa. La coscienza rettamente formata non può non esprimere un giudizio critico e il proprio disaccordo con qualsiasi misura che tacitamente o esplicitamente identifichi con la criminalità la condizione di illegalità di alcuni migranti. Allo stesso tempo, bisogna riconoscere il diritto di una nazione a difendersi e a proteggere le comunità da coloro che hanno commesso crimini violenti o gravi mentre si trovavano nel Paese o prima dell’arrivo. Detto questo, l’atto di deportare persone che in molti casi hanno lasciato la propria terra per motivi di estrema povertà, insicurezza, sfruttamento, persecuzione o grave degrado dell’ambiente, lede la dignità di molti uomini e donne, e di intere famiglie, e li pone in uno stato di particolare vulnerabilità e indifesa”. Lo scrive Papa Francesco in una lettera inviata ai Vescovi degli Stati Uniti d’America.


Per il Pontefice, “un autentico stato di diritto si verifica proprio nel trattamento dignitoso che tutti gli uomini meritano, specialmente i più poveri ed emarginati. Il vero bene comune è promosso quando la società e il governo, con creatività e rigoroso rispetto dei diritti di tutti – come ho affermato in numerose occasioni – accolgono, proteggono, promuovono e integrano i più fragili, indifesi e vulnerabili. Ciò non impedisce lo sviluppo di una politica che regoli una migrazione ordinata e legale. Tuttavia, questo sviluppo non può avvenire attraverso il privilegio di alcuni e il sacrificio di altri. Ciò che si costruisce sulla base della forza, e non sulla verità circa l’uguale dignità di ogni essere umano, comincia male e finirà male”.

Reggio Emilia, incendio all’Inalca: “Situazione sotto controllo”

Reggio Emilia, incendio all’Inalca: “Situazione sotto controllo”Milano, 11 feb. (askanews) – Un incendio è divampato nella notte nello stabilimento dell’Inalca, azienda specializzata nella lavorazione della carne, nella zona Nord di Reggio Emilia. Secondo quanto riferiscono i vigili del fuoco, le fiamme hanno coinvolto la maggior parte della struttura ampia 50 mila mq.


Sul posto sono impegnati 40 vigili del fuoco, anche grazie ai rinforzi giunti dai comandi di Parma e Modena. Sono in corso le operazioni di spegnimento del rogo e la situazione è sotto controllo. “Nella notte si è sviluppato un incendio allo stabilimento Inalca di Via Fratelli Manfredi a Reggio Emilia. Sul posto, al momento, sono attivi i Vigili del Fuoco di Reggio Emilia per domare l’incendio e monitorare la situazione. In via precauzionale, si suggerisce alla popolazione presente nelle aree adiacenti di non soggiornare nei pressi dell’incendio e chiudere le finestre”. E’ l’appello lanciato dal comune di Reggio Emilia ai cittadini dopo il rogo scoppiato nell’azienda specializzata nella lavorazione della carne. Il Comune di Reggio Emilia fa inoltre sapere che “le autorità competenti, Arpae e Ausl, stanno effettuando i rilievi” per verificare possibili impatti sulla qualità dell’aria.