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Guardia costiera: molti migranti salvati in questi giorni di festa

Guardia costiera: molti migranti salvati in questi giorni di festa


</p> <p></head><br /> <body id="readabilityBody"></p> <p><meta name="robots" content="index, follow, max-image-preview:large, max-snippet:-1, max-video-preview:-1"/><br /> <title>Guardia costiera: molti migranti salvati in questi giorni di festa




















Roma, 10 apr. (askanews) – Sono molteplici i soccorsi svolti in questi giorni di festività dalla Guardia Costiera italiana, che sta operando in diversi scenari, tra cui a largo dell’isola di Lampedusa e nel mar Ionio. Nelle operazioni di soccorso, da venerdì ad oggi, circa 2.000 sono le persone tratte in salvo. A questi si aggiungono i soccorsi, ancora in atto, coordinati dal Centro Nazionale del Soccorso Marittimo della Guardia Costiera a favore di un peschereccio con circa 800 migranti a bordo, intercettati a oltre 120 miglia a Sud-Est di Siracusa, in acque SAR italiane. Il salvataggio, reso complesso a causa del sovraccarico di migranti a bordo, si sta svolgendo in queste ore; a coordinare le operazioni in mare è Nave Peluso della Guardia Costiera con il supporto di tre motovedette SAR classe 300 della Guardia Costiera e l’assistenza di una nave mercantile presente in zona.

Circa 400, invece, i migranti presenti a bordo di un secondo peschereccio, segnalato anche da Alarm Phone e intercettato da nave Diciotti della Guardia Costiera, attualmente in area SAR italiana a circa 170 miglia a Sud-Est di Capo Passero, a largo della Calabria ionica. La nave sta eseguendo in queste ore le operazioni di soccorso. Sul posto due unità mercantili in assistenza. A supporto delle operazioni di ricerca e soccorso in mare di questi giorni anche mezzi aerei Guardia Costiera e Frontex.

Coldiretti: picnic e gita fuori porta per 4 italiani su 10

Coldiretti: picnic e gita fuori porta per 4 italiani su 10


</p> <p></head><br /> <body id="readabilityBody"></p> <p><meta name="robots" content="index, follow, max-image-preview:large, max-snippet:-1, max-video-preview:-1"/><br /> <title>Coldiretti: picnic e gita fuori porta per 4 italiani su 10



















Roma, 10 apr. (askanews) – Oltre quattro italiani su dieci (43%) hanno scelto a Pasquetta di fare un picnic o una gita fuori porta nel rispetto della tradizione al mare, in montagna, in campagna o comunque nel verde, fuori e dentro le città. E’ quanto emerge dall’analisi Coldiretti/Ixè per il Lunedì dell’Angelo che evidenzia la voglia di evasione dei cittadini nonostante le incognite legate al maltempo in alcune aree del centro sud.

Non a caso proprio le gite fuori porta si piazzano in cima alla classifica delle attività preferite per la Pasquetta 2023, che un 33% ha deciso di trascorrere a casa propria per rilassarsi e un 15% ha pensato di dedicarsi alla visita a parenti e amici, secondo Coldiretti/Ixe’. Un fortunato 2% e’ in vacanza, mentre l’1% ha scelto di visitare un museo. Tra i piatti più gettonati nei picnic del Lunedì dell’Angelo ci sono – sottolinea la Coldiretti – lasagne, salumi, formaggi, uova sode e le tradizionali grigliate sul posto a base di carne, pesce ed anche verdure. Non mancano però – precisa la Coldiretti – polpette, frittate di pasta o di verdure, pizze farcite, ratatouille e macedonia, ma anche colomba farcita da creme realizzate con la “cucina del giorno dopo” favorita dalla tendenza a ridurre gli sprechi.

Il menù in molti casi è infatti a base degli avanzi della Pasqua per la quale gli italiani – stima la Coldiretti – hanno speso quasi 2 miliardi di euro a tavola, il 10% in più rispetto allo scorso anno spinti dalla voglia di convivialità con tavolate in media di 6 persone. Oltre 350mila persone a Pasquetta secondo Terranostra hanno deciso di pranzare a tavola in un agriturismo che offre l’opportunità di trascorrere una giornata lontano dalle città nel verde senza rinunciare alla comodità e alla protezione anche dal tempo incerto garantita dall’ospitalità delle aziende di campagna.

Molte delle 25mila aziende agrituristiche presenti in Italia – conclude la Coldiretti – si sono attrezzate per la giornata con l’offerta di alloggio e di pasti completi ma anche di colazioni al sacco o con la semplice messa a disposizione spazi per picnic, tende, roulotte e camper per rispettare le esigenze di indipendenza di chi ama prepararsi da mangiare in piena autonomia ricorrendo eventualmente solo all’acquisto dei prodotti aziendali a chilometri zero di Campagna Amica.

Papa: Risorto vince venti gelidi della guerra e i nostri drammi

Papa: Risorto vince venti gelidi della guerra e i nostri drammi


</p> <p></head><br /> <body id="readabilityBody"></p> <p><meta name="robots" content="index, follow, max-image-preview:large, max-snippet:-1, max-video-preview:-1"/><br /> <title>Papa: Risorto vince venti gelidi della guerra e i nostri drammi



















Città del Vaticano, 8 apr. (askanews) – La gioia del Cristo risorto, della sua tomba vuota e dell’invito ad un nuovo incontro con Lui ci interpella tutti, nell’oggi, in una realtà personale e collettiva dominata da disillusioni e stanchezze, quando non “dai venti gelidi della guerra” o da una società dove prevale corruzione e dilagare dell’ingiustizia. Lo ha detto Papa Francesco nell’omelia pronunciata nel corso della Veglia di Pasqua nella Basilica Vaticana che ha presieduto questa sera. “A volte succede anche a noi di pensare che la gioia dell’incontro con Gesù appartenga al passato, mentre nel presente conosciamo soprattutto delle tombe sigillate: quelle delle nostre delusioni, delle nostre amarezze e della nostra sfiducia, quelle del ‘non c’è più niente da fare’, ‘le cose non cambieranno mai’, ‘meglio vivere alla giornata’ perché ‘del domani non c’è certezza’”, ha detto Francesco. “Anche noi, se siamo stati attanagliati dal dolore, oppressi dalla tristezza, umiliati dal peccato, amareggiati per qualche fallimento o assillati da qualche preoccupazione, abbiamo sperimentato il gusto amaro della stanchezza e abbiamo visto spegnersi la gioia nel cuore. – ha poi aggiunto – A volte abbiamo semplicemente avvertito la fatica di portare avanti la quotidianità, stanchi di rischiare in prima persona davanti al muro di gomma di un mondo dove sembrano prevalere sempre le leggi del più furbo e del più forte. Altre volte, ci siamo sentiti impotenti e scoraggiati dinanzi al potere del male, ai conflitti che lacerano le relazioni, alle logiche del calcolo e dell’indifferenza che sembrano governare la società, al cancro della corruzione, al dilagare dell’ingiustizia, ai venti gelidi della guerra”, ha voluto sottolineare nella sua riflessione pasquale.

“E, ancora, – ha poi aggiunto – ci siamo forse trovati faccia a faccia con la morte, perché ci ha tolto la dolce presenza dei nostri cari o perché ci ha sfiorato nella malattia o nelle calamità, e facilmente siamo rimasti preda della disillusione e si è disseccata la sorgente della speranza. Così, per queste o altre situazioni, i nostri cammini si arrestano davanti a delle tombe e noi restiamo immobili a piangere e a rimpiangere, soli e impotenti a ripeterci i nostri ‘perché’”. Davanti a queste situazioni di morte interiore, ha concluso Francesco, “invece, le donne a Pasqua non restano paralizzate davanti a una tomba ma, dice il Vangelo, ‘abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli’. Portano la notizia che cambierà per sempre la vita e la storia: Cristo è risorto!”.

ChatGpt, il Garante della privacy avvia esame sulle misure proposte da OpenAI

ChatGpt, il Garante della privacy avvia esame sulle misure proposte da OpenAI


</p> <p></head><br /> <body id="readabilityBody"></p> <p><meta name="robots" content="index, follow, max-image-preview:large, max-snippet:-1, max-video-preview:-1"/><br /> <title>ChatGpt, il Garante della privacy avvia esame sulle misure proposte da OpenAI




















Milano, 8 apr. (askanews) – Il Garante per la protezione dei dati personali (Pasquale Stanzione, Ginevra Cerrina Feroni, Agostino Ghiglia, Guido Scorza) si è riunito oggi, in seduta straordinaria, per un primo esame dei due documenti fatti pervenire da OpenAI dopo l’incontro svoltosi mercoledì in video conferenza. Lo si legge in una nota.

Il Collegio tornerà a riunirsi martedì per proseguire l’esame delle misure proposte dalla società statunitense per rendere il trattamento dei dati degli utenti e degli interessati conforme alla normativa privacy.

Che tempo farà a Pasqua e Pasquetta

Che tempo farà a Pasqua e Pasquetta


</p> <p></head><br /> <body id="readabilityBody"></p> <p><meta name="robots" content="index, follow, max-image-preview:large, max-snippet:-1, max-video-preview:-1"/><br /> <title>Che tempo farà a Pasqua e Pasquetta




















Roma, 8 apr. (askanews) – Tempo capriccioso a Pasqua ma in miglioramento a partire da lunedì, quando non mancheranno ampi momenti soleggiati e temperature in aumento. Queste le previsioni meteo per il fine settimana di Pasqua secondo gli esperti di Meteo.it. Con l’arrivo di una bassa pressione dalla Scozia il tempo è rimasto instabile nelle ultime ore al Centro-Nord con rovesci sparsi in spostamento verso il Sud.

In sintesi, questo sabato di Pasqua resterà incerto con ombrelli aperti dalla Bassa Toscana fino alla Puglia, con i fenomeni che si sposteranno sempre più verso le regioni meridionali dove la Pasqua resterà a tratti piovosa. Infatti, come purtroppo è stato previsto dai modelli da più giorni, il tempo nel periodo della Pasqua non sarà del tutto soleggiato anzi, a macchia di leopardo, ritroveremo frequenti scrosci specie sul Medio Adriatico, al Sud e localmente anche su Triveneto e Toscana. Sul Nord-Ovest e tra Sardegna e Lazio la situazione potrebbe essere migliore, anche se qualche rovescio improvviso non mancherà a ridosso dei rilievi. Per il Lunedì dell’Angelo, invece, la situazione migliorerà decisamente al Centro-Nord: va detto che qualche acquazzone, nelle ore più calde della giornata, non è escluso in montagna nemmeno al Centro-Nord, mentre al Sud purtroppo il tuono e la goccia saranno i compagni del barbecue di Pasquetta quasi ovunque. Infine, un po’ in modo dispettoso e da martedì, tornerà l’Alta Pressione ed il sole ovunque con temperature in aumento: proprio alla fine delle festività pasquali, anche se un po’ di incertezza potrebbe restare sul versante orientale del Paese, ricordo di un periodo pasquale a tratti fresco ed instabile.

Israele, Meloni: cordoglio per la morte di Alessandro Parini

Israele, Meloni: cordoglio per la morte di Alessandro Parini


</p> <p></head><br /> <body id="readabilityBody"></p> <p><meta name="robots" content="index, follow, max-image-preview:large, max-snippet:-1, max-video-preview:-1"/><br /> <title>Israele, Meloni: cordoglio per la morte di Alessandro Parini




















Roma, 7 apr. (askanews) – Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, esprime profondo cordoglio per la morte di un nostro connazionale, Alessandro Parini, nell’attentato terroristico avvenuto in serata a Tel Aviv.

Il Presidente Meloni – in una nota – esprime vicinanza alla famiglia della vittima, ai feriti, e solidarietà allo Stato di Israele per il vile attentato che lo ha colpito. Il Presidente del Consiglio e il governo sono in contatto con le autorità israeliane per seguire gli aggiornamenti e l’eventuale coinvolgimento nell’attacco di altri cittadini italiani.

Festività Pasqua, Viminale: rafforzati controlli e prevenzione

Festività Pasqua, Viminale: rafforzati controlli e prevenzione


</p> <p></head><br /> <body id="readabilityBody"></p> <p><meta name="robots" content="index, follow, max-image-preview:large, max-snippet:-1, max-video-preview:-1"/><br /> <title>Festività Pasqua, Viminale: rafforzati controlli e prevenzione




















Roma, 7 apr. (askanews) – Un piano sicurezza in vista delle vancanze pasquali per rafforzare la prevenzione e la vigilanza sugli obiettivi sensibili e potenzialmente a rischio. E’ quanto prevede una circolare del Viminale ai prefetti e questori.

“Tenuto conto dell’attuale scenario politico internazionale contraddistinto dal conflitto bellico russo ucraino, del perdurare della minaccia terroristica nonchè della campagna di mobilitazione nazionale promossa dai movimenti dell’area anarchica in segno di solidarietà con il libertario Alfredo Cospito – si legge nella circolare – non si puo’ escludere che la ricorrenza possa costituire occasione per il compimento di condotte delittuose o azioni di carattere dimostrativo in grado di incidere negativamente sull’ordine e la sicurezza pubblica”. Un attenzione speciale dovra’ essere dedicata – prosegue la circolare – a tutte le località in cui sono ubicate chiese, santuari e simboli della cristianità prevedendo specifiche misure di sicurezza in occasione di cerimonie religiose particolarmente partecipate, a tutti luoghi di culto delle altre confessioni, monumenti musei e siti di interesse turistico. Saranno potenziati per le feste pasquali anche i controlli presso gli scali aeroportuali e ferroviari.

Via Crucis, citato anche lavoro di soccorso delle Ong

Via Crucis, citato anche lavoro di soccorso delle Ong


</p> <p></head><br /> <body id="readabilityBody"></p> <p><meta name="robots" content="index, follow, max-image-preview:large, max-snippet:-1, max-video-preview:-1"/><br /> <title>Via Crucis, citato anche lavoro di soccorso delle Ong




















Città del Vaticano, 7 apr. (askanews) – Nei testi della Via Crucis del Colosseo, viene citato il lavoro di aiuto delle Ong, spesso, invece, criticate proprio per la loro azione. Le Organizzazioni non governative sono menzionate, infatti, nella seconda stazione della “via dolorosa”: “Gesù è caricato della croce”, che è stata affidata all’esperienza tragica vissuta da un migrante proveniente dall’Africa Occidentale. Un testo, anch’esso, che fa parte delle testimonianze ascoltate e raccolte da Papa Francesco, nei suoi vari incontri e nei viaggi internazionali.

E’ stato lo stesso migrante a parlare della sua personale “via crucis” cominciata, ha raccontato, dalla sua città natale, e proseguita attraverso il deserto fino a giungere in Libia. L’uomo qui sperimenta, racconta, la vita dentro “un centro detentivo, il peggior posto al mondo”. Infine, un doppio tentativo di giungere in Europa via mare. “La prima notte ci furono onde alte, quattro caddero in mare, riuscimmo a salvarne due. Mi addormentai sperando di morire. Svegliatomi, vidi accanto a me persone che sorridevano. Dei pescatori tunisini chiamarono i soccorsi, la nave attraccò e delle ONG ci diedero cibo, vestiti e riparo”, è stata la sua testimonianza, raccolta dal Papa e proposta nelle meditazioni della Via Crucis.

Papa, in basilica San Pietro per celebrazione Passione Signore

Papa, in basilica San Pietro per celebrazione Passione Signore


</p> <p></head><br /> <body id="readabilityBody"></p> <p><meta name="robots" content="index, follow, max-image-preview:large, max-snippet:-1, max-video-preview:-1"/><br /> <title>Papa, in basilica San Pietro per celebrazione Passione Signore




















Città del Vaticano, 7 apr. (askanews) – Papa Francesco è, come previsto, presente e sta presiedendo nella Basilica Vaticana, alla celebrazione della Passione del Signore, del Venerdì Santo, che precede la Via Crucis al Colosseo alla quale, invece, ha dovuto rinunciare “per via del freddo intenso” e che seguirà da Casa Santa Marta in Vaticano. Una decisione che si è resa necessaria per non esporre Francesco, che è stato dimesso dal Policlinico Gemelli di Roma solo sabato scorso per una bronchite su base infettiva, a rischi per la sua salute. Durante la Liturgia della Parola verrà letto il racconto della Passione secondo Giovanni, quindi il Predicatore della Casa Pontificia, padre Raniero Cantalamessa, terrà l’omelia.

Una liturgia, quella della Passione, che proseguirà con la Preghiera universale e l’adorazione della Croce e si concluderà con la distribuzione della Comunione ai fedeli presenti, con le ostie che sono state consacrate nella celebrazione di ieri.

Università e PNRR: il nodo pubblico impiego

Università e PNRR: il nodo pubblico impiego


</p> <p></head><br /> <body id="readabilityBody"></p> <p><meta name="robots" content="index, follow, max-image-preview:large, max-snippet:-1, max-video-preview:-1"/><br /> <title>Università e PNRR: il nodo pubblico impiego



















Roma, 7 apr. (askanews) – Le Pubbliche Amministrazioni, in particolare le università pubbliche statali, stanno riscontrando dei problemi nel reclutamento di personale tecnico ed amministrativo con i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). Tema di grande attualità che sta portando ad un importante dibattito tra i vari attori.

Ad intervenire sull’argomento anche l’Ing. Alberto Scuttari, Presidente del CoDAU (Convegno dei Direttori generali delle Amministrazioni Universitarie) che rappresenta i Direttori Generali di tutte le Università italiane, il quale ha evidenziato come “il Piano nazionale di ripresa e resilienza richiede la capacità di realizzare progetti nuovi che implicano competenze specifiche, professionali e organizzative, e questa progettualità si innesta in aggiunta o come potenziamento delle ordinarie attività di ricerca, didattica e terza missione. È come decidere se una pianta che per anni è stata costretta in un piccolo vaso cominciasse a crescere improvvisamente, occorre mettere un vaso più grande e usare terra buona. La Pubblica amministrazioni oggi, e più in particolare le università, hanno la necessità di avere un humus fatto da giovani che apportano le nuove competenze, ma hanno anche la necessità di avere un contenitore adatto e quindi un sistema di regole che sia in grado di valorizzarle. D’altra parte, le riforme sono esse stesso un obiettivo del PNRR”. Andando poi nel concreto il presidente Scuttari ha sottolineato come “oggi nelle università pubbliche che decidono di reclutare nuovo personale tecnico ed amministrativo per realizzare progetti e migliorare i servizi si ottiene la situazione paradossale per cui lo stipendio di tutti gli altri i dipendenti diminuisce. Questo perché il fondo che alimenta la parte variabile della retribuzione è contingentato ai livelli del 2016, per legge. Un assurdo incredibile, che spinge gli atenei ad usare con cautela lo strumento dei nuovi reclutamenti, per gestire un equilibrio interno che diventa difficile. E questo è tanto più assurdo se si considera che le risorse per aumentare gli organici ci sono, perché previste dalla legge di bilancio dell’anno 2022. Questa assurdità, più volte segnalata, è ancora irrisolta e potrebbe essere risolta ad invarianza di spesa semplicemente permettendo che le risorse straordinarie già stanziate possano essere usate anche per retribuire la parte variabile dello stipendio dei nuovi assunti. Il secondo esempio riguarda l’inquadramento contrattuale dei lavoratori, che risulta troppo rigido. Bisogna modificare il paradigma per cui, per assumere responsabilità, occorre essere dirigenti o essere promossi alla categoria superiore. Le responsabilità devono essere assunte ad ogni livello, le università e le pubbliche amministrazioni più in generale, devono avere la possibilità di remunerare con incarichi a termine le persone che si assumono responsabilità e di valorizzarle i team che raggiungono risultati rilevanti, indipendentemente dal livello di inquadramento contrattuale. E devono avere la possibilità di tenere conto di questi risultati nelle progressioni di carriera. Questo è difficile perché il contratto collettivo nazionale di lavoro vigente, risale al triennio 2016-2018 e non contiene quindi strumenti normativi adeguati ad affrontare le sfide del PNRR (per esempio non ci sono risorse adeguate per pagare gli straordinari – anch’essi bloccati- e la definizione delle risorse per gli incarichi è contingentata e demandata alla contrattazione sindacale). Ancora più preoccupante è che la nuova contrattazione collettiva nazionale di lavoro per il triennio 2019-2021 – in corso per il comparto Scuola, Università, Enti di ricerca ed Istituzioni di alta formazione artistica e musicale – sembra orientata a diminuire ulteriormente i pochi strumenti di flessibilità e valorizzazione presenti nel contratto collettivo precedente. Le università, la pubblica amministrazione in generale, devono avere la possibilità di attrarre i talenti, valorizzando le persone valide e impiegandole nei progetti strategici. Per far questo occorre avere più margine di manovra e più tempestività nella definizione dei salari e degli incentivi”.