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Attacco hacker all’Italia, Aidr: la cybersicurezza è una priorità

Attacco hacker all’Italia, Aidr: la cybersicurezza è una prioritàRoma, 23 feb. (askanews) – “L’attacco hacker rivendicato dal collettivo NoName057, che nelle ultime ore ha colpito diversi siti istituzionali e aziendali del nostro Paese, rappresenta un segnale, l’ennesimo di quanto il tema della cybersicurezza sia diventato prioritario per tutti noi. Il tempismo dell’offensiva del gruppo filorusso avvenuta a poche ore dalla visita a Kiev del Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni, e l’oggetto dei siti finiti sotto attacco, il ministero della Difesa e dell’Arma dei Carabinieri in primis, sono emblematici, di quanto la guerra si muova anche sul fronte della sicurezza informatica”. È quanto dichiara in una nota il presidente di Aidr (Associazione italian digital revolution), Mauro Nicastri, sottolineando che “le misure di controllo hanno retto, ma quanto è successo deve spingerci tutti ad una riflessione sulla necessità potenziare le azioni a sostegno della promozione della cultura della sicurezza informatica e delle competenze digitali”.
“L’Italia, infatti, secondo le ultime stime del report DESI 2022 (indice di digitalizzazione dell’economia e della società) della Commissione europea, si pone ancora sotto la media europea. Nonostante gli sforzi compiuti negli ultimi anni per superare il gap, si riscontra ancora un ritardo nelle competenze digitali di base e nei laureati ICT e nell’offerta di servizi pubblici digitali per i cittadini. L’esigenza di saper usare gli strumenti digitali con consapevolezza e spirito critico, è dunque – sottolinea ancora Nicastri – una priorità non più procrastinabile. Per questo motivo l’associazione Aidr, da anni impegnata nella diffusione della cultura digitale nel nostro Paese, ha presentato un programma mirato a promuovere e diffondere l’importanza delle competenze digitali, stabilito nell’ambito dell’anno europeo delle competenze annunciato dal Presidente della Commissione UE Ursula Von der Leyen nel suo discorso di fine anno sullo stato dell’Unione 2023”.
“In collaborazione con il Parlamento e la Commissione Europea, l’iniziativa, per la prima volta rispetto ai paesi membri dell’Unione Europea, vedrà il coinvolgimento di studenti, dipendenti PA e di aziende, con i quali saranno affrontati delle sessioni di approfondimento sui grandi temi della digitalizzazione: cybersicurezza, intelligenza artificiale, Metaverso, Big Data, IoT. Gli argomenti, che verranno trattati, avranno una parte introduttiva, un focus sulle nuove professioni digitali e uno all’uso in ambito organizzativo. La struttura dell’iniziativa sarà composta da: una testimonianza di un manager della PA e/o di azienda, un approfondimento pratico e teorico sulle competenze digitali e – conclude -da un’esercitazione in realtà virtuale”.

Malattie rare, sabato 25 marcia a Milano per campagna sensibilizzazione

Malattie rare, sabato 25 marcia a Milano per campagna sensibilizzazioneRoma, 23 feb. (askanews) – In occasione della XVI Giornata delle Malattie Rare, UNIAMO – Federazione Italiana Malattie Rare con la collaborazione di AIMA-Child, l’Associazione Italiana Malformazione di Chiari Child, organizza per sabato 25 febbraio l’VIII edizione della marcia dedicata alle persone con malattia rara, ai loro caregiver e alle associazioni di pazienti del territorio lombardo e non. L’iniziativa nasce con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle necessità e bisogni dei 300 milioni di malati rari in tutto mondo.
Alle ore 13, come per le precedenti edizioni, la Diocesi di Milano celebrerà una Santa Messa dedicata ai malati rari che sarà presieduta da Sua Ecc.za Mons. Franco Agnesi, Vicario generale della Diocesi di Milano (accesso dalle porte della Facciata a partire dalle ore 12). Il corteo si riunirà in Piazza Castello a Milano a partire dalle ore 15. La conclusione è prevista per le ore 17 in via Palestro presso i Giardini “Indro Montanelli”.
Anche quest’anno ATM Azienda Trasporti Milanesi di Firenze fornirà un servizio RadioBus per agevolare lo spostamento di chi non potrà terminare il percorso autonomamente. La marcia rientra in un’ampia serie di eventi organizzati e co-organizzati da UNIAMO Federazione Italiana Malattie Rare nel mese di febbraio, in occasione della Giornata delle Malattie Rare, celebrata il 29 febbraio, “giorno raro per i malati rari” e si inserisce in una più ampia programmazione europea coordinata da Eurordis su www.rarediseaseday.org
Viaggio è la keyword di questa edizione della Giornata. Per aderire alla campagna social si può usare la grafica scaricabile da www.rarediseaseday.org e usare gli hashtag #RareDiseaseDay, #Uniamoleforze e #RariMaiSoli.
Per maggiori info, visita il sito www.uniamo.org/uniamoleforze.

Enea: con smart working -40% emissioni CO2 per lavoratore all’anno

Enea: con smart working -40% emissioni CO2 per lavoratore all’annoRoma, 23 feb. (askanews) – Il lavoro a distanza permette di evitare l’emissione di circa 600 chilogrammi di anidride carbonica all’anno per lavoratore (-40%) con notevoli risparmi in termini di tempo (circa 150 ore), distanza percorsa (3.500 km) e carburante (260 litri di benzina o 237 litri di gasolio). È quanto emerge dallo studio ENEA sull’impatto ambientale dello smart working a Roma, Torino, Bologna e Trento nel quadriennio 2015-2018, pubblicato sulla rivista internazionale Applied Sciences.
“Nel nostro Paese circa una persona su due possiede un’autovettura, vale a dire 666 auto ogni 1000 abitanti, un dato che pone l’Italia al secondo posto in Europa per il più alto tasso di motorizzazione, dopo il Lussemburgo”, spiega Roberta Roberto, ricercatrice ENEA del Dipartimento Tecnologie energetiche e fonti rinnovabili e co-autrice dell’indagine, insieme ai colleghi di altri settori dell’Agenzia Bruna Felici, Alessandro Zini e Marco Rao.
In Italia – si legge nella notizia pubblicata sul numero odierno del settimanale ENEAinform@ – i trasporti sono responsabili di oltre il 25% delle emissioni totali nazionali di gas ad effetto serra e quasi tutte (93%) provengono dal trasporto su gomma, con le automobili a fare la parte del ‘leone’ (70%). “Il lavoro agile e tutte le altre forme di lavoro a distanza, tra cui lo smart working, hanno dimostrato di poter essere un importante strumento di cambiamento in grado non solo di migliorare la qualità di vita professionale e personale, ma anche di ridurre il traffico e l’inquinamento cittadino e di rivitalizzare intere aree periferiche e quartieri considerati dormitorio”, aggiunge Roberto.
In base alle risposte di un campione di 1.269 lavoratori agili di PA nelle quattro città prese in esame, che negli spostamenti casa-lavoro usano il mezzo privato a combustione interna, ogni giorno di lavoro a distanza permetterebbe di evitare 6 kg di emissioni dirette in atmosfera di CO2 e risparmiare 85 megajoule (MJ) di carburante pro capite. Ma i benefici ambientali non si fermano qui: l’analisi ha evidenziato una riduzione anche di ossidi di azoto a persona al giorno (dai 14,8 g di Trento ai 7,9 g di Torino), monossido di carbonio (da 38,9 g di Roma a 18,7 g di Trento) e PM10 (da 1,6 g di Roma a 0,9 g di Torino), PM2,5 (da 1,1 g di Roma e Trento a 0,6 g di Torino). Inoltre, per gli spostamenti extra-lavorativi nei giorni di smart working il 24,8% del campione dichiara di aver optato per modalità più sostenibili (mezzi pubblici, a piedi o in bicicletta), l’8,7% ha modificato le proprie scelte in favore del mezzo privato, mentre il 66,5% non ha cambiato le proprie opzioni di mobilità.
“Abbiamo scelto queste quattro città per due motivi: il primo riguarda le loro peculiarità legate al territorio e al profilo storico che fanno supporre impatti diversificati sulla mobilità urbana, mentre il secondo – e anche il più pratico – risiede nell’alto numero di risposte al questionario che abbiamo ricevuto dai dipendenti pubblici di queste quattro città che in media lavorano da casa 2 giorni a settimana”, sottolinea Bruna Felici, ricercatrice ENEA dell’Unità Studi, Analisi e Valutazioni.
Dai dati raccolti emerge che in media il campione percorre 35 km al giorno per una durata di 1 ora e 20 minuti. Roma si conferma la città più critica, con un tempo di percorrenza medio di 2 ore, probabilmente a causa delle maggiori distanze (1 lavoratore romano su 5 percorre più di 100 km al giorno) e del traffico più intenso. Infatti, nella capitale gli spostamenti giornalieri per motivi di lavoro e studio sono circa 420 mila mentre ogni persona trascorre nel traffico 82 ore all’anno.
Circa la metà del campione dichiara di viaggiare esclusivamente con mezzi di trasporto privati a motore (47% in auto e 2% su due ruote), mentre il 17% viaggia esclusivamente con i mezzi pubblici e il 16% con un mix di trasporto pubblico/privato. Trento risulta la città con il maggior ricorso a mezzi privati a combustione interna negli spostamenti casa-lavoro (62,9%), seguita da Roma (54,4%), Bologna (44,9%) e Torino (38,2%). “La mobilità privata offre soluzioni flessibili in termini di risparmio di tempo e autonomia di movimento, soprattutto per chi ha figli in età scolare. Il trasporto pubblico, invece, viene scelto principalmente in un’ottica di risparmio denaro o in caso di mancanza di parcheggi”, conclude Alessandro Zini, ricercatore ENEA dell’Unità Studi, Analisi e Valutazioni.

“L’industria distillatoria incarna l’essenza della sostenibilità”

“L’industria distillatoria incarna l’essenza della sostenibilità”Milano, 23 feb. (askanews) – “L’industria distillatoria incarna l’essenza della sostenibilità e della circolarità e offre un contributo concreto e significativo al miglioramento della qualità dell’ambiente”. È quanto emerge dal report di sostenibilità presentato oggi a Roma dall’Associazione nazionale industriali distillatori di alcoli ed acquaviti (AssoDistil) e realizzato con l’obiettivo di illustrare l’evoluzione nel biennio 2020-2021 dei principali indicatori della sostenibilità ambientale, economica e sociale del comparto.
Dal documento risulta che la percentuale di energia rinnovabile autoprodotta dalle distillerie risulta essere più che doppia (63,5%) rispetto alla quota di energia fossile acquistata sul mercato (31,5%). “L’autoproduzione di energia termica ed elettrica da residui di lavorazione – ha spiegato il direttore di AssoDistil, Sandro Cobror – consente di minimizzare l’acquisto di energia dal mercato e ridurre l’impatto ambientale e il costo energetico per le imprese, che altrimenti sarebbe eccessivamente oneroso a causa del notevole input energetico necessario nei processi di distillazione, in particolare negli ultimi mesi in cui il prezzo del metano ha raggiunto valori molto elevati”.
Il report rivela inoltre un trend di crescita degli investimenti del settore nell’installazione di impianti fotovoltaici e di biogas a zero impatto ambientale, per cui ci si attende nel prossimo futuro una progressiva diminuzione delle emissioni. In particolare, la produzione di energia elettrica fotovoltaica a zero emissioni è cresciuta del 300% dal 2018 al 2021. Inoltre, risulta molto rilevante la produzione di bioetanolo sostenibile da destinare al settore trasporti, un biocarburante in grado di abbattere le emissioni del 75% rispetto alla benzina e che sarebbe il componente ideale per ridurre ulteriormente anche le emissioni delle auto ibride, oggi alimentate con sola benzina.
“Questa seconda edizione del report di sostenibilità evidenzia la convinzione delle imprese che vi hanno partecipato nel promuovere la propria identità di importanti soggetti di sviluppo economico, sociale ed ambientale” ha affermato il presidente di AssoDistil, Antonio Emaldi, aggiungendo che “evidenzia poi una precisa filosofia di azione orientata alla condivisione dei progetti di crescita con tutti gli stakeholders, con l’obiettivo comune di salvaguardia dell’ambiente e dell’equilibrio socio-economico”.
Il report è stato stilato grazie al contributo di 12 aziende leader associate ad AssoDistil e rappresentative del settore: Bonollo, Bottega, Gruppo Bertolino, Mazzari, Marzadro, Deta, F.lli Francoli, Bonollo U., I.M.A., D’Auria Distillerie & Energia, Acquavite e Bertagnolli.

Papa: ho un raffreddore che mi impedisce di parlare. E consegna discorsi

Papa: ho un raffreddore che mi impedisce di parlare. E consegna discorsiCittà del Vaticano, 23 feb. (askanews) – “Sono ammalato. Ho un raffreddore che mi impedisce di parlare”. Lo ha detto oggi Papa Francesco iniziando le sue udienze in Vaticano. Di qui la decisione, spiegata dallo stesso pontefice, di consegnare i discorsi che doveva pronunciare.
Una indisposizione, quella di Francesco, confermata poi dalla Sala stampa della Santa Sede che, ha reso noto che Papa Francesco “a motivo di un forte raffreddore ha optato per consegnare il discorso preparato” durante l’udienza, la prima della mattinata, ai giovani sacerdoti e monaci delle Chiese Ortodosse Orientali.

Tra pandemia e vita digitale: viaggio nel disagio dei giovani

Tra pandemia e vita digitale: viaggio nel disagio dei giovaniMilano, 23 feb. (askanews) – Post pandemia, soffocamento digitale, aspettative e tensioni familiari. Essere giovani nel 2023 è complesso e gli stati di disagio sono sempre più diffusi. Ne abbiamo parlato con lo psichiatra Furio Ravera, della Casa di cura Le Betulle, specializzato in disturbi della personalità e tossicodipendenze. “Da un rilievo fatto nella seconda metà del 2020 – ha detto ad askanews – sembra che i suicidi giovanili siano aumentati del 10% rispetto alla percentuale del 5% di tutta la suicidaràietà giovanile come causa di morte. Però il punto è che non dobbiamo parlare di disagio per la pandemia, dobbiamo parlare di disagio globale”.
Disagio che, durante la pandemia, ha riguardato anche i genitori e l’ulteriore difficoltà di esercitare il proprio ruolo. Soprattutto in un mondo in cui la vita digitale sta diventando sempre più pervasiva. “La prima cosa da dire sul processo di digitalizzazione – ha aggiunto il medico – è il fatto che il corpo è meno presente nelle relazioni, che sono a mezzobusto, che hanno lo schermo come protezione difensiva; sottrae molta della comunicazione che c’è tra esseri umani attraverso il linguaggio del corpo, l’espressività e così via”.
Un fenomeno preoccupante riguarda l’aumento dei casi di depersonalizzazione, legati per esempio all’abuso di videogiochi. Ma anche i social network sono ambienti che possono indurre disturbi della personalità. “I quadri peggiori con i quali mi sono confrontato – ha detto Ravera – non sono quelli dell’ossessione per i like, che riguarda un po’ di malumore, quanto piuttosto lai potenza di emarginazione che riesce ad avere il mezzo che utilizza il like, perché ci sono ragazzine che si sono trovate di fronte al collasso dei like da parte dei cosiddetti amici e amiche e questa è come la materializzazione dell’isolamento, percepito attraverso la macchina”.
Isolamento che, e questo vale anche per le sfide autolesionistiche che spesso coinvolgono i ragazzi in Rete, non ha un reale motivo su cui fondarsi. “Il concetto sostanziale – ha concluso Furio Ravera – è che oggi ci troviamo di fronte a delle manifestazioni che non hanno nessuna narrativa, non c’è dietro niente. E questo secondo me è molto pericoloso, perché la psiche sta in piedi per narrative coerenti”.
E nel vuoto di senso la deriva diventa più frequente.
(Leonardo Merlini)

Aperte candidature per XII Premio Gambelli a miglior giovane enologo

Aperte candidature per XII Premio Gambelli a miglior giovane enologoMilano, 23 feb. (askanews) – Sono aperte le candidature per la XII edizione del Premio Gambelli per il miglior enologo under 40. Per inviarle c’è tempo fino al 15 novembre ma è necessario essere un professionista che nell’anno solare di emanazione del bando non abbia superato i 40 anni e abbia una laurea in enologia.
Il riconoscimento è promosso dall’Associazione stampa enogastroagroalimentare toscana (Aset) e dal network IGP-I Giovani Promettenti, per ricordare Giulio Gambelli, “l’uomo che parlava al Sangiovese”. Ogni anno una giura di giornalisti specializzati premia, con una degustazione “alla cieca” dei campioni di vino selezionati, l’enologo il cui lavoro abbia saputo incarnare al meglio l’idea di vino portata avanti da Gambelli: “esaltazione delle tipicità di ogni vitigno, delle caratteristiche del territorio e dell’annata vendemmiale”. Un giovane professionista che dimostri con i suoi vini di essere vicino al modo di fare vino dell’indimenticato “non enologo” di Poggibonsi. Il riconoscimento premia infatti un “modo di fare vino” che valorizza non solo la qualità e la denominazione del prodotto, ma la coerenza con le sue premesse: ovvero il vitigno, l’annata, il terroir: una filosofia, oltre la tecnica. Un premio che nel tempo ha acquisito notorietà e spessore, raccogliendo nel suo albo d’oro nomi di spicco del vino italiano.
La premiazione si terrà a San Gimignano, in occasione della Settimana delle Anteprime di Toscana 2024. Il premio sarà infatti ospitato dal Consorzio della Vernaccia di San Gimignano. Al vincitore, oltre alla targa, va un assegno di 1.500 euro.
Sono partner del concorso il Consorzio Vino Chianti Classico, il Consorzio Vino Nobile di Montepulciano, il Consorzio Vino Brunello di Montalcino e il Consorzio del Vino Vernaccia di San Gimignano.

Enogastronomia, Acetaia Giusti: in 2022 fatturato 13,6 mln (+25% su 2021)

Enogastronomia, Acetaia Giusti: in 2022 fatturato 13,6 mln (+25% su 2021)Milano, 23 feb. (askanews) – Nel 2022 Acetaia Giusti, la più antica acetaia del mondo fondata a Modena nel 1605, ha registrato un fatturato di 13,6 milioni, con un incremento del 25% rispetto al 2021, proseguendo il trend di crescita già riscontrato nell’anno precedente. Nel corso del 2022 l’azienda ha raggiunto 70 Paesi, che complessivamente incidono per il 60% nel fatturato totale. Tra i mercati principali ci sono la Germania (con volumi stabili), la Corea del Sud e gli Stati Uniti che registrano rispettivamente una crescita del 20% e di oltre il 40%.
La società ha aperto nel corso degli anni nuove filiali all’estero e tre flagship store in Italia, parallelamente a un incremento del personale commerciale. L’ultima inaugurazione di Acetaia Giusti è avvenuta nell’aprile scorso, con l’apertura della terza (dopo Milano e Modena) “Boutique Giusti” in Italia, nel centro storico di Bologna. Altro luogo strategico per la promozione dell’Aceto Balsamico di Modena è il Museo Giusti che, aperto nel 2018, nel corso del 2022 ha accolto oltre 20mila visitatori, il 65% dei quali stranieri.
Tra gli obbiettivi principali annunciati da Acetaia Giusti, “oltre al continuo sviluppo commerciale, c’è il consolidamento della struttura organizzativa e il completamento dei lavori di ampliamento dello stabilimento produttivo con circa tremila mq adibiti a magazzino e produzione e un investimento complessivo di 10 milioni di euro”. Entro fine anno è poi prevista la ristrutturazione degli uffici “con l’obiettivo di incrementare il benessere dei dipendenti grazie a spazi più accoglienti e confortevoli e l’inserimento di aree verdi e zone ricreative”.

Vino, Avvinamenti chiude con 1.500 presenze e a Milano aggiunge Como

Vino, Avvinamenti chiude con 1.500 presenze e a Milano aggiunge ComoMilano, 23 feb. (askanews) – Sono state oltre 1.500 le persone che hanno partecipato alla prima edizione di Avvinamenti, la cinque giorni al Phyd di via Tortona 31 a Milano dedicata al vino, nata da un’idea di Daniele Sottile, sviluppata con Luca Carraro e Sergio Ronchi. Avvinamenti però non solo non si ferma ma si allarga, annunciando che alla sede milanese, si aggiunge già da marzo la Canottieri Lario di Como, gioiello dell’architettura razionalista del 1931 affacciato sul lago.
“Ci piace considerare le prime bellissime 5 giornate da poco trascorse come il vernissage di una mostra permanente che andrà avanti fino alla prossima edizione del 2024 alla quale stiamo già lavorando” ha affermato Carraro, aggiungendo che “quello che ora vogliamo fare è dare continuità ad Avvinamenti durante tutto l’anno qui in via Tortona, ma anche riuscire a trasportare lo stesso mood in altri posti, purché sempre coerenti con il progetto, come nel caso della Canottieri Lario a Como.”
A Como Avvinamenti andrà in scena il 1 marzo con una cena dedicata a Costa Tirolo, per proseguire il 22 marzo con Il Colombaio, il 5 aprile con Monteruello, il 19 aprile con Crodarossa, il 3 maggio con Cantine Colosi. Mentre tra i primissimi incontri milanesi, con date ancora da definire, ci saranno una masterclass dedicata a Palmeri e un evento con Pagnoncelli Folcieri oltre alle cene che avranno come protagonisti Tenuta di Ghizzano, Seirole, Le Rogaie.

“In 10 anni sbarcati in Italia 103.842 minori stranieri non accompagnati”

“In 10 anni sbarcati in Italia 103.842 minori stranieri non accompagnati”Milano, 23 feb. (askanews) – Negli ultimi dieci anni sono arrivati via mare da soli in Italia 103.842 minori stranieri non accompagnati (Msna), prevalentemente adolescenti e preadolescenti, ma non di rado anche bambini, con una media di 15mila presenze annue. E’ quanto spiega Save the Children, sottolineando che “nonostante i minori non accompagnati siano quindi una presenza regolare nel nostro Paese, non sono mai nati i centri governativi di prima accoglienza previsti dalla legge, e anche i Centri di accoglienza straordinaria, che dovrebbero rappresentare la soluzione di ultima istanza, contavano al 31 dicembre 2021 soltanto 519 posti”. Guardando al trend relativo ai posti finanziati nei CAS dal 2018 al 2021, “appare evidente che l’intento di distribuire i minorenni sull’intero territorio nazionale al loro arrivo è stato via via disatteso, sino a concentrare in Sicilia e in Calabria la quasi totalità dei CAS minori attivi a fine 2021”.
Nel solo 2021, nei Paesi di ingresso UE (Grecia, Italia (10.053), Bulgaria, Spagna, Cipro e Malta) sono stati registrati in arrivo 17.200 minori non accompagnati, che hanno rappresentato il 71% di tutti i minorenni, compresi quelli arrivati con le famiglie, che hanno fatto ingresso in Europa. Sempre nel 2021 Germania (73.245) e Francia (25.750) hanno registrato il maggior numero di richieste di asilo da parte di minori (anche in famiglia), in Italia le domande di minori sono state 11.569, di cui 3.257 di non accompagnati.
“Per proteggere i minori stranieri non accompagnati e garantire il rispetto dei loro diritti, a cinque anni dalla sua approvazione, è necessario dare piena attuazione alla legge 47 sulla protezione e l’accoglienza dei Msna e intervenire per migliorare il sistema di protezione e accoglienza per non rischiare di rendere vani i principi enunciati nel testo normativo” sostiene Save the Children, aggiungendo che “è necessario partire dalla promozione di politiche di accesso regolare e sicuro al territorio e dal rafforzamento dei canali di ingresso esistenti, quali i ricongiungimenti familiari, gli ingressi per motivi di studio e lavoro, i corridoi umanitari così da ridurre il rischio di traffico di esseri umani e favorire una migrazione sicura e regolare”.
“C’è la necessità di dare vita ad un sistema di accoglienza per i minori soli che sia strutturato su tutto il territorio nazionale e che sia in grado di assicurare ai minorenni che arrivano senza genitori nel nostro Paese la possibilità di trovare in tempi rapidi tutela e protezione” ha dichiarato Raffaela Milano, direttrice dei programmi Italia-Europa di Save the Children, evidenziando che “per raggiungere questo obiettivo è necessario, a nostro avviso, attivare almeno un centro per la prima accoglienza in ogni regione, una rete coordinata al livello nazionale con standard qualitativi e gestionali comuni ed una copertura di 2000 posti”. “Ciascun centro dovrebbe agire in coordinamento con i Tribunali dei minori, le aziende sanitarie e le questure per realizzare speditamente le procedure di identificazione, di accertamento della minore età e per avviare, se necessario, le procedure di ricongiungimento familiare” prosegue l’organizzazione non-profit, ricordando che “entro i 30 giorni dall’arrivo, così come previsto dalla Legge 47, ogni minore dovrebbe essere collocato nella seconda accoglienza della rete SAI dove è necessario raddoppiare i posti, nella seconda accoglienza gestita dai Comuni o nel circuito di affido familiare”.