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Scontro frontale tra auto nel Trapanese: sei morti

Scontro frontale tra auto nel Trapanese: sei morti


Scontro frontale tra auto nel Trapanese: sei morti – askanews.it



Scontro frontale tra auto nel Trapanese: sei morti – askanews.it



















Trapani, 26 mar. (askanews) – Sei morti e un ferito grave: è il tragico bilancio di un incidente stradale verificatosi, questa sera, nel trapanese sulla Provinciale 16, nel rettilineo della frazione di Lentina che dalle 187 conduce a Custonaci. Due auto, una Doblò e una Alfa Romeo 156, per cause che sono ancora in corso di accertamento, si sono scontrate frontalmente. I morti sono quattro uomini e due donne, di cui non si conosce ancora l’identità. Sono in corso le operazioni da parte di due squadre di vigili del fuoco, inviate da Trapani e Alcamo.

L’impatto è stato violentissimo. Le due vetture si sono ridotte in un ammasso di ferraglie. L’allarme è scattato intorno alle 19.

Nuovo attacco hacker ai siti di società partecipate e ministeri

Nuovo attacco hacker ai siti di società partecipate e ministeri


Nuovo attacco hacker ai siti di società partecipate e ministeri – askanews.it



Nuovo attacco hacker ai siti di società partecipate e ministeri – askanews.it



















Roma, 26 mar. (askanews) – “Nuovo attacco cyber ai sistemi Atac dopo quello avvenuto mercoledi scorso. Il sito Internet di Atac ha subito alcuni rallentamenti e limitazioni di funzionalita che sono stati mitigati dalle contromisure adottate nei giorni scorsi. I tecnici Atac stanno completando gli interventi. La normalizzazione nella fruizione del sito e prevista a breve. Gli altri servizi non hanno subito conseguenze. Tutte le linee sono regolari”. Lo ha comunicato la società municipalizzata dei trasporti di Roma. Disfunzioni e attacchi hacker sono stati riscontrati anche su siti di alcuni ministeri e società partecipata. La Polizia Postale riferisce anche di scritte pro Cospito apparse oggi sui display di distributori automatici di sicurezza in diverse città italiane.

Maltempo in arrivo da stasera con venti forti da Nord a Sud

Maltempo in arrivo da stasera con venti forti da Nord a Sud


Maltempo in arrivo da stasera con venti forti da Nord a Sud – askanews.it



Maltempo in arrivo da stasera con venti forti da Nord a Sud – askanews.it



















Roma, 26 mar. (askanews) – Una struttura depressionaria in arrivo sulle regioni Nord-Occidentali porterà, nelle prossime ore, un generale peggioramento delle condizioni meteorologiche. assisteremo a una decisa intensificazione della ventilazione sull’Italia dai quadranti occidentali, con tendenza a rinforzare al Nord per raffiche di favonio e al Centro-Sud a ridosso delle aree appenniniche, con ulteriori rinforzi da Nord-Ovest sulle isole maggiori e sul Meridione. Lo comunica la Protezione civile che segnala allerta gialla da stasera per Valle D’Aosta, Piemonte, Lombardia, Alto Adige e Friuli Venezia Giulia.

Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – alle quali spetta l’attivazione dei sistemi di protezione civile nei territori interessati – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse. I fenomeni meteo, impattando sulle diverse aree del Paese, potrebbero determinare delle criticità idrogeologiche e idrauliche che sono riportate, in una sintesi nazionale, nel bollettino nazionale di criticità e di allerta consultabile sul sito del Dipartimento. L’avviso prevede dalla tarda serata di oggi, domenica 26 marzo, venti di burrasca dai quadranti settentrionali su Valle D’Aosta, Piemonte, Lombardia, Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, sulle zone alpine con sconfinamenti sulle aree pianeggianti e vallive e da Ovest-Nord-Ovest su Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia, con raffiche di burrasca forte specie lungo i settori costieri e su quelli appenninici. Possibili mareggiate lungo le coste esposte.

Sulla base dei fenomeni previsti per la giornata di domani, lunedì 27 marzo, è stata valutata allerta gialla su ampi settori di Campania, Calabria, Molise e sull’intero territorio di Puglia e Basilicata. Il quadro meteorologico e delle criticità previste sull’Italia è aggiornato quotidianamente in base alle nuove previsioni e all’evolversi dei fenomeni, ed è disponibile sul sito del Dipartimento della Protezione Civile (www.protezionecivile.gov.it), insieme alle norme generali di comportamento da tenere in caso di maltempo.

Nuovo attacco hacker a siti società partecipate e ministeri

Nuovo attacco hacker a siti società partecipate e ministeri


Nuovo attacco hacker a siti società partecipate e ministeri – askanews.it



Nuovo attacco hacker a siti società partecipate e ministeri – askanews.it


















Roma, 26 mar. (askanews) – “Nuovo attacco cyber ai sistemi Atac dopo quello avvenuto mercoledi’ scorso. Il sito Internet di Atac ha subito alcuni rallentamenti e limitazioni di funzionalita’ che sono stati mitigati dalle contromisure adottate nei giorni scorsi. I tecnici Atac stanno completando gli interventi. La normalizzazione nella fruizione del sito e’ prevista a breve. Gli altri servizi non hanno subito conseguenze. Tutte le linee sono regolari”. Lo ha comunicato la società municipalizzata dei trasporti di Roma. Disfunzioni e attacchi hacker sono stati riscontrati anche su siti di alcuni ministeri e società partecipata. La Polizia Postale riferisce anche di scritte pro Cospito apparse oggi sui display di distributori automatici di sicurezza in diverse città italiane.

La Guardia costiera dice che la nave Ong ‘Louise Michel’ ha complicato i soccorsi

La Guardia costiera dice che la nave Ong ‘Louise Michel’ ha complicato i soccorsi


La Guardia costiera dice che la nave Ong ‘Louise Michel’ ha complicato i soccorsi – askanews.it



La Guardia costiera dice che la nave Ong ‘Louise Michel’ ha complicato i soccorsi – askanews.it



















Roma, 26 mar. (askanews) – L’autorità marittima di Lampedusa, ha provveduto oggi al fermo della nave ONG Louise Michel. L’unità era giunta ieri nel porto dell’isola con a bordo 178 migranti, soccorsi su 4 diverse imbarcazioni (il primo evento avvenuto in aera SAR libica, i successivi 3 in area SAR maltese). Il provvedimento è stato emesso a seguito degli accertamenti effettuati da IMRCC Roma – autorità coordinatrice dei soccorsi – in base al DL 1/2023, convertito nella legge 15/2023 e recante “disposizioni urgenti in materia di transito e sosta nelle acque territoriali delle navi non governative impegnate nelle operazioni di soccorso in mare”. L’unità – spiega la Guardia Costiera – dopo aver effettuato il primo intervento di soccorso in acque libiche, contravveniva all’impartita disposizione di raggiungere il porto di Trapani, dirigendo invece su altre 3 unità di migranti sulle quali, peraltro, sotto il coordinamento di IMRCC Roma, stavano già dirigendo in soccorso i mezzi della Guardia Costiera italiana. Le disposizioni impartite alla nave Ong, valutate le sue piccole dimensioni, erano anche tese a evitare che la stessa prendesse a bordo un numero di persone tale da pregiudicare sia la sua sicurezza che quella delle imbarcazioni di migranti a cui avrebbe prestato soccorso. La non osservanza delle disposizioni, inoltre, ha rallentato il raggiungimento di un porto di sbarco per i migranti salvati nel primo intervento, inizialmente individuato in quello di Trapani dal Ministero dell’Interno, inducendo così a ridisegnare la decisione in modo da far convergere l’arrivo della Ong, per motivi di sicurezza e di urgenza, nel porto di Lampedusa, già peraltro sollecitato dai numerosi arrivi di migranti di questi ultimi giorni. A tale comportamento che già di per sé complicava il delicato lavoro di coordinamento dei soccorsi, si sommavano le continue chiamate dei mezzi aerei ONG che hanno sovraccaricato i sistemi di comunicazione del centro nazionale di coordinamento dei soccorsi, sovrapponendosi e duplicando le segnalazioni dei già presenti assetti aerei dello Stato. Allo stesso modo – prosegue la Guardia Costiera – l’episodio citato da ONG Ocean Viking e riferito ai presunti spari della guardia costiera libica avvenuto in area SAR ricadente nella responsabilità di un altro centro di coordinamento nazionale, non veniva riportato al Paese di bandiera come sarebbe previsto dalle norme sulla sicurezza della navigazione, bensì al centro di coordinamento italiano, in modo continuativo, finendo anche questo col sovraccaricare l’IMRCC in momenti particolarmente intensivi di soccorsi in atto. Ciononostante, in 48 ore sono state soccorse, sotto il coordinamento della Guardia Costiera Italiana, oltre 3300 persone a bordo di 58 imbarcazioni.

Fermata nel porto di Lampedusa la nave Ong “Louise Michel”

Fermata nel porto di Lampedusa la nave Ong “Louise Michel”


Fermata nel porto di Lampedusa la nave Ong “Louise Michel” – askanews.it



Fermata nel porto di Lampedusa la nave Ong “Louise Michel” – askanews.it



















Roma, 26 mar. (askanews) – La nave “Louise Michel” che fa capo alla Ong dell’artista Banksy è ferma nel porto di Lampedusa. “Ventiquattro ore dopo che ci è stato detto che la nostra nave è stata fermata, non abbiamo ancora una giustificazione scritta ufficiale per la detenzione” si legge su twitter. “Sappiamo di dozzine di barche in pericolo proprio di fronte all’isola in questo preciso momento, eppure ci viene impedito di prestare assistenza. Questo è inaccettabile!” “Le autorità europee – prosegue l’equipaggio della Ong – sono pienamente consapevoli delle persone in pericolo nella loro zona SAR. Tuttavia, impediscono a #LouiseMichel di lasciare il porto e prestare assistenza. Diverse vite sono state perse ieri in 2 naufragi. Queste morti non sono un incidente né una tragedia. Sono ricercati. Anche Mediterrana, sempre su twitter interviene sull’accaduto. “24 ore fa le Autorità Italiane hanno comunicato alla #LouiseMichel che la nave, dopo aver soccorso e sbarcato 180 persone, era BLOCCATA. Nessun atto formale e motivato è stato ancora notificato. Al largo di #Lampedusa ci sono diverse barche in pericolo che chiedono aiuto”. La Louise Michel è un’ex imbarcazione della Marina francese modificata per eseguire ricerche e soccorsi. Lunga 30 metri e capace di raggiungere i 28 nodi, è stata acquistata con i proventi della vendita delle opere d’arte di Banksy, che poi l’hanno decorata con un estintore. È gestita e gestita da un team di professionisti del soccorso attivisti provenienti da tutta Europa.

Il Papa: non smettere mai di sperare, anche quando tutto sembra perduto

Il Papa: non smettere mai di sperare, anche quando tutto sembra perduto


Il Papa: non smettere mai di sperare, anche quando tutto sembra perduto – askanews.it



Il Papa: non smettere mai di sperare, anche quando tutto sembra perduto – askanews.it


















Roma, 26 mar. (askanews) – “Gesù dà la vita anche quando sembra non esserci più speranza. Capita, a volte, di sentirsi senza speranza, oppure di incontrare persone che hanno smesso di sperare: per una perdita dolorosa, per una malattia, per una delusione cocente, per un torto o un tradimento subito, per un grave errore commesso. A volte sentiamo dire: ‘Non c’è più niente da fare!’. Sono momenti in cui la vita sembra un sepolcro chiuso: tutto è buio, intorno si vedono solo dolore e disperazione. Gesù, oggi, ci dice che non è così, che in questi momenti non siamo soli, anzi che proprio in questi momenti Lui si fa più che mai vicino per ridarci vita”. Lo ha detto Papa Francesco prima dell’Angelus domenicale affacciato dalla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano.

Il Pontefice ha ricordato che oggi, in occasione della quinta domenica di Quaresima, il Vangelo presenta la risurrezione di Lazzaro, l’ultimo dei miracoli di Gesù. “Togliete la pietra: il dolore, gli errori, anche i fallimenti, non nascondeteli dentro di voi, in una stanza buia e solitaria, chiusa. Togliete la pietra: tirate fuori tutto quello che c’è dentro, gettatelo in me con fiducia, senza timore, perché io sono con voi, vi voglio bene e desidero che torniate a vivere. E, come a Lazzaro, ripete a ognuno di noi: Vieni fuori! Rialzati, riprendi il cammino, ritrova fiducia! Ti prendo io per mano, come quando da piccolo imparavi a fare i primi passi. Togli le bende che ti legano, non cedere al pessimismo che deprime, al timore che isola, allo scoraggiamento per il ricordo di brutte esperienze, alla paura che paralizza. Io ti voglio libero e vivo, non ti abbandono e sono con te! Non lasciarti imprigionare dal dolore, non lasciar morire la speranza: ritorna a vivere!”. “Cari fratelli e sorelle, questo brano, che si trova al capitolo 11 del Vangelo di Giovanni e che fa tanto bene leggere, è un inno alla vita, e lo leggiamo quando la Pasqua è vicina. Forse anche noi in questo momento portiamo nel cuore qualche peso o qualche sofferenza, che sembrano schiacciarci. Qualche cosa brutta, qualche peccato vecchio, qualche errore di gioventù. Queste cose brutte devono andare fuori. Allora è il momento di togliere la pietra e di uscire incontro a Gesù, che è vicino. Riusciamo ad aprirgli il cuore e ad affidargli le nostre preoccupazioni? Ad aprire il sepolcro dei problemi e a guardare oltre la soglia, verso la sua luce? E a nostra volta, come piccoli specchi dell’amore di Dio, riusciamo a illuminare gli ambienti in cui viviamo con parole e gesti di vita? Testimoniamo la speranza e la gioia di Gesù? Maria, Madre della speranza, rinnovi in noi la gioia di non sentirci soli e la chiamata a portare luce nel buio che ci circonda” ha detto il Papa.

A Palermo riapre ‘BarConi’, la gelateria sociale gestita da giovani migranti

A Palermo riapre ‘BarConi’, la gelateria sociale gestita da giovani migranti


A Palermo riapre ‘BarConi’, la gelateria sociale gestita da giovani migranti – askanews.it



A Palermo riapre ‘BarConi’, la gelateria sociale gestita da giovani migranti – askanews.it



















Roma, 26 mar. (askanews) – Sono giunti in Sicilia da Gambia, Ghana e Costa d’Avorio, le loro storie non sono semplici da raccontare ma a Palermo hanno trovato un posto sicuro nel mondo, iniziando un percorso lavorativo quasi un anno fa da Barconi, la gelateria sociale e pasticceria di Moltivolti, impresa sociale nel cuore di Ballarò. Sabato 1 aprile, dopo una breve chiusura stagionale, Barconi riaprirà i battenti.

Malick, Leslie e Christine sono poco più che ventenni e dall’apertura di Barconi hanno intrapreso un percorso di empowerment, formazione e apprendistato che ha come obiettivo la formazione professionale e l’acquisizione delle competenze per imparare a gestire una gelateria e pasticceria, dalla produzione alla vendita. Un progetto sociale che punta ad integrare all’interno della comunità economica del mercato giovani palermitani insieme a donne e uomini migranti provenienti dall’africa centrale e dal Maghreb. “Per me la parola ‘Barconi’ è associata a ricordi molto brutti, al mio viaggio nel Mediterraneo eppure questa parola oggi significa speranza. Avevo 16 anni quando mi sono messo in viaggio e ci sono voluti cinque mesi per raggiungere Pozzallo, è stata molto dura. Ma oggi sono responsabile di una gelateria in Piazza Mediterraneo e anche questa è una cosa che mi fa sperare”, racconta Alagie Malick, che si occupa della gelateria assieme a Leslie e Christine.

Un anno di studio, dedizione e passione che nonostante qualche difficoltà si è rivelato estremamente positivo per tutto il team: “un anno davvero importante per tutti noi in cui ho imparato molte cose nuove e in cui mi è stato affidato un ruolo importante: quello di responsabile. Ho imparato a servire il gelato, a gestire la cassa, e tanto altro ma la cosa che mi ha sempre colpito è la fiducia che ci è stata data fin dall’inizio. I migranti spesso sono visti soltanto come persone da aiutare, non come persone che possono fare qualcosa e che hanno un valore. Credo che durante questo anno siano cambiate delle cose dentro di me, ho conosciuto delle cose nuove di me e penso che questo lavoro mi valorizzi molto. Essere un responsabile significa prestare attenzione alle esigenze di tutti, cercare di soddisfare sia i doveri dall’alto che i bisogni dal basso, è necessario imparare a mettersi nei panni degli altri, ed è una cosa molto bella. Spero che un giorno Barconi possa aprire in tutto il mondo. Chissà, magari un giorno apriremo la nostra gelateria a Palermo o nei nostri paesi, in Ghana, in Mali, o in Costa d’Avorio o ovunque vorremmo. È bellissimo essere liberi di fare quello che si vuole della propria vita”, continua Malick. Sabato 1 Aprile, dopo una breve chiusura stagionale, Barconi riaprirà i battenti. Ad arricchire l’offerta ci sarà oltre al gelato, anche una piccola produzione di dolci, torte e lievitati da colazione a cura dello chef di Moltivolti Antonio Campo e della pasticciera Mara Gorgone. La mission di Barconi è quella di offrire una risposta e un sostegno concreto a tanti giovani migranti, ricattati da norme e decreti sempre più stringenti che guardano al contratto di lavoro come unico strumento per vivere in un paese diverso da quello di provenienza, e delineare inoltre modelli di impresa e sviluppo più sostenibili e che tengano in considerazione prospettive di lavoro più eque, più solidali e più giuste.

Barconi è un bar-gelateria e un progetto di impresa sociale realizzato grazie al sostegno della Fred Foundation con sede in Olanda e dalla Fondazione Svizzera Haiku Lugano, che si avvale del supporto tecnico di Antonio Cappadonia, uno dei più noti maestri gelatieri in Italia, vincitore di innumerevoli premi e riconoscimenti che ha recentemente sviluppato il suo format di gelaterie artigianali a Palermo. Barconi punta a diventare un punto di dolce ritrovo per turisti, avventori del mercato e abitanti del quartiere per gustare un ottimo gelato artigianale ma anche per la colazione o per bere un caffè in un angolo speciale di Ballarò: piazzetta Mediterraneo. Un luogo strappato all’incuria, che nel corso degli ultimi anni è stato a più riprese ‘adottato’ dalla comunità del quartiere, ripulito da immondizia e detriti e tenuto in vita dagli abitanti e dai commercianti della zona che ne hanno fatto una graziosa piazzetta in cui godersi una birra o un panino con le panelle, e da adesso anche un ottimo gelato artigianale.

Rider e caporalato digitale, i carabinieri scoprono 92 cessioni illecite di account

Rider e caporalato digitale, i carabinieri scoprono 92 cessioni illecite di account


Rider e caporalato digitale, i carabinieri scoprono 92 cessioni illecite di account – askanews.it



Rider e caporalato digitale, i carabinieri scoprono 92 cessioni illecite di account – askanews.it



















Roma, 25 mar. (askanews) – ‘Abbiamo effettuato controlli in tutta Italia per tutelare i lavoratori rider dalle nuove forme di sfruttamento note come ‘caporalato digitale realizzato attraverso cessioni di account per accedere alle piattaforme di food delivery dietro la corresponsione al titolare dell’account di una quota percentuale del guadagno giornaliero del lavoratore che effettua materialmente la consegna. Lo afferma il generale Antonio Bandiera, comandante del gruppo carabinieri per la tutela del lavoro, nel presentare l’operazione che ha coinvolto nelle ultime ore i militari di 101 nuclei ispettorato del lavoro, 5 nuclei operativi e tutti i comandi provinciali lungo la Penisola. ‘E’ stata così verificata la presenza – aggiunge – del ‘caporaleto digitale’ ‘sull’intero territorio nazionale, concentrato soprattutto nel centro nord Italia. Il sistema riguarda in modo esclusivo lavoratori stranieri. Bandiera sottolinea poi: ‘E’ emerso che l’11 per cento dei raider stranieri lavora in cessione di account’. L’attività degli investigatori dell’Arma rappresenta – si spiega – l’evoluzione delle verifiche avviate a cura del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Milano insieme alla Polizia Locale del capoluogo nel settembre del 2019, dopo il coinvolgimento di alcuni ciclofattorini in incidenti stradali nella città di Milano anche mortali. Gli accertamenti sono stati fatti in coordinamento con la Procura della Repubblica di Milano – VI dipartimento Salute, Ambiente e Lavoro – e si sono concentrati nell’esecuzione di controlli a campione su strada dei cosiddetti rider. In questo sono state acquisite informazioni sull’orario di lavoro, modalità di retribuzione, mezzi utilizzati, condizioni d’igiene e sicurezza ed altro, stante la mancanza di qualsivoglia tutela – si aggiunge – e alla non riconosciuta riconducibilità dell’incidente ad ‘infortunio sul lavoro’. I carabinieri hanno accertato che al termine di complesse attività di valutazione e di riscontro con le stesse piattaforme sui coefficienti di rischio in ambito urbano in relazione alle attività prestate dai ciclofattorini sono state impartite idonee prescrizioni per poter estendere le garanzie da lavoro dipendente alla categoria di lavoratori riconosciuta di fatto eterodiretta di tipo parasubordinato.

Tale attività ha permesso – si ricorda – di applicare la vigilanza sanitaria ad oltre 60mila rider oggetto di accertamento. L’adempimento totale delle prescrizioni da parte delle citate piattaforme comportava l’archiviazione del procedimento penale nel marzo 2022. Nel corso dei controlli eseguiti a Milano tra il luglio e l’ottobre 2022 finalizzati a verificare l’effettivo e perdurante rispetto da parte delle piattaforme degli obblighi a loro imposti dalla legge è emersa l’esistenza di nuove forme di ‘caporalato digitale’ attraverso l’illecita cessione di account. Fino alla metà del 2019 la cessione di account era un fenomeno ‘fisiologico’ dovuto alla volontaria e provvisoria messa a disposizione di terzi delle credenziali di login da parte del rider che, non volendo essere sloggato o penalizzato nel ranking, non potendo svolgere personalmente la prestazione per periodi più o meno lunghi (a causa di infortuni, malattia, rientro in patria per gli stranieri ecc..) ‘prestava’ volontariamente il proprio account senza pretendere alcun beneficio economico ma per il solo fine di mantenere in essere il rapporto con la/le piattaforma/e. Con l’avvento del periodo pandemico, la prolungata chiusura degli esercizi commerciali e le restrizioni adottate per limitare la capacità di movimento delle persone per contenere la diffusione del Covid-19, si è registrata una crescita esponenziale da parte della popolazione dell’utilizzo dei servizi di delivery tramite applicazioni telematiche dedicate, trasformando di fatto i rider in lavoratori essenziali in circuito lavorativo 24/7.

Le piattaforme di App Delivery hanno quindi proceduto a reclutare telematicamente un numero considerevole di nuovi rider. In questo nuovo ed atipico scenario lavorativo, il Nucleo carabinieri Ispettorato del Lavoro di Milano ha accertato l’esistenza e lo sviluppo di numerosi episodi di cessioni di account con l’intermediazione di manodopera tra il proprietario dei dati di account e l’effettivo prestatore di manodopera. Gli account sarebbero registrati sulle piattaforme anche (e spesso) tramite l’utilizzo di documenti falsi e, successivamente ad avvenuto accreditamento, ceduti al rider che materialmente effettua la prestazione previa trattenuta di una quota percentuale del guadagno giornaliero da parte del caporale. In sintesi, si verifica che gli account registrati e accreditati sulle piattaforme delle citate società di Food Delivery , verosimilmente gestiti dal ‘caporale’, vengano ceduti ad altra persona (rider) che materialmente eseguirà la prestazione lavorativa della consegna previa trattenuta di una quota percentuale del guadagno giornaliero operata dallo stesso titolare dell’account, con conseguenti ingenti profitti per quest’ultimo. Anche i mezzi utilizzati dai rider portano una serie di problemi. Per mancanza di assicurazione, casco, targa, ed altro. Si pensi, ad esempio, all’utilizzo di un velocipede a pedalata assistita. L’operazione di controllo dei carabinieri avviata nelle ultime ore nasce proprio dall’esperienza maturata nelle attività svolte a Milano e che sono stati diffuse su tutta Italia dagli inquirenti. Lo scopo è quello di contrastare il fenomeno dello sfruttamento lavorativo attraverso le cessioni di account nonché per assicurare il rispetto della normativa prevenzionistica relativa alla sicurezza sui luoghi di lavoro -anche alla luce delle prescrizioni già impartite- nonché nell’ambito di realtà societarie fino ad ora non interessate dalle procedure di accertamento soprariportate.

Nel corso dei controlli i carabinieri hanno individuato su ‘strada’ 225 Hot Spot in tutto il Paese. Dove i rider si ritrovano in attesa di ricevere gli ordini). Censiti 1609 ciclofattorini. Verificata la presenza del fenomeno della cessione di account in modo trasversale sull’intero territorio nazionale, concentrato soprattutto nel centro-nord Italia con le dinamiche già evidenziate a Milano, in quanto su 823 lavoratori stranieri controllati, 92 di questi sono risultati in cessione di account per una percentuale pari all’11,2 per cento. Inoltre sono state accertare 23 prestazioni lavorative fornite da persone irregolari rispetto alle norme di soggiorno sul territorio nazionale. Sono state avviate le verifiche su oltre 1500 rider circa l’effettivo assoggettamento dei lavoratori a tutti gli obblighi in materia di sicurezza ed igiene ai sensi delle norme prevenzionistiche in materia. E’ stato controllato anche un minore che lavorava in cessione di account che è stato riaffidato al proprio genitore.

Si è inoltre proceduto al sequestro/fermo amministrativo di 22 mezzi non idonei alla circolazione stradale in quanto non conformi alla normativa di settore e pericolosi per la salute e l’integrità fisica del rider o di utenti della strada. In molti casi i velocipedi sono stati modificati in maniera artigianale con applicazione di batterie elettriche posticce al fine di aumentarne sensibilmente le prestazioni. In relazione alle riscontrate 92 cessioni di account, all’esito delle verifiche, saranno interessate le 36 Procure della Repubblica competenti per l’ipotesi di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro (Caporalato). Al termine delle attività, con la collaborazione delle maggiori società di food delivery interessate, gli account in cessione o a qualsiasi titolo utilizzati in modo fraudolento sono stati di fatto eliminati per impedire la prosecuzione delle condotte illecite. Inoltre, le stesse società hanno di recente implementato i controlli interrompendo il rapporto lavorativo nel caso emergano situazioni di irregolarità. Nell’operazione sono stati impiegati complessivamente 845 carabinieri di cui 465 del Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro, 380 militari dell’Arma territoriale e N. 137 agenti delle Polizie Locali. Gli elementi raccolti, particolarmente significativi, potranno essere utili allo sviluppo di attività investigative di contrasto sull’intero territorio nazionale allo sfruttamento lavorativo dei rider e a garantirne le migliori condizioni operative e di sicurezza sul lavoro.

Valditara: il ministero sarà parte civile contro gli aggressori dei docenti

Valditara: il ministero sarà parte civile contro gli aggressori dei docenti


Valditara: il ministero sarà parte civile contro gli aggressori dei docenti – askanews.it



Valditara: il ministero sarà parte civile contro gli aggressori dei docenti – askanews.it



















Milano, 25 mar. (askanews) – “Se un docente”, un preside o un dipendente della scuola “viene aggredito proporrò che il ministero si costituisca parte civile” nel processo penale contro l’aggressore. Lo ha detto il ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, nel suo intervento a Milano alla nuova edizione della scuola politica della Lega. “Colui che prende a pugni un insegnante e lo manda all’ospedale avrà davanti non solo l’insegnante, sappia che avrà davanti anche l’Avvocatura dello Stato” ha ribadito.

“È ora di dire basta alle aggressioni, è ora che torni la serenità e la sicurezza nelle classi” ha aggiunto il ministro. “Credo che alcuni abbiano perso di vista il significato più profondo” della circolare contro l’uso dei cellulari in classe, cioè “il rispetto perché se uno si mette a chattare con un amico durante la lezione credo sia inaccettabile, una mancanza di rispetto verso compagni e insegnanti. Se poi si aggredisce un insegnante come quella presa a pallini” nei giorni scorsi siamo davanti a “sintomi di disgregazione che non possiamo più accettare” ha concluso.