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Mattarella a Casal di Principe per ricordare Don Diana

Mattarella a Casal di Principe per ricordare Don Diana


Mattarella a Casal di Principe per ricordare Don Diana – askanews.it



Mattarella a Casal di Principe per ricordare Don Diana – askanews.it



















Casal di Principe (Ce), 21 mar. (askanews) – Calorosa accoglienza per il presidente della Repubblica Sergio Mattarella oggi a Casal di principe per l’anniversario dell’uccisione di Don Peppe Diana, 29 anni fa e in occasione della giornata nazionale in ricordo delle vittime innocenti delle Mafie. All’ingresso della città sono stati affissi dei manifesti per salutare il Presidente.

Al suo arrivo il Capo dello stato si recherà al cimitero di Casal di Principe presso la cappella dove è sepolto don Peppe dove incontrerà i familiari, i fratelli Emilio e Marisa. Successivamente Mattarella sarà all’istituto tecnico “Guido Carli” per incontrare gli studenti della scuola e gli alunni degli istituti comprensivi “Don Diana” e “Spirito Santo” di Casal di Principe, il sindaco Renato Natale e l’amministrazione comunale, il governatore della Campania Vincenzo De Luca, il presidente della Provincia di Caserta Giorgio Magliocca, il procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo, il prefetto Giuseppe Castaldo. All’evento saranno presenti anche i familiari di cinque vittime innocenti della camorra: i parenti di Domenico Noviello, Federico Del Prete, Salvatore Nuvoletta, Antonio Petito e Antonio Di Bona.

Poco prima di mezzogiorno Mattarella sarà alla parrocchia di San Nicola di Bari dove don Diana fu ucciso poco prima di celebrare messa. Ultimo appuntamento, attorno alle 13, il pranzo al ristorante Nco, Nuova Cucina Organizzata, dove lavorano ragazzi disabili.

L’Antitrust avvia una istruttoria su Tik Tok per la sfida della “cicatrice francese”

L’Antitrust avvia una istruttoria su Tik Tok per la sfida della “cicatrice francese”


L’Antitrust avvia una istruttoria su Tik Tok per la sfida della “cicatrice francese” – askanews.it



L’Antitrust avvia una istruttoria su Tik Tok per la sfida della “cicatrice francese” – askanews.it



















Roma, 21 mar. (askanews) – La sfida della ‘cicatrice francese’ finisce nel mirino dell’Antitrust. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato un’istruttoria nei confronti della società irlandese TikTok Technology Limited, attiva nel settore dei social media attraverso la piattaforma TikTok, e responsabile per i rapporti con i consumatori europei. Il procedimento coinvolge anche la società inglese e quella italiana.

L’Autorità ha deciso di avviare l’istruttoria a seguito della presenza sulla piattaforma di numerosi video di ragazzi che adottano comportamenti autolesionistici; da ultimo, è diventata virale la sfida “cicatrice francese”. La piattaforma TikTok gode di ampia popolarità, in costante crescita, soprattutto presso i minori. La sua fruizione è semplice e immediata, sia per caricare e pubblicare video sia per visionarne i contenuti, che sono proposti tramite una profilazione delle abitudini di navigazione degli utenti, dei like, delle pagine seguite, sulla base di un processo di elaborazione algoritmica. L’Antitrust ha contestato a TikTok la mancata predisposizione di adeguati sistemi di monitoraggio per vigilare sui contenuti pubblicati dai terzi, secondo i parametri di diligenza richiesti, e soprattutto in presenza di fruitori del servizio particolarmente vulnerabili quali i minori.

Secondo l’Autorità, inoltre, le società non avrebbero applicato le proprie Linee Guida, che contemplano la rimozione di contenuti pericolosi relativi a sfide, suicidio, autolesionismo e alimentazione scorretta. Infine, si è contestato lo sfruttamento di tecniche di intelligenza artificiale suscettibili di provocare un indebito condizionamento dell’utenza. Il riferimento è, in particolare, all’algoritmo sotteso al funzionamento della piattaforma che, adoperando i dati degli utenti, personalizza la visualizzazione della pubblicità e ripropone contenuti simili a quelli già visualizzati e con cui si è interagito attraverso la funzione like. Inoltre l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, con l’ausilio del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza, ha svolto un’ispezione nella sede italiana di TikTok.

Cori antisemiti all’Olimpico, Piantedosi: individuare responsabili

Cori antisemiti all’Olimpico, Piantedosi: individuare responsabiliRoma, 20 mar. (askanews) – Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, a quanto si apprende, nel pomeriggio ha chiamato il capo della polizia Lamberto Giannini ed il questore di Roma, Carmine Belfiore, per raccomandare ogni sforzo possibile per individuare i responsabili dei comportamenti antisemiti che si sono verificati durante il derby Lazio-Roma di ieri all’Olimpico.
Per il 30 marzo era già stata convocata una riunione sul tema al Viminale con lo stesso Piantedosi, il ministro dello Sport, Andrea Abodi, i vertici del calcio ed i rappresentanti della Comunità ebraica.

Triennale Milano, un forum sulla siccità insieme a Forestami

Triennale Milano, un forum sulla siccità insieme a ForestamiMilano, 20 mar. (askanews) – Dopo un 2022 nel quale la siccità è costata al Comune di Milano 15.495 piante tra essenze appena messe a terra e piante adulte e che ha colpito il 25,54% delle piantagioni realizzate direttamente da Forestami nei comuni della Città metropolitana di Milano non facendo attecchire 9.099 delle 35.632 piantate messe a terra nella stagione agronomica 2021-2022; visti i primi mesi del 2023 caratterizzati da scarse piogge e temperature al di sopra della media, Forestami insieme a Triennale Milano e al Politecnico di Milano – in vista della Giornata internazionale delle foreste (21 marzo) – ha organizzato il primo Forum Siccità.
I lavori del Forum Siccità sono stati aperti dalla direttrice generale di Triennale Milano Carla Morogallo e da Stefano Boeri, presidente del Comitato scientifico di Forestami. Il Forum è stato coordinato da Maria Chiara Pastore, ricercatrice del Politecnico di Milano, National Biodiversity Future Centre e Direttrice scientifica di Forestami, e ha visto il primo intervento pubblico del nuovo Project manager di Forestami Enrico Calvo, per un lungo periodo dirigente di ERSAF dove si è occupato in ambito regionale e nazionale di pianificazione forestale e di gestione di foreste.
Al Forum Siccità ha partecipato il Governo Italiano con il sottosegretario Patrizio La Pietra in rappresentanza del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste che ha sottolineato come la situazione odierna non si possa più definire un’emergenza ma un fenomeno ciclico, rendendo quindi necessario focalizzarsi su una progettualità che deve includere investimenti nelle infrastrutture, recupero delle acque reflue, desalinizzazione delle acque marine, semplificazione delle procedure attraverso una regia nazionale; Regione Lombardia con l’intervento dell’Assessore agli Enti locali, Montagna, Risorse energetiche, Utilizzo risorsa idrica Massimo Sertori che ha sottolineato quanto la crisi idrica sia una realtà, con una mancanza del 60% delle risorse idriche in Regione rispetto allo storico (mancano oltre 2 miliardi di metri cubi di acqua), che porteranno a un inevitabile adattamento del sistema produttivo irriguo-agricolo lombardo; Città Metropolitana con Giorgio Mantoan, Consigliere Delegato a Politiche Giovanili, Rapporti con Sistema delle Università e Progetto Forestami.

Covid, Salemi (UniFlorida): origine irrilevante. Capire cosa non funzionò

Covid, Salemi (UniFlorida): origine irrilevante. Capire cosa non funzionòRoma, 20 mar. (askanews) – Da dove ha avuto origine il Covid? Un errore di laboratorio, gli animali vivi macellati nei mercati in Cina o, l’ultima ipotesi, i procioni infetti nel mercato di Wuhan? A quasi quattro anni dallo scoppio della pandemia si discute ancora con continue nuove e, spesso fantasiose, ipotesi sull’origine del virus che ha messo in ginocchio il pianeta. Ma si tratta di una discussione “assolutamente irrilevante” secondo Marco Salemi, Ordinario di Patologia Sperimentale e Direttore Associato dell’Istituto dei Patogeni Emergenti, Università della Florida.
“Ciò di cui dovremmo discutere senza sosta fino a trovare una risposta – osserva – è come sia possibile che COVID-19 in tre anni abbia fatto tredici milioni e mezzo di morti, in un epoca in cui un nuovo agente infettivo può essere isolato e sequenziato in un mese, un vaccino con il 92% di efficacia nel proteggere dalla malattia può essere sviluppato in 11 mesi e in cui la tecnologia permette la trasmissione globale di informazioni in tempo reale. Invece eccoci qua, tutti a guardare il trucco dall’altra parte: ma saranno stati davvero i cani procione? Non vedo l’ora di seguire i dibattiti sui talk show”.
“Ovviamente, come tutte le teorie scientifiche, non esiste né mai esisterà alcuna prova definitiva – sottolinea il virologo – ognuno continuerà a credere quello che vuole e, per quanto improbabile, è impossibile escludere che il paziente zero sia stato, in effetti, un tecnico esposto casualmente ad un animale infetto nel laboratorio del CDC di Wuhan”, ma “quello che dovremmo esaminare è per quale motivo Wuhan viene messa in quarantena quattro settimane dopo che è stato suonato il campanello d’allarme, settimane durante le quali le autorità cinesi insistono che il virus infetta solo chi è stato a stretto contatto con animali. Altrettanto importante sarebbe discutere con estrema franchezza i motivi per i quali durante il mese di febbraio, quando decine di migliaia di casi vengono riportati in un centinaio di paesi in giro per il mondo, poco o nulla viene fatto per coordinare una risposta o una strategia a livello internazionale e bisognerà aspettare addirittura fino all’11 di marzo prima che l’OMS ci comunichi, in tutta serietà, che è scoppiata una pandemia”. “I coronavirus – spiega l’esperto – sono noti e studiati da decenni. La loro abilità di trasmettersi dagli animali all’uomo, nei cosiddetti eventi di zoonosi, è ben nota e documentata. In genere relativamente benigni, alcuni coronavirus in passato sono risultati estremamente virulenti negli esseri umani: la SARS nel 2003-2004 e il MERS nel 2013-2014. Nonostante i virus che hanno precedentemente infettato la nostra specie abbiano una maggiore mortalità, SARS-CoV-2 è di gran lunga il più infettivo, uno dei motivi della sua rapida diffusione su scala globale. Tutte cose che tutti sanno”. Ma ci sono cose che ancora non sappiamo: “Quanti coronavirus esistono in natura? Quante specie animali sono infettate? Con quanta frequenza avvengono gli eventi zoonotici? In quali condizioni un evento zoonotico risulta in un virus capace di trasmettersi tra esseri umani e diventare virulento? Come creare sistemi di sorveglianza di animali selvatici e all’interfaccia tra vita selvatica e società umane per limitare o prevenire trasmissioni zoonotiche?” e soprattutto: “Cosa ha tragicamente non funzionato nella farraginosa burocrazia dell’OMS, nella disunita e caotica risposta della comunità internazionale e perfino di specifici governi, come la Cina che per settimane ha ignorato il problema, che hanno strutturalmente impedito di formulare la strategia necessaria per contenere l’epidemia quando ancora era contenibile, vale a dire durante le prime 3-4 settimane?”.

Romito: democratizzare alta cucina per rinnovare il sistema alimentare

Romito: democratizzare alta cucina per rinnovare il sistema alimentareMilano, 20 mar. (askanews) – Mettere in discussione la tradizione del cibo per rinnovare il sistema alimentare. Un rinnovamento che deve partire dall’alta cucina perchè solo lei può permettersi di investire in ricerca per poi divulgare e democratizzare i risultati. E’ questo il messaggio che Niko Romito, chef tre stelle Michelin, ha lanciato ai giovani dal palco dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel Palazzo di Vetro, dove è intervenuto domenica 19 marzo. “L’alta cucina ha la forza per cambiare l’intero sistema. La ricerca è costosa, in termini di tempo, di personale, di materia prima…Costi che solo l’alta cucina può sostenere – ha detto – Ma i risultati ottenuti possono essere divulgati, democratizzati, resi accessibili ad un pubblico più vasto e molto distante dall’alta ristorazione”.
Nel suo discorso l’analisi è partita proprio dal cibo definito come “un prodotto sociale, economico e culturale che, anche se racconta la storia di un popolo, è in continua evoluzione – ha detto lo chef de Il Reale – Dalle nuove generazioni emergono con forza delle domande e delle riflessioni importanti, abbiamo bisogno di imparare dalla tradizione ma di metterla anche in discussione, di trovare delle nuove risposte per rinnovare il sistema alimentare”. “L’intera filiera, dall’agricoltura alla ristorazione, oggi è specchio, e in alcuni casi addirittura causa, di alcuni problemi importanti, che toccano ecologia, sostenibilità, sicurezza alimentare, malnutrizione, ma se riusciamo a riscrivere modelli nuovi, potrà diventare la chiave di svolta, la soluzione”.
In questo contesto Romito ha intravisto nell’alta cucina una possibilità a patto che però il suo contributo non si limiti a essere solo uno show: l’Alta cucina, ha dettò “può dare un contributo fondamentale e innescare cambiamenti che coinvolgano tutto il sistema, se smettiamo di pensarla come pure spettacolo e iniziamo a vederla come un’avanguardia che condensa contenuti importanti e permette di guardare più lontano”.
Per uno che si è avvicinato alla ristorazione senza alcuna formazione scolastica o professionale – “studiavo economia e volevo fare il broker finanziario” ha sempre ricordato – l’aspetto più affascinante del mestiere è stato la trasformazione della materia, che – ha detto ai giovani riuniniti al Palazzo di Vetro – ho sempre visto come un modo per esplorare un ingrediente. Studio e sperimento senza sosta l’impatto delle diverse tecniche di cottura sul gusto e la struttura della materia prima, per cercare di esprimere le potenzialità nascoste di ogni ingrediente, specialmente di quelli considerati semplici, come una carota o una cipolla”. E’ proprio dallo studio approfondito della materia che sono emersi risultati con “una portata molto più vasta di quella immaginata. I risultati ottenuti infatti non mi permettevano solo di creare dei piatti ‘stellati’, ma avevo capito che avrebbero potuto cambiare la ristorazione su più ampia scala, portando così l’innovazione a tutti i livelli di ristorazione”.
E quando dice tutti i livelli di ristorazione intende proprio tutti, inclusa la ristorazione collettiva che “nell’immaginario comune è ciò che c’è di più lontano dall’alta ristorazione eppure – ha ricordato – senza l’esperienza del Reale, non avrei mai potuto fare qualcosa di veramente nuovo in quel mondo”. Il punto di partenza è stato 6 anni fa con il progetto Intelligenza Nutrizionale, una collaborazione con il gruppo Giomi e l’Università La Sapienza di Roma. “Si è trattato di una vera sfida: l’obiettivo era migliorare l’aspetto organolettico dei pasti serviti in un ospedale – il Cristo Re di Roma – ma anche il valore nutrizionale dell’alimento post-trasformazione. Il tutto con molti vincoli: il budget, i tempi di preparazione e di servizio, i grandi numeri, la formazione del personale… Siamo riusciti ad adattare le tecniche e i concetti sviluppati insieme al mio team nelle cucine Reale per rispondere alle esigenze dell’ospedale. Abbiamo definito una serie di protocolli precisi, un modello perfettamente replicabile di ristorazione collettiva, basato su semilavorati e processi codificati di trasformazione. Questo metodo scientifico ha potenzialità infinite e può essere introdotto nelle mense di carceri, scuole, aziende, case di riposo ma anche, se ulteriormente adattato, di linee aeree”. “Dobbiamo smettere di pensare alta cucina in opposizione a cibo industriale, la chiave della sostenibilità – a tutti i livelli – è il dialogo interdisciplinare – ha concluso – La scintilla che mi ha fatto capire sempre di più il vero scopo del fine dining è proprio il dialogo con i giovani. Ragazzi come voi, che nonostante la vostra giovane età siete già affamati di mondo e capaci di mettersi alla prova”.

Marche, erogati oltre 22 mln ai comuni per danni alluvione

Marche, erogati oltre 22 mln ai comuni per danni alluvioneRoma, 20 mar. (askanews) – Sono stati firmati i decreti di liquidazione, da parte del vicecommissario all’alluvione, Stefano Babini, per erogare i primi ristori alle famiglie e alle imprese colpite dalla calamità ricadenti nel cerchio dei 16 comuni dei territori dell’anconetano e del pesarese. Le risorse sono state trasferite ai Comuni che provvederanno a erogarle a famiglie e imprese, così come prevede l’ordinanza 922 della Protezione Civile Nazionale. La somma totale dei decreti emessi è di 22,5 milioni.
“Si tratta dei primi ristori per le famiglie e le imprese danneggiate nella terribile calamità che ha colpito il nostro territorio – ha affermato il presidente Acquaroli, commissario per l’alluvione – Voglio ringraziare il Governo che ha compreso immediatamente la gravità di quanto accaduto, stanziando 400 milioni euro che ci permettono di dare risposte ai cittadini e ai territori, ai Comuni, e di programmare gli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico e di messa in sicurezza del territorio”. Come previsto dall’ordinanza, ai privati saranno destinati 5 mila euro e alle imprese 20 mila euro, a segno di un primo e parziale ristoro dei danni subiti. Oltre questi primi importanti aiuti, si stanno studiando ulteriori interventi di sostegno economico per le famiglie e le imprese che hanno subito maggiori danni.
“Certamente una buona notizia e una boccata di ossigeno per le popolazioni colpite – ha dichiarato il vice commissario Babini – A seguito di questi decreti, immediatamente partiranno le liquidazioni dei ristori per gli interventi di somma urgenza effettuati dai Comuni, sulla base dei riepiloghi che dovranno essere rendicontati dagli stessi enti locali”. Per quanto riguarda gli altri Comuni del maceratese che hanno subito danneggiamenti con la calamità alluvionale, sono in corso i sopralluoghi da parte della Protezione civile nazionale per stabilire le entità dei danni.
Questa la ripartizione delle somme assegnate ai Comuni Acqualagna 60.000 euro, Arcevia 457.527,97 euro, Barbara 146.507,72 euro, Cagli 422.040 euro, Cantiano 1.976.428,64 euro, Corinaldo 106.549 euro, Frontone 216.334,79 euro, Genga 132.330 euro, Ostra 3.753.758,02 euro, Ostra Vetere 65.000 euro, Pergola 390.200 euro, Sassoferrato 920.633,92 euro, Senigallia 12.763.884,01 euro, Serra de’ Conti 327.265,44 euro, Serra Sant’Abbondio 262.142,46 euro, Trecastelli 505.475,26 euro.

Cybersecurity, +169% di attacchi hacker in Italia (Report)

Cybersecurity, +169% di attacchi hacker in Italia (Report)Roma, 20 mar. (askanews) – Sistema hi-tech antintrusione, firewall, autenticazione a doppia chiave, e archiviazioni periodiche e sicure. Oggi tutti i nostri dati, anche i più sensibili, viaggiano sul digitale. Perderli o, peggio ancora, vederli finire nelle mani sbagliate, può provocare seri danni nella nostra vita. Non è un caso, infatti, che sia stato istituito il Backup Day, che si celebra il 31 marzo, proprio per ricordarci l’importanza di salvare delle copie in archivi sicuri.
Ma possiamo davvero sentirci al sicuro? Secondo il Rapporto Clusit redatto dall’Associazione italiana per la sicurezza informatica, nel 2022 in Italia gli attacchi da parte degli hacker sono aumentati del 169%.
“Il modo migliore per proteggere i propri dati, evitando di perderli o che vengano violati, è quello di prevedere un sistema di sicurezza con update giornaliero” spiega Emanuele Cappelletti, referente commerciale per l’Italia di Crown Records Management, azienda che offre servizi di gestione e archiviazione dei dati, al servizio di grandi e piccole aziende, parte di Crown Worldwide Group, che in 20 anni di presenza in Italia non ha mai subito alcun hackeraggio ai propri sistemi.
“Sui media sentiamo parlare di hacking solo quando ad essere violati sono i sistemi di grandi aziende o di enti importanti, ma, purtroppo, la quotidianità è piena di tentativi, talvolta andati anche a buon fine, di rubare dati o identità digitali. – Aggiunge Cappelletti – Per questo, dal singolo cittadino alla grande corporation, tutti dovremmo prendere le dovute precauzioni, e apprendere delle buone abitudini”.
Per i privati, il primo consiglio è quello di scegliere password sicure e cambiarle spesso, non scriverle in posti facilmente accessibili, per i social prevedere sistemi di autenticazione a doppio fattore e installare dei buoni firewall. Attenzione anche alle connessioni Wi-Fi pubbliche, alle quali accedono moltissimi utenti nello stesso momento, alle informazioni che condividete online e a link ed allegati ricevuti via e-mail. Anche proteggere con una password le cartelle con i file più sensibili può essere una buona abitudine, così come salvare su un archivio esterno tutti i propri dati periodicamente e ogni volta che si apportano modifiche importanti.
“Questi sono consigli per la sicurezza base di tutti gli utenti, ma se parliamo di grandi aziende, il discorso diventa più complesso e la posta in gioco più elevata. – Prosegue Emanuele Cappelletti – In questo caso, noi come Crown Records Management, abbiamo previsto un sistema hi-tech antintrusione, con digitalizzazione e upload dei file frequente su dei server sicuri anti-hackeraggio, con backup su diversi server UK. Per una maggior sicurezza di chi ci affida i propri dati, la loro digitalizzazione avviene tramite upload sul server cliente, sui nostri server, e in più consigliamo sempre di aggiungere un backup dei file su un hard disk esterno. Gestiamo, dunque, l’archiviazione su tre livelli. Quando si tratta di sicurezza dei dati, però, la prudenza non è mai troppa, per questo abbiamo scelto di non trascurare neanche l’aspetto umano. Alle precauzioni di tipo tecnologico, abbiamo affiancato un servizio di guardie giurate armate, che vigilano sui nostri server fisici”.

Ricerca clinica, Italia avanguardia: bene per salute ed economia

Ricerca clinica, Italia avanguardia: bene per salute ed economiaMilano, 20 mar. (askanews) – Un incontro per fare il punto sulla ricerca clinica in Italia e ragionare sui bisogni dei pazienti ancora non soddisfatti oltre che sulla prospettive di crescita legate al Sistema Salute. A Milano si è tenuto il Forum organizzato da Incyte, azienda biotech americana, per ragionare sulla ricerca in Italia, in relazione al ruolo di leadership del nostro Paese e alle prospettive per il futuro.
“La ricerca per Incyte – ha detto ad askanews Onofrio Mastrandrea, Regional Vice President e General Manager di Incyte Italia – rappresenta il DNA e il focus principale di tutte le attività che portiamo avanti quotidianamente dal livello globale fino a quello locale. La ricerca rappresenta il driver principale sul quale basiamo la nostra vocazione, per trovare delle risposte a bisogni clinici oggi ancora non soddisfatti”.
Al forum ha partecipato anche il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato, che ha ricordato le azioni del governo per sostenere la ricerca clinica. “Quattro decreti attuativi – ha spiegato – che la comunità scientifica si aspettava, firmati dal ministro Schillaci nel gennaio di quest’anno, attesi da anni in termini di semplificazione e armonizzazione dei comitati etici e che serviranno sicuramente a rendere l’Italia più competitiva in termini di ricerca. Segnalo che l’Italia è prima in Europa per produzione di farmaci, fatturiamo 34 miliardi l’anno e ora dobbiamo essere in grado di attrarre complessità e quindi produzione di molecole complesse farmaceutiche”.
Il dibattito, oltre che gli aspetti scientifici, ha riguardato anche temi economici, alla luce di un momento nel quale la ricerca gode di grande attenzione. “Si è compreso – ha detto il professor Francesco Saverio Mennini dell’Università di Roma Tor Vergata, riferendosi a ciò che il Covid ci ha insegnato – quanto sia importante e fondamentale aumentare gli investimenti non solo nel Sistema Sanitario nazionale, ma anche nella ricerca e nello sviluppo di nuove tecnologie efficaci che da una parte ovviamente possono migliorare il livello di salute dei cittadini e dei pazienti colpiti dalle malattie, ma soprattutto è importante sottolineare che attrarre investimenti in ricerca e sviluppo all’interno di un Paese significa anche garantire dei risvolti importantissimi per lo sviluppo economico e finanziario del Paese stesso”.
La nuova sede di Incyte è stata anche il luogo che ha ospitato un dialogo tra tutti i soggetti coinvolti nel Sistema Salute: aziende, istituzioni e pazienti in primo luogo. “Questo rappresenta il modello di approccio – ha concluso Mastrandrea – che Incyte Italia vuole portare avanti: sedersi intorno a un tavolo con tutte le parti coinvolte: istituzioni, società scientifiche e pazienti. Per cercare di trovare delle soluzioni a problemi ancora aperti. Da soli non si possono ottenere risultati importanti, noi stiamo portando in Italia sia ricerca company-sponsored, sia progetti di ricerca indipendenti che ci vengono sollecitati proprio dall’accademia”.
Nel 2019 in Italia sono state approvate 672 nuove sperimentazioni cliniche, il 23% del totale nella Ue, e 35mila pazienti sono direttamente coinvolti negli studi clinici.

Al via la “Golf Cup Engel e Volkers Italia 2023”

Al via la “Golf Cup Engel e Volkers Italia 2023”Roma, 20 mar. (askanews) – Engel & Volkers, gruppo leader nel settore immobiliare del pregio, lancia la “Golf Cup Engel & Völkers Italia 2023”, il primo e innovativo circuito golfistico ideato e progettato dal Gruppo in collaborazione con garedigolf.it, società che organizza e gestisce numerosi circuiti di golf su tutto il territorio nazionale.
La competizione, di altissimo livello, quest’anno alla sua prima edizione, partirà il 26 marzo dal “Golf Torino La Mandria” e toccherà, in trentasei tappe, tutte le regioni italiane comprese le Isole. Passando per località rinomate quali Villa d’Este, il Lago di Garda, l’Argentario, Madonna di Campiglio, Rapallo e Courmayeur, il nuovo circuito golfistico si concluderà con una “Finale” il prossimo 15 ottobre nella Capitale presso il più antico campo di golf d’Italia, il “Roma Acquasanta”.
“Quest’anno festeggiamo i primi dieci anni di attività e per farlo nel migliore dei modi abbiamo voluto lanciare un nuovo importante circuito, che va ad affiancarsi agli altri già esistenti. Una nuova sfida che Engel & Völkers Italia ha accettato di condividere con noi e che ci permetterà di offrire ai golfisti sempre nuove opportunità”, ha dichiarato Roberto Bianchi, amministratore unico di garedigolf.it
“Siamo orgogliosi di aver intrapreso questo nuovo percorso accanto a uno dei migliori partner del settore, come garedigolf.it”, ha commentato Tomaso Aguzzi, amministratore delegato di Engel & Völkers Italia.
“Il nostro Gruppo sostiene da anni questo sport, a livello internazionale, perché siamo convinti dei valori che porta con sé. Si tratta infatti di una disciplina dove serve preparazione e metodo e facendo leva sull’interiorità e sull’equilibrio mentale, si pone come un importante strumento di crescita personale. Invito tutti a partecipare e a provare questo sport, nelle meravigliose location che offre il nostro Paese, stando a contatto con la natura”.
Tutte le tappe della “Golf Cup Engel & Völkers Italia 2023” si svolgono nel fine settimana e prevedono tre categorie Stablefort con premi per il primo Lordo e il primo e secondo di categoria.