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Rinnovato portale su enoturismo del territorio del Morellino di Scansano

Rinnovato portale su enoturismo del territorio del Morellino di ScansanoMilano, 8 mar. (askanews) – Semplice, chiaro e immediato, con un catalogo di proposte completamente rinnovato e il debutto della sezione dedicata al merchandising. Sono alcune delle novità presenti nella versione del portale “VisitMorellino”, da pochi giorni online, ora implementato nella sua struttura e veste grafica.
Lanciato nel 2021 e promosso dal Consorzio di Tutela del Morellino di Scansano, “VisitMorellino” è uno spazio virtuale che consente di scoprire come vivere il territorio della denominazione in maniera immersiva e completa tra le bellezze dei suoi borghi e del suo paesaggio, sospeso tra il mare della costa toscana e le pendici del Monte Amiata.
Il portale diventa così un punto di riferimento per gli enoturisti e gli amanti della vita all’aria aperta, con un’attenzione particolare al connubio che lega vino, sport, turismo e benessere. “VisitMorellino” offre, infatti, la possibilità di organizzare il proprio soggiorno su misura nell’area del Morellino di Scansano scegliendo tra le tante attività a disposizion: Wine Experience, Spa & Benessere, itinerari naturalistici in bici, e-bike e a cavallo o ancora esperienze legate al mare come Surf, Kayak, Paddle Board e Snorkeling. Attività rese possibili grazie alle partnership con i principali player del territorio come: Saturnia Bike, Terme di Saturnia, Parco della Maremma, Movimento Turismo del Vino, Centro Porsche Firenze, 4 Tempi, Acquedotto del Fiora, Maremma Sup Avventura, Maremma 4 Style e Coravin.
“Il lavoro di restyling ha reso la navigazione del portale molto più veloce e dinamica, riuscendo con maggior facilità a far comprendere le peculiarità del nostro territorio e della nostra denominazione ai tanti visitatori che intendono trascorrere un periodo di vacanza nelle terre del Morellino di Scansano” ha spiegato il direttore del Consorzio, Alessio Durazzi, , aggiungendo che “abbiamo la fortuna di trovarci immersi in un ambiente incontaminato, ideale per chi è alla ricerca di un turismo a stretto contatto con la natura”.
Da un punto di vista strettamente tecnico, l’innovazione più importante di quest’ultima versione riguarda la mobilità e l’interazione diretta con i turisti che acquisteranno le soluzioni in totale autonomia. Inoltre sarà presto disponibile nei principali “store on line”, anche la app dedicata. Nell’area e-shop, oltre ai vini delle cantine della denominazione Morellino di Scansano DOCG e a tanti utili accessori, gli utenti potranno anche acquistare felpe, giubbotti, polo, grembiuli, shopper e molti altri prodotti venduti con il brand “Rosso Morellino”, dal nome dell’evento in house organizzato a Scansano dal Consorzio che quest’anno si svolgerà il 15 maggio.

8 marzo, indagine: 88% donne ha difficoltà a gestire proprie finanze

8 marzo, indagine: 88% donne ha difficoltà a gestire proprie finanzeRoma, 7 mar. (askanews) – La relazione tra donne e soldi non è sempre forte: la conferma arriva dall’Osservatorio Flowe sull’educazione finanziaria delle donne in Italia, realizzato in occasione della Giornata internazionale della donna con la consulenza di AstraRicerche e la collaborazione del laboratorio di psicologia Life dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
Al 42% delle donne non interessa particolarmente il mondo finanziario, conoscerne gli strumenti, acquisire competenze e rimanere aggiornate sul tema, fatta eccezione per una buona parte (64%) di giovani tra i 25 e i 34 anni che si proclama piuttosto interessata. Quando si informano, lo fanno principalmente se mosse da esigenze specifiche, rivolgendosi quindi ad esperti come banche e agenzie specializzate. Durante l’indagine, è stata “testata” anche la conoscenza in materia finanziaria: sugli strumenti esistenti, le donne hanno consapevolezza basilare, ma quando si va più in profondità, ecco che si sentono le prime lacune: poche conoscono gli strumenti più evoluti, come azioni (30,7%), titoli di stato (28%) e microcredito (25,7%). Una “verifica” ulteriore sulla comprensione di tassi di interesse, inflazione, potere di acquisto e diversificazione del rischio e del rapporto rischio-rendimento ha evidenziato risultati discreti: nonostante la metà delle donne sappia mediamente come rispondere, una fetta non indifferente, più precisamente il 27%, ha ancora una conoscenza bassa o nulla. Manca fiducia: in generale, il 60% delle donne non ne ha molta nelle proprie abilità di gestione delle finanze, seppur la sicurezza aumenti nelle più adulte (il 55% delle 35-44enni) e con figli (56%). Tutti questi fattori portano a vivere diversi ostacoli: la quasi totalità delle donne (87%) percepisce difficoltà da lievi a pesanti nella gestione dei soldi, con un aumento della gravità e profondità della preoccupazione nelle più giovani e, probabilmente, inesperte. Ad esempio, molte trovano difficoltoso fare progressi verso obiettivi finanziari (77%) e ritengono complesso rispettare un piano spese (66,3%).
Tutto questo alimenta un circolo vizioso in cui la donna non riesce ancora ad essere assoluta protagonista delle proprie finanze. Tale approccio al denaro e i comportamenti adottati che ne conseguono sembrano infatti essere piuttosto ansiosi e conservativi: le donne usano più spesso i contanti – anche se in molte riconoscono si intensificherà il trend dei pagamenti tramite app (52%) e carta di credito (47%) – hanno un solo conto corrente (67%) a testimonianza di una minore dimestichezza e sicurezza nel differenziare e controllano spesso le proprie spese (il 64% lo fa settimanalmente). Inoltre, stilare un budget è un’abitudine per la maggior parte delle donne (83%), che lo aggiornano con un orizzonte temporale mensile o settimanale, quindi principalmente per controllare entrate e uscite (e non per una pianificazione evoluta e a lungo termine); un’abitudine testimoniata dallo strumento scelto da oltre la metà, ovvero carta e penna, seguito da app (23%), file Excel (24%) e conto corrente smart (17%).
Un freno si nota anche sull’assunzione di rischi: le donne si indebitano in piccola misura (vivendo eventuali debiti con maggiore ansia) e investono poco. Infatti, la metà delle donne non ha mai fatto un investimento e ben il 42% non si sente sicura della propria capacità e competenza per la gestione degli investimenti, oltre a non sconfinare nei territori più moderni: gli investimenti più nuovi o meno tradizionali, come le cripto e ETF, non sono la loro materia preferita (affrontati rispettivamente dal 7% e 12% delle donne).
“Crediamo che l’autonomia finanziaria delle donne sia essenziale per la loro libertà e felicità” – spiega Ivan Mazzoleni, CEO di Flowe – “Soprattutto come padre di Beatrice, 14 anni, trovo cruciale che le donne abbiano tutti gli strumenti necessari per ottenere il diritto all’indipendenza finanziaria, fin da una giovane età, per essere protagoniste delle loro risorse finanziarie ed esercitare a pieno le proprie potenzialità per tutto il corso della loro vita, raggiungendo così obiettivi personali e professionali”.
Questa attitudine all’ attenzione e allo stare sempre in guardia si riscontra soprattutto con l’avanzare dell’età e nelle donne che hanno figli, a testimonianza della tendenza ad avere tutto sotto controllo, anche nella sfera famigliare. A tal proposito, infine, la gestione della famiglia da un punto di vista finanziario sembra essere ancora oggi una prerogativa più comune ai papà, almeno per quanto riguarda le spese più alte: infatti, tra i genitori che danno la paghetta, alle mamme toccano le cifre più esigue (tra i 20 e i 50 euro), mentre i papà si occupano dei costi maggiori (dai 50€ a salire).
“Il basso livello di conoscenza e di interesse verso le tematiche finanziarie, uniti a una scarsa fiducia nelle proprie competenze finanziarie possono essere alla base della tendenza delle donne a fare affidamento principalmente ad altri nel prendere le proprie decisioni finanziarie. Se è vero che non sempre si può parlare di un atteggiamento di totale delega al proprio partner, per lo più ciò che accade è che la donna sia parzialmente coinvolta nel processo decisionale, processo in cui tuttavia la decisione finale viene presa dal partner stesso. Si instaura così una sorta di circolo vizioso in cui, non sentendosi investita della responsabilità finale delle proprie decisioni finanziarie, la donna difficilmente è portata a sviluppare interesse verso le questioni finanziarie, piuttosto tende a disinteressarsene, a prendere le distanze da un ambito che sente lontano dalla propria sfera di competenza. Questi dati ci dicono che, purtroppo, la società in cui viviamo è ancora pregna di stereotipi che rendono difficile il connubio tra donne e denaro. Fin quando continuerà a passare il concetto che la gestione delle finanze sia un compito prettamente maschile, le donne avranno meno possibilità di imparare competenze essenziali e continueranno a svolgere ruoli marginali quando si parla di denaro”, commenta Paola Iabichino dell’Università Cattolica.

“Energia di pace”, convegno alla Pontificia Università Antonianum

“Energia di pace”, convegno alla Pontificia Università AntonianumRoma, 7 mar. (askanews) – “Energia di pace. Fare energia per la pace” è il tema del convegno che si terrà lunedì 13 marzo, decimo anniversario dell’elezione di Papa Francesco, alla Pontificia Università Antonianum, all’Auditorium Antonianum in viale Manzoni 1 a Roma. Dopo i saluti istituzionali del Rettore Magnifico prof. Augustin Hernandez Vidales verrà proiettato il video “Cos’è una comunità energetica?”. Spiega il professor Giuseppe Buffon, decano della Facoltà di Teologia dell’Antonianum, autore dell’intervento introduttivo del Convegno: “Il discorso sulle comunità energetiche, come quasi ogni discorso sull’ambiente, necessita di superare il solo aspetto tecnico-scientifico e logistico-normativo. Per diventare un tema di ecologia integrale esso richiede uno spessore culturale che lo elevi a progetto sociale, politico e anche antropologico. Occorrerebbe allora investire in una narrativa esito di scrittori, poeti, filosofi, cineasti, artisti che generi un cambio di paradigma, una trasformazione della mentalità, della visione, dei gusti, prima ancora che dei comportamenti. È il bello, prima che il buono e il vero a esercitare una attrazione integrale che coinvolge le emozioni prima che il pensiero, il desiderio prima che la volontà. Agganciare la questione energetica con quella della pace offre una possibilità concreta per costruire una narrazione efficace intorno alle comunità energetiche. Lo stesso tema comunitario, anzitutto, impegna a una riflessione sul rapporto sociale, sulla solidarietà fino alla stessa opzione per i poveri, i più penalizzati dalla disuguaglianza prodotta dal mercato dell’energia. Se poi si combatte una guerra anche per l’accaparramento dell’energia, l’avvio di una comunità energetica non produce solo un tornaconto economico degli attori, ma diventa strumento per una civiltà della pace. Se le comunità energetiche sono opportunità di trasformazione sociale fino alla stessa politica internazionale, allora vale anche la pena di mettersi sulle tracce di una nuova architettura, che includa gli apparati tecnologici per una nuova idea di città, una nuova urbanistica. Nelle antiche cattedrali spesso l’utile si dimostra pari al bello. Le stesse cattedrali sono pensate come un microcosmo. La comunità energetica può essere quindi ritenuta la giusta modalità per abitare il mondo”.
Seguiranno gli interventi della professoressa Giuseppina Montanari su “Le comunità energetiche in una nuova governance delle città e dei territori”, dell’ingegnere Giuseppe Onufrio su “Guerra per l’energia e risorse del mondo: lo sguardo dell’ecologista”, del dottor Angelo Moretti su “Guerre per energia e risorse nel mondo: lo sguardo del pacifista”, del prof. Walter Ganapini e del dott. Giuseppe Lanzi su “Comunità energetiche rinnovabili e solidali”: obiettivo da condividere nell’azione delle religioni per la transizione all’ecologia integrale. Al termine della mattinata verrà firmato il patto per una comunità energetica promosso dalla Pontificia Università Antonianum e il Centro Islamico Culturale d’Italia – Grande Moschea di Roma con interventi di fr. John Puodziunas, Economo Generale dell’Ordine dei Frati Minori, dell’Imam Nader Akkad, Grande Moschea di Roma, del dott. Abdellah Redouane, Segretario Generale del Centro Islamico Culturale d’Italia – Grande Moschea di Roma, della dott.ssa Sara Capuzzo, Presidente della Cooperativa energetica “ènostra”, dell’ingegner Mauro Gaggiotti, Referente “Comunità Energetiche Rinnovabili” della Cooperativa energetica “ènostra”, di fr. Massimo Fusarelli, Ministro Generale dell’Ordine dei Frati Minori.
Nel pomeriggio il prof. Massimo De Maio dell’Antonianum modererà il “Confronto e dibattito fra i mondi ambientalista e pacifista: proposte per un cammino comune”. L’Antonianum vanta una lunga tradizione di studi in materia ambientale a partire dalla lettera apostolica Inter sanctos del 29 novembre 1979, che nominava san Francesco d’Assisi quale celeste patrono dei cultori di ecologia. La nomina di san Francesco come patrono dei cultori dell’ecologia ha favorito l’individuazione di corsi, conferenze, incontri, giornate di studio, portando così alla definizione di percorsi formativi sempre più strutturati. Da qui la nascita del corso di licenza in filosofia con specializzazione in ecologia integrale il cui primo titolo di laurea honoris causa è stato conferito al patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I  nell’ottobre di due anni fa presente tra gli altri il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin. Commenta il prof. Buffon: “Da parte mia mi pare essenziale il fatto che si tratta di un percorso di studi nato dal basso dalla prassi cioè nel coso di seminari con imprenditori a Taranto sulla possibilità che l’impresa diventi ambiente educativo, proprio laddove l’impresa ha distrutto l’ambiente. I tre focus della licenza infatti sono Terra – scienze della terra e visione delle religioni – Impresa – nuova economia e filosofia della complessità, nuovi paradigmi – Polis – diritto e politica per e dell’amanite, prassi amministrative per la costruzione del bene comune.  Si tratta della prima licenza in ecologia integrale approvata dall’allora Congregazione per l’educazione cattolica oggi Dicastero per la cultura e l’educazione”.

Vino, idea per prolungare vita a bottiglie vince Impresa Campus Unifi 2022

Vino, idea per prolungare vita a bottiglie vince Impresa Campus Unifi 2022

Si chiama “RI-Vetro”. La finale oggi all’Università di Firenze

Milano, 7 mar. (askanews) – Fornire alle aziende del settore vitivinicolo una soluzione che permetta di prolungare la vita dei contenitori integri di vetro, attraverso un sistema di raccolta, sanificazione e immissione sul mercato efficace che si traduce in un risparmio economico e ambientale. Si colloca nel solco dell’economia circolare l’idea di “RI-Vetro” (team composto da Simone Marilli, Silvia Montorsi, Giulia Mussato e Chiara Stornaiuolo Pratesi) che si è aggiudicata il primo posto di “Unifi Startup Campus: startup e progetti d’impresa 2022”.
La finale si è svolta oggi nel rettorato dell’Università degli Studi di Firenze, e si tratta dell’evento conclusivo di “Impresa Campus Unifi 2022” (seconda call), il percorso di formazione Unifi realizzato in collaborazione con Fondazione per la ricerca e l’innovazione e con il contributo con Fondazione CR Firenze.
Sette i team di giovani universitari che hanno preso parte all’iniziativa. Secondo piazzamento per il progetto ERLIS (Giovanni Lavacchini, Francesca Matteini, Alessandro Mei e Maurizio Orlando) che punta a offrire alle imprese del comparto edile delle soluzioni innovative e sicure per ottimizzare tempi e costi per la realizzazione di prefabbricati. Al terzo posto il progetto CICERO (Alessandra Bettiol e Irene Mattioli), che offre un servizio di consulenza rivolto a team di ricercatori in abito biomedico per il reperimento di bandi di finanziamento e di supporto per superare aspetti burocratici e tecnici.

Vino, una newsletter di Francesca Seralvo per raccontare Tenuta Mazzolino

Vino, una newsletter di Francesca Seralvo per raccontare Tenuta MazzolinoMilano, 7 mar. (askanews) – Una newsletter che parla di vino e della passione e dell’amore nel produrlo. E’ quella che cura Francesca Seralvo, terza generazione alla guida di Tenuta Mazzolino, cantina gioiello dell’Oltrepò Pavese, che spiega: “Ho scelto questa formula diretta perché mi piace il dialogo, il confronto, il vino è emozione, è racconto, non può esprimersi solo attraverso una scheda tecnica, e se non potesse essere degustato, allora vorrei che venisse capito attraverso quello che sono io, il mio modo di vedere il mondo, quello del vino in particolare”.
La newsletter si intitola “Una finestra su Mazzolino”: “Attraverso questa finestra io vedo il mio mondo, unico e particolarissimo, la mia quotidianità in cantina, in vigna e anche nella vita di tutti i giorni” racconta la produttrice di Corvino San Quirico (Pavia), aggiungendo che “con questa newsletter vorrei che gli altri potessero guardare dentro e scoprire un particolare della mia vita per comprendere il tutto: i mie vini e le mie fonti di ispirazioni”. Francesca parla dunque in prima persona, rimettendo in primo piano l’emozione, facendo emergere la sua personalità e raccontandoci tanto del suo modo di essere una vignaiola, a partire dall’autenticità e passione nel condividere la sua esperienza.
Un’attitudine che ritroviamo anche nel sito di Tenuta Mazzolino, recentemente oggetto di restyling. “È un vero e proprio viaggio nel nostro mondo e in quello dei nostri vini: le nostre etichette non vengono semplicemente descritte dal punto di vista organolettico, ma vengono presentate attraverso ciò che rappresentano per chi li produce” prosegue la vignaiola pavese, sottolineando che “ogni bottiglia ha una storia da raccontare e ogni sorso rappresenta un momento di felicità”. “C’è spazio anche per le persone che stanno dietro ai vini” aggiunge, ricordando che “valorizzando la loro esperienza, la loro dedizione e il loro amore per la natura e per il territorio ogni bottiglia diventa una testimonianza di un’attitudine positiva nei confronti della vita e dell’ambiente che ci circonda”.

Vino, tutto pronto a Tortona per l’anteprima dedicata al Timorasso

Vino, tutto pronto a Tortona per l’anteprima dedicata al TimorassoMilano, 7 mar. (askanews) – I produttori di vino dei Colli Tortonesi sono pronti ad accogliere appassionati e operatori del settore a “Derthona Due.Zero” che sarà dedicata all’anteprima dell’annata 2021 del Timorasso che si terrà il 12 e 13 marzo a Tortona (Alessandria). I temi al centro di questa terza edizione sono “territorio” e “longevità”.
Organizzata dal Consorzio Tutela Vini Colli Tortonesi per valorizzare e diffondere la conoscenza del vino bianco ottenuto dal vitigno Timorasso, diventato simbolo del rinascimento di questo territorio, la manifestazione si terrà nella storica sede del Museo Orsi. Qui sarà possibile degustare non solo vini dell’annata 2021, ma anche bottiglie con più anni di invecchiamento che mostreranno lo straordinario potenziale evolutivo del Timorasso.
La giornata di domenica sarà dedicata al pubblico degli appassionati che, dalle 10 alle 18, potranno dialogare con i produttori per scoprire le caratteristiche distintive di questo grande bianco. Lunedì, sempre con gli stessi orari, sarà invece il giorno riservato agli operatori di settore e alle associazioni di sommellerie. In entrambi i giorni sono previste masterclass di approfondimento condotte da professionisti del settore, per le quali è previsto un ticket di ingresso e il pre-accredito.
Nel 2009 il Timorasso aveva una superficie vitata di soli 25 ettari ma grazie all’impegno e alla tenacia di un gruppo di giovani vignaioli locali, a partire da Walter Massa, Andrea Mutti e Paolo Poggio, oggi gli ettari sono diventati 330. Di pari passo, la compagine sociale del Consorzio è cresciuta fino a raggiungere 90 soci.

8 marzo, Poliambulatorio San Raffaele Termini in campo con As Roma

8 marzo, Poliambulatorio San Raffaele Termini in campo con As RomaRoma, 7 mar. (askanews) – L’8 marzo, in occasione della Giornata internazionale della donna, il Poliambulatorio San Raffaele Termini scende in campo insieme all’A.S. Roma per una giornata dedicata alla cultura della prevenzione e alla salute al femminile. Il club giallo rosso ha deciso infatti di attivare un network di strutture sanitarie della capitale per offrire alle donne prestazioni e screening gratuiti di vario tipo. All’iniziativa prenderanno dunque parte il Poliambulatorio San Raffaele Termini, l’ASL RM1, l’ASL RM3 e la Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico. Per l’occasione al San Raffaele, official partner della società giallo rossa, sarà possibile sottoporsi gratuitamente alla MOC, l’esame radiologico che misura la densità e la massa ossea indicato per la prevenzione e la diagnostica dell’osteoporosi, patologia che colpisce in particolar modo le donne in menopausa. Sarà possibile effettuare l’esame dalle ore 8:30 alle 12:30 e dalle 14:30 alle 17:30 presso la struttura che si trova in Via Giolitti 16 all’interno della Stazione Termini, tra la COIN e il Mercato Centrale. È necessaria la prenotazione inviando un’email all’indirizzo accettazione.termini@sanraffaele.it indicando nome e cognome del paziente e un numero di telefono. Alle ore 10:30 insieme alla mascotte della squadra, il lupacchiotto Romolo, farà visita alla struttura di via Giolitti l’Assessore alle Politiche della Sicurezza, Attività Produttive e alle Pari Opportunità del Comune di Roma Monica Lucarelli.

Da 31 marzo a 3 aprile a Verona il fuori salone “Vinitaly and the City”

Da 31 marzo a 3 aprile a Verona il fuori salone “Vinitaly and the City”Milano, 7 mar. (askanews) – Un brindisi diffuso per Verona. E’ “Vinitaly and the City”, il fuori salone dedicato al pubblico e agli appassionati, che per quattro giorni, dal 31 marzo al 3 aprile, colorerà il centro storico scaligero in un mosaico di appuntamenti costituito da degustazioni, masterclass, talk, incontri e visite guidate all’insegna dell’eccellenza enologica italiana.
Il quartier generale sarà il triangolo tra piazza dei Signori (Loggia di Fra Giocondo, Loggia Antica, Torre dei Lamberti), Cortile Mercato Vecchio e Cortile del Tribunale, dove si concentrerà la gran parte degli appuntamenti e le “lounge” per i “tasting”. Nella Loggia di Fra Giocondo ci sarà la grande Enoteca di Vivite-Alleanza delle Cooperative, dove sarà possibile degustare varietà da tutta Italia prima di avventurarsi nella Mixology, nella Loggia Antica.
Il Consorzio Tutela Lugana Doc porterà l’asticella dei brindisi a quota 84 metri, nella terrazza panoramica della Torre dei Lamberti, mentre nel Cortile Mercato Vecchio troveranno spazio il Consorzio di Tutela Chiaretto e Bardolino, il Consorzio Vini Asolo Montello e la Regione Calabria. Qui si terranno anche i “Wine talk” condotti dall’enologa e wine writer Sissi Baratella: uno spazio di dibattito e confronto tra pubblico e produttori. Si contenderanno infine il Cortile del Tribunale, in una rassegna di istantanee dal panorama vinicolo di tutto il Paese, la guida Vini d’Italia del Gambero Rosso e la Regione Lazio, protagoniste di degustazioni e tasting tra vini premiati e curiosità enogastronomiche.
Tra le novità più suggestive in programma, il lancio della wine guitar di “Vinitaly and the City” in legno di botte di castagno realizzata da Fabrizio Paoletti, il liutaio che ha firmato le chitarre di star come Bruce Springsteen, Keith Richards e Joe Walsh. Non mancano gli appuntamenti letterari, in collaborazione con la libreria Feltrinelli di Verona, che domenica 2 aprile entra nel palinsesto della manifestazione con due introduzioni a tema enogastronomico. Roberto Valbuzzi (figlio d’arte e chef del ristorante Crotto Valtellina) parlerà del suo “Cuoco, ristoratore, contadino”, edito da Gribaudo (ore 15), mentre Joe Bastianich presenterà il libro “Il grande racconto del vino italiano” scritto con Tiziano Gaia per Mondadori Electa (ore 19).
“Vinitaly and the City” è organizzato da Veronafiere in collaborazione con Comune di Verona, Provincia di Verona e Fondazione Cariverona.

Sardegna punta a Einstein Telescope, progetto da 1,5 mld di euro

Sardegna punta a Einstein Telescope, progetto da 1,5 mld di euroRoma, 7 mar. (askanews) – È pari ad almeno un miliardo e mezzo di euro l’investimento per l’Einstein Telescope, che coinvolgerà in fase di costruzione oltre 2.500 persone, e sul lungo termine sarà un grande polo scientifico di valore internazionale, destinato ad attrarre risorse da investire alla frontiera della scienza e della tecnologia. Determinante è il ruolo della Regione Sardegna che ha preso un impegno formale con il governo per stanziare 350 milioni di euro da aggiungere al finanziamento statale che sarà di circa 1 miliardo una volta che sarà definita la miniera di Sos Enattos quale luogo deputato a ospitare ET. Un impegno partito da lontano, quello della Regione, dato che ammontano a circa 3,5 milioni di euro le risorse già investite in questi anni dalla RAS per la realizzazione dei Laboratori SarGrav, precursore dell’Osservatorio ET).
“Il progetto Einsten Telescope porterà l’Isola al centro della scienza mondiale consentendo all’intero Paese di mantenere la leadership scientifica e tecnologica nel settore di ricerca della fisica”, ha spiegato il presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas, secondo cui “il nuovo rivelatore gravitazionale rappresenta un’opportunità di sviluppo unica nel suo genere, un motore di sviluppo, innovazione e crescita per la Sardegna, l’Italia e l’Europa intera”.
Come sede dell’infrastruttura, la Sardegna beneficerà di una parte rilevante del volume d’investimenti calcolato in oltre 4,5 miliardi, per 36mila posti di lavoro in nove anni. “L’Einstein Telescope è una grande opportunità non solo per la ripartenza economica della zona che lo ospiterà, ma di tutta l’Isola – spiega l’Assessore della Programmazione e Bilancio, Giuseppe Fasolino – Al di là del grande valore scientifico e culturale, la realizzazione di Et nel nuorese avrebbe quindi un significativo impatto socio-economico: dei 4,5 miliardi stimati come volume d’investimenti, il 65-70% saranno infatti di ricaduta regionale, circa 3 miliardi”, ha concluso l’esponente della Giunta Solinas.

Terapie avanzate, eccellenza clinica e sfida all’accesso

Terapie avanzate, eccellenza clinica e sfida all’accessoRoma, 7 mar. (askanews) – Il valore delle terapie avanzate che rappresentano la nuova frontiera della cura e opportunità uniche per i pazienti, ma anche la sfida dell’accesso alle terapie genetiche e cellulari. Si è parlato di questo all’incontro “Unlocking Innovation: come preparare il sistema salute alla sfida delle Terapie Avanzate”, organizzato dall’Ambasciata americana e da Vertex Pharmaceuticals.
L’evento ha rappresentato l’occasione per clinici, farmacoeconomisti e rappresentanti delle istituzioni per riflettere sul valore delle terapie avanzate e sulle sfide per il Sistema Sanitario Nazionale, con un focus su come pubblico e privato possano collaborare per costruire insieme il “sentiero” per garantire l’accesso a queste innovazioni per i pazienti italiani.
“Compito dei clinici – ha spiegato Franco Locatelli, Direttore Dipartimento Onco-Ematologia e Terapia Cellulare e Genica IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – è quello di sfruttare queste opportunità sia contribuendo alle sperimentazioni internazionali che vengono sviluppate dalle industrie, sia sviluppandone all’interno delle istituzioni accademiche, dei progetti mirati a rendere questi approcci applicabili a un numero sempre maggiore di malati e a un numero sempre maggiore di differenti patologie”.
A oggi i prodotti medicinali di terapia avanzata approvati in Europa sono 25, di cui 18 attivi; 10 hanno ricevuto la rimborsabilità da parte dell’Aifa. Si stima che entro il 2030 potrebbero essere lanciate fino a 60 nuove terapie cellulari e geniche, che potrebbero trattare circa 350mila pazienti.
“Il Convegno di oggi – ha aggiunto Federico Viganò, Country Manager di Vertez per Italia e Grecia – è particolarmente importante perché per la prima volta mette insieme stakeholders differenti: il mondo politico, il mondo medico e delle aziende. L’obiettivo è di avere un dialogo fra i diversi attori per poter pensare a metodologie per rendere queste terapie avanzate disponibili il più presto possibile per i pazienti italiani”.
Su questa scia è nato il progetto #VITA: Valore e Innovazione delle Terapie Avanzate, supportato anche da Vertex Pharmaceuticals: un gruppo di lavoro composto da clinici, pazienti, farmacoeconomisti, legali impegnati a promuovere il valore delle terapie avanzate.