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Con l’Anticiclone delle Azzorre arrivano due giorni di bel tempo

Con l’Anticiclone delle Azzorre arrivano due giorni di bel tempoMilano, 4 feb. (askanews) – Dopo un lungo periodo di maltempo torna l’Anticiclone delle Azzorre e torna il cielo azzurro quasi ovunque. Questa la sintesi delle previsioni di Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, che conferma un deciso miglioramento delle condizioni meteo su tutto lo Stivale, salvo qualche residuo addensamento all’estremo Sud e banchi di nebbia in Val Padana.


“Nelle prossime ore, intanto, l’espansione dell’Anticiclone delle Azzorre verso levante proteggerà la nostra penisola dagli spifferi perturbati: si prevede cielo sereno o poco nuvoloso salvo nubi basse in Pianura Padana e addensamenti irregolari tra Calabria e Sicilia, qui anche con isolati brevi piovaschi. Nonostante il sole, le temperature scenderanno lievemente, complici correnti dai quadranti settentrionali a tratti moderate sulle regioni centrali” sostiene Tedici, precisando che “mercoledì e giovedì saranno due giornate fotocopia con tempo stabile e in prevalenza soleggiato, con la solita insidia delle nebbie notturne in Val Padana e qualche nuvola in Sicilia”. “Venerdì potrebbe invece nevicare in pianura sul Nord-Ovest, specie in Piemonte, ma a quote molto basse anche in Lombardia ed Emilia: la sorpresa non nasce da eventuali deboli nevicate in pianura a febbraio (normali), ma dal ribaltone rispetto all’ultimo periodo che è stato caratterizzato da temperature miti, decisamente oltre la media del periodo” prosegue il meteorologo, aggiungendo che “i modelli indicano anche un probabile ritorno del maltempo tra Sicilia e Calabria da sabato prossimo, dopo le piogge torrenziali che nello scorso weekend hanno scaricato, in alcune località, la pioggia di 3 mesi in poche ore”.

Morì nell’Entella a 14 anni: 6 vigili del fuoco rinviati a giudizio

Morì nell’Entella a 14 anni: 6 vigili del fuoco rinviati a giudizioMilano, 4 feb. (askanews) – Sei vigili del fuoco sono stati rinviati a giudizio per la morte del 14enne Andrea Demattei, rimasto intrappolato con la sua canoa nelle acque del torrente Entella, sotto il ponte della Maddalena a Chiavari (Genova) nel gennaio 2023.


“Resta profondo il dolore e la vicinanza alla famiglia del giovane e colpisce la notizia del rinvio a giudizio della squadra che intervenne in suo soccorso” ha commentato il prefetto Attilio Visconti, Capo Dipartimento dei Vigili del fuoco, Soccorso pubblico e Difesa civile, esprimendo “completa fiducia nel lavoro della magistratura”. “È indiscutibile la capacità professionale di tutti i vigili del fuoco, addestrati per compiere operazioni eccezionali di soccorso tecnico urgente” ha proseguito Visconti, sottolineando che “il rinvio a giudizio dei vigili del fuoco per l’intervento di Chiavari pone in discussione le basi su cui si fonda ogni intervento di soccorso pubblico. Sono innumerevoli le variabili da valutare, spesso in condizioni di gravità eccezionale, con decisioni che a volte devono essere prese dalla squadra in pochi secondi e che comportano rischi notevoli per gli stessi operatori”.


Lo studente, che si stava allenando con altri giovani canoisti, era rimasto nelle acque gelide per oltre un’ora prima di essere recuperato e trasportato in ipotermia in codice rosso all’ospedale Gaslini dove era poi deceduto dopo due giorni per la gravità delle sue condizioni.

ISS: In Italia 80mila donne con mutilazioni genitali femminili

ISS: In Italia 80mila donne con mutilazioni genitali femminiliMilano, 4 feb. (askanews) – Secondo l’Oms oltre 200 milioni di donne nel mondo hanno subito mutilazioni genitali, e il fenomeno è presente anche nel nostro Paese, dove si stima riguardi migliaia di donne tra cui minori. La maggior parte degli operatori sanitari italiani però considera inadeguata la propria formazione sul tema, e cade in errori e luoghi comuni, come quello secondo cui la pratica viene effettuata per motivi religiosi, quando invece non è prescritta da nessun credo. È quanto è emerso da uno studio presentato oggi durante un evento organizzato dall’Iss e dall’Università Cattolica del Sacro Cuore, campus di Roma in vista della giornata mondiale contro le mutilazioni genitali femminili (Mgf) che ricorre il 6 febbraio.


“Questa pratica è purtroppo una realtà che ci riguarda anche da vicino. Il fenomeno non conosce confini e coinvolge circa 80mila donne, tra cui 7mila minori anche nel nostro Paese, spesso invisibili nella loro sofferenza” ha affermato il presidente dell’Iss Rocco Bellantone, aggiungendo che “Le mutilazioni genitali non sono solo una grave violazione dei diritti umani, ma anche un problema sanitario che richiede il nostro massimo impegno”. Il Centro Nazionale per la Medicina di Genere dell’Iss spiega che “la nascita delle MGF precede quella delle religioni monoteiste e vengono praticate anche all’interno di comunità cristiane, in tutti i contesti culturali e socioeconomici possibili e in tutti i Continenti del mondo tranne in Antartide (così come in diversi Paesi africani). Le MGF rappresentano una violazione dei diritti delle donne e una forma specifica di violenza di genere che può determinare problematiche gravi di tipo infettivo o al momento del parto. La loro medicalizzazione non implica necessariamente una maggiore sicurezza: gli effetti psicologici e fisici rimangono gravi e preoccupanti.


L’indagine pilota nazionale condotta dal Centro di ricerca in Salute globale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità, l’Istituto Nazionale e la promozione della salute delle popolazioni Migranti ed il contrasto delle malattie della Povertà ha coinvolto oltre 300 medici, in particolare ginecologi, ostetriche e pediatri, contattati attraverso survey online, e i risultati sono stati pubblicati sulla rivista “Reports on Global Health Research”. Oltre il 60% degli operatori che hanno risposto considera inadeguata la propria formazione sul tema delle MGF. Inoltre, circa il 70% non dispone di informazioni sufficienti per indirizzare le pazienti verso strutture specializzate. Dal punto di vista delle mutilazioni riscontrate dai medici che hanno risposto alla survey, la più frequente sembra essere la lesione clitoridea, mentre il momento del parto è quello dove con più probabilità viene accertata dagli operatori l’infibulazione vera e propria. Più del 50% degli intervistati, inoltre, indica le questioni religiose come un fattore chiave che spinge verso la pratica delle mutilazioni, mentre invece, sottolineano gli autori, nessuna fede religiosa né islamica né cristiana (copta) richiede questo intervento. A partire anche da questi risultati sono in previsione dei percorsi di formazione specifici sulla medicina interculturale destinati agli operatori sanitari, con una parte dedicata alle MGF, allo scopo di far loro riconoscere i segni delle mutilazioni e di far conoscere i percorsi dedicati verso cui indirizzare le pazienti.


“Questo evento rappresenta un passo cruciale verso la costruzione di una rete nazionale che non solo diffonda consapevolezza, ma offra soluzioni concrete per la prevenzione e il trattamento delle conseguenze delle MGF e che possa agire su tutto il territorio nazionale con la collaborazione della medicina territoriale e della Croce Rossa” ha detto Walter Malorni direttore scientifico del Centro di ricerca in Salute globale della Università Cattolica, precisando che “l’idea è di proporre al Dipartimento pari Opportunità che si occupa attivamente della questione un Osservatorio Nazionale, una attività di formazione degli operatori sanitari inclusi i mediatori culturali e di comunicazione”.

Vino, Quattroruote: con 2 bicchieri a pasto si resta entro limiti Codice

Vino, Quattroruote: con 2 bicchieri a pasto si resta entro limiti CodiceMilano, 3 feb. (askanews) – Di fronte al diffuso allarme per il giro di vite per chi guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di stupefacenti legato principalmente all’introduzione della tolleranza zero verso i recidivi previsto dall’ultima riforma del Codice della Strada, il mensile “Quattroruote” ha realizzato un test, pubblicato sul numero di febbraio che indica qual’è il tasso alcolemico dopo uno o due bicchieri di alcol bevuti a pasto, e che cosa effettivamente succede se ci si mette al volante.


A sorpresa è emerso che i partecipanti che hanno bevuto due calici di vino (125 ml cad.) o due flute di prosecco (100 ml cad.) o due bicchieri di birra (330 ml cad.) o 40 ml di Gin, consumando un pranzo leggero, sono rimasti all’interno della soglia di legge, rimasta invariata nella riforma a 0,50 grammi per litro. Ma la testata specializzata di Editoriale Domus, avverte “che ogni metabolismo è diverso” e sottolinea il cosidetto “effetto moltiplicatore” della sostanza alcolica: infatti alla misurazione del secondo bicchiere (effettuata sempre 30 minuti dopo), il tasso è salito a 0,21 contro lo 0,08 registrato dopo l’assuzione del primo calice, e non quindi allo 0,16 atteso, frutto della somma 0,08 + 0,08 grammi per litro. Oltre alla misurazione con l’etilometro, “Quattroruote” ha voluto verificare se dopo aver assunto dell’alcol, e pur rientrando nei limiti di legge, i comportamenti alla guida dei quattro soggetti che si sono sottoposti al test fossero cambiati. Lo ha fatto ripetendo un test statico, reso possibile da uno specifico strumento in dotazione del Centro Prove di Quattroruote che rileva i tempi di reazione, fondamentali per la sicurezza in strada, e un paio di esercizi dinamici, consistenti in un semplice parcheggio longitudinale e in uno slalom tra i birilli. “Un test quest’ultimo senza pretese di valenza scientifica ma in ogni caso molto realistico, che ha dimostrato come l’alcol sia in grado di abbassare i freni inibitori” precisa la testata, evidenziando che “nello slalom, infatti, rispetto la performance pre-bevuta, quasi tutti i partecipanti hanno guidato a velocità maggiore e urtato alcuni degli ostacoli presenti, comportandosi in modo meno attento e più spavaldo”.


“Aldilà delle norme di legge che vanno sempre rispettate, il buon senso deve portare l’automobilista ad agire con consapevolezza e prudenza evitando di assumere alcol” mette in risalto il mensile, rimarcando che “qualora, restando nei limiti consentiti, si voglia bere un bicchiere al pasto, il monito è di prestare la massima attenzione e guidare con una cautela maggiore del solito, evitando l’eccessiva confidenza, la sottovalutazione del rischio e la sopravvalutazione delle proprie capacità”. Al test, svoltosi nella pista di proprietà a Vairano (Pavia), hanno partecipato due donne e due uomini, di età, altezza, peso e corporatura differenti. A ciascuno di essi sono state somministrate due “dosi” successive di una stessa bevanda alcolica (vino rosso fermo, prosecco, birra e gin), la prima al termine di un pranzo leggero e la seconda un’ora dopo la prima assunzione. Tali quantità sono servite per analizzare i dati delle tabelle affisse nei locali (fornite già nel 2007 dall’ISS e dal ministero della Salute) che indicano il tasso alcolemico atteso nel sangue in relazione al proprio peso corporeo dopo il consumo dei relativi quantitativi di bevande. A controllare lo svolgimento del test e ad effettuare i rilevamenti è stata una pattuglia della polizia locale di Buccinasco (Milano) con l’etilometro ufficiale in dotazione.


Ai risultati di questo test, va ricordato si sommano i dubbi di molti esperti sull’affidabilità di diversi dispositivi “alcol test fai da te” messi in commercio dopo l’entrata in vigore delle nuove norme del Codice della strada. Foto: “Quattroruote”

Il Papa: uccidere i piccoli è negare il futuro

Il Papa: uccidere i piccoli è negare il futuroRoma, 3 feb. (askanews) – “Non è accettabile ciò che purtroppo negli ultimi tempi abbiamo visto quasi ogni giorno, cioè bambini che muoiono sotto le bombe, sacrificati agli idoli del potere, dell’ideologia, degli interessi nazionalistici. In realtà, nulla vale la vita di un bambino. Uccidere i piccoli significa negare il futuro”. Così Papa Francesco, nel discorso rivolto ai partecipanti al Summit Summit Internazionale sui diritti dei bambini, dal titolo “Amiamoli e proteggiamoli”, organizzato dal Pontificio Comitato per la Giornata Mondiale dei Bambini e che si svolge oggi nella Sala Clementina in Vaticano.


“In alcuni casi – ha ricordato – i minori stessi sono costretti a combattere sotto l’effetto di droghe. Anche nei Paesi dove non c’è la guerra, la violenza tra bande criminali diventa altrettanto micidiale per i ragazzi e spesso li lascia orfani ed emarginati”. “Oggi – ha proseguito il Papa – più di quaranta milioni di bambini sono sfollati a causa dei conflitti e circa cento milioni sono senza fissa dimora. C’è il dramma della schiavitù infantile: circa centosessanta milioni di bambini sono vittime del lavoro forzato, della tratta, di abusi e sfruttamenti di ogni tipo, inclusi i matrimoni obbligati. Ci sono milioni di bambini migranti, talvolta con le famiglie ma spesso soli: il fenomeno dei minori non accompagnati è sempre più frequente e grave”.


“Molti bambini muoiono da migranti nel mare, nel deserto o nelle tante rotte dei viaggi di disperata speranza. Molti altri soccombono per mancanza di cure o per diversi tipi di sfruttamento. Sono situazioni differenti, ma di fronte alle quali ci poniamo la stessa domanda: come è possibile che la vita di un bambino debba finire così?. No. Non è accettabile e dobbiamo resistere all’assuefazione”. “L’infanzia negata è un grido silenzioso che denuncia l’iniquità del sistema economico, la criminalità delle guerre, la mancanza di cure mediche e di educazione scolastica. La somma di queste ingiustizie pesa soprattutto sui più piccoli e più deboli”, ha concluso Bergoglio.

Trump conferma i dazi alla Ue: “Qualcosa di sostanziale. Ci ha trattato molto male”

Trump conferma i dazi alla Ue: “Qualcosa di sostanziale. Ci ha trattato molto male”Roma, 1 feb. (askanews) – Come riportano i media americani, in un incontro con i giornalisti alla Casa Bianca Donald Trump ha detto che con i dazi intende “fare qualcosa di sostanziale” anche nei riguardi dell’Unione Europea: “Se ho intenzione di imporre dazi doganali all’Unione Europea? Volete la risposta vera o quella diplomatica? Assolutamente sì”, l’Ue “ci ha trattato molto male”, ha detto il presidente Usa ai giornalisti nello Studio Ovale.


Trump ha anche fornito dettagli in più su quelli che vuole imporre a Canada, Messico e Cina, precisando che vuole imporre tariffe sulle importazioni di chip per computer, prodotti farmaceutici, acciaio, alluminio, rame, petrolio e gas e che le tariffe sul petrolio e sul gas dovrebbero essere previste entro il 18 febbraio. In precedenza Trump aveva dichiarato di voler imporre una tariffa del 25% al Messico, del 25% al Canada e del 10% alla Cina: ora ha precisato che ridurrà le tariffe sul petrolio canadese al 10%.

I Duran Duran super ospiti a Sanremo, “tornano al Festival dopo 40 anni”

I Duran Duran super ospiti a Sanremo, “tornano al Festival dopo 40 anni”Roma, 31 gen. (askanews) – Ci saranno anche i Duran Duran al Festival di Sanremo. La band inglese – oggi composta da Nick Rhodes, John Taylor, Roger Taylor e Simon Le Bon – sarà sul palco dell’Ariston come ospiti internazionali nella serata di giovedì 13 febbraio 2025.


Ad annunciare la presenza dei Duran Duran come super ospiti è stato il presentatore e direttore artistico del Festival, Carlo Conti, ospite in diretta al Tg1: “Abbiamo l’ok definitivo, torneranno dopo 40 anni”, ha detto Conti.

I 43 migranti in Albania torneranno in Italia. I giudici inviano gli atti alla Corte Ue

I 43 migranti in Albania torneranno in Italia. I giudici inviano gli atti alla Corte UeRoma, 31 gen. (askanews) – Torneranno presto tutti in Italia i 43 migranti portati nei giorni scorsi in Albania. La Corte d’Appello di Roma – Sezione Persona, Famiglia, Minorenni e Protezione Internazionale – ha infatti sospeso il giudizio di convalida dei trattenimenti e rimesso “gli atti alla Corte di Giustizia dell’Unione europea ai sensi degli artt. 267 TFUE, 105 e ss. del Regolamento di procedura e 23 bis dello Statuto della Corte”, come si legge in un passo delle 25 pagine della sentenza.


La decisione dei giudici conferma il metodo adottato nelle altre convalide degli ultimi mesi: “Il giudizio va sospeso nelle more della decisione della Corte di Giustizia. Poiché per effetto della sospensione è impossibile osservare il termine di quarantotto ore previsto per la convalida, deve necessariamente essere disposta la liberazione del trattenuto, così come ha ripetutamente affermato la Corte Costituzionale in casi analoghi (nei quali è stata sollevata questione di legittimità costituzionale nell’ambito di procedimenti di convalida di arresto)”. Erano 49 i migranti (38 bengalesi, 8 egiziani, 2 gambiani, 1 ivoriano) giunti la mattina di martedì 28 gennaio in Albania. Dopo un primo screening, anche sanitario erano stati rinviati in Italia 5 di loro (2 del Bangladesh, 2 del Gambia perché minorenni e 1 Ivoriano vittima di tratta). Un cittadino del Bangladesh era stato poi riportato in Italia giovedì 30 gennaio, in quanto in sede di audizione personale erano emersi fatti meritevoli di ulteriori approfondimenti rispetto alla sua situazione individuale: è rientrato in Italia per essere sottoposto alla ordinaria procedura prevista per i richiedenti asilo.


Per i restanti 43 (cittadini del Bangladesh e dell’Egitto), all’esito delle audizioni della “Commissione territoriale per il diritto d’asilo” erano stati emessi dinieghi per manifesta infondatezza della domanda: per loro era appunto attesa la convalida del trattenimento da parte dei giudici del Tribunale di Roma.

Non convalidato trattenimento 43 migranti in Albania: “Atti a Ue”

Non convalidato trattenimento 43 migranti in Albania: “Atti a Ue”Roma, 31 gen. (askanews) – I giudici della Corte d’Appello di Roma – sezione persona, famiglia, minorenni e protezione internazionale – hanno sospeso i giudizi di convalida dei trattenimenti dei 43 migranti portati, venerdì scorso, in Albania.


I giudici hanno poi rimesso “gli atti alla Corte di Giustizia dell’Unione europea ai sensi degli artt. 267 TFUE, 105 e ss. del Regolamento di procedura e 23 bis dello Statuto della Corte”, come si legge in un passo delle 25 pagine del provvedimento. Erano 49 i migranti (38 bengalesi, 8 egiziani, 2 gambiani, 1 ivoriano) giunti la mattina di martedì 28 gennaio in Albania. Dopo un primo screening, anche sanitario erano stati rinviati in Italia 5 di loro (2 del Bangladesh, 2 del Gambia perché minorenni e 1 Ivoriano vittima di tratta). Un cittadino del Bangladesh era stato poi riportato in Italia giovedì 30 gennaio, in quanto in sede di audizione personale erano emersi fatti meritevoli di ulteriori approfondimenti rispetto alla sua situazione individuale: è rientrato in Italia per essere sottoposto alla ordinaria procedura prevista per i richiedenti asilo.


Per i restanti 43 (cittadini del Bangladesh e dell’Egitto), all’esito delle audizioni della “Commissione territoriale per il diritto d’asilo” erano stati emessi dinieghi per manifesta infondatezza della domanda: per loro era appunto attesa la convalida del trattenimento da parte dei giudici del Tribunale di Roma.

Covid, ex commissario Arcuri assolto per caso delle mascherine dalla Cina: l’abuso di ufficio non è più reato

Covid, ex commissario Arcuri assolto per caso delle mascherine dalla Cina: l’abuso di ufficio non è più reatoRoma, 31 gen. (askanews) – Assolto perché il fatto non è più previsto dalla legge come reato. Con questa motivazione il gup del tribunale di Roma ha fatto cadere le contestazioni di abuso d’ufficio nei confronti dell’ex commissario all’emergenza Covid, Domenico Arcuri, riguardo il procedimento su una maxi fornitura di mascherine. Nel caso sono coinvolte anche una decina di altre persone. Per questi gli atti sono stati mandati alla Consulta.


La sentenza nei confronti di Arcuri è stata emessa al termine del rito abbreviato. Sulla base della richiesta della Procura capitolina è stata sollevata la questione di costituzionalità in relazione alla attuale formulazione dell’accusa di traffico di influenze illecite. I pubblici ministeri nei mesi scorsi avevano chiesto 16 mesi di pena per Arcuri. La requisitoria è stata fatta però prima che venisse abolito il reato di abuso d’ufficio. Rispetto agli 800 milioni di mascherine pagate oltre 1,2 miliardi alla Cina per fronteggiare la pandemia, è già stata archiviata l’accusa di corruzione ed è venuto meno pure il peculato.