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L’Irlanda presenta le novità 2023: turismo tra cultura e ambiente

L’Irlanda presenta le novità 2023: turismo tra cultura e ambienteMilano, 2 mar. (askanews) – L’Irlanda ha presentato i temi e le novità della propria offerta turistica anche in Italia. Ecco su cosa si sono focalizzate le proposte del Turismo irlandese per il 2023.
Irlanda protagonista al cinema e non solo. Vero protagonista del 2023, “Gli Spiriti dell’isola”, tra i favoriti agli Oscar con numerose nomination e vincitore di ben 3 Golden globes e 4 Bafta, è sato girato tra le isole Aran e Achill Island, dove è possibile prendere parte anche in modo autonomo a tour dedicati ai luoghi delle riprese. Alte le aspettative anche per “Conversations with Friends”, tratto dal best seller di Sally Rooney, è ambientato tra Dublino e la costa Ovest con molte scene girate in Irlanda del Nord, tra Belfast e Ballycastle. L’Irlanda del Nord, regina ormai incontrastata dei film fantasy, dopo “Il Trono di Spade”, la saga più famosa di tutti i tempi, ha ospitato le riprese del colossal “Dungeons & Dragons: Honor Among Thieves”, ispirato dal gioco di ruolo omonimo, prossimamente nei cinema.
La cultura degli eventi irlandesi. Grandi e piccoli festival per respirare l’atmosfera irlandese e le tradizioni locali.
Gli eventi sono ora tornati protagonisti e sono un elemento centrale dell’offerta culturale irlandese. Tra i grandi classici ecco gli highlights segnalati:
San Patrizio 16-19 marzo 2023 Anche per il 2023 sarà uno dei momenti più importanti dell’anno grazie ai numerosi festival che animeranno differenti città e contee di tutta l’isola, a partire dalla tradizionale Parata di Dublino.
Bloomsday, il 12-18 giugno a Dublino Una celebrazione internazionale dedicata a una delle opere più iconiche della letteratura inglese, l’Ulisse di James Joyce. La città si trasforma in un vivace laboratorio culturale a cielo aperto, adottando, ormai è tradizione, l’usanza di agghindarsi in stile edoardiano, come fanno ogni anno i fan del celebre scrittore.
Derry Halloween, 28-31 ottobre a Derry-Londonderry È il più grande festival a tema “notte degli spiriti” d’Europa: il?Derry Halloween Festival?si svolge nella splendida città fortificata di Derry~Londonderry, in Irlanda del Nord, che ogni anno accoglie più di 90mila visitatori. Le strade di Derry~Londonderry si affollano di?persone travestite con costumi spaventosi, e si possono degustare piatti tipici, vivere teatro di strada, assistere a spettacoli di luce mozzafiato e ascoltare musica dal vivo.
Púca Festival (28-31 ottobre TBC) Contea di Meath L’iconico festival, che celebra l’Irlanda come terra d’origine della notte degli spiriti, è un tripudio di spettacoli, racconti, musica e scherzi, proprio come vuole la tradizione di Halloween nella Boyne Valley, dove sono presenti luoghi chiave della storia e della cultura celtiche.
Bram Stoker Festival (27-30 ottobre) Dublino In occasione di questo festival molto amato dai dublinesi e dai fan di tutto il mondo del più celebre dei vampiri, il celebre “Dracula”, la capitale irlandese è animata da eventi, spettacoli, momenti di divertimento e incontri.
Questi – spiegano dall’Ente turistico irlandese – sono le manifestazioni di maggiore eco, ma tutti i mesi c’è qualcosa in ogni parte dell’isola con un accattivante attenzione sul food & beverage, la musica e lo sport con iniziative, per esempio, quali il Galway International Oyster Festival, a settembre, il Guinness Cork Jazz Festival a ottobre o, sempre per restare in tema di musica, un evento in costante crescita come il Wexford Opera Festival (24 ottobre-5 novembre 2023), giunto alla 72esima edizione e capace di regalare non poche soddisfazioni agli amanti del bel canto.
Altre novità riguardano, per esempio, The Titanic Experience Reimagined di Belfast, museo interattivo che riapre i battenti a partire dal 4 marzo. Oppure il compleanno della Wild Atlantic Way, che compie 10 anni: una delle strade panoramiche più belle del mondo, lunga 2.500 km. Da segnalare anche il nuovo National Surf Centre (investimento di 2,7 milioni di euro) presso la spettacolare baia di Strandhill, nella contea di Sligo, con 4 scuole dedicate al surf.

Turismo: glamping in Argentina nell’area della Salinas Grandes

Turismo: glamping in Argentina nell’area della Salinas GrandesMilano, 2 mar. (askanews) – Oltre i 3000: l’altitudine è quella dei grandi viaggi e lo spettacolo non delude. Un’istantanea rifrange il bianco abbacinante dei granelli di sale e accoglie i viaggiatori: è l’area delle Salinas Grandes, tra le più vaste al mondo che si estende nel Nord dell’Argentina, diventa la stupefacente scenografica che avvolge il Pristine Salinas Grandes Luxury Camp.
Il glamping esclusiva Latitud Patagonia (brand di Quality Group per il mercato italiano) si caratterizza per l’atmosfera ricercata in cui relax e comfort si fondono nello stile nordico che richiama i colori di questa regione ancora tutta da scoprire.
L’armonia disegna la struttura e pervade l’atmosfera, definendo le linee di un modello di economia circolare. Alla grande attenzione per la salvaguardia dell’ambiente – che significa utilizzo di materiali certificati, piattaforme rialzate per impedire l’erosione del suolo, politica plastic free fino all’energia prodotta al 100% da fonti rinnovabili – si unisce il coinvolgimento delle comunità locali che contribuiscono allo sviluppo e all’organizzazione del rifugio d’eccellenza. Non a caso il plus si ritrova a tavola, in una proposta di ristorazione gourmet che miscela ingredienti e sapori di questo territorio.
Per ritrovare il contatto con la natura e riscoprire i bisogni essenziali, senza rinunciare ai comfort, l’operatore gioca la carta dell’eco chic anche tra fronde e frasche della foresta di Misiones, nell’esclusiva Riserva Naturale di Puerto Bemberg. Qui, si trova il Pristine Iguazú Luxury Camp che aprirà i battenti il 1 Agosto nella privacy della giungla, struttura che unisce avventura, relax nelle confortevoli tende suite di fronte al fuoco del tramonto che accende le acque del Paraná.
I Pristine Luxury Camps sono scrigni di emozioni commercializzati in esclusiva da Latitud Patagonia che da oltre 40 anni disegna viaggi preziosi in Argentina, Bolivia, Cile, Galapagos e Antartide.
“Una soluzione lussuosa e totalmente ecosostenibile per l’unica struttura che si trova sulla Salinas Grandes – commenta il titolare Latitud Patagonia Francesco Vitali – Offriamo un’ un’esperienza memorabile che sta dando un ottimo riscontro”.
Il turismo in Argentina, aggiunge Marco Peci, è un mercato che dopo lo stop dovuto al Covid “ha avuto un’accelerazione fortissima” tanto che “in termini di prenotazioni siamo ai livelli registrati nel 2019 prima della pandemia”.

Magnisi e Figlioli nel Cda del Consorzio di tutela vini doc Sicilia

Magnisi e Figlioli nel Cda del Consorzio di tutela vini doc SiciliaMilano, 2 mar. (askanews) – In attesa che la prossima settimana il Cda del Consorzio di Tutela Vini DOC Sicilia voti il presidente, l’assemblea dei soci ha eletto nei giorni scorsi i componenti del direttivo. Due i consiglieri che entrano in Consiglio: Roberto Magnisi, direttore di Duca di Salaparuta e Florio, e l’enologo della cantina sociale Birgi, Giuseppe Figlioli, rispettivamente al posto di Laurent Bernard de La Gatinais della Cantina Rapitalà e Nicolò Vinci della Cantina Europa.
Confermati i restanti dieci, ovvero il presidente finora in carica Antonio Rallo (ad di Donnafugata), i vicepresidenti finora in carica Giuseppe Bursi (presidente Settesoli) e Filippo Paladino (vicepresidente Colomba Bianca) oltre i consiglieri Vincenzo Ampola (presidente cantine Petrosino), Gaspare Baiata (presidente cantine Paolini), Salvatore Chiantia (presidente cantina La Vite), Rosario Di Maria (presidente cantina Ermes), Alessio Planeta (ad di Planeta), Letizia Russo (Feudo Arancio) e Alberto Tasca (ad di Tasca d’Almerita).

Salute, Luiss: equità di genere lontana in posizioni apicali

Salute, Luiss: equità di genere lontana in posizioni apicaliRoma, 2 mar. (askanews) – E’ stato presentato, nell’ambito di un evento organizzato a Villa Blanc, il primo Rapporto dell’Osservatorio sull’equità di genere della leadership in sanità nato dalla collaborazione tra la Luiss Business School e l’associazione Leads – Donne Leader in Sanità – con l’obiettivo di monitorare e favorire la parità di genere nella leadership partendo dal concetto di equa rappresentanza, per chi ricopre ruoli di primo piano nel settore pubblico o in quello privato, come elemento fondante di equità e sviluppo sostenibile degli operatori del settore e della società più in generale.
L’Osservatorio elabora il Gender Leadership Index in Health che misura il rapporto tra la distribuzione di genere nelle posizioni apicali e la distribuzione di genere sull’occupazione totale in sanità.
Ad introdurre l’evento Andrea Prencipe, rettore della Luiss Guido Carli e i saluti di Raffaele Oriani, Dean della Luiss Business School e di Patrizia Ravaioli, presidente Leads e direttore generale Formez PA. Maria Isabella Leone, professoressa Associata della Luiss Business School; e Marina D’Artibale, socia fondatrice di Leads, hanno illustrato i risultati del Rapporto. Hanno partecipato alla tavola rotonda, moderata da Antonio Polito, editorialista del Corriere della Sera: Giovanni Leonardi, segretario generale del ministero della Salute; Anna Maria Moretti, presidente della Società Internazionale di Medicina di Genere e Responsabile della Struttura Malattie dell’Apparato Respiratorio dell’Ospedale Santa Maria GVM Bari; Antonella Polimeni, rettrice della Sapienza Università di Roma e Walter Ricciardi, professore di Igiene e Sanità pubblica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma.
L’evento – si si spiega – è stato l’occasione per presentare il Rapporto annuale dell’Osservatorio che fotografa lo stato attuale e l’evoluzione della equità di genere nella leadership nel settore sanitario italiano fornendo, per la prima volta, una panoramica completa che include l’ambito pubblico e quello delle aziende farmaceutiche e dei dispositivi medici.
Il settore pubblico ha storicamente una maggiore partecipazione femminile: si è passati, infatti, dal 59% delle donne occupate nel 2001 al 68% del 2020. Il livello di occupazione complessivo, invece, è diminuito nel tempo come conseguenza delle politiche di razionalizzazione del sistema sanitario pubblico. Questa riduzione ha avuto un impatto maggiore sugli uomini, mentre il numero delle donne è continuato a crescere: nel 2020 a seguito della pandemia il numero di occupati è aumentato di più di 13000 unità, quasi esclusivamente di genere femminile. Lo studio rileva che a fronte di una maggiore partecipazione nel mercato del lavoro della sanità pubblica, però, non corrisponde una maggiore rappresentanza di donne nei ruoli apicali. Il Gender Leadership Index in Health, mostra – infatti – una forte sottorappresentanza nelle posizioni di leadership, con un trend che – ceteris paribus – porterebbe all’equi-rappresentanza tra 150 anni. Un giovane che entra, oggi, nel settore pubblico incontra 7 dirigenti dello stesso sesso, se è uomo, e meno di 2 se è donna. Sempre con riferimento al settore pubblico, il report evidenzia, poi, delle differenze riconducibili al tema della progressione di carriera: nel 2020 è donna il 34,7% dei direttori di struttura semplice e solo il 18% di quella complessa.
Il focus sulla situazione delle regioni italiane, realizzato disaggregando il Gender Leader Index in Health, restituisce la fotografia di un Paese con grandi discrepanze: se infatti in Campania, Sicilia, Calabria e Lazio siamo a metà strada verso l’equi-rappresentanza, in Veneto, Provincia Autonoma di Bolzano e Valle D’Aosta, ci si allontana molto. Allo stesso tempo, però, i dati riflettono forti diversità nella percentuale di donne occupate e nella quota di leader rispetto al numero di occupati.
Con riferimento al settore privato, la situazione è generalmente migliore rispetto al settore pubblico. I dati per il comparto farmaceutico evidenziano un miglior bilanciamento fra uomini e donne nella forza lavoro: nel 2011 il 41,78% degli occupati erano donne, nel 2020 il 43,36%. L’indice raggiunge l’equi-rappresentanza nel 2020 per coloro che rivestono posizioni di quadro mentre a livello dirigenziale le donne sono ancora sottorappresentate. Per le aziende dei dispositivi medici si evidenzia la prevalenza della leadership maschile: nell’ultimo anno di rilevazione, fatto cento il totale degli occupati, ha ruoli di responsabilità il 14% degli uomini contro il 4,83% delle donne.

Migranti, Feltri: partire è un po’ morire… Majorino: “Indegno”

Migranti, Feltri: partire è un po’ morire… Majorino: “Indegno”Milano, 2 mar. (askanews) – “Agli extracomunitari ricordo un vecchio detto italiano: partire è un po’ morire. State a casa vostra”. È il tweet con cui il giornalista Vittorio Feltri, eletto consigliere regionale in Lombardia con Fratelli d’Italia, commenta il naufragio di Crotone in cui hanno perso la vita almeno 67 persone, tra cui molti bambini.
Affermazione che provoca la reazione del consigliere del Pd Pierfrancesco Majorino: “Non ci sono attenuanti per lo schifo, lo sconcerto e la vergogna che le parole di Feltri generano. Non è questione di essere provocatorio o corrosivo. È questione di mostrarsi umani. E Feltri dimostra di non esserlo. C’è da provare vergogna che Feltri sia stato eletto consigliere regionale. È non solo inadatto. È indegno di ricoprire quel ruolo. La Presidente Meloni deve intervenire e non continuare a girare la testa dall’altra parte. È lei che ha fortemente voluto questo provocatore alla guida della lista di Fratelli d’Italia a Milano. Non accampi scuse dicendo che si trova all’estero. Se tace vuol dire che è complice e che condivide il pensiero di Feltri”.

Solidarietà, premiati progetti per la ricerca e l’assistenza

Solidarietà, premiati progetti per la ricerca e l’assistenzaRoma, 2 mar. (askanews) – Il Terzo Settore ha bisogno di azioni mirate e concrete con questo spirito agisce da oltre 50 anni la Fondazione Giovan Battista Baroni, finanziando progetti di valore su tutto il territorio di Roma e della Regione Lazio. Stamane si è svolta, nella prestigiosa sede del Circolo Canottieri Aniene la cerimonia di premiazione dei Bandi 2022 a sostegno della disabilità motoria e neuromotoria dedicati all’assistenza, alla ricerca e allo sport.
A fare gli onori di casa insieme al presidente del Circolo Massimo Fabbricini, il presidente della Fondazione Giuseppe Signoriello e il testimonial sportivo e campione paralimpico di scherma Edoardo Giordan. La premiazione è stata soprattutto un momento di incontro e confronto fra tante realtà, Associazioni ed Enti, che offrono supporto costante a chi affronta quotidianamente le problematiche legate alla disabilità. La Fondazione Baroni anche quest’anno ha devoluto complessivamente 280,000 euro per sostenere i 13 progetti individuati e ritenuti meritevoli da parte del Consiglio Direttivo.
Molti gli ospiti intervenuti alla cerimonia, fra di loro in qualità di premianti: il presidente del Coni, Giovanni Malagò; il direttore del Messaggero, Massimo Martinelli; il giornalista dell’Ansa, Martino Iannone; la giornalista e inviata di Sky TG24, Stefania Trapani; Giacomo Perini, canottiere paralimpico del Circolo Canottieri Aniene. All’evento, moderato da Giancarlo Leone, giornalista e amministratore delegato Q10 Media e Greta Mauro giornalista e conduttrice Rai, ha portato i suoi saluti anche il ministro della salute Orazio Schillaci, che ha ricordato a tutti i presenti l’importanza e il valore della ricerca. Tra gli altri ospiti presenti, dimostrando ancora una volta la loro attenzione alle tematiche del Terzo Settore: Eleonora Daniele, conduttrice di Storie Italiane, Federico Ruffo giornalista e conduttore di ‘Mi Manda Rai 3’, Roberta Ammendola volto di Rai Italia, la scrittrice e giornalista Eugenia Romanelli e molti altri sostenitori della Fondazione.
I Bandi per la ricerca scientifica della Fondazione Baroni sono stati assegnati a tre importanti centri che operano nel territorio della Regione Lazio, per un importo complessivo pari ad Euro 100.000,00: La Fondazione Santa Lucia IRCCS per il progetto di valutazione sull’efficacia di un nuovo sistema multisensoriale per la riabilitazione dell’arto superiore nei sopravvissuti all’ictus.
L’Università degli Studi di Roma Tor Vergata – Dipartimento di Medicina dei Sistemi per il suo studio sulla “cefalea a grappolo cronica farmacoresistente e neurostimolazione cerebrale”: un potenziale strumento innovativo di trattamento per ridurre il peso della malattia. L’ASL Roma 2 per aver proposto un progetto di teleassistenza e teleriabilitazione in pazienti affetti da lesioni motorie e neuromotorie.
I Bandi dedicati allo Sport sono stati assegnati a cinque progetti per un totale di Euro 80.000,00: L’Associazione ASD Startup, propone corsi di basket dedicati a ragazzi affetti da autismo e disabilità per promuovere l’inclusione e la cultura dello sport. L’ASD Velasport con il progetto “Buon Vento” prevede l’organizzazione di vacanze “sportive” rivolte a persone con disabilità cognitiva, motoria e neuromotoria attraverso uscite in barca a vela sul lago di Martignano. L’ASD Arrampica Roma ha presentato corsi di arrampicata sportiva rivolti a ragazzi con svantaggi psicofisici. L’Associazione Arca – Comunità il Chicco Onlus propone una serie di attività motorie e sportive per migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità, che vivono nella loro Comunità. Infine, ASD Sport United con il progetto “Lo sport è inclusivo” vuole continuare a diffondere la cultura dell’attività sportiva quale tramite di inclusione sociale delle persone con Autismo e disabilità intellettiva e relazionale.
Ad aggiudicarsi i Bandi per l’Assistenza e la Solidarietà, per un importo totale di Euro 100.000,00, sono stati cinque progetti: Pulcinella Lavoro Coop. Sociale A.R.L con “Valgo anch’io – X edizione”, che prevede l’inserimento professionale delle persone con disabilità attraverso la formazione nel settore della ristorazione. Il Centro per L’Autonomia Michele Iacontino con i corsi di formazione per la figura del consulente alla pari (peer counselor), destinato a persone disabili. Le mille e una Notte Cooperativa Sociale con “Prova di coraggio” presenta il progetto pensato per favorire l’inclusione sociale delle persone con disabilità al fine di favorire la partecipazione attiva alla vita sociale, mediante laboratori e attività in ambito naturalistico.
L’Associazione Hermes APS con il progetto “Doggy Slurp”, prevede l’avvio di un’attività in un’ottica di “imprenditoria solidale” in cui siano le stesse persone in situazione di disagio a “lavorare in modo produttivo”. Progetto Sinapsi APS propone per il secondo anno consecutivo, un percorso ricreativo/educativo denominato “Inclusion Summer Camp”, dedicato a bambini e ragazzi con disabilità intellettiva e relazionale che non frequentano servizi diurni o residenziali. Saranno svolte attività grafiche ed espressive, attività sportive, piscina, attività ludiche di gruppo.
La Fondazione Giovan Battista Baroni è attiva dal 1972, grazie alla generosità del suo fondatore, che attraverso un lascito e la sua volontà testamentaria ha permesso di aiutare per oltre cinquant’anni tantissime persone. Lo scopo esclusivo dell’Ente è quello di promuovere la solidarietà e l’inclusione delle persone svantaggiate per disabilità. Per proseguire nella sua opera e raggiungere con il proprio sostegno sempre più persone, la Fondazione G. Baroni, ha bisogno della generosità di chi sceglierà di portare avanti i propri valori attraverso il 5xmille, donazioni, legati e altre forme di sostentamento (C.F. 80416260588).

Newsweek: il Gemelli migliore ospedale d’Italia, 38° nel mondo

Newsweek: il Gemelli migliore ospedale d’Italia, 38° nel mondoRoma, 2 mar. (askanews) – Il Policlinico Universitario A. Gemelli Irccs si conferma per il terzo anno consecutivo il “migliore ospedale d’Italia”, secondo la classifica stilata dal magazine americano Newsweek in collaborazione con Statista Inc. pubblicata oggi. Una conferma di eccellenza che si ritrova anche nella classifica “mondo” dove il Gemelli si attesta al 38° posto generale cioè nella ristretta cerchia dei migliori ospedali internazionali. Sono solo 5 gli ospedali italiani nella top 100 mondiale e 13 nella top 250 secondo il ranking stilato da un board di esperti internazionali. Nell’edizione 2023 dei World’s best hospitals sono stati esaminati oltre 2.300 ospedali di 28 nazioni.
Ancora un anno difficile da affrontare negli ospedali, per la ‘coda’ del Covid, alla quale si è aggiunta la crisi energetica e la guerra russo-ucraina. Ma la qualità nell’offerta assistenziale offerta a tutta la popolazione non ha subito arretramenti, anzi il Gemelli – evidenzia una nota – ha continuato ad assicurare innovazione ed eccellenza nelle cure.
“Siamo davvero molto felici della conferma del nostro ranking e in particolare di essere ancora al vertice delle strutture ospedaliere nazionali – dichiara il Presidente della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs, Avv. Carlo Fratta Pasini -. L’attuale congiuntura offre straordinarie prospettive di crescita ulteriore sia nelle attività cliniche che in quelle di ricerca, ma anche severe preoccupazioni per l’aumento dei costi e per i limiti e i vincoli all’accesso ai fondi pubblici da parte di un ente come il nostro, che viene riduttivamente considerato di natura privatistica, nonostante il carattere non profit, la missione rivolta a tutti i bisognosi di cure e l’approccio cristiano alle persone malate”.
“Il singolare ruolo del Gemelli – prosegue il Presidente Fratta Pasini – , che da un lato si fa carico di oltre un quinto dei bisogni sanitari dei cittadini del Lazio, specie di quelli a complessità più elevata, e dall’altro riesce a superare nella qualità delle cure ogni altra struttura sanitaria nazionale, deve trovare adeguato riconoscimento e sostegno sia presso il nuovo governo regionale che presso quello nazionale. Siamo fiduciosi che ciò spossa avvenire in tempi ragionevoli e particolarmente grati della benevola attenzione e della considerazione che ci viene dimostrata”.
“È con legittimo orgoglio e grande soddisfazione che abbiamo appreso i risultati della nuova classifica di Newsweek – afferma il Direttore Generale della Fondazione Policlinico Gemelli, Prof. Marco Elefanti -. Condivido questa bella notizia con l’intera comunità del Gemelli e dell’Università Cattolica, cui esprimo sentimenti di grande gratitudine per l’impegno quotidiano nel garantire le migliori cure a tutte le persone che si rivolgono con fiducia al nostro Ospedale. Il raggiungimento di risultati di questo livello su scala internazionale non può coniugarsi con sistemi di regolazione e di rimborso che uniformano le strutture sanitarie per acuti ad alta complessità con quelle impegnate nel trattamento di casi di medio bassa complessità talvolta peraltro contraddistinte, queste ultime, da scelte volte a privilegiare specifiche aree specialistiche a maggiore convenienza. Si rende con urgenza necessaria – considera il DG Elefanti -, per consentire un rafforzamento del posizionamento a livello internazionale delle più qualificate e complesse strutture ospedaliere del Paese, l’introduzione di un sistema di finanziamento e di valutazione dedicato e specifico, che superi la dimensione regionale e miri a creare le condizioni per la realizzazione di una rete di qualificate strutture di interesse nazionale”.
Nell’edizione 2023 dei World’s best hospitals, sono stati esaminati oltre 2.300 ospedali di 28 nazioni. Ogni ospedale viene valutato con un punteggio derivante dal parere di esperti, dai dati di patient satisfaction, dalle metriche che descrivono la qualità degli ospedali (es. qualità dei trattamenti, tempi d’attesa, misure di igiene, safety dei pazienti, numero di pazienti per medico/infermiere), e da un’indagine sull’implementazione dei PROMs (Patient Reported Outcome Measures). Alla fine di questa impegnativa ricognizione, un board di esperti internazionali stila il ranking dei Global Top 250 e una serie di ‘top list’, nazione per nazione. Obiettivo finale è fornire ai pazienti uno strumento per prendere decisioni informate circa la scelta dell’ospedale migliore per le loro necessità di salute e offrire agli ospedali un benchmark composito, indicativo delle loro performance rispetto a strutture simili a livello nazionale e internazionale.

Vergara: sale operative vigilanza privata collaborino con pubblico

Vergara: sale operative vigilanza privata collaborino con pubblicoMilano, 2 mar. (askanews) – “In Italia sono operativi oltre duemila istituti di vigilanza, con altrettante sale di videocontrollo, che potrebbero essere di supporto a quelle gestite dalle forze dell’ordine. La tecnologia può essere la nostra migliore alleata per fronteggiare l’aumento dei reati predatori in Italia. Furti e rapine hanno registrato un ulteriore consistente incremento aumentando la percezione di insicurezza nelle famiglie. Tuttavia serve un nuovo approccio culturale. Se a Londra ci sono 600mila impianti di videosorveglianza, gestiti da servizi di vigilanza privata, a Roma, invece, esistono solo 3200 sistemi di videocontrollo. Questi numeri dimostrano che manca una cultura sulla sicurezza”. Lo ha detto Domenico Vergara, presidente dell’Osservatorio nazionale di Vigilanza per la Sicurezza, nel corso del webinar “Le case degli italiani come Fort Apache” promosso dall’OnaViSi.
“Purtroppo ci sono tante famiglie e imprese, che ancora oggi affidano la propria sicurezza a strutture e operatori non specializzati. Per un’azione efficace in termini di deterrenza è opportuno rivolgersi a istituti di vigilanza, regolarmente autorizzati dalle Prefetture, in grado di garantire assistenza 24 ore al giorno con l’intervento immediato delle pattuglie, in caso di emergenza, tutelando persone e beni”. “In Italia – aggiunge Vergara – sono operativi oltre duemila istituti di vigilanza con un fatturato medio di circa tre miliardi di euro e poco più di 86 mila guardie giurate. Un vero e proprio piccolo ‘esercito’ a disposizione della sicurezza pubblica in grado di prestare servizio presso i siti statici. Dalla sinergia tra pubblico e privato è possibile arginare la deriva criminale che è tornata ad assediare il nostro Paese”.
A raccogliere la proposta del presidente Vergara è stata Giuseppina Castiello, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri: “Il governo ha confermato l’attenzione al tema della sicurezza dei cittadini già nella legge di Bilancio 2023 rinnovando il ‘bonus’ per la videosorveglianza – ha detto Castiello – E’ solo un primo passo di un cammino più complesso che parte dalla revisione necessaria della riforma Cartabia che ha mostrato alcuni limiti per ciò che attiene la repressione di alcuni reati che rischiano di restare impuniti. Stiamo lavorando al nuovo Piano Sicurezza che dovrà essere ancora più incisivo per debellare la microcriminalità attraverso una maggiore presenza delle forze dell’ordine sui territori. Sul piano delle tecnologie è importante mettere nelle migliori condizioni possibili sia i privati che gli enti locali di poterne usufruire. La politica deve agire in questo senso riservando i fondi necessari a garantire maggiore sicurezza agli italiani”.
Secondo Annarita Patriarca, segretario dell’Ufficio di Presidenza della Camera dei Deputati, “bisogna favorire con ogni mezzo l’interazione tra impianti pubblici e privati di videosorveglianza agendo prioritariamente sull’aggiornamento e sulla manutenzione affinché riescano a dialogare correttamente tra loro”. “Sono stati previsti 15 milioni di euro per il triennio 2023/2025 per la videosorveglianza e 36 milioni di euro legati al Patto per la sicurezza urbana, oltre agli incentivi fiscali riconfermati nell’ultima Finanziaria – ha detto Patriarca – Bisogna però censire gli impianti già esistenti verificandone la funzionalità. A Napoli, ad esempio, su 800 dispositivi ne sono in funzione solo il 72%. Siamo ben lontani da esperienze di altre capitali europee che già sono indirizzate all’utilizzo dell’intelligenza artificiale e dei sensori audio e di movimento che sono in grado di far scattare l’allarme in tempo utile a un’efficace azione di prevenzione da parte delle forze dell’ordine. Voglio ricordare, infine, l’importanza di una misura cara a Forza Italia come quella del Poliziotto di quartiere, che ha consentito di aumentare di molto la percezione di sicurezza dei cittadini favorendo il dialogo con donne e uomini in divisa”.
Sulla presenza delle forze dell’ordine si è soffermata Carla Giuliano (M5s), Commissione Giustizia della Camera: “Grazie a un nostro emendamento, accolto dal governo, è stato istituito un Fondo di 4 milioni di euro per l’assunzione di personale tra le forze di polizia e i vigili del Fuoco. Grazie ad altri nostri due emendamenti presentati in Commissione Giustizia, accolti dal governo, sono state previste assunzioni per funzionari giuridico-pedagogici e nuove assunzioni nella polizia penitenziaria – ha detto – Misure necessarie a rinforzare due settori fondamentali per la sicurezza pubblica. Per ciò che attiene le nuove tecnologie bisogna informare i cittadini in modo esaustivo sulle agevolazioni e sull’utilità che gli impianti di videosorveglianza ricoprono. Spetta non solo ai politici ma anche ai tecnici colmare questo vulnus. Anche sul piano della riforma Cartabia, bisogna intervenire per far tornare alcuni reati predatori nell’ambito di quelli procedibili d’ufficio. Mi riferisco proprio ai furti aggravati che, con la riforma, sono procedibili a querela di parte. Lo ritengo un grave errore”.
Sempre sul tema della sicurezza è intervenuto Vincenzo Moretta, presidente della Fondazione dei Dottori commercialisti e degli Esperti contabili di Napoli: “Le statistiche degli ultimi mesi sono allarmanti – ha sottolineato Moretta – Cinquecento infrazioni al giorno sono inammissibili. I cittadini e i professionisti che assistono le imprese hanno percepito il timore di vedersi violati nella propria casa o nella propria azienda spesso con modalità violente. Oggi ci sono una serie di incentivi fiscali che il governo ha confermato spetta a noi guidare imprese e famiglie per cogliere queste opportunità”. (nella foto: Domenico Vergara, presidente Onavisi)

Al via “Connessioni delicate”, progetto su minori e digitale

Al via “Connessioni delicate”, progetto su minori e digitaleRoma, 2 mar. (askanews) – Il dibattito sull’utilizzo di internet da parte dei minori è un tema sempre attuale per la crescente pervasività degli strumenti tecnologici e per l’utilizzo che ne viene fatto sia da parte dei genitori, sia da parte dei più piccoli. Per sensibilizzare le famiglie sul corretto utilizzo dei dispositivi – come tablet, computer e smartphone – e delle piattaforme digitali con i bambini, le associazioni di pediatri ACP, FIMP e SIP in collaborazione con Meta e Fondazione Carolina lanciano su tutto il territorio nazionale il progetto “Connessioni delicate”. I primi risultati del progetto sono stati presentati a Roma nel corso di un evento a Binario F, il Community hub dedicato alle competenze digitali di Meta.
L’iniziativa, spiega una nota, si propone di promuovere consapevolezza sul corretto uso della tecnologia e buone pratiche in questo campo grazie alla guida esperta e attenta di oltre 11.000 medici pediatri presenti su tutto il territorio nazionale, ai quali verranno forniti momenti di formazione ed informazione – oltre a materiali educativi e multimediali disponibili anche per le famiglie sul sito www.minorionline.com – dedicati alla prevenzione dei pericoli in cui i minori possono incorrere online.
Il lancio su scala nazionale segue una prima fase pilota del progetto, realizzata lo scorso anno da un pool di medici pediatri volontari che ha coinvolto circa 800 famiglie in tutta Italia, alle quali è stato sottoposto un questionario anonimo sulle abitudini e i comportamenti online. Dai risultati è emersa una scarsa percezione delle famiglie sui rischi dell’uso improprio della tecnologia digitale: dai sintomi della dipendenza, ai principali pericoli in termini di salute psicofisica, come sexting e grooming. Questi risultati hanno permesso di redigere un primo “Bilancio sulla salute digitale”, un documento che consentirà ai pediatri di definire i parametri di sviluppo psicofisico dei bambini, con particolare attenzione alla sfera del digitale.
I risultati del progetto pilota hanno costituito anche la base per organizzare, a partire dal mese di aprile, training frontali di approfondimento, da effettuare da remoto, per dare ai pediatri tutti gli strumenti per guidare i genitori e aiutarli a capire, ad esempio, quale è l’età sotto la quale è sconsigliato l’uso della tecnologia o l’importanza di dedicare totale attenzione ai bambini durante il momento dell’allattamento. Un Comitato Scientifico, composto da due professionisti per ogni ente coinvolto, ha realizzato il materiale necessario all’avvio dell’iniziativa. Meta e Fondazione Carolina, nata in memoria di Carolina Picchio – prima vittima riconosciuta in Italia di cyberbullismo – hanno collaborato alla realizzazione di materiale formativo e metteranno a disposizione strumenti di supporto per le famiglie e i percorsi formativi per i pediatri.

Covid, familiari vittime: si riscrive storia strage bergamasca

Covid, familiari vittime: si riscrive storia strage bergamascaMilano, 2 mar. (askanews) – “Da oggi si riscrive la storia della strage bergamasca e Lombarda, la storia delle nostre famiglie, delle responsabilità che hanno portato alle nostre perdite. La storia di un’Italia che ha dimenticato quanto accaduto nella primavera 2020, non a causa del Covid19, ma per delle precise decisioni o mancate decisioni”. Il direttivo dell’associazione dei familiari delle vittime Covid19 #Sereniesempreuniti commenta così la chiusura delle indagini della Procura di Bergamo che nella maxi inchiesta sul Covid-19 ha rinviato a giudizio circa 20 persone tra cui l’ex premier Giuseppe Conte e l’ex Ministro della Salute Roberto Speranza. Con loro il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana e l’ex assessore al Welfare Giulio Gallera e alcuni membri del Cts e altri dirigenti.
Dopo 3 anni di indagini, si legge in un comunicato, il Procuratore aggiunto titolare del fascicolo, dottoressa Maria Cristina Rota, insieme al suo team di magistrati, ha individuato delle responsabilità precise nella gestione della primissima fase della pandemia che coinvolgono il settore politico/istituzionale. Responsabilità che riguardano due fatti evidenziati da subito dai familiari con gli esposti presentati in Procura: la mancata zona rossa della bassa Valle Seriana e la mancata attivazione del piano pandemico nazionale mai aggiornato dal 2006.
“Da sempre ci siamo battuti per la verità per i nostri cari – continuano gli esponenti del direttivo dell’associazione – nonostante l’omertà che ha sempre contraddistinto questa storia. Siamo andati avanti senza mai scoraggiarci nel percorso di memoria e di giustizia, confidando nella magistratura. Questa decisione non ci restituisce i nostri cari e non cancella le lacrime che abbiamo versato, ma onora la memoria di chi ha pagato in prima persona. A noi che restiamo dà la forza per continuare a combattere con ancora più determinazione le nostre battaglie: quelle della memoria e della difesa della dignità della vita e della morte, perché il sacrificio dei nostri cari non sia vano e mai più una pandemia o una qualsivoglia emergenza ci trovi così impreparati”.