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Fiume Po, Autorità: bacinizzazione non in linea con scelte Ue

Fiume Po, Autorità: bacinizzazione non in linea con scelte UeMilano, 6 set. (askanews) – “Un’eventuale proposta di bacinizzazione del Po, già discussa nel recente passato e, peraltro, bocciata anche dalle stesse Regioni, non è in linea con le scelte indicate oggi dall’Europa. Stiamo lavorando con Aipo alla realizzazione del Pnrr Rinaturazione Po e dovremo uniformarci alla Restoration law che prevede in Europa 25 mila km di fiumi a corrente libera. Sarà fondamentale lavorare insieme al mondo agricolo e agli altri portatori di interesse per contemperare le varie esigenze dentro un quadro di eventi climatici estremi sempre più complicato”. A sottolinearlo è Alessandro Bratti, Segretario Generale dell’Autorità di bacino del Po, intervenendo sugli studi e gli approfondimenti progettuali affettuati nel corso degli anni in relazione alla possibilità di realizzazione di traverse e sbarramenti per bacinizzare il corso d’acqua.


Ai primi studi degli anni ’80 (progetto SIMPO) non si diede seguito ed infatti nel “Programma di completamento del Sistema idroviario padano-veneto” (Legge 380/1990 e DM n.729 del 25 giugno 1992) è previsto per il fiume Po da foce Ticino al mare il potenziamento degli interventi di sistemazione a corrente libera per il miglioramento delle condizioni di navigabilità. In coerenza con tali scelte, nel PAI (Piano Stralcio per l’assetto idrogeologico), approvato con DPCM 24 maggio 2001, sono stati definiti criteri, indirizzi e prescrizioni per la progettazione e realizzazione degli interventi di completamento del sistema di navigazione a corrente libera, compatibilmente con le esigenze e gli obiettivi di carattere morfologico (con particolare riferimento alle quote di fondo alveo), idraulico (garantendo adeguate condizioni di sicurezza rispetto al rischio di piena) e ambientali. In tal senso l’Autorità di bacino si è già espressa in relazione a interventi nel tratto a valle di foce Mincio. Inoltre, in attuazione delle Direttive del PAI ed in particolare della Direttiva gestione sedimenti approvata nel 2006 e recepita anche a livello nazionale all’art.117 c.2-quarter del Dlgs 152/2006, il Programma di gestione sedimenti del fiume Po (approvato in tre stralci con Deliberazioni del Comitato Istituzionale n.5/2006, n.1/2008 e n.3/2008), individua gli interventi per l’adeguamento in quota dei pennelli di navigazione al fine del recupero morfologico ed ambientale dell’asta fluviale. Nonostante le disposizioni di legge e di pianificazione di bacino, l’opzione bacinizzazione anche nei primi anni 2000 viene più volte riproposta nel dibattito pubblico e politico, associandola anche al possibile utilizzo idroelettrico ed irriguo.


Anche in relazione a tali finalità, l’AIPo, Agenzia Interregionale per il fiume Po, sulla base di un apposito finanziamento di 2 mln di euro, ha sviluppato a partire dal 2012 un aggiornamento ed approfondimento del progetto di bacinizzazione, denominato 365 Po – River System “Progetto preliminare per il potenziamento della navigabilità del fiume Po dal porto di Cremona al mare Adriatico”, che prevede la progettazione di un sistema di 5 sbarramenti fra Cremona e Stienta e il confronto anche in termini di costi – benefici con il completamento della sistemazione a corrente libera. Anche tale ipotesi progettuale di bacinizzazione, come quella del SIMPO degli anni ’80, è stata valutata non attuabile, ancor prima di valutarne la compatibilità e l’eventuale recepimento nella pianificazione di bacino. Infatti, il 17 ottobre 2017 il Comitato dell’Intesa Interregionale per la navigazione interna, composto dagli Assessori delle Regioni Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna e Veneto, preso atto degli esiti del progetto e del fatto che la soluzione a corrente libera risulta più conveniente in termini economici e di benefici ambientali, ha deciso all’unanimità che la scelta da portare avanti fosse quella della sistemazione a corrente libera.


Le risultanze del progetto “365 Po – River System” e le conseguenti decisioni assunte sono state inoltre comunicate al Ministero dell’Ambiente, in risposta al quesito 8 del caso EU Pilot 9722/20/ENVI Direttiva 2000/60/CE, relativo in particolare al progetto di navigazione per il fiume Po citato nell’elab.6 del PdgPo 2015. Infine la Regione Lombardia, destinataria dei rilevanti fondi nazionali (circa 58 milioni di euro) per la progettazione e realizzazione degli interventi di completamento della sistemazione a corrente libera, con DGR n. XII/731 del 24 luglio 2023, ha individuato AIPo quale soggetto attuatore e programmato fra il 2024 e il 2029 la progettazione e realizzazione degli interventi medesimi. Anche nell’ambito di dette disposizioni sono stati ribaditi gli esiti dello studio “365 Po – River System” ed il miglior rapporto costi – benefici di tale tipologia di intervento rispetto alla bacinizzazione.

Il Papa è arrivato in Papua Nuova Guinea. Seconda tappa del viaggio apostolico

Il Papa è arrivato in Papua Nuova Guinea. Seconda tappa del viaggio apostolicoCittà del Vaticano, 6 set. (askanews) – L’aereo con a bordo Papa Francesco, proveniente dall’Indonesia, è atterrato all’aeroporto di Port Moresby nella Papua Nuova Guinea, secondo paese che visiterà nel suo lungo viaggio apostolico, il 45.mo del suo pontificato. Nello scalo internazionale si sta svolgendo la cerimonia di benvenuto e ad accogliere Francesco è presente il Vice Primo Ministro che lo sta attendendo ai piedi della scala anteriore dell’aereo. Con lui due giovani in abito tradizionale che gli offriranno dei fiori.


Il Papa e il Vice Primo Ministro dopo aver raggiunto la pedana coperta assisteranno alla cerimonia di benvenuto che consiste nell’esplosione di 21 colpi di cannone in segno di massimo rispetto per l’ospite, dal saluto della Guardia d’Onore e dall’esecuzione degli Inni, con l’omaggio alle bandiere. Al termine, dopo la presentazione delle rispettive delegazioni, a bordo di un’auto il Papa partirà alla volta cella Nunziatura apostolica a Port Moresby distante circa otto chilometri dall’aeroscalo e che lo ospiterà in questi giorni.

L’estate 2024 è la più calda di sempre, effetti devastanti

L’estate 2024 è la più calda di sempre, effetti devastantiRoma, 6 set. (askanews) – L’estate 2024 è “la più calda mai registrata a livello globale e per l’Europa” ed è “sempre più probabile che il 2024 sarà l’anno più caldo mai registrato”. Lo dice Copernicus – il programma dell’Unione europea di osservazione satellitare della Terra – nel Bollettino climatico di agosto.


L’agosto 2024 è stato il più caldo a livello globale (insieme all’agosto 2023), con una temperatura media dell’aria superficiale di 16,82°C, 0,71°C al di sopra della media 1991-2020 per il mese di agosto. L’agosto 2024 è stato di 1,51°C al di sopra del livello pre-industriale ed è il 13mo mese in un periodo di 14 mesi in cui la temperatura media globale dell’aria superficiale ha superato di 1,5°C i livelli pre-industriali. La temperatura media globale degli ultimi 12 mesi (settembre 2023 – agosto 2024), spiega il report, è la più alta mai registrata per qualsiasi periodo di 12 mesi, con 0,76°C al di sopra della media 1991-2020 e 1,64°C al di sopra della media preindustriale 1850-1900. Questi valori sono identici a quelli registrati per i due precedenti periodi di 12 mesi, terminati a giugno e luglio 2024.


L’anomalia della temperatura media globale per tutto l’anno (gennaio-agosto 2024) è di 0,70°C al di sopra della media 1991-2020, che è la più alta registrata per questo periodo e 0,23°C più calda rispetto allo stesso periodo del 2023. L’anomalia media per i restanti mesi di quest’anno dovrebbe scendere di almeno 0,30°C perché il 2024 non sia più caldo del 2023. Questo non è mai accaduto nell’intero set di dati ERA5, rendendo sempre più probabile che il 2024 sarà l’anno più caldo mai registrato. EUROPA E ALTRE REGIONI – La temperatura media dell’agosto 2024 sulla terraferma europea è stata di 1,57°C superiore alla media 1991-2020, rendendo il mese il secondo agosto più caldo mai registrato in Europa dopo l’agosto 2022, che è stato di 1,73°C superiore alla media. Le temperature europee sono state maggiormente al di sopra della media nell’Europa meridionale e orientale, ma al di sotto della media nelle zone nord-occidentali dell’Irlanda e del Regno Unito, in Islanda, sulla costa occidentale del Portogallo e nella Norvegia meridionale. Al di fuori dell’Europa, le temperature sono state più alte della media nell’Antartide orientale, in Texas, Messico, Canada, Africa nord-orientale, Iran, Cina, Giappone e Australia. Le temperature sono state inferiori alla media nell’estremo est della Russia e in Alaska, negli Stati Uniti orientali, in alcune parti del Sud America meridionale, in Pakistan e nel Sahel. TEMPERATURA DELLA SUPERFICIE DEL MARE – La temperatura media della superficie del mare (SST) per l’agosto 2024 su 60°S-60°N è stata di 20,91°C, il secondo valore più alto registrato per il mese, e solo 0,07°C al di sotto dell’agosto 2023. Il Pacifico equatoriale ha registrato temperature inferiori alla media, indicando lo sviluppo di una La Niña, ma le temperature dell’acqua degli oceani sono rimaste insolitamente alte in molte regioni.


Secondo Samantha Burgess, vicedirettore del Copernicus Climate Change Service (C3S), “negli ultimi tre mesi del 2024, il globo ha vissuto i mesi di giugno e agosto più caldi, il giorno più caldo mai registrato e l’estate boreale più calda mai registrata. Questa serie di temperature record aumenta la probabilità che il 2024 sia l’anno più caldo mai registrato. Gli eventi estremi legati alla temperatura a cui si è assistito quest’estate non potranno che diventare più intensi, con conseguenze più devastanti per le persone e per il pianeta, a meno che non si intervenga con urgenza per ridurre le emissioni di gas serra”.

Nubifragio a Milano: esonda il Seveso. Disagi per le strade allagate

Nubifragio a Milano: esonda il Seveso. Disagi per le strade allagateMilano, 5 set. (askanews) – “La vasca del Seveso è ormai piena e ora il Seveso ha iniziato ad esondare”. Lo ha comunicato su “X” l’assessore alla Sicurezza del Comune di Milano, Marco Granelli, che questa mattina aveva reso noto che “tra le 5.30 e le 11.30 a Milano Ovest erano caduti 100 mm di acqua”.


Per il rischio di esondazione anche del fiume Lambro che ha già tracimato nelle strade del quartiere, nella tarda mattinata erano stati evacuate le comunità Ceas e Exodus. Situazione critica anche per il Lambro meridionale che raccoglie l’Olona e lo scolmatore del Seveso, il cui livello continua a salire soprattutto in zona Conca Fallata “con rischi di rigurgito nel quartiere Gratosoglio”. Tante le strade, così come i negozi, i piani bassi e le cantine allagate. Problemi anche in diversi sottopassaggi dove i vigili del fuoco sono dovuti intervenire per soccorre diversi automobilisti in panne. Problemi anche in alcune stazioni della metropolitana dove filtra acqua piovana: a Famagosta sono arrivati i pompieri. Problemi anche all’ospedale Monzino di San Donato per “allagamenti diffusi nelle strade adiacenti la struttura sanitaria”. Poco prima delle 14, Radio Popolare ha dovuto sospendere le trasmissioni, dopo che si è allagata la centralina elettrica nella sua sede di via Ollearo.

Nubifragio a Milano: esonda il Seveso. Disagi per strade allagate

Nubifragio a Milano: esonda il Seveso. Disagi per strade allagateMilano, 5 set. (askanews) – “La vasca del Seveso è ormai piena e ora il Seveso ha iniziato ad esondare”. Lo ha comunicato su “X” l’assessore alla Sicurezza del Comune di Milano, Marco Granelli, che questa mattina aveva reso noto che “tra le 5.30 e le 11.30 a Milano Ovest erano caduti 100 mm di acqua”.


Per il rischio di esondazione anche del fiume Lambro che ha già tracimato nelle strade del quartiere, nella tarda mattinata erano stati evacuate le comunità Ceas e Exodus. Situazione critica anche per il Lambro meridionale che raccoglie l’Olona e lo scolmatore del Seveso, il cui livello continua a salire soprattutto in zona Conca Fallata “con rischi di rigurgito nel quartiere Gratosoglio”. Tante le strade, così come i negozi, i piani bassi e le cantine allagate. Problemi anche in diversi sottopassaggi dove i vigili del fuoco sono dovuti intervenire per soccorre diversi automobilisti in panne. Problemi anche in alcune stazioni della metropolitana dove filtra acqua piovana: a Famagosta sono arrivati i pompieri. Problemi anche all’ospedale Monzino di San Donato per “allagamenti diffusi nelle strade adiacenti la struttura sanitaria”.


Poco prima delle 14, Radio Popolare ha dovuto sospendere le trasmissioni, dopo che si è allagata la centralina elettrica nella sua sede di via Ollearo.

Nubifragi a Milano: i temporali continueranno tutta la giornata

Nubifragi a Milano: i temporali continueranno tutta la giornataMilano, 5 set. (askanews) – Come anticipato dalle previsioni, Milano questa mattina si è svegliata sotto un vero e proprio nubifragio, con temporali e vento. Intorno alle 5 il centro città è stato scosso da tuoni fortissimi che via via hanno lasciato il posto ad una pioggia intensissima che ha allegato diverse strade.


“Tra le 5 e le 9 sono caduti 27 millimetri nella zona Ovest, 18 millimetri a Rho, meno a Est con 13 millimetri a Lambrate e 11 a Cinisello” ha scritto sui social, l’assessore comunale alla Sicurezza, Marco Granelli, spiegando che questa mattina i livelli dei fiumi Seveso e Lambro “sono ancora molto bassi”, e avvertendo che “i temporali continueranno tutta la giornata odierna, probabilmente con maggiori intensità” e raccomandando “prudenza e attenzione a tutti”.

Maltempo, Sima: tra 2022 e 2024 in Italia 878 eventi meteo estremi

Maltempo, Sima: tra 2022 e 2024 in Italia 878 eventi meteo estremiMilano, 5 set. (askanews) – Solo dal 2022 ad oggi in Italia si sono registrati 878 eventi climatici estremi di elevata gravità, tra nubifragi, trombe d’aria, allagamenti e temperature record. I numeri arrivano dalla Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima), che interviene sull’allarme maltempo e sui forti temporali che si stanno abbattendo sulla Lombardia.


I dati ufficiali registrano 310 eventi climatici estremi sul territorio italiano nel 2022, e ben 378 nel 2023, con un incremento del 22% su anno – spiega Sima – Nel 2024 il bilancio provvisorio conta 190 eventi meteo estremi, e se si estende l’arco temporale, si scopre che negli ultimi 43 anni, tra il 1980 e il 2023, l’Italia ha registrato più di 22mila morti collegati a gravi eventi climatici con il conto complessivo dei danni che supera i 100 miliardi di euro. Nel 2024 la Lombardia risulta la regione italiana più interessata da tali fenomeni, con ben 42 episodi estremi monitorati. “Lo scenario meteo che stiamo vivendo nell’alternarsi di caldo torrido, trombe d’aria e precipitazioni anomale è un segno inequivocabile che siamo vicini alla rottura di un millenario equilibrio in grado di sconvolgere il nostro modo di vivere, con una drammatica riduzione della nostra qualità della vita” afferma il presidente Sima, Alessandro Miani, spiegando che “i cambiamenti climatici hanno la capacità di influenzare l’intensità e il numero dei fenomeni meteorologici, rendendoli dunque più pericolosi e distruttivi”.


“L’anomala distribuzione delle precipitazioni (in riduzione entro una forbice compresa tra il 10% e il 60%) sta prendendo sempre più la forma di eventi estremi, talora associati ad uragani mediterranei” prosegue Miani, sottolineando che “i determinanti ambientali e climatici della salute devono diventare una priorità per i decisori (chiamando in causa il mondo della ricerca e innovazione) da cui ci si attende risposte e soluzioni immediate frutto di coraggiose decisioni da assumere su una prospettiva di medio-lungo termine”.

Maltempo, crolla ponte nel Torinese: 30 persone isolate

Maltempo, crolla ponte nel Torinese: 30 persone isolateMilano, 5 set. (askanews) – Trenta persone sono rimaste isolate dopo il crollo di un ponte in località Combe a Mattie, comune del Torinese. Lo fanno sapere i vigili del fuoco che dalle ore 4 di stamattina sono al lavoro a Savona e Torino per far fronte ai danni causati dalle forti piogge: 50 gli interventi svolti.


Nel Savonese squadre sono impegnate a Andora, Albenga, Finale Ligure e Alassio per allagamenti di scantinati, frane e rimozione di alberi pericolanti. A Torino più interessate dal maltempo la Val di Susa, la Val Sangone e la Val Chisone: dove i vigili del fuoco hanno effettuati oltre 30 soccorsi.

Naufraga un’altra imbarcazione con i migranti al largo di Lampedusa, 21 dispersi (anche bambini)

Naufraga un’altra imbarcazione con i migranti al largo di Lampedusa, 21 dispersi (anche bambini)Milano, 4 set. (askanews) – Nuovo naufragio di un’imbarcazione con a bordo migranti al largo di Lampedusa, con 21 persone disperese. Lo ha riferito la Guardia Costiera che questa mattina, a circa dieci miglia a sud-ovest dell’isola, ha prestato soccorso all’imbarcazione alla deriva, ormai semisommersa e in procinto di affondare, con sette migranti a bordo, tutti uomini di nazionalità siriana.


Sul punto è intervenuta la motovedetta SAR CP 324 della Guardia Costiera di Lampedusa, sotto il coordinamento del 12° Centro Secondario di Soccorso Marittimo (M.R.S.C. – Maritime Rescue Sub Center) della Guardia costiera di Palermo. Tutti i naufraghi sono stati tratti in salvo, grazie all’intervento del Soccorritore Marittimo della Guardia Costiera imbarcato a bordo della motovedetta. Le sette persone, esauste, sono state quindi portate in salvo a Lampedusa. I migranti, una volta soccorsi, hanno dichiarato di essere partiti lo scorso 1° settembre dalla Libia, con a bordo 28 persone (tra cui 3 minori), 21 delle quali, durante la navigazione, sarebbero cadute in mare per le avverse condizioni metereologiche. Sono in corso le ricerche dei dispersi con unità navali e un aereo Atr 42 della guardia costiera. Il Centro nazionale di coordinamento del Soccorso Marittimo della Guardia costiera di Roma ha allertato i centri di soccorso libico, maltese e tunisino.

Prot. Civile Roma Capitale: sulla città bomba d’acqua imprevista

Prot. Civile Roma Capitale: sulla città bomba d’acqua imprevistaMilano, 3 set. (askanews) – “Nel pomeriggio di oggi Roma, in particolare i Municipi I, V, VI e XV, è stata colpita da forti precipitazioni, fino a oltre 40 millimetri, con concentrazioni locali anche più rilevanti, con diversi allagamenti stradali e crolli di alberature. In particolare, nel I Municipio, sono caduti in meno di un’ora circa 60 millimetri di pioggia: che solitamente sono cumulabili in un intero mese autunnale. La perturbazione è stata improvvisa e non prevista da alcun bollettino di criticità idrogeologica ed idraulica di livello medio o elevato. La Protezione Civile di Roma Capitale è a supporto dei Vigili del Fuoco, della Polizia Locale con diverse squadre di volontari per la rimozione degli alberi e dei rami caduti e per ridurre i disagi creati dagli allagamenti”. Lo riferisce in una nota la Protezione Civile di Roma Capitale.