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Maltempo, bomba d’acqua su Firenze: strade allagate e auto bloccate

Maltempo, bomba d’acqua su Firenze: strade allagate e auto bloccateFirenze, 28 gen. (askanews) – Una bomba d’acqua si è abbattuta su Firenze questa mattina, causando disagi in città e nelle aree circostanti. Numerosi allagamenti hanno trasformato alcune strade in torrenti, mandando in tilt il traffico. Segnalazioni di criticità arrivano dal centro storico e da diverse zone, tra cui l’Oltrarno e Porta Romana, dove l’acqua ha invaso le carreggiate fuoriuscendo dai tombini. In altre aree, come Soffiano, le strade risultano sommerse, con automobilisti costretti a rimanere bloccati nei veicoli.


Fuori Firenze, la situazione non migliora: a Vaglia una frana ha interrotto la viabilità lungo la Bolognese, mentre sulla FiPiLi l’acqua ha invaso il tratto tra Ginestra Fiorentina e Lastra a Signa, causando lunghe code e rallentamenti. La perturbazione sta interessando l’intera regione, spostandosi dalla costa livornese verso le province di Empoli, Pistoia e Prato. A Mulazzo (Massa Carrara) si sono registrati oltre 216 mm di pioggia in 24 ore, con il livello dei corsi d’acqua come il Magra e il Bagnone sotto monitoraggio costante. Allagamenti e criticità sono segnalati anche nel Mugello e nelle Caldine.


La Regione ha diramato un’allerta arancione per le zone settentrionali, mentre le previsioni indicano che l’instabilità potrebbe persistere nelle prossime ore. Si continua a monitorare l’evolversi della situazione.

L’avvertimento del Vaticano: l’uomo può diventare schiavo dell’i ntelligenza artificiale,

L’avvertimento del Vaticano: l’uomo può diventare schiavo dell’i ntelligenza artificiale,Roma, 28 gen. (askanews) – Non va considerata come una persona l’Intelligenza Artificiale, non va divinizzata, non deve sostituire le relazioni umane, ma deve essere utilizzata “solo come strumento complementare all’intelligenza umana”. I moniti del Papa sull’Intelligenza Artificiale di questi ultimi anni fanno da traccia ad Antiqua et Nova (in riferimento alla “sapienza”, antica e nuova), la nota sul rapporto tra intelligenza artificiale e intelligenza umana frutto della mutua riflessione tra Dicastero per la Dottrina della Fede e Dicastero per la Cultura e l’Educazione.


Il documento rivolto a genitori, insegnanti, preti, vescovi e quanti sono chiamati a educare e trasmettere la fede, ma anche a coloro che condividono l’esigenza di uno sviluppo scientifico e tecnologico “al servizio della persona e del bene comune”

Giornata memoria, Jovanotti: “La musica porta avanti i ricordi”

Giornata memoria, Jovanotti: “La musica porta avanti i ricordi”Roma, 27 gen. (askanews) – “La musica è incontro, scambio, è vita. Dall’incontro nascono energia e vitalità. Ricordare è importante, ma la memoria ha bisogno di emozione per rimanere viva. L’emozione è ciò che si fissa nelle cellule, che ci permette di portare avanti i ricordi. Oggi siamo qui per farlo con la musica”: lo ha detto Lorenzo Jovanotti presentando il suo album al Teatro Lirico Giorgio Gaber di Milano.


“È una coincidenza, ma non esistono le coincidenze, no? Questa domanda – ha aggiunto – mi dà l’occasione di raccontarvi una piccola storia. Oggi è il 27 gennaio e, da 25 anni, in Italia è la Giornata della Memoria. È il giorno in cui ricordiamo la Shoah, le leggi razziali, la persecuzione dei cittadini ebrei, lo sterminio che ha colpito anche altre minoranze e oppositori politici. È più di una data simbolica: il 27 gennaio è stato scelto perché è il giorno in cui le truppe alleate liberarono il campo di Auschwitz-Birkenau”. “Siamo in un luogo particolare – ha ricordato l’artista che sarà al Festival di Sanremo superospite la prima serata – il Teatro Lirico di Milano, intitolato a Giorgio Gaber. Gaber è stato il più anticonformista tra gli artisti del dopoguerra. Ha scritto probabilmente la canzone sulla libertà più famosa di sempre: La libertà. In un giorno come questo, e in un periodo storico come questo, le sue parole risuonano ancora più potenti”.


“Ma c’è di più. Questo teatro ha una storia che si lega alla memoria. Il 16 dicembre 1944, Benito Mussolini pronunciò qui il suo ultimo discorso pubblico, chiamato ‘il discorso della riscossa’. Per fortuna quella riscossa non c’è stata”. Il Giorno della Memoria, lo sterminio, Mussolini, Giorgio Gaber, Milano, la libertà… Chi mi conosce – ha concluso l’artista toscano – sa che ho questa maniera di connettere i puntini. Mi viene da pensare a come la musica racconti questi intrecci. Durante il ventennio fascista, per esempio, il jazz era osteggiato in Italia e proibito dal nazismo, considerato musica degenerata. Eppure, continuava a suonare clandestinamente”.

Realizzazione della Beic a Milano, chiesti i domiciliari per gli architetti Boeri e Zucchi

Realizzazione della Beic a Milano, chiesti i domiciliari per gli architetti Boeri e ZucchiMilano, 27 gen. (askanews) – La Procura di Milano ha chiesto gli arresti domiciliari per gli architetti Stefano Boeri e Cino Zucchi, per presunta turbativa d’asta, nell’ambito dell’inchiesta per la realizzazione a Porta Vittoria della Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic). Si tratta di un intervento finanziato attraverso fondi del Pnrr i cui lavori dovranno concludersi entro il 2026. A firmare il progetto vincitore del concorso internazionale è stato un raggruppamento italiano guidato da Angelo Raffaele Lunati di Onsitestudio. A sceglierlo, a metà del 2022, è stata una commissione, presieduta da Boeri, membro rappresentante della Fondazione Beic, della quale faceva parte anche Zucchi, in rappresentanza del Comune di Milano.


“Sono sorpreso e molto turbato. Attendo con fiducia l’incontro con il Giudice per le indagini preliminari, allo scopo di poter finalmente chiarire la mia posizione” ha commentato Boeri. “Il progetto – si legge tra le motivazioni della commissione giudicatrice, che ha svolto il lavoro di valutazione degli elaborati, selezionando 5 tra le 44 proposte progettuali arrivate per l’unico grado del concorso – risponde al contesto urbano, alla complessità del programma funzionale e ai valori di pregnanza formale e sostenibilità ambientale richiesti dal tema con una soluzione semplice e convincente da tutti i punti di vista”. L’obiettivo non è la creazione di una biblioteca tradizionale, dove custodire i tesori di una cultura già consolidata, piuttosto un “laboratorio per produrre cultura contemporanea”.

Shoah, Crosetto:immane tragedia, oggi echi in tanti popoli calpestati

Shoah, Crosetto:immane tragedia, oggi echi in tanti popoli calpestatiRoma, 27 gen. (askanews) – “Oggi, 27 gennaio, ricordiamo le vittime della Shoah. Un capitolo terribile, tragico e devastante che ha segnato la storia del Novecento ma che, anche in questo secolo e in tutti quelli a venire, non potremo e non dovremo mai dimenticare. Perché coltivare, come diceva Primo Levi, scrittore torinese a me caro, deportato ad Auschwitz e da quel luogo di morte fortunosamente scampato, ‘il vizio della memoria’, è il solo modo che abbiamo per combattere il male”. Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, che si trova a Gedda per incontri istituzionali e per l’ultima tappa della nave Vespucci.


“Ieri, durante la seconda guerra mondiale, quel male si è tradotto nello sterminio, scientifico e sistematico, di sei milioni di persone, la cui sola colpa era quella di appartenere al popolo e alla religione ebraica. Oggi – ha aggiunto Crosetto – echi di quella immane tragedia, si vedono in tanti popoli e nazioni i cui diritti vengono calpestati e vilipesi. Ricordare è il solo, l’unico modo, che tutti noi abbiamo, in qualità di semplici esseri umani, prima ancora che di persone impegnate in responsabilità istituzionali, affinché quella tragedia disumana e quella terribile ferita al cuore dell’umanità, non possa e non debba mai più ripetersi”. “Ma il Giorno della Memoria non è solo un momento per il ricordo – ha sottolineato Croseto – è un invito a riflettere sui valori della pace, del diritto dei popoli e degli stati, della libertà e della dignità umana. Principi e valori che dobbiamo difendere ogni giorno, come se fosse la nostra ultima, definitiva, battaglia. In un mondo sempre più sofferente e angosciato da guerre, conflitti e divisioni, è fondamentale ricordare che la libertà dei popoli e delle nazioni non é mai un fatto scontato. Ma una realtà e una verità che va conquistata, e riconquistata, ogni giorno. La vita, la libertà, i diritti costituzionali di ogni uomo, a partire dal suo diritto fondamentale, l’habeas corpus, il rispetto reciproco, rappresentano la nostra ‘religione laica’. Diritti e doveri che, per tutti noi, sono cruciali, definitivi, irrinunciabili. E non possiamo mai darli per scontati. Non possiamo permettere che i nostri figli considerino la pace, la democrazia, la libertà, come dati di fatto acquisiti solo perché, grazie al sacrificio dei nostri anziani, dei nostri nonni, di tante generazioni che, prima di noi, sono morti e hanno sofferto per ristabilire la libertà, la democrazia, il diritto, non hanno sofferto la guerra, la morte, il dolore, le privazioni. Ecco perché non dobbiamo mai perdere la memoria, ma anzi, coltivarla ogni giorno, e onorare chi è caduto anche per noi. Il nostro compito, quello di nani sulle spalle di giganti, è uno solo: insegnare l’impegno, il sacrificio e la responsabilità alle nuove generazioni”.


“La guerra in Ucraina, la crisi in Medio Oriente e la tregua – ancora fragile – a Gaza, sono tragedie che dobbiamo sentire, ogni giorno, sulla nostra pelle, come se fossero tutte nostre. Tragedie – ha aggiunto il ministro della Difesa – che ci chiedono interventi urgenti, coerenti e approcci condivisi con chi vive questi conflitti e drammi sulla sua pelle. A tutti i reduci, i sopravvissuti e i testimoni della Shoah va, oggi, come ogni giorno, il mio commosso e partecipe pensiero. Ecco perché, proprio a causa del drammatico contesto in cui viviamo, l’Italia – anche grazie al contributo della Difesa – continua a impegnarsi per la pace, per la cooperazione internazionale e per il pieno rispetto dei diritti umani. Sono, siamo consapevoli, tutti noi, militari e civili, che nessuna nazione può affrontare le sfide che ci attendono da sola”. “Personalmente, oggi vivo con profonda e intensa partecipazione e commozione questa giornata così importante, a bordo dell’Amerigo Vespucci. Una nave della nostra Marina Militare, che è il nostro vanto e il nostro orgoglio. Si tratta di un veliero, “la nave più bella del Mondo”, che nel suo lungo e straordinario giro di intorno al mondo, si è resa, ogni giorno, ambasciatrice dei valori italiani, della nostra cultura, storia, tradizione, umanità. Un pezzo di Italia che, ancor prima di rientrare in Mediterraneo, quest’anno ha unito, nel suo viaggio, 5 continenti, 30 paesi e 35 porti. Un veliero, una nave e un messaggio che voleva e vuole ‘unire’ tutti i popoli e le nazioni, non dividerli. E’ questo l’approccio dell’Italia e della Difesa: costruire i presupposti per scoraggiare chi vuol dividere e, allo stesso tempo, unire, collegare, creare ponti. A maggior ragione, proprio oggi – nel Giorno della Memoria – rinnoviamo il nostro impegno non solo per noi stessi, ma per tutte le generazioni future. La memoria, il ricordo, la storia, anche la più luttuosa e drammatica, ci obbligano a non dimenticare mai che la pace, la libertà e la giustizia sono diritti che devono essere continuamente conquistati e difesi. Perché noi, come italiani e come Italia, non vogliamo e non dobbiamo dimenticare”, ha concluso Crosetto.

Giorno della Memoria, il Papa: orrore sterminio ebrei né dimenticato né negato

Giorno della Memoria, il Papa: orrore sterminio ebrei né dimenticato né negatoMilano, 26 gen. (askanews) – “L’orrore dello sterminio di milioni di ebrei non può essere né dimenticato né negato”. Lo ha detto Papa Francesco durante l’Angelus, ricordato il Giorno della Memoria che si celebra domani. “Rinnovo il mio appello affinché tutti collaborino per debellare la piaga dell’antisemitismo, insieme a ogni forza di discriminazione e persecuzione religiosa. Costruiamo insieme un mondo più fraterno, più giusto, educando i giovani ad avere un cuore aperto a tutti nella logica della fraternità, del perdono e della pace”. Lo ha detto il Papa in occasione dell’Angelus alla vigilia del Giorno della Memoria.

Anno giudiziario, a Milano magistrati fuori dall’aula per protesta

Anno giudiziario, a Milano magistrati fuori dall’aula per protestaMilano, 25 gen. (askanews) – Tutti fuori dall’aula magna durante l’intervento della rappresentante del governo: i magistrati del distretto giudiziario di Milano hanno aderito all’iniziativa di protesta lanciata dall’Anm per protestare contro la riforma costituzionale che introduce la separazione delle carriere.


La protesta, come da programma, è scattata non appena Monica Sarti, capo dell’Ispettorato generale del Ministero della Giustizia, è salita sul palco dell’Aula Magna per il suo intervento istituzionale. Le toghe presenti hanno abbandonato l’aula, riversandosi nell’atrio centrale del Palazzo di Giustizia con una coccarda tricolore al petto e una copia della Costituzione in mano.

Anno giudiziario, le toghe protestano a Milano: la Costituzione va difesa

Anno giudiziario, le toghe protestano a Milano: la Costituzione va difesaMilano, 25 gen. (askanews) – Toga addosso, coccarda tricolore al petto e copia della Costituzione in mano: sono centinaio i magistrati del distretto giudiziario di Milano che si sono riuniti sulla scalinata principale del palazzo di Giustizia dando vita a un flash mob per protestare contro la riforma della giustizia e in particolare contro il progetto di separazione delle carriere nel giorno dell’inaugurazione dell’anno giudiziario.


Durante la protesta sono stati esposti due striscioni con frasi del padre costituente Piero Calamandrei. “In questa Costituzione (…) c’è dentro tutta la nostra storia, tutto il nostro passato. Questa (…) non è una carta morta (…) è un testamento, un testamento di centomila morti. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità (…) lì è nata la nostra Costituzione”. E ancora: “Se volete andare in pellegrinaggio dove è nata la nostra Costituzione, andate sulle montagne, nei campi, dovunque è morto un italiano per riscattare la nostra libertà, perchè è lì che è nata questa nostra Costituzione”. A dettare le linee guida della protesta è stato il direttivo dell’Anm. Un nuovo momento di contestazione è previsto durante la cerimonia: non appena il rappresentate del ministero della Giustizia prenderà la parola, i magistrati abbonderanno l’aula.

A Napoli magistrati protestano contro riforma con la Costituzione in mano

A Napoli magistrati protestano contro riforma con la Costituzione in manoNapoli, 25 gen. (askanews) – A Napoli protesta dei magistrati contro la riforma della giustizia, in occasione dell’inaugurazione dell’Anno giudiziario del Distretto della Corte d’Appello di Napoli, che si svolge a Castel Capuano, alla presenza del ministro della Giustizia, Carlo Nordio. All’esterno della sede del vecchio tribunale di Napoli, i magistrati iscritti all’Anm hanno inscenato una protesta contro la riforma costituzionale della Giustizia; indossando la toga, con al petto una coccarda tricolore, in mano una copia della Costituzione ed un cartello con una frase di Piero Calamandrei. I magistrati hanno poi lasciato il salone dei Busti tenendo in mano una copia della Costituzione appena il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha preso la parola per il suo intervento. I togati dell’Anm protestano contro la riforma della separazione delle carriere prevista nella riforma della giustizia.

Riforma della Giustizia, Nordio: non è punitiva per la magistratura

Riforma della Giustizia, Nordio: non è punitiva per la magistraturaNapoli, 25 gen. (askanews) – “Non bisogna pensare che questa riforma sia punitiva per la magistratura” e che tutte ” le manifestazioni di dissenso sono benvenute. Quindi ringrazio tutti per una manifestazione estremamente composta come questa”. A dirlo è il ministro della Giustizia Carlo Nordio durante il suo intervento all’inaugurazione dell’anno giudiziario del distretto di Corte d’Appello di Napoli, in corso a Castel Capuano. I magistrati in segno di protesta contro la riforma della giustizia hanno lasciato la sala appena il ministro ha preso la parola. “Pensare che un ex magistrato possa avere come obiettivo l’umiliazione della magistratura alla quale è appartenuto, lo trovo particolarmente improprio” conclude.