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Realizzazione della Beic a Milano, chiesti i domiciliari per gli architetti Boeri e Zucchi

Realizzazione della Beic a Milano, chiesti i domiciliari per gli architetti Boeri e ZucchiMilano, 27 gen. (askanews) – La Procura di Milano ha chiesto gli arresti domiciliari per gli architetti Stefano Boeri e Cino Zucchi, per presunta turbativa d’asta, nell’ambito dell’inchiesta per la realizzazione a Porta Vittoria della Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic). Si tratta di un intervento finanziato attraverso fondi del Pnrr i cui lavori dovranno concludersi entro il 2026. A firmare il progetto vincitore del concorso internazionale è stato un raggruppamento italiano guidato da Angelo Raffaele Lunati di Onsitestudio. A sceglierlo, a metà del 2022, è stata una commissione, presieduta da Boeri, membro rappresentante della Fondazione Beic, della quale faceva parte anche Zucchi, in rappresentanza del Comune di Milano.


“Sono sorpreso e molto turbato. Attendo con fiducia l’incontro con il Giudice per le indagini preliminari, allo scopo di poter finalmente chiarire la mia posizione” ha commentato Boeri. “Il progetto – si legge tra le motivazioni della commissione giudicatrice, che ha svolto il lavoro di valutazione degli elaborati, selezionando 5 tra le 44 proposte progettuali arrivate per l’unico grado del concorso – risponde al contesto urbano, alla complessità del programma funzionale e ai valori di pregnanza formale e sostenibilità ambientale richiesti dal tema con una soluzione semplice e convincente da tutti i punti di vista”. L’obiettivo non è la creazione di una biblioteca tradizionale, dove custodire i tesori di una cultura già consolidata, piuttosto un “laboratorio per produrre cultura contemporanea”.

Shoah, Crosetto:immane tragedia, oggi echi in tanti popoli calpestati

Shoah, Crosetto:immane tragedia, oggi echi in tanti popoli calpestatiRoma, 27 gen. (askanews) – “Oggi, 27 gennaio, ricordiamo le vittime della Shoah. Un capitolo terribile, tragico e devastante che ha segnato la storia del Novecento ma che, anche in questo secolo e in tutti quelli a venire, non potremo e non dovremo mai dimenticare. Perché coltivare, come diceva Primo Levi, scrittore torinese a me caro, deportato ad Auschwitz e da quel luogo di morte fortunosamente scampato, ‘il vizio della memoria’, è il solo modo che abbiamo per combattere il male”. Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, che si trova a Gedda per incontri istituzionali e per l’ultima tappa della nave Vespucci.


“Ieri, durante la seconda guerra mondiale, quel male si è tradotto nello sterminio, scientifico e sistematico, di sei milioni di persone, la cui sola colpa era quella di appartenere al popolo e alla religione ebraica. Oggi – ha aggiunto Crosetto – echi di quella immane tragedia, si vedono in tanti popoli e nazioni i cui diritti vengono calpestati e vilipesi. Ricordare è il solo, l’unico modo, che tutti noi abbiamo, in qualità di semplici esseri umani, prima ancora che di persone impegnate in responsabilità istituzionali, affinché quella tragedia disumana e quella terribile ferita al cuore dell’umanità, non possa e non debba mai più ripetersi”. “Ma il Giorno della Memoria non è solo un momento per il ricordo – ha sottolineato Croseto – è un invito a riflettere sui valori della pace, del diritto dei popoli e degli stati, della libertà e della dignità umana. Principi e valori che dobbiamo difendere ogni giorno, come se fosse la nostra ultima, definitiva, battaglia. In un mondo sempre più sofferente e angosciato da guerre, conflitti e divisioni, è fondamentale ricordare che la libertà dei popoli e delle nazioni non é mai un fatto scontato. Ma una realtà e una verità che va conquistata, e riconquistata, ogni giorno. La vita, la libertà, i diritti costituzionali di ogni uomo, a partire dal suo diritto fondamentale, l’habeas corpus, il rispetto reciproco, rappresentano la nostra ‘religione laica’. Diritti e doveri che, per tutti noi, sono cruciali, definitivi, irrinunciabili. E non possiamo mai darli per scontati. Non possiamo permettere che i nostri figli considerino la pace, la democrazia, la libertà, come dati di fatto acquisiti solo perché, grazie al sacrificio dei nostri anziani, dei nostri nonni, di tante generazioni che, prima di noi, sono morti e hanno sofferto per ristabilire la libertà, la democrazia, il diritto, non hanno sofferto la guerra, la morte, il dolore, le privazioni. Ecco perché non dobbiamo mai perdere la memoria, ma anzi, coltivarla ogni giorno, e onorare chi è caduto anche per noi. Il nostro compito, quello di nani sulle spalle di giganti, è uno solo: insegnare l’impegno, il sacrificio e la responsabilità alle nuove generazioni”.


“La guerra in Ucraina, la crisi in Medio Oriente e la tregua – ancora fragile – a Gaza, sono tragedie che dobbiamo sentire, ogni giorno, sulla nostra pelle, come se fossero tutte nostre. Tragedie – ha aggiunto il ministro della Difesa – che ci chiedono interventi urgenti, coerenti e approcci condivisi con chi vive questi conflitti e drammi sulla sua pelle. A tutti i reduci, i sopravvissuti e i testimoni della Shoah va, oggi, come ogni giorno, il mio commosso e partecipe pensiero. Ecco perché, proprio a causa del drammatico contesto in cui viviamo, l’Italia – anche grazie al contributo della Difesa – continua a impegnarsi per la pace, per la cooperazione internazionale e per il pieno rispetto dei diritti umani. Sono, siamo consapevoli, tutti noi, militari e civili, che nessuna nazione può affrontare le sfide che ci attendono da sola”. “Personalmente, oggi vivo con profonda e intensa partecipazione e commozione questa giornata così importante, a bordo dell’Amerigo Vespucci. Una nave della nostra Marina Militare, che è il nostro vanto e il nostro orgoglio. Si tratta di un veliero, “la nave più bella del Mondo”, che nel suo lungo e straordinario giro di intorno al mondo, si è resa, ogni giorno, ambasciatrice dei valori italiani, della nostra cultura, storia, tradizione, umanità. Un pezzo di Italia che, ancor prima di rientrare in Mediterraneo, quest’anno ha unito, nel suo viaggio, 5 continenti, 30 paesi e 35 porti. Un veliero, una nave e un messaggio che voleva e vuole ‘unire’ tutti i popoli e le nazioni, non dividerli. E’ questo l’approccio dell’Italia e della Difesa: costruire i presupposti per scoraggiare chi vuol dividere e, allo stesso tempo, unire, collegare, creare ponti. A maggior ragione, proprio oggi – nel Giorno della Memoria – rinnoviamo il nostro impegno non solo per noi stessi, ma per tutte le generazioni future. La memoria, il ricordo, la storia, anche la più luttuosa e drammatica, ci obbligano a non dimenticare mai che la pace, la libertà e la giustizia sono diritti che devono essere continuamente conquistati e difesi. Perché noi, come italiani e come Italia, non vogliamo e non dobbiamo dimenticare”, ha concluso Crosetto.

Giorno della Memoria, il Papa: orrore sterminio ebrei né dimenticato né negato

Giorno della Memoria, il Papa: orrore sterminio ebrei né dimenticato né negatoMilano, 26 gen. (askanews) – “L’orrore dello sterminio di milioni di ebrei non può essere né dimenticato né negato”. Lo ha detto Papa Francesco durante l’Angelus, ricordato il Giorno della Memoria che si celebra domani. “Rinnovo il mio appello affinché tutti collaborino per debellare la piaga dell’antisemitismo, insieme a ogni forza di discriminazione e persecuzione religiosa. Costruiamo insieme un mondo più fraterno, più giusto, educando i giovani ad avere un cuore aperto a tutti nella logica della fraternità, del perdono e della pace”. Lo ha detto il Papa in occasione dell’Angelus alla vigilia del Giorno della Memoria.

Anno giudiziario, a Milano magistrati fuori dall’aula per protesta

Anno giudiziario, a Milano magistrati fuori dall’aula per protestaMilano, 25 gen. (askanews) – Tutti fuori dall’aula magna durante l’intervento della rappresentante del governo: i magistrati del distretto giudiziario di Milano hanno aderito all’iniziativa di protesta lanciata dall’Anm per protestare contro la riforma costituzionale che introduce la separazione delle carriere.


La protesta, come da programma, è scattata non appena Monica Sarti, capo dell’Ispettorato generale del Ministero della Giustizia, è salita sul palco dell’Aula Magna per il suo intervento istituzionale. Le toghe presenti hanno abbandonato l’aula, riversandosi nell’atrio centrale del Palazzo di Giustizia con una coccarda tricolore al petto e una copia della Costituzione in mano.

Anno giudiziario, le toghe protestano a Milano: la Costituzione va difesa

Anno giudiziario, le toghe protestano a Milano: la Costituzione va difesaMilano, 25 gen. (askanews) – Toga addosso, coccarda tricolore al petto e copia della Costituzione in mano: sono centinaio i magistrati del distretto giudiziario di Milano che si sono riuniti sulla scalinata principale del palazzo di Giustizia dando vita a un flash mob per protestare contro la riforma della giustizia e in particolare contro il progetto di separazione delle carriere nel giorno dell’inaugurazione dell’anno giudiziario.


Durante la protesta sono stati esposti due striscioni con frasi del padre costituente Piero Calamandrei. “In questa Costituzione (…) c’è dentro tutta la nostra storia, tutto il nostro passato. Questa (…) non è una carta morta (…) è un testamento, un testamento di centomila morti. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità (…) lì è nata la nostra Costituzione”. E ancora: “Se volete andare in pellegrinaggio dove è nata la nostra Costituzione, andate sulle montagne, nei campi, dovunque è morto un italiano per riscattare la nostra libertà, perchè è lì che è nata questa nostra Costituzione”. A dettare le linee guida della protesta è stato il direttivo dell’Anm. Un nuovo momento di contestazione è previsto durante la cerimonia: non appena il rappresentate del ministero della Giustizia prenderà la parola, i magistrati abbonderanno l’aula.

A Napoli magistrati protestano contro riforma con la Costituzione in mano

A Napoli magistrati protestano contro riforma con la Costituzione in manoNapoli, 25 gen. (askanews) – A Napoli protesta dei magistrati contro la riforma della giustizia, in occasione dell’inaugurazione dell’Anno giudiziario del Distretto della Corte d’Appello di Napoli, che si svolge a Castel Capuano, alla presenza del ministro della Giustizia, Carlo Nordio. All’esterno della sede del vecchio tribunale di Napoli, i magistrati iscritti all’Anm hanno inscenato una protesta contro la riforma costituzionale della Giustizia; indossando la toga, con al petto una coccarda tricolore, in mano una copia della Costituzione ed un cartello con una frase di Piero Calamandrei. I magistrati hanno poi lasciato il salone dei Busti tenendo in mano una copia della Costituzione appena il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha preso la parola per il suo intervento. I togati dell’Anm protestano contro la riforma della separazione delle carriere prevista nella riforma della giustizia.

Riforma della Giustizia, Nordio: non è punitiva per la magistratura

Riforma della Giustizia, Nordio: non è punitiva per la magistraturaNapoli, 25 gen. (askanews) – “Non bisogna pensare che questa riforma sia punitiva per la magistratura” e che tutte ” le manifestazioni di dissenso sono benvenute. Quindi ringrazio tutti per una manifestazione estremamente composta come questa”. A dirlo è il ministro della Giustizia Carlo Nordio durante il suo intervento all’inaugurazione dell’anno giudiziario del distretto di Corte d’Appello di Napoli, in corso a Castel Capuano. I magistrati in segno di protesta contro la riforma della giustizia hanno lasciato la sala appena il ministro ha preso la parola. “Pensare che un ex magistrato possa avere come obiettivo l’umiliazione della magistratura alla quale è appartenuto, lo trovo particolarmente improprio” conclude.

Giubileo, attiva sala situazione per evento mondo comunicazione

Giubileo, attiva sala situazione per evento mondo comunicazioneMilano, 24 gen. (askanews) – Anche per il Giubileo della comunicazione, primo grande evento dopo l’apertura delle Porte Sante, la Sala Situazione Giubileo resterà attiva per monitorare e coordinare le tre giornate del 24, 25 e 26 gennaio. Questa mattina, la Sala Situazione Giubileo si è infatti riunita per un incontro preparatorio in vista del primo dei 36 grandi eventi dell’Anno giubilare, dedicato al Mondo della Comunicazione.


L’incontro, guidato da Agostino Miozzo – Responsabile del Progetto Accoglienza per l’Anno Santo – , si è svolto alla presenza di dirigenti e funzionari della Prefettura e della Questura di Roma, della Regione Lazio, di Roma Capitale, dei Vigili del fuoco, della Polizia locale e della Protezione civile di Roma Capitale, di Ares 118, di Roma Servizi per la mobilità e di Atac , al fine di garantire il coordinamento delle attività di controllo dell’evento dedicato alla Comunicazione. Già nella giornata odierna, presso la stazione ferroviaria di Roma Ostiense, è stato attivato un desk informativo curato da un’organizzazione di volontariato di Protezione civile , mentre presso piazza San Giovanni in Laterano, lato Battistero, saranno attivi un posto di accoglienza per il supporto a soggetti fragili o con disabilità, e un punto di accoglienza e informazione per i pellegrini. Il tutto nel contesto di un organico servizio di assistenza ai pellegrini coordinato dalla Sala operativa della Protezione civile capitolina.

Pizzaballa: venite in Terra Santa, è sicura e abbiamo bisogno di voi

Pizzaballa: venite in Terra Santa, è sicura e abbiamo bisogno di voiMilano, 24 gen. (askanews) – “Siamo, sembra, all’inizio di un nuovo periodo. È iniziata la tregua, c’è il cessate il fuoco e siamo molto grati di questo. È l’occasione per ringraziare tutta la Chiesa universale che in questo anno ci è stato molto vicina e ci ha aiutato e sostenuta molto con la preghiera, anche con il sostegno concreto. Ora è tempo anche di continuare ad aiutare e sostenere questa Chiesa, riprendendo il santo viaggio, ritornare a Gerusalemme, ritornare in Terra Santa e visitare i luoghi, riportare in vita l’altro polmone di questa Chiesa che è il pellegrinaggio e la presenza dei pellegrini. Il pellegrinaggio assolutamente è sicuro. Non c’è pericolo. Ed è tempo ora anche di, dunque, di alzare lo sguardo e ritornare a Gerusalemme per riportare anche la gioia a tante famiglie cristiane che attendono con ansia il ritorno dei pellegrini. Quindi il mio invito, insieme al Padre Custode, è quello di cominciare in questo anno del Giubileo dedicato alla speranza di ritornare alle sorgenti della speranza che è l’incontro con Cristo risorto e riportare anche la speranza in tante famiglie cristiane. Tornate, vi attendiamo con gioia e con ansia”. E’ l’appello lanciato dal Card. Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme dei Latini, attraverso il CMC, organo di comunicazione della Custodia di Terra Santa.


“L’invito è ad essere pellegrini di speranza e a venire in Terrasanta come pellegrini, per ritornare alle radici della nostra fede, da un lato, ma anche per esprimere in modo molto concreto, anche attraverso il pellegrinaggio, la vicinanza alla piccola comunità cristiana di Terra Santa” ha aggiunto il Custode di Terra Santa, Francesco Patton, spiegando che “quando voi venite in pellegrinaggio, fate sentire alla nostra comunità cristiana che fa parte di una famiglia che è universale e cattolica, è la famiglia dei cristiani, della Chiesa, che vive in tutto il mondo”. “E poi c’è anche una dimensione molto concreta di solidarietà: quando voi venite in Terrasanta come pellegrini, al tempo stesso, date anche per la possibilità alla nostra gente di vivere dignitosamente del proprio lavoro” ha proseguito Patton, ribadendo che “il pellegrinaggio è sicuro, e continuiamo a pregare che la tregua si stabilizzi e che dalla tregua si arrivi anche a un vero e proprio percorso e processo di pace. Venite, vi aspettiamo e abbiamo bisogno di voi”.


(Foto: Christian Media Center)

Santanchè: non ho mai pensato alle dimissioni e nessuno me le ha chieste

Santanchè: non ho mai pensato alle dimissioni e nessuno me le ha chiesteRoma, 24 gen. (askanews) – “Dimissioni? Io sono qui per parlare della Fiera. Sto facendo il mio lavoro. Sono qua, poi parto per Gedda per la missione in Arabia Saudia: sono assolutamente tranquilla. Male non fare, paura non avere. Se ho parlato con Meloni? Ma non c’è il tema”. Così il ministro del Turismo Daniela Santanchè, a margine dell’inaugurazione della Fiera Motor Bike di Verona.


“A me mai nessuno lo ha chiesto” di fare un passo indietro: “Io ho sempre detto che sono assultamente tranquilla, so come sono le questioni nel merito. Ho sempre detto – ha spiegato – che per quanto riguarda il rinvio a giudizio sulle false comunicazioni per una posta di valutazione non mi sarei dimessa e quindi ho sempre detto che invece, se dovesse arrivare un giudizio, vediamo, per la cassa integrazione, dove capisco che ci potrebbero essere implicazioni politiche, non avrei esitato a fare un passo indietro. Ma non siamo a questo punto. Vediamo, continuo a fare il mio lavoro”. “Non ci ho mai pensato” alle dimissioni, ha ribadito il ministro: “Se io chiedessi a voi su cosa è il mio rinvio a giudizio, credo che nessuno saprebbe rispondermi. Sono false comunicazioni su una posta di valutazione, quindi un reato molto valutativo, che si basa su perizie tecniche, dove io voglio difendermi nel processo. Su questa cosa non ho mai detto a nessuno che avrei pensato di dimettermi. Ho sempre detto invece che sulla questione della cassa integrazione ne capisco le implicazioni politiche e se fossi stata rinviata a giudizio, cosa che per adesso non c’è, avrei sicuramente fatto un passo indietro perchè capisco le motivazioni politiche. Su questa questione del falso in bilancio, su una posta di valutazione, non c’è nessuna implicazione politica, non c’è dolo, e sono certa che sarò assolta”, ha concluso Santanchè.