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Vino, Consorzio Tutela Lessini Durello: torna progetto “Durello in classe”

Vino, Consorzio Tutela Lessini Durello: torna progetto “Durello in classe”Milano, 15 feb. (askanews) – Il Lessini Durello, lo spumante da vitigno autoctono nato sulle colline tra Verona e Vicenza, sarà il protagonista per una decina di settimane di specifiche lezioni che avranno lo scopo di raccontare la denominazione, il vitigno, la storia e il vino. Si tratta del progetto “Durello in classe” ideato dal Consorzio di Tutela del Lessini Durello, rivolto per il secondo anno consecutivo agli studenti che frequentano gli ultimi anni delle superiori degli Istituti alberghieri delle provincie di Treviso e di Verona.
A tenere le lezioni, sarà il sommelier e divulgatore Massimo Zardo, da tempo impegnato sul fronte della divulgazione del patrimonio enologico veneto. Vitigno, terroir, cloni, metodi di produzione, modalità di servizio saranno solo alcuni dei temi che saranno affrontati nell’ambito di questo progetto di divulgazione che mira a creare conoscenza e consapevolezza rispetto a questo spumante da vitigno autoctono che oggi sta godendo di una notorietà crescente e sempre più diffusa.
“Abbiamo deciso di riproporre queste lezioni, consapevoli che i giovani sono la nostra vera risorsa, è a loro che ci dobbiamo rivolgere sia per offrire occasioni di conoscenza e di formazione, sia per creare tra questi ragazzi quel sano orgoglio di appartenere ad un territorio da cui nascono vere e proprie eccellenze” ha spiegato la presidente del Consorzio, Diletta Tonello, aggiungendo che “sono particolarmente affezionata a questo progetto divulgativo dedicato ai ragazzi perché anche nel Consorzio che rappresento ci sono molti giovani produttori e produttrici: è come se parlassimo la stessa lingua”.

Vino, Pier Giuseppe D’Alessandro nuovo dg Poggio Antico di Montalcino

Vino, Pier Giuseppe D’Alessandro nuovo dg Poggio Antico di MontalcinoMilano, 15 feb. (askanews) – Pier Giuseppe D’Alessandro è stato nominato nuovo direttore generale dell’azienda vitivinicola Poggio Antico di Montalcino (Siena). D’Alessandro sostituirà Federico Trost “che ha deciso di affrontare una nuova sfida dopo cinque anni alla guida di Poggio Antico”.
In una nota, si spiega che il nuovo dg “negli ultimi cinque anni è stato a capo di tutte le principali evoluzioni agricole ed enologiche della proprietà, tra cui il passaggio all’agricoltura biologica, la dettagliata analisi geologica del vigneto e la sua riorganizzazione attraverso un importante programma di reimpianto, la puntuale gestione plot by plot delle unità di suolo e l’evoluzione delle pratiche colturali”.
Fondata nel 1976, l’azienda è stata acquisita nel 2017 dall’imprenditore belga Marcel van Poecke (attuale presidente) attraverso la sua AtlasInvest. La Cantina ha oggi 200 ettari di terreno, 35 dei quali vitati (33 a Sangiovese e due a Cabernet Sauvignon) ad un’altitudine media di quasi 500 metri. La produzione annua è di circa 100mila bottiglie all’anno, l’85% delle quali vengono esportate.

Vino, Terraneo riconfermato presidente associazione enoteche Vinarius

Vino, Terraneo riconfermato presidente associazione enoteche VinariusMilano, 15 feb. (askanews) – Il cda dell’Associazione delle enoteche italiane Vinarius ha rieletto presidente Andrea Terraneo “in un’ottica di continuità e con uno sguardo puntato al progetto di Vinarius Academy”.
“Sono onorato e orgoglioso della fiducia che i miei colleghi hanno, ancora una volta, deciso di riporre in me e nel mio operato da presidente” ha dichiarato Terraneo, aggiungendo che “in questo mandato mi concentrerò ancora di più sul ruolo di Vinarius come attore del dialogo che coinvolge le istituzioni e che riguarda la filiera agroalimentare, un atto di primaria importanza in questi anni particolarmente complicati per le enoteche italiane”. “Vinarius – ha aggiunto – continuerà a lavorare per rappresentare una categoria di grande valore nel mondo dei vini e dei distillati e che è un punto di riferimento per produttori e consumatori, con cui ci incontriamo e confrontiamo quotidianamente”.
“Vinarius è e deve rimanere un’associazione attiva sul territorio italiano ma anche all’estero; fuori dai confini nazionali contiamo già sette enoteche associate” ha proseguito il presidente, sottolineando che “per questo motivo stiamo lavorando su Vinarius Academy, un progetto lungimirante che punta su un’alta e continuativa formazione di enotecari e collaboratori e alla creazione di una rete tra enoteche e territori”. “Non a caso – ha concluso – stiamo coinvolgendo per questo 2023 realtà d’eccellenza come Grandi Langhe, il Consorzio Vino Chianti Classico, il Comité Champagne, il Consorzio Tutela Vini Lessini Durello Doc, il Consorzio Vini Alto Adige, il Consorzio del Vino Brunello di Montalcino e il Consorzio Vini del Trentino nell’organizzazione degli stage, di viaggi all’estero e delle ulteriori modalità miste di apprendimento studiate appositamente per i partecipanti”. Il programma, si legge sul sito di Vinarius, “comprende webinar, digital tasting e oltre 15 seminari disponibili online organizzati con la collaborazione di organizzazioni sia italiane che estere come Vins d’Alsace”.

Nordio:revoca 41bis Cospito aprirebbe strada a centinaia mafiosi

Nordio:revoca 41bis Cospito aprirebbe strada a centinaia mafiosiRoma, 15 feb. (askanews) – “Le condizioni di Cospito, dovute esclusivamente a un deterioramento che il detenuto di sta volutamente procurando, non sono tali da incidere in maniera determinante sulla sua rilevante pericolosità sociale, e dunque da determinare una revoca del 41bis”. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, nella informativa urgente alla Camera.
“Mi preme sottolineare – ha aggiunto il Guardasigilli – che se il mantenimento del 41 bis fosse determinato da uno stato di salute volutamente procurato, la stessa norma perderebbe immediatamente di efficacia” e “chiunque adottasse la medesima strategia potrebbe ottenere la revoca” aprendo così strada un domani per le richieste di centinaia di mafiosi sottoposti al 41 bis,
“Vi è dunque una insanabile contraddizione logica – ha sottolineato Nordio – tra la richiesta di mantenere questa disciplina severa e quella di modularla secondo le decisioni dello stesso detenuto”.

Ricerca, ridisegnata la mappa di distribuzione della foca monaca

Ricerca, ridisegnata la mappa di distribuzione della foca monacaRoma, 15 feb. (askanews) – Alto Adriatico tra Istria e laguna di Venezia, Salento-Golfo di Taranto, le isole minori siciliane, Sardegna orientale-Canyon di Caprera, Arcipelago Toscano e l’arcipelago delle Baleari. Sono i sei “hot spot” di presenza della foca monaca individuati dai ricercatori dell’Università di Milano-Bicocca, grazie alla tecnica basata sul DNA ambientale, in collaborazione con il Gruppo Foca Monaca APS e con il supporto di nove associazioni ed enti di ricerca impegnati nelle operazioni di campionamento.
A rivelarlo è l’articolo “Playing hide and seek with the Mediterranean monk seal”, pubblicato sulla rivista Scientific Reports, in cui sono raccolti i dati della vasta campagna di monitoraggio effettuata lungo le coste italiane e nei tratti di mari limitrofi tra il 2020 e 2021 per tracciare la presenza della foca monaca del Mediterraneo (Monachus monachus), una delle specie più rare al mondo.
Con un rivoluzionario sistema di rilevamento non invasivo, basato sulla ricerca di DNA ambientale in campioni di acqua di mare, – informa Bicocca – i ricercatori hanno analizzato 135 campioni prelevati in 120 punti del Mar Mediterraneo centro-occidentale, alla ricerca di tracce molecolari della foca monaca: l’analisi ha rivelato così la presenza del raro pinnipede in aree dove mancano osservazioni dirette da decenni, come ad esempio in molti tratti di mare che circondano la nostra Penisola, dalle acque sovrastanti il canyon di Caprera all’Alto Adriatico fino alle isole Baleari. La ricerca ha fornito una nuova “visione” della distribuzione territoriale della foca monaca, individuando sei aree di grande interesse (“hot spot”) dove saranno concentrate da subito le attività di monitoraggio dei prossimi anni. Altro dato rilevante è la “positività” di alcuni siti storicamente noti per la presenza della specie e anche di aree vicine alle piccole isole e alle Aree Marine Protette.
Il metodo di rilevamento è stato messo a punto da Elena Valsecchi, ecologa molecolare del dipartimento di Scienze dell’ambiente e della terra dell’Università di Milano-Bicocca, autrice principale dell’articolo e coordinatrice del gruppo di DNA ambientale marino (Marine eDna Group) dell’ateneo milanese, che da alcuni anni promuove il progetto “MeD for Med – Marine environmental DNA for the Mediterranean”, sistema di monitoraggio della biodiversità marina basato proprio sul prelievo di campioni d’acqua e sull’analisi del DNA ambientale in essi contenuto.
Nel 2020 il gruppo di ricerca milanese ha lanciato il progetto “Spot the Monk” in collaborazione con il Gruppo Foca Monaca, per lo studio “focalizzato” su questo pinnipede. Emanuele Coppola, presidente del Gruppo Foca Monaca APS e coautore della pubblicazione, si è occupato di individuare i siti di campionamento al fine di stimare il passaggio stagionale dei pinnipedi e il grado di fedeltà alle singole aree. Siti costieri che, per esperienza diretta o valutazione geo-morfologica, costituivano i potenziali habitat di elezione della foca monaca.
La campagna “Spot the Monk” 2021, che ha portato alla individuazione dei sei “hot spot”, è stata realizzata anche grazie al coinvolgimento di diversi programmi di citizen science, facenti capo a nove tra associazioni ed enti di ricerca – Centro Ricerca Cetacei, Circolo Nautico Rimini, Filicudi Wildlife Conservation, Fondazione Cetacea, IMEDEA (CSIC-UIB), One Ocean Foundation, Progetto Mediterranea, Progetto Manaia e Sailing for Blue Life) – che si sono adoperati a raccogliere i campioni, consentendo la raccolta simultanea in distretti marini differenti, strategia che ha consentito di delineare meglio la mappa di presenza o assenza del pinnipede.
“È importante che questi monitoraggi siano svolti in modo omogeneo e scientificamente certificato – dichiarano i team leader della ricerca, Elena Valsecchi e Emanuele Coppola -. Solo così potremo avere dati confrontabili che consentiranno di seguire nei prossimi anni il tanto sperato ritorno della specie nel Mediterraneo centrale. Un lieto evento atteso non solo dal nostro Paese, ma anche da Francia, Spagna, Marocco e Tunisia”. Questa ricerca integra i risultati, ottenuti con lo stesso approccio, pubblicati un anno fa dai ricercatori su “Biodiversity and Conservation”. L’obiettivo finale è quello di stimare gli spostamenti stagionali e l’utilizzo che la specie fa dei vari habitat marini, grazie anche all’integrazione di altri campioni raccolti in alto mare, come quelli prelevati da traghetti in navigazione lungo le rotte commerciali (come descritto in un altro articolo a cura di Elena Valsecchi, pubblicato su “Frontiers in Marine Science”).
La collaborazione tra Università di Milano-Bicocca e il Gruppo Foca Monaca ha visto il coinvolgimento anche di realtà accademiche straniere: l’IMEDEA (Instituto Mediterráneo de Estudios Avanzados) con sede nell’isola di Maiorca e l’Università di Edimburgo, coinvolta nel più recente monitoraggio svolto lo scorso autunno tra il golfo di Taranto, Salento e le coste albanesi.

Donzelli, Nordio: ‘Limitata divulgazione’ esula da segreto Stato

Donzelli, Nordio: ‘Limitata divulgazione’ esula da segreto StatoRoma, 15 feb. (askanews) – La formulazione della’ limitata divilgazione” è “una formula che esula dal Segreto di Stato”. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, nella informativa urgente alla Camera sul ‘caso Donzelli´.
“Il 29 gennaio 2023 – fa ricostruito Nordio – il sottosegretario Delmastro chiedeva al capo del Dap una relazione aggiornata su Cospito. Il 30 gennaio il capo del Dap trasmetteva alla segreteria le informazioni richieste. La rilevata apposizione della dicitura ‘limitata divulgazione’ nella nota di trasmissione rappresenta una formulazione che esula dalla materia del segreto di Stato e dalle classificazione di segretezza. Quindi di per sé inidonea a connotare il documento come atto classificato”, ha sottolineato Nordio nella informativa urgente alla Camera.

Malattie rare, Cnmr (Iss) con UNIAMO per Giornata Malattie Rare

Malattie rare, Cnmr (Iss) con UNIAMO per Giornata Malattie RareRoma, 15 feb. (askanews) – A Roma, presso la sala Zuccari di Palazzo Giustiniani il convegno “Scienza partecipata per il miglioramento della qualità di vita delle persone con malattie rare”, organizzato dal Centro nazionale malattie rare (Cnmr) dell’Iss in collaborazione con Uniamo – Federazione italiana malattie rare e con il Ministero della salute, per il prossimo 27 febbraio 2023.
L’evento, in occasione del XVI Rare Disease Day, intende fare il punto sui risultati dell’omonimo progetto “Scienza partecipata per il miglioramento della qualità della vita delle persone con malattie rare”, ideato e coordinato dal Cnmr e supportato dal Ministero della salute.
Il convegno si aprirà con i saluti istituzionali di Francesco Zaffini, Senatore della Repubblica e Presidente della 10ª Commissione permanente, Silvio Brusaferro, Presidente dell’Iss, Sergio Iavicoli, Direttore Generale della comunicazione e dei rapporti europei e internazionali, Orfeo Mazzella, Senatore della Repubblica, e Marco Silano, Direttore facente funzione del Cnmr. A seguire, un ricco programma di interventi che, moderato da Domenica Taruscio, ideatrice del progetto Scienza partecipata e già Direttore del Cnmr, e da Annalisa Scopinaro, Presidente di Uniamo, porterà all’illustrazione, da parte degli stessi autori, di alcune delle proposte arrivate e valutate positivamente dal Comitato multidisciplinare del progetto.
Nel pomeriggio, sempre nella Sala Zuccari del Senato della Repubblica, a partire dalle 14.30 avrà luogo l’evento “Scienza e arte insieme per le malattie rare”, organizzato nell’ambito delle attività del Laboratorio di Health Humanities dell’Iss. Nel corso del convegno si svolgerà la cerimonia di premiazione della XV edizione del Concorso letterario, artistico e musicale “Il Volo di Pegaso” che vede quest’anno, come filo conduttore, il tema della pace.
Dopo i saluti di Marco Silano, Direttore facente funzione del Cnmr, e Orfeo Mazzella, Senatore della Repubblica, introdurranno i lavori Amalia Egle Gentile, responsabile del Laboratorio di Health Humanities del Cnmr, e Annalisa Scopinaro, Presidente di Uniamo, fino alla Virtual Exhibition, curata dalla Dott.ssa Gentile. La cerimonia di premiazione con la giuria sarà moderata e coordinata da Domenica Taruscio, ideatrice 15 anni fa del Concorso “Il Volo di Pegaso”, mentre Inna Rogatchi si occuperà di un’altra premiazione: quella della Rogatchi Foundation Helicon prize for the aspiring artist.

Malattie Rare, Funari (Ass. Salute Roma): a fianco di UNIAMO

Malattie Rare, Funari (Ass. Salute Roma): a fianco di UNIAMORoma, 15 feb. (askanews) – “Siamo al fianco delle persone affette da malattia rara, spesso ancora alla ricerca di una diagnosi, per dare loro visibilità e per sensibilizzare i romani. Come Roma Capitale collaboreremo con le reti delle associazioni per creare più percorsi di accompagnamento e stare più vicino ai familiari e caregiver che se ne prendono cura tra mille difficoltà quotidiane”. È quanto ha spiegato l’assessora alle Politiche Sociali e alla Salute Barbara Funari che ha partecipato oggi all’iniziativa “Uniamoleforze”, lanciata da Uniamo, Federazione Italiana Malattie Rare alla fermata dei bus di linea 119 di Piazza Venezia.

Salute, micro organi ricostruiti in laboratorio a Padova

Salute, micro organi ricostruiti in laboratorio a PadovaRoma, 15 feb. (askanews) – L’ingegneria biomedica e la biologia cellulare e molecolare hanno portato un contributo fondamentale nella lotta contro il Covid 19, inoltre la tematica sui micro organi sviluppati in laboratorio sarà da qui ai prossimi anni di cruciale importanza. Prevenire e studiare la malattia attraverso la ricostruzione di un organo in laboratorio. Con un semplice prelievo di un tessuto del paziente. Non è fantascienza ma è realtà. La ricerca sui micro organi è uno dei progetti prioritari del Vimm, Istituto Veneto di Medicina Molecolare – Fondazione per la Ricerca Biomedica Avanzata Onlus di Padova.
E’ quanto ribadisce la vice presidente Giustina Destro, imprenditrice, già parlamentare nel centrodestra e sindaco della città del Santo. Presieduto dal professor Francesco Pagano, il Vimm sta inanellando una serie di successi nei principali ambiti in cui opera: Neurologia-Neuroscienze, Micro organi, malattie cardiovascolari, muscolari e ricerca oncologica.
“Lo è assolutamente – assicura Destro, responsabile anche della delegazione veneta della Fondazione Marisa Bellisario -. È l’ambito seguito dal professor Nicola Elvassore, direttore scientifico del Vimm. I micro organi vengono originati e fatti crescere in laboratorio attraverso un piccolo prelievo di tessuto da un paziente e vengono svolti su di esso numerosissimi studi che hanno come fine quello di agire preventivamente sul manifestarsi di una determinata patologia. In questo modo, il clinico stesso può attuare la cosiddetta medicina personalizzata”.
L’eccellenza nella ricerca e nella medicina sono un elemento imprescindibile dell’attività del Vimm, come ricorda la vice presidente. “Proprio così, recentemente il professor Maurizio Corbetta ha ottenuto un prestigioso finanziamento Erc (European Reasearch Council) di 10 milioni di euro con il progetto “Nemesis”, che ha l’obiettivo di migliorare i deficit neurologici dei pazienti colpiti da ictus. Il professor Corbetta, docente di Neurologia dell’Università di Padova, è direttore della Clinica neurologica dell’Azienda Ospedale Università di Padova, direttore del Centro di ateneo Padova Neuroscience Center e Principal Investigator del Vimm (Fondazione Ricerca Biomedica Avanzata)”.
Dal 2017 Giustina Destro è vice presidente del Vimm, chiamata espressamente dal professor Francesco Pagano e dall’allora presidente di Fondazione Cariparo, Antonio Finotti, per dare una forma organizzativa più performante al Vimm soprattutto dal punto di vista organizzativo, gestionale e comunicativo, tasselli fondamentali per un istituto di ricerca in continua crescita. L’avamposto della ricerca medica molecolare necessitava di un faro costantemente acceso sui suoi progetti di ricerca di levatura internazionale allo scopo di accrescere la sua fama e, perché no, di attrarre ricercatori da tutto il mondo.
“La comunicazione dei progetti di ricerca straordinaria che si realizzano presso la fondazione esigeva un impegno costante. Da quando svolgo questo incarico devo dire che ho molto più entusiasmo rispetto a quando stavo in Parlamento, anche se l’esperienza più bella l’ho fatta da sindaco della mia città, che è Padova. Devo ammettere che ho avuto carta bianca dal presidente, il professor Pagano, e mi sono gettata anima e corpo nell’impegno di far conoscere il più possibile i progetti del Vimm”.
E, in effetti, il Vimm rappresenta la punta di diamante della ricerca medica su scala nazionale e internazionale. “Il Vimm – continua Destro – oggi rappresenta un’ eccellenza per il nostro Paese. All’interno della nostra Fondazione nel corso del 2023 saranno presenti e attivi 4 progetti Erc (European Reasearch Council) vinti dai nostri Principal Investigator e ricercatori, in sinergia con l’Università di Padova, quali il prof. Corbetta, il prof. Elvassore, la dott.ssa Laterza e la prof.ssa Bellin. Stiamo parlando di un finanziamento complessivo, per tutti i 4 ricercatori, di circa 16 milioni di euro dove una quota parte sarà appoggiata nella nostra Fondazione. È fondamentale, poi, ricordare l’importanza della preziosa collaborazione con l’Università di Padova, utilissima per l’attrazione di finanziamenti di eccellenza a livello europeo”.
Oltre alle neuroscienze, ai micro organi, al Vimm la ricerca si effettua sul cuore, i muscoli e, ovviamente l’oncologia, sottolinea ancora Destro. “Dalla nascita del Vimm, la Fondazione Airc per la Ricerca sul cancro, sostiene i progetti dei nostri ricercatori. Per portare alcuni dati recenti, dal 2018 Airc ha finanziato 8 progetti dei nostri principal investigator, per un totale di oltre 5 milioni di euro. Il Vimm, collocato in un contesto internazionale, grazie anche all’Università di Padova e all’Azienda Ospedaliera, è una delle poche realtà in Italia in grado di creare nuove opportunità per il rientro dei nostri ricercatori dall’estero, favorendo quindi il “ritorno dei cervelli in fuga”
L’esempio di come fare ricerca al Vimm rappresenti un’autentica eccellenza italiana è la presenza del professor Corbetta nel tema di ricerca. “Corbetta è rientrato dagli Stati Uniti dopo trent’anni perché, a sua detta, al Vimm può fare ricerca esattamente come negli Stati Uniti perché gli spazi a disposizione sono ampi e sono comuni, c’è possibilità di confronto e dialogo tra ricercatori e il lavoro di squadra viene prima di tutto. Da qui il lancio dello slogan che mi sono inventata ‘adotta un ricercatore’. E ormai i giovani ricercatori al Vimm sanno che possono davvero essere parte della ricerca medica più avanzata”.

Vino Nobile di Montepulciano: nel 2022 l’export ha pesato per il 68%

Vino Nobile di Montepulciano: nel 2022 l’export ha pesato per il 68%

Primi Germania (35%) e Usa (27%). In Italia vendita diretta oltre 30%

Milano, 15 feb. (askanews) – L’export rimane il principale canale di sbocco del Vino Nobile di Montepulciano. La quota dell’esportazione nel 2022 si è attestata sul 68%, diviso equamente tra Europa, guidata dalla Germania con il 37%, e Paesi extra europei, con il continente americano che assorbe complessivamente il 35%. Lo ha riferito il Consorzio della Denominazione, aggiungendo che la crescita più significativa ha riguardato gli Stati Uniti che sono arrivati al 27%, il Canada che ha raggiunto il 5% e l’Asia che ha toccato quota 2,5% dell’export totale.
Per quanto riguarda il 32% commercializzato in Italia, il Consorzio precisa che continua a crescere la vendita diretta in azienda che nel 2022 ha oramai superato il 30%. Il 43% delle vendite si è registrata in Toscana, il 31,6% nelle regioni del Nord, e il 5,40% in quelle del Sud. Un dato significativo viene dalla fetta di mercato del Vino Nobile di Montepulciano a marchio bio che nel panorama italiano vale il 42% delle vendite, e a livello internazionale supera il 70%.
I dati sono stati presentati all’Anteprima del Vino Nobile che ha preso il via oggi con la giornata della stampa internazionale alla Fortezza Medicea di Montepulciano (Siena). “Numeri importanti che danno ragione al percorso di promozione che abbiamo intrapreso negli ultimi anni – ha commentato il presidente Andrea Rossi – puntando non solo all’estero, soprattutto nei Paesi dove registriamo crescite, ma anche in Italia”. L’Anteprima riprenderà a partire da sabato 18 e fino a lunedì 20 febbraio.