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Sardegna, il destino di Todde in mano giudici e Consiglio regionale

Sardegna, il destino di Todde in mano giudici e Consiglio regionaleRoma, 4 gen. (askanews) – Il provvedimento riguardo la decadenza della presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, non è “immediamente esecutivo”. L’ordinanza di ingiunzione, emessa dalla corte d’appello, “prevede l’avvio della procedura di decadenza ai sensi dell’articolo 15, comma 7 della legge 515 del 1993. Pertanto, non c’è alcuna decadenza immediata”. Insomma “la presidente continua ad agire nella pienezza dei suoi poteri”.


Dopo il vertice di maggioranza della mattinata e la breve conferenza stampa della governatrice resta da gestire il procedimento per le presunte irregolarità sul rendiconto delle spese elettorali. Gli atti sono già all’attenzione del Consiglio regionale, ma è molto probabile che la giunta per le elezioni voglia attendere l’esito dei ricorsi giudiziari. “Si vedrà”, si ripete. Ci sono dubbi, anche dei più esperti amministrativisti, riguardo poi a quale sia il ‘giudice naturale’. “Può essere quello ordinario oppure quello del Tar”, si spiega. Di sicuro si dovrebbe approdare in entrambe i casi in Cassazione, forse con un procedimento da istruire a Sezioni unite. Il dato certo è che se venise dichiarata la decadenza della Todde ‘cadrebbero’ anche i 59 consiglieri di maggioranza e opposizione. Subito, entro 90 giorni, la convocazione di nuove elezioni.

Sardegna, Todde: sono al lavoro, legittimata ad andare avanti

Sardegna, Todde: sono al lavoro, legittimata ad andare avantiRoma, 4 gen. (askanews) – “Sono serenamente al lavoro, come potete vedere, dopo anche un confronto con la mia maggioranza. Ovviamente l’atto amministrativo, arrivato dalla Corte di appello, seguirà il suo percorso e sarà gestito dai miei avvocati. Ribadisco la piena fiducia nei confronti della magistratura ed anche nei confronti del comitato che mi ha rappresentato per le elezioni. Posso dire che ho la piena motivazione e la piena legittimazione di continuare a lavorare per i sardi e così farò”. Lo ha detto la presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, nel corso di una conferenza stampa dopo il vertice con i capigruppo di maggioranza sul caso della decadenza. Il video dell’incontro con i media è stato pubblicato dall’Unione Sarda. “Noi siamo stati eletti per servire i sardi, e questo faremo finché non ci sono atti definitivi. Il tema della legittimazione non si pone finché non ci sono atti definitivi”, ha continuato Todde.

Giustizia, Santalucia: il referendum sulla separazione delle carriere? Vincono i no

Giustizia, Santalucia: il referendum sulla separazione delle carriere? Vincono i noRoma, 4 gen. (askanews) – “Pronostico sul referendum sulla separazione delle carriere: chi vince?”, chiede la giornalista del quotidiano ‘Il Dubbio’. Il presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Giuseppe Santalucia, risponde: “Vinceranno i no: il popolo italiano saprà apprezzare il fatto che questa Costituzione ha dato tanto e ha molto da dare e non si farà ingannare da una semplificazione quella sì pericolosa per cui il referendum potrebbe essere una sorta di sondaggio di gradimento sulla magistratura”.


Questo un passaggio della lunga intervista rilasciata dal magistrato eletto il 5 dicembre 2020 e che a breve terminerà il suo mandato. Non si dice contento di lasciare “ma soddisfatto del lavoro svolto da me insieme al Comitato direttivo centrale e alla Giunta esecutiva. Non mancherà la platea televisiva e le attenzioni dei media. “Partecipavo in rappresentanza dell’Anm e sono soddisfatto di come l’associazione sia riuscita a riconquistare lo spazio che le compete nel dibattito pubblico sulla giustizia”. Santalucia ha poi negato ogni prossima possibile candidatura in politica. “Mai”. In questi anni si è fatto più amici o nemici, dentro e fuori la magistratura? “Dentro la magistratura spero molti amici e fuori dalla magistratura non credo che si possa parlare di amicizia, ma credo che si possa parlare di rispetto”. Con il ministro Nordio c’è “grande simpatia umana, ma allo stesso modo sono entrato in relazioni di empatia sia con il ministro Bonafede che con la ministra Cartabia”.


Con chi ha avuto più momenti di tensione? “Non parlerei di momenti di tensione personale, ma certamente con il Ministro Nordio la tensione è legata al tema delle riforme costituzionali, rispetto alle quali l’Anm è fortemente contraria”. Qual è stato il miglior ministro della giustizia che lei ricordi e perché? “Certamente annovererei il ministro Flick, che era stato lungimirante su alcune riforme, penso ad esempio a quella sulle cosiddette pagelle. La magistratura avrebbe dovuto sostenere di più quelle riforme. E poi Orlando, il cui lavoro ho conosciuto da vicino e che ha dimostrato che si possono fare tante cose per migliorare la giustizia senza toccare minimamente il quadro costituzionale e senza avere la pretesa di riforme palingenetiche di sistema”. “Avevo trovato una Anm disorientata, in grande difficoltà perché travolta dal cosiddetto scandalo Palamara, attraversata da diffidenze interne. Credo di lasciarne una unita, con maggiore compattezza interna e con quella serenità che si è tradotta in una capacità di essere interlocutore credibile”. Così il presidente della Associazione nazionale magistrati, Giuseppe Santalucia, nella intervista rilasciata a ‘Il Dubbio’. Che caratteristiche dovrebbe avere il futuro presidente dell’Anm? “Capacità di ricercare, senza stancarsi mai, un punto di convergenza delle varie visioni che possono esserci all’interno dell’Anm. Fermezza nel rappresentare la linea che si è formata attraverso quella estenuante ricerca di un punto di convergenza”. La mgistratura, comunque, deve “recuperare un rapporto di maggiore confidenza con l’utenza nel lavoro quotidiano. L’immagine della magistratura dipende non soltanto dall’Anm e quindi dal suo organo di rappresentanza, ma anche da come ciascun magistrato ogni giorno interpreta il suo ruolo”, ha detto Santalucia.


Sulla politica. “Penso che l’attuale maggioranza di governo sconti un errore di fondo nel rapportarsi al mondo giudiziario, come se – e mi riferisco al tema immigrazione – il lavoro dei giudici fosse un ulteriore elemento di inutile complessità rispetto a problemi già molto complessi che la politica si trova ad affrontare”. Poi ‘Dobbiamo temere un ritorno del fascismo in Italia?’. “Il ritorno di fenomeni sociopolitici credo non si riproponga mai nella storia. Quello a cui dobbiamo stare attenti, ma non solo in Italia, è lo strisciante mutamento culturale che riguarda molti Paesi dell’Occidente: non bisogna mai pensare che una maggiore efficienza sul tema della sicurezza, ad esempio, si raggiunga comprimendo i diritti”. In merito alla situazione delle carceri sono “assolutamente preziose” le indicazioni del presidente Mattarella, spiega Santalucia: “Non c’è migliore politica di sicurezza di quella che scommette sul rispetto all’interno del carcere dei diritti dei detenuti, perché solo in questo modo, una volta restituiti alla società, avranno maggiori capacità di non ricadere negli errori passati; solo un carcere rispettoso dei diritti dà sicurezza”.

Il Papa: mai fare bullying a scuola, porre le basi per un mondo migliore

Il Papa: mai fare bullying a scuola, porre le basi per un mondo miglioreRoma, 4 gen. (askanews) – “Sentitevi chiamati a elaborare e trasmettere una nuova cultura, fondata sull’incontro tra le generazioni, sull’inclusione, sul discernimento del vero, del buono e del bello; una cultura della responsabilità, personale e collettiva, per affrontare le sfide globali come le crisi ambientali, sociali ed economiche, e la grande sfida della pace. A scuola voi potete ‘immaginare la pace’, ossia porre le basi di un mondo più giusto e fraterno, con il contributo di tutte le discipline e con la creatività dei bambini e dei giovani. Ma se a scuola voi fate la guerra fra di voi, se a scuola voi fate i bulli con le ragazze e i ragazzi che hanno qualche problema, questo è prepararsi per la guerra non per la pace! Per favore, mai fare il bullying! Avete capito questo?”. Così Papa Francesco nel corso dell’udienza di stamane nell’aula Paolo VI. La risposta ‘Sì’ dei presenti ha poi fatto sottolineare al Pontefice: “Mai fare il bullying! Lo diciamo tutti insieme? Dai! Mai fare il bullying! Coraggio e avanti. Lavorate su questo”. Così ha detto il Santo Padre parlando ai rappresentanti dell’Unione Cattolica, insegnanti, dirigenti, educatori, formatori; all’Associazione italiana maestri cattolici; all’Associazione genitori scuole cattoliche. Papa Francesco ha sottolineato l’importanza della speranza “che supera ogni desiderio umano, perché apre le menti e i cuori sulla vita e sulla bellezza eterna”. Insomma ha detto ancora il Pontefice: “La scuola ha bisogno di questo! Sentitevi chiamati a elaborare e trasmettere una nuova cultura, fondata sull’incontro tra le generazioni, sull’inclusione, sul discernimento del vero, del buono e del bello; una cultura della responsabilita’, personale e collettiva, per affrontare le sfide globali come le crisi ambientali, sociali ed economiche, e la grande sfida della pace”.


Il Santo Padre ha spiegato: “A me fa dolore quando vedo i bambini che non sono educati e che vanno a lavorare, tante volte sfruttati o che vanno a cercare da mangiare o cose da vendere dove ci sono i rifiuti. E’ duro! E di questi bambini ce ne sono!”. Perché – ha ricordato – “il Giubileo ha molto da dire al mondo dell’educazione e della scuola”. Ed i “pellegrini di speranza” sono “tutte le persone che cercano un senso per la propria vita e anche coloro che aiutano i più piccoli a camminare su questa strada. Un buon insegnante – ha detto ancora – è un uomo o una donna di speranza, perché si dedica con fiducia e pazienza a un progetto di crescita umana. La sua speranza non è ingenua, è radicata nella realtà, sostenuta dalla convinzione che ogni sforzo educativo ha valore e che ogni persona ha una dignità e una vocazione che meritano di essere coltivati”.

Giustizia, l’Anm denuncia numerosi malfunzionamenti della App penale

Giustizia, l’Anm denuncia numerosi malfunzionamenti della App penaleRoma, 4 gen. (askanews) – “Con il decreto 27 dicembre 2024 numero 206 il ministero dà il via al generalizzato deposito con modalità esclusivamente telematica di atti e documenti a partire dal primo gennaio 2025 per la maggior parte dei procedimenti della procura della Repubblica presso il tribunale ordinario, della procura europea e del tribunale ordinario. In relazione a tali uffici, snodi fondamentali della giurisdizione e dunque e della tutela del cittadino, si sono prorogati (in alcuni casi di soli tre mesi) i termini di transizione al nuovo regime digitale, peraltro limitatamente a pochi procedimenti e senza tenere nel debito conto il rischio per l’efficienza della giurisdizione che potrà provocare la massiva, improvvisata e immediata digitalizzazione del processo penale. Si pretende di mandare in esercizio i moduli più complessi ed estesi di un applicativo informatico (APP) senza che lo stesso sia stato efficacemente testato presso gli uffici, e tanto pur sinora essendosi registrati di continuo numerosissimi malfunzionamenti”. Ad affermarlo è una nota della Giunta esecutiva centrale dell’Associazione nazionale magistrati.


“Malgrado le numerose criticità rilevate da pressoché tutti gli uffici chiamati alla sperimentazione del sistema – prosegue la nota – si è altresì proceduto non prendendo in adeguata considerazione la scarsità di risorse e di infrastrutture tecnologiche che consentano ai Tribunali di celebrare efficacemente i processi per il tramite delle tecnologie digitali. Si agisce come se gli uffici fossero stati, tutti e da tempo, dotati di postazioni pc con accesso ad APP, nelle aule d’udienza e nelle camere di consiglio. Si opera come se il personale amministrativo e giudiziario fosse stato dotato di una idonea struttura di assistenza per la immediata gestione delle criticità. E tali rilievi sono del resto soltanto alcuni di quelli recentemente formulati dal CSM nelle sue considerazioni, di cui il Ministero ha tenuto conto in minima parte. Nulla di nuovo sotto il sole”. “Già in queste due prime giornate di avvio – sottolinea la Giunta – numerosissime in tutt’Italia sono state le segnalazioni di errori di sistema. Ci si chiede cosa avverrà a partire dal prossimo 7 gennaio, quando in modo più consistente, riprenderanno le udienze del dibattimento penale in tutti i Tribunali. A partire da quel momento, le criticità già profilatesi incideranno negativamente sulle attività giudiziarie per le quali non è stata preservata la temporanea possibilità di proseguire con il sistema di deposito a doppio binario. Che ne sarà della gestione di una udienza dibattimentale, di una richiesta di patteggiamento o di una lista testimoniale, qualora il sistema di deposito telematico non funzionasse?”. “Anche per il tanto atteso Processo Penale Telematico si deve allora constatare una grave carenza di risorse e di strategie organizzative, con le inevitabili conseguenze sull’efficienza del servizio giustizia. Eppure i segnali di allarme erano stati lanciati da tempo, dalla magistratura associata e dal CSM, che per tempo si erano posti nella prospettiva di evidenziare lacune e criticità, e ciò proprio al fine di realizzare la massima efficienza possibile con una compiuta digitalizzazione del processo penale. Ma tali segnalazioni, tese alla leale collaborazione in vista di un obiettivo da tutti condiviso, sono rimaste inascoltate. Tutto si potrà dire meno che non si tratti di un fallimento annunciato”, continua la Giunta dell’Anm.

Sardegna, Todde dichiarata decaduta. Governatrice: impugnerò

Sardegna, Todde dichiarata decaduta. Governatrice: impugneròMilano, 3 gen. (askanews) – “Il collegio regionale di garanzia elettorale ha dichiarato decaduta dalla carica di consigliere regionale Alessandra Todde, che perderebbe quindi anche quella di presidente della Regione Sardegna”. Lo anticipa il sito de L’Unione Sarda, spiegando che sarebbero state rilevate delle inadempienze dal vaglio delle spese della campagna elettorale di inizio 2024 che hanno portato questa sera “all’emissione di un’ordinanza ingiunzione indirizzata al Consiglio regionale, che deve stabilire una data per la decisione sulla decadenza: la decisione è affidata alla massima assemblea sarda”.


La governatrice in una nota ha annunciato che “la notifica della Corte d’Appello è un atto amministrativo che impugnerò nelle sedi opportune: ho piena fiducia nella magistratura e non essendo un provvedimento definitivo continuerò serenamente a fare il mio lavoro nell’interesse del popolo sardo”.

A Capodanno meno feriti e incidenti: decurtati 22mila punti patente

A Capodanno meno feriti e incidenti: decurtati 22mila punti patenteRoma, 3 gen. (askanews) – A Capodanno 2025, grazie al massiccio impegno delle Forze dell’ordine, si registra una significativa riduzione degli incidenti stradali e dei feriti rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. In una nota congiunta del ministero dell’interno e di quello delle infrastrutture si informa che nella notte del 31 dicembre 2024 sono state impiegate 27.200 pattuglie della Polizia Stradale e dell’Arma dei Carabinieri che hanno garantito controlli capillari su tutto il territorio nazionale. L’attività di prevenzione e vigilanza ha portato a un calo del 21% degli incidenti stradali.


Si sono verificati: 429 incidenti stradali (rispetto ai 482 del 2024); e ci sono stati 240 feriti (in calo rispetto ai 305 del 2024) mentre le vittime sono passate da 10 a nove. Nel corso dei controlli, sono state contestate 12.040 violazioni al Codice della Strada, tra cui: 4.134 per superamento dei limiti di velocità; 538 per mancato uso delle cinture di sicurezza; 153 per uso scorretto del cellulare alla guida. In totale, sono stati decurtati 22.127 punti patente e ritirate 357 patenti di guida, così suddivise: 153 per uso scorretto del cellulare; 135 per guida in stato di ebbrezza alcolica; 8 per guida sotto l’effetto di droghe; 61 per superamento del limite di velocità di oltre 40 km/h e altre violazioni. Per il Capodanno sono stati sottoposti a verifiche con etilometri e precursori 6.287 conducenti, con i seguenti risultati: 135 sanzioni per guida in stato di ebbrezza alcolica; 8 sanzioni per guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.


Un risultato che dà conto dell’impegno delle Forze dell’ordine e dell’efficacia delle nuove norme del decreto sicurezza stradale e modifiche al Codice della strada. Soddisfazione dei ministri dell’Interno e delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Piantedosi e Matteo Salvini. “Un ringraziamento alle forze dell’ordine – ha detto Piantedosi – che nei giorni a cavallo di capodanno hanno messo in campo uno sforzo straordinario per garantire la sicurezza dei cittadini sulle strade. Questo impegno, insieme alla crescente consapevolezza da parte dei cittadini sui rischi derivanti da condotte improprie, ha consentito di registrare un risultato significativo per quanto riguarda il calo degli incidenti e delle loro tragiche conseguenze”.


“Le nuove regole sono state oggetto di una campagna di falsità senza precedenti, ma i primissimi dati sono confortanti e smentiscono molti detrattori – afferma Salvini – Ringrazio le tante persone che stanno sostenendo la mia azione che ha come unico obiettivo quello di salvare vite e ridurre gli incidenti sulle strade, a partire da numerose associazioni di vittime della strada e tanti genitori che hanno perso i propri figli a causa di comportamenti sbagliati di altri. Questi primi numeri, in attesa di dati più approfonditi, sono la migliore risposta a chi in queste settimane ha fatto polemica, a volte inventando perfino notizie totalmente false”.

Giubileo, il Papa: essere sempre in cammino, pellegrini di speranza

Giubileo, il Papa: essere sempre in cammino, pellegrini di speranzaRoma, 3 gen. (askanews) – “Buon anno! Che sia un anno di crescita personale e anche nell’amicizia tra di voi. Per la Chiesa il 2025 è un anno giubilare, secondo la tradizione, ogni 25 anni c’è un anno giubilare. E questo Giubileo ha un tema, un mottoà ‘Pellegrini di speranza’. Ripetiamolo insieme: ‘Pellegrini di speranza’”. Così ha detto Papa Francesco a un gruppo di ragazzi e giovani dell’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti, riuniti nella Sala Clementina.


“La parola ‘pellegrini’ fa pensare al camminare, perciò vorrei augurarvi di essere sempre persone in cammino. Ad ogni età: ragazzi, giovani, adulti, anziani, sempre in cammino, mai fermi, mai arrivati, sempre con il desiderio di andare avanti – ha continuato il Santo Padre – Però il ‘pellegrino’ è uno che non solo cammina, ma ha una meta, e una meta particolare: la meta del pellegrino è un luogo santo, che lo attira, che motiva il viaggio, che sostiene nella fatica”. “Nel caso del Giubileo la meta è una porta. Curioso? La Porta Santa. Naturalmente si tratta di un simbolo: la Porta Santa rappresenta Gesù Cristo, il suo Mistero di salvezza, che ci permette di entrare nella vita nuova, libera dalla schiavitù del peccato, libera per amare e servire Dio e il prossimo”. Così ha detto Papa Francesco parlando ad un gruppo dell’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti. “E allora vorrei augurarvi di essere non solo in cammino, ma anche pellegrini, cioè desiderosi di incontrare Gesù, di conoscerlo, di ascoltare la sua Parola che dà senso alla vita, la riempie di una gioia nuova, diversa, una gioia che non rimane “fuori”, in superficie, ma che riempie il cuore e lo riscalda, una gioia che è pace, bontà, tenerezza. La gioia di Gesù è così. Solo Gesù può dare questa gioia. Lo dimostra la testimonianza di tanti santi e sante di ogni tempo, anche del nostro tempo”.


Il Santo Padre ha poi spiegato: “Pensiamo a Pier Giorgio Frassati, un giovane torinese vissuto cent’anni fa. E poi ci sono i grandi ‘campioni’, come Francesco e Chiara d’Assisi, che tutti voi conoscete; o come Teresa di Gesù Bambino, una giovane francese di fine Ottocento: era così innamorata di Gesù che avrebbe voluto girare il mondo intero per annunciarlo a tutti, e ha scoperto che il modo per farlo era diventare lei stessa amore, in una vita consacrata alla preghiera e al servizio delle sue sorelle”. Insomma “cari amici, questi sono ‘pellegrini di speranza’: ragazzi e giovani che hanno incontrato il Signore Gesù e hanno camminato con Lui, e Lui è la speranza per ogni uomo, per ogni donna e anche per il mondo. Seguiamo questa strada, e diventeremo anche noi dei piccoli segni di speranza per chi ci incontra. Questo è l’augurio che faccio a me e a voi. Grazie di essere venuti! Vi benedico tutti. Buon cammino! E non dimenticatevi di pregare per me. Grazie!”.

Maltempo, il nuovo anno si apre con piogge e perturbazioni

Maltempo, il nuovo anno si apre con piogge e perturbazioniRoma, 3 gen. (askanews) – Il 2025 apre la porta alle correnti nord atlantiche con piogge e perturbazioni in transito sull’Italia. Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it, conferma il passaggio in queste ore della prima perturbazione dell’anno, diretta dalla Romagna verso il Sud Italia. Nelle prossime ore questo fronte, collegato ad una vasta area di bassa pressione polare centrata sul Mar Baltico, porterà precipitazioni tra Romagna, Marche, Toscana e Lazio per poi spingersi verso le restanti regioni del Centro e tra Campania e Basilicata.


Nevicherà sull’Appennino a quote medie, fino ai 900-1100 metri, regalando di nuovo un paesaggio pienamente invernale ai comprensori sciistici della dorsale. Altra neve è attesa anche in Valle d’Aosta e sui rilievi alpini di confine. I venti saranno in rinforzo di Libeccio su buona parte del Centro-Sud, solo sull’Alto Adriatico proverranno da Nord-Est. In sintesi, avremo un venerdì piovoso su metà del nostro Paese e a tratti ventoso. Dalla sera il peggioramento investirà l’estremo Sud con rovesci sparsi, mentre migliorerà gradualmente altrove con la rotazione dei venti da Maestrale. Il weekend vedrà dunque l’allontanamento di questa prima perturbazione del 2025, ma contemporaneamente si avvicinerà la seconda, pronta ad entrare in modo più esteso da domenica sera. La giornata di sabato 4 gennaio sarà infatti all’insegna del sole, salvo nubi in Val Padana e localmente al Nord-Ovest; fino al mattino avremo ancora residui addensamenti all’estremo Sud, ma tutto sommato la giornata sarà buona.


La prima domenica del 2025 sarà nuvolosa fin dal mattino al Nord e sulla Toscana con qualche piovasco tra Liguria e Versilia. Durante la giornata avremo la possibilità di pioviggine anche in Pianura Padana, specie settore occidentale, mentre sul resto del Paese ci saranno ancora ampie schiarite, anzi su buona parte del Centro-Sud il tempo sarà discreto e prevalentemente soleggiato. Dalla sera, però, come detto, ci colpirà la seconda perturbazione dell’anno, il Ciclone della Befana: ad essere precisi, questo ciclone si approfondirà, in modo deciso, molto lontano da noi; è previsto transitare sul Canale della Manica con un minimo di pressione di circa 978 hPa (come un uragano categoria 1) tra Londra e Parigi. Nonostante l’elevata distanza dall’Italia, farà sentire i suoi effetti fino a noi con un rinforzo deciso del vento e qualche pioggia.


Nel dettaglio l’Epifania in Italia sarà dunque ventosa, con correnti tese di Scirocco soprattutto sui nostri mari e lungo le coste tirreniche; ci saranno delle precipitazioni al Nord con neve sulle Alpi oltre i 1000 metri (qualche fiocco a bassa quota sul Piemonte meridionale) e piogge sparse sulle regioni centrali tirreniche. La Befana dovrà stare attenta alle folate di vento con l’arrivo della seconda perturbazione del 2025, un anno che inizia in modo bizzarro dal punto di vista meteo. Venerdì 3. Al Nord: piogge in Emilia Romagna. Al Centro: peggiora con piogge sparse. Al Sud: peggiora in Campania con piogge.


Sabato 4. Al Nord: possibili nebbie o nubi basse in pianura, altrimenti sole. Al Centro: nubi al mattino poi sole. Al Sud: ultimi rovesci su Calabria e Sicilia. Domenica 5. Al Nord: piogge in Liguria, nubi sparse altrove. Al Centro: nubi e piovaschi in Toscana, più sole altrove. Al Sud: bel tempo. Tendenza: Epifania con pioggia e neve a quote medie al Nord; venti forti ovunque.

Sanremo Cristian Music Festival, i nomi dei cantanti partecipanti

Sanremo Cristian Music Festival, i nomi dei cantanti partecipantiMilano, 2 gen. (askanews) – La quarta edizione del Sanremo Cristian Music Festival, Festival della Canzone Cristiana 2025 si svolgerà a Sanremo dal 13 al 15 febbraio 2025, in concomitanza con la settantacinquesima edizione del Festival della Canzone Italiana. Sarà un Festival nel Festival, una staffetta musicale tra la musica leggera del Festival della Canzone Italiana, diretto da Carlo Conti, e la Christian Music del Sanremo Festival della Canzone Cristiana, ideato dal cantautore e Direttore artistico Fabrizio Venturi. “Abbiamo ricevuto tantissime candidature e i brani che ho ascoltato sono di levatura altissima. Ciò testimonia che la Christian Music sta sempre più affermandosi anche nel nostro Paese. Sarà Festival speciale dedicato al Giubileo e a Papa Francesco, il cui impegno è teso all’affermazione della Fratellanza Umana, della Pace Mondiale e della Convivenza Comune”, ha dichiarato Venturi.


Di seguito, i nomi dei concorrenti della quarta edizione del Festival della Canzone Cristiana che si contenderanno i trofei realizzati dal Maestro orafo Michele Affidato, lo stesso che ha creato i trofei destinati ai vincitori del Festival di Sanremo. Tony Strano di Pozzuoli (NA) con la canzone “Vento”


Francesco Bartoletti di Rho (MI) con “Sei la mia roccia” Gina Palmiari di Lesina (FG) con “Rosa”


Giovanni Sisti di Roma con “Le parole di Pietro” Giuseppe Marchese di Biancavilla (CT) con “Preghiera”


Figli del padre di Vezzano sul Crostolo (RE) con “Le dieci vergini” Gipsy Fiorucci di Città di Castello (PG) con “Regina del suo regno” Gabylo di Casarza Ligure (GE) con “Ho fede” Baby Rush di Frascati (RM) con “Gesù” Odissea di La Spezia (SP) con “C’è un tempo per amare” Piero Chiappano di Gaggiano (MI) con “Una strada in mezzo al ciglio” Xada di Bressana Bottarone (PV) con “Fantasie” Renato Belluccio di Capaccio Paestum (SA) con “La guerra è finita andiamo in pace” Selmar di Pelago (FI) con “Tuo amore” Gabry di Cavriago (RE) con “Quotidianità” Marco Celauro di Agrigento (AG) con “Adoro te” Ester di Gela (CL) con “Sotto una luna argento” Raffaele Mario Arteca di Padula (SA) con “Core ‘e mamma”