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Consorzio Conlegno, il nuovo Presidente è Massimiliano Bedogna

Consorzio Conlegno, il nuovo Presidente è Massimiliano BedognaRoma, 31 lug. (askanews) – Conlegno, consorzio servizi legno e sughero che da più di 20 anni promuove la biodiversità e il patrimonio forestale, annuncia che il 1° luglio si è insediato il rinnovato Consiglio Direttivo che opera su tutto il territorio nazionale e la nomina del nuovo Presidente Massimilano Bedogna, imprenditore mantovano a capo di un’azienda che dal 1959 si occupa di produzione pallet e di imballaggi.


Sono tante le sfide che il neoeletto Presidente e il nuovo Consiglio si trovano ad affrontare: una, fra tutte, è essere ancora più presenti sul territorio per rafforzare il sistema delle oltre 2.000 aziende associate, investendo in progetti che supportino nel business le imprese del legno con servizi adeguati alle necessità reali dei consorziati. Il nuovo board può però vantare un forte supporto da parte delle Associazioni, con l’ingresso nel 2024 di tre nuove, oltre che il rinnovo dei comitati tecnici e la presenza di due imprenditori del sud Italia per dare voce a tutto il Paese (Michele Morese da Salerno e Paolo De Benedetto da Brindisi). Senza contare l’esperienza del Vicepresidente marchigiano Riccardo Montesi, una vera e propria istituzione nel settore del legno italiano. Il nuovo Direttivo si inserisce in un momento di grande transizione, un uso normato e corretto della materia prima legno è sempre più essenziale, visto che il consumo a livello mondiale è destinato a passare dai circa 2,2 miliardi attuali ai 3,2 miliardi del 2050 (Studi FAO) ed è quindi necessario agire già adesso, prima di ritrovarsi senza la nostra miglior risorsa per la totale decarbonizzazione.


Massima attenzione quindi sulle foreste, sul loro sviluppo sostenibile, nonché ai flussi internazionali del mercato del legno, dato che, ad oggi, ancora troppo poco del nostro patrimonio viene sfruttato correttamente e l’Italia è costretta ad importare legno a prezzi maggiorati. Nonostante Il patrimonio forestale italiano sia secondo in Europa, dopo la Spagna, con circa 12 miliardi di alberi (200 alberi a cittadino) e il 40% del territorio sia coperto da boschi e foreste, il tasso di utilizzazione dei nostri boschi è bassissimo: secondo i dati del MASAF (Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e Forestale) la superficie annualmente sottoposta ad utilizzazione è inferiore al 2% e il prelievo legnoso è stimato al 24% rispetto all’incremento di volume (9 milioni di metri cubi annui, il cui 60% risulta costituito da legna da ardere) contro una media dell’Europa continentale che raggiunge il 54% dell’incremento annua. Per fare un paragone, a partire da una copertura forestale equivalente, la produzione di legno in Germania è oltre 10 volte quella dell’Italia. Come se non bastasse, la crescita non si ferma: le statistiche forestali indicano che la superficie forestale complessiva italiana negli ultimi 30 anni è triplicata e si è espansa di circa 53 mila ettari all’anno a discapito di terreni agricoli e pascolivi abbandonati nelle aree montane e rurali: oltre che essere uno spreco di materia prima questo bosco non gestito crea grossi problemi come dissesti idrogeologici o aumenta il carico d’incendio.


“Sono molto onorato di ricoprire questa carica all’interno del Consorzio – ha affermato il nuovo Presidente Massimilano Bedogna – e sono pronto ad affrontare le sfide più urgenti, accanto al Segretario Generale Sebastiano Cerullo, in un’organizzazione che da più di 20 anni svolge egregiamente il lavoro di tutela di una preziosa risorsa come il legno. Conlegno, oltre a continuare il monitoraggio normativo della tematica relativa alla gestione delle materie prime e delle foreste, dovrà proseguire la sua collaborazione con le associazioni legate al mondo legno di tutto il territorio nazionale, cercando di garantire una maggior presenza sul territorio per la formazione tecnica delle imprese consorziate e non. Uno degli obiettivi principali – continua il Presidente – è la riattivazione del sistema legno locale, affinché si persegua lo scopo della crescita dei boschi e delle foreste, in un contesto di scelta delle specie, della manutenzione dei territori e di utilizzo del legno, in questo modo si potrà garantire un miglioramento ambientale, meno dissesti idrogeologici, meno rischi incendi e una crescita economica della filiera, impedendo così che tutta questa preziosa materia prima venga sprecata. Infine, con l’aiuto delle nostre associazioni, abbiamo l’ambizione di trovare soluzioni ai vuoti normativi che sappiamo essere presenti nella economia reale del nostro sistema paese, aiutando le aziende ed il sistema a migliorare il prodotto e i servizi che gravitano intorno alla nostra speciale e rinnovabile materia prima, ovvero il LEGNO.”


Nella seconda parte dell’anno uno dei temi centrali per il Consorzio sarà quello del supporto alle imprese sull’EUDR (cioè il nuovo regolamento contro la deforestazione) insieme alle attività ongoing di Conlegno, cioè l’impegno sul tema fitosanitario del marchio FITOK; sul sistema del pallet EPAL, in particolare se verrà approvata la nuova legge sull’interscambio; le attività sul legno strutturale dagli ETA per la certificazione delle case di legno, nonché cementificare la leadership nella certificazione di gruppo PEFC e FSC di “Conlegno Trust” e le attività di formazione alle imprese a 360 gradi. Sono previsti tre appuntamenti in autunno per approfondire questi temi, a Rimini, a Salerno e a Torino e alcuni incontri ad hoc con le imprese di prime lavorazioni legno, proprio per rafforzare il legame con le utilizzazioni forestali nazionali. “Le attività di Conlegno sono da sempre legate all’ambiente, ma nei prossimi anni dovremo sviluppare nuovi servizi di qualità verso i consorziati, molti incentrati sul tema ESG e carbon footprint, altri sulla progettazione dei pallet e imballaggi in genere, in particolare seguire le imprese nell’applicazione del nuovo regolamento contro la deforestazione, noto come EUDR” conclude il Presidente Bedogna. Questo il nuovo Consiglio Direttivo: Massimiliano Bedogna Presidente (Filiera Legno) Riccardo Montesi Vice Presidente (Unital /Confapi) Entela Borshi Consigliere (IFA) Alessandro Battaglia Consigliere (CNA Produzione Legno) Gian Battista Sarnico Consigliere (Confartigianato Legno Arredo) Stefano Mora Consigliere (Consorzio Legno Legno) Michele Morese Consigliere (Associazione Martinez) Milena De Rossi Consigliere (Comitato Tecnico Legno Strutturale) Riccardo Casadei Consigliere (Comitato Tecnico EPAL) Giovanni detto Davide Dell’Aquila Consigliere (Comitato Tecnico FITOK) Paolo De Benedetto consigliere (Comitato Tecnico Pallet)

Le elezioni regionali in Liguria si terranno il 27 e 28 ottobre

Le elezioni regionali in Liguria si terranno il 27 e 28 ottobreMilano, 31 lug. (askanews) – Le prossime elezioni regionali in Liguria si terranno domenica 27 ottobre (dalle 7 alle 23) e lunedì 28 ottobre (dalle 7 alle 15). È quanto deciso sulla base dell’intesa, formalizzata oggi, tra il presidente facente funzione della Regione Liguria Alessandro Piana e la presidente della Corte d’Appello di Genova Elisabetta Vidali. Lo ha comunicato in una nota la Regione Liguria, spiegando che la data è stata individuata tenendo conto delle esigenze tecniche organizzative rappresentate dagli uffici regionali e da quelli della Corte d’Appello affinché le procedure elettorali si svolgano secondo la normativa e nel migliore dei modi. (Segue)

La Provincia autonoma di Trento: l’orsa KJ1 è stata abbattuta, era pericolosa

La Provincia autonoma di Trento: l’orsa KJ1 è stata abbattuta, era pericolosaRoma, 30 lug. (askanews) – “Questa mattina è stata data esecuzione al decreto firmato ieri dal presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, che prevedeva il prelievo dell’esemplare di orso KJ1 tramite abbattimento”. Così si informa in una nota. “Una squadra del Corpo forestale trentino è dunque entrata in azione nei boschi sopra Padaro di Arco, dove l’animale era stato localizzato attraverso il radiocollare”, si aggiunge.


Si sottolinea poi che “KJ1 era un esemplare pericoloso, secondo la scala del Pacobace. Lo ha attestato anche Ispra, confermando la necessità di rimuovere l’orsa (classificata ad “alto rischio”) al più presto. L’animale è risultato responsabile di almeno 7 interazioni con l’uomo. L’ultima risale allo scorso 16 luglio, ai danni di un escursionista”.

E’ tornato Caronte e infuoca l’Italia

E’ tornato Caronte e infuoca l’ItaliaRoma, 29 lug. (askanews) – L’anticiclone africano Caronte è tornato sull’Italia e nei prossimi giorni infiammerà il clima delle nostre regioni con un caldo intenso e afoso. Ma non ci saranno solo caldo e afa, infatti l’anticiclone subirà un temporaneo indebolimento favorendo così l’arrivo di violenti temporali.


Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it spiega che probabilmente quella di oggi sarà una delle giornate più roventi della settimana con temperature che potranno toccare i 39-40°C all’ombra a Roma, Terni, Frosinone, Taranto, Firenze e anche oltre sulle zone interne della Sardegna. Il sole sarà prevalente su tutte le regioni e il cielo si potrà notare sereno o solo a tratti poco nuvoloso. Fino a mercoledì anche i temporali si potranno misurare col contagocce e saranno più probabili lungo i confini alpini, specie orientali e mercoledì anche sul resto delle Alpi e localmente Prealpi. Oltre al caldo intenso di giorno si dovrà fare i conti anche con l’afa; infatti, le masse d’aria caldissime dell’anticiclone Caronte, provenendo dal deserto del Sahara, attraversando il Mar Mediterraneo si caricheranno di umidità che renderà il clima afoso, soprattutto di notte. Su moltissime città si avranno notti tropicali, ovvero quando le temperature non scendono mai sotto i 20°C e anzi, in questi giorni, li supereranno di 3-4 gradi.


La situazione di caldo intenso rimarrà pressoché stazionaria fino a gran parte di giovedì 1 agosto, dopo di che Caronte subirà un temporaneo indebolimento. Nel corso di venerdì 2 aria più fresca dal Nord Europa riuscirà a bucare la cupola anticiclonica e a sfondare, quanto meno in quota, sull’Italia settentrionale. L’incontro tra le masse d’aria calde preesistenti e quelle più fresche creerà le condizioni necessarie per lo sviluppo di violenti temporali. Colpi di vento, tuoni, fulmini e grandine (anche grossa) dalle Alpi potrebbero scendere, a macchia di leopardo, fin verso le zone pianeggianti di Lombardia, Triveneto e poi Emilia Romagna. Successivamente, questa ferita si rimarginerà subito nel primo weekend di agosto col ritorno del bel tempo al Nord. Sul resto delle regioni invece non succederà nulla, continuerà a dominare l’anticiclone Caronte.


Lunedì 29. Al Nord: sole e caldo. Al Centro: sole e punte di 39-40°C anche a Roma. Al Sud: tanto sole e tanto caldo. Martedì 30. Al Nord: tutto sole e tutto caldo. Al Centro: sole, caldo e afa. Al Sud: bel tempo con caldo africano.


Mercoledì 31. Al Nord: prevalenza di bel tempo, salvo temporali su Alpi e Prealpi. Al Centro: sempre sole e caldo. Al Sud: soleggiato e caldo. Tendenza: tra giovedì e venerdì temporali forti al Nord, sole e caldo prevalenti altrove.

Il Papa: le guerre contraddicono lo sprito di fratellanza olimpica

Il Papa: le guerre contraddicono lo sprito di fratellanza olimpicaMilano, 28 lug. (askanews) – “Mentre nel mondo c’è tanta gente che soffre per le calamità e la fame, si continua a costruire e vendere armi e a bruciare risorse alimentando guerre grandi e piccole. Questo è uno scandalo che la comunità internazionale non dovrebbe tollerare perchè contraddice lo spirito di fratellanza dei giochi olimpici appena iniziati. Non dimentichiamo che la guerra è una sconfitta”. Lo ha detto subito dopo la recita dell’Angelus Papa Francesco affacciandosi alla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano davanti a fedeli e pellegrini riuniti in Piazza San Pietro.

La Via Appia entra nel Patrimonio Mondiale dell’Unesco

La Via Appia entra nel Patrimonio Mondiale dell’UnescoMilano, 27 lug. (askanews) – La “Via Appia. Regina Viarum” entra nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco, diventando così il 60esimo sito italiano riconosciuto dall’Organizzazione delle Nazioni Unite. L’iscrizione è stata deliberata dal Comitato del Patrimonio Mondiale, riunito a Nuova Delhi nella 46esima sessione.


E’ la prima candidatura promossa direttamente dal Ministero della Cultura, che ha coordinato tutte le fasi del processo e ha predisposto tutta la documentazione necessaria per la richiesta d’iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale. Il risultato è il frutto di un lavoro di squadra che ha visto il coinvolgimento di molteplici istituzioni: 4 Regioni (Lazio, Campania, Basilicata e Puglia), 13 Città metropolitane e Province, 74 Comuni, 14 Parchi, 25 Università, numerosissime rappresentanze delle comunità territoriali, nonché il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra della Santa Sede. “Esprimo tutta la mia soddisfazione e il mio orgoglio per il grande risultato ottenuto. La ‘Via Appia. Regina Viarum’ da oggi è patrimonio mondiale dell’umanità. L’Unesco ha colto l’eccezionale valore universale di una straordinaria opera ingegneristica che nei secoli è stata essenziale per gli scambi commerciali, sociali e culturali con il Mediterraneo e l’Oriente – commenta il inistro della Cultura, Gennaro Sangiuliano -. Congratulazioni a tutte le istituzioni e comunità che hanno collaborato con il Ministero della Cultura per arrivare a questo prestigioso traguardo. È un riconoscimento del valore della nostra storia e della nostra identità, dal quale può nascere una valorizzazione in grado di portare benefici economici ai territori interessati”.


“La Via Appia Patrimonio Unesco è un grande successo per il Ministero della Cultura, ma soprattutto per quei milioni di italiani che vivono nei territori della Via Appia, simbolo mondiale della storia da cui proveniamo. Si aggiunge alla straordinaria affermazione ottenuta meno di un anno fa dalla lirica italiana e sono felice che coincida con il mio mandato”, aggiunge il sottosegretario alla Cultura con delega all’Unesco, Gianmarco Mazzi. L’Appia fu la prima delle grandi strade di Roma costruite con tecniche innovative, veri e propri capolavori di ingegneria civile che si affiancarono alle vie naturali e che costituiscono i monumenti più durevoli della civiltà romana. Il tracciato, iniziato nel 312 a.C. dal censore Appio Claudio Cieco per collegare Roma a Capua, fu poi prolungato fino a Benevento, Venosa, Taranto e Brindisi, testa di ponte verso la Grecia e l’Oriente, man mano che avanzava la conquista romana e lungo la Via Appia Traiana, la variante fatta realizzare dall’imperatore Traiano nel 109 d.C. per agevolare il percorso nel tratto da Benevento a Brindisi.


Concepita per esigenze militari, la Via Appia divenne da subito strada di grandi comunicazioni commerciali e di primarie trasmissioni culturali e, nel tempo, è diventata il modello di tutte le successive vie pubbliche romane così come, in un certo senso, l’origine del complesso sistema viario dell’Impero, che è anche alla base dell’attuale rete di comunicazione del bacino del Mediterraneo. La creazione di questa rete stradale ha permesso la strutturazione di rotte di scambio anche con le vie d’acqua, permettendo così, nel corso dei secoli, un flusso praticamente ininterrotto di persone, idee, civiltà, merci, religioni e idee, percorsi che sono ancora vivi e sentiti da chi abita ancora oggi questi territori. Gli appellativi con cui gli stessi autori antichi la definirono, insignis, nobilis, celeberrima, regina viarum, testimoniano tutte le valenze politiche, amministrative, economiche, sociali e propagandistiche che le valsero la sua millenaria fortuna.

Parigi 2024, la pioggia bagna la cerimonia di apertura

Parigi 2024, la pioggia bagna la cerimonia di aperturaRoma, 26 lug. (askanews) – Cerimonia di apertura bagnata per le Olimpiadi di Parigi 2024 con migliaia di spettatori hanno dovuto affrontare lunghe code e problemi con i biglietti. Poi ha preso il via l’emozionante spettacolo con una danza sulle note di una musica surreale, “Sinchronicity”, con i danzatori che si muovevano al tempo di un martello, a simboleggiare i lavori della ricostruzione della cattedrale di Notre-Dame danneggiata da un incendio il 15 aprile 2019. Poi fiamme e luci hanno animato la “Conciergerie” con un omaggio a ‘Le Miserables’ di Victor Hugo.

Nei primi 2 week-end di agosto 28 milioni di italiani in auto

Nei primi 2 week-end di agosto 28 milioni di italiani in autoMilano, 25 lug. (askanews) – Nei primi due weekend di agosto si prevedono 28 milioni di italiani in viaggio lungo la rete gestita da Autostrade per l’Italia e con l’esodo estivo debutta il Centro per il monitoraggio del Traffico, degli Impianti e delle Infrastrutture di Aspi – la control room -, nuovo cuore tecnologico che dalla sede della direzione generale di Roma coordina da remoto la viabilità e lo stato dell’infrastruttura.


A partire da questo fine settimana inizierà la fase più intensa delle partenze per le vacanze degli italiani. Gli spostamenti più consistenti sono attesi a partire dalla giornata di domani, venerdì 26 luglio e sabato 27 luglio, in uscita dai grandi centri urbani, destinazione le principali direttrici che da Nord portano alle località di villeggiatura del Sud, lungo l’A1 Milano-Napoli, l’A14 Bologna-Taranto e l’A30 Caserta-Salerno. I giorni segnati dai maggiori volumi di traffico saranno quelli di sabato 3 e sabato 10 agosto. Nel complesso, nei primi due weekend di agosto si prevedono 28 milioni di italiani in viaggio lungo la rete gestita da Autostrade per l’Italia. Il ruolo della control room è quello di raccordare le immagini e le informazioni che arrivano in tempo reale e h24 dalle nove direzioni di tronco dislocate lungo i 3000 km di rete, dando una visione d’insieme dei flussi e garantendo un controllo capillare degli impianti (caselli, gallerie, telecamere, ecc.) e dell’infrastruttura attraverso software evoluti connessi con i dispositivi in campo che utilizzano intelligenza artificiale, droni e Iot (Internet of things).

La Consulta: è illegittimo lo stop ai sovrintendenti 70enni dei Teatri lirici

La Consulta: è illegittimo lo stop ai sovrintendenti 70enni dei Teatri liriciRoma, 25 lug. (askanews) – La Corte costituzionale, con la sentenza n. 146, depositata oggi, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 2, comma 3, del decreto-legge 10 maggio 2023, n. 51 (Disposizioni urgenti in materia di amministrazione di enti pubblici, di termini legislativi e di iniziative di solidarietà sociale), convertito, con modificazioni, nella legge 3 luglio 2023, n. 87. La disposizione censurata – spiega la Consulta in una nota – prevede la cessazione anticipata dalla carica, a decorrere dal primo giugno 2023, per i sovrintendenti delle fondazioni lirico-sinfoniche che, alla data di entrata in vigore del decreto-legge, abbiano compiuto il settantesimo anno di età, indipendentemente dalla data di scadenza degli eventuali contratti in corso.


Il Tribunale di Napoli aveva ritenuto tale disciplina lesiva dei principi di eguaglianza e ragionevolezza (art. 3 Cost.) e di buon andamento e di imparzialità (artt. 97 e 98 Cost.) e aveva denunciato l’evidente carenza dei presupposti prescritti dalla Costituzione per il ricorso al decreto-legge (art. 77 Cost.). La Corte ha accolto le questioni in riferimento all’art. 77 Cost. e ha dichiarato assorbite le altre censure.


La Corte ha ribadito che il ricorso allo strumento della decretazione d’urgenza, pur affidato all’autonoma scelta politica del Governo, è assoggettato a precisi “limiti costituzionali” e a “regole giuridiche indisponibili da parte della maggioranza, a garanzia della opzione costituzionale per la democrazia parlamentare e della tutela delle minoranze politiche”. Tale potere normativo “non può giustificare lo svuotamento del ruolo politico e legislativo del Parlamento, che resta la sede della rappresentanza della Nazione (art. 67 Cost.)” e dev’essere esercitato “nel rispetto degli equilibri costituzionalmente necessari”. La preesistenza di una situazione di fatto che comporti la necessità e l’urgenza di provvedere costituisce – spiega la Corte costituzionale in un comunicato – un requisito di validità costituzionale dell’adozione del decreto-legge e l’eventuale evidente mancanza di quel presupposto si configura come un vizio di legittimità costituzionale tanto del decreto-legge quanto della legge di conversione. Il requisito dell’omogeneità si atteggia come uno degli indici rivelatori della sussistenza o della mancanza delle condizioni di validità del provvedimento governativo.


La Corte ha chiarito che tali limiti non sono funzionali solamente “al rispetto degli equilibri fondamentali della forma di governo, ma valgono anche a scoraggiare un modo di legiferare caotico e disorganico” che reca pregiudizio alla certezza del diritto e, in particolare, “sia all’effettivo godimento dei diritti che all’ordinato sviluppo dell’economia”. La disposizione che sancisce l’immediata cessazione dagli incarichi in corso, a decorrere da una data individuata nel primo giugno 2023, non presenta alcuna correlazione con le finalità di salvaguardare l’efficienza delle fondazioni lirico-sinfoniche, peraltro enunciate nel preambolo del decreto-legge “in termini generici e apodittici”.


La disomogeneità della disposizione censurata emerge anche dall’analisi del titolo dell’atto normativo e delle restanti disposizioni del decreto-legge e dalla discussione parlamentare, che non indica “elementi risolutivi in ordine alla straordinaria necessità e urgenza di regolare i rapporti in corso, secondo la tempistica tracciata nel decreto-legge, per dare concreta attuazione all’obiettivo di efficienza dichiarato nella premessa del decreto”. Neppure nel giudizio dinanzi alla Corte sono stati prospettati elementi decisivi in ordine alla conformità ai requisiti prescritti dall’art. 77 Cost. Tutti gli indici descritti convergono dunque nell’escludere, per la specifica disposizione censurata, quella “esigenza di dare risposte normative rapide a situazioni bisognose di essere regolate in modo adatto a fronteggiare le sopravvenute e urgenti necessità

Caporalato, ispezionate 109 aziende agricole: 62 irregolarità

Caporalato, ispezionate 109 aziende agricole: 62 irregolaritàRoma, 25 lug. (askanews) – Nel quadro generale delle azioni adottate dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali finalizzate al contrasto delle forme di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro (c.d. caporalato), il Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro e l’Istituto Nazionale Previdenza Sociale il 24 luglio hanno effettuato un servizio congiunto di vigilanza straordinaria nel settore agricolo nelle province di Mantova, Modena, Latina, Caserta e Foggia a cui ha contribuito, in fase di pianificazione, anche l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA).


Sono state ispezionate complessivamente 109 aziende agricole di cui 62 presentavano delle irregolarità (56,9%), mentre su 505 lavoratori controllati, 236 sono risultati irregolari (46,7%), di cui 3 minorenni e 136 cittadini extracomunitari. Sono 64 i lavoratori impiegati completamente “in nero”, di cui 23 posizioni lavorative hanno interessato manodopera straniera sprovvista di regolare permesso di soggiorno. All’esito dei controlli – informa una nota – sono stati elevati 27 provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale per un importo pari a 76.500 euro, di cui 17 per lavoro “in nero”, 7 per gravi violazioni in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e 3 per entrambe le ipotesi. Sono state altresì elevate ammende e sanzioni amministrative per un importo complessivo pari a 475.932 euro. Con riferimento alle attività di rilevanza penale, sono state deferite a vario titolo all’Autorità Giudiziaria 56 persone, di cui 3 per il reato di intermediazione illecita e sfruttamento lavorativo, 46 per violazioni in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, 6 per violazione delle disposizioni di cui al D.Lgs. 286/1998 (Testo Unico sull’Immigrazione) ed 1 per furto di energia elettrica.


Nella provincia di Latina sono state controllate 34 aziende di cui 14 sono risultate irregolari (41%) e 3 sono state sospese (9%). 130, invece, sono i lavoratori controllati dei quali 32 irregolari (24%) e 5 completamente “in nero” (4%). In particolare, nel corso di un accesso ispettivo esperito all’interno di un’azienda agricola, 7 lavoratori extracomunitari hanno tentato la fuga alla vista dei Carabinieri. Una volta raggiunti e identificati, i 7 lavoratori sono risultati sprovvisti di adeguata formazione e informazione nonché in possesso di un contratto di lavoro subordinato di tipo stagionale con decorrenza dal 1°luglio al 31 agosto, quindi successivo alla morte del bracciante agricolo Singh Satnam. Nella provincia di Mantova sono state controllate 11 aziende di cui 8 sono risultate irregolari (73%) e 3 sono state sospese (27%). I rapporti di lavoro esaminati sono stati 57, per 24 dei quali (42%) sono state accertate delle irregolarità mentre 6 lavoratori sono risultati impiegati completamente “in nero” (10%).


Nella provincia di Modena sono state controllate 28 aziende di cui 14 sono risultate irregolari (50%) e 5 sono state sospese (18%). I lavoratori controllati sono stati 124, dei quali 40 irregolari (32%) e 5 completamente “in nero” (4%). Nella provincia di Caserta sono state controllate 20 aziende di cui 16 sono risultate irregolari (80%) e 11 sono state sospese (55%). 75 sono stati i lavoratori controllati, dei quali 38 irregolari (50%) e 20 completamente “in nero” (27%). In particolare, durante un’ispezione effettuata all’interno di un’azienda agricola, è stato riscontrato come l’azienda sottraesse energia elettrica alla rete d’illuminazione pubblica mediante un allaccio abusivo. Infine, nella provincia di Foggia, sono state controllate 16 aziende di cui 10 sono risultate irregolari (62%) e 5 sono state sospese (31%). In questo caso i lavoratori controllati sono stati 119, dei quali 38 irregolari (32%) e 28 completamente “in nero” (23%).


I controlli effettuati – conclude la nota – hanno evidenziato come, in tutte le cinque province di riferimento, dopo il decesso del cittadino indiano avvenuto nella provincia di Latina, alcuni imprenditori agricoli abbiano assunto 143 lavoratori (28% del totale di 505 lavoratori controllati) con contratti di lavoro stagionale a decorrere dalla fine di giugno con termine il 31 agosto 2024. In particolare, tale circostanza, nella provincia di Latina, ha interessato 73 lavoratori sui 130 controllati (56%); nella provincia di Mantova, su 57 lavoratori controllati, 14 di essi (24%) sono stati regolarizzati dopo la data del 19 giugno; ancora, nella provincia di Modena, 22 lavoratori di 124 controllati (18%), sono risultati contrattualizzati dopo i fatti verificatisi nella provincia di Latina; nella provincia di Foggia, tale fenomeno ha interessato 21 lavoratori su 119 (18%) mentre nella provincia di Caserta ha interessato 14 lavoratori su 75 (18%). Nell’operazione sono stati impiegate complessivamente 398 unità di cui 121 Carabinieri del Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro, 90 dell’Arma territoriale, 103 ispettori dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro e 84 ispettori dell’Istituto Nazionale Previdenza Sociale.