Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Bergamo in testa alla classifica delle città dove si vive meglio, Roma sprofonda

Bergamo in testa alla classifica delle città dove si vive meglio, Roma sprofondaRoma, 16 dic. (askanews) – La provincia di Bergamo si aggiudica il primo posto della 35esima edizione della “Qualità della Vita” del Sole 24 Ore, indagine lanciata nel 1990 per misurare i livelli di benessere nei territori italiani. Mai premiata prima d’ora nella classifica generale, ma già incoronata regina dell’Indice di Sportività 2024, la provincia orobica aveva già scalato diverse posizioni nel 2023 e quest’anno ha scalzato habitué del podio come Trento, al secondo posto, e Bolzano, al terzo. All’ultimo posto troviamo Reggio Calabria, maglia nera di una classifica che vede le ultime 25 posizioni tutte occupate da province del Mezzogiorno.


L’indagine fotografa il benessere nelle province italiane con 90 indicatori divisi in sei categorie: ricchezza e consumi; affari e lavoro; ambiente e servizi; demografia, società e salute; giustizia e sicurezza; cultura e tempo libero.La top 10 della classifica è lo specchio di un Paese in cui le grandi città cominciano a manifestare diverse fragilità: l’unica presente è Bologna, al nono posto, in calo di sei posizioni rispetto all’edizione 2023. Per il resto, trionfano le medie province: Monza e Brianza (4° posto), seguita da Cremona e Udine, vincitrice lo scorso anno, Verona e Vicenza. A chiudere, dopo Bologna, è Ascoli Piceno.


Vince il versante nord orientale, con tre province lombarde, le due province autonome del Trentino Alto Adige, due venete, una emiliana e una marchigiana.Secondo il rapporto del Sole 24 Ore, le città metropolitane registrano un crollo diffuso: Bologna scende di 7 posizioni, Milano di 4 passando al 12° posto, Firenze (36° posto) segna un -30 dopo essere stata in zona top 10 per tre anni consecutivi e Roma scende di -24 posizioni piombando al 59° posto. Torino perde 22 posizioni, arrivando al 58° posto subito davanti alla Capitale. Napoli è penultima, mentre Bari è tra le poche a salire: un aumento di 4 posizioni la porta al 65° posto.


Le grandi aree metropolitane scontano, a confronto con l’anno scorso, sia la presenza di alcuni indicatori di nuova introduzione come la disuguaglianza nel reddito e le mensilità di stipendio necessarie ad acquistare casa, entrambi inseriti nella categoria Ricchezza e consumi. Ma anche alcuni dati che testimoniano, per esempio, la fine della corsa del Pil pro capite: il dato, rapportato al 2023, sale di più al Sud.Le classifiche di tappa si confermano sei: Biella vince in Ricchezza e consumi; Milano mantiene la sua leadership in Affari e Lavoro; Brescia è prima in Ambiente e servizi; Bolzano è leader in Demografia, salute e società; Ascoli Piceno guida la classifica di Giustizia e sicurezza; Trieste è la migliore per Cultura e tempo libero.


Una menzione a parte va a Firenze che vince la quarta edizione della Qualità della vita delle donne, un indice sintetico basato su 12 parametri (Tasso di occupazione, Imprese femminili, amministratrici donne di imprese e di entri locali, quota di laureate, tra gli altri) che va poi a confluire nella classifica generale, nella categoria Demografia, salute e società. 

Censimento Istat 2023: lieve calo della popolazione. Aumentano gli stranieri

Censimento Istat 2023: lieve calo della popolazione. Aumentano gli stranieriRoma, 16 dic. (askanews) – Al 31 dicembre 2023 la popolazione abitualmente dimorante in Italia conta 58.971.230 individui. Rispetto alla stessa data dell’anno precedente la popolazione è inferiore di 25.971 unità, con una riduzione dello 0,4 per mille. Lo rende noto l’Istat nel rapporto “Popolazione residente e dinamica della popolazione – Anno 2023”.


Il lieve calo della popolazione su base nazionale è il frutto di andamenti demografici sul territorio tutt’altro che omogenei. In termini relativi il calo maggiore rispetto all’anno precedente si riscontra nel Sud (-3,7 per mille) e nelle Isole (-3,8 per mille). Perde popolazione anche il Centro (-1 per mille) mentre il Nord-ovest (+2,3 per mille) e il Nord-est (+2,0 per mille) conseguono incrementi positivi. A livello regionale il quadro complessivo presenta variazioni negative della popolazione in tutte le regioni del Mezzogiorno (con un picco del -8,1 per mille in Basilicata) e in tutte quelle del Centro (-3,9 per mille in Umbria). Al contrario, nel Nord, con l’eccezione della sola Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste (-2,1 per mille), la popolazione cresce ovunque, con un massimo del +6,3 per mille nella Provincia autonoma di Bolzano/Bozen. A giustificare la modesta flessione della popolazione nazionale e la crescita riscontrata in quella residente al Nord concorre la componente straniera. Gli stranieri censiti come residenti, infatti, salgono a 5.253.658 individui al 31 dicembre 2023 (112mila in più sull’anno precedente, +21,8 per mille rispetto al 2022) e la loro incidenza sul totale della popolazione residente cresce all’8,9% (8,7% nel 2022). Il Nord-ovest è la ripartizione geografica con più stranieri, quasi la metà degli stranieri censiti è di cittadinanza europea, mentre si registra anche tra i cittadini stranieri un progressivo aumento dell’età media, che passa dai 36,2 anni del 2022 ai 36,8 del 2023.

Dopo l’anticiclone arriva il gelo pre-natalizio

Dopo l’anticiclone arriva il gelo pre-natalizioRoma, 16 dic. (askanews) – E’ in atto una rimonta dell’alta pressione che dall’oceano Atlantico ha raggiunto il Mediterraneo e quindi l’Italia acquisendo anche una componente africana. La fase di stabilità atmosferica che ne conseguirà durerà soltanto 3 giorni. Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it avvisa che fino a mercoledì la presenza dell’anticiclone favorirà generali condizioni di bel tempo con cielo sereno o poco nuvoloso su gran parte delle regioni. Gli anticicloni autunnali e invernali se da un lato non favoriscono precipitazioni, dall’altro invece facilitano la formazione di nebbie o nubi basse. La scarsa ventilazione aiuterà il formarsi di banchi di nebbie spesso persistenti per gran parte del giorno. E dove non ci sarà la nebbia saranno le nubi basse a farla da padrone.


Le zone a rischio saranno la Pianura Padana, la Toscana, la Liguria e in genere le coste tirreniche. Il sole invece sarà prevalente in montagna e al Sud. L’anticiclone inoltre sarà alimentato da aria più calda in quota (dato che ha acquisito una componente africana) che incoraggerà le temperature ad aumentare, soprattutto sulle vallate alpine. I valori in montagna potrebbero così superare facilmente i 13-14°C così come al Sud, a fronte dei 5-8°C riscontrabili dove ci sarà nebbia o nubi basse. Questa staticità dell’atmosfera finirà mercoledì 18; da giovedì infatti dal nord Europa farà il suo ingresso una perturbazione atlantica alimentata da aria fredda in quota. L’ingresso del fronte instabile sarà accompagnato dall’irruzione di venti molto forti dai quadranti settentrionali. Tra giovedì e venerdì il tempo peggiorerà via via più diffusamente dal Nord verso il Centro-Sud, si formerà altresì un ciclone che, piuttosto velocemente, attraverserà l’Italia scorrendo lungo il Mare Adriatico. E’ servita così l’ennesima burrasca invernale, questa volta prenatalizia dato che avverrà pochi giorni prima di Natale.


Venerdì 20 ci sarà il clou del maltempo; venti di tempesta soffieranno col Maestrale, il Ponente, il Libeccio e il Grecale, sferzando le coste esposte e sottoponendole a forti mareggiate. Le raffiche potrebbero superare addirittura i 100 km/h. Nel contempo il maltempo, dopo aver interessato il Nord nella giornata di giovedì, colpirà il Centro-Sud, soprattutto il medio adriatico e il basso Tirreno. Dato il previsto calo delle temperature, la neve tornerà a scendere fin sopra i 7-900 metri sugli Appennini centrali, oltre i 1000-1300 metri al Sud e fino a zero metri sui confini alpini e zone limitrofe. Questa ennesima tempesta terminerà nella sera/notte di venerdì, infatti il weekend del 21-22 dicembre pare virare verso la rimonta dell’anticiclone, quindi con bel tempo prevalente, ma anche con forti venti da nord. E a Natale cosa accadrà? Ad oggi sembra prevalere l’ipotesi del dominio dell’alta pressione, ma è ancora troppo presto per dirlo con certezza.

Osservatorio sulla Cybersicurezza, presentazione alla Camera

Osservatorio sulla Cybersicurezza, presentazione alla CameraRoma, 15 dic. (askanews) – Domani, lunedì 16 dicembre, nella Sala Stampa della Camera dei deputati alle ore 10,00 ci sarà la presentazione dell’Osservatorio sulla Cybersicurezza con focus sulla direttiva europea NIS2. L’iniziativa è promossa dall’Angi – Associazione nazionale giovani innovatori in collaborazione con Tinexta Cyber e vanta l’alto patrocinio degli Uffici del Parlamento Europeo in Italia e di Assintel Confcommercio.


I temi principali oggetto della conferenza, oltre alla presentazione dei dati dell’Osservatorio, saranno le prospettive e le azioni sul mondo innovazione, difesa e sicurezza tra imprese e pubblica amministrazione. Tra le autorità, interverranno: Alessandro Giglio Vigna, presidente commissione affari europei Camera dei deputati; Marco Pellegrini, commissione difesa e membro del Copasir – Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica; Francesco Tufarelli, direttore generale presidenza del consiglio dei ministri; Giovanni Ponti responsabile ICT & Cybersicurezza Agenzia Enea. Tra le testimonianze del mondo imprese, gli interventi di: Andrea Monti, direttore generale Tinexta Cyber; Pierguido Iezzi cyber security director Tinexta Cyber; Danilo Cattaneo, ceo di Infocert. Infine, su orientamento e situazione geopolitica, la testimonianza e intervento del generale Domenico Rossi, già sottocapo di Stato Maggiore dell’Esercito e sottosegretario di Stato al ministero della difesa. A coordinare i lavori Gabriele Ferrieri, presidente dell’Angi (già ForbesU30 e tra i 40under40 più influenti d’Europa sull’innovazione e il digitale).

Giustizia, l’Anm annuncia battaglia: immediata mobilitazione contro la riforma

Giustizia, l’Anm annuncia battaglia: immediata mobilitazione contro la riformaRoma, 15 dic. (askanews) – L’Assemblea straordinaria generale dell’Associazione nazionale magistrati ha deliberato “di avviare immediatamente una mobilitazione culturale e una sensibilizzazione dell’opinione pubblica sui pericoli di questa riforma, che, sia a livello centrale che locale, si articoleranno in diverse iniziative”. E’ quanto si legge nella mozione approvata dal sindacato delle toghe all’esito della due giorni di incontri e relazioni che si sono tenute in Cassazione. Tra le iniziative individuate c’è “l’immediata istituzione di un comitato operativo a difesa della Costituzione aperto all’avvocatura, all’università, alla società civile, indipendente da ogni ingerenza politica, anche in vista di una possibile consultazione referendaria, per far conoscere alla cittadinanza i pericoli derivanti dalla riforma” e “l’organizzazione di almeno una manifestazione nazionale da svolgersi in un luogo istituzionale significativo subito dopo l’eventuale approvazione in prima lettura della proposta di riforma”.


“L’immediata istituzione di un comitato operativo a difesa della Costituzione aperto all’avvocatura, all’università, alla società civile, indipendente da ogni ingerenza politica, anche in vista di una possibile consultazione referendaria, per far conoscere alla cittadinanza i pericoli derivanti dalla riforma”. Questo il primo punto della “mobilitazione” decisa dall’Anm contro la riforma della giustizia. Poi, subito dopo, “l’organizzazione di almeno una manifestazione nazionale da svolgersi in un luogo istituzionale significativo subito dopo l’eventuale approvazione in prima lettura della proposta di riforma”. Al terzo punto c’è “lo svolgimento di iniziative comuni su tutto il territorio nazionale coinvolgendo istituzioni locali, avvocatura, scuole, università, esponenti della società civile”; poi “una forma di protesta e di sensibilizzazione da organizzare in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2025”; e “la creazione di luoghi di confronto e sinergia con le altre magistrature”; “il rafforzamento di una strategia comunicativa innovativa ed efficace anche mediante il supporto di esperti della comunicazione”; “il coinvolgimento delle istituzioni europee preposte al monitoraggio dell’indipendenza e imparzialità della magistratura, anche per attivare eventuali procedure di infrazione”.


Subito dopo “l’indizione, in relazione all’iter parlamentare di discussione del DDL di riforma costituzionale, di una o più giornate di sciopero per sensibilizzare l’opinione pubblica sui pericoli della riforma”.

Papa Francesco ad Ajaccio, all’Angelus invoca “pace per tutto il Medio Oriente” terre per 47esimo viaggio apostolico

Papa Francesco ad Ajaccio, all’Angelus invoca “pace per tutto il Medio Oriente” terre per 47esimo viaggio apostolicoRoma, 15 dic. (askanews) – “Pace per tutte le terre che si affacciano su questo mare, specialmente per la Terra Santa, dove la Vergine Maria ha dato alla luce Gesù. Pace per la Palestina, per Israele, per il Libano, per la Siria. Per tutto il Medio Oriente”. Lo ha detto Papa Francesco, durante l’Angelus ad Ajaccio.


Papa Francesco è atterrato stamattina ad Ajaccio in Corsica, per la conclusione del Congresso La Religiosité Populaire en Mediterranée. E’ il 47esimo Viaggio Apostolico Internazionale del Santo Padre. 

Manifestazione a Roma contro il decreto sicurezza, gli organizzatori: siamo in 50mila

Manifestazione a Roma contro il decreto sicurezza, gli organizzatori: siamo in 50milaRoma, 14 dic. (askanews) – “A pieno regime contro il ddl paura”. Si legge così in uno degli striscioni che apre la manifestazione, a Roma, della rete “A pieno regime” a cui aderiscono diversi movimenti, sindacati e associazioni da tutta Italia, tra cui Cgil, Fiom, Anpi, Arci, Avs, Pd, M5s, Rifondazione, realtà dei centri sociali, movimenti per i migranti. “Siamo in 50mila”, hanno detto gli organizzatori dal corteo che sfilava verso piazza del Popolo, partendo da piazzale del Verano. In testa al corteo, un grande disegno con Mussolini e la Meloni che si danno un bacio ha suscitato attenzione di cronisti e telecamere. “Non ci arrendiamo – spiegano gli organizzatori dall’altoparlante – questa legge è un grave attacco ai diritti, alla democrazia e alla libertà di espressione”. Su un altro striscione si legge: “Arrestateci tutti”. Su un altro si aggiunge: “Si scrive sicurezza si legge repressione”.


“Oggi, la Fiom insieme alla Cgil, ad associazioni, movimenti, studenti, è in piazza a Roma per fermare il Ddl sicurezza. Un provvedimento scellerato e pericoloso che minaccia di limitare le libertà individuali e collettive dei cittadini, cancellare il diritto di sciopero e restringere gli spazi di democrazia e il diritto al dissenso. Abbiamo bisogno di sicurezza, non del ‘decreto paura’ del Governo. La sicurezza è quella di avere un posto di lavoro, di non morire nei luoghi di lavoro, di avere un salario dignitoso. La sicurezza di impedire i femminicidi, la sicurezza di avere scuola, università, sanità. Questo decreto del Governo invece serve esclusivamente a impedirci di manifestare, di scioperare. Ma noi non ci fermeremo”, dichiara Michele De Palma segretario generale Fiom-Cgil alla manifestazione nazionale a Roma contro il Ddl Sicurezza. “Anche il popolo della Cgil è oggi in piazza contro un disegno di legge che colpisce diritti e democrazia”, afferma il segretario organizzativo della Cgil, Luigi Giove dal corteo “No al ddl Sicurezza”che sta attraversando le vie della capitale per raggiungere piazza del Popolo. “Siamo qui – prosegue il dirigente sindacale – per garantire il diritto di chi lotta per difendere il proprio lavoro, per tutelare il diritto a manifestare, anche il proprio dissenso”. “Si vorrebbero criminalizzare forme di protesta pacifiche che sono indispensabili affinché la democrazia si possa definire tale. Lo ribadiamo con forza: il ddl Sicurezza va ritirato immediatamente”, conclude Giove.


“Siamo in piazza con tutto il Movimento 5 stelle per manifestare contro una lettura del bisogno di sicurezza che è completamente deformato. I cittadini quando parlano di sicurezza non chiedono di reprimere il dissenso politico, la resistenza passiva, non chiedono il bavaglio sempre più stretto per i giornalisti. Chiedono invece di poter uscire di casa la sera e di tornare a casa a tarda sera, chiedono di poter uscire di giorno senza essere assaliti con scippi, rapine e furti, chiedono di poter stare nelle strade in sicurezza in tutti i quartieri. E’ un concetto completamente sbagliato: questo decreto sicurezza è completamente reazionario e lo respingiamo nel modo più assoluto”, ha detto il leader M5s Giuseppe Conte, parlando con i giornalisti a margine della manifestazione di Roma. “Non puoi – ha aggiunto – reprimere il dissenso politico dopo che tu Meloni, hai preso i voti per la fiducia dicendo ‘quando i giovani e i cittadini manifesteranno per strada io sarò con loro perché ricorderò quello che ho fatto io’. Non puoi pensare che qualcuno debba andare in galera perché ostacola un progetto infrastrutturale importante. E poi, è normale che i giornalisti se pubblicano stralci di un provvedimento di un giudice vadano in galera?”. Una manifestazione pacifica e rumorosa, con pentole e coperchi a mo’ di percussioni, ma che ha visto un blitz di alcuni giovani che hanno imbrattato la vetrina del supermarket Carrefour in viale Regina Margherita. “Assassini” e poi “Free Palestine”, le scritte. Contro il negozio sono stati anche lanciati diversi petardi.

Il Policlinico Universitario Campus Bio-Medico compie 30 anni

Il Policlinico Universitario Campus Bio-Medico compie 30 anniMilano, 13 dic. (askanews) – Più di 300mila pazienti assistiti e trattati tra il 2023 e il 2024, con circa 2,5 milioni di visite e prestazioni ambulatoriali, oltre 62mila accessi in Pronto Soccorso, più di 53mila ricoveri in policlinico, quasi 900 in riabilitazione e 600 nell’hospice. Un servizio reso possibile da oltre 1.800 professionisti, tra medici, infermieri, tecnici sanitari e non sanitari, fisioterapisti, operatori sociosanitari e personale amministrativo. Un team che contribuisce a portare avanti la missione del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico, che oggi compie 30 anni di vita. Con cinque strutture sanitarie presenti nella città di Roma, un Pronto Soccorso di I livello, 348 posti letto in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale, oltre 60 unità operative per un’assistenza medica integrata in tutte le aree funzionali, 2 blocchi operatori che constano, a loro volta, di 13 sale e 4 ambulatori chirurgici, l’istituzione è proiettata ben oltre le semplici cifre e fonda da sempre la sua attività sulla centralità della persona e sull’umanizzazione delle cure e del rapporto con i pazienti. E’ quanto si legge in una nota diffusa dall’ospedale.


Il Policlinico Universitario, voluto e sognato dal beato Álvaro del Portillo (successore di san Josemaría Escrivß alla guida dell’Opus Dei) venne fondato esattamente 30 anni fa. Risale, infatti, al 13 dicembre del 1994 la prima impegnativa con il Servizio Sanitario Nazionale e a pochi giorni dopo, al 20 dicembre dello stesso anno, il primo intervento chirurgico. “Questi dati rappresentano molto più di una fredda statistica”, ha commentato il presidente della Fondazione Carlo Tosti, che poi ha aggiunto: “Dietro ogni numero ci sono una storia, un volto e una persona. Il nostro obiettivo non è mai stato solo curare, ma prenderci cura, accompagnare e supportare le persone nel loro percorso clinico. Una mission sintetizzata, fin dalle origini, nella formula ‘la Scienza per l’Uomo’ che per noi vuol dire garantire i più elevati livelli di cura e assistenza, in risposta al bisogno di salute dei pazienti, attraverso un modello organizzativo sostenibile e attento a ogni singola persona”.


Alla Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico, la ricerca clinica dialoga costantemente con la formazione e l’assistenza. Un approccio integrato, che guarda alla salute come a un ecosistema complesso, secondo una prospettiva One Health. “I grandi investimenti in tecnologie di ultima generazione, fondamentali per garantire le migliori cure ai pazienti, non distolgono il nostro sguardo e l’attenzione primaria rivolta all’umanizzazione delle cure, che rappresenta il valore chiave che ci ha guidato in questi trent’anni di storia e la pietra miliare su cui continueremo a costruire il nostro futuro”, ha sottolineato l’amministratore delegato e direttore generale della Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico Paolo Sormani, che poi ha spiegato ancora: “L’esperienza ci ha insegnato che il progresso dell’assistenza e della ricerca non può che derivare dall’attenzione ai pazienti considerati nella loro dimensione fisica, sociale, psicologica e anche spirituale, dall’ascolto, dall’empatia. Tutte le tecnologie, i protocolli clinici e i programmi diagnostici e terapeutici hanno davvero senso solo se mettono al centro la persona, i suoi bisogni e la sua dignità. Nel nostro percorso” – ha concluso Sormani – “la ricerca e l’assistenza si incontrano in un’ottica di cura globale e personalizzata”. Questo modello, si legge sempre nella nota diffusa dal nosocomio, ha trovato piena applicazione, ad esempio, durante l’emergenza pandemica, con l’attivazione del Covid Center e del centro vaccinale negli spazi del Pronto Soccorso (DEA di I livello), inaugurato nel 2020 e subito riconvertito per far fronte all’emergenza. L’attività del Pronto Soccorso è partita a pieno regime nel 2021, andando così ad accrescere l’offerta di sanità pubblica del quadrante sudovest di Roma e inserendo il Policlinico Campus Bio-Medico nelle reti tempo-dipendenti della Regione Lazio, per garantire cure tempestive per tutte le patologie, in particolare quelle acute come ictus, aneurismi e infarti.


E oggi il Policlinico Universitario Campus Bio-Medico punta a nuovi obiettivi, tra cui, in particolare, il riconoscimento di IRCCS (Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico) nella disciplina dell’Ortopedia, il cui percorso è stato già avviato. I principali ambiti di ricerca riguardano l’ortopedia ricostruttiva e rigenerativa e la terapia cellulare avanzata. Ma non solo: anche l’analisi del movimento, le patologie dell’apparato locomotore, le tecnologie robotiche e i sistemi indossabili. L’attività di ricerca scientifica condotta al Policlinico Campus Bio-Medico si estende poi ad altri campi, quali la genetica medica, le malattie neurologiche e neurodegenerative (come ictus, demenze e SLA), le patologie cardiovascolari e i tumori. Con più di 60 unità operative di ricerca e oltre 650 studi clinici attivi che coinvolgono oltre 7.000 pazienti, i ricercatori del Campus Bio-Medico portano avanti numerosi progetti di ricerca per identificare precocemente i segni di una malattia e individuare trattamenti innovativi e personalizzati. Oltre a quella ufficiale della fondazione, un’altra data simbolica è rappresentata dal 20 dicembre 1994, quando il professor Vincenzo Denaro, fondatore dell’area di Ortopedia e attuale direttore scientifico del Policlinico, eseguì un’operazione di ernia discale cervicale, in assoluto il primo intervento chirurgico nella storia della struttura. Un gesto clinico che tracciava il segno di un percorso ancora oggi in continua evoluzione e che racchiudeva già l’essenza di quello che sarebbe diventato, negli anni, il Policlinico: precisione scientifica e attenzione alla persona.


Ma le tappe fondamentali di questi primi trent’anni di vita del policlinico sono davvero numerose. Dal trasferimento nel 2008 nel campus universitario di 90 ettari a Trigoria, all’ottenimento della certificazione Joint Commission International (JCI) nel 2014 come primo Academic Hospital nel Lazio, rinnovata consecutivamente fino al 2023. Dall’apertura nel dicembre 2020 del Centro di cure palliative “Insieme nella cura”, alla nascita nel dicembre 2021 del Poliambulatorio Campus Bio-Medico Porta Pinciana, per l’assistenza privata e assicurata nel centro storico di Roma, passando nel 2000 attraverso l’inaugurazione del Centro per la Salute dell’Anziano (CESA) grazie al sostegno dell’attore Alberto Sordi. Infine, fiore all’occhiello dell’offerta sul territorio di Roma, resta anche tutta l’attività della radioterapia oncologica, disponibile sia presso il Policlinico a Trigoria che nel Polo di Radioterapia Oncologica di via Longoni, situato nel quadrante est della capitale.

Cultura, Subiaco (Roma) proclamata Capitale italiana del libro 2025

Cultura, Subiaco (Roma) proclamata Capitale italiana del libro 2025Milano, 13 dic. (askanews) – è stata proclamata Capitale italiana del libro 2025. L’annuncio è stato fatto dal ministro della Cultura, Alessandro Giuli, durante una conferenza stampa nella sede del ministero a Roma. Le altre città finaliste erano Grottaferrata (Roma), Ischia (Napoli), Macchiagodena (Isernia), Mistretta (Messina), Sorrento (Napoli), scelte tra i progetti presentati da 20 città, “un numero molto superiore a quelli delle precedenti edizioni”.


Alla conferenza stampa di questa sesta edizione erano presenti oltre al ministro, anche la Dg Direzione Biblioteche e Diritto d’autore, Paola Passarelli, il presidente e il direttore del Centro per il libro e per la lettura, Adriano Monti Buzzetti Colella e Luciano Lanna, e il presidente della giuria, Gian Arturo Ferrari (collegato da remoto) che ha spiegato “abbiamo lavorato molto bene, senza frizioni e ostacoli, guardando con particolare interesse alle realtà minori e alle proposte giunte dall’Italia centro meridionale dove la diffusione dei libri è minore”. Il conferimento del titolo, di durata annuale, è stato istituito con Legge 13 febbraio 2020 n. 15. La prima Capitale italiana del Libro era stata Chiari (Brescia) nel 2020, seguita negli anni successivi da Vibo Valentia, Ivrea (Torino), Genova e l’anno scorso 2024 Taurianova (Reggio Calabria).

Trasporti, il Tar sospende l’ordinanza di Salvini: domani sciopero di 24 ore

Trasporti, il Tar sospende l’ordinanza di Salvini: domani sciopero di 24 oreRoma, 12 dic. (askanews) – Con decreto monocratico il Tar del Lazio ha accolto la richiesta dell’Unione sindacale di base di sospendere l’ordinanza del ministero delle infrastrutture e dei trasporti, voluta dal ministro Matteo Salvini, il 10 dicembre 2024 con la quale è stata ordinata la riduzione a quattro ore dello sciopero generale dei trasporti, che è stato proclamato per domani, venerdì 13 dicembre, per l’intera giornata.


In una nota il sindacato Usb sottolinea: “Il Tar del Lazio accoglie la richiesta di Usb di sospendere l’ordinanza di precettazione di Salvini. Domani lo sciopero è generale, regolare e legittimo e durerà 24 ore anche nei trasporti. Per una volta vincono i lavoratori e vince la democrazia. È quindi smentita l’arroganza del ministro Salvini. Domani sarà una bella giornata per la democrazia”.