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L’Anm: si è cercato di spaccare i magistrati, ma sono uniti

L’Anm: si è cercato di spaccare i magistrati, ma sono unitiRoma, 16 nov. (askanews) – “Veniamo da un periodo di attacchi ai magistrati delle sezioni specializzate, prima di Roma, poi di Bologna, poi Catania, Palermo e ancora Roma. Attacchi che hanno messo a fuoco quella che era in qualche modo anche una visione della giurisdizione. Cioè una legge da applicare e non da interpretare”. Lo ha detto il segretario generale dell’Anm, Salvatore Casciaro, nel corso del suo intervento al Comitato direttivo centrale dell’associazione.


“La magistratura si è levata in termini unitari senza distinzioni e senza distinguo – ha continuato – In questo ho apprezzato molto anche il pronunciamento recente della I commissione del Csm in difesa dei magistrati di Bologna. Perché i magistrati italiani, tutti, rivendicano quello che è il loro diritto/dovere all’interpretazione della legge in autonomia e indipendenza”. Casciaro sottolinea come si sia cercato “anche di spaccare i magistrati, tra i magistrati buoni dai magistrati meno buoni, politicizzati, comunisti. In realtà i magistrati sono uniti, mai come in questo momento, nel rivendicare e difendere quelle che sono le caratteristiche fondamentali della funzione, dell’indipendenza e dell’autonomia”.

Imbrattato l’ingresso del Circolo Mario Mieli a Roma

Imbrattato l’ingresso del Circolo Mario Mieli a RomaRoma, 14 nov. (askanews) – “La notte scorsa la sede del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli è stata vandalizzata. La rampa dell’edificio è stata deturpata con scritte omofobe: la parola ‘froci’ campeggia a lettere maiuscole, un atto di odio che non lascia spazio a interpretazioni”. Lo rende noto lo storico circolo di Roma in un comunicato.


Dichiarazione del Presidente Mario Colamarino: “Quanto accaduto è un attacco mirato e violento contro la nostra comunità. Quelle lettere, rappresentano un linguaggio di odio che ha un obiettivo preciso: intimidirci, isolarci e privarci di uno spazio sicuro. Ma non si tratta solo di vandalismo: questo è il risultato di un clima culturale e politico che rende legittima l’aggressione”, continua: “Colpire un’istituzione culturale, un luogo di supporto e di lotta come il nostro, è un atto che nasce dalla percezione di impunità. Quando si sentono liberi di farlo, è perché credono, a ragione, che le istituzioni e il governo non si scandalizzeranno, che la società volterà lo sguardo. Questo clima è il prodotto di ideologie fasciste, che non solo permettono ma endorsano la violenza”. Il Circolo Mario Mieli ha sottolineato che non si lascerà intimidire. “Trasformeremo questa ferita in una nuova occasione per rivendicare il nostro diritto a esistere, resistere e amare”, conclude Colamarino. “Le parole che dovrebbero umiliarci, colpirci, le rivendichiamo. Rivendichiamo le nostre lotte, le nostre vite uniche e il percorso collettivo che stiamo compiendo ogni giorno, insieme a tutti”, aggiunge.


Il Circolo ha infine rivolto un appello alle istituzioni, alla società civile e ai media affinché non restino indifferenti perché “ogni silenzio, ogni omissione, rafforza chi agisce nell’ombra per soffocare la nostra libertà”.

Università Parma, convegno “Liberarsi dalla necessità del carcere”

Università Parma, convegno “Liberarsi dalla necessità del carcere”Roma, 14 nov. (askanews) – La sede centrale dell’Università di Parma ospiterà dal 18 al 21 novembre il convegno Liberarsi dalla necessità del carcere (1984-2024). L’attualità del pensiero di Mario Tommasini, organizzato dai docenti e dalle docenti dell’Ateneo Fabio Cassibba, Antonio D’Aloia, Maria Inglese, Vincenza Pellegrino, Chiara Scivoletto, Veronica Valenti.


L’iniziativa vuole innanzitutto ricordare il convegno che, proprio quarant’anni fa, Mario Tommasini organizzò all’Università e che a livello nazionale rimane tutt’oggi una testimonianza indelebile della forza del suo pensiero: del suo impegno sociale e culturale a tutela dei diritti delle persone più fragili ed emarginate della società, del suo agire per arrivare a un cambiamento culturale e giuridico rispetto alle dimensioni delle cosiddette “Istituzioni totali”, anche attraverso un modello di azione politica e sociale in grado di superare la distanza tra Istituzioni e cittadinanza e di costruire un ponte permanente tra “il dentro” e “il fuori” del carcere. Si legge negli atti di quel convegno: “Il lungo cammino per liberarsi dalla necessità del carcere potrà percorrersi se due voci, quella degli internati e quella dei cittadini liberi, si incontreranno, se si privilegerà l’emancipazione al posto della punizione, l’accettazione delle ragioni del conflitto al posto della vittoria del più forte, le ragioni dei bisogni al posto di quelle della conservazione, la trasformazione sociale di aree del paese invece della pura criminalizzazione dei quartieri e delle periferie”.


Ciò con l’intento anche di “decostruire” i tanti pregiudizi sociali sulla condizione delle persone ristrette, che ne rendono a volte molto difficile il rinserimento sociale, e sperimentare percorsi innovativi che consentano di attuare il modello costituzionale di esecuzione della pena (scritto all’articolo 27 della Costituzione) e colmare lo iato tra quel modello costituzionale e la realtà delle carceri italiane. Il convegno si aprirà lunedì 18 novembre alle 9 in Aula Magna con i saluti istituzionali e con la proiezione del docufilm di Fabio Cavalli Viaggio in Italia: la corte costituzionale nelle carceri, in cui sono raccolti i dialoghi tra i giudici della Corte costituzionale e le persone ristrette e che rappresenta, anche da un punto di vista giuridico, un vero e proprio spartiacque. A seguire sono previsti gli interventi di Mauro Palma, già Presidente del Collegio del Garante nazionale dei diritti delle Persone private della libertà personale e Samuele Ciambriello, Portavoce della Conferenza dei Garanti territoriali. La sessione sarà moderata dai docenti dell’Università di Parma Antonio D’Aloia, Fabio Cassibba e Veronica Valenti.


Nel pomeriggio, nella sessione In ricordo di Mario Tommasini, dopo i saluti istituzionali la giornalista Carla Chiappini dialogherà con Luigi Pagano, già Vice capo vicario del DAP, direttore di numerosi Istituti di pena, Provveditore alle carceri di Piemonte e Lombardia, che condurrà un’analisi sulle stagioni della politica penitenziaria esplorandone le zone di luce e di ombra. Seguirà una tavola rotonda in cui docenti, garanti, volontari e volontarie, psichiatre e psichiatri, operatori e operatrici sociali e del Terzo settore che hanno condiviso lo spirito e le battaglie di Mario Tommasini si confronteranno sull’attualità del suo pensiero a quarant’anni di distanza da quando fu fondato il movimento “Liberarsi dalla necessità del carcere”. Martedì 19 novembre la mattinata sarà dedicata a una riflessione interdisciplinare, con studiose ed esperte della materia, sulla giustizia riparativa, sullo stato dell’arte della “Riforma Cartabia” e sulla necessità di superare la visione carcero-centrica che caratterizza il sistema di esecuzione penale. Il pomeriggio sarà invece dedicato all’importanza della cura dell’affettività in carcere, partendo da una riflessione a più voci sui contenuti e sulle conseguenze della sentenza della Corte costituzionale n. 10 del 2024 (che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della disposizione che non consente lo svolgimento in carcere di incontri intimi e riservati) e su alcuni contenuti del “DDL sicurezza” in grado di incidere sullo status delle madri-detenute e delle loro bambine e bambini.


Mercoledì 20 novembre il tema della mattina saranno il disagio psichico in carcere e le problematiche legate all’organizzazione delle REMS (Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza). Sono previste anche la lettura di alcuni scritti di detenuti, studenti del Polo Universitario Penitenziario di Parma, raccolti dalla redazione della Rivista “Cerchioscritti” e la proiezione di alcuni video realizzati da Liberi dentro Eduradio &TV. Nel pomeriggio focus sul contributo che le neuroscienze, l’IA e l’etnopsichiatria possono dare per migliorare la condizione detentiva e sull’importanza di creare ponti fra la città e il carcere. Il convegno si chiuderà nella mattinata di giovedì 21 novembre con una riflessione sull’importanza della cura del tempo in carcere (e fuori dal carcere) e delle attività lavorative, di studio, culturali, teatrali per il reinserimento sociale, e con un ulteriore approfondimento sul teatro in carcere. L’iniziativa è patrocinata dalla Fondazione Mario Tommasini, dalla Conferenza dei Garanti territoriali, dal CIRS, dall’Osservatorio Permanente Legalità dell’Università di Parma e dal Circolo culturale Il Borgo, ed è realizzata con il sostegno della Fondazione Cariparma.

Giubileo, sui passi di Sant’Ignazio pellegrino di speranza

Giubileo, sui passi di Sant’Ignazio pellegrino di speranzaRoma, 14 nov. (askanews) – Camminare con Ignazio di Loyola nei luoghi dove ha vissuto, entrare nelle Camerette dove ha pregato, seguire i suoi passi nei pellegrinaggi che ha fatto a Roma, fare con lui e gli altri suoi compagni con i quali ha poi fondato la Compagnia di Gesù, il pellegrinaggio alle 7 Chiese, o camminare ad esempio, dalla Cappella della Visione de la Storta (dove il santo ebbe un’esperienza mistica) alla Chiesa del Gesù, per farsi guidare, passo dopo passo, anche nei pellegrinaggi giubilari da un maestro del discernimento come lui, non solo nei luoghi della città che lo raccontano ma anche e soprattutto in soste spirituali di cammino interiore, preghiera e meditazione.


E’ centrato sul tema di sant’Ignazio pellegrino, e sul suo pellegrinare nei luoghi della Chiesa di Roma ponendo la sua speranza nella persona di Gesù, il progetto “Sant’ Ignazio di Loyola Pellegrino di Speranza”, che parte a Roma il prossimo 16 Novembre e che si svilupperà lungo tutto l’anno giubilare per accompagnare i pellegrini giubilari sui luoghi ignaziani a pregare e meditare nella città dei Santi Pietro e Paolo. Ideato e curato da Itinerari Ignaziani del Centro Ignaziano di Spiritualità della Compagnia di Gesù (Provincia Euro-Mediterranea) e realizzato con il contributo di Fondazione Roma e con il patrocinio Dicasteri per l’Evangelizzazione e per la Cultura e l’Educazione, il programma inaugura il settimo ciclo dei percorsi Ignaziani e prevede, tra gli altri appuntamenti, sei itinerari sulle orme del santo, due pellegrinaggi giubilari e una serie di attività mirate ad implementare i momenti di preghiera, i percorsi di fede giubilari e la riscoperta e valorizzazione in modo permanente dei luoghi di sant’Ignazio a Roma.


Ignazio di Loyola che nella sua autobiografia si autodefinisce “pellegrino”, percorse solo, a piedi, e in povertà, gran parte dell’Europa, desiderando assimilare la sua persona a quella di Gesù. Giunse a Roma due volte. La prima nel 1523 solo per pochi giorni. La seconda volta fu nel novembre del 1537. Provenendo dal Veneto arrivò a Roma con la via francigena e, proprio nell’ultima tappa prima di Roma ebbe una importante visione – visione di La Storta – che sarà successivamente compresa come invito a restare a Roma e dare vita alla Compagnia di Gesù. Ignazio restò a Roma fino alla sua morte nel 1556 e si stabilì definitivamente vicino a palazzo Venezia una delle sedi di Papa Paolo III, presso la casa attigua alla chiesa di Santa Maria della strada, poi trasformata nella chiesa del SS. Nome di Gesù, dove oggi riposano le sue spoglie. “In questo tempo in cui Papa Francesco invita tutta la Chiesa ad avviare processi sinodali attraverso il discernimento spirituale comunitario – spiega Francesca Giani, architetto, coordinatrice di Itinerari Ignaziani – i luoghi ignaziani a Roma possono diventare un mezzo di formazione e luogo di preghiera significativo, in quanto raccontano dell’esperienza di discernimento comunitario dei primi Padri Gesuiti che rimane punto di riferimento e segno di speranza anche per i pellegrini del Giubileo 2025. In questa edizione visiteremo e mediteremo nei luoghi dei santi martiri, primi testimoni della fede, dove Ignazio e i padri Gesuiti hanno creato luoghi di formazione.” Si parte sabato 16 Novembre con l’itinerario, “Ignazio pellegrino e il Giubileo”, che ruota attorno alla struttura del primo nucleo originario dell’Ospedale Santa Maria della Pietà che risale alla metà del XVI secolo.


In occasione del Giubileo del 1550, il sacerdote Ferrante Ruiz, Angelo Bruno e il figlio Diego con Sant’Ignazio di Loyola si adoperarono per l’accoglienza dei pellegrini del Giubileo, in una struttura che da ostello per pellegrini poi si trasformò nel primo nucleo dell’ospedale dei “poveri pazzerelli” che divenne l’ospedale psichiatrico di Santa Maria della Pietà. La prima sede fu l’ospizio per le vergini di Santa Caterina dei Funari, per poi passare alla chiesa di santa Maria della Pietà oggi chiesa dei Bergamaschi in piazza Colonna. Da qui si giungerà poi alle Camerette di sant’Ignazio presso la Chiesa del Gesù. Sino a Maggio sono in programma altri cinque itinerari tematici legati a Ignazio Pellegrino di Speranza. Tra questi, il 14 dicembre alla basilica di San Pietro, seguendo Ignazio nei suoi numerosi pellegrinaggi alla tomba dell’Apostolo degli Apostoli, e il 25 Gennaio alla basilica di san Paolo fuori le mura dove i Padri Fondatori gesuiti fecero i voti solenni alla Compagnia di Gesù. Ogni appuntamento prevede una spiegazione storico artistica, un rimando alle fonti sul cammino di Ignazio e sulla rilevanza di quel luogo nella sua vita e un momento di preghiera, e meditazione ignaziana, in silenzio. Oltre agli itinerari sono in programma altre attività, tra cui due pellegrinaggi giubilari, alle 7 Chiese e da La Storta alla Chiesa del Gesù, e la disponibilità ad organizzare pellegrinaggi per gruppi già costituiti. Il progetto è destinato infatti ad accompagnare nei luoghi ignaziani i pellegrini giubilari in visita a Roma, provenienti da tutto il mondo. L’iniziativa risponde ai desideri di chi è interessato non solo a una visita culturale, ma è disponibile a pregare con Sant’Ignazio.

Salute, “Pensaci Prima”: progetto digitale per prevenzione a scuola

Salute, “Pensaci Prima”: progetto digitale per prevenzione a scuolaRoma, 14 nov. (askanews) – Favorire la consapevolezza della prevenzione già in età scolastica: con qusto obiettivo Komen Italia, Edulia Treccani Scuola e l’Istituto dell’Enciclopedia Italiana hanno ideato e realizzato “Pensaci prima”, progetto digitale educativo gratuito rivolto alle scuole secondarie di primo e secondo grado, per promuovere uno stile di vita sano fra gli adolescenti.


Il progetto, online da oggi, coinvolge medici e psicologi e si struttura in tre fasi: una parte formativa rivolta ai docenti, già attiva, con 7 videocorsi e relativi materiali didattici digitali; la seconda, disponibile entro fine 2024, rivolta alle studentesse e agli studenti e che vede il coinvolgimento di alcuni volti noti, tra cui sportivi e creator, accanto a esercitazioni in classe e distribuzione di dispense tematiche; infine un calendario di webinar live (previsto a breve) con cadenza mensile, rivolto sia ai docenti che alle classi, tenuti da esperti di salute e prevenzione. L’importanza della prevenzione in ambito scolastico, in particolare quando si tratta del tumore del seno, il ricorso a screening regolari, il trattamento in centri specializzati come le Breast Unit, la gestione del rischio genetico, il ruolo cruciale del supporto psicologico e della corretta informazione, come affrontare la diagnosi di tumore in famiglia o a scuola: questi alcuni temi affrontati nei 7 videocorsi rivolti ai docenti e tenuti dalla chirurga senologa Alba Di Leone, dalla psico-oncologa Daniela Belella, dal chirurgo senologo Stefano Magno della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, dal fondatore di Komen Italia Riccardo Masetti e dalla Presidente di Komen Italia Daniela Terribile. I contenuti sono liberamente accessibili per scuole e docenti, sia da desktop sia da mobile, previa iscrizione gratuita.


“Komen Italia da 25 anni è in prima linea nella prevenzione e nella cura della salute, in particolare di quella femminile. Con le nostre Unità Mobili, portiamo in tutta Italia opportunità di svolgere gratuitamente esami di prevenzione laddove ce n’è più bisogno. Allo stesso tempo siamo impegnati in attività di formazione e sensibilizzazione anche con i più giovani. Siamo felici di poter collaborare con Edulia Treccani Scuola e l’Istituto dell’Enciclopedia Italiana nel progetto “Pensaci Prima” che vuole incoraggiare le nuove generazioni ad avvalersi di semplici, piccole regole quotidiane utili a proteggere la salute ed il benessere psico-fisico”, ha dichiarato il fondatore di Komen Italia, Prof. Riccardo Masetti. “La Treccani – ha dichiarato Massimo Bray, Direttore Generale dell’Istituto della Enciclopedia Italiana – è impegnata dalla sua fondazione nella trasmissione della conoscenza e del sapere, anche in questo settore con il Dizionario Medico Treccani. Per questo abbiamo aderito con entusiasmo a questa campagna di prevenzione oncologica tra i giovani, nella consapevolezza che la conoscenza e la corretta informazione in ambito medico rappresentano elementi importantissimi a cominciare dai primi anni di vita”.


“Edulia prosegue ad affrontare i temi del nostro presente, promuovendo il sapere e la consapevolezza su tutti, con un occhio di riguardo alle nuove generazioni e all’ambiente scolastico” afferma Andrea Vitelli, Head of Business Development di Edulia dal Sapere Treccani. “Un lavoro perseguito in questi 3 anni grazie a partner come Fondazione Leonardo-Civiltà delle Macchine ETS, TikTok, Animenta, Robert F. Kennedy Human Rights Italia, Durex, IAB Italia, Centro Studi Impara Digitale…” “Attraverso questa nuova collaborazione con Komen Italia, intendiamo promuovere una formazione ibrida che integri contenuti digitali e strumenti pratici per la didattica, con l’obiettivo di sostenere iniziative ad alto impatto sociale, come quelle dedicate all’educazione alla salute e agli stili di vita sani” ha affermato Elena Rossi, Educational Manager di Edulia dal Sapere Treccani.

G7, Santanchè: il turismo è chiamato a un profondo rinnovamento

G7, Santanchè: il turismo è chiamato a un profondo rinnovamentoFirenze, 14 nov. (askanews) – Nello storico Cortile del Michelozzo di Palazzo Vecchio, a Firenze, il ministro del Turismo, Daniela Santanchè, accoglie oggi le principali figure internazionali del settore per l’apertura ufficiale del primo G7 dedicato interamente al turismo.


Alla storica riunione partecipano leader da tutto il mondo: il ministro del Turismo del Canada Soraya Martinez Ferrada, accompagnata dal viceministro Sony Perron; Hubert Gambs, vicedirettore generale per il Mercato interno, l’Industria, l’Imprenditoria e le PMI dell’Unione Europea; Marina Ferrari, delegata francese per l’Economia del Turismo; Dieter Gerald Janecek, coordinatore tedesco per l’Economia Marittima e il Turismo; Naoya Haraikawa, commissario dell’Agenzia del Turismo del Giappone; Robert Specterman-Green, direttore britannico per i Media e l’Internazionalizzazione, e Alex Lasry, vice assistente segretario per i Viaggi e il Turismo degli Stati Uniti. Il G7 del Turismo si pone l’obiettivo di affrontare le sfide e le opportunità del settore a livello globale, favorendo una crescita sostenibile, la valorizzazione delle tradizioni culturali e nuove collaborazioni internazionali. “Così come il Rinascimento fu un momento di rinascita e innovazione, oggi anche il turismo è chiamato a un profondo rinnovamento, che guardi al futuro senza dimenticare le radici storiche e culturali che ci uniscono”. Lo ha detto il ministro del Turismo, Daniela Santanchè, aprendo i lavori del G7 del Turismo in Palazzo Vecchio a Firenze.


“Vogliamo concentrarci oggi sulla promozione della crescita e della prosperità attraverso un turismo che sia sempre più inclusivo e sostenibile, con politiche attente a portare sviluppo anche in luoghi che non hanno sinora beneficiato delle opportunità create dal turismo, a sviluppare offerte turistiche sempre più ampie e differenziate, che permettano una distribuzione ordinata dei flussi turistici nello spazio e nel corso dell’anno, per assicurare una crescita e uno sviluppo equilibrato che rispetti le comunità locali e l’ambiente”, ha aggiunto Santanchè.

Musk, Salvini: ascolto con attenzione Mattarella, ma la libertà di pensiero è sacra

Musk, Salvini: ascolto con attenzione Mattarella, ma la libertà di pensiero è sacraRoma, 14 nov. (askanews) – “Più sovranisti ci sono nel mondo e meglio è… ascolto sempre con attenzione le parole del presidente della Repubblica, la libertà di pensiero e di espressione è sacra e gli italiani non aspettano Musk per decidere come non aspettavano Soros o Macron che pontificavano come stare al mondo”. Lo ha detto il vice premier e leader della Lega Matteo Salvini intervistato a Radio24 a proposito dell’attacco di Elon Musk ai giudici sul caso migranti e delle affermazioni del Capo dello Stato.


“Ricordo un ministro francese che disse che ero vomitevole per la difesa dei confini italiani, non mi sono offeso allora e penso si possa andare oltre anche ora….” ha concluso Salvini.

Inchiesta appalti a Roma, Gualtieri: non risultano legami con il Giubileo

Inchiesta appalti a Roma, Gualtieri: non risultano legami con il GiubileoRoma, 13 nov. (askanews) – “Ho disposto una verifica approfondita su tutti gli interventi realizzati dalle ditte coinvolte nel l’indagine in corso. Al momento non risultano interventi legati al Giubileo, ma naturalmente la verifica è ancora in corso. Vi terremo al corrente dei successivi sviluppi, anche quelli delle nostre autonome verifiche”. Lo ha detto il sindaco di Roma Roberto Gualtieri in Campidoglio, rispetto alle indagini in corso sugli appalti stradali della Capitale.

Firmato protocollo tra Fondo Repubblica Digitale e DAP

Firmato protocollo tra Fondo Repubblica Digitale e DAPRoma, 13 nov. (askanews) – Sostenere progetti per il reinserimento sociale delle persone detenute attraverso la formazione digitale. Questo l’obiettivo del protocollo d’Intesa sottoscritto nei giorni scorsi da Ministero della Giustizia – Dipartimento Amministrazione Penitenziaria e Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale.


Per Martina Lascialfari, Direttrice Generale del Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale: “Dopo due anni di attività e tanti progetti sostenuti, continua l’impegno del Fondo nel perseguire obiettivi per promuovere iniziative di carattere nazionale finalizzate all’inclusione digitale e al riscatto sociale di fasce della popolazione in condizioni di maggiore fragilità. Grazie alla collaborazione con il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ci impegniamo a sviluppare le competenze digitali e a facilitare il reinserimento sociale e lavorativo delle persone detenute, valorizzandone potenzialità e ambizioni. Il Fondo si occuperà di pubblicare un bando da 5 milioni di euro rivolto a enti pubblici e soggetti privati non profit, che potranno realizzare azioni formative e di orientamento in ambito digitale all’interno e all’esterno delle strutture penitenziarie”. “I beneficiari diretti delle attività progettuali saranno detenuti con pena definitiva residua non superiore ai tre anni, in carico agli istituti penitenziari o agli uffici di esecuzione penale esterna”, afferma Giovanni Russo, capo del Dap. “Con il Fondo abbiamo previsto la possibilità di ampliare il raggio di azione dell’iniziativa ed individuare buone pratiche da rendere strutturali e permanenti nell’ambito delle politiche pubbliche”.

Clima, il messaggio del Papa a COP29: i dati scientifici non consentono ulteriori ritardi, invertire la rotta

Clima, il messaggio del Papa a COP29: i dati scientifici non consentono ulteriori ritardi, invertire la rottaCittà del Vaticano, 13 nov. (askanews) – Papa Francesco, in un Messaggio inviato e letto dal Cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin alla Conferenza Onu sui cambiamenti climatici di Baku, ha voluto esprimere “vicinanza, sostegno e incoraggiamento” affinché proprio la COP29 “riesca a dimostrare che esiste una comunità internazionale pronta a guardare oltre i particolarismi e a mettere al centro il bene dell’umanità e della nostra casa comune, che Dio ha affidato alla nostra cura e responsabilità”.


“I dati scientifici a nostra disposizione – ha affermato il pontefice – non consentono ulteriori ritardi e rendono evidente che la salvaguardia del creato è una delle questioni più urgenti del nostro tempo. Dobbiamo anche riconoscere – ha aggiunto – che è strettamente interrelata con la conservazione della pace”. Francesco, ha infatti, sottolineato,come proprio la COP29 si sta svolgendo “in un contesto condizionato da una crescente disillusione nei confronti delle istituzioni multilaterali e da pericolose tendenze a costruire muri. L’egoismo – individuale, nazionale e dei gruppi di potere – alimenta un clima di sfiducia e divisione che non risponde alle esigenze di un mondo interdipendente in cui dovremmo agire e vivere come membri di un’unica famiglia che abita lo stesso villaggio globale interconnesso”, ha voluto sottolineare ai responsabili politici e istituzionali.


Questo mentre “lo sviluppo economico non ha ridotto le disuguaglianze. Al contrario, ha favorito la priorità del profitto e degli interessi particolari a scapito della protezione dei più deboli e ha contribuito al progressivo peggioramento dei problemi ambientali. Per invertire la tendenza e creare una cultura del rispetto della vita e della dignità della persona umana è necessario – ha concluso Papa Francesco – comprendere che le conseguenze dannose degli stili di vita riguardano tutti e plasmare insieme il futuro, per far sì che le soluzioni siano proposte in una prospettiva globale, e non semplicemente per difendere gli interessi di pochi Paesi”. “Abbiamo le risorse umane e tecnologiche per invertire la rotta e perseguire il circolo virtuoso di uno sviluppo integrale che sia veramente umano e inclusivo”. A chiederlo è Papa Francesco nel messaggio inviato e letto dal Cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin alla Conferenza Onu sui cambiamenti climatici di Baku, e reso noto oggi dalla Santa Sede.


Nel suo messaggio alla COP29, Francesco auspica “che le responsabilità storiche e presenti diventino impegni concreti e lungimiranti per il futuro, in modo – afferma – che un Nuovo Obiettivo Collettivo Quantificato sul Finanziamento del Clima, tra i più urgenti di questa Conferenza, possa emergere da queste settimane di lavoro”. Secondo Francesco “occorre sforzarsi di trovare soluzioni che non compromettano ulteriormente lo sviluppo e la capacità di adattamento di molti Paesi già gravati da un debito economico paralizzante. Quando si discute di finanza climatica, è importante ricordare che il debito ecologico e il debito estero sono due facce della stessa medaglia, che ipotecano il futuro”.


In questa prospettiva, lo stesso card. Parolin ha ricordato l’appello che Papa Francesco ha rivolto in vista del Giubileo ordinario del 2025, “chiedendo alle nazioni più ricche di riconoscere la gravità di tante loro decisioni passate e di decidersi a condonare i debiti di Paesi che non saranno mai in grado di ripagarli. Più che una questione di generosità, si tratta di una questione di giustizia. – ha aggiunto il porporato – Oggi è resa ancora più grave da una nuova forma di ingiustizia che riconosciamo sempre di più, ossia che esiste un vero e proprio ‘debito ecologico’, in particolare tra il Nord e il Sud del mondo, legato a squilibri commerciali con effetti sull’ambiente e all’uso sproporzionato delle risorse naturali da parte di alcuni Paesi per lunghi periodi di tempo”.