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Barachini: al tempo dell’AI la responsabilità dei giornalisti è centrale

Barachini: al tempo dell’AI la responsabilità dei giornalisti è centraleRoma, 30 mag. (askanews) – “L’innovazione tecnologica, la velocità e la distribuzione capillare e incontrollata di notizie e contenuti editoriali rendono ancora più fondamentale la responsabilità dei giornalisti e il rispetto dei codici deontologici”. Lo ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’informazione e all’editoria, Alberto Barachini, nel corso del Festival del giornalismo di Siena in corso nella Contrata dell’Istrice.


“Gli algoritmi e l’intelligenza artificiale – ha evidenziato l’esponente di governo – amplificano una distribuzione multipiattaforma rispondente soltanto a logiche digitali. Per tutelare i cittadini e la reputazione del mondo dell informazione dal rischio di moltiplicare una potenziale disinformazione – ha sottolineato Barachini – i giornalistici sono chiamati ad un rigore etico e una accuratezza sempre più stringenti”. “È un compito arduo, sopratutto con i processi e i ritmi forsennati del mondo digitale, ma sono convinto – ha detto Barachini – che la difesa dell’integrità e del valore del ruolo del giornalista siano la strada maestra del nostro futuro”.

Social, il Pandoro-Gate non ha minato fiducia verso gli influencer

Social, il Pandoro-Gate non ha minato fiducia verso gli influencerRoma, 30 mag. (askanews) – C’è una rivoluzione in atto a 20 anni dalla nascita dei primi social network che il Pandoro-Gate ha contribuito a delineare ma non ha minato. Secondo la quarta edizione di dati dell’Osservatorio InSIdE – promosso da Pulse Advertising in collaborazione con Eumetra – lo scandalo non ha indebolito la forza comunicativa di influencer e social media nella percezione degli utenti.


“Siamo abituati a contare sui numeri, quindi siamo tornati proprio su quei numeri per capire che cosa sia cambiato e se tutto quello che è stato detto negli ultimi mesi abbia effettivamente decretato la ‘morte’ degli influencer: e i dati ci dicono che gli utenti raccontano una verità che nei fatti non trova riscontro, anzi, ha risvolti nuovi che hanno modificato il nostro modo di fruire dei social network e di seguire gli influencer”, ha commentato Paola Nannelli, Executive Director Italia per Pulse Advertising e founder dell’Osservatorio InSIde sull’influencer marketing. Secondo lo studio gli utenti intervistati continuano a seguire i content creator, ma chiedono loro di essere attivi e interessanti con contenuti spontanei e non eccessivamente costruiti. Tra i primi motivi che spingono gli utenti a smettere di seguire un content creator c’è sempre la noia, al secondo posto l’eccesso di adv (22%) e al terzo posto la presenza di contenuti forzatamente inseriti nello storytelling, questo in crescita dal 17 al 21% rispetto all’indagine di ottobre 2023 (terza edizione dell’Osservatorio). Rimane marginale, in fatto di abbandono, il tema dello “scandalo” che risulta un elemento considerato come rilevante solo per il target più anziano (il 62% delle persone con più di 45 anni) e poco significativo per le fasce più giovani.


Emerge un primo grande cambiamento, che si è andato articolando man mano nel tempo ma che segna uno spartiacque: quello in cui i follower seguono più volentieri il contenuto che un content creator offre, e meno la persona. Si è contratta infatti la percentuale di follower che seguono un profilo per la persona in quanto tale (da 74% dell’indagine di ottobre 2023 al 72% del maggio 2024), mentre “contenuti” e “prodotti” vedono aumentare la loro rilevanza di tre punti percentuali. “Gli americani che hanno una parola per tutto parlano di Recommendation media – ha raccontato Francesco Oggiano, giornalista e host della newsletter Digital Journalism sui trend digitali – un ecosistema in cui i contenuti vengono consumati non sulla base delle proprie relazioni sociali, come i classici social, ma sulla base delle raccomandazioni di un algoritmo raffinatissimo nel cogliere i nostri interessi, come TikTok. Un ecosistema in cui l’esperienza è personale e in cui la stessa attività di following perde la potenza originaria”.


Il contenuto è diventato più importante del personaggio. Deve essere utile o intrattenere o far scoprire cose nuove, deve quindi avere una funzione riconosciuta dall’utente. Questa nuova consapevolezza e richiesta del pubblico è nata grazie a TikTok e alla sua crescita esponenziale: si pensi al fatto che ad esempio sta incalzando Google come motore di ricerca. TikTok sta quindi plasmando il nuovo modo di fruire i social network. Nato come piattaforma di video d’intrattenimento musicale, oggi ospita contenuti informativi ritmati e brevi dove è possibile reperire informazioni su tantissimi ambiti con tutorial, quindi “how to” che non costringono a “leggere” ma aiutano con un’esperienza diretta a rispondere alle esigenze del momento. Una prima conseguenza è la ricerca di content creator in grado di soddisfare o generare nuove esigenze con la creazione di contenuti concreti, consigli, procedimenti, informazioni e il lento accantonamento dei “personaggi”. Non è più sufficiente essere qualcuno per soddisfare la nuova tendenza di fruizione. Chi oggi lavora sui social network ne studia attentamente le logiche per creare strategie precise e verticali, canale per canale. E non trascura dettagli di storytelling preciso. “Oggi social media e content creator sono un unicum inscindibile, non esiterebbero social senza i content creator – ha detto ancora Paola Nannelli – se i social media della prima ora (parliamo del 2004) con Mark Zuckerberg e il primo Facebook sono nati per connettere persone che già si conoscevano, oggi a distanza di 20 anni sono sistemi complessi di relazioni e strumenti veri e propri di comunicazione, in cui la presenza dei content creator, quindi di contenuti di intrattenimento, utilità e soluzione a problemi, è fondamentale e reciproca per l’esistenza di tutto l’ecosistema”.


Gli algoritmi dei “nuovi” ecosistemi come TikTok poi contribuiscono a rafforzare la diffusione del contenuto perché suggeriscono agli utenti sempre nuovi video ma di contenuto affine alle preferenze dell’utente. Questo aiuta anche contenuti di micro influencer a risultare virali. Anche questo elemento rafforza la crescita e l’affermazione di creator funzionali e affievolisce i personalismi da vip. Inoltre, gli influencer continuano ad essere un riferimento per chi fa acquisti. Gli intervistati sono stati interpellati sul tema del rapporto tra acquisti e capacità degli influencer di stimolarli. Il 20% degli utenti intensivi di TikTok dichiara di aver preso in considerazione un prodotto Beauty perché trattato o raccontato da un creator, segue il 19% di prodotti Tech e il 13% di servizi di Entertainment. La fiducia resta il punto chiave che muove l’utente verso l’acquisto, con un importante incremento della percentuale degli intervistati che afferma di fidarsi dei consigli degli influencer che segue: dal 45% del 2023 al 50% di quest’anno. “Soppiantato il contenuto freddamente pubblicitario, che perde consenso” ha concluso Alberto Stracuzzi, Market Research Director di Eumetra – oggi l’utente viene convinto ad acquistare se capisce che cosa sta comprando con un video esplicativo, una narrazione, un accompagnamento nell’esperienza. E non dimentichiamo la dimensione dell’intrattenimento: le persone sono alla ricerca di ‘leggerezza’. Dopotutto la ‘noia’ è il principale motivo di abbandono di un influencer. Tenendo conto di questi fattori e continuando a osservare le evoluzioni nei comportamenti e nelle propensioni dei consumatori, i social network, ognuno con il proprio target continueranno ad essere potenti veicoli di ‘consigli per gli acquisti’”.

Save the Children: la povertà penalizza le aspirazioni degli adolescenti

Save the Children: la povertà penalizza le aspirazioni degli adolescentiRoma, 30 mag. (askanews) – Quasi un adolescente su dieci in Italia (9,4%) tra i 15 e i 16 anni, pari a più di centomila ragazze e ragazzi, vive in condizioni di grave deprivazione materiale. Il 17,9% afferma che i genitori hanno difficoltà nel sostenere le spese per cibo, vestiti e bollette e l’11,6% ammette di non poter comprare un paio di scarpe nuove anche se ne ha bisogno. Quasi uno su quattro (23,9%) inizia l’anno scolastico senza avere tutti i libri e il materiale necessario e il 24% ha difficoltà a partecipare alle gite scolastiche per motivi economici. Il 37,7% degli adolescenti vede i propri genitori spesso o sempre preoccupati per le spese e il 9% racconta che chiedono aiuto ad amici e familiari o prestiti. Il 43,7% dei 15-16enni intervistati aiuta la famiglia ad affrontare le spese, cercando di risparmiare e di non chiedere soldi per spese non indispensabili; tra questi, il 18,6% svolge qualche attività lavorativa (uno su due ha meno di 16 anni).


Sono alcuni dei dati che emergono dalla ricerca Domani (Im)possibili di Save the Children, presentata oggi nel corso dell’apertura di “IMPOSSIBILE 2024 – Costruire il futuro di bambine, bambini e adolescenti. Ora”, la biennale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza organizzata da Save the Children. L’evento, in corso oggi e domani a Roma presso l’Acquario Romano, intende coinvolgere il mondo della politica, dell’economia e dell’impresa, della cultura, del terzo settore, per rendere possibile ciò che oggi sembra non esserlo: investire nel più importante capitale che abbiamo, l’infanzia e i giovani, affinché siano un volano per lo sviluppo delle società.Secondo la ricerca, la condizione di povertà economica grava pesantemente sulle aspettative di vita degli adolescenti. Se le “aspirazioni” per il futuro risultano essere piuttosto uniformi tra tutti i ragazzi e le ragazze, le “aspettative” (cioè gli obiettivi che si ritiene verosimilmente di poter raggiungere) divergono e il quadro cambia drasticamente.


Più di un ragazzo su 4 in condizioni di grave deprivazione materiale afferma che non finirà la scuola e andrà a lavorare, a fronte dell’8,9% dei coetanei. Il 67,4% teme che, se anche lavorerà, non riuscirà ad avere abbastanza risorse economiche, contro il 25,9% degli adolescenti che non vivono condizioni di deprivazione. Andando ad analizzare lo scarto tra le aspirazioni e le aspettative concrete, spiega ancora il rapporto di Save the Children, colpisce la consapevolezza dei ragazzi che vivono in condizioni di disagio economico circa gli ostacoli che dovranno affrontare nel loro accesso al mondo del lavoro. Il gap tra aspirazioni e aspettative concrete di avere un lavoro ben retribuito è infatti molto maggiore per questi ragazzi rispetto ai coetanei che vivono in condizioni economiche migliori.Se per questi ultimi, lo scarto è di 17,6 punti percentuali, per i più svantaggiati la forbice raggiunge i 56,4 punti percentuali, a testimoniare quanto la povertà possa generare frustrazione e gravare negativamente sui percorsi di vita.


“A causa di una grave ingiustizia generazionale, in Italia sono proprio i giovani i più colpiti dalla povertà. Ascoltando la voce dei ragazzi e delle ragazze, abbiamo rilevato che questa condizione incide non solo sul loro presente, ma chiude le loro aspettative per il futuro”, ha dichiarato Claudio Tesauro, Presidente di Save the Children: “È inaccettabile vedere adolescenti in condizioni di grave deprivazione economica, già consapevoli di fronte agli ostacoli da superare per trasformare le loro aspirazioni in un concreto progetto di vita. Ragazze e ragazzi che pensano di dover lasciare la scuola per andare a lavorare, temono di non potersi permettere l’università e di non ottenere domani un lavoro dignitoso. È un allarme che non deve rimanere inascoltato. Per affrontare queste gravi disuguaglianze è indispensabile un intervento strategico di contrasto alla povertà minorile, che comprenda un sostegno adeguato alle famiglie e il potenziamento strutturale dell’offerta educativa, scolastica ed extrascolastica. Il tema del futuro dei più giovani va messo al centro delle scelte economiche del Paese. Con la consapevolezza che è l’investimento più importante per lo sviluppo. Siamo alla vigilia delle elezioni europee e ai candidati chiediamo che la lotta contro la povertà delle bambine, dei bambini e delle loro famiglie sia una priorità della politica, anche attraverso il sostegno alla misura europea della Child Guarantee, con un finanziamento adeguato e l’impegno per la sua attuazione”, ha concluso. 

Caso Cucchi, altri 3 carabinieri a processo per falso e depistaggio

Caso Cucchi, altri 3 carabinieri a processo per falso e depistaggioRoma, 30 mag. (askanews) – Menzogne, tentativi di sviare l’attività di indagine, reticenze. Tre carabinieri sono stati rinviati a giudizio dal giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Roma in relazione alla morte di Stefano Cucchi, rispetto a quanto riferito nell’ambito del processo sul depistaggi. Imputati sono il maresciallo Maurizio Bertolino, il capitano Prospero Fortunato ed il maresciallo Giuseppe Perri. Il processo a loro carico comincerà il 25 settembre prossimo davanti al giudice monocratico dell’VIII sezione.

Il Papa: la guerra è una crudeltà, brutto che bimbi perdano il sorriso

Il Papa: la guerra è una crudeltà, brutto che bimbi perdano il sorrisoRoma, 29 mag. (askanews) – “Il mio pensiero va alla martoriata Ucraina. L’altro giorno ho ricevuto bambini e bambine che hanno sofferto bruciature, hanno perso le gambe, nella guerra. La guerra sempre è una crudeltà: questi bambini devono cominciare a camminare, a muoversi con braccia artificiali, hanno perso il sorriso. È molto brutto, molto triste, quando un bambino perde il sorriso. Preghiamo per i bambini ucraini”. Lo ha detto Papa Francesco al termine dell’udienza generale di oggi in Piazza San Pietro.


“Non dimentichiamo Palestina e Israele che soffrono tanto, che finisca la guerra. E non dimentichiamo il Myanmar, che è in guerra, e i tanti paesi che sono in guerra”, ha proseguito Bergoglio: “I bambini nella guerra soffrono: preghiamo il Signore che sia vicino a tutti e ci dia la grazia della pace”, ha concluso.

Papa: l’umanità continua a fare scempio del creato

Papa: l’umanità continua a fare scempio del creatoRoma, 29 mag. (askanews) – “L’apostolo Paolo introduce un elemento nuovo” nel rapporto “tra lo Spirito Santo e il creato. Parla di un universo che ‘geme e soffre come nelle doglie del parto’. Soffre a causa dell’uomo che lo ha sottoposto alla ‘schiavitù della corruzione’. È una realtà che ci riguarda da vicino e drammaticamente. L’Apostolo vede la causa della sofferenza del creato nella corruzione e nel peccato dell’umanità che lo ha trascinato nella sua alienazione da Dio. Questo resta vero oggi come allora. Vediamo lo scempio che del creato ha fatto e continua a fare l’umanità, soprattutto quella parte di essa che ha maggiori capacità di sfruttamento delle sue risorse”. Così Papa Francesco nell’udienza generale in Piazza San Pietro, nella quale – iniziando un nuovo ciclo di catechesi su “Lo Spirito e la Sposa. Lo Spirito Santo guida il popolo di Dio incontro a Gesù nostra speranza” – ha incentrato la sua riflessione sul tema “Lo spirito di Dio aleggiava sulle acque”.


“San Francesco d’Assisi – ha ricordato – ci indica una via di uscita, bella, per tornare all’armonia dello Spirito: la via della contemplazione e della lode. Lui voleva che dalle creature si levasse un cantico di lode al Creatore: ‘Laudato si’, mi Signore…’. Un salmo dice così: ‘I cieli narrano la gloria di Dio’, ma hanno bisogno dell’uomo e della donna per dare voce a questo loro grido muto. E nel ‘Santo’ della Messa noi ripetiamo ogni volta: ‘I cieli e la terra sono pieni della tua gloria’. Ne sono, per così dire, ‘gravidi’, ma hanno bisogno delle mani di una buona levatrice per dare alla luce questa loro lode. La nostra vocazione nel mondo, ricorda ancora Paolo, è di essere ‘lode della sua gloria’. Si tratta di anteporre la gioia del contemplare a quella del possedere. E nessuno ha gioito delle creature più di Francesco d’Assisi, che non ne ha voluto possedere nessuna”, ha concluso Bergoglio. 

A fine maggio ancora piogge e cali termici(al Nord)

A fine maggio ancora piogge e cali termici(al Nord)Roma, 29 mag. (askanews) – Un mese di maggio da record con piogge sempre più frequenti sul Nord Italia e con temperature localmente sotto media; ciò nonostante a livello globale corriamo verso il dodicesimo mese consecutivo più caldo della storia. Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it, conferma infatti il trend del Riscaldamento Globale, anche se in Italia il caldo africano ancora non è arrivato e l’estate sembra lontana. A livello planetario la terraferma e gli oceani presentano una temperatura molto alta in confronto alle medie climatologiche dei mesi di maggio. L’Italia è un po’ l’eccezione che conferma la regola.


E altre piogge e cali termici arriveranno nei prossimi giorni: in particolare le prossime ore vedranno accendersi frequenti focolai temporaleschi sul versante adriatico e, dalla sera, anche al Nord; all’estremo Sud e in Sardegna il tempo sarà splendido con tanto sole e massime fino a 27-30°C.Ma una nuova perturbazione nordeuropea, ancora più intensa, è all’orizzonte: un nucleo di aria polare, in discesa dal Mare del Nord, è pronto ad incunearsi, come un proiettile, verso Sud, fino al cuore della Pianura Padana. Il bersaglio sarà raggiunto tra giovedì 30 pomeriggio e venerdì 31, concludendo un mese piovosissimo con l’arrivo di altre secchiate d’acqua.


Giovedì mattina gli ombrelli si apriranno già su tutto il Nord-Est, poi dal pomeriggio anche sul Nord-Ovest e le Marche. Sono attesi i primi fenomeni temporaleschi anche intensi per il forte contrasto tra l’aria primaverile mediterranea e il nucleo polare in rapida discesa dal Mare del Nord. Ma il peggio arriverà durante il “venerdì nero”: venerdì 31 maggio, a degna conclusione di un mese piovosissimo, potrebbe infatti essere nero dal punto di vista meteoorlogico al Nord: sono previsti nubifragi, grandinate, possibili tornado e un crollo delle temperature che favorirebbe anche il ritorno della neve fino a 1500-1800 metri sulle Alpi. Al momento, la traiettoria del nucleo polare è prevista subito rimbalzare indietro verso Nord-Est e dirigersi verso Austria e poi Germania: in questo modo il weekend sarebbe salvo.Se la traiettoria venisse confermata dai modelli meteorologici, sabato 1 e domenica 2 giugno, Festa della Repubblica, potrebbero essere due giornate soleggiate, anche se prevediamo un aumento dell’instabilità per domenica pomeriggio con qualche acquazzone sparso. Sarebbe comunque la fine di un maggio super bagnato e l’inizio di un mese che già dal 5-6 giugno potrebbe presentare i primi connotati estivi, con picchi di 35°C non esclusi anche al Centro Italia.


Il caldo africano non dovrebbe arrivare prima del 5 o 6 giugno: lunedì 3 infatti sono previste altre piogge e temperature in calo su buona parte del Paese. 

Pedagogista Novara: “Ore di italiano per stranieri? Non è soluzione”

Pedagogista Novara: “Ore di italiano per stranieri? Non è soluzione”Roma, 28 mag. (askanews) – “L’aumento della presenza di alunni di nazionalità non italiana nelle scuole del nostro paese è una buona notizia, in grado di contrastare il perdurante calo demografico che, purtroppo, sta colpendo il nostro Paese. È chiaro che occorre una scuola in grado di diventare, per questi alunni, l’occasione per acquisire una cittadinanza attiva e per praticare una vera integrazione. Da qui sorge la domanda: come aiutarli, in caso di carenze linguistiche, nell’apprendimento dell’italiano? Riscontri scientifici sono noti: il dispositivo pedagogico più efficace è quello della compresenza con i compagni”: sono le parole del pedagogista e scrittore Daniele Novara, che interviene sulla proposta del Ministro Giuseppe Valditara di prevedere nelle ore scolastiche un docente specializzato dedicato agli stranieri con difficoltà linguistiche.


“La sincronia neuro-cerebrale consente ai bambini e alle bambine un apprendimento decisamente rapido, specialmente nei primi anni, senza bisogno di interventi particolarmente specifici e senza la necessità di creare momenti di esclusione che possono ripercuotersi anche sullo stato affettivo ed emotivo di questi bambini, già abbondantemente segnati dalla paura di essere tagliati fuori dal resto della compagine sociale”, sottolinea ancora Novara. “Gli alunni di origine straniera devono restare in classe ed è la scuola che deve essere sollecitata verso una adeguata formazione pedagogica che possa mettere in i docenti di utilizzare le giuste tecniche come la didattica sociale, il lavoro di gruppo, il mutuo insegnamento e la continua reciprocità. Sono i compagni la grande risorsa dei bambini stranieri nell’apprendimento linguistico. Dedicare a questo compito insegnanti specializzati può indurre gli stessi alunni a ritenersi diversi dai compagni”, ribadisce.


“Sbaglia chi pensa che l’isolamento, con insegnanti più o meno specializzati nell’apprendimento linguistico, possa essere la migliore strada da percorrere. L’apprendimento è un processo di imitazione, tanto più quello linguistico. Ciascuno di noi ne è ben consapevole, tanto che per imparare al meglio una lingua si usa andare nel Paese in cui è parlata, vivendo così momenti di vita sociale e culturale”, conclude Novara, chiedendo un ripensamento al Ministero e ricordando che “la pedagogia è una scienza operativa ed è necessario ascoltare quelle che sono le scoperte scientifiche piuttosto che insistere con decisioni troppo segnate dalle ideologie. I bambini stranieri sono una grande risorsa e la nostra scuola deve essere all’altezza di questa sfida, facendo le mosse giuste per poter offrire uno spazio di apprendimento efficace”.

Studenti Sapienza: basta atti vandalici e violenza manifestanti

Studenti Sapienza: basta atti vandalici e violenza manifestantiRoma, 28 mag. (askanews) – “La morte di migliaia di civili merita attenzione da parte di ognuno di noi e da parte delle istituzioni. Noi studenti siamo uniti nell’urlare di cessare il fuoco. La protesta, in questo momento, è fondamentale; ciò che invece riteniamo completamente inutile nonché deleterio è la monopilizzazione delle forme di protesta. Come rappresentanti degli studenti siamo in dovere di portare il pensiero della maggioranza degli studenti del nostro Ateneo, che, va detto chiaramente, è stanca del clima di violenza e devastazione presente in Sapienza da mesi”. E’ quanto dichiara Lorenzo Madonna, rappresentante degli studenti in Consiglio di Amministrazione. I rappresentanti degli studenti di Sapienza Futura, prima lista della Sapienza con due Consiglieri D’Amministrazione su due e quattro Senatori Accademici su sei, esprimono profonda angoscia per le immagini che arrivano da Rafah: ora più che mai c’è bisogno di un’azione congiunta per fermare questa catastrofe umanitaria. Allo stesso tempo, però, condannano il clima di tensione che si respira ormai da mesi all’interno dell’Ateneo più grande d’Europa, in quanto devierebbe l’attenzione dal vero dramma a cui si sta assistendo in questi giorni.


“La violenza non si può combattere con altra violenza, né con atti vandalici o occupazioni abusive. Non può un ideale di pace giustificare l’azione di chi per farsi sentire distrugge un bene comune”, aggiunge Lucia Lombardo, anche lei rappresentante in Consiglio di Amministrazione: “Le pareti della nostra università sono imbrattate di scritte di odio contro tutti, contro nostri colleghi, contro la Rettrice, contro artisti, contro le istituzioni. Oggi, purtroppo, anche noi ci siamo svegliati e abbiamo visto la nostra sede e le bandiere della Pace che abbiamo esposto, imbrattate da insulti e scherno nei nostri confronti. Ogni giorno gli studenti si svegliano chiedendosi se assisteranno a scene di violenza, a risse, a lanci di bombe carta, o a scene di delirio, di festa sfrenata e atteggiamenti più che libertini, che, lasciatecelo dire, stridono un po’ con le motivazioni proclamate e distolgono l’attenzione da ciò che accade a Gaza. È sufficientemente chiaro, ormai, che chi perpetra queste azioni non crede né di poter modificare in questo modo gli assetti politici mondiali o costruire un dialogo per la pace, né sensibilizzare i propri colleghi su un tema attuale e drammatico”. Claudia Caporusso, presidente dell’associazione Sapienza Futura, dichiara: “in questi mesi abbiamo già promosso numerose iniziative sul tema, come il ‘concerto per la Pace’ con ospite Edoardo Bennato che ha suonato gratuitamente in Sapienza per tutti. Invitiamo tutta la comunità studentesca a rimanere unita nella richiesta comune di Pace”.

Carabinieri TPC, presentate 600 opere rimpatriate dagli Stati Uniti

Carabinieri TPC, presentate 600 opere rimpatriate dagli Stati UnitiRoma, 28 mag. (askanews) – Sono state presentate oggi, a Roma, all’Istituto Centrale per il Restauro, 600 opere d’arte rimpatriate dagli Stati Uniti d’America dai Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC), dal valore economico stimato in circa 60 milioni di euro. Si tratta in prevalenza di opere di antiquariato, beni archivistici, numismatici e soprattutto archeologici del periodo che va dal IX secolo a.C. al II secolo d.C., oggetto di scavi clandestini nel centro-sud d’Italia e furti a danno di chiese, musei e privati. I beni sono stati riportati in Italia grazie alle numerose indagini condotte dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale con diverse Procure della Repubblica nazionali, coadiuvate dal New York District Attorney’s Office e dall’Homeland Security Investigations statunitense. Per le attività di indagine il TPC si avvale di un importante strumento tecnologico, la “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, che costituisce il più grande archivio al mondo di beni d’arte rubati, con informazioni su oltre 7 milioni di oggetti censiti, di cui 1.315.00 da recuperare. Attualmente è attivo un innovativo strumento che sfrutta l’Intelligenza Artificiale, denominato “Stolen Works Of Art Detection System” (S.W.O.A.D.S.) che elabora la ricerca nel web e social networks, senza soluzione di continuità, di opere d’arte trafugate. Secondo l’ultimo rapporto sull’attività svolta nel 2023, diffuso nei giorni scorsi dal TPC, sono stati recuperati 105.474 mila beni d’arte dal valore stimato di oltre 264 milioni di euro.


Alla presentazione sono intervenuti: il Sottosegretario alla Cultura, Gianmarco Mazzi; il Comandante dei Carabinieri Tutela del Patrimonio Culturale, Gen. D. Francesco Gargaro; il capo della Procura di Manhattan, Col. Matthew Bogdanos; il Comandante delle Unità Mobili e Specializzate dell’Arma dei Carabinieri, il Gen. C.A. Massimo Mennitti; l’Ambasciatore degli Stati Uniti a Roma, Jack Markell. Presenti, tra gli altri, il Direttore generale Musei del MiC, Massimo Osanna, e il Direttore generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del MiC, Luigi La Rocca. L’allestimento temporaneo delle opere è stato curato dalla Direzione generale Musei, insieme ai Carabinieri TPC. “Oggi è una bellissima giornata per il patrimonio culturale della Nazione per il rientro in patria di centinaia di opere d’arte sottratte ed esportate illecitamente all’estero. Grazie all’insostituibile azione dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, una vera eccellenza investigativa della Nazione, insieme alla preziosa collaborazione delle autorità statunitensi, registriamo un ulteriore successo su questo fronte. Riportare in Italia questi beni permetterà anche di sanare tante ferite che si sono aperte negli anni nei territori dove sono stati trafugati, privando le comunità di pezzi importanti della loro identità. Fondamentale, anche in questa lunga e articolata attività, è stata la ‘Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti’ del MiC, che rappresenta il più grande archivio al mondo di beni d’arte rubati, con informazioni su oltre 7 milioni di oggetti censiti, di cui oltre 1.3 milioni di opere da ricercare”, ha dichiarato il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.