Edilizia, Governo a Green Building Council: sostenibilità sia condivisaRoma, 14 dic. (askanews) – Più sostenibilità nel settore edilizio, ma che non diventi un boomerang sociale ed economico. Con la prospettiva dell’impatto delle nuove regole europee per l’efficienza energetica degli edifici, ma con la volontà del Governo, del Parlamento e dei Comuni, che ogni misura nel settore, a partire dal nuovo Piano casa e dalla nuova norma sulla rigenerazione di prossima introduzione, possano essere decise insieme alle forze produttive e sociali. Sono gli esiti dell’incontro “la responsabilità del cambiamento per il benessere delle persone” promosso a Roma del Green Building Council Italia e a cura di Ambrosetti The European house.
All’incontro hanno partecipato, tra gli altri Matteo Salvini, vicepremier e ministro delle Infrastrutture, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alessandro Morelli, il vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio, il presidente Anci Antonio Decaro, l’assessore capitolino al Patrimonio Tobia Zevi, accolti da Fabrizio Capaccioli, presidente di Green Building Council Italia. Salvini ha annunciato la prima riunione, il 19 dicembre, verso un nuovo Piano casa nazionale, ma ha rivendicato anche un nuovo metodo di lavoro: “abbiamo provato a mettere nel Codice degli appalti un’impronta che desse più importanza all’obiettivo rispetto alle procedure, nei limiti del codice civile e penale. Il mio obiettivo – ha spiegato Salvini – è sistemare con il piano Pinqua 15.000 case di edilizia popolare che con i fondi Pnrr devo consegnare chiavi in mano entro il 2026. Se per il raggiungimento del risultato riesco ad osservare la procedura, sono contento, ma – ha ironizzato -, se per raggiungere il risultato ho un rilievo dell’Anac, un rilievo dell’Art, un rilievo della Cgil, un rilievo della Corte dei conti, mi assumo la responsabilità di esercitare il mio diritto di ministro”.
“Stiamo lavorando alla norma sulla rigenerazione urbana, una misura molto importante che nella scorsa legislatura non ha visto la nascita perché affidata a maggioranze variegate che non hanno raggiunto un accordo – ha annunciato il sottosegretario Morelli -. Quella attuale è una maggioranza solida, uscita dalle urne che prevede di governare altri 4 anni e ha tutta l’intenzione di mettere in campo una norme di cui le associazioni come Gbc possano essere protagonisti con la piena liceità di suggerire e consigliare”. “Tutto quello che deve essere fatto per i nostri cittadini, per vivere in un mondo migliore, vogliamo che venga deciso dopo essere stato condiviso – ha sostenuto a sua volta il vicepresidente Centinaio -. Penso ad alcuni tentativi di decisioni arrivati dall’Europa: erano presi sulla testa delle persone senza pensare che il cambiamento energetico nel quale siamo dentro non possa essere imposto sulla testa di chi deve aiutarci a realizzarlo.”.
Secondo il campione elaborato da Eumetra e presentato dal sociologo Renato Mannheimer, il 78% degli italiani sa che la sostenibilità passa attraverso tetti, finestre e energia delle proprie case. Il 66% sa che per renderla più sostenibile vanno fatti dei lavori ma il 52% ritiene che si adeguerebbe alla nuova normativa europea farebbe solo in presenza di un incentivo statale. “Come abbiamo visto nelle Marche, in Emilia Romagna e in Toscana – ha sottolineato il presidente Anci Antonio Decaro – la natura ci presenta l’urgenza di intervenire, dobbiamo farlo insieme ciascuno per la propria parte: i cittadini vanno supportati da interventi dello Stato nella transizione energetica. Noi sindaci lo stiamo facendo con modifiche al regolamento edilizio, investendo sulla mobilità sostenibile, sull’efficienza energetica: dobbiamo essere positivi e motivati sulla strada che dobbiamo percorrere insieme”.
L’edilizia, ha sottolineato l’assessore capitolino Zevi “è il capitolo più complesso della sostenibilità perché la percentuale maggiore di emissioni viene dagli edifici privati, a maggior ragione a Roma dove la maggior parte degli edifici è stata costruita prima del ’71”. “Noi – ha aggiunto – che abbiamo aderito fin dal 2017 al patto dei sindaci C40 ci siamo impegnati a ridurre le nostre emissioni del 40% al 2030, e abbiamo di recente pubblicato un Piano clima molto ambizioso, che aumenta questo obiettivo al 66%. Ma questa sfida per limitare l catastrofe ambientale – ha concluso – non deve trasformarsi in una catastrofe per chi sta peggio, e questo è il principale compito che abbiamo”.