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”Mattanza”, mostra fotografica di De Angelis sulla mattanza dei tonni

”Mattanza”, mostra fotografica di De Angelis sulla mattanza dei tonniRoma, 3 giu. (askanews) – Si intitola “Mattanza” è la mostra fotografica di Giovanni De Angelis (in scena a Carloforte, in Sardegna, fino al 31 agosto) che racconta con passione un rito antico di uomini che vanno per mare e dalle loro barche calano immense reti in attesa della loro preda: il tonno.


Attratto dal fascino dell’evento che si svolge al largo di Carloforte, nell’Isola di San Pietro (Sardegna), il fotografo De Angelis sale anche lui a bordo di una delle “bastarde”, le imbarcazioni utilizzate dai tonnarotti, da dove cattura con la sua macchina fotografica ogni attimo della grandiosa impresa: la chiusura delle reti che imprigionano i tonni, la lotta tra uomini e pesci nella “camera della morte”, quando l’acqua si tinge di rosso carminio e il sacrificio si rinnova. E poi il ritorno a terra, dove i tonni vengono lavorati a mano e a filo di coltello. Nasce così “Mattanza”, un viaggio per immagini, un atto d’amore che celebra l’antico mestiere della pesca del tonno cosi come veniva realizzata in passato, pilastro fondamentale dell’identità storica della comunità di Carloforte. “Mattanza” è anche un libro edito Imago Edizioni con testi di Federico Quaranta e Stefano Rombi, Sindaco di Carloforte e poesie di Federico Quaranta.


Artista e fotografo napoletano, De Angelis vive e lavora a Roma, con una vasta esperienza nel campo della fotografia d’arte moderna e contemporanea. Collabora attivamente con musei, gallerie, artisti e istituzioni nazionali e internazionali. Ha realizzato numerosi progetti fotografici, mostre e monografie, e ha pubblicato servizi fotografici sulle principali riviste nazionali ed estere. Docente di fotografia al corso triennale Bachelor of Arts presso DAM (Digital Arts & Media Academy), è fondatore del portale web Artimages, specializzato nel campo della fotografia d’arte.

Cinema, Unarchive Found Footage Fest i vincitori della II edizione

Cinema, Unarchive Found Footage Fest i vincitori della II edizioneRoma, 3 giu. (askanews) – Si è conclusa al Cinema intrastevere la seconda edizione di UnArchive Found Footage Fest, festival ideato dall’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico ETS direttori artistici Alina Marazzi e Marco Bertozzi) con l’obiettivo di valorizzare il panorama artistico internazionale dedicato al riuso delle immagini d’archivio in nuove opere filmiche, spesso di forte sperimentazione, con appendici artistiche e musicali all’Accademia di Spagna e al Live Alcazar. In una settimana ricca di appuntamenti, il quartiere romano di Trastevere si è immerso in una moltitudine di visioni, incontri partecipati e performance dal vivo dal linguaggio fortemente innovativo.


Circa 4000 le presenze registrate in sala, cui si aggiungono gli oltre 500 spettatori degli eventi live, i 150 accorsi ad assistere ai panel e il vasto pubblico che ha visitato le opere installative, con un forte coinvolgimento del target di pubblico compreso tra i 25 e i 34 anni. Un indice di controtendenza per il cinema in sala, che dimostra un sorprendente interesse dei giovani verso le forme creative e sperimentali del cinema di found footage, confermato anche dai circa 30.000 contatti sui social media che le pagine del festival hanno registrato nei giorni della manifestazione. ‘L’immagine osservata, studiata, analizzata e risemanticizzata attraverso il lavoro sul found footage – ha dichiarato Vincenzo Vita, presidente dell’AAMOD, nella cerimonia di chiusura della manifestazione – porta ad una ricostruzione diversa della realtà filmata all’origine, che viene rimanipolata dall’estro creativo del filmmaker quanto resa comprensibile e identificabile dall’occhio tecnologico delle nuove generazioni. Con questo festival e questi dati siamo lieti di aver potuto assistere a un rovesciamento degli schemi, riportando la fruizione ad un sistema ‘slow’ di percezione e analisi del cinema’.


‘Non è stato facile selezionare, tra le centinaia arrivate, le opere per il nostro concorso internazionale – hanno ricordato i direttori artistici Alina Marazzi e Marco Bertozzi – né per la giuria dev’essere stato semplice assegnare i riconoscimenti di questa edizione di Unarchive. Un Festival frequentato da un pubblico altamente partecipativo, attento, diversificato, capace di amplificare una rete culturale in piena estensione. L’auspicio è che questi film possano continuare a circolare indipendentemente, per raggiungere nuovi contesti e coinvolgere un sempre maggior numero di spettatori’. La Giuria internazionale, composta da Bill Morrison, Firouzeh Khosrovani e Sara Fgaier, ha decretato i seguenti vincitori (premi in valore economico):


Premio UnArchive, per il miglior riuso creativa a Amor di Virginia Eleuteri Serpieri (Italia / 2023) Da sola la regista ha raccolto i frammenti, ha scoperto come rimetterli insieme e poi li ha incollati con cura l’uno all’altro, uno a uno. Alla fine l’immagine è ricomposta, ma non è più la stessa di prima. Adesso è più imperfetta, e più preziosa.


Miglior lungometraggio a Between Revolutions di Vlad Petri (Romania, Croazia, Qatar, Iran / 2023) Un’opera che intreccia magistralmente il found footage nella narrazione, creando il quadro intimo di un’amicizia, quella tra Zahra e Maria, tra le rivoluzioni dei loro rispettivi paesi, Iran e Romania. Between Revolutions fa emergere la natura illusoria delle rivoluzioni, il divario tra idee politiche e dura realtà. Il film è un ritratto lirico del sorgere e tramontare delle ideologie. Politica e intimità si mischiano nella breve durata del film, con una chiara struttura di montaggio e con la corrispondenza poetica tra Maria e Zahra. Miglior cortometraggio a Solaris, Mon Amour, di Kuba Mikurda, Laura Pawela, Marcin Lenarczyk (Polonia / 2023): Un’opera che ci trasporta in un percorso di ri-immaginazione. Usando adattamenti radio del film Solaris di Stanislaw Lem e una collezione di circa 70 film educativi polacchi, i registi creano abilmente un’opera di trasformazione alchemica, generando, con immaginari, montaggio e sound design eccezionali, una riflessione fantascientifica su memoria e perdita. Con questo materiale, lo spazio interno e lo spazio profondo si ripiegano su loro stessi, l’universo esiste sia dentro che oltre il corpo, e le storie personali sono intrecciate con il destino delle specie. Menzione d’onore a Film Negativo / Positivo di Federica Foglia (Canada, Italia / 2023) Un opera di collage di delicata bellezza e grazia che mette le star di film erotici dell’ epoca del cinema muto come spiriti creativi, dee che stimolano l’erotismo attraverso il mondo naturale, nei suoi insetti, fiori, foglie e semi. La Giuria degli studenti, collettivo proveniente da diverse università e accademie artistiche e presieduta quest’anno dal regista Giovanni Piperno ha assegnato invece i riconoscimenti (premi con valenza simbolica, con utilizzo gratuito di tre minuti di materiali d’archivio per le prossime opere realizzate): Premio UnArchive, per il miglior riuso creativo a “Picture of Ghosts” di Kleber Mendonça Filho (Brasile / 2023) Per la capacità del regista di amalgamare materiali di archivio privati, pubblici e filmici di formati diversi in una narrazione poetica. Trasfigurando l’architettura della città e della sua casa in un luogo di culto creativo. Parte dalla figura del fantasma per restituire vitalità alla memoria. Miglior Lungometraggio “Amor” di Virginia Eleuteri Serpieri (Italia / 2023) Per la poesia e l’originalità dell’articolazione narrativa che unisce un percorso di lutto intimo e la testimonianza di una città intera. Ricorda con forza e delicatezza l’importanza di un bene comune e prezioso che incarna la vita stessa, l’acqua, il fiume… Menzione Speciale – Miglior Lungometraggio “Manifest” directed by Angie Vinchito Per la straordinaria capacità di narrare la tragica condizione di bambini e adolescenti russi imprigionati in un sistema violento e repressivo, attingendo dal vasto oceano dei social media. I giovani protagonisti di questo film sono la voce di una potente storia corale che necessita di essere udita dal mondo intero. Miglior Cortometraggio a “L’architetta Carla” di Davide Minotti con Valeria Miracapillo (Italia / 2024: Per la forza di scontro tra immagini industriali e visioni personali, tra voci aliene e discorsi poetici, nel segno di una frattura grottesca in cui ingegneria e architettura si impongono come visioni in grado ora di controllare, ora di rivoluzionare il mondo. Menzione Speciale – Miglior Cortometraggio a “We should all be futurist” diretto da Angela Norelli (talia / 2023) Con raffinatezza e grande ironia la regista è riuscita a capovolgere il significato delle parole di Filippo Tommaso Marinetti per un’emancipazione femminile antelitteram facendo crollare il patriarcato sotto le sue stesse parole ove si è adagiato per secoli, complimenti. Tra gli eventi più partecipati del festival, sono da ricordare gli incontri di approfondimento con i registi Eyal Sivan (Israele), Bill Morrison (Stati Uniti), Sergei Loznitsa (Ucraina) e Kamal Aljafari (Palestina), dei quali sono state proiettate alcune delle opere più rare e significative nel lavoro di found footage. UnArchive Found Footage Fest è ideato e prodotto dalla Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico ETS (AAMOD); in collaborazione con Archivio Luce – Cinecittà; con il riconoscimento di MIC – direzione generale cinema e audiovisivo; con il patrocinio di Comune di Roma, Accademia di Spagna a Roma, Ambasciata del Québec, Istituto polacco di Roma, Universidade de Lisboa, Faculdade de Belas-Artes, Centro de Investigação e Estudos em Belas-Artes (CIEBA), Ambasciata del Canada; Partner NABA – Nuova Accademia delle Arti, Università IULM; con la collaborazione di Centre Pompidou Studio Azzurro, IDFA, Locarno Film Festival, MUTA Festival Internacional de Apropiación Audiovisual, Pordenone Docs Fest, Cineteca di Milano, CSC sede Sicilia, Università Roma Tre DAMS, Università di Roma La Sapienza, Università Tor Vergata, Accademia di Belle Arti Roma, Accademia di Belle Arti Bologna, Accademia di Belle Arti Napoli, John Cabot University, Zelig Bolzano, IUAV Università di Venezia, SudTitles, Alpe Adria Cinema – Trieste Film Festival . Si ringraziano: Casa Internazionale delle Donne, Academy of Art in Szczecin Biblioteca Totiana Lab80 Cinescatti Archivio Aperto Casale del Giglio, gli staff di Cinema Intrastevere, Alcazar Live.

Una Biennale radicale e molteplice: natura e senso del presente

Una Biennale radicale e molteplice: natura e senso del presenteOrtisei, 1 giu. (askanews) – Pensare a quali possibilità di vita e di sopravvivenza avremo, cercare di ritornare ad avvicinarsi a un’idea di selvaggio, come valore e come contraddizione, per immaginare qualcosa che vada oltre il Capitalocene e apra delle nuove prospettive. La nona edizione della Biennale Gherdëina, curata da Lorenzo Giusti sulle Dolomiti della Val Gardena, è un progetto artistico potente e coraggioso, radicale e consapevole, che vuole ragionare in termini di ecologia e non di mera sostenibilità.


“Più che raccontare il selvaggio – ha spiegato Giusti ad askanews – questo è un progetto che racconta la contraddizione, che oggi è evidente, tra una dimensione che è diventata quasi esclusivamente letteraria e la possibilità effettiva di esperire una natura incontaminata, una natura libera, uno stato di natura, che è uno dei grandi temi trattati dai filosofi illuministi. E quindi abbiamo interrogato gli artisti su questo aspetto e gli artisti, al loro modo, hanno dato risposte molteplici, hanno composto un mosaico di visioni e di possibilità. Ci siamo interrogati anche su quale spazio le ceneri del capitalismo possono lasciare, quali possibilità possono offrire a un’idea di natura che possa essere ancora libera”. Distribuita su più sedi, a contatto diretto con la montagna e la natura, questa Biennale si intitola “Il Parlamento delle marmotte” e ricorda mitologie antiche, ricorda il tempo di un’alleanza tra esseri umani ed esseri non umani. E questa idea di ibridazione, che poi è sempre più frequente nella filosofia contemporanea, ritorna continuamente nelle opere e nei progetti esposti.


“Ci sono al mondo forse 300 biennali d’arte – ha aggiunto Eduard Demetz, presidente della Biennale Gherdëina -. Noi siamo una biennale che ha la particolare di non essere esportabile, proprio per il fatto di essere in contatto stretto con l’ambiente, con la natura, con la cultura locale”. La relazione con il territorio è una delle caratteristiche fondanti del progetto, che nasce anche dal lavoro della gallerista Doris Ghetta, ma il modo in cui poi le varie mostre, installazioni, opere e performance stanno dentro lo spazio – fisico e mentale – della Val Gardena è universale e contemporaneo e, attraversandolo, se ne sente anche la componente di necessità. “Il sogno – ci ha detto ancora Demetz – è sempre quello di creare un contrappunto forte al mondo delle pazzie del tempo moderno, dell’antropocentrismo, del capitalocentrismo e via dicendo”.


Gli artisti presenti sono tanti, sono consapevoli, c’è Chiara Bersani e c’è Julius von Bismarck, c’è l’Atelier dell’Errore e c’è Diana Policarpo, solo per citare alcuni nomi. Ma a contare è più il senso complessivo, la costruzione di un ragionamento di respiro e di movimento. Ispirandosi anche alla pratica del camminare cara a un altro artista importante presente a Ortisei come Michael Höpfner. “Il cammino – ha concluso Lorenzo Giusti – ha ispirato tutto il progetto in qualche maniera, perché lo ha reso libero. Libero da cornici troppo rigide, da strutture troppo definite. Ci siamo concessi anche alla libertà e alla possibilità della contraddizione, che è quello di cui il camminare può farti fare esperienze”.


Ecco, la contraddizione. Qui la Biennale Gherdëina gioca la sua partita più importante, quella probabilmente più vicina alla visione di Lorenzo Giusti: ibrida, impermanente, viva e diversa.

Roberto Saviano invitato alla Buchmesse dal commissario Mazza

Roberto Saviano invitato alla Buchmesse dal commissario MazzaMilano, 30 mag. (askanews) – Roberto Saviano è stato invitato a partecipare alla Buchmesse di Francoforte nell’ambito del programma per la presenza dell’Italia come Paese Ospite d’onore. Lo ha comunicato lo stesso commissario straordinario del governo, Mauro Mazza. “Il nome di Roberto Saviano – si legge in una nota di Mazza – non era compreso nella lista di autori presentata dagli editori per comporre la delegazione italiana alla Buchmesse di Francoforte 2024. E da parte del commissario non si era ritenuto di alterare quella lista né con il suo nome, né con quello di altri, più o meno autorevoli o rappresentativi scrittori. Ora, preso atto dell’odierna pur tardiva diversa indicazione di un editore, di fronte alle reazioni e a una corale levata di scudi, avendo a cuore su tutto il successo dell’Italia alla Fiera del libro di Francoforte, il commissario spera che Saviano accetti l’invito e partecipi a uno dei nostri incontri nelle cinque giornate della Buchmesse”.


“Nel caso di una sua disponibilità – prosegue la nota – troveremo la migliore collocazione, compatibilmente con gli impegni da lui presi da tempo con editori tedeschi come peraltro auspicato dallo stesso Commissario fin dallo scorso febbraio in una risposta ad una richiesta degli organizzatori televisivi di un programma letterario alla Fiera di Francoforte. In quella risposta il commissario aveva incoraggiato gli interlocutori tedeschi ad invitare lo scrittore per assicurare comunque la sua presenza alla Buchmesse”.

Teatro, Sala Umberto Roma presenta nuova stagione: 27 gli spettacoli

Teatro, Sala Umberto Roma presenta nuova stagione: 27 gli spettacoliRoma, 29 mag. (askanews) – È stata presentata a Roma la stagione 2024-25 della Sala Umberto dal direttore artistico Alessandro Longobardi. 27 spettacoli di cui 5 tra produzioni e coproduzioni di Viola Produzione (il centro di produzione teatrale da 3 anni riconosciuto dal Ministero della Cultura).


Si parte il 27 settembre con Inimitabili Mazzini, D’Annunzio e Marinetti con Edoardo Sylos Labini, poi nella prima parte della stagione ampio spazio alla drammaturgia contemporanea con Elvira Frosini e Daniele Timpano, Francesco Alberici, Tindaro Granata, Roberto Mercadini ma anche commedie che rispecchiano un forte legame con il buon teatro della tradizione partenopea con Peppe Barra, Lina Sastri, Carlo Buccirosso, Biagio Izzo, Massimiliano Gallo, Vincenzo Salemme, Beppe Miale, Paolo Caiazzo, Francesco di Leva nella commedia Premiata pasticceria Bellavista. Ampio spazio alla donna, spesso vittima del percorso verso una emancipazione che ha messo in discussione i vecchi modelli sociali e il ruolo dell’uomo e riflettiamo sul relativo conflitto generato, con Concita De Gregorio, Teresa Ludovico, Michela Murgia, Marta Dalla Via e Arianna Porcelli Safonov che sarà in scena nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne il 25 novembre.


Musica dal vivo con Jannacci e dintorni con Max Paiella e Simone Colombari, Paola Minaccioni in Elena, la matta, Roberto Mercadini con LITTLE BOY, Mario Incudine con Parlami d’amore, Antonio Catania in Azzurro con le musiche di Nicola Piovani, La mia musica di Lina Sastri. E ancora una rinnovata collaborazione con Roma Europa Festival Tanti Sordi, polvere di Alberto dedicato ad Alberto Sordi, Ninni Bruschetta con A Mirror di Sam Holcroft, l’Uomo dei sogni di Giampiero Rappa, Il birraio di Preston, Mistero Buffo con Matthias Martinelli, Il Professionista di Tommaso Agnese. Un tram chiamato desiderio con la regia di Gianluca Merolli chiude la stagione a maggio.

Caso Saviano, RCS: merita di rappresentare Italia alla Buchmesse

Caso Saviano, RCS: merita di rappresentare Italia alla BuchmesseMilano, 29 mag. (askanews) – In seguito alla decisione di escludere Roberto Saviano dalla programmazione della partecipazione ufficiale italiana alla Buchmesse di Francoforte, Alessandro Bompieri, direttore generale News di RCS MediaGroup, ha dichiarato: “Siamo fermamente convinti che Roberto Saviano dovesse essere tra gli autori rappresentativi dell’Italia, selezionati e invitati dalle nostre Istituzioni. Questo per l’indiscusso valore civile delle sue opere e per il grande successo internazionale di cui da sempre gode”.


“In assenza di un invito istituzionale, Fuoriscena, casa editrice del Gruppo RCS ed editore italiano del suo ultimo libro Noi due ci apparteniamo – ha aggiunto Bompieri – sarà felice e onorata di sostenere in ogni modo la sua presenza a Francoforte”.

Ambiente, presentato “Planetaria”, format ideato da Stefano Accorsi

Ambiente, presentato “Planetaria”, format ideato da Stefano AccorsiRoma, 28 mag. (askanews) – Presentato a Roma, presso la sede di SuperHumans, Planetaria. Discorsi con la Terra, il nuovo format nato da un’idea di Stefano Accorsi e Filippo Gentili e prodotto da SuperHumans insieme a Fondazione Teatro della Toscana.


Si svolgerà a Firenze Presso il Teatro della Pergola dal 7 al 9 giugno. Una tre giorni di full immersion gratuita per ripensare il rapporto con l’ambiente in una modalità nuova. Un viaggio dove tutti, grandi e piccini, saranno trasportati in un’avventura mai provata prima. A fare da padroni di casa in una location rinnovata per l’occasione, oltre al ceo di SuperHumans Paolo Platania, Stefano Accorsi in qualità di direttore artistico di Planetaria. Accompagnati da Tommaso Sacchi – presidente della Fondazione Teatro della Toscana e del Museo Stibbert di Firenze, già assessore alla Cultura del capoluogo toscano e attualmente Assessore alla Cultura a Milano -, Claudia Pasquero – professoressa di Oceanografia e Fisica dell’Atmosfera all’Università di Milano Bicocca – direttrice Scientifica di Planetaria e Maximo Ibarra – ad Engineering e Innovation Partner del progetto – hanno presentato il progetto in un talk moderato dalla giornalista Diletta Parlangeli speaker di Rai Radio2, Radio Ufficiale di Planetaria. Per Paolo Platania, ceo di SuperHumans “due sono i tratti distintivi di Planetaria – Discorsi con la Terra. Da un lato l’originalità, perché in un panorama di divulgazione fatto molto spesso di panel prettamente scientifici, noi portiamo una voce unica e distintiva; dall’altro, la potenzialità di questo format di diventare una piattaforma multicanale che possa aggregare mondi diversi, dalle istituzioni ai brand – passando per l’arte e la scienza”.


Stefano Accorsi, ideatore con Filippo Gentili di Planetaria, ha individuato nel teatro il mezzo per eccellenza per portare un nuovo tipo di comunicazione su temi come il climate change: “Il teatro è per definizione il luogo dell’empatia, del confronto e della condivisione: lo strumento ideale per costruire un nuovo tipo di comunicazione che, anziché allontanare le persone, possa creare un’esperienza emotiva in cui immaginare insieme scenari possibili ed azioni che ognuno di noi può intraprendere nel suo piccolo” ha detto.

L’Italia a Francoforte: un programma “per unire e includere”

L’Italia a Francoforte: un programma “per unire e includere”Francoforte, 28 mag. (askanews) – È stato presentato nella Literaturhaus di Francoforte il programma che l’Italia porterà come Paese ospite d’onore alla Buchmesse 2024, partecipazione che, 36 anni dopo la prima volta, sarà all’insegna del titolo “Radici nel futuro”. Una vetrina importante per la nostra letteratura, ma anche un’occasione per la diffusione all’estero della nostra cultura in generale. L’Italia si presenterà a Francoforte con un programma editoriale, curato dall’Associazione Italiana Editori e che si affiancherà a quello professionale dello stand collettivo, volutamente comprensivo di tutti i generi letterari e animato da oltre cento autori e ospiti. Dalla poesia all’approfondimento sociale, dal giallo al fumetto, dalla saggistica al romance, dall’arte ai contenuti per ragazzi: la proposta italiana darà pieno diritto a tutti i generi, rifiutando l’idea dell’esistenza di un ordine gerarchico tra di loro. Il commissario straordinario Mauro Mazza, che ha progettato e sta guidando la presenza italiana, ha ribadito dal palco la volontà di un progetto che vuole in primo luogo unire ed essere inclusivo, per tutti, senza pregiudizi verso nessuno. E la lista degli autori italiani che interverranno alla fiera di Francoforte è effettivamente variegata: si va da Chiara Valerio a Stefano Zecchi, da Vivian Lamarque a Susanna Tamaro, da Nicola Lagioia a Marcello Veneziani, e poi ancora moltissimi, tra i quali possiamo ricordare Claudia Durastanti, Mauro Covacich, Alessandro Baricco, Annalena Benini, Mario Desiati, Donatella Di Pietrantonio, Paolo Rumiz, Carlo Rovelli, Emanuele Trevi. Con due grandissimi nomi, già presenti 36 anni fa alla Buchmesse, come Dacia Maraini e Claudio Magris a fare da, per così dire, numi tutelari. E poi anche illustratori come Lorenzo Mattotti, che ha firmato il manifesto del progetto “Radici nel futuro”, o Olimpia Zagnoli, e ancora fumettisti come Milo Manara, ma anche più recenti fenomeni social come Pera Toons. Insomma, una pluralità di voci e atteggiamenti, che nelle intenzioni voglio dare una rappresentazione il più ampia possibile della cultura letteraria italiana.


Il programma darà forma al motto di questa partecipazione italiana, “Radici nel futuro”. Non è un ossimoro perché la storia della letteratura italiana rappresenta un marchio talmente conosciuto ed apprezzato all’estero da rendere indispensabile la sua presenza in una vetrina così prestigiosa dedicata al mondo della nostra editoria contemporanea. In questa ottica saranno a inquadrare gli omaggi a figure come Aldo Manuzio ed Andrea Camilleri o a istituzioni come l’Università degli Studi di Napoli Federico II per l’ottocentesimo anniversario dalla fondazione. Attualità, geopolitica, religione e giovani. Ma l’Italia a Francoforte avrà uno sguardo rivolto all’attualità con momenti di riflessione sull’Europa, sui suoi rapporti con la Russia, sul ruolo degli intellettuali nella società e nella politica. Nell’attualità si devono collocare anche gli appuntamenti dedicati all’ambito più spirituale e religioso, pensati per interrogarsi sul contributo che determinati valori comuni possono dare alla convivenza sociale in un’epoca di divisioni. Ieri, oggi e domani: l’attenzione alle nuove generazioni di lettori (e non solo) è testimoniato dallo spazio quotidiano alle migliori firme dell’editoria per bambini e ragazzi, ma anche dagli incontri che avranno protagoniste le star del romance, genere di grande tendenza. Un altro punto di forza del programma è il focus non solo su cosa ma anche su come si scrive. Ascoltare dalla viva voce degli autori quale metodo utilizzano per poter dar vita alle loro opere non capita tutti i giorni. Un format affidato alla giornalista Loretta Cavaricci: tu per tu con gli scrittori per scoprire, o almeno tentare di farlo, i segreti del mestiere più affascinante. Il Padiglione di Stefano Boeri: una piazza italiana. Passato e futuro, tradizione e modernità: tutto s’incontra e s’intreccia nel Padiglione immaginato e realizzato dall’architetto Stefano Boeri, luogo fisico che concretizza il claim dell’Italia Ospite d’Onore. Una piazza tipicamente italiana, coi portici attorno e gli spazi aperti, chiamata ad esprimere quell’idea di socialità e quel senso di comunità per cui gli italiani sono famosi nel mondo. Al suo interno l’Arena e il Caffè Letterario, i due teatri degli appuntamenti previsti dal programma editoriale. Sarà qui che più di cento autori ed ospiti animeranno le cinque giornate tricolori alla Buchmesse. Lo faranno nei confronti quotidiani, una modalità scelta proprio per valorizzare l’espressione di punti di vista e sensibilità diverse, se non contrastanti. Il confronto dialettico sarà il vero protagonista della partecipazione italiana, senza alcuna smania di dover giungere a posizioni identiche o sovrapponibili. Questo è lo spirito con cui l’Italia Ospite d’Onore cercherà di dimostrare a Francoforte che la cultura unisce, anche nella diversità.


Il Padiglione dell’Italia Ospite d’Onore darà vita visivamente al racconto di un Paese delle eccellenze. Un tema coerente con il motto “Radici nel futuro” è quello del rapporto con l’antichità che verrà rappresentato nei duemilatrecento metri quadri dall’allestimento della mostra “L’istante e l’eternità. Tra noi e gli antichi”, già reduce dal successo al Museo Nazionale Romano – Terme di Diocleziano. Il giusto tributo alla cultura greco-romana in presenza, però, di opere di epoca medievale, moderna e contemporanea che testimonieranno la capacità dell’uomo di ogni tempo di trarre ispirazione nell’antichità senza perdere la volontà di reinventare e di reinventarsi. All’interno del Padiglione non poteva mancare una mostra dedicata a Johann Wolfgang von Goethe, il tedesco più innamorato dello Stivale che attraverso il suo celebre diario di viaggio è riuscito a rafforzare quelle “affinità elettive” esistenti tra i nostri due popoli. I due eventi espositivi, curati da Luigi Gallo, saranno organizzati dalla Direzione generale Musei del ministero della Cultura e daranno la possibilità ai visitatori della Buchmesse di ammirare di persona pezzi straordinariamente rappresentativi di un patrimonio storico-artistico senza eguali nel mondo. Il secolo breve ma intenso: omaggio al Novecento letterario. Dall’Italia del Settecento di Goethe prenderemo la macchina del tempo per arrivare al Novecento con la mostra fotografica “Scritto in faccia”. Ideato dalla The Italian Literary Agency e curato da Alberto Saibene, questo percorso espositivo porterà i visitatori del Padiglione a compiere un viaggio fotografico lungo cento anni. Un secolo di grandi tragedie per il nostro Paese, ma anche un’età argentea per la nostra letteratura. Le immagini di circa sessanta autori determineranno la presenza di una sorta di Pantheon letterario del XX secolo nella piazza realizzata da Stefano Boeri. Solo per fare alcuni nomi: Italo Svevo ed Alberto Arbasino, Oriana Fallaci e Dario Fo. Distanti d’anagrafe o d’orientamento, la mostra li celebrerà per il contributo fondamentale che hanno fornito nel rendere eterna la letteratura italiana del Novecento. Il simbolo di questa partecipazione dell’Italia come Ospite d’Onore è senz’altro il manifesto realizzato per l’occasione dal maestro Lorenzo Mattotti e dominato dalla figura della giovane lettrice sulla calla. Inevitabile, quindi, destinare al mondo dell’illustrazione uno spazio di rilievo all’interno del Padiglione. Nuove tendenze, idee e talenti nella mostra intitolata “Matite giovani tra illustrazione e fumetto”, curata dall’ Accademia Drosselmeier ed organizzata da BolognaFiere/Bologna Children’s Book Fair. Il nome della più importante fiera dedicata ai libri e ai contenuti per ragazzi è già di per sé una garanzia del fatto che nella piazza italiana a Francoforte si potranno ammirare le migliori giovani promesse di questo specifico ambito editoriale in cui da tempo l’Italia primeggia.

Libri, esce “Il Paese azzurro” di Beppe Convertini

Libri, esce “Il Paese azzurro” di Beppe ConvertiniRoma, 27 mag. (askanews) – Rai Libri presenta “Il Paese azzurro. Un viaggio alla scoperta delle coste della nostra Italia e del suo mare”, di Beppe Convertini. Un’avventura lunga migliaia di chilometri, per terra e per mare, che porta il lettore a incontrare alcune delle meraviglie che l’Italia, cuore del Mediterraneo, sa donare a chi la vive e a chi la visita. Duecento pagine di racconti, aneddoti, consigli, per scoprire o riscoprire le Eolie e Ischia, Maratea e la Versilia, le Cinque Terre, la Laguna veneta e altre splendide località.


Un’esplorazione nel segno dell’azzurro, di quel mare che è risorsa inesauribile per il Paese. Un viaggio e un racconto che sono anche una profonda dichiarazione d’amore e di rispetto per i territori visitati. Beppe Convertini va alla scoperta di storie e tradizioni, di antichi mestieri e di eccellenze enogastronomiche, di un’umanità tutta italiana che caratterizza profondamente le nostre terre e la loro gente. “Il Paese azzurro” di Beppe Convertini, edito da Rai Libri, è in vendita nelle librerie e negli store digitali dal 29 maggio 2024 (Euro: 19,00). Beppe Convertini (Martina Franca, 20 luglio 1971) e? un attore, conduttore e autore televisivo e radiofonico. Ha condotto diversi programmi su Rai 1: “La vita in diretta Estate”, “Storie in bicicletta”, “Telethon”, “C’e? tempo per…”, “Uno Weekend”, “Linea Verde 100”, “Azzurro – Storie di mare”, “Evoluzione terra”, “Linea Verde”. Dal 2023 e? al timone di “Uno Mattina In Famiglia”. Con Rai Libri ha pubblicato Paesi miei.

Cannes, Anora vince la Palma d’oro. Festival delle donne

Cannes, Anora vince la Palma d’oro. Festival delle donneRoma, 25 mag. (askanews) – E’ il giorno di Sean Baker a Cannes. Il suo Anora vince la Palma d’oro quale miglior film, storia divertente di una spogliarellista di Brooklyn che vive la favola d’amore con il figlio di un oligarca russo. Il Palmares assegnato dalla giuria presieduta dalla regista e attrice Greta Gerwig e con Pierfrancesco Favino ha lasciato fuori l’Italia, che aveva in corsa Parthenope di Paolo Sorrentino. Secondo il regista Sean Baker “siamo tutti affascinati” dal lavoro sessuale perché avviene “proprio sotto il nostro naso, che ce ne accorgiamo o meno”. “Si può esplorare all’infinito”, ha detto il regista, appassionato di personaggi imperfetti che affrontano gli stessi problemi di tutti gli altri. “Non posso limitarmi a raccontare la storia di una prostituta dal cuore grande”, ha spiegato.


Il premio per il Migliore attore alla 77 edizione del Festival di Cannes, assegnato dalla giuria presieduta da Greta Gerwig, è stato vinto da Jesse Plemons per Kinds of Kindness del regista greco Yorgos Lanthimos. L’attore americano non era presente sul palco per ritirare il premio. Migliori attrici in Emilia Pérez sono Adriana Paz, Zoe Saldana, Selena Gomez e Karla Sofía Gascon, la prima donna transgender a ricevere il premio. Karla Sofia Gascon è scoppiata in lacrime mentre riceveva il premio a nome di tutte e tre le protagoniste del film Emilia Perez del regista veterano di Cannes Jacques Audiard.


Gascon ha ringraziato la sua famiglia. “Quando mi hanno dato la possibilità di far passare questo messaggio, ho capito che molta gente si sarebbe potuta guardare in faccia, persone denigrate, insultate. Questo premio è per tutti. E poi quello che mi meraviglia è che la Francia abbia sentito come sua una pellicola in spagnolo e che parla di Messico”, ha detto l’attrice. Di donne e resistenza ha parlato la giovane regista Coralie Fargeat, vincitrice del premio per la Miglior sceneggiatura per l’horror femminista The Substance con Demi Moore, “un film sull’esperienza delle donne del mondo e sulla violenza subita. Spero che possa se non cambiare il mondo, dare almeno un piccolo contributo, essere parte del cambiamento, vicino a tutte le donne che si prendono il rischio di parlare e denunciare e di far parte di questa rivoluzione appena cominciata tutti insieme”.


Le donne sono echeggiate nelle parole di Mohammad Rasoulof, Premio speciale per Il seme del fico sacro. “Le giovani donne del mio paese, del movimento Donne Vita Libertà, mi hanno ispirato con il loro grande coraggio di lottare. Il mio popolo è ostaggio del regime, una situazione di sofferenza che si vive quotidianamente, gli attori del mio film sono stati trattenuti in Iran con la pressione dei servizi segreti della Repubblica Islamica e sono profondamente triste. Questo film è un miracolo, ma in Iran accadono cose terribili agli artisti, agli studenti universitari, ai giovani, oggi è stato condannato a morte Toomaj Salehi per la sua attività artistica di rapper”, ha detto il regista iraniano davanti alla platea commossa e in standing ovation. Altre donne, altri paesi: è l’India di All We Imagine As Lightdi Payal Kapadia, che ha vinto il prestigioso secondo premio, il Grand Prix, con la storia di “solidarietà ed empatia” di una giovane infermiera di Mumbai, un film “girato come in famiglia”. La regista ha espresso solidarietà alle persone che lavorano al festival, i precari che hanno chiesto tutele e stabilità.


Il premio per la Migliore regia alla 77 edizione del Festival di Cannes, assegnato da una giuria presieduta da Greta Gerwig, è andato a Miguel Gomes per Grand Tour. Premio della Giuria: Emilia Pérez di Jacques Audiard; Miglior sceneggiatura: The Substance di Coralie Fargeat. L’abbraccio tra Francis Ford Coppola, 85 anni, e George Lucas, 80 anni, è stato storico: il regista del Padrino ha consegnato al creatore di Guerre Stellari la Palma d’oro onoraria. “Che onore la sorpresa di Francis Ford, mio fratello, mentore e amico”, ha detto Lucas.