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Libri, esce “Goldrake dalla A alla U” di Marco Pellitteri

Libri, esce “Goldrake dalla A alla U” di Marco PellitteriRoma, 24 apr. (askanews) – Rai Libri presenta “Goldrake dalla A alla U. Origine, viaggio e ritorno della Sentinella nel blu 1975-2024”, di Marco Pellitteri.


Compagno delle tele-avventure di generazioni di bambini e ragazzi, Goldrake è tra le icone pop più rappresentative degli anni Settanta. Era il 4 aprile del 1978 quando, tre anni dopo il debutto in Giappone, la serie animata Atlas Ufo Robot andò in onda per la prima volta in Italia su Rai 2, conquistando da subito la grande platea televisiva. Nel suo libro, Marco Pellitteri entra nel mondo di Goldrake “incontrando” anche gli affascinanti personaggi umani che popolano il cartone, Actarus in primis. Un’analisi mediatica (e sociologica) attenta e al tempo stesso appassionata, che dai Settanta vola ai giorni nostri con un Goldrake, eroe sempreverde, oggi protagonista della versione U. “Goldrake dalla A alla U” di Marco Pellitteri, edito da Rai Libri, è in vendita nelle librerie e negli store digitali dal 24 aprile 2024.


Marco Pellitteri, sociologo dei media e dei processi culturali, è professore associato di Media e Comunicazione alla Xi’an Jiaotong-Liverpool University. Tra i suoi libri, Mazinga Nostalgia. Storia, valori e linguaggi della Goldrake-generation, Conoscere l’animazione. Forme, linguaggi e pedagogie del cinema animato per ragazzi, Il Drago e la Saetta. Modelli, strategie e identità dell’immaginario giapponese e I manga. Introduzione al fumetto giapponese; con H.-w. Wong è curatore di Japanese Animation in Asia: Transnational Industry, Audiences, and Success; ha inoltre curato The Palgrave Handbook of Music and Sound in Japanese Animation. Suoi articoli sono usciti su quotate riviste italiane e internazionali. È direttore scientifico della rivista Mutual Images Journal e delle collane di saggistica delle edizioni Tunué. Digital Loop è la collana di Rai Libri dedicata alla crossmedialità e alla transmedialità, agli universi contigui a quello della televisione e alla loro influenza sull’evoluzione del linguaggio e del prodotto radiotelevisivo.

Baixeras: lavoriamo alla creazione dei kids profile su Audible

Baixeras: lavoriamo alla creazione dei kids profile su AudibleMilano, 23 apr. (askanews) – Audible lavora alla creazione di un kids profile sulla sua piattaforma, come avviene ad esempio con Youtube o con i social. Ad anticiparlo Juan Baixeras, country manager Spain & Italy di Audible. “Stiamo lavorando alla creazione di un kids profile su Audible – ha detto – Chi arriva su Audible troverà una collezione destinata ai bambini”.


L’offerta destinata ai bambini è supportata dai dati del mercato. Secondo una ricerca NielsenIQ per Audible gli ascoltatori di audiolibri più assidui sono uomini, giovani (fascia d’età 25-34 anni), molto connessi (oltre 4 ore al giorno passate su internet), e per lo più provenienti dalle regioni del Sud Italia. Ma soprattutto emerge che gli audiolibri sono una passione che si trasmette di generazione in generazione e possono essere compagni di viaggio anche per i più piccoli: il 36% dei genitori intervistati ha figli che ascoltano audiolibri, e di questi il 54% è stato introdotto all’ascolto proprio dai genitori. “E’ una cosa che sta diventando sempre più normale – ci ha detto Baixeras – Otto anni fa quando Audible è arrivata in Italia si lavorava genericamente per tutti ora che assistiamo a uno sviluppo della categoria, ho interesse ad avere un catalogo specifico per i bambini con dei titoli che loro magari vedono in tv come Peppa Pig, Geronimo Stilton”.

Audible: cresce mercato italiano audiolibri, 2024 l’anno delle serie audio

Audible: cresce mercato italiano audiolibri, 2024 l’anno delle serie audioMilano, 23 apr. (askanews) – Continua a crescere nel 2024 l’ascolto degli audiolibri in Italia. Sono 11,1 milioni gli ascoltatori, con un incremento del 4% rispetto al 2023, secondo l’ultima ricerca di NielsenIQ per Audible, società Amazon attiva nella produzione e distribuzione di audio entertainment. “La crescita del 4% è una crescita di circa mezzo milione di persone anno su anno, molto importante perchè se guardiamo il mercato dei libri vediamo che la crescita è dell’1-2%, noi invece abbiamo una crescita doppia – ci ha detto Juan Baixeras, country manager Spain & Italy di Audible – Quando abbiamo iniziato otto anni fa la categoria audiolibri non esisteva, oggi il 19% degli italiani ascolta un audiolibro all’anno. Di questo 19% che sono 11,1 milioni un terzo lo ascolta abitualmente ogni settimana e questa è la cosa più importante perchè vuol dire più di quattro milioni di persone che ascoltano audiolibri per abitudine. Quando si crea un’abitudine possiamo dire che una categoria diventa popolare e questo richiede un catalogo più ampio e spinge l’industria a crescere”. Con la pandemia c’è stato un boom nella fruizione di storie in cuffia, sdoganando di fatto questo mercato culturale nel nostro Paese. “La paura era che dopo il mercato crollasse ai livelli precedenti – ci ha detto Baixeras – invece è cresciuto dal 2020 al 2024 del 22%, dai 9 milioni italiani del 2020 agli attuali 11,1 milioni”.


Secondo i dati della ricerca NielsenIQ esiste una forte complementarietà tra l’ascolto e la lettura dei libri: il 47% degli italiani ha ascoltato un libro già letto, così come quasi altrettanti (45%) dichiarano di aver letto un libro già ascoltato. Mettere le cuffie e premere play è poi per il 59% del campione un valido modo per fruire di piú libri in momenti in cui è impossibile dedicarsi alla lettura e per il 32% uno strumento importante per lasciarsi trasportare in altre storie quando si hanno mani e occhi impegnati in altro. Non a caso per Baixeras “Il 2024 per Audible in Italia è l’anno in cui normalizzare la pubblicazione simultanea: l’uscita del libro cartaceo e dell’ebook è normale che avvenga simultaneamente, deve accadere anche con l’audiolibro affinchè questa categoria audiolibro diventi normale come ha fatto HarperCollins con Life il libro di Papa Francesco che è uscito in contemporanea come audiolibro. In Usa e Germania è normale la pubblicazione simultanea, la casa editrice non contempla l’uscita di un libro senza la versione audio, in Italia questa normalità deve consolidarsi quest’anno”. Non solo. Il 2024 per Audible in Italia sarà anche l’anno delle serie audio. “Abbiamo lavorato in questi otto anni per avere una famiglia di oltre 300 Originals, tutti i podcast fatti da noi per i nostri utenti in esclusiva, che sono tantissimi perchè ognuno ha fino a 15 puntate. Però stiamo lavorando anche alla creazione di serie audio che prendono spunto dalle telenovelas – ci ha detto il country manager – Puntiamo a trasformare un libro in una sorta di radionovella. Un libro ha più vite: può essere oltre che cartaceo, digitale, audiolibro e una serie audio. Questo significa riscrivere la storia accanto all’autore per creare una decina di capitoli, di 40 minuti: lo stesso libro adattato in una radionovella. Questo l’abbiamo già fatto in Spagna dove abbiamo avuto un enorme successo e ora ci stiamo lavorando in Italia: i primi due titoli arriveranno nel 2024”.


Dal lancio di Audible in Italia, avvenuto 8 anni fa, l’azienda ha investito nella creazione e nella concessione di licenze di contenuti in lingua italiana. “Nel 2023 abbiamo investito 5,5 milioni di euro per la creazione di contenuti italiani unicamente di Audible – ha spiegato il country manager – in questi 5,5 milioni ci sono audible books più gli Audible Originals che hanno pesato per 1,4 milioni”. Questo ha consentito di arricchire ulteriormente il catalogo con una crescita del 4% rispetto allo scorso anno, e un totale di 82.000 contenuti attualmente disponibili su Audible.it, di cui più di 16.000 in lingua italiana, molti dei quali in esclusiva grazie alla collaborazione di Audible con le case editrici italiane. “La ragione del successo dei nostri audiolibri è che abbiamo lavorato al rafforzamento del catalogo – ha spiegato Baixeras – non abbiamo mantenuto un catalogo solo di best seller ma accanto a una front list abbiamo una back list perchè Ken Follet va benissimo ma non è sufficiente e non è un motivo valido per pagare un abbonamento mensile per questo abbiamo fatto crescere il catalogo in questi otto anni da 1.500 titoli a 16mila titoli in italiano”. Un catalogo che quest’anno si arricchirà di due novità importanti: “Il lancio del Signore degli Anelli col il primo titolo il 7 maggio narrato da Massimo Popolizio e poi entro la fine del 2024 tutta la saga e poi il lancio al Salone di Torino di Gomorra”. Tutte iniziative che lasciano intendere una fiducia nel mercato italiano. “Sono assolutamente fiducioso – ha concluso – il business si sviluppa in modo molto forte. La parola stessa audiolibro ormai è entrata nella normalità”.

Libri, “Verso le stelle. 150 canzoni per sentirsi vivi” di Ernesto Assante

Libri, “Verso le stelle. 150 canzoni per sentirsi vivi” di Ernesto AssanteRoma, 23 apr. (askanews) – Rai Libri presenta “Verso le stelle. 150 canzoni per sentirsi vivi”, di Ernesto Assante.


Da “Heroes” di David Bowie a “Now And Then” dei Beatles, passando da brani indimenticabili come “Il cielo in una stanza” (Mina), “Bohemian Rhapsody” (Queen), “Start Me Up” (Rolling Stones), “E la luna bussò” (Loredana Berté) e tantissimi altri. Capolavori che hanno segnato e segnano le nostre esistenze, un viaggio musicale e delle emozioni che unisce 150 stelle sotto lo stesso cielo. “Come in una mostra ho scelto alcuni brani che possono, ognuno per il proprio specifico motivo, colpire la vostra curiosità – aveva scritto l’autore -. Ne avrei potuti scegliere altrettanti, o dieci volte tanti, questa non è una lista del “meglio”, nemmeno l’elenco delle mie “canzoni preferite”, neanche di quelle che conosco di più. È una “mostra sull’arte della canzone” e sulle sue infinite declinazioni, su come questi brani possano essere parte di una storia più grande, addirittura quella dell’umanità, e di storie piccine e insignificanti, rispetto al grande gioco dell’universo, come le nostre”.


“Verso le stelle” di Ernesto Assante, edito da Rai Libri, è in vendita nelle librerie e negli store digitali. Ernesto Assante, recentemente scomparso, è stato giornalista e critico musicale di Repubblica, e in più di quarant’anni di carriera ha pubblicato circa una trentina di libri. Tra gli altri ricordiamo: Reggae, La grande storia del rock, Le leggende del rock, Masters of Rock Guitar (con prefazione di Adrian Belew e introduzione di Joe Satriani). Insieme a Gino Castaldo ha scritto, tra gli altri, Genesi, Blues, Jazz, Rock, Pop, 33 dischi senza i quali non si può vivere e Lucio Dalla. Tra le sue ultime pubblicazioni ci sono i libri su Lucio Battisti e Bruce Springsteen.

Stranieri ovunque, ipotesi sul valore di una Biennale diversa

Stranieri ovunque, ipotesi sul valore di una Biennale diversaVenezia, 20 apr. (askanews) – La Biennale di Adriano Pedrosa ha segnato un nuovo confine: è indiscutibile che l’apertura dello spazio di una delle istituzioni del contemporaneo più rilevanti al mondo a una così massiccia presenza del “Global South”, come si è sentito più volte dire in questi giorni, rappresenta una svolta. Se si aggiunge che di questo grande Sud sono state ascoltate con attenzione anche le voci queer, indigene e normalmente invisibili, si capisce che la portata del progetto è significativa e profondamente contemporanea. Così come contemporanea e interessante è la postura di fronte all’idea di globalizzazione, che è un fenomeno complesso, violento, discriminante nelle sue manifestazioni politico-economico-sociali e governato dai colossi finanziari, ma è anche lo spazio nel quale è possibile aprire l’attenzione ai margini del mondo, a ciò che non è Occidente o “Global North”, e non solo per qualche esposizione in un grande museo di uno o più artisti, ma per un’intera Biennale con una grande e molteplice rappresentanza di artisti. Ambiguità, certo, però produttiva.


Un’altra espressione molto sentita e molto usata in questi giorni è stata “in between”, per rappresentare lo stato di permanente movimento, l’impossibilità (e la non necessità) di identificare un punto d’approdo definito, univoco. Tutto è ricerca, in un certo senso, tutto è processo, per poter crescere, per poter restare attaccato al contemporaneo, nella sostanziale impossibilità di raggiungerlo pienamente, come ha ben teorizzato Giorgio Agamben. E poi, naturalmente, la dimensione di “In between” è anche quella tra i generi, gli orientamenti sessuali, l’identità, alla fine, ma in un contesto tenacemente plurale, le identità. “Stranieri ovunque” ha voluto mettersi nel mezzo di quell’in-mezzo, lasciando scorrere le correnti tutto intorno, in un circuito continuamente alimentato dalla sua stessa energia. Che tra le proprie fonti trova spesso echi delle culture indigene, trova i materiali umani della foresta amazzonica o delle zone aborigene dell’Oceania, sente l’eco politico di battaglie civili, del femminismo, delle militanze LGBTQ+, ma anche delle antiche tradizioni sapienziali e delle pratiche tradizionali degli Indios. L’effetto è una grande contro-storia del mondo, nella quale in molti casi il contemporaneo dialoga con altre temporalità, soprattutto nell’ampia sezione chiamata Nucleo storico, nella quale hanno trovato posto artiste come Frida Kahlo o Tina Modotti, in un certo senso antesignane di un cambiamento che la Biennale di Pedrosa ha tentato di fare interamente suo. Aspetto questo che ha attirato anche perplessità nel corso delle giornate di pre-apertura della Mostra, vuoi per la presenza di alcune quadrerie molto museali e di impianto tradizionale in diverse sale del Padiglione centrale, con conseguente smorzatura del carattere dirompente a livello formale che a volte si vorrebbe essere connesso alle Biennali (ma questa è un’opinione sulla quale ci sentiamo di avere molti dubbi) vuoi per un’attenzione alle tematiche queer secondo alcuni non sufficientemente forte o realmente legata alla contemporaneità. Quest’ultima osservazione ha certamente una sua pertinenza, ma incontrando gli artisti e parlando delle loro pratiche la sensazione che se ne ricava è quella di moltissime idee in fermento, di un forte e perdurante legame con comunità marginali, geograficamente, politicamente e socialmente. L’anima queer è davvero estremamente presente ed è presente in modi non banali, come nel caso dei molti artisti indigeni che hanno sottolineato più volte come le categorizzazioni delle persone e degli orientamenti siano un fenomeno moderno, che non apparteneva a molte delle società tradizionali. Passato e futuro si fondono quindi in un intreccio che è fecondo e forse fornisce una parziale risposta a molte delle domande poste da questa Biennale. Una risposta che in certi momenti permette addirittura di azzardare il pensiero che qualcosa possa esistere oltre il Realismo capitalista, che guardando lontano anche l’Occidente possa trovare strade per ripensarsi e riscattarsi, che ci siano ancora degli spazi per provare a negoziare una nuova relazione con l’ambiente, oltre che con tutte le differenze e le divisioni che la dimensione di straniero porta con sé. Ma se esiste un tema sul quale tutti siamo coinvolti e nessuno può dirsi straniero quello è proprio la crisi climatica, che non a caso entra moltissimo nella narrazione dei lavori degli artisti indigeni.


La sensazione è che per la prima volta negli ultimi anni anche la Biennale Arte abbia abbracciato quella visione che da diverse edizioni anima la Biennale Architettura, ossia un abbandono della postura delle archistar per un ritorno ai progetti locali, alle soluzioni reali, alle possibilità concrete di cambiamento. E forse fa storcere il naso a qualche critico vedere tutti quei colori brillanti o quelle stoffe indigene; forse ci sono alcuni momenti di retorica in certi lavori; forse delle scelte sono dettate da una forma di politicamente corretto; forse alcune opere hanno un aspetto meno “da Biennale” (anche questa frase si è sentita molte volte, ma cosa vuol dire davvero?). D’altra parte però basta guardare le biografie e le opere dei due Leoni d’oro alla carriera – l’italo-sudamericana Anna Maria Maiolino e la turca-francese Nil Yalter – donne che hanno lottato per i diritti per tutta la vita che continuano a farlo con il loro lavoro, per capire che è di questo che stiamo parlando, non solo di una “mostra”. La posta in gioco è più grande, e la Biennale dall’epoca di Baratta in avanti questa partita ha scelto di giocarla. Per il futuro, ovviamente, starà al nuovo presidente. Ci sono opere, come la tenda delle spose di Yalter nel Padiglione centrale oppure la grande installazione del Mataaho Collective – gruppo di artiste neozelandesi premiato con il Leone d’oro per la Mostra internazionale – che hanno la forza di imprimersi nella memoria di visitatori. Ci sono le scritte luminose di Claire Fontaine che ritornano in più momenti. Ci sono alcuni padiglioni, tra i quali quello italiano con l’installazione sonora di Massimo Bartolini, che ha un’intensità nuova e intima, oppure quello della Santa Sede, che ha avuto il coraggio di andare in un carcere. Ci sono in mostra video queer bellissimi e c’è il lavoro tra video e danza di Isaac Chong Wai che ricompone le ferite della violenza, c’è l’America trans di Rigdon Johnson. Ci sono le voci raccolte da Gabrielle Goliath per denunciare la violenza patriarcale o ancora le vibrazioni sonore di Evan Ifekoya. Ma forse le opere che più raccontano queste personali sensazioni sono le fotografie di River Claure, artista boliviano classe 1997, che con le sue fotografie costruite ha riscritto Il piccolo principe nel contesto andino. Quell’uomo in costume tradizionale che guarda verso il cielo con un visore 3D rappresenta, con la sua conciliazione tra umanità e tecnologia, una speranza di futuro. La stessa del “Principito” che vola leggero sopra le Ande e sopra il nostro iper presente.


(Leonardo Merlini)

Libri, “Book Sun Lover. Il taccuino per chi ama leggere e viaggiare”

Libri, “Book Sun Lover. Il taccuino per chi ama leggere e viaggiare”Roma, 20 apr. (askanews) – Oscar Wilde diceva di non viaggiare mai senza il suo diario per avere qualcosa di sensazionale da leggere. Da qui l’idea di Isa Grassano di creare Book Sun Lover (Giraldi Editore), un taccuino ricco di curiosità e frasi da leggere, ma anche di pensieri ed emozioni da appuntare, specie durante i viaggi e le vacanze, soprattutto in estate (la sua stagione del cuore). Un compagno ideale per coloro che vogliono esplorare il mondo attraverso le parole e i luoghi da ricordare.


Una sorta di “carnet de voyage”, che rimanda al Grand Tour di epoca romantica, che ha accompagnato nei loro viaggi illustri personaggi come Goethe, ma anche Herman Hesse che lo arricchiva di schizzi e acquerelli, fino a Bruce Chatwin. Questo “taccuino” – nel cui titolo compaiono “messe a caso” le parole “libro”, “sole”, “amante” – è pensato, appunto, per chi ama leggere (e scrivere) all’aperto, in balcone o in terrazza, sulla spiaggia, in montagna, al lago o ovunque si possa godere dell’incantevole atmosfera estiva, ma anche per i viaggiatori e le viaggiatrici che, oltre al loro bisogno di conoscenza, desiderano conservare i ricordi in modo intimo e creativo.


Le pagine offrono le immancabili schede di lettura per le annotazioni personali, le riflessioni o le recensioni, ma anche per descrivere l’ambiente in cui si legge, creando così un legame tra il luogo e la storia. Ci sono spazi per i libri da portare in vacanza, quelli letti da ricordare, le frasi sottolineate da riportare che si uniscono alle citazioni avvincenti tratte da romanzi classici e contemporanei, ai proverbi che esprimono saggezza. Non mancano le più originali librerie e biblioteche nel mondo, le case degli scrittori e delle scrittrici, le App a tema, ma anche locali e strutture ricettive che hanno sposato la filosofia dei libri, per un aperitivo o per un soggiorno letterario di quelli che non si dimenticano. E persino “le pagine da mangiare”. La seconda sezione, invece, è pensata per ricordare le mete che ci fanno battere il cuore e che ci evocano sentimenti, sia che ci si vada da soli o in coppia, con amiche e amici o in famiglia. “Perché – come dice Isa Grassano – il viaggio è ciò che ti conduce là dove il tuo cuore è già arrivato”. Proprio come un libro. Quindi le schede sulle destinazioni, per indicare le attività da fare, il piatto da assaggiare e “il posto instagrammabile”. Ancora i musei particolari, i giochi, lo shopping, qualche pillola di gastronomia.


Qua e là le cose da non perdere, da vedere – anche attorno a noi – se solo imparassimo a guardare tutto con occhi diversi. Lo sapevate, ad esempio, che in Italia abbiamo un angolo di Islanda? O che c’è un paese con le fiabe dipinte sui muri? E per coloro che amano le fiction in tv, ci sono dritte sulle loro ambientazioni, sulla scia del Movie Tourism. Ovviamente c’è anche l’elenco per i “propri best”, i libri da avere assolutamente e i viaggi dei desideri. Tutto arricchito da divertenti quiz per testare la conoscenza letteraria e turistica da fare in solitaria o per trascorrere qualche ora in compagnia, stando magari sotto l’ombrellone, sdraiati in un parco.


Infine, la particolarità della copertina interamente “plastic free” (evidenziata anche con il logo in quarta) per un’attenzione – e della Casa Editrice Giraldi e dell’Autrice – alla salvaguardia ambientale.

Biennale Arte, Leone d’oro per le partecipazioni all’Australia

Biennale Arte, Leone d’oro per le partecipazioni all’AustraliaMilano, 20 apr. (askanews) – Il Leone d’oro per la miglior partecipazione nazionale alla 60esima Biennale d’arte di Venezia è stato assegnato all’Australia, con il progetto “Kith and Kin” dell’artista Archie Moore. Un lavoro incentrato sulle cancellazioni nella storia australiana e su 65mila anni di civilizzazione.


La giuria internazionale ha anche assegnato una menzione speciale alle partecipazioni nazionali, che è stata assegnata alla Repubblica del Kosovo, per il progetto “The echoing Silence of Metal and Skin”, dell’artista Doruntina Kastrati focalizzato sui temi di occupazione e disuguaglianza delle donne sul lavoro.

L’allarme di Papa Francesco: in atto un pericoloso conflitto globale a pezzi

L’allarme di Papa Francesco: in atto un pericoloso conflitto globale a pezziRoma, 20 apr. (askanews) – Papa Francesco invita a non restare “inerti” davanti al “pericoloso conflitto globale a pezzi in atto”. L’allarme viene lanciato nel discorso rivolto ai membri del Pontificio Comitato di Scienze Storiche, ricevuti questa mattina in udienza. Il Pontefice esorta a mettere in atto la “diplomazia della cultura”, mettendo in guardia dalle “ideologie che uccidono”.


Bergoglio ha ricordato che la Chiesa “non appartiene a nessuna cultura particolare, ma desidera vivificare con la testimonianza mite e coraggiosa del Vangelo il cuore di ogni cultura, così da costruire insieme la civiltà dell’incontro”. A questa si contrappone “l’inciviltà dello scontro”, alimentata dalle “tentazioni dell’autoreferenzialità individualistica e dalla affermazione ideologica del proprio punto di vista”.

Biennale Arte, il Leone d’oro per la mostra a Mataaho Collective

Biennale Arte, il Leone d’oro per la mostra a Mataaho CollectiveMilano, 20 apr. (askanews) – Il Leone d’oro per il miglior artista della Mostra internazionale della 60esima Biennale d’arte di Venezia è stato assegnato al Mataaho Collective, gruppo di artisti dalla Nuova Zelanda che lavora su progetti in fibra legati alla cultura maori. In questa Biennale Arte hanno proposto una grande installazione di tessuti e luce all’Arsenale.


Leone d’argento per la partecipazione promettente di un giovane artista è stato assegnato alla nigeriana-britannica Karimah Ashadu, nata nel 1985, che oggi vive tra Amburgo e Lagos. Il suo lavoro ragiona sulle dinamiche urbane ed economiche della società nigeriana. La giuria ha anche assegnato due menzioni speciali agli artisti presenti nella mostra, la prima è andata all’artista e attivista palestinese Samia Halabi. Nata a Gerusalemme nel 1936, esposta nel Nucleo storico della mostra del curatore Pedrosa, Halabi oggi vive a New York e si è collegata in videoconferenza con la premiazione.


La seconda menzione speciale è stata assegnata a La Chola Poblete, artista argentina classe 1989 impegnata sui temi queer in relazione alle colture indigene e tradizionali del Sudamerica. Prima artista trans argentina arrivata alla Biennale, La Chola Poblete ha voluto ribadire che l’Argentina non è solo bianca.

Biennale, la Grande Bellezza: benessere fisico e arte si incontrano

Biennale, la Grande Bellezza: benessere fisico e arte si incontranoRoma, 20 apr. (askanews) – 1 Attimo in Forma, azienda leader nel settore della produzione di alimenti energetici, sta compiendo un passo avanti nell’unione tra l’arte e l’impegno sociale, con il progetto Grande Bellezza, ideato in collaborazione con l’artista salernitano Angelo Accardi.


Il progetto prevede una serie di eventi, mostre e concerti, in importanti città italiane ed estere, con l’obiettivo di promuovere la consapevolezza sui temi della salute e del benessere fisico attraverso l’arte e la musica, incoraggiando il pubblico a esplorare il proprio potenziale artistico, coltivando uno stile di vita sano e equilibrato, per combinare la bellezza dell’arte con il benessere personale. La prima tappa del progetto è stata presentata il 18 aprile in occasione della 60. edizione de La Biennale di Venezia, nell’ambito del progetto espositivo Nemo propheta in patria del Padiglione della Repubblica del Camerun, che vede tra gli artisti in mostra anche Accardi. Attraverso i suoi lavori l’artista esplora visioni surreali della vita quotidiana, nelle sue opere incorpora riferimenti dell’arte classica e citazioni celebri con personaggi provenienti dalla cultura pop, dando vita ad un dialogo ironico e onirico, facendo emergere uno stile distintivo che unisce tecniche tradizionali della pittura a elementi contemporanei e sperimentali. La mostra è esposta presso Palazzo Donà dalle Rose (Fondamenta Nove, 5038), da anni sede dei Padiglioni Nazionali de La Biennale, grazie all’impegno dei coniugi Francesco e Chiara Donà dalle Rose e della loro omonima fondazione.


All’inaugurazione hanno preso parte anche importanti protagonisti della scena musicale elettronica, come DJ Simi, Mario Grimaldi, Ellynora e Jo Sorrentino. Successivamente, Grande Bellezza sarà presente con due eventi insieme al DJ Danny Tenaglia, prima a Roma il 4 maggio e poi a Napoli il 5 maggio, in club di musica elettronica. Il 19 maggio il progetto sarà di nuovo a Venezia ma in occasione del concerto del musicista Davide Squillace. In seguito, il 2 giugno al Flava Indie Napoli Festival con Enzo Avitabile, l’8 giugno con il DJ Loco Dice all’Arena del Sound a Castel Volturno. Il progetto proseguirà per tutta l’estate con un calendario fitto di appuntamenti in Italia ed Europa, alternando arte a musica elettronica, e si concluderà il 31 ottobre a Venezia in Biennale, da dove Grande Bellezza ha preso avvio. “Siamo convinti che la nostra missione non sia solo quella di fornire alimenti nutrienti, ma anche di ispirare e promuovere uno stile di vita sano e creativo. Da sempre ci impegniamo per offrire prodotti di alta qualità che sostengano le persone nel loro percorso di benessere. Ora, vogliamo arricchire questa missione con un nuovo focus sull’arte e sulla bellezza, incoraggiando la creatività e l’espressione individuale. Con questo obiettivo, abbiamo avviato una serie di iniziative rivolte ai giovani talentuosi e alle comunità locali. Vogliamo dare loro una piattaforma per esprimere la propria arte e condividere il proprio talento con il mondo. Ci impegniamo a sostenere progetti artistici che promuovano messaggi positivi e ispiratori” – è quanto dichiarato dai vertici dell’azienda 1 Attimo in Forma.