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”L’Altro”, il primo romanzo di Pippo Pollina

”L’Altro”, il primo romanzo di Pippo PollinaRoma, 9 nov. (askanews) – Si terrà lunedì 13 novembre, alle 19.00, un incontro a Officina Pasolini (V.Le Antonio di San Giuliano 782, Roma) per Prospettive d’autore con Valentina Farinaccio. Nel suo romanzo esordio nell’ambito letterari, L’altro, in uscita per Squilibri editore, Pippo Pollina costruisce con grande maestria una vicenda che riflette la sua stessa traiettoria di vita, lanciata come un ponte tra mondi diversi, dalla Sicilia alla Germania. Il racconto si articola così lungo due storie in apparenza senza alcuna connessione tra loro. Leonardo Conigliaro è un medico di Camporeale, un paesino dell’entroterra palermitano dove molto forte è la presenza della mafia. Frank Fischer è invece un astro nascente del giornalismo tedesco, noto per le sue inchieste sugli intrecci tra politica e malaffare. Le loro vite scorrono in parallelo, senza alcun punto di contatto, ma con la scoperta del segreto che lega le loro esistenze, i due protagonisti sono chiamati a scelte che cambieranno per sempre le loro vite, strette infine in un abbraccio solidale.

Con una scrittura sorretta da una grande tensione civile, secondo istanze radicate nella formazione e nel sentire dell’autore, L’altro si configura come un romanzo di formazione di due giovani europei che, separati da distanze abissali e di ordine culturale più che geografiche, cercano il loro posto nel mondo, mentre sulle loro scelte di vita incombe il flagello della mafia, con il suo carico ancestrale di arbitrio e soprusi. Pressoché in contemporanea con l’uscita del libro, in collaborazione con Storie di Note, inizierà un ampio giro di presentazioni che, tra novembre e dicembre, toccherà molte città italiane, da Palermo a Bolzano, da Crotone a Genova, senza trascurare centri minori come Sciacca e Amelia. Da ottimo ambasciatore della lingua italiana nel mondo qual è stato nel corso della sua carriera e ad attestazione della sua caratura internazionale, Pippo Pollina aprirà e chiuderà questo primo giro di presentazioni con due appuntamenti oltre confine, il 9 novembre a Salisburgo e il 15 dicembre a Zurigo.

Forte di un largo seguito in Austria, Svizzera e Germania, con all’attivo 24 album, migliaia di concerti e collaborazioni di grande prestigio, da Franco Battiato a Nada, dagli Inti Illimani a Georges Moustaki, Pippo Pollina è oggi uno dei più originali cantautori della scena europea, con una produzione artistica segnata a una chiara predilezione per la narrazione in musica che trova ora il suo coronamento in questo romanzo che, nell’edizione tedesca, Der Andere, è già alla terza ristampa, con circa 15.000 copie vendute. Con L’Altro di Pippo Pollina, Squilibri inaugura una collana di narrativa, “Carte da musica”, rivolta a musicisti e cantanti che intendano raccontare la loro visione del mondo anche in punta di penna: prossima uscita il romanzo La Canzone della Contea di Levante di Antonio Lombardi.

Alla scoperta della Terra Santa, il libro del card. Ravasi

Alla scoperta della Terra Santa, il libro del card. RavasiRoma, 9 nov. (askanews) – TS Edizioni pubblica, anche in formato e-book, In Terra Santa. Un pellegrinaggio spirituale, del cardinale Gianfranco Ravasi. Si tratta di una nuova edizione rivista e aggiornata di Sion. Guida essenziale alla Terra Santa, pubblicato da Edizioni Terra Santa nel 2017. Scrive l’autore nella prefazione: “Noi siamo pellegrini come tutti i nostri padri”: questa suggestiva definizione del popolo di Dio che la Bibbia ci offre (1Cr 29,15) non è solo la sigla di questa guida spirituale della Terra Santa, ma è anche la sintesi ideale del pellegrinaggio cristiano e del suo valore simbolico. C’è un libro fondamentale della Bibbia, l’Esodo: esso è il ritratto di un popolo in marcia verso una meta luminosa e precisa, l’incontro con Dio nella libertà e nella gioia del santuario posto sul colle santo di Sion”.

Nell’Esodo, dunque, emerge la profonda diversità della religione biblica ad esempio dalla cultura greca, legata al passato e protesa alla ricerca di una mitica età dell’oro, come sottolinea il cardinale: “Il simbolo più vivo di questa visione è Ulisse che, strappato dalla sua patria, anela a ritornarvi anche solo per contemplare il fumo serale che si leva dai camini delle case del suo villaggio (Odissea 1,58): la sua patria è un ‘prima’, un passato, la sua vita è un ‘ritorno’. Tanti uomini del nostro tempo appaiono stanchi, sfiduciati, immobili in attesa che qualcosa si compia o arrivi Qualcuno: hanno perso il senso del cammino, il bisogno di mettersi in pellegrinaggio. Questo sottolinea l’autore: “Compiere un pellegrinaggio vuol dire, perciò, quasi in miniatura, riacquistare il senso della vita come movimento, conquista, speranza. È riscoprire che la nostra patria è un “poi”, un destino fatto di luce e di gioia. Camminando verso la comunione con Dio in un santuario o in “luogo santo”, noi raccogliamo l’appello di una delle prime omelie della Chiesa delle origini conservata nel Nuovo Testamento, la cosiddetta Lettera agli Ebrei che ai cristiani dice: “Usciamo anche noi dai nostri accampamenti e andiamo incontro a Lui, il Cristo, perché non abbiamo quaggiù una città stabile ma cerchiamo quella futura” (13,13-14)”.

Il percorso proposto dall’Autore è strutturato in quattro grandi tappe che corrispondono ai momenti fondamentali di un pellegrinaggio in Israele e Palestina: la Galilea, la regione settentrionale teatro dei primi atti di Gesù; la centrale Samaria; la meridionale Giudea e al suo centro – ma anche al centro di tutta la Terra Santa e di tutta la Bibbia – Gerusalemme, la città santa delle tre religioni monoteistiche sorelle, l’ebraismo, il cristianesimo, l’islam. All’interno di ognuna di queste grandi tappe si snodano le località concrete in cui il pellegrino passerà: i 19 centri della Galilea, le 3 soste della Samaria, i 16 luoghi principali della Giudea e i 19 siti di Gerusalemme.

Granchio Blu, minaccia o risorsa? Un libro analizza il fenomeno

Granchio Blu, minaccia o risorsa? Un libro analizza il fenomenoRoma, 9 nov. (askanews) – È stato il protagonista indiscusso dell’estate 2023 in Italia e, con buone probabilità, replicherà anche nel 2024. Ma chi è realmente il granchio blu (Callinectes sapidus) che ha colonizzato prepotentemente i nostri mari mettendo a rischio la tenuta dell’ecosistema nel Nord Adriatico? “Flagello”, “killer dei mari”, “cannibale”, “invasore”…perché fa così paura?

Esce il libro “Granchio Blu. Minaccia o Risorsa? Intervista allo chef Igles Corelli e cento ricette con ChatGPT” di Paolo Caratossidis. In questo saggio, il tema più discusso e popolare dell’estate 2023 – l’invasione del temibile crostaceo – viene affrontato in modo eclettico e multidisciplinare, offrendo al lettore molteplici spunti di riflessione e approfondimento. “Ho scritto e realizzato il libro in tempo record, cercando di mettere insieme tutte le informazioni (vere e fake) che hanno popolato le pagine dei giornali e spopolato nelle chiacchiere sotto l’ombrellone”, ha spiegato l’autore.

L’opinione pubblica in Italia si è divisa in due fazioni: chi lo vede solo come una terribile minaccia, e chi, invece, pensa che potrebbe rappresentare anche una gustosissima risorsa in cucina e per l’alimentazione umana. Di certo rimarrà agli annali come la prima grande notizia – amplificata da leggende metropolitane e campagne infodemiche – relativa all’arrivo di una specie animale alloctona sulle nostre coste. Ma, in questa guerra tra Uomo e Granchio, alla fine chi vincerà? Comunicatore ed esperto nel settore Food, appassionato di cucina e politiche della pesca, l’autore ha ideato e organizzato gli Stati Generali della Pesca e il loro kick off day nel 2021. Profondo conoscitore del fenomeno del granchio blu, già due anni prima dell’invasione, aveva redatto un dossier sul “killer dei mari”, prevedendo con lungimiranza quello che poi è accaduto nell’estate 2023.

Hollywood, c’è bozza di accordo per fermare sciopero cinema-tv

Hollywood, c’è bozza di accordo per fermare sciopero cinema-tvRoma, 9 nov. (askanews) – Il comitato negoziale di SAG-AFTRA, il sindacato statunitense dei lavoratori dello spettacolo e dei mass media ha approvato una bozza di accordo con i principali studi cinematografici che potrebbe porre fine a uno sciopero di settore durato quasi quattro mesi. Lo riferisce il sito del quotidiano californiano Los Angeles Times.

“Con un voto unanime di questo pomeriggio, il comitato televisivo/teatrale SAG-AFTRA ha approvato un accordo provvisorio con l’AMPTP che pone fine allo sciopero di 118 giorni”, ha affermato il sindacato in una nota. “Lo sciopero termina ufficialmente alle 00:01 di giovedì 9 novembre”. Secondo il LA Times il contratto provvisorio – che deve ancora essere ratificato dal consiglio e dai membri del sindacato – aumenterebbe la retribuzione minima per i membri, aumenterebbe i pagamenti residui per gli spettacoli trasmessi in streaming online e rafforzerebbe i contributi ai piani sanitari e pensionistici del sindacato. Stabilisce inoltre nuove regole per l’uso dell’intelligenza artificiale, una delle principali fonti di preoccupazione per gli attori.

”Neverland”, a 70 anni dal classico Disney a Roma la mostra di Ajnos

”Neverland”, a 70 anni dal classico Disney a Roma la mostra di AjnosRoma, 7 nov. (askanews) – Dal 22 novembre al 14 gennaio a Roma “Neverland”, la mostra di Ajnos ispirata al magico mondo di Peter Pan alla galleria SpazioCima. L’esposizione, a cura di Roberta Cima e con il testo critico di Antonio E.M. Giordano, è a settant’anni dal debutto cinematografico italiano del classico dell’animazione Disney, “Le avventure di Peter Pan” (16 dicembre 1953), e alla vigilia del centenario del “Peter Pan”, diretto da Herbert Brenon (1924), entrambi i film basati sull’opera teatrale “Peter e Wendy” di J. M. Barrie.

Circa 20 le opere in mostra (a ingresso libero), principalmente con tecnica olio e collage su tela. L’artista ha attinto al repertorio letterario e cinematografico del magico universo ruotante attorno al personaggio del bambino Peter, che fugge dal tempo e dalle responsabilità del diventare adulti. “La mostra si ispira alla figura di Peter Pan, l’eterno bambino, che scappa dal tempo e dalle responsabilità del diventare adulti – ha dichiarato Ajnos – è un viaggio nel tempo sospeso di Peter in un luogo metafisico, uno spazio che ognuno di noi conserva dentro di se, che troppo spesso però dimentica. Peter è cristallizzato in quel particolare momento della giovinezza in cui germoglia il desiderio di evasione dalla famiglia. È completamente proteso verso la libertà. In lui abitano spensieratezza e turbamento e questo avvicendarsi degli opposti non risparmia nessuno dei personaggi sull’isola che non c’è”.

“Di primo acchito le venti tele sembrerebbero ritrarre Peter, Wendy, la fata Campanellino, Capitan Uncino, il Coccodrillo ‘Tic – tac’ (che minaccia la vita di Uncino), i bambini perduti sull’Isola che non c’è, mascherati da procioni o da volpe, Spugna il pirata (con la mappa del tesoro), la polvere di fata (per volare nell’oscurità blu della notte), ‘Giglio tigrato’ (principessa pellerossa) – ha spiegato Antonio E.M. Giordano nel suo testo critico – a un esame più attento invece capiamo che Ajnos non rappresenta i reali personaggi del racconto di Barrie bensì bambini non ancora adolescenti, intenti a giocare o a sognare di farlo, indossando i costumi dei protagonisti di Neverland. Sono sorpresi a giocare al ‘tempo che non esiste’ con i vecchi giochi dimenticati in soffitta o in cantina dalle loro mamme e papà. Ciascuno di essi è immerso in un ‘non luogo’ nel proprio spazio isolato e non si incontrano mai (ad eccezione dei bambini perduti gemelli, da considerare come un singolo)”. Sonja Fersini, in arte Ajnos, è nata a Zurigo, ma vive e lavora nel Salento. Dopo aver intrapreso la professione di visagista e truccatrice, sviluppando una forte sensibilità ed empatia nei confronti del femminile, con particolare attenzione al volto, ha iniziato a lavorare sul processo contrario in pittura, enfatizzando proprio questi aspetti. Asimmetrie, imperfezioni, lineamenti affilati, occhi giganteschi, languidi e tormentati sono diventati tratti somatici comuni nei volti delle sue donne-bambine. Negli ultimi anni la sua esplorazione artistica si sta muovendo nel mondo dell’infanzia alla scoperta del legame ancestrale tra la vita reale e le fiabe.

Nel cuore multiculturale di Roma arriva il Muro dei 100

Nel cuore multiculturale di Roma arriva il Muro dei 100Roma, 7 nov. (askanews) – Dopo Milano e Nairobi, fino ad aprile 2024, la Campagna dei 100 di Perimetro (in collaborazione con Contemporary Cluster) arriva nel cuore interculturale di Roma, a Piazza Dante, con il Muro dei 100: il mosaico in bioresina voluto e curato da Yourban 2030 con il patrocinio del Municipio I – in collaborazione con Graffiti for Smart City – che rappresenta i 100 volti della sostenibilità della Capitale, per riflettere sul cambiamento, a partire dalla sostenibilità fino ad arrivare all’inclusione sociale, all’integrazione, alla finanza etica, per abbattere le divisioni.

Un muro che mette insieme i ritratti di 100 personalità – fotografate per l’occasione da Angelo Cricchi di Lost and Found Studio – che hanno fatto della sostenibilità la loro mission. Capofila del progetto, Yourban 2030, in collaborazione con Perimetro. Il Muro dei 100 racconta la sostenibilità a 360 gradi attraverso l’esempio di coloro che nella loro quotidianità si impegnano per un cambiamento sociale e culturale sostenibile, per la costruzione di una società più equa e inclusiva e la tutela del nostro ecosistema; tutto per lanciare un messaggio positivo e presentare le best practices per raggiungere un futuro migliore per tutti, in ogni parte del mondo, partendo da Roma. I concetti chiave sono quelli portati avanti dall’Agenda2030 delle Nazioni Unite: Persone, Prosperità, Pace, Partnership e Pianeta, per abbracciare ogni aspetto della società e cercare insieme di migliorarlo. È così che la divulgazione sostenibile che dal 2018 porta avanti Yourban 2030 ha incontrato l’attività artistica e fotografica di Perimetro e la sua Campagna dei 100, il progetto che da sempre guarda alla necessità di riconnessione con la città dell’individuo, mostrando i volti della comunità con l’obiettivo di riunirli.

“Abbiamo deciso di aderire a questa campagna e pensato di dargli una connotazione sostenibile, a 5 anni esatti di distanza dal nostro primo intervento su Roma: Hunting Pollution, il primo ecomurales d’Europa. A distanza di 5 anni da quell’ottobre 2018 quando abbiamo deciso di lanciare un appello alla città – e non solo -, il Muro dei 100 diventa l’occasione per fare una prima mappatura delle persone che contribuiscono a rendere il futuro delle nostre città più inclusivo e dargli voce e spazio in modo trasversale. Ma anche di creare tra di loro un network. Nel portare avanti questa campagna ci siamo accorte che sono molte di più le persone che si occupano di cambiamento sostenibile per questo ci auguriamo di continuare in questa mappatura, non solo a Roma ma in tutta Italia per lanciare un messaggio forte di cambiamento” ha affermato Veronica De Angelis, fondatrice di Yourban2030. “Questo progetto non poteva che essere patrocinato dal Municipio I e ospitato in questo rione di Roma che si caratterizza per la sua multiculturalità. È un progetto culturale che richiama alla responsabilità collettiva, che, mettendo al centro i numerosi punti dell’Agenda 2030, li rende concreti attraverso la visualizzazione dei volti e delle storie delle persone che questi punti li hanno messi in atto” ha detto Giulia Silvia Ghia, assessore alla cultura, politiche educative e giovanili e allo sport.

Corrado Augias ha lasciato la Rai ed è passato a La7

Corrado Augias ha lasciato la Rai ed è passato a La7Roma, 6 nov. (askanews) – Corrado Augias entra a far parte della squadra di La7 nell’ambito di un accordo biennale con la Tv del Gruppo Cairo Communication. Da lunedì 4 dicembre in prima serata, nel nuovo programma dal titolo “La Torre di Babele”, Augias affronterà un tema storico in relazione all’attualità e al mondo contemporaneo. Lo annuncia una nota de La7.

Corrado Augias giornalista, scrittore, saggista, autore e conduttore, nel corso della sua lunga e prolifica carriera ha firmato alcune delle più prestigiose pagine della televisione pubblica e privata del nostro Paese. In una intervista oggi al Corriere della Sera Augias spiega: “Passo a La7. Da lunedì 4 dicembre. Ho ceduto dopo anni al corteggiamento di Urbano Cairo e poi anche del direttore Andrea Salerno. Per il gusto della sfida. Farò un programma settimanale in prima serata: La torre di Babele. Un’ora di tv, dopo Lilli Gruber. Ci sarà uno spirito-guida, un ospite ad alto livello, a cominciare da Alessandro Barbero, e alla fine un personaggio a sorpresa, per tirare le somme”. “Su La7 parlerò di cultura. Sa cosa fece Fabiano Fabiani, quando Bernabei lo mandò via dalla direzione del telegiornale perché troppo di sinistra? Si fece nominare alla direzione centrale dei programmi culturali, che neppure esisteva. Fabiano, gli dissero, lì non c’è niente. E lui: ‘C’è tutto, perché tutto è cultura’”.

“Nessuno mi ha cacciato” dalla Rai, precisa Augias, “ma nessuno mi ha trattenuto. A 88 anni e mezzo devo lavorare in posti e con persone che mi piacciono; e questa Rai non mi piace perché non amo l’improvvisazione. E in Rai oggi vedo troppa improvvisazione, oltre a troppi favoritismi. La tv è un medium delicatissimo. Deve suscitare simpatia, nel senso alto dell’espressione”.

Mostre e iniziative in Belgio per 75 anni da morte del pittore Ensor

Mostre e iniziative in Belgio per 75 anni da morte del pittore EnsorRoma, 5 nov. (askanews) – Nel 2024 ricorre il 75° anniversario della scomparsa di James Ensor (1860-1949), figura di spicco del simbolismo belga e uno dei precursori del modernismo. Questo Maestro Fiammingo dell’arte moderna sarà commemorato attraverso un programma culturale ambizioso, con esposizioni e iniziative che coinvolgeranno attivamente la sua amata città Ostenda, dove è nato e ha trascorso quasi tutta la sua vita, Anversa, dove è conservata la collezione di Ensor più grande al mondo, e anche Bruxelles, grande fonte di ispirazione per l’artista.

L’obiettivo primario del progetto è offrire un’esperienza approfondita dell’opera di Ensor, rendendola accessibile non solo agli esperti, ma anche al grande pubblico. I musei fiamminghi che nel 2024 prendono parte alla celebrazione dell’arte di Ensor mirano tutti a dimostrare che l’opera del “pittore delle maschere” è molto più che un semplice susseguirsi di volti grotteschi. Ad Ostenda l’articolato programma culturale previsto offrirà un’esperienza totale per i visitatori amanti dell’arte ma anche per gli abitanti della città balneare, che potranno così riappropriarsi del loro James Ensor e del suo lascito. L’anno dedicato a James Ensor parte proprio da Ostenda il 16 dicembre 2023, con una prima mostra presso il Mu.Zee, museo di arte moderna: “Rose, Rose, Rose, A mes yeux” (fino al 14 aprile 2024) esplorerà il tema della natura morta, presente nell’intera produzione pittorica di Ensor. Il programma delle celebrazioni a Ostenda, che si apre con un variopinto festival cittadino, proseguirà poi con ulteriori esposizioni, dalla mostra per famiglie al Forte Napoleon a quella dedicata agli autoritratti presso la Ensorhuis (Casa di Ensor).

Nella seconda metà del 2024, il programma si sposta ad Anversa con la mostra “I sogni più sfrenati di Ensor. Oltre l’impressionismo” presso il KMSKA Museo Reale Belle Arti Anversa (28 settembre 2024 – 19 gennaio 2025) che si addentrerà nel mondo di visioni selvagge, maschere e satira di Ensor e confronterà la sua opera con quella degli artisti a cui si ispirava e con cui si misurava, da Monet a Bosch fino a Munch e Goya. Sempre ad Anversa, oltre al Museo Reale di Belle Arti, anche il Museo della Moda (MoMu) offrirà uno sguardo approfondito sul trucco e sul trasformismo attuale, mentre il Museo della Fotografia (FoMu) e il Museo Plantin-Moretus permetteranno di esplorare la carriera eclettica e singolare del Maestro, svelandone i segreti nascosti e offrendo interpretazioni contemporanee della sua opera.

Biennale Arte, Leoni d’oro ad Anna Maria Maiolino e Nil Yalter

Biennale Arte, Leoni d’oro ad Anna Maria Maiolino e Nil YalterMilano, 3 nov. (askanews) – Sono stati attribuiti all’artista brasiliana, italiana di nascita, Anna Maria Maiolino e all’artista turca risiedente a Parigi Nil Yalter i Leoni d’Oro alla carriera della 60esima Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, intitolata “Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere” che si terrà dal 20 aprile al 24 novembre 2024.

La decisione è stata approvata dal Cda della Biennale presieduto da Roberto Cicutto, su proposta di Adriano Pedrosa, curatore della 60esima Biennale Arte. La cerimonia di premiazione e inaugurazione della Biennale Arte 2024 si terrà sabato 20 aprile 2024 a Ca’ Giustinian, sede della Biennale di Venezia. La Mostra aprirà al pubblico nello stesso giorno alle ore 11. “Questa decisione è particolarmente significativa – ha dichiarato Adriano Pedrosa – alla luce del titolo e del contesto della Mostra, incentrata su artisti che hanno viaggiato e migrato tra Nord e Sud, Europa e altri Paesi, o viceversa. La mia scelta, in tal senso, ricade su due artiste straordinarie e pionieristiche, nonché migranti, che incarnano in molti modi lo spirito di Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere: Anna Maria Maiolino, emigrata dall’Italia al Sud America, prima in Venezuela e poi in Brasile, dove oggi vive, e Nil Yalter, turca, trasferitasi dal Cairo a Istanbul e infine a Parigi, dove risiede”.

Entrambe le artiste parteciperanno per la prima volta alla Biennale Arte nel 2024: Maiolino con una nuova opera di grandi dimensioni che prosegue e sviluppa la serie delle sue sculture e installazioni in argilla; Yalter con una riconfigurazione della sua innovativa installazione Exile is a hard job, insieme alla sua opera iconica Topak Ev, collocate nella prima sala del Padiglione Centrale.

Esce “C’era una volta il (mio) tennis” di Claudio Pistolesi

Esce “C’era una volta il (mio) tennis” di Claudio PistolesiRoma, 2 nov. (askanews) – Sarà presentato per la prima volta a Roma, presso il Tennis Club Parioli, il libro autobiografico dell’ex campione di tennis, attualmente imprenditore e coach internazionale di tennis Claudio Pistolesi. L’incontro avrà luogo martedì 7 novembre alle ore 19:00. Insieme all’autore ne parleranno l’ex giocatore e tecnico nazionale FIT Claudio Panatta, il giornalista e coach Patrick vom Bruck e l’editore Alberto Gremese. Ad introdurre la serata sarà Emanuela Andreoli, Consigliere del TCP delegato agli eventi ed attività culturali.

C’era una volta il (mio) tennis (Gremese editore) è un libro rivolto a tutti gli appassionati di tennis che, scritto in prima persona, narra emozioni, tensioni, frustrazioni, speranze, illusioni e gioie dei giocatori e dei loro allenatori in un excursus che spazia dal tennis “romantico”, che Pistolesi ha giocato in un’epoca marcata da nomi quali McEnroe, Borg e Connors, a quello moderno, contrassegnato dai successi di Federer, Djokovic e Nadal. I suoi ricordi lasciano affiorare gli entusiasmi, le tensioni, le speranze e le delusioni che questo sport straordinario porta con sé, insieme ai profondi mutamenti che ne hanno cambiato le dinamiche di gioco nel corso degli ultimi trent’anni. E tra tante emozioni vissute in prima persona, c’è anche posto per gli aneddoti più scanzonati e divertenti della sua movimentata vita sportiva. Il volume gode della prefazione di Adriano Panatta.