Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Lodi, Rä Di Martino a Platea: un set per un tramonto in vetrina

Lodi, Rä Di Martino a Platea: un set per un tramonto in vetrinaLodi, 12 mar. (askanews) – Un’opera ispirata al mondo del cinema, ma che crea una sorta di tramonto perpetuo in centro a Lodi. È il nuovo progetto di Platea – Palazzo Galeano che ha portato nella città lombarda l’installazione “Play” di Rä Di Martino.
“Io lavoro molto con il cinema e con tutto ciò che sono i mezzi che creano la finzione – ha detto l’artista ad askanews – e in questo caso i protagonisti sono le cose che stanno dietro le quinte, ossia gli attrezzi che creano l’atmosfera, la luce, la fotografia. Non c’è una storia, non c’è il film, ma ci sono solo le attrezzature”.
E quindi nella vetrina affacciata sul centro storico si trovano stativi, luci colorate e pellicole, quelle attrezzature che, alla fine, hanno lo scopo di creare un’atmosfera fittizia, che diventa vera nella proiezione del racconto. “La nostra riflessione in questi tre anni, l’input che è stato dato ai curatori e agli artisti come tema – ci ha spiegato Carlo Orsini, direttore artistico di Platea – è il rapporto tra natura e artificio. E l’opera di Ra di quest’anno centra precisamente questo nostro tema”.
Tipica del progetto lodigiano è anche la collocazione neutra, ossia lo sfruttare una vetrina che non ha particolari connotazioni museali e quindi gioca su più piani. “Chi passa – ha aggiunto Rä Di Martino – non è solo un pubblico di arte, ma è un pubblico anche casuale. Spero che, anche non capendo di cosa si tratta, ci sia il rimando di un’atmosfera, di un calore che ricorda qualcos’altro, ma che non sai cos’è. E allo stesso tempo può piacere anche esteticamente”.
L’esposizione a Platea è organizzata in collaborazione con la Galleria Valentina Bonomo di Roma.

Arte, Alba Gonzalez si racconta in un nuovo volume

Arte, Alba Gonzalez si racconta in un nuovo volume

Scultrice con Annamaria Barbato Ricci. Martedì prersentazione Milano

Roma, 11 mar. (askanews) – Un itinerario artistico poliedrico ha portato Alba Gonzales, scultrice romana di fama internazionale, alla ribalta del mondo dell’arte contemporanea, vestale di una classicità che si è sempre più ispirata a tre temi: l’Amore, il Dramma, l’Ironia. Dopo un percorso fra danza e canto lirico, il suo amore per l’armonia e il movimento si è indirizzato verso la scultura e la sua inconfondibile passione per dimensioni plastiche di grande effetto.
Oggi, Alba Gonzales ha voluto raccontarsi nel volume: “Vissi d’Arti fra danza, canto, scultura e resilienza”, con un’introduzione critica di Vittorio Sgarbi, trasponendo nel volume riccamente illustrato, realizzato da Gangemi Editore International, le numerose conversazioni intessute in anni di conoscenza con la comunicatrice Annamaria Barbato Ricci, da sempre impegnata sul versante della valorizzazione del talento al femminile.
Il libro sarà presentato a Milano, martedì 14 marzo 2023, dalle ore 18.00, presso la Sala delle Colonne di Banco BPM, in via di San Paolo, 12. Introducono: Diana Vaccaro, Patrimonio Artistico Banco BPM e Luca Pasquero, Easywork Italia. Intervengono: Daniela Girardi Javarone, Presidente dell’Associazione Amici della Lirica, Giovanni Iovane, Direttore dell’Accademia di Brera , Pasquale Lettieri, Curatore, docente dell’Accademia delle Belle Arti di Napoli Sergio Mandelli, Letterato, critico e divulgatore d’arte, Domenico Piraina, Direttore di Palazzo Reale, Milano, Massimo Salamone, Presidente di Durini Design District, Gisella Zilembo, General manager Premio MAB. Coordina: Annamaria Barbato Ricci, coautrice dell’opera e comunicatrice . All’evento sarà presente il Maestro Alba Gonzales.
Nel corso dell’evento saranno esposte due opere dell’Artista: “Sotto il Suo Manto” e “I timori della Baccante”, che verranno trasferite, a partire dal 15 marzo e fino al 15 settembre 2023, nel salone centrale della sede di Banco BPM in Piazza Meda.

Edulia Masterclass di Treccani supera quota 200 corsi

Edulia Masterclass di Treccani supera quota 200 corsiMilano, 11 mar. (askanews) – Edulia Masterclass supera quota 200 corsi. A marzo la piattaforma EdTech di Treccani si arricchisce di 30 nuovi docenti d’eccellenza per un sapere che fonde cultura umanistica, scientifica e digitale. Fra gli insegnanti che salgono in cattedra in streaming di Treccani Tommaso Ghidini dell’Agenzia Spaziale Europea, il matematico Alfio Quarteroni, il campione di nuoto paralimpico Antonio Fantin, la filosofa Maura Gancitano, il manager culturale Paolo Petrocelli, il filosofo digitale Cosimo Accoto.
Tra i nuovi corsi attivati: Applicazioni della Matematica: dalla Medicina allo Sport, tenuto dal matematico Alfio Quarteroni, docente presso l’EPFL di Losanna e del Politecnico di Milano, nonché fondatore e direttore del MOX, Laboratorio per la modellizzazione e la computazione scientifica, per imparare ad applicare i modelli matematici in tanti aspetti della vita quotidiana; Esplorazione spaziale e Disaster Management di Tommaso Ghidini, capo del dipartimento di ingegneria meccanica dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) dove cura un laboratorio di Failure Investigation, per apprendere a gestire il fallimento e trarne beneficio, partendo dalla failure investigation delle missioni spaziali; Obiettivo Positività, firmato dal nuotatore campione paralimpico Antonio Fantin, per trovare il lato positivo di ogni situazione apparentemente negativa; Come abitare i mondi digitali della saggista e filosofa Maura Gancitano per cogliere possibilità e tossicità dei mondi digitali imparando a gestirne la complessità; L’attivismo culturale: l’esperienza dell’Associazione Italiana Giovani per l’UNESCO e La Diplomazia Culturale e l’azione diplomatica italiana, svolti dal manager culturale Paolo Petrocelli, Co-Fondatore e Presidente Onorario dell’Associazione Italiana Giovani per l’UNESCO e Fondatore e Presidente di EMMA for Peace, per scoprire l’importanza di promuovere attivamente l’identità culturale del nostro Paese attraverso la diplomazia; Introduzione filosofica al Metaverso del docente di cultura digitale e Research affiliate e fellow al MIT di Boston e culture innovation advisor Cosimo Accoto, per un approccio filosofico sul digitale, le tecnologie immersive e il Metaverso.
Con i suoi video corsi on demand fruibili ora anche su App, edulia Masterclass garantisce una “conoscenza in tasca” accessibile sempre e ovunque, in costante aggiornamento, certificata dal marchio di qualità dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana per trasmettere competenze e conoscenze a studenti e giovani adulti desiderosi di perfezionare la propria identità professionale e personale affrontando al meglio le complessità contemporanee.

La guida Taxfix per combattere “la paura di venire a sapere”

La guida Taxfix per combattere “la paura di venire a sapere”Roma, 11 mar. (askanews) – Sono tanti gli acronimi inglesi che indicano paure, ansie o difficoltà e che sono diventati dei veri e propri neologismi in italiano, come FOMO (che sta per “fear of missing out”, la paura di perdersi esperienze piacevoli e gratificanti mentre non si è presenti) e FOBO (“fear of better options”, la paura di avere opzioni migliori che porta ad esitare ed a non prendere decisioni).
Tra queste, spiega una nota, la meno conosciuta e probabilmente la più insidiosa, è la FOFO, “fear of finding out”, ovvero la paura di venire a sapere. Questo blocco psicologico impedisce di informarsi su un potenziale problema o una situazione spigolosa per timore di risvolti futuri. Non limitato ad un’unica area, la FOFO, anzi, caratterizza un ampio ventaglio di contesti: da quello medico, ambito nel quale il termine è stato coniato per la prima volta e in cui viene principalmente utilizzato, a quello lavorativo e relazionale.
La paura di affrontare conseguenze spiacevoli è molto sentita anche quando si parla di soldi, dichiarazioni e tasse. E questa tendenza è confermata anche da una ricerca condotta da Taxfix: la quasi totalità degli intervistati (7 su 10) ha dichiarato di sentirsi scoraggiati di fronte alla dichiarazione dei redditi, sentimento che si combina ad incertezza e impotenza per le rispondenti di sesso femminili. Il rischio che ne consegue è proprio quello di incorrere nella FOFO, che può portare le persone a perdere importanti deadline e ad imbattersi in problemi.
Gli esperti di Taxfix, app accessibile da smartphone e computer creata per rendere più agevole la dichiarazione dei redditi online, hanno quindi stilato una guida con alcuni utili accorgimenti per tenere a bada la FOFO e frenare così questo “auto-sabotaggio” in ambito fiscale e della gestione delle proprie finanze.
A causa dei tanti impegni della vita quotidiana, capita che ci si senta sopraffatti dal tran tran di tutti i giorni. Come vincere il desiderio di fuggire di fronte alle responsabilità e non dimenticarsi di scadenze personali, lavorative e fiscali? Il modo più efficace è avere un calendario che possa servire come promemoria. Un trucco in apparenza “scontato”, ma efficace se fatto con costanza: in questo modo sarà, infatti, più facile capire quali attività prioritizzare e gestire le mansioni senza farsi prendere dall’ansia!
In ambito tasse, ad esempio, è importante appuntarsi i momenti clou dell’anno: per esempio il 30 giugno, deadline per il pagamento delle tasse dovute per chi non ha un sostituto d’imposta e il 2 ottobre, ultimo giorno per presentare il 730/2023 (scadenza di solito fissata al 30 settembre, ma posticipata quest’anno perché giorno feriale).
Un calendario di impegni ben appuntati non può prescindere da un aspetto molto importante, l’organizzazione. La chiave vincente dietro ogni successo è proprio essere in grado di impostare razionalmente il percorso organizzativo, cosa che riduce nettamente lo stress e libera la mente. Per esempio, è bene tenere traccia delle proprie uscite mensilmente in un “diario online” – per esempio, sul proprio smartphone così come iniziare a raccogliere con cura tutti i documenti necessari inerenti alle spese che si possono detrarre dalla dichiarazione dei redditi. Ridursi all’ultimo minuto è un fattore che accresce il senso di impotenza e genera FOFO.
Non va dimenticato che persino per gli argomenti più ostici e apparentemente poco comprensibili ai “principianti”, come le tasse, si possono trovare online risorse gratuite che facilitano la comprensione grazie a spiegazioni chiare e lineari. A tal proposito, Taxfix fornisce supporto costante ai propri utenti con iniziative dedicate, come il Glossario del “burocratese” e la serie di video pillole “Il fiscalese in 60 secondi”. L’apparentemente incomprensibile burocratese è reso così accessibile senza troppi tecnicismi e grazie al ricorso a molti esempi concreti.
L’educazione su temi difficili, come la gestione delle proprie finanze, è un elemento essenziale per ponderare al meglio le scelte della vita quotidiana e non lasciarsi sopraffare dalla FOFO: risulta importante, pertanto, per migliorare le proprie conoscenze, seguire corsi e webinar da fonti autorevoli incentrati sulla gestione dei propri risparmi e investimenti. Altra paura comune è affrontare in autonomia processi burocratici percepiti come degli ostacoli insormontabili: eppure, non siamo soli! Il supporto di professionisti del settore consente non solo di non commettere errori e dimenticanze, ma anche di acquisire maggiore consapevolezza e di conseguenza, più sicurezza e serenità. Ad esempio, con Taxfix si è seguiti da esperti in tutte le fasi della dichiarazione dei redditi.
Last but not least… la “proattività” emotiva è un valido strumento per combattere la FOFO: porsi domande su ciò che si sta evitando di fare è un ottimo strumento per distanziarsi psicologicamente dal blocco e mettersi all’opera, sforzandosi di superare la paura… non è un percorso facile, ma da qualche parte si deve pur iniziare!
“In Italia, purtroppo, vi è ancora un basso livello di alfabetizzazione finanziaria, non all’altezza delle scelte complesse che ci si trova ad affrontare quotidianamente. Di conseguenza, le persone, in molti casi non consapevoli dei grandi vantaggi di una buona gestione delle proprie finanze, incorrono nella FOFO. Spesso, infatti, non si fa la dichiarazione dei redditi temendo l’arrivo di spese aggiuntive mentre, conoscendo a pieno i propri diritti e doveri fiscali, si riesce spesso ad ottenere un ottimo ritorno monetario” ha commentato Alessandra Birolo, Commercialista e AD per Taxfix Italia.

Capolavori al polso: i nuovi orologi ispirati all’arte di Swatch

Capolavori al polso: i nuovi orologi ispirati all’arte di SwatchLisbona, 11 mar. (askanews) – Un evento in un ex convento a Lisbona per presentare la nuova collezione di orologi ispirati all’arte e realizzati con quattro grandi musei di tutto il mondo. Swatch ha svelato il proprio progetto “Art Journey”, che vede coinvolti il MoMA di New York, il Louvre Abu Dhabi, il Museo e la Fondazione Magritte di Bruxelles e le Gallerie degli Uffizi di Firenze.
“L’arte – ha detto ad askanews Alain Villard, Ceo di Swatch – è uno dei pilastri più importanti per noi, forse il più importante, è nel nostro DNA, e avere questa collaborazione con i musei è importantissimo per noi, i nostri clienti ci chiedono questo tipo di prodotti. Siamo felici di mettere in relazione tutti questi musei, di avere qui tutte queste persone che si incontrano e si confrontano. È molto importante anche per il futuro del nostro brand”.
Sugli orologi, presentati ciascuno in una sala tematica, si trovano opere di Roy Lichtenstein, di René Magritte, di Hokusai e di Botticelli.
“Quindi – ha aggiunto Carlo Giordanetti, Ceo dello Swatch Art Peace Hotel – abbiamo l’arte Pop; il Surrealismo con il suo senso dell’umorismo e della provocazione; abbiamo i grandi capolavori del Rinascimento re-interpretati dagli occhi dai nostri designer; abbiamo questo meraviglioso progetto della grande onda di Hokusai che si trasforma in una specie di opera astratta. È come se quest’anno ci fossimo voluti liberare e andare a fare shopping di opere d’arte”.
Dall’altra parte, accanto al tema della moda e degli orologi, c’è anche il modo in cui i musei guardano alle proprie strategie di comunicazione e allargamento del pubblico. Un’operazione nella quale sono impegnate anche le Gallerie degli Uffizi di Firenze, di cui Christian Spadoni è il social media manager.
“Ormai è chiaro – ci ha detto – che i musei vanno fuori dai propri confini e un’opera d’arte la puoi anche ritrovare su un orologio e questo è interessante, perché fa capire che i musei contemporanei ormai guardano altrove e le opere stesse escono dal museo”.
Si tratta ovviamente di comunicazione e marketing, ma anche di una opportunità di avvicinare sempre più persone alla cultura, vista in modo più leggero e, nel caso degli orologi di Swatch, anche fashion e ironico, ma presentando capolavori assoluti e simboli della storia dell’arte di tutti i tempi.

IN’EI, una nuova galleria a Venezia che inaugura con Gao Bo

IN’EI, una nuova galleria a Venezia che inaugura con Gao BoVenezia, 11 mar. (askanews) – Una nuova galleria d’arte a Venezia, per portare in Italia artisti dall’Oriente. IN’EI, questo il nome dello spazio poco distante dal Ponte di Rialto, è un progetto di Hélène Dubois, che lo ha fondato insieme a Patrice Dumand. “Apriamo questa galleria a Venezia, dedicata all’arte e al design dell’Asia orientale – ha detto Dubois ad askanews -. Abbiamo scelto questo luogo perché Venezia è stata sempre la porta d’Oriente. Per questo siamo molto felici di arrivare in questa città che per noi rappresenta la creatività e l’arte”.
La mostra inaugurale è molto intensa, e l’opera più forte occupa lo spazio in un modo installativo, che è già in un certo senso una dichiarazione di poetica anche della stessa galleria. L’artista chiamato è Gao Bo, che ha portato il progetto “Offerta. Venezia-Himalaya” e si è concentrato in particolare sui ritratti di donne e uomini impressi sulla pietra. “Questo lavoro – ci ha spiegato Gao Bo – è stato realizzato in Tibet, i mille ritratti che ci sono qui sono tibetani: incontrati per strada, sono giovani, sono miei amici tibetani… Perché li ho ritratti? Perché questi ritratti compongono alla fine il nostro di ritratto”.
L’opera, realizzata nel 2012, è nata dal legame dell’artista con la cultura tibetana ed è non solo un’offerta alle persone rappresentate, e a tutto il loro popolo, ma anche una riflessione sulla vita, sulla morte, sulla memoria e sulla relatività del tempo. Oltre che sulla violenza e sui campi di detenzione, simboleggiati dai numeri impressi su ogni pietra. “Questi numeri – ha aggiunto l’artista – sono una sorta di archivio. Ho voluto archiviare queste storie”.
In questa prospettiva è anche molto suggestivo il neon installato nella galleria: una scritta “non verbale”, che nasce dal rifiuto di tutte le lingue che si sono compromesse con la violenza.

Emmanuerl Carrère vince il Premio Costa Smeralda internazionale

Emmanuerl Carrère vince il Premio Costa Smeralda internazionaleMilano, 10 mar. (askanews) – Lo scrittore francese Emmanuel Carrère ha vinto il premio internazionale 2023 del Premio letterario Costa Smeralda, promosso da Consorzio Costa Smeralda, presieduto da Renzo Persico con la direzione artistica di Stefano Salis. Due le categorie premiate, Narrativa e Saggistica (con tre finalisti e un vincitore assoluto), selezionate da una giuria di indiscutibile qualità composta da Lina Bolzoni, Marcello Fois, Elena Loewenthal e Chiara Valerio, guidati da Stefano Salis.
Dopo la vittoria del Nobel Orhan Pamuk dello scorso anno ora tocca a Carrère. Il grande scrittore francese, apprezzato anche per la sua opera di sceneggiatore e regista, autore di grandi libri come “Limonov” (2011) e “L’Avversario” (2013) e pubblicato in Italia da Adelphi – con cui è in uscita il 14 marzo l’atteso “V13”, il libro che raccoglie il suo racconto giudiziario relativo alla strage del Bataclan del 2015 – sarà a Porto Cervo per la cerimonia finale, che si terrà il 6 maggio.

“Parole senza rete”, monologo di e con Michele Santoro a Roma

“Parole senza rete”, monologo di e con Michele Santoro a RomaRoma, 10 mar. (askanews) – Riparte il 16 marzo con “Parole senza rete”, monologo di e con Michele Santoro la rassegna TBQLetteraturaDuemila, progetto del Teatro Biblioteca Quarticciolo in collaborazione con Biblioteche di Roma a cura dalla giornalista Francesca De Sanctis. Tornano nel Teatro Biblioteca Quarticciolo di Roma (Via Ostuni, 8) scrittori, storie, parole e riflessioni sui nostri giorni. Il primo è il giornalista e conduttore Michele Santoro, che farà un’incursione nella nostra società parlando di guerra, capitalismo, disuguaglianze.
“L’impianto della rassegna resta lo stesso – ha spiegato la curatrice De Santis – un appuntamento al mese con scrittori giovani o meno giovani che raccontano, attraverso un romanzo o un saggio, il mondo in cui viviamo. Ma l’evento di apertura, che avrà Michele Santoro come protagonista, sarà diverso da tutti gli altri. Non sarà un talk con l’autore partendo dal libro, ma faremo il percorso inverso. L’idea, infatti, nasce dalla lettura del pamphlet di Santoro ‘Non nel mio nome’ (Marsilio), in cui il giornalista espone il suo punto di vista sulla guerra russo-ucraina, per allargarsi ad una riflessione più ampia sugli scenari politici attuali e sul futuro e che prende la forma di un monologo contro il pensiero unico”.
L’appuntamento verrà trasmesso in streaming sulla pagina Facebook di Servizio Pubblico, da pochissimo diventato anche un’Applicazione che punta a creare una community indipendente, e su quella del Teatro Biblioteca Quarticciolo.
Prossimo appuntamento il 21 aprile alle 19 presso la Biblioteca Quarticciolo (via Castellaneta, 10) con Cristina Comencini, autrice del libro “Flashback” (Feltrinelli).
Ingresso libero con prenotazione obbligatoria tramite Eventbrite https://www.eventbrite.it/e/biglietti-michele-santoro-in-parole-senza-rete-569893696387

A Roma la mostra ‘Armando Trovajoli: Una leggenda in musica’

A Roma la mostra ‘Armando Trovajoli: Una leggenda in musica’Roma, 10 mar. (askanews) – Lo straordinario viaggio nel mondo di Armando Trovajoli arriva nella Capitale, nel decennale della sua scomparsa, con la grande mostra “Armando Trovajoli. Una leggenda in musica” dedicata al grande pianista, compositore e direttore d’orchestra, in programma dall’11 marzo al 14 maggio 2023 al Museo di Roma in Trastevere. Musicista eclettico e dalla versatilità ineguagliabile, ha raccontato in musica quasi ottant’anni di vita e di costume, le sue melodie sono state la colonna sonora della generazione del dopoguerra, regalando sogni e segnando una pagina fondamentale della cultura italiana.
Autore di brani indimenticabili, le sue partiture, dal linguaggio immediato ed universale, permeano la storia, pietre miliari che hanno contribuito alla rinascita della commedia musicale italiana, reinventandone il suono.
Fu accademico di Santa Cecilia e Cavaliere di Gran Croce dell’ordine al merito della Repubblica italiana, appassionato di pianoforte e jazz, è passato dalla commedia musicale al cinema, alla radio, alla tv. Tappa fondamentale della sua lunga e prestigiosa carriera fu la direzione per conto della RAI, agli inizi degli anni ’50, della prima orchestra stabile di musica leggera. Con il suo stile pianistico armonioso ed elegante, venne riconosciuto come una delle personalità più rilevanti della musica internazionale, tanto da rappresentare l’Italia nel 1949 al Festival Internazionale del Jazz, a Parigi, esibendosi nella celebre Salle Pleyel. In quel periodo, e successivamente, suonò con i più prestigiosi jazzisti del mondo Duke Ellington, Miles Davis, Chet Baker, Stéphane Grappelli, Django Reinhardt.
Ha scritto commedie memorabili, una su tutte “Rugantino”, opera di Garinei e Giovannini che ha debuttato al Teatro Sistina di Roma nel 1962 e ancora oggi si consacra come uno dei classici del teatro musicale italiano. Con una forte connotazione di romanità, tutti desiderano recitare in questa storia – che trasporta nella Roma papalina ottocentesca – e fra tradizione e modernità ancora fa riflettere e incanta per ambientazione, costumi e musica. Autore di uno dei brani più belli dedicati alla città eterna, diventato un vero inno dell’Urbe: l’immortale “Roma nun fa la stupida stasera”. Ottenne poi altrettanti successi con “Ciao Rudy” e “Aggiungi un posto a tavola”, sempre degli stessi autori.
Il suo rapporto con il cinema fu ricco di collaborazioni e la sua produzione cinematografica ha pochi eguali nel panorama italiano. Ha infatti firmato più di 300 colonne sonore e collaborato con i più grandi registi del nostro cinema: Vittorio De Sica, Mario Monicelli, Luigi Magni, Dino Risi, Antonio Pietrangeli, Marco Vicario, Alberto Lattuada ed Ettore Scola, del quale ha musicato praticamente l’intera filmografia.
É stato autore di colonne sonore di film straordinari, tra cui Riso amaro, La Ciociara, Ieri, oggi domani, Una giornata particolare, catturandone l’essenza. Ha raggiunto riconoscimenti internazionali, con “Che m’è mparato a ffà”, lanciata e incisa in disco da Sofia Loren.
Una carriera costellata da premi tra cui Nastri d’Argento e David di Donatello. Un vero artista e un grande autore che, giocando con le parole, spiegava così la sua filosofia nel rapporto con la musica per il cinema: “Ci sono due tipi di sottofondi, quello fatto al computer che è di uno squallore insopportabile e c’è il commento musicale fatto ad arte, che richiede perizia ma che, soprattutto, deve saper trovare l’equilibrio tra importanza della sonorità della musica e della parola”. Dice Trovajoli: “È valido anche il silenzio, ma dove ci dev’essere una sottolineatura, una sensazione, un pathos…. un qualcosa che faccia vibrare lo spettatore bisogna farlo con l’orchestra”.
Cantore di Roma, protagonista di una storia d’amore infinita con la sua città durata tutta la vita, eterna e perenne senza enfasi, romanticamente sconfinata. Ha reso onore a Roma con la sua arte e sostenuto, nel corso della sua carriera, numerose iniziative per la città. Il 30 maggio 2013, tre mesi dopo la sua scomparsa avvenuta il 1° marzo 2013, Roma Capitale gli ha reso omaggio intitolandogli il Ponte della Musica Armando Trovajoli.
Nella mostra – promossa e prodotta da Roma Capitale, è organizzata e realizzata da C.O.R. Creare Organizzare Realizzare – sarà possibile ripercorrere, attraverso una ricca collezione di documenti, foto, video, musiche, oggetti personali, come i suoi inconfondibili occhiali, l’itinerario di una vita e una carriera eccezionale che tocca la memoria collettiva.
In mostra anche il copione e la partitura cui stava lavorando nei suoi ultimi giorni: sognava di fare una versione teatrale del film Tosca. Non è stata un’impresa facile raccontare la sua grande avventura in un’esposizione: l’idea nasce da Mariapaola Trovajoli per recuperare uno spazio dove stimolare l’interesse del pubblico e rivivere ricordi ed emozioni, con la musica e oltre. Dietro una lunga ricerca di materiali, esposti per la prima volta, si documenta l’immenso patrimonio artistico e la vita di un uomo prodigioso.
Nove le sezioni in cui è suddivisa l’esposizione: Gli inizi, Il Jazz, Il Pianoforte, La Radio, Il Cinema, Le Commedie musicali, La Televisione, Le Passioni, Il Maestro e Roma.
La mostra sarà arricchita anche da un catalogo edito per i tipi di Gangemi Editore che contiene storia, immagini e anche un lungo elenco di straordinarie testimonianze, da Sophia Loren, Pippo Baudo, Renato Zero, Sabrina Ferilli, Valerio Mastandrea e tanti ancora.

Mostre, ultimo weekend per “Ucraina, storie di resistenza” a Milano

Mostre, ultimo weekend per “Ucraina, storie di resistenza” a MilanoMilano, 10 mar. (askanews) – Ultimi giorni questo week end per visitare a Milano una mostra densa di significato sulla barbara invasione russa dell’Ucraina. A Palazzo Moriggia – Museo del Risorgimento (via Borgonuovo 23) rimane aperta sino a domenica, compresa, “Ucraina, storie di resistenza” con gli scatti di Arianna Arcara e Mikhail Palinchak. L’ingresso è gratuito.
Ogni anno, circa 4500 giovani leader sono selezionati dalle Ambasciate degli Stati Uniti di tutto il mondo per partecipare all’International Visitor Leadership Program (IVLP), uno dei programmi di scambio professionale più prestigiosi del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti. Nel 2021, i fotografi Arianna Arcara dall’Italia, e Mykhaylo Palinchak dall’Ucraina sono stati selezionati nei rispettivi paesi per partecipare al programma: “A Global Moment in Time”, un IVLP speciale riservato a fotografi e fotoreporter che puntava ad esaminare le conseguenze sociali provocate dal COVID-19 nel mondo intero.
Alcuni mesi dopo la loro nomina al programma, Arcara e Palinchak si sono ritrovati a documentare il conflitto in Ucraina, al di fuori del contesto dell’IVLP. Nel loro ruolo ufficiale di fotoreporters, si sono entrambi impegnati a mostrare il devastante impatto della brutale aggressione russa contro l’Ucraina.
Quando la Missione diplomatica degli Stati Uniti in Italia ha scoperto che i due partecipanti al programma di scambio avevano entrambi documentato la guerra separatamente, è nata l’idea di affiancare i loro lavori e di realizzare questa mostra. La prima è stata inaugurata a Roma nell’ottobre 2022. Poi, con la collaborazione del Comune di Milano, la mostra è stata ospitata a Palazzo Moriggia dal 9 febbraio 2023, e chiude domenica 12 marzo.
Con il primo anniversario della barbara invasione russa dell’Ucraina, il lavoro di Arcara e Palinchak, come quello di tutti coloro che testimoniano la guerra e i conflitti, è di cruciale importanza, a fronte delle deliberate campagne di disinformazione portate avanti da Mosca, volte a diffondere dubbi sul diritto dell’Ucraina di essere un paese libero e indipendente.
Queste immagini documentano gli effetti degli attacchi efferati da parte della Russia contro la popolazione ucraina. Il racconto attraverso le immagini crea un senso di immediatezza. Le foto documentano la situazione reale e così facendo la storia diventa essa stessa una voce in difesa della verità e della libertà di stampa, entrambi elementi imprescindibili di una sana democrazia.
Le immagini di Arcara e Palinchak ci mostrano in modo diretto il dolore e la devastazione in Ucraina: palazzi distrutti, vite spezzate. Vediamo volti di uomini, donne e bambini ucraini pieni di dolore ma anche di determinazione, che ci rendono partecipi della sofferenza che sono costretti a sopportare, ma anche della loro capacità di non arrendersi. Possiamo sentire il rumore dei passi delle persone che sono costrette ad abbandonare le loro case, le loro vite e i loro cari, così come i loro sogni, desideri, ambizioni. Queste foto mostrano chiaramente che il popolo ucraino è fiero e coraggioso, e determinato a lottare per il proprio Paese, la propria democrazia e per i valori che custodisce.
L’esposizione ha l’obiettivo di approfondire la conoscenza di ciò che sta accadendo in Ucraina, incoraggiare la riflessione e la discussione sulle cause e le conseguenze del conflitto, e ricordarci l’importanza fondamentale della solidarietà e del sostegno della comunità internazionale nei confronti del popolo ucraino che senza esitazione si difende e reagisce alla brutalità inumana dell’invasione su vasta scala della Russia.
ARIANNA ARCARA è nata a Monza nel 1984. Dopo gli studi in fotografia, ha co-fondato il collettivo fotografico Cesura e la casa editrice Cesura Publish, concentrata sulla fotografia documentaria e i suoi diversi approcci. La pratica artistica di Arianna Arcara indaga il significato e la forma sempre mutevole dei “confini”, naturali, urbani o culturali. L’obbiettivo comune a molti dei suoi progetti a lungo termine consiste quindi nel muoversi lungo uno di questi confini attraverso lo sviluppo di processi collaborativi. Arcara si interroga su come – e se – la sua fotografia possa avere un impatto sulle persone e sulle storie che segue, riflettendo e cercando costantemente nuovi modi per coinvolgere ed emancipare i suoi soggetti. Le sue opere sono state in mostra alla Triennale/Milano, Le Bal Space/Parigi, MoCP/Chicago, Kulturhuset/Stockolm, Deichtorhallen/Amburgo, Noble Peace Center/Oslo.
MIKHAIL PALINCHAK è uno street e documentary photographer ucraino che vive e lavora a Kyiv, Ucraina. Nato nel Gennaio del 1985 a Uzhgorod, Ucraina, in una famiglia di fotografi, ha iniziato a dedicarsi alla fotografia nel 2008. Dal 2012 è membro della Ukrainian Photographic Alternative (UPHA) e dal 2014 della Ukrainian Association of Professional Photographers (UAPF). Tra il 2014 e il 2019 è stato il fotografo ufficiale del Presidente dell’Ucraina. È fondatore del magazine Untitled e co-fondatore del gruppo Ukrainian Street Photography. È anche autore del photo book “Anamnesis” (2020) e del libro d’arte “Maidan Faces” (2020). È un alumnus del programma di scambio U.S. State Department IVLP – “A Global Moment in Time: Photojournalists Document Challenges and Opportunities in the COVID Era”.