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”I miei santi”, esce libro sui santi preferiti da Papa Benedetto XVI

”I miei santi”, esce libro sui santi preferiti da Papa Benedetto XVIRoma, 25 ott. (askanews) – TS Edizioni pubblica, anche in formato e-book, I miei santi. In compagnia dei giganti della fede di papa Benedetto XVI (Joseph Ratzinger), a cura di Paola Carelli.

Nell’introduzione leggiamo: “Che cosa vuol dire essere santi? Chi è chiamato ad essere santo? Spesso si è portati ancora a pensare che la santità sia una meta riservata pochi eletti… La santità, la pienezza della vita cristiana non consiste nel compiere imprese straordinarie, ma nell’unirsi a Cristo, nel vivere i suoi misteri, nel fare nostri i suoi atteggiamenti, i suoi pensieri, i suoi comportamenti. La misura della santità è data dalla statura che Cristo raggiunge in noi, da quanto, con la forza dello Spirito Santo, modelliamo tutta la nostra vita sulla sua”. Con queste semplici constatazioni, espresse in un’udienza generale il 13 aprile 2011, Benedetto XVI ha per sempre demolito il mito di una santità martire, eroica e irraggiungibile, riportandola alla semplice quotidianità delle Beatitudini evangeliche.

Riprende l’introduzione: “Ma rimane la questione: come possiamo percorrere la strada della santità, rispondere a questa chiamata? Posso farlo con le mie forze? La risposta è chiara: una vita santa non è frutto principalmente del nostro sforzo, delle nostre azioni, perché è Dio, il tre volte Santo (cfr Isaia 6,3), che ci rende santi, è l’azione dello Spirito Santo che ci anima dal di dentro, è la vita stessa di Cristo Risorto che ci è comunicata e che ci trasforma”. Appassionato delle vite dei santi, Joseph Ratzinger dedicò molta della sua predicazione a raccontare le vicende umane e spirituali di uomini e donne che misero al centro l’abbandono all’amore di Dio e alla sua Provvidenza. Dai compagni di Gesù a santi dell’epoca moderna, passando per sant’Agostino, così centrale nel pensiero del papa teologo, nel volume sono raccolti i ritratti più indimenticabili di apostoli, martiri, padri della Chiesa, eremiti, fondatori di ordini religiosi, pellegrini… Santi di ieri e di oggi, raccontati dal papa che fece della santità il cardine del suo magistero. “Che cosa è essenziale? – si domanda Joseph Ratzinger -. Essenziale è non lasciare mai una domenica senza un incontro con il Cristo Risorto nell’Eucaristia; questo non è un peso aggiunto, ma è luce per tutta la settimana. Non cominciare e non finire mai un giorno senza almeno un breve contatto con Dio. E, nella strada della nostra vita, seguire gli “indicatori stradali” che Dio ci ha comunicato nel Decalogo letto con Cristo, che è semplicemente l’esplicitazione di che cosa sia carità in determinate situazioni. Mi sembra che questa sia la vera semplicità e grandezza della vita di santità: l’incontro col Risorto la domenica; il contatto con Dio all’inizio e alla fine del giorno; seguire, nelle decisioni, gli “indicatori stradali” che Dio ci ha comunicato, che sono solo forme di carità. Perciò il vero discepolo di Cristo si caratterizza per la carità verso Dio e verso il prossimo (Lumen gentium, 42). Questa è la vera semplicità, grandezza e profondità della vita cristiana, dell’essere santi”.

Un viaggio nella storia della cristianità attraverso le grandi figure che hanno segnato in profondità la vita della Chiesa e dei credenti.

Presentato restauro del Ninfeo della Pioggia sul Palatino

Presentato restauro del Ninfeo della Pioggia sul PalatinoRoma, 25 ott. (askanews) – Il Ninfeo della Pioggia negli Horti Farnesiani sul Palatino è una delle testimonianze più significative della cultura romana di età tardo rinascimentale e barocca. Collocato nel cuore di quelli che furono tra i giardini aristocratici più celebri d’Europa, il Ninfeo, progettato nelle forme attuali da Girolamo Rainaldi, era uno spazio che, ispirandosi a esempi dell’antica Roma e del primo Rinascimento, veniva utilizzato dai Farnese, soprattutto nella stagione calda, come spazio per la festa e il diletto.

Raccolti discretamente in una grande stanza semi sotterranea decorata con affreschi e sculture antiche, gli ospiti del Ninfeo potevano godere della penombra rinfrescante e del melodioso risuonare della fontana della Pioggia, congegnata in modo da riprodurre lo stillare naturale dell’acqua dal cielo. Chiuso al pubblico da molti decenni per motivi conservativi, il Ninfeo della Pioggia è stato oggetto di un importante progetto di recupero e valorizzazione da parte del Parco archeologico del Colosseo, avviato nel 2020 e conclusosi nel 2023.

Come sottolineato da Alfonsina Russo, direttore del Parco archeologico del Colosseo “Il progetto di restauro ha comportato la risoluzione del complicato problema di infiltrazioni di acqua che interessava le murature del Ninfeo, il consolidamento e il restauro di tutta la struttura. Un lavoro lungo e difficile, per il quale sono stati coinvolte diverse professionalità e che solo grazie alla sinergia di tutti è stato possibile portare a termine”. Nell’ambito del progetto, un particolare impegno è stato dedicato al recupero filologico della Fontana della Pioggia e di tutte le superfici interne decorate ad affresco e stucco, impegno che ha portato a importanti risultati scientifici.

Come racconta Roberta Alteri, responsabile del progetto, “La Fontana della Pioggia è stata restituita al suo aspetto originale, con il suo gioco idraulico di sette vaschette metalliche di diverse misure e le sue decorazioni a finte stalattiti. Il restauro degli affreschi ha consentito il recupero integrale dei testi pittorici ancora conservati, che nuove ricerche di archivio attribuiscono alla mano del Modanino, interessante figura del Barocco ancora poco nota agli studi”. Il Direttore Alfonsina Russo aggiunge “La rilettura integrale degli affreschi permette oggi di comprendere bene quali fosse la funzione originale del Ninfeo e i suoi usi: uno spazio concepito illusoriamente come una pergola in un giardino, animata da musica e canti, poesia e colte conversazioni all’ombra degli antichi e della natura simulata grazie agli artifici dell’architettura.”

Il progetto di restauro è stato preceduto e accompagnato da studi e ricerche, che hanno avuto l’obiettivo di supportare in modo filologico gli interventi conservativi e di ricostruire il più generale contesto storico-culturale del Ninfeo della Pioggia, coi suoi valori culturali materiali e immateriali. I risultati delle ricerche vengono comunicati al pubblico con differenti modalità e tempi. E’ ancora il Direttore Alfonsina Russo a raccontare la volontà di far conoscere a tutti i risultati dei restauri e questo monumento “dimenticato” del barocco romano. “Il Parco archeologico del Colosseo da sempre è attento ai valori della comunicazione, della partecipazione e dell’inclusione. Tutelare per noi significa sempre conoscere e condividere con cittadini, visitatori e studiosi. Restituiamo oggi al pubblico un altro pezzo di storia del Palatino e della città”. “In concomitanza con la riapertura del Ninfeo della Pioggia”, aggiunge Roberta Alteri “il Parco presenta al pubblico “Festa Barocca”, un’originale art-based experience che rievoca l’effimero della vita di corte dell’epoca, attraverso la sinergia delle arti: musica, parole, immagini, suoni. Una produzione originale del Parco, che sperimenta così nuove forme di valorizzazione per patrimonio”. A dicembre 2023 (13-15 dicembre), infine, a consuntivo di questo progetto il Parco organizza un convegno internazionale dedicato ai Ninfei antichi e moderni a Roma e nel Lazio, che vede coinvolti studiosi italiani e stranieri e molte nuove ricerche, e una mostra (Splendori farnesiani, 12 dicembre – 7 aprile) che racconterà al grande pubblico la storia degli Horti Farnesiani dalla particolare prospettiva della cultura immateriale, ricostruendo con opere d’arte e apparatimultimediali le atmosfere della festa, del banchetto e della cultura botanica e zoologica del Seicento.

Libri, esce “Profumo di buono” di Natalia Cattelani

Libri, esce “Profumo di buono” di Natalia CattelaniRoma, 24 ott. (askanews) – Torte e crostate adatte a ogni occasione, perfette per fare colazione al mattino, per essere servite come dessert a una cena tra amici o per festeggiare una ricorrenza importante. Natalia Cattelani torna in libreria con i suoi dolci di casa, alla portata di tutti, creazioni originalissime e di grande effetto una volta in tavola. Ciambelle e ciambelloni, i dolci con le mele e quelli lievitati semplici, quelli al cucchiaio e le crostate, i dolci visti sul web e quelli della festa: oltre ottanta ricette semplici da realizzare per la gioia del nostro palato.

“Profumo di buono” di Natalia Cattelani, edito da Rai Libri, è in vendita nelle librerie e negli store digitali dal 24 ottobre 2023. Natalia Cattelani è nata a Sassuolo, vive a Roma con il marito Roberto, medico cardiologo nutrizionista, e le loro quattro figlie. Ha partecipato a undici edizioni della “Prova del cuoco” e ora è da quattro anni presenza fissa nella nuova trasmissione di Antonella Clerici, “È sempre mezzogiorno”, dove propone settimanalmente i suoi dolci di casa. Natalia è un punto di riferimento online per gli appassionati di cucina con il suo blog www.tempodicottura.it: la sua numerosissima community la segue e interagisce giornalmente con lei anche su Instagram, Facebook e YouTube. Con Rai Libri ha già pubblicato: I dolci di casa, Le torte salate di casa e Dolci per mille occasioni.

Toolkit for museum: programma formativo per professionisti museali

Toolkit for museum: programma formativo per professionisti musealiRoma, 24 ott. (askanews) – I musei come luoghi di formazione e comunità, laboratori di idee e spazi per la crescita e la condivisione di competenze. Questa l’idea al centro di “Toolkit for museum”, il percorso gratuito di formazione continua che la Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali dedica, da ottobre a dicembre 2023, a 60 professionisti tra curatori, registrar, educatori e comunicatori museali. Una modalità di formazione innovativa, costruita con i musei e dentro i musei, che diventano co-protagonisti della formazione in ambito museale e preziosi partner nell’affrontare e trovare soluzioni alle sfide quotidiane del lavoro delle figure professionali del settore.

“Toolkit for museum”, giunto alla seconda edizione, è sviluppato dalla Fondazione in collaborazione con ICOM – International Council of Museums Italia e con cinque tra le più importanti istituzioni museali italiane: il Settore Musei Civici Bologna | MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, la Fondazione Musei Civici di Venezia, i Musei Civici di Reggio Emilia, il Parco archeologico del Colosseo a Roma e le Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo a Napoli. “La seconda edizione di Toolkit for museum – dichiara Vincenzo Trione, Presidente della Fondazione – rinnova l’impegno della Fondazione sui temi della innovazione e della connessione. Per il secondo anno consecutivo abbiamo costruito una rete tra istituzioni museali d’eccellenza del Paese – la nostra preziosa rete di partner – che hanno accettato con entusiasmo di lavorare insieme con noi, contribuendo attivamente alle nostre azioni formative. Toolkit for museum si conferma un percorso innovativo dedicato ai professionisti del patrimonio, in un settore – quello museale – che, tra rivoluzione digitale e istanze di una sempre maggiore accessibilità e partecipazione, sta andando incontro a profonde e radicali trasformazioni”.

Le cinque istituzioni museali partner sono state coinvolte dalla Fondazione in ragione delle competenze specifiche sui temi del corso e sono chiamate a svolgere un ruolo fondamentale nei percorsi formativi dedicati alle singole funzioni museali: con le Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo prende avvio, a Napoli, il percorso di formazione in presenza, con una masterclass di due giorni dedicata alla nuova definizione di museo di ICOM e alla mappatura delle professioni museali; il MAMbo condividerà con i curatori la propria esperienza sul management dei progetti; sulle opportunità di finanziamento; sui progetti editoriali come estensioni dello spazio espositivo; sulla relazione tra museo e spazio pubblico; con i Musei Civici di Venezia i registrar affronteranno i temi della riflessione museologica dedicata ai depositi; dei supporti digitali per la conservazione e delle tecnologie per il monitoraggio e lo studio delle opere; dei depositi fuori sede; dei profili legali per la gestione e il prestito delle opere d’arte; a Roma il Parco Archeologico del Colosseo coinvolgerà i comunicatori in un percorso che tocca le strategie di racconto delle attività museali; la comunicazione onsite; le relazioni con la stampa e gli snodi del digitale in un museo (dall’uso del chatbot alle criticità legate alla presenza sulle piattaforme social); i responsabili dei servizi educativi si incontreranno ai Musei Civici di Reggio Emilia per una formazione sulle strategie di costruzione di una comunità; sugli strumenti dell’azione valutativa; sui nuovi paradigmi per la mediazione culturale tra inclusione, partecipazione e tecnologia. “Toolkit for museum” è una sfida che ci appassiona – afferma il Direttore della Fondazione Alessandra Vittorini – Mette al centro dell’esperienza formativa una riflessione collettiva su ruoli e funzioni nelle professioni museali, con la costruzione di una vera comunità di pratica diffusa, che muove dal riconoscimento dell’importanza della formazione continua per accompagnare i processi di innovazione. Lavora su figure professionali – curatore, registrar, educatore, comunicatore – connesse e in reciproco ascolto, coltivando l’interazione, la trasversalità, la visione d’insieme, integrando riflessione teorica e attività pratiche, formazione a distanza e percorsi in presenza. In un cammino condiviso con i musei partner, che diventano quindi compagni di strada, luoghi di lavoro e di formazione, di ricerca e confronto”.

Il percorso di “Toolkit for museum”, dall’approccio fortemente laboratoriale, prevede appuntamenti comuni a tutti i partecipanti, in forma di masterclass online e in presenza, focalizzati su tematiche trasversali. Tra gli argomenti in programma: il ruolo dei musei per lo sviluppo sostenibile; l’impatto della digitalizzazione sulla museologia contemporanea. “Il museo può e deve essere portatore sano di competenze e formazione professionale” afferma Martina De Luca, Responsabile Area Formazione della Fondazione. “La seconda edizione di “Toolkit for museum” ha raccolto 643 candidature, a conferma che il percorso risponde a un’esigenza dei professionisti del settore: quella di avere occasioni di confronto e di creazione di comunità di pratica”.

La Fondazione ha ideato e realizzato il progetto avvalendosi della collaborazione di un Advisory Board composto da professionisti del settore di altissimo profilo: Martina Bagnoli, Direttrice Gallerie Estensi, Lorenzo Balbi, Direttore Settore Musei Civici Bologna | MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna e Presidente AMACI, Laura Barreca, Direttrice Museo Civico di Castelbuono (Palermo) e Direttrice scientifica del mudaC | museo delle arti Carrara, Gabriella Belli, già Direttrice Fondazione Musei Civici di Venezia, Francesco Casetti, Sterling Professor of Humanities Film and Media Studies presso la Yale University, Christian Greco, Direttore Museo Egizio di Torino, Adele Maresca Compagna, Vicepresidente ICOM International Council of Museums Italia, Nicolette Mandarano, Digital Media Curator Gallerie Nazionali di Arte Antica e Mariella Utili, già Dirigente storica dell’arte del Ministero della cultura.

Triennale Milano, la pittura italiana contemporanea in 120 esempi

Triennale Milano, la pittura italiana contemporanea in 120 esempiMilano, 24 ott. (askanews) – Centoventi artisti, nati tra il 1960 e il 2000, che continuano a usare il medium della pittura, e che rinnovano una storia artistica che spesso è stata data per finita, e che invece continua a rinnovarsi, continua a trovare nuove strade e nuovi spunti. Questo prova a raccontare la mostra organizzata da Triennale Milano e affidata a Damiano Gullì, curatore per l’arte contemporanea e il public program dell’istituzione, che per ogni artista ha scelto una sola opera “esemplare”.

“Pittura italiana oggi – ha detto ad askanews – nasce da un percorso di ricerche, di studio visit, di incontri umani e professionali e da questi incontri emerge effettivamente come questo grande dibattito sulla vitalità o meno della pittura sia in realtà qualcosa che può anche semplicemente lasciare il passo o una constatazione: La pittura è. La pittura è un linguaggio che ci accompagna da millenni, gli artisti qui esposti documentano una consapevolezza di guardare a questo portato storico, ma hanno anche la capacità di guardare al passato ma proiettandosi verso il futuro”. La mostra è vasta, illuminata in modo molto interessante, e offre una prospettiva sui diversi modi di fare pittura oggi in Italia, con molte citazioni, ma anche la sensazione evidente che siano tante le lezioni storiche che sono state recepite e poi rielaborate, a volte con il gusto della citazione a volte semplicemente come acquisizione più profonda. E anche i temi sono molteplici come gli artisti.

“Tante tematiche che parlano fondamentalmente di noi, parlano delle nostre paure, delle nostre fragilità – ha aggiunto il curatore – parlano del corpo, parlano, nel caso dell’astrazione, di materia, segno, durata, tempo, stratificazioni, sedimentazioni. Ma parlano anche di come le categorie vengano felicemente e gioiosamente scardinate”. Ci sono, ovviamente, diversi nomi noti e importanti, ma a essere più evidente, anche nella tipologia dell’allestimento della mostra, curato dallo Studio Italo Rota, è la volontà di offrire un ritratto collettivo, in cui tutti sono presenti e nessuno domina. Da qui anche una lieve sensazione di dispersione o sovraffollamento che però si ricompone nel percorso attraverso la mostra, pensata anche per dialogare con lo spazio e la storia della Triennale.

“Si vede – ha concluso Damiano Gullì – come la pittura, riprendendo e ricollegandosi proprio una storia di Triennale, si faccia anche spazio, architettura, qualcosa da attraversare e da vivere”. “Pittura italiana oggi” resta aperta al pubblico a Milano fino all’11 febbraio 2024.

Libri, esce “Errorario” di Massimo Roscia

Libri, esce “Errorario” di Massimo RosciaRoma, 23 ott. (askanews) – Bella e misteriosa, capace di farci emozionare e sorridere. Di migliorare (e talvolta anche complicare) la nostra vita. La lingua italiana è uno scrigno prezioso ma anche un labirinto pieno di tranelli in cui è facile perdersi. Tra curiosità, aneddoti e motti di spirito, Massimo Roscia va alla ricerca del significato autentico di alcuni vocaboli, della loro etimologia, delle origini, della storia, del valore stilistico e dell’uso corretto.

“Errorario” passa in rassegna, in maniera leggera e originale, i più frequenti errori grammaticali, ortografici, lessicali e sintattici, i malapropismi, i tormentoni linguistici, i dubbi: Si scrive valige o valigie? Presempio o per esempio? Composto da o composto di? Il libro consente di fugare ogni dubbio, perché parlare e scrivere bene aiuta a ragionare e comprendere meglio la realtà, a comunicare in maniera più chiara ed efficace, a trasmettere genuinamente i propri sentimenti. “Errorario” di Massimo Roscia, edito da Rai Libri, è in vendita nelle librerie e negli store digitali dal 24 ottobre 2023 (Euro: 19,00).

Massimo Roscia (Roma, 1970). Scrittore, reporter di viaggio, critico enogastronomico, storico collaboratore del Gambero Rosso, già condirettore editoriale del periodico Il Turismo Culturale, docente di comunicazione, tecniche di scrittura, editing e marketing territoriale, attore, conduttore, autore di romanzi, saggi, guide e sceneggiature. Tra i suoi libri più noti si ricordano: La strage dei congiuntivi (Exòrma, 2014), Di grammatica non si muore (Sperling & Kupfer, 2016) e Peste e corna (Sperling & Kupfer 2018). Nel 2019 ha debuttato a teatro con il suo spettacolo Grazzie. L’ultimo romanzo, Il dannato caso del Signor Emme (Exòrma, 2020) è stato proposto per il premio Strega 2021. Dopo il successo dei suoi Compiti delle vacanze per amanti dei libri (Sonzogno, 2022), l’unico libro-gioco dedicato espressamente agli amanti della letteratura, è tornato in libreria con il volume Compiti delle vacanze per amanti dei libri 2 (Sonzogno, 2023). Attualmente sta tenendo corsi di scrittura per Feltrinelli Education e lavorando a un libro illustrato per bambini e a un nuovo romanzo grottesco.

Nicola Gardini vince il Premio Letterario “Il Libro della Vita”

Nicola Gardini vince il Premio Letterario “Il Libro della Vita”Roma, 23 ott. (askanews) – È stato assegnato a Nicola Gardini con il romanzo “Nicolas” (Garzanti) la prima edizione del Premio Letterario “Il Libro della Vita”. Seconda classificata Sara Gambazza con “Ci sono mani che odorano di buono” (Longanesi), terzo Matteo Bianchi con “La vita di chi resta” (Mondadori).

Nella difficoltà di un’epoca travagliata da evoluzioni e contraddizioni, un libro dall’alto valore interiore e spirituale diventa luogo significante e può fare da filo conduttore per dare senso all’esistenza e valore ad un’evoluzione positiva dell’umanità. Da questa consapevolezza è nata la prima edizione del Premio Letterario “Il Libro della Vita”, ideato dal Presidente De Leo Fund Onlus e Professore ordinario di Psichiatria Diego De Leo e dalla dott.ssa Vera Slepoj, che ha voluto premiare un romanzo o un saggio pubblicato per la prima volta in volume cartaceo nel periodo dal 1° gennaio 2021 al 30 luglio 2023. “Vogliamo dedicare un ringraziamento speciale oltre che ai premiati anche ai premi che abbiamo assegnato – ha commentato Vera Slepoj – al primo classificato è stata data un’opera unica dell’artista Giampaolo Babetto, oltre alla consegna di 2000 euro, mentre agli altri classificati sono stati assegnati i premi della gioielleria padovana Roberto Callegari, che hanno reso prezioso questo momento unico”.

A giudicare le opere letterarie sono state personalità ed eccellenze italiane legate al mondo della cultura, oltre agli ideatori, come Mons. Vincenzo Paglia (Presidente onorario), Marina Valensise (Presidente della Giuria), Alessandra Kustermann, Catena Fiorello, Maria Pia Garavaglia, Roberto Pazzi, Ferdinando Iezzi, Don Renzo Pegorato, Claudio Cutuli, Lorena Bianchetti, Vincenzo Pepe. La cerimonia è organizzata da De Leo Fund onlus, fondata nel 2007 per creare un luogo dove le persone con un’esperienza di lutto traumatico potessero trovare aiuto e condivisione. La De Leo Fund onlus non soltanto si occupa di fornire gratuitamente supporto psicologico ai survivors, ma ha raccolto e saputo superare e trasformare molte di queste esperienze traumatiche grazie all’attivazione di un laboratorio creativo dove, coltivando la bellezza della relazione, si è ri-progettata, con amore e speranza, la cura per la vita.

Scrittore Raspollini vince il Concorso letterario Universum Academy

Scrittore Raspollini vince il Concorso letterario Universum AcademyRoma, 23 ott. (askanews) – Una poesia dedicata alle donne che lottano e, in particolare, a quelle iraniane, dello scrittore fiorentino, Claudio Raspollini, ha vinto il Concorso letterario, sezione A, organizzato dall’Universum Academy, un’Organizzazione non governativa di ispirazione cristiana: “Si intitola “Le vostre, le nostre mani” ed è un inno alla libertà che spesso, troppo spesso viene negata.

“Sono ovviamente felice di questo riconoscimento anche perché mette in risalto una questione importante che dovrebbe essere al centro del dibattito internazionale”, commenta. Raspollini, che ha partecipato di recente, con la Di Carlo edizioni, alla Fiera del libro di Francoforte, la più importante kermesse del settore a livello internazionale, ha ricevuto dall’Universum Academy anche una menzione d’onore per la sezione B del Concorso con “Maddalena”: “Penso – conclude lo scrittore fiorentino – che fare cultura sia un dovere di tutti, anche di noi autori che, con passione e determinazione, ci impegniamo a diffondere le proprie emozioni. Premi come questo rendono il tutto stimolante e ci portano a raccogliere nuove sfide”.

Buchmesse, passaggio ufficiale di testimone tra Slovenia e Italia

Buchmesse, passaggio ufficiale di testimone tra Slovenia e ItaliaMilano, 22 ott. (askanews) – La Buchmesse di Francoforte, che si è chiusa oggi, ha visto la Slovenia come Paese ospite d’onore dell’edizione 2023. Ruolo che per il prossimo anno sarà attribuito all’Italia. Nel pomeriggio dell’ultimo giorno di fiera, la Slovenia, con il tradizionale passaggio di testimone, ha ufficialmente ceduto il ruolo al nostro Paese. Alla cerimonia erano presenti, tra gli altri, Katja Stergar, direttrice dell’Agenzia slovena del libro (JAK), e Mauro Mazza, commissario straordinario del governo italiano, nonché lo scrittore sloveno Dusan Jelincic e la scrittrice italiana Ilaria Tuti.

Con il passaggio del testimone, la letteratura e la cultura italiana tornano ora al centro dell’attenzione. Mauro Mazza ha detto a proposito del passaggio del ruolo di ospite d’onore dalla Slovenia all’Italia: “Tra i nostri due Paesi esiste una vicinanza geografica che diventa anche culturale, pur nella bellezza delle rispettive diversità. Quest’evento ci ha offerto l’occasione di celebrare il valore della prossimità nel nome della cultura”. Trentasei anni dopo la prima partecipazione del Paese come ospite d’onore, l’Italia presenterà la sua letteratura e cultura alla Fiera del Libro di Francoforte 2024 con il motto “Radici nel futuro”. Eventi, mostre e concerti sono previsti a Francoforte e in tutta la Germania.

Fotografia, Barbara Dall’Angelo tra i vincitori premio Highly Commended

Fotografia, Barbara Dall’Angelo tra i vincitori premio Highly CommendedRoma, 22 ott. (askanews) – La fotografa romana Barbara Dall’Angelo è tra le vincitrici del premio “Highly Commended” del “Wildlife Photographer of the Year”, prestigioso concorso di fotografie naturalistiche organizzato dal Natural History Museum di Londra. Selezionata tra 49.957 partecipanti provenienti da 95 paesi, è stata insignita del prestigioso titolo durante la cerimonia di premiazione che si è tenuta a South Kensington. La sua foto e tutte le altre vincitrici sono ora esposte e visibili sino al 30 giugno 2024 al Museo di Storia Naturale di Londra.

“Per me è davvero un grandissimo onore questo riconoscimento – spiega la fotografa Barbara Dall’Angelo – Sapere che la mia fotografia, insieme alle altre vincitrici, sia in mostra al Museo di Storia Naturale di Londra e che parlerà a milioni di persone, è una soddisfazione enorme. Sono anche molto contenta dal numero crescente di donne premiate al WPY: siamo ancora troppo poche, ma intravedo il cambiamento. È importante che lo sguardo femminile dia il suo contributo per la presa di coscienza su un tema così attuale”. UN LAVORO SEMPRE PIU’ “ROSA” – Numeri alla mano, guardando quelli ufficiali in possesso del concorso, la 59esima edizione del concorso fotografico ha contato quasi 50mila iscrizioni. Di queste, il 25% erano di donne – di cui il 31% di età inferiore ai 17 anni – con un +2% rispetto al 23% dell’anno scorso. L’edizione 2023, quindi, entra nella storia come quella con il maggior numero di donne a partecipare alla competizione.

LO SCATTO – La fotografia di Barbara Dall’Angelo è stata scattata nella zona del Parco Nazionale di Doñana in Andalusia e ritrae i campi allagati durante il ciclo di coltivazione del riso. L’area inondata è così grande che si forma un autentico mare a scacchiera. “Ero sul piccolo aereo Cessna di un amico per fotografare le paludi del fiume Guadalquivir – spiega la fotografa – Cercavo dei bei riflessi sulle risaie, ma non mi sarei mai aspettata questa illusione ottica: la risaia sembrava un muro d’acqua che si solleva dal terreno, ed è stato sorprendente riuscire a immortalarne l’effetto. La coltivazione ecologica del riso in Andalusia è la perfetta simbiosi tra agricoltura e sviluppo sostenibile. Un vero e proprio paradiso per l’avifauna, con circa 6 milioni di uccelli che visitano questa zona ogni anno. Tuttavia, oggi l’intero bacino di Doñana è minacciato, dall’estrazione, anche illegale, di acqua dalla falda acquifera sottostante. Ciò è aggravato dall’aumento della salinità del fiume Guadalquivir, da cui vengono irrigate le risaie, per via dei dragaggi e delle diminuzioni delle precipitazioni”.

La fotografia per Barbara Dall’Angelo non è solo un mestiere, ma il suo sguardo. Ha fatto del mondo delle immagini la sua vita: ha studiato Spettacolo all’università, si è diplomata in regia al CSC di Roma, ha fondato una società di distribuzione televisiva e, coi suoi scatti, collabora da 12 anni col National Geographic Italia. Ha pubblicato 2 libri fotografici e le sue immagini sono spesso esposte in mostre individuali e collettive in tutto il mondo.