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Da aprile arriva The Hollywood Reporter Roma

Da aprile arriva The Hollywood Reporter RomaRoma, 9 mar. (askanews) – The Hollywood Reporter (THR), uno dei principali brand mediatici nel mondo dell’intrattenimento, lancia la sua prima edizione europea in quasi cento anni di storia. Con il suo debutto italiano, The Hollywood Reporter Roma sarà una piattaforma multimediale con un sito web, una rivista cartacea e una rete di community che promuoveranno ed evidenzieranno le esperienze locali, gli eventi nazionali ed europei, tutti rivolti al mercato globale.
Brainstore Media, editore italiano e parte di Artmediamix guidato da Gian Marco Sandri, è leader nel settore della comunicazione digitale e globale, oltre che degli eventi trasmessi in diretta. “Avevamo la necessità di creare una partnership internazionale con un brand autorevole per presidiare uno spazio di mercato dell’editoria dell’entertainment che esiste e segue un trend esponenziale come quello dello sviluppo delle piattaforme di streaming” – ha dichiarato Gian Marco Sandri – Roma è la città del cinema, ha fatto la storia dello spettacolo, dal Colosseo a Cinecittà. La convergenza dei successi italiani nell’arte, nello sport, nella musica e nel cinema ha restituito all’Italia una centralità di cui questo ponte tra Roma e Hollywood vuole essere specchio e motore. Per l’industria dell’intrattenimento e non solo”.
Concita De Gregorio guiderà The Hollywood Reporter Roma, la cui uscita è prevista per aprile. Secondo De Gregorio, “The Hollywood Reporter Roma mira a promuovere la qualità e la creatività italiana in tutto il mondo, senza vincoli, intercettando i cambiamenti culturali e sociali. Il mezzo audiovisivo è diventato centrale nel processo di conoscenza e di educazione delle nuove generazioni, e continuerà ad esserlo. E’ quindi una grande gioia lavorare con uno staff editoriale di giovani e giovanissimi per dare spazio e voce a tutto ciò”.
Nekesa Moody, direttore editoriale di The Hollywood Reporter, supervisiona le operazioni editoriali del brand mediatico dell’intrattenimento negli Stati Uniti. “Ci sono progetti incredibilmente interessanti e innovativi che provengono dall’Italia”, ha affermato Moody. “Siamo entusiasti che De Gregorio sviluppi un’identità autentica, mostrando reportage di grande livello, fotografia e video che i nostri lettori americani hanno imparato ad amare e di cui hanno fiducia”
“The Hollywood Reporter è impegnato ad espandere la portata dei suoi contenuti di intrattenimento di prima classe a livello globale”, hanno affermato Victoria Gold ed Elisabeth Rabishaw, Vicepresidenti Esecutivi e Co-Publisher di The Hollywood Reporter. “Abbiamo annunciato un’espansione digitale in Giappone a gennaio e siamo entusiasti di espandere la nostra presenza in Europa, in Italia, questa primavera”.

Sabato su La7 torna “Belli dentro Belli fuori”

Sabato su La7 torna “Belli dentro Belli fuori”

Prodotto dalla Me Production di Elio Bonsignore.

Roma, 8 mar. (askanews) – Sabato 11 marzo alle ore 11.00 circa su La7 torna in onda “Belli dentro Belli fuori” il programma di salute e benessere condotto da Alessia Ventura e dalla prestigiosa firma del Corriere della Sera Margherita De Bac.
Tanti gli esponenti illustri della medicina che ogni sabato si accomoderanno nell’elegante salotto del benessere con vista sulla Capitale ad iniziare dalla professoressa Laura Di Rienzo – docente di nutrizione clinica dell’Università di Roma Tor Vergata -con la quale si affronterà un tema molto dibattuto in questi giorni: alla luce della decisione della Commissione Europea di appoggiare la scelta dell’Irlanda di equiparare l’alcol al fumo di sigaretta, le chiederemo se il vino fa bene oppure no.
A seguire si parlerà di sport e benessere: gli italiani sostengono i grandi campioni, seguono lo sport a livello agonistico ma sono tra i più sedentari al mondo…Insieme al Dott. Donato Vassalli medico della nazionale italiana di rugby e reumatologo si cercherà di dare una spiegazione a questo fenomeno e capiremo come vincere la pigrizia con consigli pratici. Interessante anche il focus sulla colazione per iniziare al meglio la giornata e sulle proprietà delle acqua minerali: ad esempio cos’è il residuo fisso?
Ad arricchire il programma la presenza della Professoressa Pucci Romano – dermatologa e Presidente Skineco – che ogni settimana ci insegnerà a conoscere la nostra pelle e a prendercene cura. In questa prima puntata la Professoressa tratterà il tema dell’ecodermocompatibilità.
Non mancherà uno spazio dedicato al fitness con l’ illustrazione di semplici workout pensati dal personal trainer Flavio Valabrega: in questa puntata si punterà sull’efficacia dell’esercizio aerobico. Belli dentro, Belli fuori è un programma ideato da Acqua Rocchetta, scritto da Veronica Moccia, per la regia di Jonathan Paladini. Il programma è prodotto dalla Me Production di Elio Bonsignore.

Alla scoperta della birra con i blind taste di Doppio Malto

Alla scoperta della birra con i blind taste di Doppio MaltoMilano, 8 mar. (askanews) – Scoprire sentori e aromi inconsueti nella birra e lasciarsi conquistare da sapori diversi e nuovi, è questo il senso delle blind taste experience di Doppio Malto. La sfida è assaporare e degustare al buio e in maniera divertente i vari gusti proposti da Doppio Malto: birre artigianali uniche di elevata qualità. Il blind taste è un servizio che Doppio Malto offre on demand al pubblico per speciali occasioni.
Doppio Malto si distingue dagli altri brand per essere stato in grado di trasformare la distribuzione di birra in un format di successo. Location accoglienti dove consumare una birra artigianale riconoscibile e vivere un’esperienza rilassante e coinvolgente. Un marchio che prende vita da un’idea di Giovanni Porcu, avvocato diventato imprenditore di successo per amore della birra.
Dal birrificio Doppio Malto di Erba (CO), Foodbrand Spa ha dato vita ad una delle principali esperienze italiane legate al mondo della birra artigianale. Doppio Malto è infatti una realtà che oggi conta 38 locali tra Italia ed estero. Lo sbarco oltre confine è arrivato nel settembre 2020, con l’apertura di un Doppio Malto nel nuovo centro commerciale Steel di Saint-Etienne (Francia), mentre il 13 agosto 2021 è stato inaugurato Doppio Malto Glasgow, in Scozia.
Recentemente, sono stati poi inaugurati un locale a Newcastle (UK) e uno a Parigi nel quartiere La Défense, e tanti altri stanno per essere inaugurati. Considerando tutto l’ecosistema, birrifici e locali, nel 2022 il giro d’affari ha superato i 60 milioni, contro i 25 del 2021. La Produzione di birra nel 2022 è stata di 2 milioni di litri divisi per 15 tipologie di birra prodotte.

Eclettica e radicale, Lee Lozano artista senza compromessi

Eclettica e radicale, Lee Lozano artista senza compromessiTorino, 8 mar. (askanews) – Un’artista capace di dare forma, in molti modi diversi, sia a una pittura potente e perfettamente storicizzabile, sia a una pratica artistica di dissenso, di radicale cambio di prospettiva, di scomparsa. La Pinacoteca Agnelli di Torino presenta la prima mostra italiana di Lee Lozano, protagonista della scena newyorchese negli anni Sessanta, poi ritiratasi dal mondo dell’arte fino a far perdere le proprie tracce. In coerenza con un’idea di “sciopero generale” nei confronti del Sistema, che riecheggia anche nel titolo dell’esposizione, “Strike”, all’insegna di un geniale e radicale eclettismo.
“È come se fossero sei artiste diverse – ha spiegato ad askanews la co-curatrice della mostra Lucrezia Calabrò Visconti – una per ogni sala. Le ha un approccio alla pittura assolutamente eclettico ed eterogeneo e soprattutto si oppone radicalmente a qualsiasi tipo di struttura predefinita, sia nell’ambito artistico sia poi nell’ambito della sua vita. Cosa che infatti la porterà poi, con l’opera che dà il titolo alla mostra, General Strike Piece, a decidere di abbandonare il mondo dell’arte”.
Il progetto dedicato Lee Lozano, che per molti versi anticipa le istanze più forti e profonde dell’arte concettuale nonché molte delle pratiche che oggi appartengono alla nostra arte contemporanea di ricerca, è anche parte di un percorso e di un modo di essere della Pinacoteca Agnelli. “La nostra idea – ha aggiunto la direttrice del museo e co-curatrice dell’esposizione, Sarah Cosulich – è quella di dare un’identità all’istituzione all’interno di una missione. E la nostra missione è partire dalla collezione storica di Giovanni e Marella Agnelli per arrivare alla contemporaneità, creando delle mostre che facciano da ponte per far vedere come la storia dell’arte è connessa. Quindi diamo la possibilità di entrare non solo nell’opera di artiste donne, per dare loro una certa priorità in questo momento per provare a riscrivere la storia dell’arte, che è una storia che è stata scritta da uomini”.
Giochi di parole, provocazioni, immagini sessuali, taccuini, istruzioni per le performance: pure in pochi anni di attività Lee Lozano esplora moltissime forme di espressione, senza fermarsi, senza cedere mai ad ammiccamenti o lusinghe. “Anche nei disegni o nei dipinti più espliciti – ha aggiunto Lucrezia Calabrò Visconti – è come se il disegno erotico o la pittura del nudo venisse utilizzata per raccontare qualcos’altro, per esempio una critica della società in cui stava vivendo”.
Una critica che, proprio per il sue essere animata sia da una forte carica grottesca, sia da un’oggettiva potenza del lavoro, per esempio nei grandi dipinti astratto-minimalisti, vere lezioni sull’arte di una certa epoca storica, assume quella forza radicale e non compromissoria che la mantiene valida e viva. Anche se Lee Lozano, con i suoi molti nomi e i suoi molti volti, ha scelto di scomparire dalla scena e di essere sepolta in una tomba senza nome sulla lapide.
La mostra torinese è aperta al pubblico fino al 23 luglio.

Libri, esce “Il non-manuale dell’operatore di Teatro Sociale”

Libri, esce “Il non-manuale dell’operatore di Teatro Sociale”Roma, 7 mar. (askanews) – L’amore per il teatro, innanzitutto. L’esperienza maturata in trent’anni di carriera, a lungo inserita in un percorso di ribalta nazionale, ma che ha sempre avuto come “mission” quella di attivare e sostenere iniziative a favore di gruppi e comunità vulnerabili, in contesti più o meno difficili. Il sostegno sociale attraverso questa forma d’arte, quindi, in un racconto appassionato e appassionante che Pascal La Delfa, tra i primissimi in Italia ad occuparsi dei più fragili, presidente dell’associazione “Oltre le Parole” onlus, sviluppa in un libro diverso dai soliti testi già dal suo titolo: “Il non-manuale dell’operatore di Teatro Sociale”. Prefazione del prof. Gilberto Scaramuzzo (Università Roma Tre), Seri editore, 222 pagine, 15 €, disponibile nelle librerie e nelle piattaforme web.
Un testo che racconta (da pratiche e non solo da teorie) delle possibilità che ha l’arte, e il teatro in particolare, di sciogliere nodi, costruire relazioni, cambiare punti di vista, mettersi o rimettersi in gioco. Dopo l’evento pandemico, ad esempio, si sono accentuate le situazioni di vulnerabilità e malessere, e il “non-manuale” raccoglie esperienze e suggerimenti applicabili anche a contesti difficili e sorprendenti, come quelli derivati dalla dissoluzione e difficoltà relazionali in vari contesti sociali.
In qualche modo l’opera di La Delfa ha anche la mission di restituire dignità e ricompensare idealmente le migliaia di persone che in Italia si occupano, spesso sottovoce, dei “penultimi” tramite l’arte e il teatro, cercando di raccontare e riscoprire bellezza laddove sembrerebbe la cosa meno importante e utile in situazioni di buio e miseria umana. Operatori e operatrici di Teatro Sociale e di comunità, in quanto operanti nella società, non in quanto addetti a occuparsi “semplicemente” di persone con disagio, penultimi invisibili. Professionisti senza una professione.
Il libro è pensato per essere letto non con un approccio accademico, ma tramite un racconto di trent’anni di sperimentazioni, intuizioni e definizioni nell’ambito di laboratori teatrali realizzati in diverse situazioni: handicap, scuole, centri di igiene mentale, stranieri, comunità di recupero per tossicodipendenti, aziende… Tutti luoghi dove il teatro è sempre stato un mezzo prima che un fine.
Una bibliografia vastissima sugli specifici argomenti, probabilmente la più ampia attualmente disponibile tra le pubblicazioni esistenti, completa il testo per chi voglia approfondire determinate tematiche anche con un approccio più formale o per ricerche, articoli e tesi di laurea.
“Raccontare trent’anni di lavoro sul campo non è stato facile, soprattutto evitando quanto più possibile di essere autoreferenziali bensì tirando fuori da queste esperienze quanto possa essere utile e interessante per chi si approccia col teatro in situazione di vulnerabilità – spiega La Delfa -. Non solo registi, educatori, insegnanti, ma anche studiosi e studenti, lettori curiosi e timidi esploratori di un mondo infinito e ricco come l’animo e le storie dell’umano”.
L’autore. Regista, formatore e autore, Pascal La Delfa ha studiato teatro seguendo gli insegnamenti del grande maestro e pedagogo Orazio Costa Giovangigli, incontrando artisti come Dario Fo e Marcel Marceau. Ha frequentato gli studi di Scienze Politiche, Scienze dell’educazione e della formazione in una società multiculturale, D.A.M.S., nonché come “art counselor” specializzato in linguaggi artistici e multimediali. È stato autore per la RAI, sceneggiatore di fumetti e cortometraggi. Si occupa di teatro nel sociale dagli anni Novanta. Nel 2007 l’E.t.i. (Ente Teatrale Italiano) gli concede il patrocinio per la prima scuola italiana per Operatori di Teatro nel Sociale. Collabora, come esperto esterno per varie Università italiane e per aziende internazionali come Filmmaster events. Presidente e direttore artistico della onlus “Oltre le Parole” con cui realizza anche progetti in ambito europeo. Nel 2020 ha ricevuto la medaglia del Presidente delle Repubblica Italiana per la manifestazione “Generare Arte Sociale”.

Scorci di fragilità, Nina Carini nella Basilica di San Celso

Scorci di fragilità, Nina Carini nella Basilica di San CelsoMilano, 7 mar. (askanews) – Milano, 7 mar. (askanews) – Sei installazioni nella basilica di San Celso a Milano per offrire una visione della pratica artistica di Nona Carini, in relazione a una ricerca che coinvolge i sentimenti e il tempo, oltre che un dialogo intenso con lo spazio espositivo. È la mostra “Aperçues”, ossia visioni, scorci, che si interroga anche su ciò che rimane quando una visione svanisce.
“Avevo visto una mostra collettiva anni fa in questo spazio – ha detto ad askanews Nina Carini – e avevo sempre pensato che sarebbe stato uno spazio molto nelle mie corde, perché ha una forte energia. E da subito ho deciso che uno dei temi doveva essere la vulnerabilità, la vulnerabilità delle cose, che io percepisco e che sento che sta diventando una questione di cui è difficile parlare, perché siamo quasi obbligati a essere sempre molto in forze e a non mostrare mai le parti fragili”.
Le domande che il lavoro di Carini pone allo spettatore sono spesso legate al tema della perdita, per esempio delle parole in via di estinzione che vengono recitate da dei bambini nell’installazione sonora che si trova nel cortile della basilica. Ma anche riguardano il senso dell’infinito e la nostra costante inadeguatezza davanti a esso. E tra i promotori della mostra c’è Enzo Nembrini, collezionista legato al lavoro di Nina Carini. “Ho trovato in lei un linguaggio poetico visivo, e dico visivo perché è importante sottolinearlo – ci ha spiegato -, e anche una magia. Le sue opere poi trasmettono anche dei messaggi coinvolgenti su problemi d’attualità e lei, con questo sua pratica fa un lavoro poetico eccezionale”.
La mostra, curata da Angela Madesani e da Rischa Paterlini, è aperta al pubblico fino al 15 aprile.

Arte, Marcello Vandelli torna nella Capitale con il suo “IO”

Arte, Marcello Vandelli torna nella Capitale con il suo “IO”Roma, 7 mar. (askanews) – Il suo ritorno a Roma era stato annunciato e l’artista Modenese ha voluto mantenere la sua promessa. Sabato 11 marzo si aprirà una importante mostra, presso la Galleria dei Miracoli, in via del Corso. Opere che, spiega una nota, racconteranno il trascorso esistenziale dell’uomo e che in un titolo apparentemente semplicissimo “Io” riassumeranno il sentimento che sempre mosse un’anima in travaglio che nella pittura trovò una soluzione, forse persino logica, per reagire al dolore. Non esiste artista che non soffra ed in Vandelli, gli interrogativi esistenziali si susseguono in tele che trasudano anima e che lungi dal nascondere l’uomo dietro un dito, lo consegnano al suo pubblico con assoluta semplicità, senza alcuna mediazione.
Il titolo si propone infatti di esplicitare un dialogo intimo che l’artista sceglie di avere con sé stesso e che senza troppi orpelli, accusa il mondo ed il suo vociferare. Marcello Vandelli vive ed opera a Camposanto. Compone le sue opere in un gigantesco fienile, tra centinaia di pennelli e latte ricolme di vivido colore. In lui nulla è statico ma tutto è in assidua evoluzione, tutto è in mutamento, nello sforzo di misurarsi con se stesso, scavando nel profondo con una sensibilità che non accomuna nell’immediatezza ma da il tempo di osservare per poi, in un momento immediatamente successivo, unificare.
Marcello Vandelli viene considerato dalla critica uno dei maggiori esponenti della Pop Art Italiana ed è al simbolo che, da sempre, Vandelli affida la sua più alta rappresentazione, riflettendo sul senso della vita, della morte, con uno stile sempre unico ed originale. La mostra si protrarrà sino al 14 aprile e siamo certi che anche a Roma, registrerà un ennesimo successo.

Daniel Harding sarà il nuovo direttore musicale di Santa Cecilia

Daniel Harding sarà il nuovo direttore musicale di Santa CeciliaRoma, 6 mar. (askanews) – Daniel Harding sarà il nuovo direttore musicale dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia dalla prossima stagione 2023-2024; il direttore inglese è stato accolto dagli orchestrali in festa alla conferenza di presentazione al Parco della Musica di Roma, accanto al presidente dell’Accademia Michele Dall’Ongaro.
Quarantasette anni, pupillo e allievo di Claudio Abbado, Harding succede dopo diciotto anni ad Antonio Pappano, che rimane in carica fino al prossimo settembre e resterà direttore emerito. Harding, considerato uno dei più prestigiosi maestri sulla scena internazionale, ha una lunga consuetudine con Santa Cecilia dove diresse il primo concerto nel lontano 1997, appena ventiduenne.
In programma, per cominciare, una “Tosca” di Puccini (di cui nel 1924 ricorre il centenario della morte) “per continuare la tradizione lirica di Pappano” ha detto il maestro, ma anche l’integrale delle sinfonie di Mahler, un Requiem di Verdi per inaugurare una serie di esecuzioni di musica sacra nelle basiliche romane, e infine “un progetto enorme, ambizioso che oggi non annuncio ancora; lo avevo proposto quasi per scherzo ma ho visto illuminarsi gli occhi del presidente…”
Per Dall’Ongaro, “un direttore come Harding bisogna meritarselo; per arrivare ai livelli che oggi conoscono l’orchestra e il coro serve un direttore stabile, poi servono direttori ospiti illustri e tante tournée per confrontarsi con il mondo; tanti concorsi di selezione e tante incisioni”. A questo proposito, assieme a Harding arriva la Deutsche Grammophone per “un rapporto continuato e continuativo” con la grande casa discografica.
Harding da parte sua riempie di elogi le compagini di Santa Cecilia, “non le ho mai trovate così in forma come nell’ultimo concerto. Non sono un fan dei cliché sulle distinzioni nazionali ma c’è una cosa speciale nell’italianità. Questa orchestra ha un livello altissimo, e questo è fondamentale ma è la base; poi c’è un calore, una intensità tali che sono ansioso di vedere quale colore daranno a tutto, nel loro vasto repertorio”.
Tre le direttive della sua direzione: la musica che è abituato a suonare da trent’anni, poi quella che l’orchestra è abituata a suonare (e che spazia nel tempo e nella geografia), e infine, dice Harding, quella che scopriranno insieme.
Eclettico, abituato fin da ragazzo a lavorare in Europa, Daniel Harding è anche pilota di linea: connubio straniante per un musicista ma, dice lui, fondamentale per rinfrescarsi: “in aereo sono inserito in un team. Non so se mi rende un musicista migliore ma certamente un miglior direttore”. E dove trova il tempo? “Il tempo per lavorare si trova sempre… Semmai il problema è trovare il tempo libero”.

Convegno a Terracina su affreschi Santa Brigida e San Giacomo Apostolo

Convegno a Terracina su affreschi Santa Brigida e San Giacomo ApostoloRoma, 6 mar. (askanews) – Terracina, antica città della Maga Circe distesa sul litorale laziale meridionale, ospiterà il prossimo 9 marzo un importante convegno promosso dalle Delegazioni di Latina e di Fondi-Ventotene della Nobile Accademia Internazionale Mauriziana, con il patrocinio del Comune terracinese e dell’Unione Consumatori Italiani.
All’interno della suggestiva Concattedrale di San Cesareo, dove il 12 marzo 1088 il Conclave, convocato per contrastare l’antipapa Clemente III, elesse Ottone di Châtillon nuovo papa, con il nome di Urbano II, saranno presentati gli antichi affreschi di Santa Brigida e San Giacomo Apostolo, testimonianza di quell’epoca storica tumultuosa, tra scismi e crociate. Si tratta di una scoperta abbastanza recente, durante l’ultimo restauro della chiesa diretto dall’Ing. Giampiero Falcone, che sarà tra i relatori del convegno. “Il nostro desiderio – afferma l’avvocato Mirko Pannozzo, Delegato dell’Accademia ed organizzatore dell’iniziativa – è di contribuire a far conoscere questa importantissima testimonianza archeologica ed artistica del nostro passato, sensibilizzando la popolazione a sostenere tramite donazioni e finanziamenti il restauro e la conservazione della meravigliosa Concattedrale, patrimonio della Città di Terracina”.
“Non esiste strumento più forte della cultura per creare coscienza e consapevolezza e, quindi, consentire a tutti noi di fare scelte consapevoli, che rappresentano la prima e più forte forma di autotutela per i consumatori», ha commentato l’avvocato Massimiliano Albanese, Segretario Federale dell’Unione Consumatori Italiani che patrocina il convegno. “Viviamo nell’era del consumo dei beni e quelli davvero “durevoli” sono ormai pochi: la cultura resta in assoluto il bene meno consumabile e più duraturo, che si perpetra ogni volta che chi ne fruisce si arricchisce si essa e la diffonde. Per questo ci fa piacere sostenere e patrocinare iniziative culturali di grande importanza come queste”.
L’Unione Consumatori Italiani è parte integrante della grande rete interassociativa che fa capo alla Nobile Accademia Internazionale Mauriziana, un ente laico di diritto canonico che opera in tutta Italia con le proprie Delegazioni ed in sette Paesi esteri con i propri Priorati, studiando e diffondendo cultura ecumenica e promuovendo importanti iniziative benefiche. A capo di tale ente il suo Rettore, duca dottor Fabrizio Mechi di Pontassieve, che sarà anch’egli tra i relatori del convegno portando alla Diocesi di Terracina i saluti del Gran Priore dell’Accademia, il cardinale Francesco Monterisi. Il convegno si inserisce nel programma delle celebrazioni che la Città di Terracina dedica ogni anno al ricordo dell’evento storico dell’elezione di Papa Urbano II, il pontefice che bandì la prima crociata in Terra Santa. E gli affreschi che saranno presentanti sono testimonianza di uno stile che vuole narrare la realtà storica in cui sono stati realizzati.
“L’affresco di Santa Brigida, in particolare, presenta alcune caratteristiche tipiche dell’arte del maestro Giotto, il cui stile ha influito molto nell’arte figurativa del centro-sud d’Italia”, ha spiegato il dottor Marco Tedesco, storico dell’arte tra i relatori del convegno. “Brigida viene ritratta quando era ancora Beata, dunque prima di essere elevata al rango di Santa: una rara testimonianza dell’importanza del culto di questa figura, venerata già prima del suo “avanzamento di carriera” celeste”. Relatori del convegno anche la Prof.ssa Anna Maria Masci, Presidente della Sezione di Terracina della FIDAPA ed Accademica Mauriziana, e la Dott.ssa Franca Puglia, entrambe studiose e cultrici di Santa Brigida.

Teatro, il Mascagni Festival cala i primi assi

Teatro, il Mascagni Festival cala i primi assiRoma, 6 mar. (askanews) – Sarà il nuovissimo spettacolo Callas@100 ad inaugurare la quarta edizione del Festival Mascagni in scena nella città labronica dal 4 al 27 agosto. Livorno, palcoscenico a cielo aperto per l’importante rassegna internazionale dedicata alle opere e alla vita del compositore Pietro Mascagni, sotto la direzione artistica del tenore Marco Voleri e prodotto dal dipartimento della Fondazione Teatro Goldoni. La grande kermesse aprirà il sipario con la straordinaria partecipazione dell’attrice Giuliana De Sio – che interpreterà Maria Callas – una coproduzione internazionale. La prima assoluta dello spettacolo sarà parte integrante della manifestazione “Effetto Venezia”, l’originale manifestazione estiva labronica che quest’anno sarà dedicata al tema del cinema, organizzata da Fondazione LEM.
“Nel centenario della nascita del grande soprano greco e nel giorno della sua ultima interpretazione del ruolo di Santuzza, il prossimo 4 agosto apriremo il Festival mascagnano a Livorno con Callas@100 – afferma il Sindaco di Livorno e Presidente Fondazione Goldoni e LEM Luca Salvetti – un Festival nato quattro anni fa per omaggiare la figura del grande compositore livornese che incanta da oltre un secolo il pubblico di tutto il mondo. Callas@100 fonde mirabilmente musica, prosa e cinema in una contaminazione culturale originale e siamo lieti di essere riusciti a presentarlo in anteprima alla recente Bit di Milano elaborandone l’idea base con le motivazioni e gli spunti artistici che caratterizzeranno la prossima edizione di Effetto Venezia, la kermesse di cui abbiamo presentato proprio di recente il nuovo direttore artistico, a dimostrazione che il Comune e le Fondazioni Goldoni e LEM lavorano incessantemente per la promozione artistica e culturale di Livorno”.
“Sarà un’edizione ricca di connessioni e contaminazioni, scoperte e riscoperte” dichiara il direttore artistico del Mascagni Festival Marco Voleri “e siamo lieti di annunciare altri grandi nomi del panorama teatrale nazionale che saranno impegnati con noi: è il caso del reading “Mascagni incontra D’Annunzio” (24 agosto) una produzione in prima nazionale del Mascagni Festival, che vedrà la partecipazione di Alessandro Haber nei panni di Pietro Mascagni e di Gianmarco Tognazzi in quelli di D’Annunzio”. Il programma completo del Festival verrà svelato nel mese di maggio, “Ma posso aggiungere subito – prosegue Voleri – che la produzione lirica si avvarrà di due autentiche riscoperte mascagnane che torneranno dopo tantissimo tempo nella città natale del Maestro, grazie al lavoro che stiamo conducendo tra il Concorso internazionale Voci Mascagnane e la Mascagni Academy”.
Altro appuntamento da segnalare quello del 26 agosto con la Banda Musicale della Aeronautica Militare diretta dal Maggiore Pantaleo Leonfranco Cammarano, che renderà omaggio alla città di Livorno e al suo compositore attraverso alcune tra le più note composizioni liriche del periodo verista con originali arrangiamenti bandistici; fu, tra l’altro, lo stesso Pietro Mascagni a dirigere il concerto inaugurale della compagine il 10 luglio 1937. L’evento celebra inoltre il centenario della nascita dell’Aeronautica Militare Italiana.
Alle loro parole si aggiungono quelle di Marco Bruciati: “Come direzione artistica di Effetto Venezia 2023, quest’anno dedicata al cinema, siamo felici della nuova collaborazione con il Mascagni Festival. Questa – sottolinea Bruciati – ci permetterà di celebrare il centenario della nascita di un’artista assoluta come Maria Callas, che ha espresso, nel sodalizio con Pasolini, una delle più alte manifestazioni cinematografiche del cinema europeo”.
Un mix di progetti e collaborazioni che rendono ancora più forte ed evidente la vocazione culturale e di immagine che il Mascagni Festival sta assumendo con conseguenti effetti positivi alla visibilità stessa di Livorno a livello nazionale ed internazionale. A riprova, la presentazione, gestita da Fondazione LEM con il suo responsabile organizzazione e promozione Adriano Tramonti e dal Mascagni Festival di Callas@100 nel contesto di un palcoscenico internazionale come la BIT di Milano 2023. Un’iniziativa che ricalca quanto già fatto alla BIT 2022 e a Buy Tuscany dello scorso anno.