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Parliamo davvero del tempo, prima che non ci sia più tempo

Parliamo davvero del tempo, prima che non ci sia più tempoVenezia, 5 giu. (askanews) – Tutti parlano del tempo, si sa, ma in realtà non è così. Perché oggi parlare del tempo dovrebbe significare parlare del cambiamento climatico, il vero tema cruciale della nostra epoca, mentre invece nel discorso pubblico questo accade ancora troppo poco. Ma in Fondazione Prada a Venezia qualcosa si muove con la mostra “Everybody Talks About the Weather”, curata da Dieter Roelstraete. “La proposta di questa mostra – ha detto ad askanews – è quella di guardare a come l’arte nella storia ha registrato e riportato i fenomeni meteorologici per cercare una strada per discutere in modo più ampio e complesso le sfide immense e paralizzanti del cambiamento climatico”.

Ancora una volta la Fondazione di Miuccia Prada si occupa di scienza e di cultura, ancora una volta offre un prodotto sofisticato, ma di stringente attualità, che in questo caso unisce opere contemporanee di artisti come Goshka Macuga, Theaster Gates, Giorgio Andreotta Calò o Gerhard Richter a riproduzioni di opere classiche legate alla meteorologia, siano di Turner come di Pieter Bruegel il vecchio o addirittura il più famoso dipinto di Monet. “Molte delle risposte artistiche al tema del clima – ha aggiunto Roelstraete – sono risposte di allarme e allerta, molte cercano di alzare il livello dell’attenzione, di trasmettere il senso di emergenza che stiamo vivendo. Ci sono però anche tanti lavori che guardano al tempo come un fenomeno estetico, alla bellezza del sole che sorge, ma anche a quella terribile delle tempeste”.

Il clima, del resto, è uno degli iperoggetti identificati dal filosofo Timothy Morton, entità che vanno al di là dello spazio e del tempo e che governano le nostre vite al di là di noi. Pertanto la mostra veneziana prova quantomeno ad affrontarne l’enorme portata, con esiti diseguali, a volte toccanti, a volte disturbanti, ma non importa in fondo. Quello che importa è il fatto che noi stiamo davanti alla mostra e davanti a quello che ci vuole ricordare. “Parlare del tempo – ha concluso il curatore – una volta era sinonimo di banalità, ma oggi parlare del tempo, come fa Greta Thunberg in uno dei poster esposti al piano terra, significa occuparsi di una delle più grandi crisi che abbiamo mai dovuto affrontare”.

Indubbio punto di forza dell’esposizione veneziana, poi, è l’allestimento dello studio newyorchese 2×4, che oltre ad avere creato delle vere e proprie biblioteche che ospitano decine e decine di testi sul clima, hanno proposto anche una serie di approfondimenti scientifici sviluppati in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Per chi frequenta l’idea di contemporaneo che Fondazione Prada ha portato avanti attraverso il colossale progetto di “Human Brains”, guardare a queste schede sulla crisi climatica non è diverso dal guardare alle opere d’arte. Forse questa è la cosa più interessante, a livello di impatto culturale, che succede dentro il Palazzo Ca’ Corner della Regina, affacciato su uno dei canali più famosi al mondo e più minacciati dal cambiamento climatico. (Leonardo Merlini)

Fantascienza del presente: Natàlia Trejbalova nello Spazio Volvo

Fantascienza del presente: Natàlia Trejbalova nello Spazio VolvoMilano, 1 giu. (askanews) – Secondo appuntamento per il progetto “Visioni diacroniche”, che porta nel Volvo Studio di Milano i protagonisti dell’arte digitale contemporanea. In questo caso a incontrare il pubblico e a mostrare il proprio lavoro è stata l’artista Natàlia Trejbalova, nata in Slovacchia, ma milanese d’adozione. Nei suoi video ha indagato il fenomeno del terrapiattismo, muovendosi sul terreno della narrazione distopica e della fantascienza.

“Il tema delle cospirazioni e dei complottismi – ha detto l’artista ad askanews – è molto interessante e anche molto e anche politicamente al giorno d’oggi è un tema molto caldo e credo che questo sia molto collegato con il diverso modo di avere informazioni che è avvenuto con l’avvento di Internet. Io sono interessata alle teorie del complotto come se fossero delle narrazioni speculative della realtà. E questo è anche il legame con la fantascienza, che molto spesso indago”. “Visioni diacroniche” è un progetto pensato da Volvo Italia e poi realizzato da BAM – Biblioteca degli alberi Milano con Ilaria Bonacossa, direttrice del Museo Nazionale d’Arte Digitale, che così ci ha parlato del lavoro di Trejbalova: “Mette in discussione l’antropocentrismo e il nostro rapporto con il mondo, in qualche maniera in modo ironico, in qualche maniera psichedelica e in qualche maniera fantascientifica. In tutto ciò però ci pone davanti a un grande tema, ossia come l’uomo immagina il mondo. Perché affrontare il tema del terrapiattismo, in realtà, parte dall’idea che anche se le cose le sappiamo, la nostra percezione del mondo è legata a quello che vediamo”.

Da questo conflitto, che è semantico e culturale, ma che poi ha reali conseguenze, nasce il motivo di interesse e di ricerca suggerito dalle opere d’arte, che permettono di portare prospettive diverse, e soprattutto visioni diverse, sui temi della nostra contemporaneità, come per esempio quello dell’ecologia e del clima.

Libri, esce “Re Giorgio” di Daniela Tagliafico

Libri, esce “Re Giorgio” di Daniela TagliaficoRoma, 31 mag. (askanews) – L’altro Giorgio Napolitano, quello che le cronache politiche non hanno quasi mai raccontato. Daniela Tagliafico ci consegna un ritratto inconsueto e informale dell’undicesimo capo dello Stato accompagnandoci “dietro le quinte di una Presidenza” che ha lasciato un segno indelebile nella storia repubblicana.

Nel volume di Rai Libri i fatti della politica e della vita pubblica scorrono quasi in secondo piano. A emergere è certamente l’uomo delle istituzioni che il New York Times definì “Re Giorgio” per la sua capacità di traghettare l’Italia in un momento di difficile crisi politico-istituzionale, ma soprattutto quello appassionato d’arte e di teatro, di letteratura, di scienze e di musica. Del mare. Di Giorgio Napolitano il libro racconta anche la profonda spiritualità e la solida amicizia con Papa Ratzinger, che al presidente rivelò, prima di darne comunicazione ufficiale, l’intenzione di dimettersi dal Soglio pontificio. Numerose le testimonianze raccolte dall’autrice, dalle parole del cardinal Ravasi a quelle di Giuseppe Tornatore, da Marcello Lippi a Paolo Nespoli, alle quali si uniscono aneddoti, retroscena e curiosità della vita a Palazzo, degli impegni istituzionali, del rapporto con il protocollo e i collaboratori. L’occhio attento della cronista per una narrazione intima e autentica. “Re Giorgio. Dietro le quinte di una Presidenza” di Daniela Tagliafico, edito da Rai Libri, è in vendita nelle librerie e negli store digitali dal 2 giugno 2023 (Euro: 19,00).

Daniela Tagliafico, laureata a Torino in Scienze Politiche, allieva di Norberto Bobbio e Luigi Firpo, è giornalista dal 1982. Ha lavorato molti anni con Enzo Biagi, collaborando con lui alle trasmissioni su Raiuno. Si è occupata di politica estera e interna nella redazione del Tg1, del quale è stata vicedirettrice. Nel maggio 2006, con l’elezione di Giorgio Napolitano a presidente della Repubblica, ha assunto l’incarico di direttrice di Rai Quirinale. Un’esperienza privilegiata che le ha permesso di maturare attenzione e sensibilità istituzionale. Il presidente della Repubblica le ha conferito l’onorificenza prima di “Cavaliere” poi di “Commendatore Ordine al merito della Repubblica Italiana”.

Adidas rilancia la sneaker Yeezy dopo la rottura con Kanye West

Adidas rilancia la sneaker Yeezy dopo la rottura con Kanye WestNew York, 31 mag. (askanews) – L’azienda di abbigliamento sportivo Adidas ha immesso sul mercato il primo lotto di di sneaker a marchio Yeezy, dal valore di oltre 1 miliardo di dollari, dirigendosi alla conclusione della sua collaborazione, una volta redditizia, con il rapper Kanye West, dopo che il cantante si è lasciato andare a commenti antisemiti, non graditi a clienti e partner.

L’uscita delle sneaker, che Adidas ha promosso con un conto alla rovescia online, è stata molto attesa dai fan delle sneaker, desiderosi di possedere le paia finali della popolare collezione. Alcune versioni precedenti delle sneaker Yeezy sono diventate oggetti da collezione, raggiungendo anche un valore di mille dollari al paio. L’azienda da mesi ha studiato una strategia per smaltire tutte le scarpe invendute quando ha concluso la sua partnership con West lo scorso ottobre, ora i proventi di questo ultimo lotto di sneaker andranno ad organizzazioni antirazziste.

Libri, il 5 giugno presentazione “La grande occasione” di Mario Marazziti

Libri, il 5 giugno presentazione “La grande occasione” di Mario MarazzitiRoma, 31 mag. (askanews) – Lunedì 5 giugno, alle ore 18, a Palazzo Firenze (piazza di Firenze 27, Roma), la Società Dante Alighieri presenta “La grande occasione. Viaggio nell’Europa che non ha paura” (Piemme Edizioni) di Mario Marazziti. Dopo i saluti introduttivi del Segretario generale Alessandro Masi, intervengono l’autore Mario Marazziti, i giornalisti Marco Damilano, Marcelle Padovani e Giovanni Grasso.

Questo volume – sottolinea una nota della Società Dante Alighieri – è un taccuino di viaggio, un reportage “filosofico” tra persone ordinarie che vivono cose straordinarie, alla portata di tutti grazie a una scrittura che fa vedere, e assaggiare, democrazia e arte, anche arte di vivere. Un antidoto alle narrazioni che impediscono di riconoscere nell’altro la somiglianza con noi stessi. Si scopre così che le porte aperte restano meglio in piedi senza bisogno di muri, quando si abbattono insieme le paure e si costruisce sulla curiosità e sulle differenze. Un viaggio che passa anche per l’accoglienza nata attorno ai Corridoi umanitari promossi dalle Comunità di Sant’Egidio europee assieme alle comunità locali e alle Chiese, svelando qualche piccolo segreto per non invecchiare, per rompere le solitudini urbane, in una solidarietà creativa. Mario Marazziti, nato a Roma nel 1952, giornalista e scrittore, autore di diversi libri, è stato per anni editorialista per il Corriere della Sera, Avvenire, Famiglia Cristiana, Huffington Post e portavoce della Comunità di Sant’Egidio. Presidente del Comitato per i Diritti Umani e poi della Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati dal 2013 al 2018, è stato promotore e primo firmatario della legge di cittadinanza per i bambini immigrati (ius soli e ius culturae) e ha portato a termine, tra l’altro, la riforma delle professioni sanitarie, la legge di sostegno ai disabili gravi «Dopo di noi», e quella sul recupero degli sprechi alimentari. È cofondatore della Coalizione Mondiale contro la Pena di Morte.

L’AI mostra il lato nascosto della Sclerosi multipla

L’AI mostra il lato nascosto della Sclerosi multiplaMilano, 30 mag. (askanews) – Rendere visibili i sintomi invisibili di una malattia, grazie all’intelligenza artificiale. È l’obiettivo di “PortrAIts”, mostra inaugurata dall’Aism nella giornata mondiale della Sclerosi multipla a Roma e Milano, per sensibilizzare sulla malattia neurologica che colpisce circa 140mila persone in tutta Italia.

“Le persone se non vedono una sedia a rotelle non capiscono la malattia: questa malattia non è solo sedia a rotelle o difficoltà motorie e questa mostra ne è la prova”, ha spiegato all’inaugurazione a Milano Ivan Cottini, presidente della Conferenza delle Persone con Disabilità che convive con la sclerosi da 11 anni. Sui totem esposti all’aperto, da un lato la foto di alcune persone affette da sclerosi, dall’altro la loro immagine rielaborata dall’intelligenza artificiale che ha tradotto visivamente la descrizione del sintomo fatta dai testimonial, come Chiara Lega, Consigliere nazionale AISM. “Tramite l’Ai è stata creata una immagine che rendesse visibile un sintomo, (ndr la donna nella foto è avvolta dalle fiamme), all’inizio per me è stato destabilizzante, ma mia sorella quando ha visto la foto mi ha detto ‘adesso riesco a immaginare cosa tu provi tutti i giorni’”.

Le foto sono esposte a Roma in Piazza San Silvestro e Milano in Via Dante. “Ho voluto patrocinare questo evento, insieme alla giunta, perché via Dante possa essere un luogo di conoscenza, dove quasi si inciampa in un tema che troppo poco si approfondisce durante la vita di tuti i giorni”, ha detto Tommaso Sacchi, Assessore alla Cultura del Comune di Milano. La mostra è visibile fino al 6 giugno.

Lady Alda Presents, la mostra alla Rhinoceros Gallery di Roma

Lady Alda Presents, la mostra alla Rhinoceros Gallery di RomaRoma, 29 mag. (askanews) – Un quartiere dell’arte sempre più internazionale: supera le distanze tra i continenti e avvicina Italia e Stati Uniti d’America la proposta artistica della rhinoceros gallery di palazzo rhinoceros a Roma, l’avamposto tra antico e iper-contemporaneo ideato da Alda Fendi e progettato da Jean Nouvel, con la linea artistica di Raffaele Curi.

La nuova invenzione della Fondazione Alda Fendi – Esperimenti è un affascinante connubio tra la cara vecchia Europa e il Nuovo Mondo. L’esperimento, visionario come tutti i cortocircuiti della fondazione, si intitola Lady Alda Presents e – dal 9 giugno al 19 novembre 2023 – stratifica forme, esperienze e linguaggi diversi nei vari livelli espositivi di rhinoceros, il polo culturale affacciato sull’Arco di Giano. Come sempre, l’ingresso è gratuito, in via del Velabro 9A. Sono tre le attrazioni del palazzo. Innanzi tutto, una gustosa primizia. Per la gioia dei collezionisti, arriva per la prima volta in Italia il gallerista François Ghebaly, con una mostra nella rhinoceros gallery dei suoi artisti Neïl Beloufa, Ludovic Nkoth, Em Rooney e Max Hooper Schneider. È il punto di partenza di un ciclo di collaborazioni con prestigiose gallerie commerciali internazionali, che verranno ospitate ciclicamente negli spazi del piano terra. “Questa mostra sarà di grande interesse per i collezionisti”, dichiara Alda Fendi. Poi, un’importante anteprima. La Fondazione Alda Fendi – Esperimenti presenta al pubblico in anteprima Dino’s dark room. La storia del fotografo Dino Pedriali, un docufilm di Corrado Rizza, celebrando le due preziose collezioni di fotografie di Pedriali di proprietà di Alda Fendi: una dedicata a Man Ray e l’altra a Pier Paolo Pasolini.

La terza proposta è l’installazione Mr and Mrs Warhol di Raffaele Curi, disseminata tra le sale e i passaggi dell’hub polifunzionale a due passi dalla Bocca della Verità. Dopo le collaborazioni con gli Uffizi e l’Ermitage, palazzo rhinoceros rilancia Roma come crocevia dell’arte, liberandola dai confini geografici e dai limiti spaziali, per parlare un linguaggio comune e cosmopolita, capace di esaltare la ricchezza delle differenze.

Mostre, oltre 126mila visitatori per “Jago, Banksy, TvBoy” a Bologna

Mostre, oltre 126mila visitatori per “Jago, Banksy, TvBoy” a BolognaRoma, 29 mag. (askanews) – Chiude con 126.398 visitatori la mostra “Jago, Banksy, TvBoy e altre storie controcorrente” a Palazzo Albergati. Il pubblico – sia italiano che straniero – ha accolto con entusiasmo la proposta di Arthemisia, che ha scelto la città di Bologna per presentare in anteprima la mostra più “controcorrente” del momento, con tre grandi artisti della scena artistica contemporanea, molto discussi e molto amati.

Attraverso l’esposizione di 60 capolavori di Jago, Banksy, TvBoy (ma anche Obey, Mr. Brainwash, Ravo, Laika e Pau), la mostra ha messo in dialogo alcune delle storie più estreme e trasgressive della public art italiana e internazionale, suscitando riflessioni e reazioni sui più scottanti temi sociali di oggi. Un successo per gli artisti, ma anche per Arthemisia – che si conferma un fondamentale promotore anche dell’arte contemporanea – e per la Città di Bologna, divenuta negli ultimi anni una delle principali mete culturali italiane.

Come dichiara la Presidente di Arthemisia Iole Siena: “Per la mostra di Bologna abbiamo selezionato artisti di grande intelligenza, capaci di comunicare in maniera immediata col grande pubblico sui temi più attuali e spinosi della contemporaneità. Mi fa molto piacere che la mostra abbia avuto il successo meritato e sono orgogliosa di aver contribuito ancora una volta a confermare la centralità di Palazzo Albergati di Bologna nella programmazione culturale italiana”.

Storia della lana e rapporto uomo-animali: Formafantasma a Oslo

Storia della lana e rapporto uomo-animali: Formafantasma a OsloOslo, 29 mag. (askanews) – Dopo l’indagine sul legno i Formafantasma, duo di artisti italiani che lavorano da anni sulle manifestazioni del design, raccontano una possibile storia della lana. È la mostra “Oltre Terra”, ospitata e commissionata dal National Museum di Oslo, con la curatela di Hanne Eide. Un viaggio nella storia della lana affrontato da molti punti di vista diversi e con il classico approccio interdisciplinare – e anche spettacolare – di Formafantasma, che Simone Farresin ci ha introdotto così: “Quello di cui la mostra si occupa realmente non è solo la lana, ma della relazione tra uomo e animale, cercando un riposizionamento non più antropocentrico, ma guardano alla relazione con l’altro, con gli animali e in particolare con le pecore. Anche per capire la geopolitica che governa l’industria della lana in relazione agli animali”.

Relazioni è evidentemente la parola chiave, e quelle che vengono sottolineate dalla mostra sono molteplici: c’è la storia, ci sono gli oggetti legati alla tosatura, ci sono i rituali, i registri, le indagini sui mercati della lana, sulle tecnologie di sorveglianza e sull’utilizzazione del territorio. Ci sono anche le didascalie filosofiche di Emanuele Coccia e, soprattutto, la volontà di condensare in uno spazio espositivo e di design una serie di processi concettuali che riguardano la nostra società. “La mostra – ha aggiunto Andrea Trimarchi- è una grande piattaforma, sia fisica sia concettuale, che unisce molte discipline diverse. Ci sono voci dal campo scientifico, voci da quello dell’economia, eventi e manufatti storici e riproduzioni di pecore. È anche una mostra che va in qualche modo a scardinare il modo in cui si era fatto exhibition design intorno a queste tematiche”. Il punto più emozionante della mostra di Oslo è però probabilmente rappresentato da un film dell’artista polacca Joanna Piotrowska, prodotto con la Fondazione In Between Art Film. “C’è in primo luogo la relazione con l’animale, la pecora – ha aggiunto Farresin – ma attraverso il tocco, che è il primo modo di interagire con ciò che è altro rispetto all’umano”.

Molto interessante, ma ormai questa è una costante del lavoro dei Formafantasma, è anche l’atteggiamento che i due artisti hanno rispetto a cosa è una mostra oggi, cosa fa, come ragiona. E da qui deriva anche un modo di pensare il contemporaneo e le sue manifestazioni artistiche in maniera diversa, profondamente intrecciata con le grandi dinamiche socio-economiche e politiche del nostro tempo. (Leonardo Merlini)

Fondazione Meeting, a Rimini voci di perdono da Russia e Ucraina

Fondazione Meeting, a Rimini voci di perdono da Russia e UcrainaMilano, 27 mag. (askanews) – Il perdono non è utopia. Il perdono, la riconciliazione sono le uniche strade possibili oggi per ritornare alla normalità. E assieme al perdono l’altra strada è la memoria, la capacità di riprendere i fili del passato senza odio, senza rancore, ma anche sapendo chiamare le cose con i loro nome, bene il bene e male il male.

È quanto è emerso giovedì 25 maggio nel cortile della Biblioteca Gambalunga di Rimini durante l’incontro “Ritessere i fili della pace, da dove ripartire?”, moderato da Giancarlo Tocci, negli interventi di Adriano Dell’Asta, docente di Lingua e Letteratura russa all’Università Cattolica di Brescia, dell’arcivescovo metropolita della Madre di Dio di Mosca, monsignor Paolo Pezzi, e di Elena Mazzola, presidente della ong Emmaus di Kharkiv, in Ucraina. L’incontro, come ha ricordato il direttore della Fondazione Meeting Emmanuele Forlani, si è svolto nel contesto della mostra “Uomini nonostante tutto – Storie da Memorial”, realizzata in occasione del Meeting 2022, che racconta l’opera meritoria dell’omonima organizzazione. Nell’ottobre 2022 Memorial, che è un centro di ricerca storica sugli anni del regime sovietico, ha ricevuto il Nobel per la Pace per la coraggiosa opera di memoria collettiva di un popolo, la cui attività è stata bloccata dalle autorità russe a giugno 2022.

«La mostra nasce da due percorsi espositivi realizzati negli ultimi anni a Mosca dal Memorial», spiega Adriano Dell’Asta, «sulla base dei propri archivi e collezioni museali. Il primo è dedicato alle lettere che i padri scrivevano ai figli e alle famiglie dai lager, il secondo ai piccoli oggetti – ricami, disegni, pupazzetti – che le madri in lager confezionavano per i figli, nel disperato tentativo di mantenere vivo un legame». Fa davvero impressione, commenta il docente, che quelle donne, dopo giornate di lavoro disumano nei gulag, rubassero il tempo al riposo per fare dei ricami. «Qui c’è qualche cosa che supera il livello immediato dell’utilità», ha sottolineato Dell’Asta. «Il regime ti dice “sei un oggetto, la tua umanità non conta, sei infinitamente ripetibile”, invece l’uomo è qualcosa di infinitamente irriducibile. Al fondo di questa irriducibilità possiamo creare un mondo in cui sia possibile non lo scontro ma la pace. La pace non è indifferenza, vuol dire rendere conto di qualcosa che non dipende da te. Sei irriducibile, c’è qualcosa in te che non è dato dalla tua forza». E cita padre Romano Scalfi, fondatore di Russia Cristiana, che diceva: «Noi dobbiamo fare memoria, non per svergognare i colpevoli già condannati dalla storia, ma per ricordare il germe che ha fecondato e che può ancora fecondare la terra russa». Monsignor Paolo Pezzi, prendendo spunto da un film tratto da “Niente di nuovo sul fronte occidentale”, il romanzo di Erich Maria Remarque, commenta una scena in cui i francesi «con grande superbia non sono interessati solo a che si ottenga una giusta pace, ma sottolineano l’umiliazione che vogliono dare alla Germania. Sappiamo bene a cosa poi tutto questo ha portato, Hitler farà perno proprio su questo per iniziare quel disastro che è stata la seconda guerra mondiale». Di questo abbiamo bisogno anche noi oggi, spiega il presule: che si pongano le condizioni perché qualcuno non possa usare di questa pace – quando arriverà – per farne una leva per ricominciare un’altra guerra. «È qui che si introduce il perdono», dice l’arcivescovo di Mosca. «Per me il perdono è senza nessuna precondizione, perché il perdono è una sola cosa, è l’offerta della salvezza che Gesù fa sulla croce ai suoi persecutori e lo fa senza nessuna condizione, anzi giustificando i suoi persecutori». Quel perdono, costruisce già oggi dei nessi tra le persone e i popoli. «Certo, si continuerà a fare fatica a perdonare, ma il perdono non è più solo un qualche cosa da ammettere, è qualcosa che già costruisce».

Elena Mazzola, reduce da una recente visita a Kharkiv dove ha vissuto fino all’inizio della guerra, racconta lo stato della città. «Di giorno Kharkiv vive una vita normale, si va al supermercato, si incontrano gli amici. Di sera scatta il coprifuoco, già dalle 20.30 la città è deserta. Hanno già ricostruito tanto, ma quando ero sotto quei caseggiati e vedevo penzolare materassi dalle finestre e vedevo nelle case sfondate la vita della gente, ho fatto un’esperienza di un orrore e un’impotenza indicibili. È qualcosa che non si riesce a credere e ad accettare». Mazzola però raccontato anche la storia di P. un ragazzo ucraino orfano, con alle spalle una storia di accoglienza in una famiglia italiana a Milano, che ha visto e vissuto in prima persona gli orrori della guerra. Un ragazzo non semplice, con qualche problema di alcol, arruolato come militare, che ha combattuto nel cuore del conflitto, a Mariupol e Bakhmut. In situazioni in cui i suoi compagni partivano in 80 e tornavano in 4, P. però conservava una coscienza chiarissima di essere stato amato, preferito e di esprimere questo nella preghiera: «Io so chi mi ha protetto, perché io facevo la preghiera alla Maria», dice in un italiano approssimativo. Al termine dell’incontro ha portato il suo saluto il vescovo di Rimini, monsignor Nicolò Anselmi. «Il Papa non cessa mai di ricordarci di pregare e di diffondere del perdono e della pace. Chiediamo al Signore di aiutarci a costruire una cultura di pace e di perdono che si possa allargare a macchia d’olio».

La mostra “Uomini nonostante tutto – Storie da Memorial” realizzata per il Meeting di Rimini a cura dell’Associazione Memorial e della Fondazione Russia Cristiana ETS è esposta dal 23 al 30 maggio 2023 dalle 15.30 alle 19.00 nella Biblioteca Comunale Galleria dell’Immagine – Rimini, via Gambalunga 27, con ingresso libero. La mostra e l’incontro pubblico sono gli eventi riminesi di “Meet the Meeting – Verso il Meeting 2023”, il primo appuntamento che lancerà la 44ma edizione del Meeting di Rimini e che ne inaugurerà il cantiere.