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Bce, Cipollone: per Dlt e “token” serve strategia da Gattopardo

Bce, Cipollone: per Dlt e “token” serve strategia da GattopardoRoma, 7 ott. (askanews) – Banche e imprese finanziarie stanno esplorando la possibilità di utilizzare tecnologie come quelle a registro ridistribuito (Dlt) contemporaneamente alla digitalizzazione degli attivi (tokenizzazione). E questo potrebbe condurre a un sistema in cui, dopo secoli di stabilità, ci si ritroverebbe ad avere una nuova modalità di interazione, tramite una rete di operatori ognuno con un registro sincronizzato di queste attività. “Se le autorità non riuscissero ad intervenire, si rischia una frammentazione del sistema”, ma al tempo stesso questi sviluppi presentano “anche opportunità”. Lo ha affermato Piero Cipollone , componente del comitato esecutivo della Bce nel suo intervento a un simposio organizzato oggi dalla Bundesbank a Francoforte.


In questo ambito, ha spiegato, la Bce e l’eurosistema delle banche centrali stanno esplorando le tecnologie Dlt e la digitalizzazione degli asset, dato che “potrebbero portare a una ridefinizione delle strutture di intermediazione finanziaria, un sistema che è rimasto invariato per secoli. Come banchieri centrali prudenti dobbiamo anche adattarci a queste nuove tecnologie se vogliamo attuare il nostro mandato di preservare la fiducia nella moneta e nel sistema finanziario”. Cipollone ha citato il celebre detto contenuto nel Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, pronunciato dal nipote del principe di Salina, Tancredi: “Se vogliamo che tutto rimanga, bisogna che tutto cambi”.


“Il nostro obiettivo primario, in questo quadro che si sta evolvendo – ha affermato il banchiere centrale – è assicurare che la moneta di banca centrale, l’asset più liquido e sicuro, resti una pietra angolare di stabilità anche in un sistema di mercati dei capitali basato su Dlt e token”. Cipollone ha sottolineato che l’attuale fase nascente di sviluppo non pone solo sfide, ma offre anche opportunità in cui creando “una chiara visione”, queste tecnologie “potrebbero aiutare a intervenire sulle persistenti carenze dei mercati dei capitali europei”.

Bce, Villeroy: il 17 ottobre “molto probabile” nuovo taglio tassi

Bce, Villeroy: il 17 ottobre “molto probabile” nuovo taglio tassiRoma, 7 ott. (askanews) – Alla riunione monetaria del Consiglio direttivo della Bce di giovedì 17 ottobre, un nuovo taglio dei tassi di interesse “è molto probabile: l’inflazione ci ha di nuovo sorpresi al ribasso ed è caduta sotto al 2% a settembre: all’1,8%. L’equilibrio dei rischi si sta spostando. Negli ultimi due anni il rischio che abbiamo corso è quello di un overshoot rispetto al nostro obiettivo del 2%. Adesso dobbiamo stare attenti al rischio opposto, a non mancare il nostro obiettivo a fronte di una crescita debole e una politica monetaria troppo a lungo restrittiva”. Lo afferma il governatore della Banca d0 Francia, François Villeroy de Galhau, in una intervista a La Repubblica.


Come tutti i suoi pari dell’area euro partecipa al direttorio della Bce. Al banchiere centrale viene anche interpellato sul caso UniCredit-Commerzbank. “Non deve essere una questione politica o nazionalistica, in nessun Paese. Per fortuna, grazie all’Unione bancaria, il processo decisionale è nelle mani di un’istituzione europea con una valutazione indipendente e tecnica, ossia la Bce. Secondo, la Bce – osserva – dovrà decidere non soltanto sull’accordo di per sé, con le sue sfide e i suoi risvolti finanziari, ma anche, e soprattutto, la solidità, la sostenibilità e la governance di un eventuale nuovo gruppo”.

Manovra, Giorgetti: io figlio operai, sacrifici solo per chi può farli

Manovra, Giorgetti: io figlio operai, sacrifici solo per chi può farliPontida (Bg), 6 ott. (askanews) – “Ve lo dico con tranquillità: oggi il ministro dell’Economia non è un banchiere o un professore, è il figlio di un pescatore e di un’operaia tessile, so distinguere chi fa i sacrifici e chi li può fare”. Lo ha detto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, spiegando dal palco di Pontida il senso delle sue parole sui “sacrifici per tutti”.


“Arrivo come quello che vuole aumentare le tasse. Io ho semplicemente detto a Bloomberg, che mi chiedeva se volessimo tassare le banche, che i sacrifici li devono fare tutti, citando l’articolo 53 della Costituzione sulla capacità contributiva. Facendo quell’intervista avevo in mente il negoziante cui abbiamo fatto la flat tax, l’operaio di Lumezzane con il mutuo alle stelle cui abbiamo dato il taglio del cuneo contributivo: questi i sacrifici li fanno, li devono fare anche gli altri. Stiamo cercando di tradurre concretamente questo principio di buonsenso, dialogando con le parti, come con Confindustria. State tranquilli e sereni, siamo figli di Pontida, siamo dalla parte della gente che lavora e produce e che oggi fa sacrifici”, ha detto Giorgetti.

Donnarumma (Fs): in pochi giorni adeguati impianti maggiori nodi rete

Donnarumma (Fs): in pochi giorni adeguati impianti maggiori nodi reteRoma, 5 ott. (askanews) – In pochi giorni verranno adeguati tutti gli impianti dei nodi principali di rete verranno adeguati. Lo scrive su Linkedin l’ad di Fs, Stefano Donnarumma, che oggi ha effettuato un sopralluogo a Roma Termini, alla cabina del nodo di Roma.


“Questa mattina, insieme ai colleghi di Fs, Rfi, Trenitalia – scrive Donnarumma -, abbiamo effettuato un sopralluogo alla cabina elettrica che alimenta gli impianti di circolazione del Nodo di Roma. È stata l’occasione per fare il punto sugli approfondimenti tecnici che abbiamo avviato dopo il guasto alla linea di alimentazione elettrica di mercoledì”. “I dirigenti preposti e i tecnici dedicati alla gestione degli impianti hanno illustrato all’ad di RFI e al sottoscritto la catena di eventi che ha causato il malfunzionamento – prosegue -. Effettivamente poco prevedibile, ma comunque evitabile adottando dispositivi tecnologicamente più avanzati e procedure ancora più efficaci”.


“Mi è stato garantito che in pochi giorni tutti gli impianti dei nodi principali di rete verranno adeguati – conclude Donnarumma -. Li ho tranquillizzati, vedendoli sinceramente dispiaciuti. Ora, imparata una nuova lezione, mettere subito in atto le misure correttive e andare avanti ad alta velocità!”.

Manovra, Cimbri (Unipol): sbagliato concetto di profitto extra

Manovra, Cimbri (Unipol): sbagliato concetto di profitto extraMilano, 5 ott. (askanews) – “Secondo me è sbagliato proprio il principio dell”extra’ profitto: chi è che decide cosa è extra e cosa no?”. Lo ha affermato il presidente del gruppo Unipol, Carlo Cimbri, intervenuto alla “Giornata dell’Economia” organizzata a Milano da Forza Italia, contestando non tanto il fatto che venga chiesto ai grandi attori del mondo produttivo e finanziario di contribuire alla tenuta dell’economia italiana nei momenti di difficolta’, ma proprio il concetto di profitti “extra”.


“Fare passare oggi il concetto di extra significa domani non avere freni: tutto può diventare extra. Su questo sono fortemente contrario, su questo concetto che penso sia molto pericoloso per il futuro. Non certo sul contribuire tutti per superare condizioni di difficoltà”, ha aggiunto Cimbri.

Poste, Mef definisce struttura consorzio di garanzia e collocamento

Poste, Mef definisce struttura consorzio di garanzia e collocamentoMilano, 4 ott. (askanews) – Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha definito la struttura del consorzio di garanzia e collocamento per la vendita di una quota di Poste Italiane. Sono stati conferiti a Intesa Sanpaolo, Mediobanca, Unicredit, Citi, Deutsche Bank e JP Morgan l’incarico di global coordinator e a Barclays, Bnp Paribas, Morgan Stanley, Société Generale e UBS l’incarico di joint bookrunner. In coordinamento con il consorzio sarà definita la struttura dell’operazione in coerenza con quanto stabilito nel DCPM. Lo fa sapere il Mef.


La definizione della struttura, viene evidenziato, è “in conformità con le disposizioni del DPCM del 17 settembre 2024 che autorizza l’alienazione di una quota della partecipazione di Poste Italiane detenuta dal Ministero prevedendo comunque il mantenimento di una quota, diretta ed indiretta, superiore al 50%”, ricorda il Mef.

Lavoro Usa spinge Borse europee, Milano +1,28% con banche e Recordati

Lavoro Usa spinge Borse europee, Milano +1,28% con banche e RecordatiMilano, 4 ott. (askanews) – Piazza Affari e le Borse europee chiudono in rialzo l’ultima seduta della settimana, spinte dai dati sull’occupazione Usa, più forti del previsto. Maglia rosa a Milano, con il Ftse Mib che ha guadagnato l’1,28% a 33.594 punti. A Parigi il Cac40 ha segnato un rialzo dello 0,85%, a Francoforte il Dax dello 0,7%.


A settembre, negli Usa sono stati creati 254.000 i nuovi posti di lavoro, ben al di sopra delle previsioni degli analisti di 150.000, mentre il tasso di disoccupazione è rallentato al 4,1%. I solidi dati allontanano lo spettro della recessione, seppur al contempo alimentano le scommesse che la Fed rallenterà il ritmo dei tagli ai tassi di interesse, riducendo le aspettative di un taglio di mezzo punto percentuale ai prossimi due meeting come avvenuto a settembre. A Milano, tra i titoli principali, sugli scudi Recordati (+4,75%) che ha siglato un accordo con Sanofi da oltre 1 miliardo di dollari per l’acquisizione dei diritti globali di Enjaymo, un farmaco biologico che è l’unico prodotto approvato mirato per il trattamento della malattia dell’agglutinina fredda, una rara patologia linfoproliferativa delle cellule B, rafforzando così il proprio segmento malattie rare. Forti acquisti sulle banche, sorvegliate speciali in attesa delle misure della prossima manovra di bilancio: Bper +4,28%, Mps +3,05%, Unicredit +2,97%. In luce anche Saipem (+4,29%) con il prezzo del petrolio che consolida il rally spinto dai venti di guerra in Medio Oriente.


Sul fronte dei titoli di Stato, lo spread ha chiuso in calo a 130 punti, con il rendimento del Btp decennale al 3,51%.

La Corte europea annulla gli accordi commerciali Ue-Marocco

La Corte europea annulla gli accordi commerciali Ue-MaroccoBruxelles, 4 ott. (askanews) – Gli accordi commerciali tra Ue e Marocco del 2019 in materia di pesca e prodotti agricoli, che comprendono anche i prodotti provenienti dal territorio del Sahara Occidentale, sono stati conclusi in violazione dei principi di autodeterminazione e della loro rilevanza per i trattati dell’Unione, perché non hanno avuto il consenso del popolo del Sahara Occidentale.


Lo ha affermato la Corte europea di Giustizia in due sentenze emesse oggi a Lussemburgo che, respingendo un appello del Consiglio Ue e della Commissione europea, danno ragione definitivamente al Fronte Polisario, che aveva fatto ricorso contro gli accordi. Il Fronte Polisario è il movimento per l’autodeterminazione del popolo del Sahara Occidentale e per la creazione di un suo Stato sovrano, contro i tentativi di annessione del Marocco. Le due sentenze di oggi confermano quanto aveva già stabilito il Tribunale di primo grado della Corte europea il 29 settembre del 2021, che aveva annullato gli accordi, ma ne aveva mantenuto provvisoriamente l’applicazione. In un’altra sentenza separata, la Corte oggi ha anche puntualizzato che l’etichettatura dei meloni e dei pomodori raccolti nel Sahara Occidentale deve menzionare questo territorio, e non il Marocco, come paese d’origine.


La Corte Ue ha precisato che per l’attuazione degli accordi commerciali Ue-Marocco del 2019 in materia di pesca e prodotti agricoli occorre il consenso dei Sharawi, il popolo del territorio del Sahara Occidentale, sebbene questo sia un territorio non autonomo, perché sottoposto alla giurisdizione del Marocco. Il consenso del popolo Saharawi è una condizione per la validità delle decisioni con cui il Consiglio ha approvato quegli accordi a nome dell’Unione europea. È vero, riconosce la Corte, che è stato condotto un processo di consultazione da parte della Commissione e dal Servizio europeo per l’azione esterna (Seae) prima dell’adozione di queste decisioni. Tuttavia, il processo di consultazione non è stato appropriato per stabilire il consenso dei Saharawi. La consultazione, infatti, non ha riguardato il popolo del Sahara Occidentale in quanto tale, bensì gli abitanti attualmente presenti in quel territorio, indipendentemente dal fatto che appartengano o meno al popolo dei Saharawi. Non si è tenuto conto del fatto che una parte significativa del popolo del Sahara Occidentale vive oggi in altri paesi.


La Corte spiega che il consenso dei Saharawi potrebbe anche non essere esplicito, ma presunto, se l’accordo non creasse obblighi per il popolo del Sahara Occidentale come parte terza, e se gli conferisse un vantaggio specifico, tangibile, sostanziale e verificabile, derivante dallo sfruttamento delle risorse naturali di quel territorio e proporzionale al livello di sfruttamento. Ma, poiché gli accordi in questione non prevedono manifestamente un tale vantaggio, la Corte di giustizia conferma l’annullamento delle decisioni del Consiglio da parte del Tribunale di primo grado. La decisione relativa all’accordo di pesca è scaduta nel luglio 2023 e ha quindi cessato di produrre effetti. Per quanto riguarda l’accordo relativo alle misure di liberalizzazione sui prodotti agricoli, la Corte mantiene, per un periodo di 12 mesi a partire da oggi, gli effetti della decisione del Consiglio Ue, in considerazione delle gravi conseguenze negative che il suo annullamento immediato comporterebbe per l’azione esterna dell’Unione europea e per motivi di certezza del diritto.


Quanto alla sentenza sull’etichettatura dei meloni e dei pomodori, secondo la Corte l’obbligo previsto dalla regole Ue di precisare l’origine dei prodotti agricoli si applica non solo alle merci provenienti da un “paese” (come sinonimo della parola “Stato”), ma anche a quelle provenienti da “territori” (che designano entità diverse dai “paesi”). Pur essendo sotto la giurisdizione o la responsabilità internazionale di uno Stato (il Marocco), il territorio del Sahara Occidentale ha comunque uno status separato e distinto ai sensi del diritto internazionale. “Fare riferimento al Marocco anziché al Sahara occidentale allo scopo di identificare l’origine di meloni e pomodori raccolti in quest’ultimo territorio indurrebbe in errore i consumatori circa la vera origine di tali merci”, conclude la Corte. In un cominicato congiunto emesso dopo il verdetto della Corte di Giustizia, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e l’Alto Rappresentante per la politica estera dell’Ue, Josep Borrell, prendono atto della sentenza, sottolineano che comunque “preserva la validità dell’accordo sui prodotti agricoli per altri 12 mesi”, e cercano poi di rassicurare il Marocco sulla continuazione del parteneariato con l’Ue, come per rimarcare la differenza di posizione rispetto alla Corte. “L’Ue ribadisce l’alto valore che attribuisce al suo partenariato strategico con il Marocco, che è di lunga data, ampio e profondo”, sottolineanto Von der Leyen e Borrell, ricordando che “nel corso degli anni, abbiamo instaurato una profonda amicizia e una cooperazione solida e multiforme, che intendiamo portare al livello successivo nelle prossime settimane e nei prossimi mesi”. “In stretta cooperazione con il Marocco, l’Ue intende fermamente preservare e continuare a rafforzare le strette relazioni” fra le due parti “in tutti gli ambiti del partenariato Marocco-Ue, in linea con il principio secondo cui ‘pacta sunt servanda’”. concludono la presidente della Commissione e l’Alto Rappresentante.

Balzo dollaro dopo dati Usa, euro sotto 1,10, minimo oltre 1 mese

Balzo dollaro dopo dati Usa, euro sotto 1,10, minimo oltre 1 meseRoma, 4 ott. (askanews) – Scatto rialzista del dollaro, con l’euro che cala sotto quota 1,10 sul biglietto verde per la prima volta da quasi due mesi. Nel corso delle contrattazioni la valuta condivisa è scesa fino a 1,0967 sul dollaro, sui minimi da dallo scorso 13 agosto agosto.


I dati sul mercato del lavoro negli Stati Uniti si sono rivelati migliori dal previsto e questo ha ulteriormente smorzato le attese sulla velocità dei tagli dei tassi da parte della Federal Reserve, sostenendo il dollaro

Inps, Vittimberga: ruolo fondamentale nel mecenatismo culturale

Inps, Vittimberga: ruolo fondamentale nel mecenatismo culturaleRoma, 4 ott. (askanews) – “L’Inps, nel corso dei suoi 126 anni di storia, ha svolto un ruolo fondamentale nel mecenatismo culturale, accumulando nelle proprie sedi una straordinaria collezione di capolavori artistici, affiancati da magnifici esempi di architettura storica”. Così il direttore generale dell’istituto di previdenza, Valeria Vittimberga, durante un evento organizzato dall’Inps a Venezia.


“Grazie a normative specifiche – ha detto – l’istituto ha potuto non solo acquistare opere d’arte, ma anche riceverle attraverso il pagamento di contributi in natura, trasformando così una serie di opere raccolte nel passato in un patrimonio di inestimabile valore oggi. Presso il prestigioso Palazzo Wedekind di Roma, l’Inps ha istituito un museo permanente che ospita queste opere, simbolo di una tradizione che intendiamo continuare. Il nostro obiettivo è quello di arricchire ulteriormente questa collezione, acquisendo opere significative che possano testimoniare la nostra vicinanza ai territori, poiché l’arte è profondamente radicata nei luoghi in cui si sviluppa”. Il dg dell’Inps ha aggiunto che “nella mostra di oggi presenteremo quadri che raccontano la storia dell’Inps e del nostro percorso. Crediamo fermamente che queste opere non debbano rimanere un patrimonio esclusivo delle nostre sedi, per quanto prestigiose. Vogliamo aprirci alla popolazione, organizzare eventi e rendere l’arte e la cultura accessibili a tutti, come simbolo della nostra vicinanza al territorio e alla comunità nazionale. L’Inps si propone di essere un servitore della collettività, e attraverso queste iniziative, intendiamo dimostrare il nostro impegno nella promozione della cultura e del patrimonio artistico italiano”.