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Bri, progetto “Nexus” su pagamenti istantanei entra in nuova fase

Bri, progetto “Nexus” su pagamenti istantanei entra in nuova faseRoma, 1 lug. (askanews) – La Banca dei regolamenti internazionali ha annunciato il completamento di una nuova fase preparatoria del “project Nexus”, iniziativa che punta a creare un sistema di pagamenti istantanei transnazionale. A partecipare a questa piattaforma sono India, Malesia, Filippine, Singapore e Thailandia, tramite le rispettive banche centrali nazionali.


Ora la nuova fase preparatoria, la quarta, vedrà la partecipazione attiva anche dell’Indonesia, che finora era “osservatore speciale”. Secondo l’istituzione che ha sede a Basilea, in Svizzera, Nexus è disegnato per creare degli standard con cui i sistemi di pagamento istantanei nazionali possono interfacciarsi tra loro. Piuttosto che avere i singoli operatori nazionali creare dei collegamenti bilaterali con ogni controparte, è necessario unicamente fare un collegamento con Nexus, che poi funziona come ponte con i vari Paesi.


Iniziative di questo tipo in sede Bri si sono moltiplicate negli ultimi anni, forse anche a riflesso delle crescenti diffidenze verso i tradizionali meccanismi di scambio e regolazione internazionali con l’aumentare delle tensioni geopolotiche tra economie “occidentali” e giganti emergenti dei “Brics”. In occasione della conferenza stampa di presentazione della relazione annuale, pubblicata domenica scorsa, il general manager della Bri, il messicano Augustin Carstens ha però voluto puntualizzare che un’altra piattaforma di questa tipologia, battezzata “Mbridge”, creata su impulso di Hong Kong, Thailandia, Cina, Emirati Arabi Uniti, a cui più di recente si è aggiunta l’Arabia Saudita, non mira ad aggirare o entrare in competizione con il dollaro o con le altre maggiori valute utilizzate negli scambi internazionali.

Usa, Ism manifatturiero giugno scende a 48,5 punti, oltre stime

Usa, Ism manifatturiero giugno scende a 48,5 punti, oltre stimeNew York, 1 lug. (askanews) – Continua a restare in contrazione, in giugno, l’Ism manifatturiero, l’indice che misura la performance del settore manifatturiero negli Stati Uniti e registra un calo rispetto al dato di maggio. In giugno l’indice è sceso dai 48,7 punti di maggio ai 48,5 di giugno. Le attese erano per un dato a 49,2 punti.


L’indice sui prezzi è passato dai 57 punti di maggio a 52,1 di giugno, mentro quello sull’occupazione è sceso da 51,1 a 49,3. L’indice sui nuovi ordini è passato da 45,4 a 49,3, quello sulla produzione è sceso da 50,2 a 48,5. Infine, l’indice sulle scorte è passato da 47,9 a 45,4 punti.

Meta, Ue: Costringe utenti a pagare per evitare pubblicità mirata

Meta, Ue: Costringe utenti a pagare per evitare pubblicità mirataNew York, 1 lug. (askanews) – L’Unione Europea accusa Meta Platforms di aver violato la sua nuova legge sulla concorrenza digitale poichè chiede agli utenti di Facebook e Instagram di scegliere se pagare una quota di abbonamento per navigare senza annunci o consentire all’azienda di utilizzare i dati personali per pubblicità mirate.


L’azienda di social media ha introdotto lo scorso anno il cosiddetto modello di pagamento o consenso per gli utenti europei come parte del suo piano per conformarsi alla legge sui mercati digitali dell’UE. Lunedì la Commissione europea ha dichiarato che questo approccio non ha funzionato. Se le autorità di regolamentazione dell’UE stabilissero che Meta ha violato le sue regole, la società potrebbe dover affrontare una multa fino al 10% delle sue entrate mondiali. La Commissione concluderà l’indagine entro la fine di marzo del prossimo anno, ma intanto Meta potrà esaminare i risultati preliminare di questa inchiesta e rispondere adeguatamente.

Boeing riacquisterà per 4,7 mld usd Spirit AeroSystems

Boeing riacquisterà per 4,7 mld usd Spirit AeroSystemsNew York, 1 lug. (askanews) – La compagnia aerospaziale Boeing ha annunciato lunedì che riacquisterà il suo produttore di fusoliere Spirit AeroSystems che aveva scorporato dalla sua attività nel 2005. Boeing ha accettato di pagare 37,25 dollari per azione per un valore azionario totale di 4,7 miliardi di dollari.


L’accordo arriva dopo un grande cambiamento di leadership alla Boeing e secondo un comunicato della società migliorerà la sicurezza e il controllo di qualità degli aerei, dopo i vari incidenti in cui sono incorsi negli scorsi mesi. Spirit realizza le fusoliere dei modelli Boeing 737 e altre componenti, comprese le sezioni dei 787 Dreamliner. Boeing ha rappresentato circa il 70% delle entrate di Spirit lo scorso anno, mentre un quarto degli introiti proveniva dalla produzione di componenti per il principale rivale di Boeing, Airbus.

Bollette: stop mercato tutelato, al via da oggi servizio a tutele graduali

Bollette: stop mercato tutelato, al via da oggi servizio a tutele gradualiRoma, 1 lug. (askanews) – Entra in vigore da oggi, per i consumatori italiani di energia elettrica non vulnerabili, il servizio a tutele graduali: a tutti i clienti che ancora non hanno definito il passaggio al mercato libero, una procedura competitiva ha assegnato, suddividendo l’Italia in 26 aree territoriali, l’operatore che per i prossimi tre anni dovrà garantire il servizio, fatta salva la possibilità di passare in ogni momento al mercato libero. È dunque terminato il 30 giugno, dopo 17 anni, il cosiddetto mercato tutelato, con l’obiettivo di completare la necessaria transizione verso il mercato libero per tutti i cittadini.


“E’ un passaggio epocale – spiega il ministro Gilberto Pichetto – nel rapporto tra cittadino ed energia, che vogliamo continuare a guidare con chiarezza e trasparenza”. “Attraverso le procedure competitive – aggiunge il Ministro – abbiamo garantito prezzi ancora più bassi di quelli della tutela, ampliando anche il numero degli operatori in grado di offrire il servizio”. “Ora – conclude – vigileremo e porteremo avanti ogni azione affinché il mercato libero possa esprimere al più presto prezzi altrettanto competitivi, puntando a costruire offerte a misura delle diverse famiglie, che presentano differenze sia nelle modalità che nelle quantità di energia assorbite”. Nulla cambia invece per i consumatori vulnerabili: per loro, la legge ha previsto un sistema che, pur non impedendo l’accesso al mercato, si faccia carico di chi, per età o particolare situazione socioeconomica, possa avere difficoltà ad individuare l’offerta per sé più conveniente.

Stop al mercato tutelato, da oggi c’è il servizio a tutele graduali

Stop al mercato tutelato, da oggi c’è il servizio a tutele gradualiRoma, 1 lug. (askanews) – Entra in vigore da oggi, per i consumatori italiani di energia elettrica non vulnerabili, il servizio a tutele graduali: a tutti i clienti che ancora non hanno definito il passaggio al mercato libero, una procedura competitiva ha assegnato, suddividendo l’Italia in 26 aree territoriali, l’operatore che per i prossimi tre anni dovrà garantire il servizio, fatta salva la possibilità di passare in ogni momento al mercato libero. È dunque terminato il 30 giugno, dopo 17 anni, il cosiddetto mercato tutelato, con l’obiettivo di completare la necessaria transizione verso il mercato libero per tutti i cittadini.


“E’ un passaggio epocale – spiega il ministro Gilberto Pichetto – nel rapporto tra cittadino ed energia, che vogliamo continuare a guidare con chiarezza e trasparenza”. “Attraverso le procedure competitive – aggiunge il Ministro – abbiamo garantito prezzi ancora più bassi di quelli della tutela, ampliando anche il numero degli operatori in grado di offrire il servizio”. “Ora – conclude – vigileremo e porteremo avanti ogni azione affinché il mercato libero possa esprimere al più presto prezzi altrettanto competitivi, puntando a costruire offerte a misura delle diverse famiglie, che presentano differenze sia nelle modalità che nelle quantità di energia assorbite”. Nulla cambia invece per i consumatori vulnerabili: per loro, la legge ha previsto un sistema che, pur non impedendo l’accesso al mercato, si faccia carico di chi, per età o particolare situazione socioeconomica, possa avere difficoltà ad individuare l’offerta per sé più conveniente.

Cinema, Lmdv Capital entra nella Leone Film Group con il 13,78%

Cinema, Lmdv Capital entra nella Leone Film Group con il 13,78%Roma, 1 lug. (askanews) – Il family office di Leonardo Maria Del Vecchio annuncia il suo primo investimento nell’ambito della produzione audiovisiva. Con il 13,78% delle quote, infatti, Lmdv Capital è entrata nel capitale sociale di Leone Film Group. Per il family office di Leonardo Maria Del Vecchio si tratta del primo investimento nell’audiovisivo italiano.


“Leone Film Group è un nome che fa onore alla cultura italiana nel mondo. Siamo molto orgogliosi di poterci legare a un Gruppo che custodisce e rinnova una tradizione familiare così prestigiosa a livello internazionale – ha dichiarato Leonardo Maria Del Vecchio -. L’obiettivo dell’accordo, in piena armonia con la nostra filosofia aziendale, è supportare il rafforzamento di un’eccellenza italiana favorendo il successo del Made in Italy sui principali mercati internazionali. Siamo convinti di poter contribuire fattivamente al continuo sviluppo di una realtà importante come Leone Film Group offrendo il nostro contributo allo sviluppo di un’industria strategica per l’economia, l’immagine e la ricchezza creativa del nostro Paese”. Soddisfazione espressa anche da Raffaella e Andrea Leone che, assieme, rimarranno gli azionisti di maggioranza del Gruppo. “Siamo davvero felici e onorati di annunciare l’ingresso di LMDV Capital in Leone Film Group – ha dichiarato Andrea Leone -. La partnership con Lmdv Capital segna un nuovo, significativo passo avanti per il Gruppo accelerando il comune obbiettivo di consolidamento e di crescita in un settore così fondamentale”.


Mediobanca Banca di Credito Finanziario, nella funzione di ECM Advisory ha assistito Lmdv Capital nelle attività di strutturazione ed esecuzione dell’operazione.

Calcio, multa Antitrust a Figc per 4 mln su abuso posizione

Calcio, multa Antitrust a Figc per 4 mln su abuso posizioneRoma, 1 lug. (askanews) – L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha sanzionato la Federazione Italiana Giuoco Calcio (Figc) per un importo complessivo di oltre 4 milioni di euro. Lo comunica l’Autorità in una nota aggiungendo di aver accertato che “la Figc, almeno a partire dal primo luglio 2015, ha attuato una complessa strategia escludente per rafforzare la propria posizione dominante nell’organizzazione di competizioni calcistiche giovanili a carattere agonistico e per estenderla anche al mercato dell’attività ludico-amatoriale, in cui opera in concorrenza con gli Enti di Promozione Sportiva (EPS)”.


“La strategia abusiva – prosegue l’Antitrust – si è realizzata innanzitutto attraverso la mancata stipula, da parte della Figc, delle convenzioni richieste dal Regolamento Eps del Coni (2014) per lo svolgimento dell’attività agonistica. Ciò ha consentito alla Federazione di precludere agli Eps l’accesso al mercato dell’organizzazione di eventi a carattere agonistico, garantendo così a sé stessa una posizione di sostanziale monopolio”. “In secondo luogo, la Figc ha usato in modo strumentale il proprio potere regolatorio, considerando illegittimamente come agonistica l’attività amatoriale svolta dagli Enti di Promozione Sportiva con atleti compresi tra i 12 e i 17 anni. Inoltre ha imposto anche per gli atleti fino ai 12 anni (per definizione non rientranti nell’attività agonistica) il convenzionamento tra la Federazione e gli Eps e la pre-autorizzazione dell’evento, limitando così la libertà delle Associazioni Sportive Dilettantistiche affiliate alla Figc e dei loro atleti con doppio tesseramento di partecipare ai tornei organizzati dagli Eps – conclude l’Autorità -. In questo modo è stata ridotta la capacità degli Enti di Promozione Sportiva di esercitare una sufficiente pressione competitiva sulla Federazione, ostacolando e/o indebolendo la concorrenza nel mercato dell’organizzazione di eventi ludico-amatoriali”.

Bri: per la prosperità servono inflazione e conti sotto controllo

Bri: per la prosperità servono inflazione e conti sotto controlloRoma, 30 giu. (askanews) – La prosperità economica futura dipende dal ripristino della stabilità dei prezzi e dal risanamento dei conti pubblici. Lo afferma la Banca dei regolamenti internazionali, l’istituzione che ha seda a Basilea, in Svizzera, che oggi ha pubblicato il suo rapporto economico annuale e la sua Relazione annuale. I documenti, rispettivamente di 150 e 162 pagine, sono stati illustrati durante una videoconferenza stampa dal direttore generale, Augustin Carstens, e dal capo economista, Claudio Borio.


Grazie all’azione energica delle banche centrali per arginare l’inflazione, l’economia globale è indirizzata verso “un atterraggio morbido – stima il primo studio – sebbene alcune potenziali criticità potrebbero farla deviare dalla rotta”. E secondo la Bri per gettare solide basi per il futuro occorre che le politiche monetarie delle Banche centrali completino il rientro delle dinamiche dei prezzi alla normalità, mentre i governi devono agire sui fronti delle finanze pubbliche e delle riforme “rinviate ormai da troppo tempo”. L’analisi elaborata dall’istituzione descrive gli insegnamenti che si possono trarre per le banche centrali dall’inizio del secolo e le implicazioni per i quadri di riferimento della politica monetaria in futuro.


Intanto, secondo le previsioni degli esperti di Basilea “l’economia globale è indirizzata verso un atterraggio morbido, ma permangono rischi; occorre pertanto che i responsabili delle politiche adottino una visione di lungo periodo per gettare le basi di una crescita sostenibile”. Mentre l’azione energica delle banche centrali è stata efficace nel ridurre considerevolmente l’inflazione, la crescita economica e il sistema finanziario “hanno dato prova di resilienza”.


“Le banche centrali hanno fatto il loro lavoro e l’economia globale sembra avviata verso un atterraggio morbido, ma sussistono alcune potenziali criticità che potrebbero portarla fuori rotta. Per garantire un futuro solido, le banche centrali devono completare l’ultimo miglio necessario a ripristinare la stabilità dei prezzi. Allo stesso tempo – dichiara il direttore generale della Bri, Agustín Carstens – occorre che i governi facciano la loro parte consolidando le finanze pubbliche e dando priorità alle riforme strutturali rinviate ormai da troppo tempo”. Il rapporto passa in rassegna diverse fonti di potenziali criticità. Ad esempio i prezzi dei servizi e i salari reali, che non si sono ancora riassestati sulle dinamiche “pre-pandemiche”, e un loro rapido recupero “potrebbe far salire nuovamente l’inflazione”.


In questo quadro “il mancato contenimento delle finanze pubbliche renderebbe più difficile ridurre l’inflazione e nel lungo periodo – avverte la Bri – e minerebbe la stabilità macroeconomica e finanziaria”. E intanto i livelli di indebitamento elevati e i costi di servizio del debito “rischiano di provocare tensioni finanziarie”. Peraltro la debole crescita della produttività potrebbe avere effetti negativi sia sull’inflazione che sulla crescita. La politica prudenziale deve continuare a rafforzare la solidità del sistema finanziario, mentre secondo la Bri riforme strutturali in grado di promuovere la concorrenza, aumentare la flessibilità e favorire l’innovazione “sono l’unico modo” per stimolare la crescita in maniera sostenibile e preparare l’economia alle sfide future. Per la politica monetaria, questo inizio di XXI secolo è stato un periodo turbolento, caratterizzato da gravi crisi finanziarie, una pandemia e un’inaspettata impennata dell’inflazione. “Le banche centrali hanno navigato in acque agitate e hanno svolto efficacemente il proprio compito. Questa esperienza offre importanti insegnamenti sull’efficacia e i limiti della politica monetaria e su come essa possa essere perfezionata per affrontare le sfide future, rendendola in particolare robusta, agile e realistica nelle ambizioni e facendola operare all’interno di margini di sicurezza – spiega Borio -. Soltanto laddove l’azione della politica monetaria è affiancata a quella delle altre politiche, l’economia e il sistema finanziario possono seguire un percorso stabile”. La Relazione pubblicata analizza anche i rischi nel mercato degli immobili commerciali; la dinamica disinflazionisitica in Cina; l’eredità di un lungo periodo di tassi bassi per i mercati privati del credito e le assicurazioni del ramo vita; il tema del il “tasso naturale di interesse” per la politica monetaria e bilanci e risultati finanziari delle banche centrali. Quest’anno la Bri ha poi dedicato un capitolo speciale al tema “Intelligenza artificiale ed economia: implicazioni per le banche centrali”, anticipato il 25 giugno. Infine, nella Relazione annuale 2023/24, la Bri spiega come ha le banche centrali ad orientarsi nell’attuale difficile congiuntura e aiutato e supportato i propri interlocutori nell’anno trascorso.

Bri, Carstens: Mbridge non compete con il dollaro o altre valute

Bri, Carstens: Mbridge non compete con il dollaro o altre valuteRoma, 27 giu. (askanews) – Il numero uno della Banca dei regolamenti internazionali, il messicano Augustin Carstens respinge l’ipotesi che la piattaforma sperimentale “Mbridge”, una iniziativa delle banche centrali di Hong Kong, Thailandia, Cina, Emirati Arabi Uniti, a cui più di recente si è aggiunta l’Arabia Saudita, e che stanno operando sotto l’egida del centro per l’innovazione della stessa Bri, sia un sistema che mira ad aggirare o entrare in competizione con il dollaro o con le altre maggiori valute utilizzate negli scambi internazionali.


“Mbridge non è in competizione con alcuna valuta particolare. Alla fine quello di cui parliamo è di infrastrutture finanziarie. Si può utilizzare in qualunque paese, serve a fare pagamenti trans frontalieri più efficienti, non per influire su una valuta piuttosto che su un’altra. La questione è totalmente scollegata”, ha affermato rispondendo ad una domanda durante la conferenza stampa di presentazione del rapporto economico annuale della reazione annuale dell’istituzione di Basilea.. “La Bri lavora per rendere i sistemi di pagamenti più efficienti e integrati e questo richiede infrastrutture”, ha spiegato.


E a chi gli chiedeva se fossero state espresse preoccupazioni da parte di banchieri centrali sul possibile utilizzo di questi sistemi anche con effetti destabilizzanti per il sistema monetario: “al contrario – ha replicato – non vogliamo destabilizzare nulla. Riteniamo che queste iniziative non sono per questo ma all’opposto usiamo le tecnologie per rendere il sistema più efficiente e resiliente, avvalendoci delle migliori tecnologie e delle migliori pratiche”. Mbridge è stata lanciata nel 2022 (l’anno in cui è iniziata la guerra in Ucraina e in cui i paesi del G7 dell’Ue hanno adottato pesanti sanzioni contro la Russia). Secondo l’ultimo aggiornamento pubblicato dalla Bri, il progetto vede anche 26 paesi “osservatori” tramite le rispettive banche centrali. Tra queste compaiono anche la Bce, la Banca d’Italia, la Banca di Francia, la Federal Reserve di New York, il Fondo monetario internazionale, la Banca mondiale e una molteplicità di banche di Paesi emergenti o in via di sviluppo, come l’Indonesia, il Bahrein, il Cile, l’Egitto, la Malesia e altri. (fonte immagine: BIS).