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Euro digitale, Cipollone: serve a preservare la sovranità monetaria

Euro digitale, Cipollone: serve a preservare la sovranità monetariaRoma, 27 set. (askanews) – Piero cipollone, l’esponente italiano nel Comitato esecutivo della Bce è tornato a perorare la causa per la creazione di un euro digitale, su cui l’istituzione di Francoforte è impegnata in preparativi. “La moneta è cruciale per la sovranità”, circostanza “ancor più versa nell’era digitale. Circa 63 paesi oggi stanno operando, guidando, sviluppando o esplorando monete di banche centrali digitali (Cbdc)”, ha affermato Cipollone durante un evento organizzato dalla Banca centrale dell’Austria.


“Nel frattempo i maggiori sistemi di pagamento privati si stanno espandendo a livello globale alcune nazioni potrebbero perfino cercare di fare leva sui cripto asset, con esponenti come il candidato alle presidenziali negli Stati Uniti, Donald Trump, che promette di fare degli Usa una superpotenza del Bitcoin”. Secondo Cipollone “in questo contesto in rapida evoluzione, l’Europa non può restare ferma. Il ruolo della Bce di emettere una moneta che sia accettata nell’area valutaria è particolarmente cruciale in una unione monetaria dove i pagamenti dei mercati restano frammentati tra i confini nazionali”.


“Alla Bce – ha proseguito – siamo impegnati assicurare che in Europa si possa continuare a usare il contante. Tuttavia non vogliamo restare fermi a guardare mentre le persone non sono in grado di usare la moneta di banca centrale per le loro transazioni digitali. Portare la moneta di Banca centrale in un mondo digitalizzato tramite l’euro digitale salvaguarderebbe la nostra sovranità monetaria”. Alla Bce lo studio sull’euro digitale va avanti da tempo, ha trovato sponda nel passato Parlamento europeo e nella Commissione ma anche scetticismi in vari paesi dell’area euro. In particolare per il timore che al di là di tutte le rassicurazioni delle autorità, alla fine questo strumento non diventi un meccanismo di controllo delle attività delle persone. Negli Stati Uniti al momento la Federal Reserve apparentemente non sta effettuando preparativi analoghi per un eventuale dollaro digitale, nonostante un atteggiamento che sembrava favorevole da parte dell’amministrazione Biden.


Secondo cipollone, l’euro digitale “supererebbe la frammentazione offrendo moneta che può essere usata in qualunque pagamento digitale nell’area euro, sosterrebbe la concorrenza e l’innovazione facilitando lo sviluppo di servizi di pagamento paneuropei e rafforzerebbe l’autonomia e la resilienza – ha concluso – aiutandoci a evitare di diventare eccessivamente dipendenti su soluzioni di pagamento estere”. (fonte immagine: ECB).

Bce, inflazione attesa da consumatori eurozona si smorza al 2,7%

Bce, inflazione attesa da consumatori eurozona si smorza al 2,7%Roma, 27 set. (askanews) – Le aspettative di inflazione dei consumatori nell’area euro si sono attenuate nell’ultimo mese. Lo riporta la Banca Centrale Europea sulla base della sua rilevazione libera secondo cui l’inflazione percepita sugli ultimi 12 mesi si è smorzata al 3,9%, a fronte del 4,1% registrato a luglio. L’istituzione di Francoforte e sottolinea che rispetto al picco dell’8,4%, registrato un anno fa vivo nel settembre del 2023, l’inflazione percepita sugli ultimi 12 mesi e quindi calata di 4,5 punti percentuali.


Nel frattempo le aspettative mediane di inflazione dei consumatori per i prossimi 12 mesi segnano 2,7%, a fronte del precedente 2,8%. Si sono attenuate in misura analoga anche le aspettative di inflazione sui prossimi tre anni, al 2,3%. Sempre secondo la rilevazione della Bce le aspettative sulla crescita dei redditi nominali sono leggermente migliorate, mentre quelle sulla crescita delle spese sono rimaste invariate.


Infine, a dispetto dei peggioramenti di varie indagini congiunturali, per i consumatori le attese sulla crescita economica sui prossimi 12 mesi sono diventate mentre meno negative, mentre quelle Sulla disoccupazione sono diminuite; in lieve rialzo le attese sui prezzi delle case.

Moncler: Lvmh al fianco di Ruffini, i francesi entrano in Double R

Moncler: Lvmh al fianco di Ruffini, i francesi entrano in Double RMilano, 27 set. (askanews) – Il colosso francese del lusso Lvmh ha acquistato una quota del 10% di Double R, il veicolo di investimento controllato da Ruffini Partecipazioni Holding, che detiene una partecipazione diretta in Moncler pari a circa il 15,8%.


Double R aumenterà la sua partecipazione in Moncler fino a un massimo del 18,5% attraverso un programma di acquisto di azioni Moncler in un periodo di circa 18 mesi. Il finanziamento degli acquisti sarà messo a disposizione da Lvmh, che aumenterà il suo investimento in Double R fino a un massimo di circa il 22% del capitale. La partnership tra Ruffini Partecipazioni Holding e Lvmh rafforzerà la posizione di Ruffini come maggiore azionista di Moncler. Ruffini continuerà a definire e guidare i piani di sviluppo futuri del gruppo e, in qualità di presidente e amministratore delegato, assicurerà il proprio apporto al successo del gruppo Moncler. Lvmh, in qualità di azionista di minoranza stabile e a lungo termine di Double R, supporterà la realizzazione della visione di Ruffini per il futuro del gruppo Moncler. Le parti hanno stipulato un patto parasociale che regola il loro rapporto in qualità di azionisti diretti di Double R e di azionisti indiretti di Moncler. La struttura di governance conferma Ruffini come azionista di controllo di Double R e attribuisce a Lvmh il diritto di nominare due membri nel cda di Double R e un membro nel cda di Moncler.


“Questa partnership rafforza la posizione di Double R in Moncler e fornisce la stabilità necessaria per realizzare la mia visione per il futuro”, ha dichiarato Ruffini, presidente e amministratore delegato di Moncler. “Ho sempre ammirato lo spirito imprenditoriale di Bernard Arnault e la sua profonda comprensione del settore del lusso e sono felice che supporti così chiaramente le mie ambizioni di lungo termine per gli straordinari marchi del nostro gruppo”. “Moncler è una delle storie di successo imprenditoriale più significative del settore negli ultimi vent’anni”, ha sottolineato Bernard Arnault, presidente e amministratore delegato di Lvmh. “La visione e la leadership di Remo Ruffini sono straordinarie e sono lieto di investire nella sua holding per rafforzare la sua posizione di azionista di riferimento in Moncler e supportare l’indipendenza del Gruppo Moncler”.

Unicredit-Commerzbank: titoli volano, domani primo incontro a Francoforte

Unicredit-Commerzbank: titoli volano, domani primo incontro a FrancoforteMilano, 26 set. (askanews) – Seduta sugli scudi in Borsa per Unicredit (+4,8% a 39,7 euro) e Commerzbank (+6,7% a 16,32 euro), con il mercato che specula sull’avvio di trattative tra i due istituti nel giorno in cui c’è stata la prima vera apertura dei tedeschi nei confronti del gruppo italiano, che ha costruito una partecipazione potenziale complessiva del 21% nella seconda banca tedesca e ha chiesto alla Bce di poter salire fino al 29,9% nel capitale.


Dopo il “muro” dei giorni scorsi da parte dei sindacati, dei consiglieri e di Berlino, l’AD in pectore di Commerzbank Bettina Orlopp, che dal primo ottobre assumerà la guida del gruppo, ha mostrato oggi un atteggiamento più aperto nei confronti di Unicredit e ha annunciato che domani terrà un primo giro di colloqui con gli italiani. Dopo la mossa di Unicredit “guardiamo ogni opzione” e “non faremo cose stupide” per proteggerci, ha detto durante la Ceo Conference di Bank of America, “domani avremo un incontro, il primo incontro, vedremo. Penso che sia un punto di inizio, Unicredit ora è un azionista, un investitore, ed è normale che si scambino i punti di vista”. Secondo quanto si apprende, l’investor meeting si terrà a Francoforte e per Unicredit dovrebbe partecipare il team del Cfo, mentre non dovrebbe essere presente il Ceo Andrea Orcel. Si tratta del primo incontro tra i due gruppi da quando due settimane fa Unicredit è diventato uno dei principali azionisti. La strada (per una fusione) al momento resta comunque ancora in salita. Oggi i consigli di sorveglianza e di amministrazione di Commerzbank hanno confermato all’unanimità l’attuale strategia di indipendenza della banca. “Commerzbank sta continuamente espandendo la propria posizione indipendente come forte pilastro del mercato bancario tedesco e partner affidabile dell’economia nazionale. Come Banca per la Germania, crediamo fermamente di avere un notevole potenziale di crescita”, ha sottolineato la banca, nell’annunciare l’aggiornamento della strategia al 2027, promettendo più utili e una maggiore remunerazione dei soci.

Auto, Urso: con noi 7 paesi per anticipo revisione regolamento Ue

Auto, Urso: con noi 7 paesi per anticipo revisione regolamento UeBruxelles, 26 set. (askanews) – Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha presentato oggi a Bruxelles, durante il Consiglio Competitività dell’Ue, la sua proposta di anticipare all’inizio del 2025 la revisione, già prevista per la fine del 2026, del Regolamento Ue sulle emissioni di CO2 delle autovetture e dei furgoni, che ha fissato l’obiettivo dei veicoli nuovi a zero emissioni nel 2035.


“Per quanto riguarda la nostra proposta – ha riferito Urso ai giornalisti durante un punto stampa a margine della riunione ministeriale -, alcuni paesi si sono espressi in sede di Consiglio e altri negli incontri bilaterali che ho avuto. Mi riferisco in modo specifico – ha precisato – a Romania, Slovacchia, Lettonia, Malta, Cipro, Polonia, Repubblica ceca; e ho parlato – ha aggiunto il ministro – anche con altri partner come la Spagna e ieri con la Germania”. “Credo – ha osservato Urso – che ci sia una sufficiente maggioranza di paesi che si predispone a chiedere, con il report che noi stiamo predisponendo e che ovviamentre sarà confrontato con altri Stati membri, che ci sia un anticipo dell’esercizio della clausola di revisione, già prevista per la fine del 2026”. E questo, ha continuato, “affinché si possa decidere prima, in un tempo congruo, e noi proporremo il primo semestre del 2025, su quello che è necessario fare, insieme, per raggiungere i target che ci siami prefissi. E mi riferisco al target del 2035 (auto nuove a zero emissioni, ndr) e a quello del 2050 (‘neutralità climatica’ complessiva, in tutti i settori nell’Ue, ndr)”.


Per raggiungere questi obiettivi, ha sottolineato il ministro, “noi riteniamo che siano assolutamente necessarie risorse significative, come indica Mario Draghi, sia sul fronte dell’offerta, cioè delle imprese, sia sul fronte della domanda, cioè dei consumatori, affinché si acceleri sulla strada dell’innovazione tecnologica e della competitività. Perché – ja avvertito – se proseguiamo con questo passo, non raggiungiamo certamente quell’obiettivo, ma anzi creeremmo un deserto industriale nel nostro continente europeo”. Rispetto alla riunione di oggi, Urso si è detto “pienamente soddisfatto, sia perché nel Consiglio è emersa una larga condivisione nel recepire le indicazioni di Draghi sulla competitività del sistema industriale europeo, sia perché in Consiglio, e nei colloqui bilaterali che ho avuto, diversi paesi ci hanno manifestato il loro consenso sulla presentazione di un documento, un ‘non paper’, che impegni la Commissione a rivedere in anticipo, rispetto a quanto previsto, la clausola di revisione per aggiustare la rotta, o meglio per accelerare su questa strada. Perché – ha ribadito – con queste tempistiche, con queste modalità, gli obiettivi ambiziosi che ci siamo posti per il 2035 e poi per il 2050, non sono assolutamente raggiungibili, se non a caro prezzo, quello della desertificazione industriale europea”. “Ci sono paesi, come la Germania e la Spagna – ha riconsciuto Urso -, che vogliono mantenere il target del 2035, ma – ha aggiunto – sono disponibili a confrontarsi su come modificare le norme attuali per raggiungere appieno quell’obiettivo; in modo specifico nel destinare risorse nazionali ed europee, pubbliche e private, e anche a risorse comuni europee, sia per sostenere le imprese europee in questa sfida, per accelerare, sia per sostenere i consumatori e le famiglie europee nell’acquistare una macchina elettrica, o comunque ecologicamente sostenibile”.

Il 3-4 ottobre a Roma il G7 delle Autorità di Concorrenza, focus su IA

Il 3-4 ottobre a Roma il G7 delle Autorità di Concorrenza, focus su IAMilano, 26 set. (askanews) – Si svolgerà giovedì 3 e venerdì 4 ottobre a Roma, nella sede dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, il G7 delle Autorità di Concorrenza. Ai lavori parteciperanno le delegazioni dei sette Paesi membri del gruppo (Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito, Stati Uniti) più quella della Commissione europea. In totale i delegati saranno 35.


L’evento si articolerà in due sessioni di lavoro, a porte chiuse, che si terranno il pomeriggio del 3 ottobre e la mattina del 4 ottobre. La prima sarà dedicata alle attività di monitoraggio ed enforcement antitrust attuali e future; la seconda a questioni di policy e normative. Filo rosso della discussione saranno l’intelligenza artificiale e i problemi di concorrenza ad essa legati, visto l’impatto trasformativo dell’IA sulla nostra economia e sulla nostra società. Il G7 sarà “un’importante occasione per promuovere collaborazione, scambio di conoscenze e definizione di una visione condivisa” sul tema tra i Paesi membri, ha evidenziato il presidente dell’Antitrust, Roberto Rustichelli. “Ancora una volta Roma conferma di essere città simbolo di dialogo e di cooperazione internazionale, un luogo per discutere sfide e opportunità globali”.

Esrb, Lagarde: cercare di anticipare le crisi per prevenirle

Esrb, Lagarde: cercare di anticipare le crisi per prevenirleRoma, 26 set. (askanews) – Le persone responsabili delle diverse autorità economiche e finanziarie “non possono permettersi di rispondere semplicemente alle crisi quando si manifestano. Dobbiamo continuamente cercare di anticiparle, sfruttando le capacità di tecnologie – tra le quali ha citato l’intelligenza artificiale – e dati per costruire un sistema finanziario che sia autenticamente resiliente”. Lo ha affermato la presidente della Bce e dello European Systemic Risk Board, Christine Lagarde aprendo l’ottava conferenza annuale dell’Esrb.


Lagarde ha citato Benjamin Franklin, che una volta disse che la prevenzione costa molto meno delle cure, ricordando che il suo contributo alla diffusione dei parafulmine “ha evitato molti disastri”.

Petrolio: prezzo scivola, Arabia Saudita pronta ad aumentare produzione

Petrolio: prezzo scivola, Arabia Saudita pronta ad aumentare produzioneMilano, 26 set. (askanews) – Titoli petroliferi a picco in Borsa in scia alla frenata del prezzo del greggio, con i futures sul Wti che scivolano sotto i 68 dollari al barile, in ribasso di oltre tre punti percentuale. A pesare è la notizia che l’Arabia Saudita, il più grande esportatore di petrolio al mondo, starebbe pensando a un aumento della produzione da dicembre, anche se la mossa dovesse portare a un periodo prolungato di bassi prezzi del petrolio.


Secondo indiscrezioni riportate dall’FT, l’Arabia Saudita starebbe pianificando di allontanarsi dal suo obiettivo ufficioso di prezzo di 100 dollari al barile per poter aumentare nuovamente la produzione e riconquistare quote di mercato. I prezzi sono sotto pressione anche per l’aspettativa di un aumento della produzione di petrolio in Libia. A Piazza Affari, Saipem perde il 4,1%, Eni il 3,3%, Tenaris l’1,5%, con il settore energetico che in Europa lascia sul terreno il 3% circa.

Usa, nuove richieste sussidi disoccupazione -4.000 a 218.000

Usa, nuove richieste sussidi disoccupazione -4.000 a 218.000Roma, 26 set. (askanews) – Negli Stati Uniti, il numero dei lavoratori che per la prima volta hanno richiesto i sussidi di disoccupazione, nella settimana terminata il 21 settembre, è diminuito di 4.000 unità a 218.000 (seasonally adjusted), secondo quanto riportato dal dipartimento del Lavoro; le attese erano per un dato a 223.000. Il dato della settimana precedente è stato rivisto a +222.000.


Nel pieno della pandemia, gli Stati Uniti avevano registrato un massimo di 6,9 milioni di nuove richieste settimanali. Il numero complessivo dei lavoratori che ricevono i sussidi di disoccupazione – relativo alla settimana terminata il 14 settembre, l’ultima per la quale è disponibile il dato – è aumentato di 13.000 unità a 1.834.000 unità (seasonally adjusted).

Usa, Pil II trim. +3% (lettura finale), come stime. PCE +2,5%

Usa, Pil II trim. +3% (lettura finale), come stime. PCE +2,5%Roma, 26 set. (askanews) – Il Prodotto interno lordo statunitense nel secondo trimestre del 2024 ha registrato un aumento del 3%, in lettura finale, confermando il +3% della II lettura e il +2,8% della prima. A dichiararlo è il report appena pubblicato dal dipartimento del Commercio. Anche gli analisti prevedevano un aumento del 3%. La lettura finale del I trimestre aveva invece registrato un +1,4%, confermato.


Le spese dei consumatori, che rappresentano il 69% dell’economia statunitense, sono aumentate del 2,8%, leggermente mendo del +2,9% della seconda lettura e oltre il +2,3%, della prima lettura Nella lettua finale del primo trimestre si era registrato un +1,5%. Il dato Core confermato a +2,8% come in seconda lettura Il dato Pce sull’inflazione è aumentato nel secondo trimestre del 2,5% , confermando la seconda lettura. In prima lettura si era registrato un +2,6%. Nella lettura finale del primo trimestre del 2024 si era registrato un +3,4. Il dato ‘core’, quello depurato dai prezzi energetici e dei prodotti alimentari, è cresciuto 2,8%, confermando anch’esso la seconda lettura. Invece in prima lettura si era avuto un +2,9% . Nella lettura finale del primo trimestre si era registrato un +3,7%. I dati mostrano un notevole raffreddamento dell’inflazione senza che la crescita sia stata particolarmente intaccata.