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UniCredit riassorbe le attività di bancassurance vita in Italia

UniCredit riassorbe le attività di bancassurance vita in ItaliaRoma, 25 set. (askanews) – UniCredit ha avviato il processo di internalizzazione delle attività di bancassurance vita in Italia, attraverso la disdetta degli accordi in essere con Cnp Assurances e Allianz. Secondo quanto riporta un comunicato, la manovra avviene con l’esercizio da parte di UniCredit dei diritti di acquistare la quota del 51% di Cnp UniCredit Vita S.p.A e la quota del 50% di UniCredit Allianz Vita S.p.A..


Al perfezionamento dell’operazione, UniCredit controllerà il 100% di entrambe. Terminate le partnership di lunga data con due dei più rinomati gruppi assicurativi globali, l’internalizzazione del business bancassurance vita in Italia consentirà a UniCredit di accelerare la crescita in un settore basato su commissioni e con una buona profittabilità, si legge, in cui la banca è già uno dei maggiori operatori, nonché di ottenere sinergie e di migliorare ulteriormente il livello del servizio offerto ai clienti. Il business bancassurance danni non sarà impattato e continuerà a essere gestito attraverso le joint venture con Allianz nei termini comunicati al mercato nel gennaio 2022. Il perfezionamento di queste operazioni è atteso nel 2025 e successivamente le due società verranno fuse. (fonte immagine: UniCredit).

Euro lambisce 1,12 dollari ai massimi da oltre un anno

Euro lambisce 1,12 dollari ai massimi da oltre un annoRoma, 25 set. (askanews) – Euro in rafforzamento a 1,1195 dollari nelle contrattazioni mattutine. La valuta condivisa si ritrova così ai massimi da oltre un anno, ma la dinamica resta volatile dato che continuano a fluttuare le aspettative dei mercati su un possibile nuovo taglio dei tassi da parte della Bce a ottobre, visto il continuo deterioramento dell’economia. Lunedì le ultime indagini sull’attività delle imprese hanno segnalato una dinamica sostanzialmente recessiva, in particolare nel manifatturiero.

Fs, Donnarumma: no quotazione stiamo studiando ingresso privati

Fs, Donnarumma: no quotazione stiamo studiando ingresso privatiBerlino, 24 set. (askanews) – Non c’è un progetto di quotazione delle Fs. Lo ha detto l’ad di Fs, Stefano Donnarumma, in una conferenza stampa a Innotrans, la fiera mondiale del trasporto ferroviario in corso a Berlino, aggiungendo che si sta invece studiando la possibilità di aprire il capitale a privati, con una quota comunque di minoranza.


“No i tempi sono lunghi per fare cose del genere”, ha detto Donnarumma, rispondendo alla domanda se il gruppo sia pronto alla quotazione. “Non c’è un progetto di quotazione – ha specificato -. Stiamo studiano la maniera di poter condividere il capitale anche ai privati, C’è da indentificare un perimetro, dobbiamo capire se è praticabile, capire se c’è una parte che possa essere condivisa anche con l’immissione di quote da privati. Sarebbe comunque un progetto per la minoranza”. “Se dovessi essere io a dovermerne occupare, fino ad oggi io non ho un progetto – ha concluso aggiungendo che per il progettoci vorrebbero due anni -, io lo farei solamente a determinate condizioni che blindassero la società da qui a prossimi anni”.

L’8 novembre sciopero di bus e metro (senza fasce di garanzia)

L’8 novembre sciopero di bus e metro (senza fasce di garanzia)Roma, 24 set. (askanews) – Venerdì, 8 novembre, nuovo sciopero nazionale, il terzo, nel trasporto pubblico locale, questa volta di 24 ore, senza il rispetto delle fasce di garanzia e con manifestazione nazionale. A proclamarlo unitariamente Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna “per il rinnovo del contratto nazionale Autoferrotranvieri internavigatori (Mobilità Tpl) scaduto il 31 dicembre 2023 ed a seguito dell’interruzione della trattativa il 30 maggio scorso”.


“La nuova mobilitazione – spiegano le organizzazioni sindacali – si è resa inevitabile dopo aver preso atto che le associazioni datoriali Asstra, Agens e Anav perseverano nel loro atteggiamento di indifferenza. Dopo gli scioperi di luglio e settembre non abbiamo ricevuto nessuna convocazione per giungere ad una soluzione della vertenza ed avviare concretamente un confronto serio tra le parti. A questo punto vista l’irresponsabilità delle controparti serve un intervento deciso del Governo e del ministero dei Trasporti che prendano in carico la situazione”. “Da parte nostra vogliamo un rinnovo contrattuale – sottolineano infine Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna – con un incremento economico in linea con l’aumento del costo della vita, vogliamo rimodulare la parte normativa per consentire una migliore conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro, nonché sensibilizzare il ministero degli Interni e il ministero delle Infrastrutture e trasporti per individuare soluzioni atte a contrastare il fenomeno delle aggressioni”.

Casa, idealista: affitto costa 75% in più rispetto rata mutuo

Casa, idealista: affitto costa 75% in più rispetto rata mutuoRoma, 24 set. (askanews) – Affittare un appartamento con due camere da letto in Italia costa in media il 75% in più rispetto alla rata del mutuo per acquistare la stessa abitazione. Tuttavia, per accedere all’acquisto, sono necessari risparmi medi di 42.703 euro, secondo un nuovo studio di idealista, portale immobiliare leader nello sviluppo tecnologico in Italia. In particolare, l’affitto medio mensile di una casa di questo tipo è di 904 euro, mentre la rata del mutuo si aggira intorno ai 516 euro. Per Vincenzo De Tommaso, portavoce di idealista, “lo studio mette in luce la complessa situazione delle famiglie in relazione all’accesso alla proprietà della casa. In quasi tutti i mercati le famiglie potrebbero pagare più facilmente la rata del mutuo che l’affitto mensile, ma in molti casi non possono fare il salto perché mancano dei risparmi necessari”. “Purtroppo, i prezzi elevati degli affitti impediscono loro di generare i risparmi necessari per poter acquistare una casa e accedere a una situazione di maggiore stabilità e sollievo finanziario. Poiché non è realistico aspettarsi un allentamento dei criteri di rischio da parte del sistema finanziario, l’unica soluzione praticabile – aggiunge De Tommaso – sembra essere l’adozione di misure che aumentino significativamente l’offerta di case in affitto, contribuendo così a ridurre i prezzi e a creare un mercato immobiliare più equilibrato”.

Trasporti, 8 novembre sciopero per bus e metro senza fasce garanzia

Trasporti, 8 novembre sciopero per bus e metro senza fasce garanziaRoma, 24 set. (askanews) – Venerdì, 8 novembre, nuovo sciopero nazionale, il terzo, nel trasporto pubblico locale, questa volta di 24 ore, senza il rispetto delle fasce di garanzia e con manifestazione nazionale. A proclamarlo unitariamente Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna “per il rinnovo del contratto nazionale Autoferrotranvieri internavigatori (Mobilità Tpl) scaduto il 31 dicembre 2023 ed a seguito dell’interruzione della trattativa il 30 maggio scorso”.


“La nuova mobilitazione – spiegano le organizzazioni sindacali – si è resa inevitabile dopo aver preso atto che le associazioni datoriali Asstra, Agens e Anav perseverano nel loro atteggiamento di indifferenza. Dopo gli scioperi di luglio e settembre non abbiamo ricevuto nessuna convocazione per giungere ad una soluzione della vertenza ed avviare concretamente un confronto serio tra le parti. A questo punto vista l’irresponsabilità delle controparti serve un intervento deciso del Governo e del ministero dei Trasporti che prendano in carico la situazione”. “Da parte nostra vogliamo un rinnovo contrattuale – sottolineano infine Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna – con un incremento economico in linea con l’aumento del costo della vita, vogliamo rimodulare la parte normativa per consentire una migliore conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro, nonché sensibilizzare il ministero degli Interni e il ministero delle Infrastrutture e trasporti per individuare soluzioni atte a contrastare il fenomeno delle aggressioni”.

Auto, sindacati: sciopero il 18 ottobre, manifestazione a Roma

Auto, sindacati: sciopero il 18 ottobre, manifestazione a RomaRoma, 24 set. (askanews) – Fim, Fiom e Uilm hanno proclamato uno sciopero del settore auto, comprese le aziende della componentistica, per venerdì 18 ottobre. Per la stessa giornata è stata programmata una manifestazione nazionale a Roma. Quella di oggi è una “giornata importantissima perché abbiamo deciso di mettere in piedi una serie di iniziative per arrestare” la situazione che si è venuta a creare negli stabilimenti italiani di Stellantis”. Così il leader della Uilm, Rocco Palombella, nel corso di una conferenza stampa unitaria con Fim e Fiom per denunciare che “le cose vanno malissimo”. Palombella ha detto che “abbiamo denunciato una situazione di grave difficoltà negli stabilimenti. Vogliamo coinvolgere Governo, la cui gestione della crisi (settore auto, ndr) è molto superficiale”. Nonostante gli incentivi all’elettrico, quasi un miliardo di euro, “Stellantis ha collezionato il 30% in meno” di vendite, ha ricordato.

Pensioni, Fava (Inps): conti medio periodo assolutamente in equilibrio

Pensioni, Fava (Inps): conti medio periodo assolutamente in equilibrioRoma, 24 set. (askanews) – Nel breve-medio periodo la tenuta dei conti previdenziali è “assolutamente in equilibrio” anche alla luce dell’invecchiamento della popolazione e un mercato del lavoro dove giovani e donne hanno carriere discontinue. Lo ha detto il presidente dell’Inps, Gabriele Fava, a margine della presentazione del XXIII rapporto annuale. Sui rischi di squilibrio, a causa dell’età media effettiva di pensionamento di poco superiore ai 64 anni e ai livelli delle prestazioni, Fava ha aggiunto che “gli interventi sono di competenza del legislatore. Stiamo lavorando in piena sintonia con il Governo e i ministeri competenti. Sono molto fiducioso che nel tempo, perché sono interventi non velocissimi, non facili, sono complessi, serviranno per migliorare ancora di più le situazioni che affrontiamo”.

Inps, Fava: 35% di over 65 nel 2050, ripensare sistema welfare

Inps, Fava: 35% di over 65 nel 2050, ripensare sistema welfareRoma, 24 set. (askanews) – Nel 2050 i cittadini con 65 anni e più potrebbero rappresentare fino al 35% della popolazione nazionale e “questo determina la necessità di ripensare l’attuale sistema di welfare”. Lo ha detto il presidente dell’Inps, Gabriele Fava, presentando il XXIII rapporto annuale.


“L’aumento del peso di questa fascia di popolazione rispetto a quella in età lavorativa – ha aggiunto – andrà di pari passo con la crescita dei consumi legati a questa categoria, alimentando la cosidetta silver economy, e rendendo indispensabili politiche di invecchiamento attivo ed age management”. Vis

L’Inps: il trend demografico e pochi immigrati pesano su sostenibilità pensioni

L’Inps: il trend demografico e pochi immigrati pesano su sostenibilità pensioniRoma, 24 set. (askanews) – Lo scenario demografico attuale, caratterizzato dall’aumento dell’età media della popolazione, dal calo della fecondità e dalla riduzione della popolazione in età lavorativa, non compensati dall’immigrazione, sta determinando un peggioramento del rapporto tra pensionati e contribuenti. E’ quanto riporta l’annuale Rapporto dell’Inps che viene presentato oggi.


Il processo di invecchiamento, comune agli Stati membri dell’Unione europea, influenza negativamente la sostenibilità economica di quasi tutti i sistemi previdenziali, soprattutto , spuega il Rapporto, laddove l’incidenza della spesa pensionistica rispetto al prodotto interno lordo è elevata. Nel 2021, l’ultimo anno in cui sono disponibili dati confrontabili, la spesa previdenziale italiana si è attestata al 16,3% del Pil, un livello inferiore solo a quello della Grecia, a fronte di una media europea del 12,9%.


La spesa pensionistica italiana è particolarmente elevata per due motivi principali. Innanzitutto, sottoliena il Rapporto, l’età effettiva di accesso alla pensione di vecchiaia è ancora relativamente bassa a causa dell’esistenza di numerosi canali di uscita anticipata dal mercato del lavoro, nonostante un’età legale a 67 anni, tra le più alte in Europa. Oltre a questo, le pensioni sono, in media, generose ed infatti il tasso di sostituzione della pensione rispetto all’ultima retribuzione percepita prima del pensionamento è tra i più elevati in UE, quasi 15 punti percentuali sopra la media europea.