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Bce: redditività banche europee sale a un nuovo massimo storico

Bce: redditività banche europee sale a un nuovo massimo storicoRoma, 23 set. (askanews) – La redditività delle banche in Europa ha raggiunto un nuovo massimo storico: 10,11% di ritorno sul capitale nel secondo trimestre, per la media degli istituti che ricadono stto la Vigilanza bancaria della Bce. Mentre secondo l’ultima rilevazione effettuata dall’istituzione di Francoforte, la principale misura sulla solidità patrimoniale – il coeffieciente Common Equity Tier 1 – sia è ulteriormente rafforzato al 15,81%, da 15,74% del trimestre precedente e dal 15,71% dello stesso periodo di un anno prima.


Restano nel frattempo contenuti i livelli dei crediti deteriorati: il tasso dei “Non performing loans” (Npl) è rimasto stabile a 2,30%, riporta ancora la Bce, a fronte del 2,31% del trimestre precedente e del 2,26% del secondo trimestre. In questo ambito la Bce riporta un “aumento significativo” dei prestiti a rischio allo “stadio due”, con una quota al 9,45% che tuttavia è più bassa del 9,50% del del primo trimestre, ma superiore a 9,19% di un anno prima.

Bnp Paribas: accordo per acquisire il private banking di Hsbc in Germania

Bnp Paribas: accordo per acquisire il private banking di Hsbc in GermaniaMilano, 23 set. (askanews) – Bnp Paribas ha firmato un accordo con Hsbc per l’acquisizione delle sue attività di private banking in Germania. Obiettivo, si legge in una nota del gruppo francese, posizionare Bnp Paribas Wealth Management tra i principali operatori in Germania e di portare il suo AuM a oltre 40 miliardi di euro.


La Germania, una regione chiave per Bnp Paribas, offre un forte potenziale di crescita per le attività di gestione patrimoniale, in particolare nell’ambito delle pmi tedesche e del segmento di clientela degli imprenditori e delle famiglie tedeschi, sottolinea la nota. Con una forte attenzione agli individui HNW e UHNW e una copertura regionale complementare, in particolare nella Renania Settentrionale-Vestfalia, le attività di Private Banking di HSBC si inseriscono perfettamente nel modello di Bnp Paribas Wealth Management e consentiranno a Bnp Paribas di posizionarsi tra i principali operatori di gestione patrimoniale del Paese. La chiusura della operazione prevista per il secondo semestre del 2025, una volta ottenute le approvazioni normative.

Germania, peggiora a settembre contrazione imprese manifatturiero

Germania, peggiora a settembre contrazione imprese manifatturieroRoma, 23 set. (askanews) – Continua a peggiorare il quadro dell’attività delle imprese in Germania. A settembre l’indice composito delle indagini presso i direttori degli approvvigionamenti (indice Pmi) è calato a 47,2 punti, dai 48,4 punti di agosto, segnando il minimo da sette mesi a questa parte. Secondo Standard & Poor’s Global, l’indice Pmi relativo al settore manifatturiero è sprofondato a 40,3 punti, dai 42,4 agosto, ai minimi da un anno a questa parte, mentre l’indice sulla produzione è caduto a 40,5 punti.


In queste indagini i 50 punti sono la soglia di neutralità, al di sopra della quale si ritiene che l’attività delle aziende sia in crescita e al di sotto della quale viene ritenuta in contrazione/recessione. Nel frattempo in Francia sempre l’indice Pmi composito sull’attività delle imprese è crollato a 47,4 punti a settembre, dai 53,1 agosto, piombando in territorio di contrazione e segnando il livello minimo da otto mesi a questa parte.

Euro digitale, i 2 aspetti che hanno più “sorpreso” Christine Lagarde

Euro digitale, i 2 aspetti che hanno più “sorpreso” Christine LagardeRoma, 20 set. (askanews) – Ci sono due aspetti di cui la presidente della Bce, Christine Lagarde si è detta “molto sorpresa” da quanto emerso durante i lavori preparatori per un possibile euro digitale. La prima “è l’attaccamento di molti europei, non in tutti i Paesi, ma in alcuni, alle banconote. Quando sono arrivata a Francoforte sono rimasta scioccata nel vedere da quanto venga pagato in banconote: i cittadini sono attaccatissimi alle banconote. Invece se vai in Svezia o Olanda è perfino difficile pagare con le banconote”, ha detto durante un colloquio con la direttrice del Fondo monetario internazionale, Kristalina Georgieva.


“Secondo aspetto, la maggiore preoccupazione del pubblico riguarda la privacy e l’idea di un ‘Grande fratello’ che va a vedere dove spendo i miei soldi. Ma anche oggi se si guarda ai sistemi di pagamento tante entità e società sanno dove spendi e quali siano le tue preferenze. Invece la grande preoccupazione è che sia lo Stato a farlo, e questo – ha aggiunto – è un aspetto cruciale non solo in uno e due Paesi, ma ovunque” nell’area euro.

Le 2 nuove proposte della Commissione Ue sui prestiti all’Ucraina

Le 2 nuove proposte della Commissione Ue sui prestiti all’UcrainaBruxelles, 20 set. (askanews) – La Commissione europea ha proposto oggi un prestito eccezionale di assistenza macro finanziaria (Mfa) all’Ucraina che potrà arrivare fino a 35 miliardi di euro, con scadenze per il rimborso fino a 40 anni, e che dovrebbe essere erogato con una prima tranche entro la fine dell’anno, e poi con successive tranche regolari fino alla fine del 2025. La proposta dovrà essere approvata dal Consiglio Ue (a maggioranza qualificata) e dal Parlamento europeo.


La Commissione ha proposto anche un nuovo meccanismo di cooperazione per i prestiti all’Ucraina (“Ukraine Loan Cooperation Mechanism”) da 45 miliardi di euro (circa 50 miliardi di dollari), volto ad attuare l’accordo raggiunto dai paesi del G7 al vertice del 15 giugno scorso a Borgo Egnazia, in Puglia, e le conclusioni dell Consiglio europeo del 27 giugno. Quest’ultimo meccanismo da 45 miliardi di euro sarà finanziato in parte con i proventi (gli interessi, dai 2,5 a 3,5 miliardi di euro all’anno) degli asset russi congelati dall’Ue e dai paesi membri del G7 dopo l’invasione dell’Ucraina (190 miliardi di euro solo nell’Ue, 260 miliardi di euro in totale), e in parte con contributi dei paesi partecipanti.


I prestiti all’Ucraina del “Meccanismo di cooperazione” nel quadro del G7 potranno essere usati da Kiev per ripagare gli interessi (e più tardi il capitale) dell’altro nuovo prestito proposto oggi, quello per l’assistenza macro finanziaria (Mfa) da 35 miliardi di euro, che è stato annunciato stamattina dalla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, direttamente al presidente ucraino Volodymyr Zelensky, durante la sua visita a Kiev. “Comprendiamo – ha detto von der Leyen rivolto a Zelensky durante il punto stampa oggi alla fine dell’incontro – le enormi necessità di finanziamento create dalla guerra. Dovete mantenere in funzione lo Stato e l’economia e allo stesso tempo rafforzare la vostra capacità di difesa contro l’aggressione russa. Vi abbiamo supportato in questo fin dall’inizio, con oltre 118 miliardi di euro dall’Europa fino ad oggi. Ma gli attacchi incessanti della Russia rendono necessario un ulteriore supporto. Ecco perché sono felice di annunciare che oggi la Commissione ha adottato proposte che consentiranno all’Ue di prestare 35 miliardi di euro nel quadro dell’impegno del G7. Questo è un enorme passo avanti”.


“Ora – ha continuato la presidente della Commissione – siamo fiduciosi di poter erogare questo prestito all’Ucraina molto rapidamente, un prestito sostenuto dai profitti inattesi (‘windfall profits’, ndr) derivanti dagli asset russi immobilizzati. Fondamentale è che questo prestito confluisca direttamente nel vostro bilancio nazionale. Ciò migliorerà la stabilità macro finanziaria dell’Ucraina e vi fornirà un margine di bilancio significativo e molto necessario. Deciderete voi come utilizzare al meglio i fondi, noi vi diamo la massima flessibilità per soddisfare le vostre esigenze. E questo libererà più risorse nazionali per rafforzare, ad esempio, le vostre capacità militari e per difendervi dall’aggressione russa”. Rispondendo alla stampa, poco dopo, von der Leyen ha aggiunto: “Sul prestito del G7, noi ora stiamo facendo la nostra parte, con questi 35 miliardi di euro. Sono assolutamente sicura che anche gli altri” membri del G7 “faranno la loro parte”.


“È importante che siamo rapidi. Perché l’urgenza è chiara. Questa mossa ora ci dà la possibilità di concludere le procedure, ovviamente con le decisioni del Consiglio Ue e il Parlamento europeo, entro la fine dell’anno”, ha concluso la presidente della Commissione.

Bce, Lagarde: obiettivi chiave politica monetaria non cambino

Bce, Lagarde: obiettivi chiave politica monetaria non cambinoRoma, 20 set. (askanews) – La presidente della Bce, Christine Lagarde si schiera contro l’ipotesi di modificare il mandato dell’istituzione monetaria. Durante il tradizionale appuntamento annuale organizzato dal Fondo monetario internazionale, la lettura in onore dell’ex direttore Michel Camdeussus, ha rivendicato come “notevole” il rientro dell’inflazione nell’eurozona verso l’obiettivo del 2%, atteso per la metà del prossimo anno che attribuisce “alla determinazione delle azioni monetarie” intraprese.


“Mantenere questa forte ancora per i prezzi sarà essenziale – ha detto – se entriamo in un’era in cui l’inflazione sarà più volatile e la trasmissione monetaria più incerta”. “Gli obiettivi chiave della politica monetaria devono restare immutati – ha affermato Lagarde -. Invece di forzare dolorosi scambi, come avvenuto un secolo fa – il lungo discosrso di Lagarde partiva da parallelismi tra i mutamenti nell’economia negli anni ’20 del XX secondo e il decennio attuale – la (nostra-ndrt) strategia monetaria si è mostrata efficace nel mitigare le ricadute tra inflazione e occupazione”.


Ma al tempo stesso, ha aggiunto, mentre subiamo gli effetti della frammentazione globale e della digitalizzazione sulla trasmissione monetaria “dobbiamo continuamente rivalutare i nostri sistemi analitici. Come nelle epoche precedenti, la stabilità non deve significare rigidità”. Secondo Lagarde grazie “alla sua politica monetaria determinata” la Bce è riuscita con successo “a mantenere ancorate le aspettative di inflazione e ora l’inflazione è prevista tornare al 2% nella seconda metà del prossimo anno”.


“Ma l’incertezza è ancora profonda. L’economia sta attualmente attraversando cambiamenti e trasformazioni e dobbiamo analizzarne e capire il loro impatto”. E sui parallelismi con quanto avvenuto un secolo fa, “il mio messaggio principale è che dobbiamo essere pronti ai cambiamenti e preparare a usare la flessibilità del nostro quadro operativo come necessario. Per assicurare stabilità in futuro il nostro approccio deve continuare a prevedere stabilità senza rigidità, consentendoci di aggiustarci rapidamente quando l’economia si trasforma”.

Assicurazioni, Farina (Ania): cruciali i programmi pubblico-privati

Assicurazioni, Farina (Ania): cruciali i programmi pubblico-privatiRoma, 20 set. (askanews) – Nonostante l’aumento delle catastrofi naturali, “molti individui, organizzazioni e governi sono ancora poco preparati e gli investimenti in strategie di resilienza e prevenzione sono in gran parte in ritardo e insufficienti”. Il tra le perdite economiche totali e la copertura assicurativa, “risulta di ampia entità e in crescita, lasciando centinaia di milioni di persone e decine di milioni di aziende esposte. Cosa si può fare quindi?”. Secondo la presidente dell’Ania la risposta passa dal coinvolgimento dei programmi assicurativi pubblico-privati (Ppip).


“La chiave sta nel ridurre le perdite potenziali facendo leva sui punti di forza del settore pubblico e di quello privato, vale a dire l’attuazione di misure di riduzione del rischio, la promozione dell’adattamento e della resilienza, l’incentivazione della mitigazione del rischio e il miglioramento della raccolta e della modellazione dei dati”, ha affermato Maria Bianca Farina aprendo la conferenza su “Finanziamento e ruolo delle assicurazioni sui rischi catastrofali per una nuova partnership pubblico-privato”, organizzata a Roma dall’associazione nell’ambito delle iniziative del G7. “Combinando gli sforzi di entrambi i settori, possiamo sviluppare strategie complete per gestire e mitigare i rischi associati alle catastrofi naturali. Le autorità di vigilanza assicurativa svolgono un ruolo importante in questo senso – ha proseguito – fornendo consulenza e supervisione normativa, sfruttando la conoscenza dei mercati assicurativi e le capacità di raccolta dati”.


“Come assicuratori italiani, crediamo fermamente che i Ppip per i rischi naturali svolgano un ruolo fondamentale. Ovviamente non esiste un modello ideale, uguale per tutti, poiché le caratteristiche peculiari di ogni Paese, tra cui il contesto istituzionale, le dimensioni del mercato assicurativo e l’esposizione a diversi rischi, sono tutti fattori critici – ha detto – che influiscono sulla configurazione di un Ppip per le catastrofi naturali”. “Per questo motivo – ha proseguito Farina – il G7 si riferisce a un Quadro di riferimento di alto livello, per guidare i responsabili politici. Oggi presenteremo tale quadro in modo più dettagliato”. La presidente ha voluto sottolineare tre aspetti particolarmente importanti. “In primo luogo, i Ppip incoraggiano la riduzione del rischio e l’adattamento. Come già detto, la gestione degli impatti del cambiamento climatico richiede una forte attenzione a queste aree”.


“Un recente rapporto del World Resources Institute – ha detto – afferma che ogni dollaro investito nella resilienza climatica può far risparmiare da 2 a 10 dollari in perdite future evitate. Il settore pubblico dovrebbe garantire investimenti adeguati in infrastrutture resilienti e promuovere l’adozione di misure di riduzione del rischio, mentre gli assicuratori privati potrebbero fornire incentivi agli assicurati che adottano misure preventive”. Nel suo recente rapporto sulla competitività, lex premier Mario Draghi tra le varie raccomandazioni “auspica anche una revisione dei requisiti di Solvency II al fine di liberare il capitale delle compagnie assicurative per gli investimenti privati. Cari colleghi, questo è un punto chiave – ha detto Farina -. Abbiamo bisogno di una maggiore possibilità di investire, anche in progetti di transizione energetica e di adattamento al clima. In secondo luogo, i PPIP possono migliorare la disponibilità e l’accessibilità alle coperture, aspetto fondamentale in vista dell’accelerazione delle perdite dovute ai cambiamenti climatici”.


In alcune aree, poi “le perdite sono così gravi da diventare ingestibili per i singoli e le imprese e in tali situazioni, potrebbe essere necessaria una forma di sostegno da parte del settore pubblico. In generale – ha sottolineato Farina – i governi dovrebbero sfruttare le risorse delle assicurazioni private, delle riassicurazioni e dei mercati dei capitali per gestire le calamità naturali, garantendo la solvibilità degli assicuratori e prevenendo un’eccessiva concentrazione del rischio”. “Da ultimo, ma non per questo meno importante, vorrei sottolineare il ruolo chiave che le tecnologie digitali e l’innovazione avranno nell’affrontare i problemi di cui stiamo discutendo oggi. L’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico hanno il potenziale per migliorare la valutazione del rischio, semplificare la sottoscrizione e la distribuzione e perfezionare i modelli di tariffazione. Ania riconosce questo potenziale e si impegna a incoraggiare e promuovere l’uso di queste tecnologie in tutti i settori e in particolare nell’assicurazione CatNat. Ania riconosce anche il ruolo centrale che i dati svolgeranno in questi ambiti. È quindi naturale ricordare oggi che una delle priorità principali dei Ppip – ha concluso – dovrebbe essere la promozione dell’innovazione e la definizione di meccanismi di condivisione e integrazione dei dati”.

Assicurazioni, Signorini: più conoscenza rischi e chiarezza polizze

Assicurazioni, Signorini: più conoscenza rischi e chiarezza polizzeRoma, 20 set. (askanews) – L’introduzione dell’obbligo di assicurazione a carico delle imprese contro le catastrofi naturali rappresenta un passo positivo su cui ora “i dettagli tecnici dovranno essere definiti da un decreto dei ministeri dell’Economia e di Imprese e Made in Italy”. Questi aspetti andranno curati attentamente per assicurare una adeguata attuazione. Ma intervenendo oggi alla conferenza organizzata dall’Ania – su “Finanziamento e ruolo delle assicurazioni sui rischi catastrofali per una nuova partnership pubblico-privato”, a Roma nell’ambito delle iniziative del G7 – il presidente dell’Ivass, Luigi Federico Signorini, direttore generale della Banca d’Italia, ha parlato di “altri due ingredienti chiave” per ridurre l’insufficienza di coperture assicurative in questo ambito.


“Maggiore consapevolezza dei rischi, e degli strumenti disponibile per la tutela dei rischi, dal versante pubblico e costante miglioramento di chiarezza e trasparenza dal lato dell’industria”, ha spiegato. “Se cittadini e imprese sono ben informati sui rischi è probabile che siano meglio attrezzati per cercare protezioni – ha osservato – e adottare misure di mitigazione, per ridurre i rischi di perdite al tempo stesso migliorare le condizioni in cui vengono offerte le assicurazioni”.


“Per parte loro le assicurazioni dovrebbero costantemente migliorare la struttura e il linguaggio dei contratti, così come gli aspetti delle politiche di distribuzione. Assicurare che i contratti siano il più possibile chiari, semplici e leggibili – ha detto il numero uno dell’Ivass – e che i potenziali clienti siano in grado di posizione per capirne prezzi e coperture e altre condizioni importanti, è importante non solo per l’equità, ma anche per garantire che la competizione dei mercato funzioni efficacemente. L’Ivass – ha concluso – è impegnata a contribuire a educazione e trasparenza sulle assicurazioni”.

Manovra, Sangalli: confermare taglio cuneo e ridurre il carico fiscale

Manovra, Sangalli: confermare taglio cuneo e ridurre il carico fiscaleRoma, 20 set. (askanews) – “Occupazione in crescita e inflazione sotto controllo ci dicono che la nostra economia è in buona salute. Ma preoccupano il clima di incertezza e la debolezza dei consumi. Con la nuova legge di bilancio occorre confermare il taglio del cuneo fiscale, l’accorpamento delle aliquote Irpef e ridurre progressivamente, e in modo strutturale, il carico fiscale su famiglie e imprese”. Così il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, ha commentato la congiuntura dell’Ufficio Studi della Confederazione.

Confcommercio: consumi deboli in estate, Pil fermo nel III trimestre

Confcommercio: consumi deboli in estate, Pil fermo nel III trimestreRoma, 20 set. (askanews) – Consumi deboli in estate e Pil fermo nel terzo trimestre. Difficile, in questo scenario, raggiungere il target di una crescita 2024 attorno o poco superiore all’1%, salvo aggiustamenti statistici o sorprese legate all’imminente revisione dei conti da parte dell’Istat. L’inflazione, a settembre, dovrebbe registrare una variazione nulla su base mensile e una crescita dello 0,9% su base annua. Il rallentamento, seppur contenuto, è in linea con le attese e consolida le stime di una variazione prossima all’1% nella media del 2024. E’ questo il quadro tracciato dall’Ufficio Studi di Confcommercio nella congiuntura economica. Non c’è pessimismo, ma fiducia nella possibilità di recuperare il trimestre perso.


“I mesi estivi – ha osservato Confcommercio – più che diradare le ombre sembrano aver consolidato il clima d’incertezza sulle prospettive a breve dell’economia, con l’emergere di alcuni segnali di rallentamento”. La stima del Pil del terzo trimestre, dunque, “è di una variazione congiunturale nulla, corrispondente a una crescita dello 0,6% rispetto a un anno prima. Questa valutazione “è sintesi di una riduzione a luglio, lievemente superiore alle nostre stime preliminari anche per un andamento del turismo meno favorevole, e di un modesto recupero ad agosto, a cui è seguita una stagnazione a settembre”. Le oscillazioni mensili degli indicatori congiunturali “tradiscono la mancanza di una chiara direzione di marcia dell’economia italiana. Intanto, il terzo trimestre è andato perso. Si punta sul quarto”. In questo modo “si complicherebbe la possibilità di una crescita del Pil per il 2024 attorno o poco superiore all’1%, salvo poi la probabile correzione al rialzo della stima per l’anno nel complesso dovuta al fatto che il 2024 ha 4 giornate lavorative in più del 2023. Si spera, inoltre, che l’imminente revisione dei conti da parte dell’Istat procuri sorprese favorevoli non solo sui livelli correnti del prodotto ma anche sui profili trimestrali a valori reali”. In attesa della revisione dell’Istituto nazionale, attesa per lunedì, la stima di Confcommercio per il 2024 resta quella di una crescita a +0,9%.


In vista della manovra economica il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, considerando il clima d’incertezza e la debolezza dei consumi chiede al governo di “confermare il taglio del cuneo fiscale, l’accorpamento delle aliquote Irpef e ridurre progressivamente, e in modo strutturale, il carico fiscale su famiglie e imprese”.