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IL Consiglio Ue approva il regolamento sul ripristino della natura

IL Consiglio Ue approva il regolamento sul ripristino della naturaBruxelles, 17 giu. (askanews) – Il Consiglio Ambiente dell’Ue ha approvato a maggioranza qualificata, oggi a Lussemburgo, il nuovo regolamento europeo sul ripristino della natura, che era stato uno dei dossier legislativi più controversi durante la marcia indietro sul Green Deal orchestrata nell’ultimo anno dal Ppe e dalla destra al Parlamento europeo.


Sconfitti alcuni dei governi di destra, con le posizioni più caratterizzate in senso anti ambientalista, che hanno votato contro: Italia, Ungheria, Svezia, Finlandia. Hanno votato contro anche l’Olanda, paese in cui la destra si prepara a governare, e la Polonia. Astenuto il Belgio, che esercita la presidenza di turno del Consiglio Ue. Importante il cambiamento di posizione dell’Austria, precedentemente contraria, che oggi ha votato a favore. Favorevole anche la Slovacchia, la cui posizione era in dubbio fino alla vigilia del voto. La doppia soglia della maggioranza qualificata in Consiglio Ue è il 55% dei paesi (almeno 15) che rappresentino almeno il 65% della popolazione. In questo caso la seconda soglia è stata raggiunta di un soffio, arrivando al 66%. Anche al Parlamento europeo, durante il voto della plenaria il 27 febbraio scorso, l’alleanza anti ambientalista del Ppe e della Destra (gruppi Ecr e Id), con una parte dei Liberali di Renew, era stata sconfitta, con 329 eurodeputati favorevoli all’accordo sul regolamento, 275 contrari e 24 astenuti. Il testo era passato grazie a una spaccatura tra i Popolari (25 favorevoli) e tra i Liberali (30 favorevoli).


Obiettivo del regolamento è garantire il ripristino degli ecosistemi degradati in tutti i Paesi dell’Ue (oggi oltre l’80% degli habitat è in cattivo stato). Inoltre, le nuovo norme mirano a contribuire al raggiungimento degli obiettivi europei in materia di clima e biodiversità e migliorare la sicurezza alimentare. Il regolamento impone agli Stati membri di stabilire e attuare misure per ripristinare almeno il 20% delle aree terrestri e marittime dell’Ue entro il 2030.

L’Istat conferma: a maggio l’inflazione stabile allo 0,8%

L’Istat conferma: a maggio l’inflazione stabile allo 0,8%Roma, 17 giu. (askanews) – A maggio l’inflazione è aumentata dello 0,2% su base mensile e dello 0,8% su base annua, come nel mese precedente. I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano su base tendenziale (da +2,3% a +1,8%), come anche quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +2,6% di aprile a +2,5%). Lo ha reso noto l’Istat confermando la stima preliminare.


La stabilità dell’inflazione sottende andamenti contrapposti di diversi aggregati di spesa: in rallentamento risultano i prezzi dei Beni alimentari lavorati (da +2,5% a +1,8%), dei Servizi relativi ai trasporti (da +2,7% a +2,4%) e dei Servizi relativi all’abitazione (da +2,8% a +2,6%); per contro, si attenua la flessione dei prezzi degli Energetici non regolamentati (da -13,9% a -13,5%) e si interrompe quella dei regolamentati (da -1,3% a +0,7%) e accelerano lievemente i prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +3,8% a +4,3%). Nel mese di maggio l’”inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, decelera, così come quella al netto dei soli beni energetici (entrambe da +2,1% a +2%).


La dinamica tendenziale dei prezzi dei beni registra una flessione leggermente più ampia (da -0,6% a -0,9%) e quella dei servizi è stabile (a +2,9%), determinando un aumento del differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni (+3,8 punti percentuali, dai +3,5 di aprile). L’aumento congiunturale dell’indice generale riflette, per lo più, la crescita dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (+1,9%), dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+1,5%) e dei Beni alimentari non lavorati (+1,4%). Gli effetti di questi aumenti sono stati solo in parte compensati dalla diminuzione dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (-1,1%) e dei Beni durevoli (-0,5%). L’inflazione acquisita per il 2024 è pari a +0,8% per l’indice generale e a +1,8% per la componente di fondo.


L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) aumenta di 0,2% su base mensile e dello 0,8 su base annua (da +0,9% di aprile), confermando la stima preliminare. L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (Foi), al netto dei tabacchi, registra una variazione dello 0,2% su base mensile e di 0,8 su base annua.

Sciopero di Trenitalia, cancellazioni e ritardi fino a 80 minuti

Sciopero di Trenitalia, cancellazioni e ritardi fino a 80 minutiRoma, 16 giu. (askanews) – Dalle 3 di domenica 16 alle 2 di lunedì 17 giugno è in atto uno sciopero nazionale del personale di Trenitalia, Trenitalia Tper e Trenord, proclamato dalle Organizzazioni Sindacali. “I treni possono subire cancellazioni o variazioni. L’agitazione sindacale può comportare modifiche al servizio anche prima dell’inizio e dopo la sua conclusione”, si legge sul sito di Trenitalia.


Diversi treni in partenza e in arrivo alla stazione Termini di Roma – sia regionali che Alta Velocità – infatti sono stati cancellati. Altri hanno tra i 30 e i 40 minuti di ritardo. Non va meglio alla stazione centrale di Milano dove le cancellazioni interessano quasi la totalità dei treni Trenord e diversi Treni Regionali e AV. I ritardi accumulati arrivano fino a 80 minuti. Regolare invece il servizio dei treni Italo.

Space economy, Alcedo Sgr con Fondazione Amaldi sostegno eccellenze

Space economy, Alcedo Sgr con Fondazione Amaldi sostegno eccellenzeMilano, 16 giu. (askanews) – La Fondazione E. Amaldi, fondazione di partecipazione costituita dall’Agenzia Spaziale Italiana e dal Consorzio di ricerca Hypatia, e Alcedo Sgr, operatore di private equity che investe in pmi italiane, hanno annunciato una iniziativa congiunta per il settore della New Space Economy, con la definizione di un focus group congiunto per promuovere investimenti di private equity rivolti al settore aerospaziale italiano.


L’iniziativa è volta a favorire l’accesso al mercato dei capitali alternativi da parte di piccole e medie imprese italiane attive nel settore Spazio, con un’attenzione particolare a quelle uscite o in procinto di uscire dai percorsi di crescita supportati dal Venture Capital che l’Italia ha avviato nell’ultimo quinquennio, tanto nel segmento “upstream” delle tecnologie che vanno a costruire l’infrastruttura spaziale, quanto nel segmento “downstream” delle applicazioni terrestri abilitate dalle tecnologie spaziali e dalle reti satellitari. La Fondazione Amaldi accompagnerà Alcedo SGR nelle relazioni con enti di ricerca, aziende ed operatori attivi nel settore. “E’ con grande soddisfazione – sottolinea Lorenzo Scatena, Segretario Generale della Fondazione E. Amaldi – che annunciamo questa iniziativa congiunta con Alcedo SGR volta ad ampliare gli strumenti finanziari a disposizione delle eccellenze italiane del settore Spazio per finanziarne la crescita. La realizzazione di questa iniziativa riflette la determinazione di Fondazione E. Amaldi nel voler contribuire alla creazione di una catena del valore completa per la finanza dell’innovazione”. Michele Gallo, Partner di Alcedo SGR, si è detto entusiasta “di lanciare questa iniziativa, soprattutto in questo momento in cui è fondamentale stimolare la crescita del nostro Paese”, ha dichiarato. Le aziende italiane della New Space Economy – ha ricordato – hanno dimostrato sino ad ora di avere le caratteristiche ed i numeri per imporsi a livello europeo e internazionale e vogliamo contribuire alla creazione e allo sviluppo della filiera italiana della New Space Economy”.

Da G7 altolà alla Cina, “scorretta” su commercio e sostegno a Mosca

Da G7 altolà alla Cina, “scorretta” su commercio e sostegno a MoscaBari, 14 giu. (askanews) – Il G7 sceglie di affrontare la questione cinese con i guanti. Senza nascondere i numerosi fronti aperti e le profonde differenze, ma con toni che alla fine sono ben lontani da quelli, aspri, utilizzati ieri nei confronti della Russia. Eppure alcune questioni si sovrappongono: la guerra in Ucraina, il commercio internazionale, l’energia, le sanzioni a Mosca e il loro aggiramento.


I sette grandi riconoscono che “visto il ruolo della Cina nella Comunità internazionale la cooperazione è necessaria” e ribdiscono di cercare con Pechino “relazioni costruttive e stabili” insieme ad “un impegno diretto e sincero per esprimere preoccupazioni e gestire le differenze”. Prima di tutto in campo economico dove il G7 riconosce “l’importanza della Cina nel commercio globale” e assicura che non sta “cercando di danneggiare” o “di ostacolare il suo sviluppo economico”. Pur esprimendo “preoccupazioni” per le sue politiche industriali che “stanno portando a ricadute globali e distorsioni del mercato”.


Ma anche sul fronte diplomatico, dove da una parte si esprime “la profonda preoccupazione” per il sostegno a Mosca e dall’altra si chiede “di esercitare pressioni sulla Russia affinché interrompa la sua aggressione militare e ritiri immediatamente, completamente e incondizionatamente le sue truppe dall’Ucraina”. La dichiarazione finale del G7 guarda agli strumenti economici che la Cina sta usando per giocare il suo ruolo internazionale, in primis nel conflitto Ucraino, sottolineando che “il sostegno della Cina all’industria della difesa russa” sta consentendo a Mosca “di portare avanti la sua guerra illegale” e chidendo quindi “di cessare il trasferimento di materiali a duplice uso, compresi componenti e attrezzature per armi”.


Un ammonimento esteso anche al sostegno indiretto che Pechino assicura a paesi terzi che riescono così a triangolare gli scambi con la Russia e ad aggirare le sanzioni. Il G7 ribadisce che adotterà misure “contro gli attori in Cina e nei paesi terzi che sostengono materialmente la macchina da guerra russa, comprese le istituzioni finanziarie” e “altre entità in Cina che facilitano l’acquisizione da parte della Russia di materiali per la sua industria militare”. La dichiarazione di Borgo Egnazia punta il dito anche contro le pratiche commerciali di Pechino, dopo la decisione di Washington di imporre dazi sulle auto elettriche cinesi seguita da una analoga scelta presa da Bruxelles poche ore prima dell’inizio del vertice in Puglia.


In particolare, il G7 chiede alla Cina “di astenersi dall’adottare misure di controllo delle esportazioni, in particolare di minerali critici” sempre più cruciali ad esempio per le batterie “che potrebbero portare a significativi malfunzionamenti della catena di approvvigionamento globale”. Allo stesso tempo verranno rafforzati “gli sforzi diplomatici e la cooperazione internazionale, anche nel WTO, per incoraggiare pratiche corrette e costruire la resilienza alle forzature economiche”. In generale, senza citare espressamente la Cina, ma il riferimente è evidente, il documento afferma che i Sette Grandi “continueranno ad adottare le azioni necessarie ed appropriate per proteggere i nostri lavoratori e le nostre imprese da pratiche scorrette, per livellare il campo da gioco e per porre rimedio ai effetti negativi in corso”. Il riferimento è invece diretto quando si chiede a Pechino di “mantenere il suo impegno ad agire responsabilmente nel cyberspazio” mentre continua la lotta contro “le attività che originano dalla Cina e che minacciano la sicurezza e la privacy dei nostri cittadini”.

Gentiloni: mercoledì decisioni su procedure deficit eccessivo

Gentiloni: mercoledì decisioni su procedure deficit eccessivoRoma, 14 giu. (askanews) – Alla Commissione europea “presenteremo mercoledì della prossima settimana quello che nel gergo europeo si chiama il nostro ‘Pacchetto di primavera’, che comprenderà anche la valutazione di eventuali procedure di deficit eccessivo. Ma sarebbe assolutamente improprio darle per acquisite e annunciarle oggi. Se si apriranno nei confronti di quali paesi delle procedure per deficit bisogna aspettare mercoledì per saperlo”. Lo ha affermato il Commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni rispondendo a una domanda durante una intervista a Repubblica delle Idee.


“È chiaro che noi abbiamo bisogno di affrontare deficit e debiti troppo alti. I paesi devono tenere la spesa sotto controllo e sono convinto che anche l’Italia lo farà”, ha aggiunto.

Trasporti, domenica sciopero del personale Trenitalia

Trasporti, domenica sciopero del personale TrenitaliaRoma, 14 giu. (askanews) – Proclamato da una sigla sindacale autonoma uno sciopero nazionale del personale mobile delle società Trenitalia e Trenitalia Tper, dalle ore 3 di domenica prossima, alle ore 2 di lunedì 17 giugno. Lo sciopero nazionale potrà avere ripercussioni sulla circolazione ferroviaria e comportare possibili cancellazioni totali e parziali di Frecce, Intercity, treni del Regionale di Trenitalia e di Trenitalia Tper. Gli effetti, in termini di cancellazioni e ritardi, potranno verificarsi anche prima e protrarsi oltre l’orario di termine dello sciopero.  


Trenitalia, invita tutti i passeggeri a informarsi prima di recarsi in stazione e, ove possibile, a riprogrammare il viaggio.  

Borsa: Milano e Parigi a picco, pesa incertezza politica Francia

Borsa: Milano e Parigi a picco, pesa incertezza politica FranciaMilano, 14 giu. (askanews) – Francia sorvegliata speciale sui mercati azionari dopo l’incertezza politica che si è venuta a creare nel Paese con l’esito delle elezioni europee e la decisione del presidente Macron di andare al voto anticipato per le legislative il prossimo 30 giugno. La Borsa di Parigi sta crollando del 2,2% e si avvia a chiudere la peggiore settimana da marzo 2022, con perdite di oltre il 6% in cinque sedute.


Gli investitori, sottolinea l’FT, sono preoccupati per i piani di grande spesa del Rassemblement national di Marine Le Pen, con il ministro delle finanze Le Maire che questa settimana ha avvertito che una vittoria dell’estrema destra potrebbe portare a una “crisi del debito” simile alle turbolenze del mercato dei titoli del Regno Unito sotto l’ex primo ministro Liz Truss. Al pari di Parigi, in caduta libera anche Piazza Affari, con il Ftse Mib che lascia sul terreno il 2,6% e scivola sotto quota 33mila punti, affossato dai titoli bancari: Mps a picco con un -6,6%, seguita da Unicredit -6%. Sul fronte dei nostri titoli di Stato, lo spread è in decisa risalita verso quota 160 punti, ma i rendimenti dei Btp reggono e si attestano al 3,94%, mentre crolla il tasso sul Bund decennale al 2,35% (17 punti base in meno rispetto a ieri). Anche il rendimento del decennale francese è in calo al 3,12%.


Ribassi intorno all’1% per Francoforte e Madrid.

Draghi: l’Europa dia risposte urgenti alle sue sfide chiave

Draghi: l’Europa dia risposte urgenti alle sue sfide chiaveRoma, 14 giu. (askanews) – L’Europa è chiamata ad adottare risposte “urgenti” sul mercato del lavoro, sulla concorrenza sleale dall’estero e sul quadro geopolitico, mentre il ritmo dell’innovazione tecnologica e del cambiamento climatico “stanno accelerando e siamo sempre più esposti al peggioramento delle relazioni internazionali. Queste decisioni saranno anche rilevanti dal punto di vista politico e finanziario. E potrebbero anche richiedere un livello di cooperazione mai visto prima tra gli Stati membri e l’Unione Europea”. Lo ha affermato l’ex presidente del Consiglio e della BCE, Mario Draghi nel suo intervento alla cerimonia in cui gli è stato conferito il premio “Carlos V” dal re di Spagna Felipe VI, presso il monastero di San Jerónimo de Yuste.


Draghi ha anticipato diversi aspetti chiave della sua relazione alla presidente della Commissione europea, Ursula Wonder Len, che gli ha conferito un mandato per analizzare il tema della competitività in Europa. “Delineerà una politica industriale che punti agli obiettivi chiave per i nostri cittadini europei”, ha spiegato. L’intervento era intitolato “una strategia industriale per l’Europa”. Il rapporto, ha proseguito Draghi, suggerirà politiche “che punteranno innanzitutto aumentare la produttività, preservando la competitività delle nostre industrie nel mondo e la concorrenza in Europa. E anche a continuare la decarbonizzazione delle nostre economie in un modo che porti a minori prezzi dell’energia e maggiore sicurezza energetica” Punterà anche a “riorientare la nostra economia in un mondo meno stabile, in particolare sviluppando capacità nel settore della difesa e una politica commerciale che possa rispondere alle nostre necessità geopolitiche, riducendo le dipendenze verso paesi su cui non possiamo fare più affidamento. E come ho detto all’inizio del mio intervento – ha proseguito Draghi – mantenere alti livelli di protezione sociale e di redistribuzione in Europa è una questione non negoziabile”.


“Voglio ribadire che combattere l’esclusione sociale sarà fondamentale, non solo per preservare l’equità i valori dell’equità della nostra opzione ma anche per rendere un successo il nostro percorso verso una società più tecnologica”. E secondo Draghi oggi la fonte maggiore di disuguaglianza è la disoccupazione. Su questo “storicamente politiche macroeconomiche ben disegnate sono state la risposta” giusta. “Oggi – ha concluso Draghi – questi passi appaiono impegnativi. Ma sono fiduciosi che abbiamo la determinazione, il senso di responsabilità e la solidarietà per compierli, per difendere la nostra occupazione, il nostro clima, i nostri valori la nostra inclusione e equità sociale e la nostra indipendenza”.

Debito, Bankitalia: ad aprile +11,5 mld, nuovo massimo a 2.905,7 mld

Debito, Bankitalia: ad aprile +11,5 mld, nuovo massimo a 2.905,7 mldRoma, 14 giu. (askanews) – Lo scorso aprile il debito delle amministrazioni pubbliche è aumentato di 11,5 miliardi rispetto al mese precedente, risultando pari a 2.905,7 miliardi. Lo rileva la Banca d’Italia.


“Il fabbisogno delle amministrazioni pubbliche (17 miliardi) ha più che compensato la riduzione delle disponibilità liquide del Tesoro (6,5 miliardi, a 32,1). L’effetto degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio ha aumentato il debito di 1 miliardo”, spiega l’Istituto. “Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, l’intero aumento del debito è dovuto alle amministrazioni centrali, mentre sia quello delle amministrazioni locali sia quello degli Enti di previdenza è rimasto sostanzialmente stabile”.


La vita media residua del debito è rimasta stabile a 7,8 anni. Ad aprile, la quota del debito detenuta dalla Banca d’Italia è lievemente diminuita (al 23,5 per cento dal 23,7 per cento del mese precedente), mentre a marzo (ultimo mese per cui questo dato è disponibile) quelle detenute dai non residenti e dagli altri residenti (principalmente famiglie e imprese non finanziarie) si sono collocate rispettivamente al 28,7 e al 14,1 per cento (dal 28,3 e dal 13,6 per cento del mese precedente).


Ad aprile, le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a 40,6 miliardi, in aumento del 5 per cento (1,9 miliardi) rispetto al corrispondente mese del 2023. Nei primi quattro mesi del 2024 le entrate tributarie sono state pari a 163,5 miliardi, in aumento del 7,1 per cento (10,8 miliardi) rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente.