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Sogin, assemblea approva bilancio 2023.Gruppo torna in utile a 3,6 mln

Sogin, assemblea approva bilancio 2023.Gruppo torna in utile a 3,6 mlnRoma, 12 set. (askanews) – Si chiude con un utile pari a 1,2 milioni di euro il bilancio di Sogin (società che gestisce lo smatellamento degli impianti nucleari e i rifiuti radioattivi) al 31 dicembre 2023 (era di 0,9 milioni nel 2022). L’Assemblea degli Azionisti il 5 settembre scorso ha approvato il Bilancio di Gruppo. Si tratta, spiega un comunicato, del primo bilancio del Consiglio di Amministrazione che si è insediato il 3 Agosto 2023, guidato dal Presidente, Carlo Massagli e dall’Amministratore Delegato, Gian Luca Artizzu.


I risultati aziendali complessivi del Gruppo Sogin mostrano il ritorno all’utile di esercizio, pari a 3,6 milioni di euro contro la perdita di 0,926 milioni di euro dell’esercizio precedente. Il valore della produzione di Sogin si attesta a circa 212,9 milioni di euro, in diminuzione rispetto ai circa 276,9 milioni di euro realizzato nel 2022 che, tuttavia, presentava un dato eccezionale e non ricorrente dovuto alle attività legate alla gestione del Ciclo del Combustibile. L’EBITDA si attesta circa su 19,1 mln di euro (nel 2022 pari a 21,8 mln di euro).


Nucleco, la società controllata del Gruppo, chiude con un utile pari a 2,4 milioni di euro (-0,51 milioni nel 2022) ed il valore della produzione è pari a circa 39,8 milioni di euro, in aumento rispetto all’anno precedente (30,5 milioni nel 2022). Nel 2023 Sogin ha realizzato un volume di attività di decommissioning nucleare (costi di avanzamento) pari a circa 104,5 milioni di euro in aumento rispetto al 2022 di circa il 18%, mentre l’avanzamento fisico cumulato al 31 dicembre 2023 del programma di decommissioning nucleare passa al 43,36 %, avanzando di 3,98 punti percentuali rispetto al 2022.


Il 2023 è stato un anno di particolare complessità, per un insieme di fatti relativi al settore, da un lato, e, dall’altro, interni all’Azienda che ha vissuto un cambiamento di governance ed una conseguente revisione organizzativa. Per quanto riguarda il settore in cui opera Sogin, si registra una ripresa importante dell’interesse pubblico sul nucleare civile, per effetto degli scenari energetici dettati dall’agenda energetica internazionale e grazie ad una serie di iniziative politiche alle quali si sono aggiunte iniziative da parte di associazioni private di sostenitori e cultori del tema, alle quali Sogin contribuisce per rappresentare il valore delle competenze tecniche che può essere naturalmente messo a servizio di questo rinnovato interesse verso il settore.


Per quanto riguarda le attività legate al Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi e al Parco Tecnologico (DNPT), dopo la consegna al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, a luglio 2023, della proposta di Carta Nazionale delle Aree Idonee alla localizzazione del DNPT è seguita, a dicembre 2023, la pubblicazione dell’elenco delle Aree Idonee con conseguente pubblicazione, a febbraio 2024, del decreto che introduceva la possibilità delle autocandidature. Il decreto-legge n.181/2023, inoltre, ha previsto che fosse Sogin a predisporre un programma di incentivazione diretto a beneficio delle collettività ospitanti il DNPT.

Bce taglia costo danaro di 25 pb e resta cauta su mosse future

Bce taglia costo danaro di 25 pb e resta cauta su mosse futureRoma, 12 set. (askanews) – La Banca centrale europea ha tagliato come da attese il tasso di riferimento nell’area euro di 25 punti base. Parallelamente l’istituzione monetaria ha ritoccato al ribasso le sue previsioni di crescita economica, a riflesso del recente indebolimento dell’economia. Fattore, quest’ultimo, che sta creando crescenti aspettative sul fatto che, andando avanti, la Bce potrebbe ritrovarsi nella necessità di accelerare la manovra di rimozione del freno monetario.


Per ora la presidente Christine Lagarde resiste a queste pressioni, limitandosi a riconoscere che alla luce degli ultimi dati “era opportuno compiere un ulteriore passo nella moderazione del grado di restrizione monetaria”. Non ha aggiunto molto altro sulle mosse future, ribadendo la formula del Consiglio che “decide volta per volta in base all’evolversi dei dati” e della Bce che “non si vincola a un percorso predeterminato di tagli”, salvo concordare sul fatto che la traiettoria del costo del danaro è chiaramente verso il basso. Ha aggiungendo una battuta: “que serà, serà”. La decisione di oggi è stata unanime ma dalle dichiarazioni giunte nelle ultime settimane è abbastanza chiaro che all’interno del Consiglio persistono resistenze da parte delle componenti più rigorose, rispetto a una sterzata più accomodante della linea, temendo che in futuro l’inflazione possa riservare sorprese negative. Del resto la stessa Bce si attende che nei prossimi mesi possano esserci risalite dell’indice generale, dovute a effetti paragone statistici, anche se poi stima che l’inflazione rientri al livello obiettivo (2%) nella seconda metà del prossimo anno (l’ultimo dato, relativo a luglio ha mostrato una attenuazione al 2,2%).


La Bce ha più volte sottolineato che in questa fase imposta la linea monetaria utilizzando il tasso sui depositi, con cui vengono retribuite le banche commerciali che parcheggiano fondi presso la stessa istituzione. E’ stato ridotto di 25 punti base al 3,50%. Questo è dovuto al fatto che dato il contesto di persistenti liquidità in eccesso i tassi di mercato tendono a convergere verso questo valore, che viene utilizzato anche per le operazioni di rifinanziamento straordinarie a lungo termine alle banche. Lo scorso marzo la Bce aveva poi deciso di rivedere il suo quadro operativo (operational framework). Aveva allora stabilito che a decorrere da mercoledì prossimo, 18 settembre, i differenziali tra i vari tassi chiave sarebbero stati ridotti. In particolare quello tra tasso sui depositi e il tasso sulle principali operazioni di rifinanziamento (Mro) dagli attuali 50 punti base a 15 punti base. Per aggiustare il secondo tasso al nuovo regime dal 18 ottobre di fatto sarà operato un taglio di 60 punti base, dall’attuale 4,25% al 3,65%. 60 punti base saranno anche rimossi dal tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginali, portandolo al 3,90%.


Queste tecnicalità hanno scarsi effetti concreti al momento, perché appunto il tasso maggiormente seguito resta quello sui depositi. La portata dell’ultimo taglio, che era ampiamente prevista dagli analisti, ha lasciato insoddisfatti tutti coloro che nel panorama politico o tra le parti sociali speravano in una manovra di accomodamento più energica. Ad ogni modo archiviata come da programma la decisione ora la palla passa la Federal Reserve. Martedì e mercoledì prossimo si riunirà il direttorio della Banca centrale Usa, il Fomc, e dopo i recenti dati sull’inflazione l’ipotesi rimasta in piedi è anche qui quella di un taglio dei tassi sul dollaro da 25 punti base.


Intanto la Bce ha aggiornato le sue previsioni, ritoccando al ribasso le attese di crescita e mantenendo invece inalterate quelle sull’inflazione. Ora per il Pil dell’area indica un più 0,8% quest’anno, 1,3% il prossimo e 1,5% nel 2026. Tre mesi fa i tecnici dell’istituzione indicavano 0,9% di crescita quest’anno, 1,4% il prossimo è 1,6% sul 2026. Sull’inflazione è invece confermata l’attesa di 2,5% quest’anno, il 2,2% nel prossimo e 1,9% nel 2026. Lagarde è stata interpellata anche su altri temi, tra cui il recente rapporto presentato dal suo predecessore, Mario Draghi. Una analisi che ha definito “formidabile”: fornisce una diagnosi grave ma che secondo noi è accurata. E formula proposte concrete di riforme strutturali che sarebbero molto utili per l’Europa”, ha affermato. “E anche per noi – ha aggiunto – per ottenere migliori risultati nella politica monetaria”. Lagarde ha citato tra le altre cose la necessità di completare l’Unione dei mercati dei capitali. Diverse domande le sono state rivolte anche sul “Risiko” bancario Ue rilanciato dal caso UniCredit-Commerzbank. Posto che le valutazioni sulla possibile aggregazione spettano al ramo di Vigilanza bancaria della Bce (il Ssm) e non a quello responsabile della politica monetaria, secondo Lagarde le due banche “sanno perfettamente quali siano i loro requisiti regolamentari” per procedere. E in generale “sarà molto interessante vedere questo processo dipanarsi”. Nella Ue “penso che ci siano alcune banche paneuropee. Quello di cui parlate qui è più una fusione transfrontaliera tra due grandi istituzioni, che sarà analizzata dal punto di vista regolamentare. Certamente – ha osservato Lagarde – darà soddisfazione a molti di quelli che avevano aspettative sul prodursi di fusioni transfrontaliere con l’Unione bancaria”.

Borse europee chiudono positive con Bce, a Milano (+0,84%) corre Tim

Borse europee chiudono positive con Bce, a Milano (+0,84%) corre TimMilano, 12 set. (askanews) – Chiusura positiva per Piazza Affari e le Borse europee nel giorno della Bce che, come ampiamente atteso, ha deciso all’unanimità di tagliare i tassi di interesse di 25 punti base, al 3,50%. A Milano il Ftse Mib ha guadagnato lo 0,84% a 33.453 punti, a Parigi il Cac40 lo 0,52%, a Francoforte il Dax l’1,07%. Gli indici europei avevano rallentato nel pomeriggio dopo la diffusione di una serie di dati macro Usa, con l’indice dei prezzi alla produzione in aumento dello 0,2% ad agosto, e l’apertura contrastata di Wall Street.


La Bce, che ha ritoccato al ribasso le previsioni di crescita economica dell’eurozona, ha ribadito di non essersi vincolata ad alcun percorso predeterminato sulle riduzioni dei tassi. “Non ci stiamo impegnando preventivamente su un particolare percorso dei tassi”, ha affermato la presidente Christine Lagarde. Gli analisti si aspettano il prossimo taglio dei tassi a dicembre. “Con i pochi dati economici attesi per il meeting di ottobre, non prevediamo un altro taglio prima di dicembre”, ha affermato Goldman Sachs. Sul fronte dei nostri titoli di Stato, lo spread ha chiuso in calo a 139 punti, ma con il rendimento del Btp decennale in lieve aumento al 3,55%. A Piazza Affari, tra i titoli principali, seduta sugli scudi per Tim (+6,75% a 0,24 euro) spinta dal report di Bofa che ha alzato il target price sul titolo a 0,34 euro. Acquisti anche sul settore bancario dopo la mossa di Unicredit (+2,88% a 37,195 euro) che ieri ha annunciato di aver acquisito una quota del 9% in Commerzbank (+2,2% a 15,01 euro). Maglia rosa a Banco Bpm (+2,94%), bene anche Bper (+2,18%). Un’acquisizione completa di Commerzbank è tra le opzioni che Unicredit sta considerando, ha detto il Ceo Andrea Orcel. Sulle prossime mosse “vogliamo flessibilità, perchè come investitore privato al momento potremmo salire, potremmo scendere e potremmo unirci”, ha spiegato a Bloomberg tv.

Lagarde: “Con Draghi un rapporto formidabile, proposte molto utili”

Lagarde: “Con Draghi un rapporto formidabile, proposte molto utili”Roma, 12 set. (askanews) – E’ “un rapporto formidabile”, quello presentato lunedì scorso da Mario Draghi. “Fornisce una diagnosi grave ma che secondo noi è accurata. E formula proposte concrete di riforme strutturali che sarebbero molto utili per l’Europa”, ha affermato la presidente della Bce, Christine Lagarde nella conferenza stampa al termine del Consiglio direttivo. “E anche per noi – ha aggiunto – per ottenere migliori risultati nella politica monetaria”. Lagarde ha citato tra le altre cose la necessità di completare l’Unione dei mercati dei capitali.

Lagarde: “rapporto Draghi formidabile, proposte molto utili”

Lagarde: “rapporto Draghi formidabile, proposte molto utili”Roma, 12 set. (askanews) – E’ “un rapporto formidabile”, quello presentato lunedì scorso da Mario Draghi. “Fornisce una diagnosi grave ma che secondo noi è accurata. E formula proposte concrete di riforme strutturali che sarebbero molto utili per l’Europa”, ha affermato la presidente della Bce, Christine Lagarde nella conferenza stampa al termine del Consiglio direttivo. “E anche per noi – ha aggiunto – per ottenere migliori risultati nella politica monetaria”. Lagarde ha citato tra le altre cose la necessità di completare l’Unione dei mercati dei capitali.

Bce lima stime crescita e conferma quelle su inflazione eurozona

Bce lima stime crescita e conferma quelle su inflazione eurozonaRoma, 12 set. (askanews) – La Banca centrale europea ha ritoccato al ribasso le previsioni di crescita economica dell’eurozona, mantenendo invece inalterate quelle sull’inflazione. Ora per il Pil dell’area indica un più 0,8% quest’anno, 1,3% il prossimo e 1,5% nel 2026. Tre mesi fa i tecnici dell’istituzione indicavano 0,9% di crescita quest’anno, 1,4% il prossimo è 1,6% sul 2026.


Sull’inflazione è invece confermata l’attesa di 2,5% quest’anno, il 2,2% nel prossimo e 1,9% nel 2026.

Bce taglia il tasso sui depositi di 25 punti base al 3,50%

Bce taglia il tasso sui depositi di 25 punti base al 3,50%Roma, 12 set. (askanews) – La banca centrale europea ha nuovamente tagliato i tassi di interesse per l’area euro. Il tasso sui depositi è stato ridotto di 25 punti base (0,25 punti percentuali), come a giungo, per portarlo al 3,50%. La decisione è in linea con le attese.


Alla luce della degli aggiustamenti al nuovo quadro operativo deciso lo scorso marzo, il tasso sulle principali operazioni di rifinanziamento è stato invece ridotto di 60 punti base, al 3,65% in modo che il differenziale rispetto al tasso sui depositi si attesti come stabilito a 15 punti base. Anche il tasso sulle operazioni marginali è stato aggiustato al nuovo quadro con un taglio da 60 punti base, al 3,90%. I nuovi livelli entreranno in vigore dal 18 settembre.

Unicredit, Orcel: acquisizione Commerzbank è una delle opzioni

Unicredit, Orcel: acquisizione Commerzbank è una delle opzioniMilano, 12 set. (askanews) – Un’acquisizione di Commerzbank è tra le opzioni che Unicredit sta considerando. Lo ha detto il Ceo Andrea Orcel, nel corso in un’intervista a Bloomberg tv, all’indomani dell’annuncio dell’acquisizione di una quota del 9% nella banca tedesca. Sulle prossime mosse “vogliamo flessibilità, perchè come investitore privato al momento potremmo salire, potremmo scendere e potremmo unirci”, ha detto spiegato. “Tutte le opzioni sono sul tavolo, l’obiettivo è creare valore”. La mossa su Commerzbank, ha aggiunto, “non credo che debba sorprendere nessuno, la nostra strategia sulla crescita esterna era chiara, quando il governo si è deciso a ridurre la propria partecipazione noi abbiamo partecipato a un processo trasparente, siamo stati selezionati a comprare le azioni e ora siamo qui. L’opportunità è arrivata, i termini erano corretti e abbiamo pensato che fosse qualcosa che era coerente con gli obiettivi che abbiamo detto per lungo tempo”. Rar

L’Istat: il tasso di disoccupazione nel II trimestre cala al 6,8%

L’Istat: il tasso di disoccupazione nel II trimestre cala al 6,8%Roma, 12 set. (askanews) – Il tasso di disoccupazione nel secondo trimestre del 2024 è sceso al 6,8%, facendo registrare un calo dello 0,3% rispetto al trimestre precedente. Lo comunica l’Istat. Gli occupati aumentano in termini congiunturali di 124 mila unità (+0,5% rispetto al primo trimestre 2024), a seguito della crescita dei dipendenti a tempo indeterminato (+141 mila, +0,9%) e degli indipendenti (+38 mila, +0,7%) che ha più che compensato la diminuzione dei dipendenti a termine (-55 mila, -1,9%); cala il numero di disoccupati (-84 mila, -4,6% in tre mesi) e aumenta quello degli inattivi di 15-64 anni (+32 mila, +0,3%). Simile la dinamica per i tassi: quello di occupazione raggiunge il 62,2% (+0,2 punti), quello di disoccupazione scende al 6,8% (-0,3 punti) e il tasso di inattività 15-64 anni è stabile al 33,1%. Nei dati provvisori del mese di luglio 2024, rispetto al mese precedente, si osserva un aumento degli occupati (+56 mila, +0,2%) e del relativo tasso (+0,1 punti) che si associa alla diminuzione del tasso di disoccupazione (-0,4 punti) e alla crescita di quello di inattività 15-64 anni (+0,2 punti). L’occupazione, nel secondo trimestre 2024, cresce anche in termini tendenziali (+329 mila, +1,4% in un anno), coinvolgendo, pure in questo caso, i dipendenti a tempo indeterminato (+3,3%) e gli indipendenti (+0,6%) a fronte della diminuzione dei dipendenti a termine (-6,7%); prosegue il calo dei disoccupati (-194 mila in un anno, -10,2%) e, a ritmi meno sostenuti rispetto al trimestre precedente, quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-32 mila, -0,3%). Tale dinamica si riflette nella crescita del tasso di occupazione (+0,7 punti rispetto al secondo trimestre 2023) e nella diminuzione dei tassi di disoccupazione (-0,8 punti) e di inattività (-0,2 punti).

Lavoro, Istat: tasso disoccupazione II trim. cala al 6,8%

Lavoro, Istat: tasso disoccupazione II trim. cala al 6,8%Roma, 12 set. (askanews) – Il tasso di disoccupazione nel secondo trimestre del 2024 è sceso al 6,8%, facendo registrare un calo dello 0,3% rispetto al trimestre precedente. Lo comunica l’Itsta. Gli occupati aumentano in termini congiunturali di 124 mila unità (+0,5% rispetto al primo trimestre 2024), a seguito della crescita dei dipendenti a tempo indeterminato (+141 mila, +0,9%) e degli indipendenti (+38 mila, +0,7%) che ha più che compensato la diminuzione dei dipendenti a termine (-55 mila, -1,9%); cala il numero di disoccupati (-84 mila, -4,6% in tre mesi) e aumenta quello degli inattivi di 15-64 anni (+32 mila, +0,3%). Simile la dinamica per i tassi: quello di occupazione raggiunge il 62,2% (+0,2 punti), quello di disoccupazione scende al 6,8% (-0,3 punti) e il tasso di inattività 15-64 anni è stabile al 33,1%. Nei dati provvisori del mese di luglio 2024, rispetto al mese precedente, si osserva un aumento degli occupati (+56 mila, +0,2%) e del relativo tasso (+0,1 punti) che si associa alla diminuzione del tasso di disoccupazione (-0,4 punti) e alla crescita di quello di inattività 15-64 anni (+0,2 punti).