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G7 finanze, Stresa blindata accoglie delegazioni: focus asset russi e IA

G7 finanze, Stresa blindata accoglie delegazioni: focus asset russi e IAStresa, 23 mag. (askanews) – Tutto pronto a Stresa, sul Lago Maggiore, per accogliere il G7 Finanze sotto la presidenza italiana. In una città in parte blindata per garantire la sicurezza stanno giungendo i ministri dell’economia e i governatori delle banche centrali, con le rispettive delegazioni, di Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito, Stati Uniti. Ad accoglierli il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti e il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta. A Stresa sono attesi anche il commissario europeo agli Affari economici e monetari, Paolo Gentiloni, il presidente dell’Eurogruppo, Paschal Donohe, la presidente della Bce, Christine Lagarde, e i vertici degli organismi internazionali. L’Ucraina parteciperà come Paese ospite, rappresentata dal ministro Serhiy Marchenko. Il vertice prenderà il via formalmente domani mattina, ma stasera è prevista una cena di gala sull’Isola dei Pescatori.


Durante le sessioni di lavoro si discuterà, tra l’altro, degli aiuti all’Ucraina e sull’utilizzo dei proventi degli asset russi congelati, sull’impatto economico dell’intelligenza artificiale, sulle sanzioni alla Russia. Come lo stesso Giorgetti ha anticipato all’ultimo Ecofin, il G7 accoglierà con favore la decisione assunta dall’Unione Europea di destinare all’Ucraina le entrate straordinarie derivanti dagli asset russi congelati, che ammontano a circa 220 miliardi di euro e potrebbero generare proventi tra 2,5 e 3 miliardi di euro. Si tratta di individuare la strada per utilizzare questi proventi. Il G7 di Stresa affronterà il tema in una delle sessioni di lavoro di sabato mattina e quanto emergerà sarà portato all’attenzione in vista del vertice dei leader dei sette Grandi che si terrà a giugno. Non è una questione di ‘Europa contro gli Stati Uniti’ e la presidenza Italia del G7 è impegnata nel ruolo di “mediatore onesto” nella discussione.


Oggi sul tema è intervenuto anche il segretario al Tesoro Usa, Jannet Yellen, arrivata già a Stresa. Yellen ha detto di sostenere la decisione Ue di utilizzare i proventi straordinari derivanti da questi asset per aiutare l’Ucraina, ma ha anche sottolineato la necessità di andare oltre. “Per garantire la posizione dell’Ucraina nel medio-lungo termine – ha affermato – è necessario sbloccare il valore degli asset sovrani russi immobilizzati”. Le sessioni di lavoro prenderanno il via domani mattina, alle 9.15, dopo la foto di famiglia. Nella prima sessione si parlerà di situazione economica e finanziaria globale e prospettive delle relazioni multilaterali, nella seconda saranno affrontati i temi del settore finanziario. La terza sessione, alle 11.30, si parlerà dell’impatto dell’intelligenza artificiale sull’economia e sulla pubblica amministrazione. Durante la colazione di lavoro si continuerà a parlare degli effetti globali dell’intelligenza artificiale, un tema questo che occupa in maniera trasversale la presidenza italiana del G7.


Nelle sessioni di venerdì pomeriggio si lavorerà sul fabbisogno di finanziamento dei Paesi vulnerabili e sulle iniziative per lo sviluppo. L’ultima sessione di venerdì sarà dedicata ai pagamenti transfrontalieri. I lavori riprenderanno sabato alle 8.30 con una sessione sulla tassazione internazionale in cui si cercherà di far progredire il dossier della Global tax sulle multinazionali. Le discussioni proseguiranno con una valutazione degli effetti delle sanzioni sulla Russia, l’esame della situazione Ucraina anche guardando alle prospettive economiche e al programma di aiuti del Fmi. In questo ambito si affronterà il tema dell’uso delle entrate straordinarie dagli asset russi immobilizzati.


L’ultima sessione, alle 12, sarà dedicata all’agenda verde e ambientale. I lavori del G7 Finanze termineranno con la conferenza stampa della presidenza tenuta dal ministro Giorgetti e dal governatore Panetta.

Orsini eletto presidente di Confindustria con il 93% dei voti

Orsini eletto presidente di Confindustria con il 93% dei votiRoma, 23 mag. (askanews) – Emanuele Orsini è il nuovo presidente di Confindustria. Ad eleggere il successore di Carlo Bonomi è stata l’assemblea dei delegati. Orsini, secondo quanto si apprende, ha incassato il 93% delle preferenze con 789 voti favorevoli, 4 contrari e 55 schede bianche. Presenti alla votazione 848 industriali su 865 aventi diritto di voto.


Resterà in carica per il quadriennio 2024-2028 ed è il trentaduesimo presidente dell’associazione di viale dell’Astronomia. Nella squadra sono dieci i vicepresidenti elettivi che affiancheranno Orsini, di cui tre confermati: Francesco De Santis, che continuerà il suo impegno su Ricerca e Sviluppo; Maurizio Marchesini che, dopo aver seguito le Filiere e le Medie Imprese, avrà la delega su Lavoro e Relazioni industriali e Stefan Pan, che proseguirà il lavoro svolto in Europa negli scorsi quattro anni in veste di Delegato del Presidente, con la vice presidenza per l’Unione europea e il Rapporto con le Confindustrie europee. Gli altri componenti elettivi della squadra di presidenza sono: Lucia Aleotti, a cui andrà la vice presidenza per il Centro Studi, snodo cruciale nella definizione delle strategie di politica economica; Angelo Camilli, a cui Orsini passerà il testimone su Credito, Finanza e Fisco; Barbara Cimmino che seguirà l’Export e l’Attrazione degli investimenti.


A Vincenzo Marinese sarà affidata la responsabilità dell’Organizzazione e dei Rapporti con i territori e le categorie, mentre Natale Mazzuca avrà la delega alle Politiche Strategiche e allo Sviluppo del Mezzogiorno. A Marco Nocivelli verrà attribuita la nuova delega sulle Politiche industriali e Made in Italy, mentre Lara Ponti si occuperà di Transizione Ambientale e obiettivi Esg, temi centrali nell’agenda di Confindustria. Completeranno la squadra di Presidenza i tre Vice Presidenti di diritto, Giovanni Baroni, Presidente della Piccola Industria, Riccardo Di Stefano, Presidente dei Giovani Imprenditori e Annalisa Sassi, Presidente del Consiglio delle Rappresentanze Regionali. Il presidente designato manterrà per sé la responsabilità su alcuni grandi capitoli strategici: Transizione Digitale, Cultura d’Impresa e Certezza del diritto.


Il nuovo board di Confindustria sarà coadiuvato da cinque delegati del presidente: Leopoldo Destro ai Trasporti, alla Logistica e all’Industria del Turismo e Riccardo Di Stefano, al quale sarà affidata la delega all’Education. Giorgio Marsiaj si occuperà di Space Economy, ad Aurelio Regina andrà la delega all’Energia, mentre Mario Zanetti seguirà l’Economia del Mare. Infine, la squadra 2024-2028, su richiesta del presidente designato, si avvarrà anche del contributo di tre Special Advisor: Antonio Gozzi con delega all’Autonomia Strategica Europea, Piano Mattei e Competitività, Gianfelice Rocca per le Life Sciences e Alberto Tripi per l’Intelligenza Artificiale.

Condotte 1880, Ugo Cozzani: in vista nuove opportunità in Algeria

Condotte 1880, Ugo Cozzani: in vista nuove opportunità in AlgeriaRoma, 23 mag. (askanews) – “Condotte 1880 ha le potenzialità patrimoniali e le competenze per un grande rilancio all’estero in linea con il Piano Mattei del governo: stiamo lavorando allo sviluppo di iniziative in Algeria, Paese che rientra nel progetto africano della premier Giorgia Meloni, e dove Condotte, come capocommessa, sta per ultimare 130 chilometri di linea ferroviaria, collegamento con il Marocco”. Lo afferma Ugo Cozzani, vicepresidente di Condotte 1880, intervistato dal settimanale ”Panorama” sul rilancio del gruppo all’estero.


Dopo l’acquisizione nel luglio 2023 da parte di Tiberiade Holding, che fa capo a un ramo della famiglia Mainetti, Condotte 1880 è impegnata ad accelerare i lavori in corso e a partecipare a nuove gare di appalto soprattutto in Nord Africa e in Medioriente. “Abbiamo parecchi cantieri aperti – spiega Cozzani – le infrastrutture per la nuova linea ferroviaria Oued Tlèlat/Tlemcen,in ultimazione, con la realizzazione di 47 ponti, 38 sottopassi e un tunnel di 640 mt, insieme ai lavori per la tangenziale di Algeri, costituiscono un precedente. La costruzione del nuovo porto di El Hamdania, approvato recentemente dal governo, vicino alla città di Cherchell, a 70 chilometri a ovest di Algeri, può essere una importante opportunità”.


“È un progetto di circa 5 miliardi – precisa – per la costruzione di 25 banchine in grado di movimentare 25,7 milioni di tonnellate di merci. Sarà per tutto il Nord Africa un importante scalo commerciale. L’accordo in essere con CRCC China, l’impresa di costruzioni cinese, che con 150 miliardi di dollari di fatturato è leader mondiale nel settore ci assicura anche la presenza di manodopera adeguatamente formata. Non è di facile reperimento in Africa”. Riguardo al Medioriente Cozzani sottolinea che in quell’area si stanno avviando progetti infrastrutturali legati alle prospettive di sviluppo dei Paesi promotori. “Condotte – afferma – sta ultimando una superstrada in Kuwait, si tratta di costruire grandi dighe o intere città, per le quali è necessario competere con relazioni e competenze che non ci mancano “.


Oltre all’Africa e il Medioriente Cozzani informa che il gruppo sta valutando opportunità anche in Romania e Norvegia. “Inoltre – rileva – avremo attenzione verso lavori negli Usa, dove il presidente Valter Mainetti ha importanti relazioni”. Cozzani conclude rilevando che Condotte è un’azienda solida. ‘”Al capitale sociale di 40 milioni – rileva – si aggiungono 127 milioni di fondo rischi. Crediti che incasseremo, andando a rafforzare il patrimonio”.

Confindustria, Orsini eletto presidente con 93% gradimenti

Confindustria, Orsini eletto presidente con 93% gradimentiRoma, 23 mag. (askanews) – Emanuele Orsini è il nuovo presidente di Confindustria. Ad eleggere il successore di Carlo Bonomi è stata l’assemblea dei delegati. Orsini, secondo quanto si apprende, ha incassato il 93% delle preferenze con 789 voti favorevoli, 4 contrari e 55 schede bianche. Presenti alla votazione 848 industriali su 865 aventi diritto di voto.


Resterà in carica per il quadriennio 2024-2028 ed è il trentaduesimo presidente dell’associazione di viale dell’Astronomia. Nella squadra sono dieci i vicepresidenti elettivi che affiancheranno Orsini, di cui tre confermati: Francesco De Santis, che continuerà il suo impegno su Ricerca e Sviluppo; Maurizio Marchesini che, dopo aver seguito le Filiere e le Medie Imprese, avrà la delega su Lavoro e Relazioni industriali e Stefan Pan, che proseguirà il lavoro svolto in Europa negli scorsi quattro anni in veste di Delegato del Presidente, con la vice presidenza per l’Unione europea e il Rapporto con le Confindustrie europee. Gli altri componenti elettivi della squadra di presidenza sono: Lucia Aleotti, a cui andrà la vice presidenza per il Centro Studi, snodo cruciale nella definizione delle strategie di politica economica; Angelo Camilli, a cui Orsini passerà il testimone su Credito, Finanza e Fisco; Barbara Cimmino che seguirà l’Export e l’Attrazione degli investimenti.


A Vincenzo Marinese sarà affidata la responsabilità dell’Organizzazione e dei Rapporti con i territori e le categorie, mentre Natale Mazzuca avrà la delega alle Politiche Strategiche e allo Sviluppo del Mezzogiorno. A Marco Nocivelli verrà attribuita la nuova delega sulle Politiche industriali e Made in Italy, mentre Lara Ponti si occuperà di Transizione Ambientale e obiettivi Esg, temi centrali nell’agenda di Confindustria. Completeranno la squadra di Presidenza i tre Vice Presidenti di diritto, Giovanni Baroni, Presidente della Piccola Industria, Riccardo Di Stefano, Presidente dei Giovani Imprenditori e Annalisa Sassi, Presidente del Consiglio delle Rappresentanze Regionali. Il presidente designato manterrà per sé la responsabilità su alcuni grandi capitoli strategici: Transizione Digitale, Cultura d’Impresa e Certezza del diritto.


Il nuovo board di Confindustria sarà coadiuvato da cinque delegati del presidente: Leopoldo Destro ai Trasporti, alla Logistica e all’Industria del Turismo e Riccardo Di Stefano, al quale sarà affidata la delega all’Education. Giorgio Marsiaj si occuperà di Space Economy, ad Aurelio Regina andrà la delega all’Energia, mentre Mario Zanetti seguirà l’Economia del Mare. Infine, la squadra 2024-2028, su richiesta del presidente designato, si avvarrà anche del contributo di tre Special Advisor: Antonio Gozzi con delega all’Autonomia Strategica Europea, Piano Mattei e Competitività, Gianfelice Rocca per le Life Sciences e Alberto Tripi per l’Intelligenza Artificiale.


Mlp

Mfe: nel I trimestre balzo dell’utile (+66,5%), confermati obiettivi 2024

Mfe: nel I trimestre balzo dell’utile (+66,5%), confermati obiettivi 2024Milano, 23 mag. (askanews) – Mfe, MediaforEurope, nel primo trimestre del 2024 ha registrato un balzo dell’utile a 16,8 milioni di euro, il 66,5% in più rispetto ai 10,1 milioni di euro dello stesso periodo dello scorso anno. I ricavi netti consolidati sono saliti a 699,8 milioni di euro rispetto ai 646,6 milioni del primo trimestre 2023, una crescita dell’8,2%. Il gruppo spiega che “nei primi tre mesi dell’esercizio, in un contesto economico e geopolitico internazionale ancora estremamente instabile, ha registrato una forte spinta nella raccolta pubblicitaria soprattutto in Italia, consolidando la tendenza più che positiva dell’ultima parte del 2023. Segnali di miglioramento anche in Spagna, dove prosegue il processo di forte rinnovamento dell’offerta televisiva e digital avviato lo scorso anno. La crescita dei ricavi pubblicitari, frutto di un deciso cambio di passo nella linea editoriale, ha nettamente superato le stime iniziali ed ha contribuito al conseguimento nel trimestre di margini economici consolidati (risultato operativo e risultato netto) superiori a quelli registrati nell’omologo periodo precedente”.


I ricavi pubblicitari lordi nei primi tre mesi dell’anno sono saliti del 6,3% a 669,4 milioni di euro rispetto ai 629,5 milioni dei primi tre mesi 2023. Gli altri ricavi sono saliti a 111,8 milioni di euro (93,4 milioni nello stesso periodo del precedente esercizio), anche per il contributo derivante dal consolidamento integrale di Mediamond da inizio 2024. Il risultato operativo (Ebit) di gruppo è pari a 23,5 milioni di euro, +21,8% rispetto ai 19,3 milioni di euro dello stesso periodo del 2023. La generazione di cassa caratteristica (Free Cash Flow) è cresciuta in modo sensibile del 34% a 213 milioni di euro, rispetto ai 158,9 milioni di euro dello stesso periodo del 2023. A tal proposito la nota diffusa dal gruppo spiega che essendosi mantenuta “decisamente positiva”, ha determinato “un ulteriore riduzione dell’indebitamento finanziario netto consolidato rispetto al 31 dicembre 2023”. La pubblicità gruppo nel progressivo dei primi 4 mesi del 2024 ha continuato a crescere segnando un +7,1%. Dalle prime indicazioni, tale andamento sembra perdurare, con modeste variazioni, anche nei primi 5 mesi dell’anno, spiega.


In seguito a questi risultati registrati nei primi mesi dell’anno, il gruppo media guidato dal ceo Pier Silvio Berlusconi, ha confermato tutte le “guidance” sugli obiettivi di fine anno “precedentemente date sulla base delle evidenze e delle proiezioni attualmente disponibili”. Nella nota diffusa sui risultati del primo trimestre, il gruppo ha confermato l’obiettivo di “mantenere su base annua un risultato operativo, un risultato netto e una generazione di cassa (Free Cash Flow) consolidati decisamente positivi, la cui entità in rapporto ai risultati conseguiti nel 2023 dipenderà principalmente dal livello della raccolta pubblicitaria sui mezzi propri gestiti nella seconda parte dell’anno”. Quanto alla partecipazione in P7S1 (ProsiebenSat), come azionista di lungo periodo, Mfe ribadisce il “costante presidio del proprio investimento”, affermando di attendere per l’esercizio in corso un miglioramento dei risultati economici, della generazione di cassa e dell’indebitamento rispetto al 2023.

Fed: tassi alti più a lungo del previsto, inflazione delude

Fed: tassi alti più a lungo del previsto, inflazione deludeRoma, 22 mag. (askanews) – I dati recenti sull’inflazione Usa “non hanno accresciuto la fiducia nei progressi verso il 2% e, di conseguenza, hanno indicato che il processo di disinflazione probabilmente richiederà più tempo di quanto si pensasse in precedenza”. E’ quanto si legge nei verbali dell’ultima riunione di politica monetaria della Federal Reserve del 30 aprile e 1 maggio scorsi, che ha deciso all’unanimità dei partecipanti il mantenimento dei tassi di riferimento nella forchetta tra 5,25 e 5,5%. I responsabili della politica monetaria Usa “hanno discusso del mantenimento dell’attuale politica restrittiva per un periodo più lungo qualora l’inflazione non mostrasse segni di movimento sostenibile verso il 2%” si legge nei verbali. Inoltre “vari partecipanti hanno menzionato la volontà di inasprire ulteriormente la politica qualora i rischi di inflazione si materializzassero in modo tale da rendere opportuna tale azione”.


Bea

G7 Finanze, per Francia faro su crescita, inflazione, IA e sanzioni

G7 Finanze, per Francia faro su crescita, inflazione, IA e sanzioniRoma, 22 mag. (askanews) – Il G7 delle Finanze che inizierà domani sera a Stresa segna un appuntamento importante alla luce dell’intensificarsi delle sfide nel quadro internazionale. E la Francia, che sarà presente con il ministro dell’Economia, Bruno Le Maire, e il governatore della Banca centrale, Francois de Villeroy, spera che porti a “risposte decisive” su una serie di capitoli chiave.


Il primo, elencato da una fonte vicina a Le Maire, è in realtà un tema tutto europeo: quello della crescita. Secondo il ministro francese “l’Europa deve uscire dalla sua letargia economica. I risultati economici dell’Europa da molti mesi, anzi da vari anni, non sono soddisfacenti. E non sono all’altezza di quello che il continente europeo può produrre come prosperità e come innovazione”. Per questo, anche al G7 Finanze di Stresa, dove verrà accolto per una cena di lavoro domani sera dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, e dal governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, Le Maire affermerà che l’Ue deve darsi come obiettivo chiave quello di “raddoppiare il livello di crescita nei prossimi anni: non può restare attorno allo 0,8%-1% l’anno, ma deve puntare al 2% l’anno. L’Europa deve riguadagnare produttività, il suo calo la sta facendo declassare sullo scenario internazionale”.


Per migliorare la produttività, Parigi ritiene che “una chance storica” sia l’intelligenza artificiale, che peraltro la presidenza italiana del G7 ha messo tra i temi cardine dei lavori, sia a livello di ministeriali, sia al successivo vertice dei Capi di Stato e di Governo. L’IA, la speranza di Le Maire, potrebbe aiutare a migliorare il livello di produttività di tutte le imprese europee, dalle Pmi alle più grandi. Posto che serve un approccio diverso da quelli adottati dall’Ue nei passati anni e decenni, quando spesso non si è favorito l’emergere di campioni di sviluppo su scala globale, anzi. Le Maire dirà in modo netto che “l’Europa deve innovare prima di normare”, prosegue la fonte vicina al ministro, anche per favorire la nascita di reti e database Ue sull’IA, che ne potranno garantire l’indipendenza.


Restando sul tema della crescita, ma allargando lo sguardo allo scenario globale, un altro tema chiave nelle discussioni a Stresa, formali e non – viene fatto capire – sarà quello di regole commerciali più eque “e la Cina sarà ovviamente il cuore del dibattito al G7. Il modo con cui affrontiamo e trattiamo con la Cina può essere oggetto di discussioni approfondite tra le economie più avanzate”, secondo il ministro francese. E’ convinzione dei Paesi del G7 che negli ultimi anni si siano creati eccessi di capacità produttiva in Cina su una molteplicità di sistemi legati all’economia “verde”, dalle batterie per veicoli elettrici, ai pannelli fotovoltaici, alle pale eoliche. Secondo Parigi “di fronte a questo è indispensabile che il G7 e l’Europa facciano blocco”.


Fonti del ministero dell’Economia francese confermano che il tema dei rapporti con la Cina, sia dopo i recenti nuovi dazi Usa su auto elettriche e altri sistemi “green”, sia nella prospettiva degli aggiramenti delle sanzioni contro la Russia decise a seguito della guerra in Ucraina, potrà essere oggetto di scambi tra le diverse delegazioni. “Per poter negoziare vogliamo difendere il principio della reciprocità. Vogliamo proteggere i nostri interessi industriali, i nostri interessi economici. E vogliamo usare tutti gli strumenti a nostra disposizione come Ue per riequilibrare gli scambi commerciali con la Cina”, è il secondo messaggio chiave che Le Maire porterà a Stresa. Venerdì mattina i lavori si apriranno con le presentazioni dei rapporti preparati da Fondo monetario internazionale e dalla Banca mondiale. Tradizionalmente la prima fase delle discussioni viene riservata ad un aggiornamento sul quadro economico globale e dei rispettivi Paesi del G7, da parte dei ministri, e una illustrazione degli sviluppi sul versante inflazionistico che viene curata dalle rispettive banche centrali. Oltre ai governatori delle banche centrali nazionali, a Stresa sarà presente anche la presidente della Bce, Christine Lagarde (e quella della Federal Reserve, Janet Yellen). Secondo fonti di Bercy un possibile tema di discussione riguarda gli effetti sui cambi valutari della divergenza di dinamica sui tassi tra eurozona, dove a giugno è atteso un primo taglio da parte della Bce, e Stati Uniti, dove invece la Fed si è orientata su una posizione più attendista, alla luce delle risalite dell’inflazione e della solidità della crescita economica. Questo potrebbe aumentare la volatilità dell’euro-dollaro. La discussione sul tema dell’IA proseguirà nella colazione di lavoro quando si parlerà delle ue potenziali ricadute globali. Altre discussioni riguarderanno i sistemi di pagamento transfrontalieri. Anche in questo caso saranno probabilmente coinvolti i banchieri centrali, che peraltro potrebbero confrontarsi anche sul tema della possibile creazione di valute digitali. Sulla questione potrebbe evidenziarsi una divergenza di tempistiche tra Bce, che è in una fase più avanzata sui preparativi per un eventuale euro digitale, e Fed statunitense che sul dollaro ad oggi non ha avviato procedure formali per la digitalizzazione della valuta più utilizzata su scala globale. Peraltro questo richiederebbe un voto preventivo del Congresso. Ovviamente i lavori del G7 finanziario, come quello dei leader, risentono dell’avvicinarsi delle elezioni presidenziali Usa, a novembre, che potrebbero pesare sulla fattibilità di progressi su vari dossier. Un terzo tema su cui la Francia intende insistere, tra quelli che saranno sul tavolo, è quello degli accordi sulla tassazione internazionale, dopo che i progressi compiuti negli anni scorsi a livello di G20, sempre sotto la presidenza italiana, appaiono ora abbastanza in stallo. Parigi vuole che si concordino nuove misure per tassare i maggiori patrimoni nel pianeta. “Vogliamo continuare a portare questa idea di un terzo pilastro sulla fiscalità internazionale”, è la linea di Le Maire. Infine, ma non ultimo, c’è il persistente problema dell’Ucraina e del sostegno finanziario a Kiev. Da Parigi notano come negli ultimi mesi e nelle ultime settimane la posizione degli Stati Uniti si sia notevolmente evoluta. Invece di una confisca secca degli asset sequestrati alla Russia a seguito della guerra, per utilizzarli a favore dell’Ucraina, ora prende piede la linea più prudente, e compatibile con le normative internazionali, su cui si è orientata l’Ue: utilizzare unicamente i proventi straordinari degli asset bloccati alla Russia. Secondo Le Maire l’obiettivo del vertice di Stresa deve essere quello di raggiungere una posizione comune del G7 sul sostegno all’Ucraina, nel rispetto però delle normative internazionali. Per quanto riguarda gli asset congelati alla Russia, agire contro le normative internazionali secondo la Francia renderebbe più fragine l’ordine economico e monetario internazionale “e non sarebbe nell’interesse di nessuno”. Ad ogni modo, secondo il ministro francese “in un momento di grande instabilità politica il G7 deve affermare su tutti questi temi la sua unità di visione, in modo da dare forza e efficacia a queste posizioni”. Altre discussioni chiave riguarderanno le sanzioni generali contro Mosca e il loro aggiramento. In questo ambito, gli Stati Uniti hanno assunto misure contro Paesi terzi mentre l’Unione Europea ha in corso valutazioni sulla possibilità di intraprendere mosse analoghe. Parallelamente i Paesi dell’Unione stanno discutendo un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia.

La nuova disciplina degli autovelox sarà norma dal 28 maggio

La nuova disciplina degli autovelox sarà norma dal 28 maggioRoma, 22 mag. (askanews) – “Per regolare il settore dopo 13 anni di attesa abbiamo finalmente adottato il decreto che disciplina le modalità di collocazione e uso di questi autovelox. Ho firmato il mese scorso il decreto che dopo il controllo degli organi contabili verrà pubblicato in Gazzetta ufficiale il 28 di questo mese, quindi sarà norma la settimana prossima”. Lo ha detto il vicepremier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, al question time alla Camera.


“Il decreto, frutto di un ampio confronto con gli enti locali – ha aggiunto – prevede le regole essenziali volte a garantire che gli autovelox siano utilizzati in sicurezza, dove effettivamente serve, per prevenire incidenti e tutelare gli utenti, non come ulteriore tassa”. “In particolare – ha spiegato il ministro -, gli autovelox dovranno essere segnalati in anticipo ai conducenti con rispetto di distanze minime, almeno un chilometri al di fuori dei centri urbani. Tra un dispositivo e un altro dovranno intercorrere delle distanze minime, differenziate in base al tipo di strada, urbana o extraurbana, per evitare la serialità delle multe nello stesso tratto di strada. La velocità rilevata dagli autovelox sarà parametrata a quella prevista dal Codice per ciascuna tipologia di strada, ossia 50 chilometri orari nei centri urbani, mentre per le strade extra urbane i dispositivi potranno essere utilizzati per riduzioni della velocità non superiori ai 20 chilometri orari rispetto al limite ordinario, per evitare anche i cambi di limiti di velocità dalla sera alla mattina. Sugli autovelox vigileranno in ogni caso i prefetti che dovranno autorizzarne l’installazione con proprio, singolo, provvedimento. In sintesi gli autovelox vicini a una scuola, un asilo, un ospedale sono assolutamente utili e sacrosanti. Sì quindi agi autovelox dove servono, no agli autovelox trappola senza reali esigenze di sicurezza”.


In relazione poi alla sentenza della Corte di Cassazione che apre la strada ai ricorsi per autovelox non omologati, Salvini ha aggiunto che “ho chiesto agli uffici di avviare un’istruttoria amministrativa sulla disciplina dei criteri di omologazione di tutti i dispositivi di accertamento da remoto anche al fine di regola in rapporto tra i criteri l’utilizzo dei dispostivi fino ad oggi approvati”.

Giganti dell’IA s’impegnano a sostenere uno sviluppo responsabile

Giganti dell’IA s’impegnano a sostenere uno sviluppo responsabileRoma, 22 mag. (askanews) – Quattordici tra i giganti dell’intelligenza artificiale – tra i quali Meta, Google, OpenAI, Microsoft, IBM, Samsung, Naver – hanno adottato oggi un impegno congiunto, promettendo di sviluppare e utilizzare l’intelligenza artificiale (IA) in modo responsabile e di affrontare le sfide sociali con questa tecnologia.


Il “Seoul AI Business Pledge” è stato annunciato dalle compagnie in occasione della cerimonia d’apertura dell’AI Global Forum iniziato a a Seoul. I firmatari sono: Adobe, Anthropic, Cohere, Google, IBM, Kakao, KT, LG AI Research, Microsoft, NAVER, OpenAI, Salesforce, Samsung Electronics e SK Telecom. L’AI Global Forum fa parte del vertice AI Seoul Summit di due giorni, co-ospitato dalla Corea del Sud e dalla Gran Bretagna, come seguito del summit inaugurale globale sulla sicurezza dell’IA dell’anno scorso, dove sono state adottate le prime linee guida globali.


“Ci impegniamo a sostenere le tre priorità strategiche, attraverso i nostri sforzi che includono il progresso della ricerca sulla sicurezza dell’IA, l’identificazione delle migliori pratiche, la collaborazione tra settori e l’aiuto all’IA per affrontare le maggiori sfide della società,” recita l’impegno. Le tre priorità sono: garantire uno sviluppo e un uso responsabili dell’IA, perseguire uno sviluppo sostenibile e l’innovazione nell’IA e assicurare i benefici equi dell’IA per tutti. Nell’impegno, le aziende prendono atto della rapida accelerazione dei progressi tecnologici nell’IA e del loro crescente impatto sulla comunità globale. Promettono di lavorare per garantire uno sviluppo responsabile dell’IA in linea con la Dichiarazione di Seoul adottata il giorno precedente durante l’AI Seoul Summit.


La Dichiarazione di Seoul chiede di promuovere un’IA sicura, innovativa e inclusiva per affrontare le sfide e le opportunità associate alla tecnologia in rapida evoluzione. L’AI Global Forum – secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa Yonhap – si sta svolgendo con rappresentanti di 19 paesi, tra cui Stati Uniti, Giappone, Germania, Francia e Italia, che partecipano alla sessione ministeriale per discutere le azioni per rafforzare la sicurezza dell’IA.


Grandi personalità del settore – tra cui Jason Kwon, chief strategy officer di OpenAI, e Tom Lue, vice presidente di Google DeepMind – parteciperanno a tavole rotonde. Durante la cerimonia di apertura del forum di mercoledì, Andrew Ng, capo dello studio di venture globali sull’IA, AI Fund, ha tenuto un discorso di apertura, esortando i governi a promuovere sia l’innovazione che la sicurezza nell’IA. “Anche se i media tendono a concentrarsi sulla tecnologia dell’IA, la maggior parte delle opportunità risiedono nella costruzione di applicazioni IA” ha detto Ng, sottolineando la distinzione tra tecnologia e le sue applicazioni, che soddisfano esigenze specifiche dei clienti. “I rischi sono una funzione dell’applicazione, non della tecnologia”, ha continuato, raccomandando che i governi regolino applicazioni specifiche dell’IA piuttosto che le tecnologie di uso generale, a partire dai modelli di linguaggio di grandi dimensioni (LLM).

Pnrr, Fitto: in Italia assunti chiave su demografia e competenze

Pnrr, Fitto: in Italia assunti chiave su demografia e competenzeRoma, 22 mag. (askanews) – Sulle sfide che l’Italia si trova di fronte ci sono due elementi chiave, due “assunti” da tenere sempre in considerazione, ha avvertito il ministro per gli Affari europei, per le politiche di coesione e per il Pnrr, Raffaele Fitto. “Il primo è quello demografico, la cornice su cui dobbiamo muoverci perché evidentemente la crisi demografica rappresenta uno degli elementi decisivi che deve vedere una verifica complessiva delle scelte da compiere, anche in riferimento allo scenario internazionale”.


“La seconda riflessione è il tema delle competenze – ha detto nel suo intervento all’evento annuale organizzato da Febaf (Rome Investment Forum) – abbiamo un mercato del lavoro che spesso fa delle domande rispetto alle quali l’offerta è differente”. Fitto ha ricordato che nel Pnrr ci sono “due grandi transizioni, quella verde e quella digitale”. Specialmente sulla prima “gli obiettivi sono condivisibili, il tema è la tempistica, perché ipotizzare con una furia estremista e ideologica una tempistica che si cala in un sistema produttivo di un Paese, facendo un vestito taglia unica per tutti e 27 gli Stati rischia di essere un problema serio e sul quale – ha avvertito – bisogna esprimere delle forti criticità”.


Un altro elemento molto importante, collegato alle competenze, è “quello relativo all’altra transizione, quella digitale, che è fondamentale per innovare il nostro Paese”. Su questo terreno “si può giocare credibilmente un ruolo dell’Italia”. Un ulteriore elemento rilevante e che “rappresenta la cifra dell’impegno del presidente del Consiglio Giorgia Meloni a livello internazionale – ha detto Fitto – è che le crisi di oggi aprono una prospettiva al nostro Paese: l’Italia è una piattaforma naturale nel Mediterraneo”. Può costituire una grande opportunità di attrattiva di investimenti soprattutto per il Sud e il Mezzogiorno d’Italia: “l’Italia può essere la porta di accesso all’Europa” e su questo Meloni si impegnata “in prima persona e con il Piano Mattei, per sviluppare relazioni a 360 gradi, per cogliere uno sviluppo organico condiviso con i paesi del Nord Africa e per far diventare anche sul fronte dell’approvvigionamento l’Italia centrale anche per tutta l’Europa”.