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Powell (Fed): è arrivato il momento di adeguare la politica monetaria

Powell (Fed): è arrivato il momento di adeguare la politica monetariaNew York, 23 ago. (askanews) – “È giunto il momento di adeguare la politica monetaria” della Fed. Lo ha affermato il presidente della banca centrale Usa, Jerome Powell, nel discorso programmatico al ritiro annuale della Fed a Jackson Hole, nel Wyoming. “La direzione di marcia è chiara e i tempi e il ritmo dei tagli dei tassi dipenderanno dai dati in arrivo, dalle prospettive in evoluzione e dall’equilibrio dei rischi”, ha detto Powell.

Inps, stabili nel I semestre certificati di malattia: sono 15,7 milioni

Inps, stabili nel I semestre certificati di malattia: sono 15,7 milioniRoma, 23 ago. (askanews) – Nel primo semestre dell’anno sono arrivati complessivamente 15,7 milioni di certificati, di cui 11,8 milioni (75,5%) dal settore privato, con un aumento complessivo molto lieve (+1,3%) rispetto allo stesso periodo del 2023. Lo ha reso noto l’Inps.


I certificati di malattia dei primi due trimestri del 2024, rispetto ai medesimi periodi del 2023, registrano tuttavia variazioni molto diverse: nel primo trimestre 2024 sono arrivati 8,7 milioni di certificati con una variazione tendenziale pari a -3,7% rispetto al primo trimestre 2023 (9 milioni); nel secondo trimestre 2024 con quasi 7 milioni di certificati l’incremento tendenziale è stato pari a +8,3% (6,4 milioni i certificati nel secondo trimestre 2023). In entrambi gli anni la variazione congiunturale tra primo e secondo trimestre dello stesso anno, data la stagionalità del fenomeno malattia, risulta ovviamente negativa, più elevata nel 2023 (-28,9% i certificati del secondo trimestre 2023 rispetto al primo trimestre 2023) e leggermente più moderata tra i due trimestri del 2024 (-20,1%).

Scuola, Codacons: arriva il salasso, fino a 1.300 euro spesa famiglie

Scuola, Codacons: arriva il salasso, fino a 1.300 euro spesa famiglieRoma, 23 ago. (askanews) – Anche quest’anno sta per abbattersi sulle famiglie italiane la consueta “stangata” di settembre legata all’acquisto di libri e materiali scolastico per alunni e studenti. Fino a 1.300 euro la spesa delle famiglie per ogni singolo studente. Lo afferma il Codacons, che fornisce come ogni anno i dati ufficiali sul caro-scuola e le spese che dovranno affrontare i genitori in occasione dell’avvio del nuovo anno scolastico.


Per quanto riguarda il materiale scolastico, l’offerta è estremamente diversificata sia sul fronte delle marche che dei prezzi al pubblico, e ogni anno compaiono sul mercato nuove linee e nuovi prodotti per gli studenti – spiega il Codacons – In base alle prime stime i beni che registrano i maggiori rincari sono zaini, diari e astucci “griffati”, ossia prodotti legati a marchi molto richiesti da giovani e giovanissimi, i cui listini seguono l’andamento della domanda: in questo caso nei negozi specializzati, fisici e o online, gli aumenti possono raggiungere anche il 15% rispetto allo scorso anno – spiega l’associazione – Più contenuti, e nell’ordine del 3%, i rincari dei prodotti scolastici non di marca e non legati a cartoni animati, squadre di calcio, personaggi famosi. Per uno zaino griffato la spesa può superare i 200 euro, mentre per un astuccio attrezzato (con penne, matite, gomma da cancellare e pennarelli) si arriva a spendere 60 euro: fino a 35 euro il prezzo di un diario per l’anno scolastico 2024/2025 – rileva l’associazione.


Previsti incrementi anche per i libri – avvisa il Codacons – L’Istat ha registrato infatti nell’ultimo mese aumenti medi del +4,9% sul 2023 per i testi scolastici: questo significa che le famiglie che acquisteranno libri nuovi in cartoleria senza ricorrere all’usato dovranno mettere mano al portafogli e affrontare una spesa che va dai 300 euro a un massimo di 700 euro a studente, a seconda della scuola e del grado di istruzione. Tra quaderni, zaini, diari, prodotti di cancelleria, materiale da disegno, libri e dizionari l’esborso complessivo per l’anno scolastico 2024/2025, dunque, può arrivare così a 1.300 euro a studente – calcola il Codacons.

Valore D: i 9 principi che guidano i giovani nella scelta del lavoro

Valore D: i 9 principi che guidano i giovani nella scelta del lavoroRoma, 23 ago. (askanews) – Valore D, l’associazione che da anni è al fianco delle imprese per sviluppare ambienti di lavoro capaci di valorizzare tutti i talenti, ha presentato al Meeting di Rimini il pledge dal titolo “Diamo forma al lavoro del futuro”, un patto proposto aziende per essere più attrattive nei confronti delle giovani generazioni che si affacciano al mercato del lavoro, e dunque più competitive e innovative.


All’interno del pledge sono raccolti i 9 principi dell’inclusività lavorativa emersi da una indagine realizzata insieme all’istituto di ricerche SWG che ha coinvolto un campione di giovani, tra i 18 e i 35 anni, neet, studenti in procinto di entrare nel mondo del lavoro e lavoratori all’inizio del loro percorso professionale: 1) apertura al dialogo e al confronto; 2) valorizzazione; 3) partecipazione; 4) disponibilità di luoghi, informazioni, risorse e tecnologie; 5) supporto allo sviluppo delle competenze; 6) equità e trasparenza; 7) sviluppo del benessere individuale e collettivo; 8) rispetto e protezione delle singole identità; 9) appartenenza. Dall’indagine “Il lavoro inclusivo per le giovani generazioni” realizzata da SWG emerge che solo il 35% dei giovani è pienamente soddisfatto del proprio lavoro e che l’inclusione è un tema estremamente rilevante per le giovani generazioni. Il 36% rivela di aver subito o assistito in prima persona a pratiche di scarsa inclusione sul lavoro, situazione che rende i giovani più inclini a cambiare posto di lavoro rispetto alle generazioni precedenti.


Una quota che oscilla tra il 30-40% evidenzia invece un forte ritardo della propria azienda sui princìpi dell’inclusività lavorativa, in particolare sviluppo del benessere (42%), rispetto delle identità (40%), accoglienza (40%) e supporto alle competenze (40%). Quasi un giovane su due considera il mondo del lavoro in ritardo nell’attuazione di questi principi, a partire da apertura al dialogo (45%), rispetto delle identità (44%), accoglienza (43%) e sviluppo del benessere individuale e collettivo (42%). Soltanto una parte marginale che oscilla tra il 13 e il 17% ritiene che questi principi siano già molto diffusi nei contesti lavorativi. Infine, dall’indagine emerge che la metà dei giovani, nella ricerca di un nuovo impiego, sceglie aziende che garantiscono apertura al dialogo, supporto al benessere e alle competenze, l’equità e rispetto delle soggettività. A guidare questo cambiamento di paradigma nei criteri di scelta è soprattutto la Generazione Z. “Con questo patto vogliamo costruire un ponte di dialogo tra giovani e imprese e, al tempo stesso, ampliare la prospettiva di aziende e istituzioni, partendo dalla consapevolezza che parlare alle nuove generazioni significa, prima di tutto, pensare alla crescita del Paese”, commenta Cristiana Scelza, Presidente di Valore D.


“Per disegnare il mondo del lavoro che le nuove generazioni vogliono, abbiamo ribaltato la prospettiva ascoltando coloro che ne saranno protagonisti nel prossimo futuro. Vorremmo che i/le leader delle aziende, prendendo atto del cambiamento culturale in atto, sottoscrivano questo pledge e si impegnino su un cambiamento delle loro organizzazioni che metta al centro il benessere delle persone, primo e più importante asset di ogni azienda”, aggiunge Barbara Falcomer Direttrice Generale di Valore D. Il patto, in virtù delle finalità condivise sul futuro del lavoro giovanile, ha ricevuto il patrocinio di Y7 – Youth7, Engagement Group Ufficiale del G7 e da Young Ambassadors Society, l’associazione italiana no-profit Chair dell’Y7 2024, in collaborazione con la Presidenza italiana del G7.

Manovra, Osnato: tagliare tra selva di bonus, come per monopattino

Manovra, Osnato: tagliare tra selva di bonus, come per monopattinoRimini, 23 ago. (askanews) – Nella Legge di bilancio c’è ancora spazio per “tagliare qualche spesa” a partire da alcuni tra i “625 tipi di bonus, fiscalizzazioni e incentivi vari”. Un esempio è quello sul “monopattino”, una “spesa clientelare che non ha più ragione di esistere”. Lo ha detto il presidente della Commissione Finanze della Camera, Marco Osnato, in un’intervista a ilSussidiario.net nella giornata in cui parteciperà a un incontro al Meeting di Rimini.


“A mio modo di vedere – ha spiegato Osnato – si può e si dovrebbe fare qualche taglio alla spesa” in vista della manovra per far rientrare il deficit/Pil come indicato nel Def”. Ma “dipende su quali voci si interviene: quelle della spesa sociale, le tax expenditures per  esempio, non le toccherei – ha precisato -. Poi ci sono bonus, tipo quello ‘famoso’ sul monopattino, che appaiono come spese clientelari e che adesso non hanno più ragione di esistere”. “C’è una foresta di 625 tipi di bonus, di fiscalizzazioni, di incentivi vari, per 125 mld l’anno. Lì si può intervenire, e si può fare molto – ha aggiunto il presidente -. Siamo davanti ad una selva importante di incentivi, bonus, deduzioni. Se hanno un valore sociale ‘assoluto’, come la deduzione delle spese mediche, o di volano per l’economia, non si toccano. Se non hanno questi due requisiti, si pensa come e dove intervenire”.

Ue, Giansanti: in piano agricoltura servono misure per agroenergie

Ue, Giansanti: in piano agricoltura servono misure per agroenergieRimini, 23 ago. (askanews) – La Nature Restoration Law “è una legge che rischia di aumentare le incombenze per gli agricoltori”. Mentre l’annunciato piano per l’agricoltura “necessita di essere accompagnato da misure volte a rilanciare le biotecnologie, l’innovazione tecnologica, la multifunzionalità delle imprese agricole a partire dalla produzione di energia”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, in un’intervista a ilSussidiario.net nella giornata in cui parteciperà a un incontro al Meeting di Rimini.


“Il regolamento sul ‘Nature Restoration Law’ non è stato un segnale incoraggiante sui futuri sviluppi – ha spiegato Giansanti -. E’ una legge che rischia di aumentare le incombenze per gli agricoltori, compromettendo ancora una volta la produttività, quindi la sicurezza degli approvvigionamenti e prezzi equi per i consumatori. Nonostante i miglioramenti al testo rispetto alla prima stesura, il documento rimane insoddisfacente, poiché non tutela la superficie agricola e non prevede fondi adeguati a raggiungere gli obiettivi fissati”. Quindi, secondo il presidente di Confagricoltura “se non si bilanciano adeguatamente i provvedimenti rivolti alla svolta green con quelli indirizzati alla competitività e al sostegno delle imprese, il rischio è di perdere per strada sempre più aziende e avere agricoltori sempre più lontani dal ‘sentire comune europeo’”. Perciò “l’annunciato piano per l’agricoltura con adeguamenti necessari ai cambiamenti climatici e una strategia per gestire le risorse idriche – ha proseguito – è indispensabile per garantire un futuro al settore e all’Europa, ma necessita di essere accompagnato da misure volte a rilanciare le biotecnologie, l’innovazione tecnologica, la multifunzionalità delle imprese agricole a partire dalla produzione di energia. La crescita delle agroenergie, ad esempio, rappresenta a nostro avviso lo strumento più efficace per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione nei diversi settori di produzione e un volano per la nostra economia (agricoltura, industria, servizi)”. Infatti “l’agricoltura non entra nella transizione energetica solo con investimenti diretti, ma anche supportando la creazione di specifiche filiere attraverso la disponibilità delle agroenergie”.

Lavoro, Giansanti: per flussi di ingresso processi troppo lunghi

Lavoro, Giansanti: per flussi di ingresso processi troppo lunghiRimini, 23 ago. (askanews) – Nella lotta al caporalato occorre ancora da risolvere “la delicata questione dei flussi di ingresso, caratterizzati da processi spesso troppo lunghi e talvolta inefficaci”. Per questo “da tempo Confagricoltura ha avanzato un articolato progetto di miglioramento e semplificazione della procedura che speriamo venga accolto”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, in un’intervista a ilSussidiario.net nella giornata in cui parteciperà a un incontro al Meeting di Rimini.


“L’obiettivo comune, che ci guida ogni giorno, è la tutela della dignità umana e un’evoluzione qualitativa del lavoro agricolo” ha aggiunto Giansanti.

Bce: inflazione 2024 stabile, settembre buon momento per agire su tassi

Bce: inflazione 2024 stabile, settembre buon momento per agire su tassiMilano, 22 ago. (askanews) – Il Consiglio direttivo della Bce prevede un livello dell’inflazione “intorno ai livelli attuali per il resto dell’anno” per poi scendere “verso l’obiettivo del 2% nella seconda metà del 2025 e stabilizzarsi nel 2026”. E’ quanto si legge nei verbali della riunione del 17-18 luglio in cui è stato deciso di lasciare i tassi invariati.


Quanto all’andamento dell’economia dell’Eurozona “ha continuato a espandersi nel secondo trimestre del 2024”, guidata dal settore dei servizi, mentre costruzioni e attività manifatturiera ed esportazioni hanno mostrato segnali di rallentamento. In generale l’impatto sull’inflazione della crescita dei salari è stato compensato dai profitti. La politica monetaria mantiene restrittive le condizioni di finanziamento. Allo stesso tempo, le pressioni sui prezzi sono ancora elevate, così come l’inflazione dei servizi e l’inflazione headline che continuerà a rimanere al di sopra dell’obiettivo fino al 2025. Segnali secondo il consiglio che “l’ultimo miglio della disinflazione sarà più impegnativo” da raggiungere e che il compito di riportare l’inflazione in modo sostenibile all’obiettivo del 2% “non è ancora assicurato, nonostante i significativi progressi compiuti”.


Con l’inflazione in calo “solo gradualmente”, il Consiglio ha ritenuto di adottare “un approccio cauto” a luglio giustificato anche dalle “incertezze sull’evoluzione di salari, profitti, produttività e inflazione dei servizi”. Parametri che necessitano di ulteriore monitoraggio dei dati che saranno disponibili per la prossima riunione di settembre. Un approccio cauto inoltre permetterà al Consiglio direttivo di seguire “un percorso più graduale di riduzione dei tassi di riferimento se l’inflazione fosse più persistente di quanto attualmente previsto”. I membri del Consiglio hanno sottolineato di essere determinati a mantenere “i tassi di riferimento sufficientemente restrittivi per tutto il tempo necessario a raggiungere” l’obiettivo di un’inflazione al 2%. È stato inoltre ritenuto importante mantenere un approccio “dipendente dai dati e riunione per riunione” per determinare il livello e la durata appropriati dei tassi.


“Non dovrebbe esserci impegni preventivi” sui tassi poiché “il ritmo esatto con cui l’inflazione tornerà all’obiettivo rimane incerto. Tuttavia, è stato ritenuto importante anche tenere d’occhio l’economia reale”. In conclusione “la riunione di settembre è stata ampiamente considerata un buon momento” per rivalutare il livello dei tassi. La riunione “dovrebbe essere affrontata con una mente aperta, il che implica anche che la dipendenza dai dati non equivale a concentrarsi eccessivamente su dati specifici e singoli”.


Lzp

Urso: su caso formaggio spazio per soluzione negoziale Ue-Cina

Urso: su caso formaggio spazio per soluzione negoziale Ue-CinaRimini, 22 ago. (askanews) – “C’è ancora il tempo nelle prossime settimane per lavorare insieme a una soluzione negoziale”. Lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, rispetto alle misure di “ritorsione commerciale” che la Cina ha annunciato sui formaggi europei.


“Credo che vi sia ancora il tempo nelle prossime settimane per lavorare insieme a una soluzione negoziale – ha spiegato Urso durante una conferenza stampa al Meeting di Rimini -, che punti a una condivisione di misure che servono a ripristinare condizioni di concorrenza leale, dove fossero accertati i casi di violazione secondo le norme del Wto”. Questo, ha aggiunto Urso “lo devono fare la Commissione Ue e il governo cinese. Quindi, mi auguro che si giunga a una soluzione negoziale condivisa con l’obiettivo di una concorrenza leale, perché il mercato deve essere libero ma equo”.

Meeting, Sbarra: investire su crescita è strada per ridurre debito

Meeting, Sbarra: investire su crescita è strada per ridurre debitoRimini, 22 ago. (askanews) – “E’ condivisibile l’analisi del governatore di Bankitalia Panetta: investire sulla crescita e su una maggiore produttività è la strada per ridurre il debito. Per questo servono relazioni industriali più partecipative, incentivi alla contrattazione decentrata, infrastrutture materiali e immateriali, formazione e competenze, una forte riduzione delle tasse per lavoratori, pensionati, imprese che assumono ed investono in innovazione e ricerca. Occorre dare una direzione sostenibile all’evoluzione del sistema produttivo e dei rapporti commerciali”. Lo ha detto oggi il leader Cisl Luigi Sbarra intervenendo al Meeting di Rimini