Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Assicurazioni, Fimaa: bene proroga polizze catastrofali per pmi

Assicurazioni, Fimaa: bene proroga polizze catastrofali per pmiRoma, 31 mar. (askanews) – Fimaa accoglie con soddisfazione il recente Decreto che ha posticipato l’obbligo di stipula dei contratti assicurativi per rischi catastrofali. Il decreto-legge differisce, per le micro, piccole e medie imprese, l’obbligo di stipulare contratti assicurativi a copertura dei danni direttamente cagionati da calamità naturali ed eventi catastrofali che si sono verificati sul territorio nazionale.


Secondo il presidente di Fimaa, Santino Taverna, “questa scelta, largamente auspicata e richiesta dalla nostra categoria, consente alle imprese, in particolare alle piccole e micro imprese, che rappresentano il 95% del tessuto produttivo nazionale, di disporre di un tempo adeguato per valutare e confrontare in maniera ponderata le offerte presenti sul mercato”. Per il presidente della federazione “il rinvio delle scadenze, con date fissate al primo ottobre 2025 per le imprese medie e al primo gennaio 2026 per le piccole e micro imprese, permette di operare una scelta consapevole, garantendo che ogni azienda possa accedere a informazioni chiare e dettagliate sui contenuti dei contratti assicurativi”.


Tale misura “che ha risposto alle istanze da tempo sollevate da Fimaa, rappresenta un importante passo avanti verso la tutela del sistema produttivo e il rafforzamento della competitività delle imprese italiane”, conclude.

E’ morto Giancarlo Dondi, portò il rugby nel Sei Nazioni

E’ morto Giancarlo Dondi, portò il rugby nel Sei NazioniRoma, 31 mar. (askanews) – Lutto nel mondo del rugby italiano: è scomparso Giancarlo Dondi, presidente onorario e presidente della Federazione Italiana Rugby dal 1996 al 2012. Il dirigente emiliano si è spento nella notte tra il 30 e il 31 marzo a Parma, sua città natale dove aveva attivamente contribuito alla creazione della “Cittadella del Rugby”, oggi sede e casa delle Zebre Parma. Avrebbe compiuto novant’anni il 19 aprile. Giocatore per la Rugby Parma prima e per le Fiamme Oro Padova poi, ha legato a doppio filo la propria vita con quella del rugby italiano e della federazione rivestendo il ruolo di vice-presidente e team manager della Nazionale nella prima metà degli Anni ’90 e poi, per quattro mandati dal 1996 al 2012, guidando la Fir come presidente.


Sotto la sua gestione la Fir è stata ammessa nel 1998 al Sei Nazioni, entrando attivamente a farne parte con l’edizione del Torneo nel 2000, ha intrapreso l’avventura nello United Rugby Championship ed è stata ammessa nel Comitato Esecutivo di World Rugby, la federazione internazionale, di cui Dondi è stato il primo e ad oggi unico membro italiano per due mandati. “Giancarlo è stato una figura straordinaria, un maestro per tutti noi ed uno dei più grandi dirigenti nella storia dello sport italiano – ha ricordato Andrea Duodo, presidente Fir – Ha cambiato per sempre il modello del rugby nel nostro Paese, offrendo e applicando una visione all’avanguardia. Gli saremo per sempre riconoscenti e debitori per il contributo impareggiabile che ha dato alla Federazione, guidandola con un amore e una passione senza pari nel Terzo Millennio e in territori che nessuno prima di lui aveva esplorato”

Bce, Panetta: incertezza impone cautela sulla riduzione dei tassi

Bce, Panetta: incertezza impone cautela sulla riduzione dei tassiRoma, 31 mar. (askanews) – Nei mesi a venire la politica monetaria della Bce dovrà “bilanciare due fattori” con effetti contrapposti. “Da un lato, la debolezza dell’economia europea e le tensioni geopolitiche stanno frenando consumi e investimenti, contribuendo a contenere l’inflazione. Dall’altro lato, l’aumento dell’incertezza, dovuto soprattutto agli annunci, talora contraddittori, sulle politiche commerciali degli Stati Uniti, impone cautela nel percorso di diminuzione dei tassi ufficiali”. Lo afferma il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta nella sua relazione sul bilancio dell’istituzione in occasione dell’assemblea dei partecipanti.


“Guardando al futuro, la lotta all’inflazione non può ancora dirsi conclusa. Sarà essenziale – avverte – monitorare con attenzione tutti i fattori che potrebbero ostacolare il ritorno all’obiettivo del 2 per cento”. Panetta ricorda che dallo scorso giugno, il Consiglio direttivo della Banca centrale europea ha avviato una graduale riduzione dei tassi ufficiali, “riflettendo i progressi ottenuti nella lotta all’inflazione. Tuttavia la dinamica del credito risente, con i consueti ritardi, della restrizione monetaria degli anni precedenti – sottolinea – e della debolezza del ciclo economico”. (fonte immagine: Banca d’Italia).

Panetta: dazi frenano crescita economia, in particolare in Europa

Panetta: dazi frenano crescita economia, in particolare in EuropaRoma, 31 mar. (askanews) – “L’incertezza a livello globale resta elevata, alimentata dalle persistenti tensioni geopolitiche e commerciali. Questo contesto penalizza gli scambi internazionali e accentua la frammentazione dell’economia mondiale contribuendo al rallentamento dell’attività produttiva”. Lo rileva il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta nella sua relazione sul bilancio dell’istituzione in occasione dell’assemblea dei partecipanti.


“L’economia europea, gia segnata dalla stagnazione del settore manifatturiero, risente in modo particolare di queste dinamiche – aggiunge – a causa della sua forte esposizione al commercio estero”.

Bankitalia, in 2024 perdita lorda da 7,3 mld ma utile netto da 800 mln

Bankitalia, in 2024 perdita lorda da 7,3 mld ma utile netto da 800 mlnRoma, 31 mar. (askanews) – La Banca d’Italia ha chiuso il 2024 con una perdita lorda da 7,3 miliardi di euro, circa 200 milioni più ampia del 2023, ma il già previsto ricorso al fondo rischi generali – per 5,8 miliardi, assieme a 2,4 miliardi dovuti al recupero fiscale della perdita lorda – ha consentito un risultato netto positivo per circa 800 milioni di euro. Su questa base propone ai Partecipanti un dividendo di 200 milioni (più 140 mln dall’azzeramento della posta di stabilizzaizone) e di destinare 644 milioni allo Stato, con un incremento di 29 milioni rispetto all’esercizio 2023. Lo ha riferito il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta nella sua relazione sul bilancio dell’istituzione in occasione dell’assemblea dei partecipanti, aggiungendo che è atteso un ritorno all’utile lordo già da quest’anno.


“L’alto livello dei tassi ufficiali registrato nell’ultimo anno ha avuto ripercussioni negative sui risultati di bilancio dell’esercizio 2024 – ha spiegato Panetta -. Nel 2024 il risultato lordo della Banca d’Italia è stato negativo per 7,3 miliardi di euro, con un peggioramento di 0,2 miliardi rispetto all’anno precedente. Già nel bilancio 2022 era stato anticipato che, nei due esercizi successivi, l’Istituto avrebbe registrato perdite lorde prima dell’utilizzo del fondo rischi generali”. Questa attesa “era legata principalmente alla forte contrazione del margine di interesse. Come ricordato lo scorso anno, il rialzo dei tassi di riferimento avviato nel 2022 ha determinato un aumento della remunerazione delle passività di bilancio, costituite soprattutto dai depositi delle banche, senza un corrispondente miglioramento del rendimento delle attività di politica monetaria. Queste ultime – ha spiegato infatti il governatore – sono meno sensibili alle variazioni dei tassi, essendo composte prevalentemente da titoli a tasso fisso e con scadenze più lunghe”.


Nel 2024, sebbene i tassi ufficiali siano gradualmente diminuiti, il loro livello medio è rimasto superiore a quello dell’anno precedente. “Di conseguenza, il conto economico ha continuato a risentire sia del valore negativo del margine di interesse, per 4,2 miliardi, sia del risultato netto della ridistribuzione del reddito monetario, pari a -1,9 miliardi. Negli anni precedenti al 2023, la Banca d’Italia aveva rafforzato i propri fondi patrimoniali in previsione di potenziali perdite future, grazie ai profitti particolarmente elevati registrati in quel periodo”. “Nel bilancio del 2024 l’utilizzo del fondo rischi generali per 5,8 miliardi, unitamente al contributo positivo per circa 2,4 miliardi derivante dal recupero fiscale della perdita lorda, permette di chiudere l’esercizio con un risultato netto positivo pari a 0,8 miliardi. L’utilizzo del fondo rischi generali – ha detto ancora Panetta – è coerente con la minore esposizione della Banca a rischi finanziari, dovuta al ridimensionamento del bilancio. I rischi continueranno a diminuire nei prossimi esercizi, grazie alla cessazione dei reinvestimenti del capitale rimborsato sull’intero portafoglio di titoli detenuti per finalità di politica monetaria”.


Il grado di copertura dei rischi “rimane adeguato sia nel breve sia nel medio periodo. Inoltre, alla luce delle attuali previsioni di mercato sull’evoluzione dei tassi di interesse, si conferma l’aspettativa di un ritorno a un utile lordo dal 2025 – ha detto ancora Panetta -. L’attuale politica di distribuzione dei dividendi prevede che le somme destinate ai Partecipanti siano comprese tra 340 e 380 milioni, subordinatamente alla capienza dell’utile netto e alle esigenze di patrimonializzazione della Banca. Valori inferiori sono possibili in presenza di andamenti particolarmente negativi della redditività, come quelli registrati anche lo scorso anno. Pertanto, a valere sull’utile netto dell’esercizio 2024, pari a 844 milioni, propongo di riconoscere ai Partecipanti, come nell’anno precedente, un dividendo di 200 milioni e di destinare 644 milioni allo Stato, con un incremento di 29 milioni rispetto all’esercizio 2023”. “Ai Partecipanti vengono inoltre attribuiti 140 milioni, prelevati dalla posta speciale di stabilizzazione, che risulta così azzerata. In questo modo, l’importo complessivo riconosciuto ai Partecipanti raggiunge 340 milioni. Negli ultimi cinque anni – ha infine rilevato il governatore – l’importo cumulato effettivamente attribuito ai Partecipanti risulta pari a 1.633 milioni, mentre la somma destinata allo Stato sotto forma di utili ammonta a 14.406 milioni, cui si aggiungono 3.361 milioni versati a titolo di imposte correnti, ai fini Ires e Irap”.

Tim: Poste diventa il primo azionista con 24,81%, compra quota da Vivendi

Tim: Poste diventa il primo azionista con 24,81%, compra quota da VivendiRoma, 29 mar. (askanews) – Poste Italiane diventa il primo azionista di Tim. La società, che già deteneva una quota del 9,81%, ha comprato dai francesi di Vivendi il 15% delle azioni ordinarie di Telecom Italia, pari al 10,77% dell’intero capitale sociale, in contanti, per 648 milioni, arrivando a detenere il 24,81% del capitale votante del gruppo italiano di Tlc. L’operazione, conclusa a un prezzo di 0,2975 euro per azione, era nell’aria da tempo e oggi, ma oggi un po’ a sorpresa è stata annunciata ufficialmente.


In ogni caso, la società guidata da Matteo Del Fante precisa che “Poste Italiane non intende acquisire una partecipazione superiore alla soglia rilevante ai fini della disciplina sulle offerte pubbliche di acquisto obbligatorie”, spiega Poste. Per Poste inoltre l’operazione si configura come un’operazione dal valore strategico, volta a promuovere anche il consolidamento nel mercato delle Tlc italiane, necessario in uno scenario di investimenti sempre più importanti e con margini che invece sono sempre più stretti. “L’operazione rappresenta per Poste Italiane un investimento di natura strategica, realizzato con l’obiettivo di svolgere un ruolo di azionista industriale di lungo periodo, che possa favorire la creazione di sinergie tra Poste Italiane e Tim, nonché apportare valore aggiunto per tutti gli stakeholder, oltreché promuovere il consolidamento del mercato delle telecomunicazioni in Italia”, sottolinea Poste nella nota in cui annuncia la sua salita nel capitale di Tim.


Le società sono inoltre al lavoro su partnership industriali e sinergie dal momento che anche Poste è presente da tempo nel settore con Poste Mobile e può vantare una capillare rete di uffici sul territori nazionale. “Come precedentemente comunicato, è in fase avanzata la negoziazione per la fornitura di servizi per l’accesso di Postepay società interamente controllata da Poste Italiane – all’infrastruttura di rete mobile di Tim a partire dal primo gennaio 2026. Inoltre, sono in corso valutazioni finalizzate all’avvio di partnership industriali volte a valorizzare le molteplici opportunità per la realizzazione di sinergie tra le due aziende nei settori della telefonia, dei servizi Ict e dei contenuti media, dei servizi finanziari, assicurativi e dei pagamenti, e dell’energia”, spiega Poste. Vivendi manterrà una quota del 2,51% del capitale con diritto di voto, pari all’1,80% del capitale complessivo. Il gruppo francese ha ricordato in una nota di aver espresso a più riprese la sua intenzione di vendere la partecipazione in Tim “a buone condizioni finanziarie”.

Generali: i fondi presentano la lista di minoranza per rinnovo cda

Generali: i fondi presentano la lista di minoranza per rinnovo cdaMilano, 28 mar. (askanews) – E’ stata depositata la lista dei fondi per il rinnovo del cda di Generali in occasione dell’assemblea del 24 aprile. La lista (di minoranza) è così composta: Roberto Perotti, Francesca Dominici, Anelise Sacks, Leopoldo Attolico.


Perotti, economista professore presso l’Università Bocconi, è stato già in passato consigliere di Generali, nonchè consigliere economico del governo Renzi (settembre 2014-dicembre 2015). Francesca Dominici insegna Biostatistica e Science dei Dati all’Università di Harvard, nominata nel 2024 dal Time come le 100 persone più influenti nel campo della salute globale. Anelise Sacks, ingegnere elettronico, fino a fine marzo Executive Vice President & Chief Customer Officer di Analog Device, multinazionale statunitense quotata al Nasdaq. Leopoldo Attolico, con un passato in Citigroup, Deutsche Bank e Lehamn Brothers, è professore del Corso “M&A and Investment Banking” alla Università Luiss e membro del Consiglio di Sorveglianza di ProsiebenSat. I gestori che hanno presentato la lista – composta con il supporto di Chaberton Partners, advisor esterno e indipendente – sono titolari di oltre lo 0,7% delle azioni ordinarie del Leone. Nel dettaglio, a depositare la lista sono stati: Anima Sgr, BancoPosta Fondi Sgr, Eurizon Capital, Eurizon Capital Sgr, Fideuram Asset Management, Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking Asset Management Sgr, Interfund Sicav, Kairos Partners Sgr, Mediolanum Gestione Fondi SGR e Mediolanum International Funds.

Terna, da domenica torna l’ora legale: risparmi per 100 mln

Terna, da domenica torna l’ora legale: risparmi per 100 mlnRoma, 28 mar. (askanews) – Torna l’ora legale. Nella notte tra sabato 29 e domenica 30 marzo si sposteranno avanti di un’ora le lancette dell’orologio. L’ora legale sarà attiva sino all’ultimo weekend di ottobre. Secondo le stime di Terna, la società che gestisce la rete elettrica di trasmissione nazionale, “durante i sette mesi di ora legale l’Italia risparmierà circa 100 milioni di euro, grazie a un minor consumo di energia elettrica pari a circa 330 milioni di kWh che genererà, inoltre, un rilevante beneficio ambientale, quantificabile nella riduzione di circa 160 mila tonnellate di emissioni di anidride carbonica in atmosfera”.


L’ora legale sarà in vigore da domenica 30 marzo, quando alle due di notte le lancette saranno spostate in avanti di sessanta minuti, e terminerà domenica 26 ottobre, con il ritorno all’ora solare. Il beneficio economico stimato per il periodo di ora legale nel 2025 è calcolato considerando che il costo del kilowattora medio per il ‘cliente domestico tipo in tutela’ (secondo i dati dell’Arera) è, per il primo trimestre 2025, pari a circa 29,9 centesimi di euro al lordo delle imposte. I circa 330 milioni di kWh di minori consumi di elettricità equivalgono al fabbisogno medio annuo di oltre 125 mila famiglie. Dal 2004 al 2024, secondo l’analisi di Terna, il minor consumo di energia elettrica per l’Italia dovuto all’ora legale è stato complessivamente di oltre 11,7 miliardi di kWh e ha comportato, in termini economici, un risparmio per i cittadini di circa 2,2 miliardi di euro.

L’Istat: a marzo peggiora la fiducia di consumatori e imprese

L’Istat: a marzo peggiora la fiducia di consumatori e impreseRoma, 28 mar. (askanews) – A marzo si assiste ad un peggioramento del clima di opinione degli operatori economici: il clima di fiducia dei consumatori cala da 98,8 a 95,0 e l’indicatore composito del clima di fiducia delle imprese scende da 94,7 a 93,3. Lo ha reso noto l’Istat.


Tra i consumatori, si evidenzia un deciso peggioramento del clima economico e di quello futuro (il primo scende da 100,2 a 93,2 e il secondo passa da 96,6 a 91,1); il clima personale e quello corrente registrano una diminuzione più contenuta (rispettivamente da 98,3 a 95,7 e da 100,5 a 97,9). Con riferimento alle imprese, l’andamento della fiducia mostra segnali eterogenei nei comparti indagati: l’indice di fiducia diminuisce nei servizi (da 97,4 a 94,5) e nella manifattura (da 86,9 a 86,0), rimane sostanzialmente stabile nel commercio al dettaglio (da 104,0 a 103,9) e aumenta nelle costruzioni (da 103,4 a 104,6).


Quanto alle componenti degli indici di fiducia, nel comparto manifatturiero si deteriorano i giudizi sugli ordinativi, le scorte sono giudicate in accumulo e le attese sulla produzione sono in lieve aumento. Nelle costruzioni, giudizi sugli ordini in peggioramento si uniscono ad un deciso miglioramento delle attese sull’occupazione presso l’azienda. In relazione ai servizi di mercato, tutte le componenti registrano dinamiche negative mentre nel commercio al dettaglio si stima un miglioramento solo delle attese sulle vendite, diffuso sia alla grande distribuzione sia a quella tradizionale.

Bce, inflazione percepita da consumatori eurozona ai minimi dal 2021

Bce, inflazione percepita da consumatori eurozona ai minimi dal 2021Roma, 28 mar. (askanews) – Si sono smorzate in media le aspettative dei consumatori nell’area euro sull’inflazione futura, mentre la percezione sulla dinamica dei prezzi negli ultimi 12 mesi è a sua volta nettamente diminuita, ai minimi da oltre 4 anni. Secondo l’ultima rilevazione effettuata dalla Bce, migliorano anche le aspettative su redditi e su spese per consumi. All’opposto peggiorano le attese su crescita economica e disoccupazione. Questa la fotografia scattata dall’ultima inchiesta condotta dall’istituzione di Francoforte (Ecb Consumer Expectations Survey).


Per quanto riguarda i prezzi, l’inflazione percepita sui passati 12 mesi dai consumatori nell’area valutaria si è attenuata a febbraio al 3,1%, dal 3,4% di gennaio. La Bce riporta che si tratta del livello più contenuto dal settembre del 2021, in base a questa indagine. L’aspettativa mediana di inflazione per i prossimi 12 mesi è rimasta invariata al 2,6% mentre quella sui prossimi 3 anni stabile al 2,4%. Nel frattempo l’attesa dei consumatori sulla crescita nominale dei redditi sui prossimi 12 mesi è salita al +1%, dal +0,9% della rilevazione di gennaio. La percezione della crescita delle spese sui prossimi 12 mesi si è smorzata al 4,9% a febbraio, dal 5,1% di dicembre.


Sempre secondo l’indagine della Bce, le aspettative sulla crescita economica per i prossimi 12 mesi si sono però fatte più negative, ora al meno 1,2%, a fronte del -1,1% di gennaio. Le aspettative sulla disoccupazione sono salite al 10,5%, dal 10,4% del mese precedente. Va ribadito e chiarito che questi dati non sono indicatori macroeconomici misurati da qualche istituto di statistica, ma una rilevazione sulla percezione che i consumatori dei paesi dell’area euro hanno in merito ai vari aspetti dell’economia.


Infine, secondo la Bce l’attesa media dei consumatori sull’aumento dei prezzi delle case è rimasta invariata al +3% per i prossimi 12 mesi mentre le attese sui tassi dei mutui si sono smorzate al 4,4%, dal precedente 4,5%.