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Usa-Cina firmano accordi di cooperazione su stabilità finanziaria

Usa-Cina firmano accordi di cooperazione su stabilità finanziariaNew York, 19 ago. (askanews) – La scorsa settimana, gli Stati Uniti e la Cina hanno firmato accordi di cooperazione per la stabilità finanziaria. A riferirlo lunedì è un comunicato della Banca Popolare Cinese, intercettato da CNBC.


Secondo il documento, l’accordo è stato siglato a conclusione di una riunione del gruppo di lavoro finanziario USA-Cina, che si è tenuto a Shanghai giovedì e venerdì. Brent Neiman, vice sottosegretario per la finanza internazionale presso il Dipartimento del Tesoro Usa, e Xuan Changneng, vice governatore della PBOC, hanno copresieduto il gruppo di lavoro. Le due parti si sono anche scambiate un elenco di persone da contattare in caso di stress finanziario o eventi di rischio. La conversazione è stata descritta dal comunicato come “professionale, pragmatica, sincera e costruttiva”. I temi in agenda includevano i mercati dei capitali, i dazi e la politica monetaria dei due paesi. L’incontro fa parte della strategia decisa dal segretario al Tesoro Yellen e dal vice premier cinese He Lifeng di programmare incontri di lavoro sul piano economico e finanziario.

Idealista: più stanze in affitto, ma prezzi salgono del 6%

Idealista: più stanze in affitto, ma prezzi salgono del 6%Milano, 19 ago. (askanews) – Aumenta del 14% nell’ultimo anno l’offerta di stanza in affitto, ma crescono anche i prezzi che sono saliti del 6%, portando la media nazionale a 475 euro al mese. Lo rileva un rapporto pubblicato dal portale immobiliare Idealista.


Il prezzo medio di 475 euro al mese è molto inferiore a quello che si paga per una stanza a Milano, dove tocca i 675 euro di media. Anche altri capoluoghi sono molto più cari: c’è Bologna con una richiesta media di 595 euro al mese, seguita da Venezia (560 euro), Firenze e Monza (525 euro entrambe), quindi Brescia e Roma rispettivamente con 520 e 500 euro. Con prezzi sotto la media nazionale troviamo Torino (450 euro) e Napoli (380 euro). In fondo alla graduatoria, Reggio Calabria è la città più economica per affittare una stanza, con un prezzo medio di 180 euro, seguita da Potenza e Benevento con 200 euro al mese. “Negli ultimi anni, il costo degli appartamenti in affitto è diventato sempre più oneroso, spingendo molti a considerare la condivisione dell’abitazione. Si tratta di una scelta adottata soprattutto dalle classi sociali più vulnerabili e dai giovani, perché consente di ridurre lo sforzo economico”, spiega Vincenzo De Tommaso, portavoce di idealista. “In alcune città dinamiche come Milano, i prezzi delle stanze condivise stanno raggiungendo il limite della sostenibilità. A Milano, per esempio, i costi delle stanze si stanno avvicinando a quelli dei monolocali, rendendo queste soluzioni meno appetibili rispetto a un affitto indipendente”.


Secondo De Tommaso, “affittare stanze è diventato molto più redditizio per i proprietari rispetto a concedere in locazione un intero appartamento. Di conseguenza, in molti hanno colto l’opportunità, determinando un netto incremento dell’offerta di camere in appartamenti condivisi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente”. Milano e Roma rappresentano insieme il 50% dell’offerta nazionale di stanze in appartamenti condivisi, con Milano al 35% e Roma al 15%. Altri mercati importanti sono Bologna (4,4%), Torino (3,8%), Padova (3,1%), Modena (2,5%), Firenze (2,2%) e Napoli (2%). Complessivamente, questi centri catalizzano i due terzi dell’offerta di stanze condivise a livello nazionale.


L’aumento significativo dell’offerta è stato compensato da una domanda che ha continuato a crescere su scala nazionale, permettendo ai prezzi di mantenere un trend al rialzo, come rilevato da Idealista. La pressione della domanda è rimasta pressoché stabile a livello nazionale, con una leggera flessione dell’1% rispetto all’anno precedente, ma con un incremento in 35 capoluoghi. Tra questi, Trieste ha registrato una crescita straordinaria del 450%, seguita da Bergamo (229%), Trento (154%), Monza (136%), Verona (106%) e Rimini (104%).

Fed, settimane importanti prima di decisione cruciale su tassi

Fed, settimane importanti prima di decisione cruciale su tassiRoma, 17 ago. (askanews) – Il diluvio di dati sull’economia degli Stati Uniti della scorsa settimana ha lasciato agli operatori di mercato una serie di impressioni distinte: l’inflazione è in aumento, il mercato del lavoro sembra essere più in equilibrio mentre appare più probabile un ‘atterraggio morbido’ dell’economia d’Oltreoceano.


Questi elementi sono dunque la base dello scenario di un periodo decisamente cruciale per i banchieri centrali della Federal Reserve. Si inizia la settimana prossima con il conclave annuale della banca centrale a Jackson Hole, nel Wyoming, continua nella prima settimana di settembre con un rapporto sui posti di lavoro apparentemente decisivo, quindi si snoda attraverso dati economici più vitali e si conclude con la riunione politica della Fed del 17-18 settembre che deciderà i tassi d’interesse ufficiali degli Stati Uniti.


Il primo appuntamento riguarda il discorso politico del presidente Jerome Powell venerdì prossimo per concludere l’evento di Jackson Hole, durante il quale ci si aspetta che almeno abbozzi il probabile corso futuro, con molta flessibilità in modo che la Fed non venga di nuovo ingannata, come è successo nei primi giorni dell’impennata dell’inflazione. In particolare, la Fed si trova ad affrontare il tema della rapidità e aggressività con cui dovrebbe rispondere ora che il tasso di inflazione sta calando.


Ecco cosa è emerso dagli ultimi dati: gli aumenti dei prezzi al consumo hanno rallentato al ritmo più debole in più di tre anni, i prezzi all’ingrosso sono aumentati di poco a luglio, la spesa si è dimostrata molto più resiliente del previsto e i licenziamenti, dopo un breve picco di alcune settimane fa, sono vicini alla loro tendenza a lungo termine. Non tutte le notizie sono state buone visto che l’edilizia abitativa rimane un punto debole per l’economia e sembra peggiorare. Gli stipendi stanno aumentando, ma solo dello 0,7% più velocemente dell’inflazione. E l’inflazione, si è manifestata indirettamente nelle importazioni, dove il ritmo annuale degli aumenti dei prezzi ha raggiunto il livello più alto da dicembre 2022, sebbene solo all’1,6%. Resta il fatto che i mercati ritengono in larga misura che la Fed possa iniziare ad abbassare i tassi di interesse il mese prossimo.


I prezzi di mercato di venerdì pomeriggio suggerivano una probabilità di circa 3 a 1 per di una riduzione di un quarto di punto percentuale, o 25 punti base, a settembre, secondo l’indicatore FedWatch del CME Group sui contratti future sui fondi federali. Da lì, i trader vedono un’altra mossa simile a novembre e dicembre, con il taglio finale di quest’anno che potrebbe essere di mezzo punto. La preoccupazione più grande ora è che la Fed abbassi perché vuole guidare l’economia verso il tanto decantato atterraggio morbido, piuttosto che debba muoversi drasticamente perché è costretta a farlo, ad esempio se il mercato del lavoro crolla o si verifica qualche altra crisi.

In Italia ci sono più avvocati che idraulici

In Italia ci sono più avvocati che idrauliciRoma, 17 ago. (askanews) – Continua a scendere il numero complessivo degli artigiani presenti nel nostro Paese. Stiamo parlando di persone che in qualità di titolari, soci o collaboratori familiari svolgono un’attività lavorativa prevalentemente manuale. Pertanto, per poter contare sulla copertura previdenziale devono iscriversi nella gestione artigiani dell’Inps. Se nel 2012 erano poco meno di 1.867.000 unità, nel 2023 la platea complessiva è crollata di quasi 410mila soggetti (-73mila solo nell’ultimo anno); ora il numero totale sfiora quota 1.457.000

Chi ha lavorato a Ferragosto

Chi ha lavorato a FerragostoRoma, 16 ago. (askanews) – Vacanze, ma non per tutti. La festività di Ferragosto è stata reso possibile dal “numero consistente” di italiani che si sono recati al lavoro. Circa 4,5 milioni di lavoratori, secondo una stima di Susini Group, hanno garantito la loro presenza soprattutto nell’ambito del turismo e dei servizi essenziali. Secondo la ricerca, durante il periodo estivo, da giugno ad agosto, l’Italia vive una significativa attività economica e si stimano in oltre 6,8 milioni gli italiani che trascorreranno questo periodo al lavoro. I settori chiave dell’occupazione estiva sono il turismo per il 23%, l’ospedaliero per il 12%, il commercio al dettaglio per il 17%, l’agricoltura per l’11%, servizi di intrattenimento e svago per il 6%, pubblica sicurezza per il 4% ed eventi e festival per il 3%. Il Pil prodotto in questi tre mesi estivi si aggira sui 550 miliardi di euro. Ecco la top ten delle professioni che hanno il maggior coinvolgimento di lavoratori nel periodo estivo: in testa i camerieri (16%), seguiti dal personale infermieristico (14%), poi addetti alle pulizie (12%), commessi di negozi (10%), lavoratori agricoli (9%), personale di cucina (8%), baristi (6,5%), addetti di pubblica sicurezza (6%), badanti (5,5%) e addetti delle spiagge (4%).

Conti pubblici, Bankitalia: a giugno il debito sale a 2.948,5 mld

Conti pubblici, Bankitalia: a giugno il debito sale a 2.948,5 mldRoma, 16 ago. (askanews) – A giugno il debito delle amministrazioni pubbliche è aumentato di 30,3 miliardi rispetto al mese precedente, risultando pari a 2.948,5 miliardi. Lo comunica la Banca d’Italia, sottolineando che l’incremento riflette il fabbisogno delle amministrazioni pubbliche (15,3 miliardi), la crescita delle disponibilità liquide del Tesoro (13,5 miliardi a 45,4), nonché l’effetto degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio (1,4 miliardi).


Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, il debito delle amministrazioni centrali è aumentato di 30,4 miliardi, mentre quello delle amministrazioni locali è diminuito di 0,1 miliardi. Il debito degli enti di previdenza è rimasto pressoché invariato. La vita media residua è lievemente diminuita a 7,7 anni da 7,8 del mese precedente. La quota del debito detenuta dalla Banca d’Italia è diminuita al 23,1 per cento (dal 23,3 del mese precedente), mentre a maggio (ultimo mese per cui questo dato è disponibile) quella detenuta dai non residenti si è collocata al 28,9 per cento (dal 28,8 per cento del mese precedente) e quella detenuta dagli altri residenti (principalmente famiglie e imprese non finanziarie) al 14,3 per cento (dal 14,1 per cento del mese precedente). A giugno, riferisce ancora Bankitalia, le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a 42 miliardi, in aumento del 9,9 per cento (3,8 miliardi) rispetto al corrispondente mese del 2023. Nel primo semestre del 2024 le entrate tributarie sono state pari a 248,8 miliardi, in aumento del 7,5 per cento (17,5 miliardi) rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

Cina, apre disputa al WTO contro dazi UE su auto elettriche

Cina, apre disputa al WTO contro dazi UE su auto elettricheRoma, 14 ago. (askanews) – La Cina ha avviato una disputa di fronte alla World Trade Organization nei cofronti dell’Unione Europea sui dazi provvisori imposti da Bruxelles sull’importazione di auto elettriche cinesi nell’ambito dell’indagine in corso su presunti sussidi illegali di Pechino.


La Cina, riferisce il WTO, “sostiene che le misure in questione sembrano essere incompatibili con l’articolo VI dell’Accordo generale sulle tariffe doganali e sul commercio del 1994 e con varie disposizioni dell’Accordo del WTO sulle sovvenzioni e sulle misure compensative”. La procedura inizia con la richiesta di consultazioni che avvia formalmente una controversia in seno al WTO. Se dopo 60 giorni le parti non trovano una soluzione soddisfacente di comune accordo, il ricorrente può richiedere la decisione di un collegio.

Usa, Prezzi al consumo luglio +0,2%, Cpi annuale +2,9%

Usa, Prezzi al consumo luglio +0,2%, Cpi annuale +2,9%New York, 14 ago. (askanews) – I prezzi al consumo negli Stati Uniti, in luglio sono saliti dello 0,2%, come da stime. A riportarlo è il Dipartimento del lavoro. Il dato “core”, ovvero quello depurato dalla componente dei prezzi dei beni alimentari ed energetici, è cresciuto dello 0,2%, anche in questo caso come previsto dagli analisti.


Su base annuale, il dato è in aumento del 2,9, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il dato dell’inflazione “core” annuale è in crescita del 3,2%. I prezzi dell’energia sono rimasti invariati, mentre quelli del cibo sono cresciuti dello 0,2%. La media settimanale degli stipendi è scesa dello 0,2%. Gli economisti intervistati da Dow Jones si aspettavano rispettivamente letture dello 0,2% e del 3%.


Il tasso annuale è il più basso da marzo 2021, mentre quello di base è il più basso da aprile 2021, secondo il rapporto del Bureau of Labor Statistics. Gli analisti si aspettavano un dato annuale al 3%. L’indicatore di inflazione preferito dalla Fed, l’indice dei prezzi delle spese per consumi personali, Cpi, è sceso da un massimo del 7,1% di due anni fa al 2,5% a giugno, non troppo lontano dall’obiettivo del 2% della banca centrale. L’aumento del mese di luglio è legato ad una crescita dello 0,4% dei costi di alloggio, che è stato responsabile del 90% dell’aumento dell’inflazione di tutti gli articoli.

Ue, nel II trimestre occupazione nell’area dell’euro +0,2%

Ue, nel II trimestre occupazione nell’area dell’euro +0,2%Roma, 14 ago. (askanews) – Crescita dell’occupazione nell’area dell’euro e nell’Ue. Nel secondo trimestre dell’anno, stima Eurostat, il numero di occupati è aumentato dello 0,2% sia nell’area dell’euro che nell’Ue rispetto al trimestre precedente. Nel primo trimestre del 2024 l’occupazione era cresciuta dello 0,3% in entrambe le zone.


Rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente l’occupazione è aumentata dello 0,8% nell’area dell’euro e dello 0,7% nell’Ue dopo il +1% nell’area dell’euro e il +0,9% nell’Ue nel primo trimestre del 2024. Vis

Ue, nel II trimestre Pil dell’Eurozona +0,3%, Italia +0,2%

Ue, nel II trimestre Pil dell’Eurozona +0,3%, Italia +0,2%Roma, 14 ago. (askanews) – Nel secondo trimestre dell’anno, il Pil destagionalizzato è aumentato dello 0,3% sia nell’area dell’euro che nell’Ue rispetto al trimestre precedente. E’ quanto stima Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione europea. Nel primo trimestre del 2024 il Pil era cresciuto anche dello 0,3% in entrambe le zone.


Rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente il Pil destagionalizzato è aumentato dello 0,6% nell’area dell’euro e dello 0,8% nell’Ue, dopo il +0,5% nell’area dell’euro e il +0,6% nell’Ue nel trimestre precedente. Per l’Italia, Eurostat stima una crescita dello 0,2% congiunturale e dello 0,9% tendenziale. Vis