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Emirates chiude anno con utile record per oltre 5 mld di dollari

Emirates chiude anno con utile record per oltre 5 mld di dollariRoma, 13 mag. (askanews) – Il gruppo Emirates chiude l’esercizio 2023/2024 facendo registrare la migliore performance finanziaria di sempre con un utile record di 5,1 miliardi di dollari (18,7 miliardi di Dirham), in crescita del 71% rispetto all’anno precedente, un fatturato record e un livello record di liquidità.


Il fatturato del gruppo è aumentato del 15%, raggiungendo un nuovo massimo di 37,4 miliardi di dollari (137,3 miliardi di Dirham), grazie alla forte domanda dei clienti in tutte le sue attività. Emirates chiude l’anno con il saldo di cassa più alto di sempre, pari a 12,8 miliardi di dollari (47,1 miliardi di Dirham). Il Gruppo dichiara un dividendo di 1,1 miliardi di dollari (4 miliardi di Dirham) all’azionista di controllo Investment Corporation of Dubai. La compagnia aerea ha registrato un nuovo profitto record di 4,7 miliardi di dollari (17,2 miliardi di Dirham), con un aumento del 63% rispetto ai 2,9 miliardi di dollari (10,6 miliardi di Dirham) dello scorso anno.


I ricavi sono aumentati del 13% a 33 miliardi di dollari (121,2 miliardi di Dirham), grazie all’aumento della capacità della compagnia aerea e al continuo rafforzamento della rete globale e delle partnership. La capacità della compagnia è aumentata del 20% a 57,7 miliardi di ATKM, colmando il divario rispetto ai livelli pre-pandemia.

Landini: i morti sul lavoro sono frutto del modello di fare impresa

Landini: i morti sul lavoro sono frutto del modello di fare impresaRoma, 11 mag. (askanews) – “I morti sul lavoro oggi sono il frutto del modello di fare impresa che si è affermato negli ultimi 20 anni con quella legislazione balorda che è stata fatta”. Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, intervenendo al convegno “L’Europa che vogliamo” promosso dall’Anpi. “Faccio due esempi – ha aggiunto – Uno: fino al 2003 le leggi del nostro Paese dicevano che nel sistema degli appalti i trattamenti economici e normativi dovevano essere uguali per qualsiasi lavoratore a qualsiasi livello dell’appalto ti trovavi. Legge cancellata dal governo Berlusconi e dal ministro del Lavoro Maroni che ha portato progressivamente al fatto che oggi non solo i trattamenti possono essere doversissimi ma addirittura nel codice degli appalti questo governo ha introdotto la possibilità del subappalto a cascata”.


“Se metti insieme le due cose e aggiungi la precarità del lavoro che si sono determinati non è un caso” ha proseguito Landini secondo il quale “quando uno dice come faccio ad aumentare la sicurezza sul lavoro dal mio punto di vista dico cancellando quelle leggi balorde che hanno permesso questo modello di fare impresa”.

Uil: divario occupazionale donne più alto in Ue. Retribuzioni -30%

Uil: divario occupazionale donne più alto in Ue. Retribuzioni -30%Roma, 11 mag. (askanews) – Ci sono “due forti disuguaglianze che caratterizzano l’esperienza lavorativa delle donne nel nostro Paese: il divario occupazionale, che è il più alto di tutta l’Unione Europea, e il divario retributivo, che nel settore privato arriva a superare il 30%”. Lo afferma la segretaria confederale della Uil Ivana Veronese presentando uno studio curato dal Servizio Lavoro, Coesione e Territorio del sindacato.


“La scarsa presenza di asili nido pubblici, il loro costo spesso molto elevato, ma anche, e se ne parla troppo poco, l’inesistenza del tempo pieno nelle scuole in ampie aree del Paese e di servizi pubblici durante i periodi di vacanze scolastiche, sono alcuni degli elementi che ci fanno dire che l’Italia, nonostante una certa narrazione che vorrebbe affermare il contrario, non è un Paese per genitori. E, siccome la genitorialità è, ancora oggi, declinata, culturalmente e di fatto, al femminile, non è un Paese per mamme” aggiunge. “Tra i tanti fattori che pesano su questo dato così rilevante, un ruolo di primo piano lo ha sicuramente l’incidenza del part-time – prosegue Veronese – il rapporto tra occupate donne in part-time e in full-time è 1:1, mentre per gli uomini diminuisce drasticamente a 1:4”.


Con la ricerca, aggiunge ancora, “andiamo a indagare anche i dati relativi a chi un lavoro non lo cerca neanche più. Tra gli inattivi, quelli che dichiarano di esserlo per motivi familiari sono 3 milioni e 478 mila: di questi, il 95,6% sono donne. Le donne vogliono poter lavorare, vogliono un lavoro che sia dignitoso, equo, sicuro e che valorizzi le proprie competenze e capacità. Vogliono poter scegliere in autonomia se diventare o meno madri e vogliono che, se decidono di vivere l’esperienza della maternità, questa non si ponga in antitesi di fatto con quella del lavoro. Vogliono una società dove uomini e donne possano e debbano essere genitori allo stesso modo: stessi diritti, stessi doveri”. “Invece, essere madri a queste condizioni, alle condizioni che le donne vivono ogni giorno sul lavoro, difficilmente può essere qualcosa da festeggiare. Noi, come UIL, continueremo a fare la nostra parte, dentro e fuori i luoghi di lavoro, perché le donne possano essere chi desiderano, senza dover rinunciare a parti importanti di sé” conclude.

Dl superbonus, arriva detrazione in 10 rate per 12 mld di crediti

Dl superbonus, arriva detrazione in 10 rate per 12 mld di creditiRoma, 11 mag. (askanews) – Passano da 4 a 10 rate annuali circa 12 miliardi di euro di detrazioni per le spese sostenute per gli interventi del superbonus nel biennio 2025-2026. E’ quanto emerge dalla relazione tecnica allegata all’emendamento del governo al decreto superbonus trasmesso la scorsa notte alla Commissione bilancio del Senato.


In particolare, si tratta di 6.211 milioni di euro di dertazioni fruibili nel 2025 e di circa 5.780 milioni di euro di detrazioni fruibili nel 2026. L’allungamento delle rateizzazione porterà come effetto un maggiore gettito Irpef/Ires rispetto alle previsioni di bilancio di 1.630 milioni nel 2025, 2.448 milioni nel 2026, 1.798 milioni nel 2027, 1.565 nel 2028.


D’altra parte lo spalmacrediti produrrà invece effetti negativi sui conti pubblici a partire dal quinto anno di rateizzazione e quindi un minore gettito di circa 900 milioni nel 2029, di 2 miliardi nel 2030 e di circa 1,2 miliardi l’anno dal 2031 al 2034 per poi scendere fino ad 112 milioni nel 2035. Non viene estesa la deroga allo stop allo sconto in fattura e alla cessione del credito per le Onlus e per le aree colpite da eventi sismici che non rientrano già in quella vigente. Questi potranno beneficiare invece di contributi alimentati da due fondi per complessivi 135 milioni di euro.


In particolare la norma prevede che per gli immobili danneggiati dagli eventi sismici verificatisi nei territori dei comuni diversi da quelli già previsti dal decreto, dal 1 aprile 2009 ed in cui sia stato dichiarato lo stato di emergenza, vengono stanziati 35 milioni di euro in un fondo “finalizzato a riconoscere un contributo in favore di soggetti che sostengono spese per gli interventi” del superbonus. Analoga misura per le Onlus per le quali viene istituito un fondo di 100 milioni di euro per le spese sostenute negli immobili oggetto di interventi di riqualificazione energetica e strutturale “direttamente utilizzati per lo svolgimento di attività rientranti nelle finalità statutarie”.

Dl superbonus, Giorgetti: sulle modifiche Tajani se ne farà una ragione

Dl superbonus, Giorgetti: sulle modifiche Tajani se ne farà una ragioneModena, 11 mag. (askanews) – Il ministro degli Esteri e leader di Forza Italia Antonio Tajani “quando leggerà l’emendamento” che prevede l’obbligo di spalmare i crediti del Superbonus su 10 anni “capirà il buonsenso che l’ha ispirato” e “credo che se ne farà una ragione anche lui”. Altrimenti “dovremo andare a ridiscutere tante spese”. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, alla presentazione delle liste dei candidati della Lega alle prossime elezioni amministrative a Modena.


“Tajani quando leggerà l’emendamento capirà il buonsenso che l’ha ispirato – ha spiegato Giorgetti -, credo che se ne farà una ragione anche lui, perché altrimenti dovremo andare a ridiscutere tante spese che abbiamo”. “Io ad esempio – ha aggiunto – non è che introduco il tema se è opportuno tenere tutte queste missioni militari che abbiamo nel mondo, magari potremo ridispiegare nel Mediterraneo”.

Ita-Lufthansa, martedì nuovo incontro Giorgetti-Vestager

Ita-Lufthansa, martedì nuovo incontro Giorgetti-VestagerRoma, 10 mag. (askanews) – Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti avrà un nuovo incontro bilaterale sul dossier Ita-Lufthansa con la vicepresidente della Commissione europea, Margrethe Vestager, responsabile dell’Antitrust comunitario, martedì 14 maggio. Lo riferisce una portavoce della Commissione europea.


Il termine per la decisione Ue su questo piano è stato prorogato martedì scorso al 4 luglio, dopo che Lufthansa e Mef avevano presentato ulteriori documentazioni sui rimedi richiesti dalla Commissione in merito alle sue preoccupazioni sulla concorrenza. Giorgetti aveva avuto un incontro con Vestager già lo scorso 25 aprile. Lunedì e martedì sarà a Bruxelles per partecipare alle riunioni di Eurogruppo e Ecofin. Martedì scorso, in occasione dell’assemblea degli azionisti di Lufthansa, e all’indomani dell’invio delle nuove documentazioni alla Ue, l’amministratore delegato del gruppo tedesco, Carsten Spohr si era detto fiducioso in un via libera all’aggregazione per l’estate.

Chiusura tonica per Piazza Affari (+0,93%) spinta dalle trimestrali

Chiusura tonica per Piazza Affari (+0,93%) spinta dalle trimestraliMilano, 10 mag. (askanews) – Chiusura in rialzo per Piazza Affari e le Borse europee nonostante l’andamento incerto di Wall Street in una seduta ancora ricca di trimestrali, mentre i verbali della Bce hanno confermato le attese di un primo taglio dei tassi a giugno. A Milano l’indice Ftse Mib ha guadagnato lo 0,93% a 34.657 punti, a Parigi il Cac40 lo 0,38%, a Francoforte il Dax lo 0,44%, a Londra il Ftse100 lo 0,61%.


Seduta sugli scudi per Diasorin (+5,59%) in scia alla trimestrale, seguita da Enel (+3,8%), dopo i conti e la cessione degli asset di generazione in Perù per 1,2 miliardi, e Leonardo (+2,99%), dopo i risultati e la vendita della divisione sottomarini ex Wass a Fincantieri. Premiate per i risultati anche Pirelli (+2,74%) e Mediobanca (+2,41%). Sul listino completo, a picco Bff Bank (-26,2%) dopo i rilievi mossi da Bankitalia, che ha deciso di sospendere temporaneamente il pagamento del dividendo da parte della banca specializzata nello smobilizzo dei crediti pro soluto verso la PA.


Sul fronte dei nostri titoli di Stato, lo spread ha chiuso a 133 punti, con il rendimento del Btp decennale che, sul mercato secondario, è stabile al 3,85%.

Bce, verbali Consiglio aprile alimentano attese taglio tassi giugno

Bce, verbali Consiglio aprile alimentano attese taglio tassi giugnoRoma, 10 mag. (askanews) – Alla riunione del 10 e 11 aprile del direttorio monetario della Bce è stato considerato “plausibile che il Consiglio sarà in condizioni di iniziare ad allentare la restrizione monetaria alla riunione di giugno, se ulteriori elementi ricevuti per allora confermeranno le prospettive di medio termine sull’inflazione indicate nelle stime di marzo”. Lo riportano i verbali della riunione, cementando ulteriormente la prospettiva di un primo taglio dei tassi da parte della Bce al Consiglio del 6 giugno.


I verbali ribadiscono che “nuovi dati importanti, incluse le previsioni aggiornate dei tecnici, saranno pubblicati per la riunione di giugno, consentendo al Consiglio direttivo di fare una valutazione più ampia” del quadro. Sempre il resoconto riporta che i componenti del Consiglio sono consapevoli del fatto che “i mercati hanno capito la comunicazione e la funzione di reazione della Bce e sono preparati alla possibilità di un taglio dei tassi alla riunione di giugno, se i dati confermeranno le previsioni attuali”.


Alla riunione di aprile “alcuni pochi componenti si sentivano sufficientemente fiduciosi sul fatto che gli elementi” individuati per muoversi con una riduzione dei tassi fossero già presenti “e quindi per procedere ad un taglio”, ma poi il consenso si è consolidato tra i banchieri centrali è stato sulla scelta di “attendere con prudenza fino alla prossima riunione per avere ulteriori elementi e avere sufficiente fiducia su un calo tempestivo e sostenibile dell’inflazione, verso il valore obiettivo” del 2%. Oggi la prospettiva di un taglio dei tassi a giugno è stata confermata da Frank Elderson, componente del Comitato esecutivo (quindi anche del Consiglio direttivo, in cui siedono anche tutti i governatori di banche centrali dell’eurozona, come Fabio Panetta della Banca d’Italia). Elderson era a Roma per partecipare a un evento del Festival dell’economia sostenibile dell’Avis.


“Questa è una riunione con le (nuove-ndr) previsioni economiche”, ha detto in riferimento al Consiglio di giugno. “Quindi guarderemo alle previsioni e se consolideranno i livelli di fiducia che abbiamo oggi” su un calo sostenibile dell’inflazione media dell’area euro verso l’obiettivo del 2% “è molto probabile che facciamo un passo”. Un taglio dei tassi a giugno, quindi: “Sì – ha confermato Elderson a margine dell’evento – ma non c’è assolutamente alcun impegno sul dopo”. (fonte immagine: ECB 2024).

Bce, Elderson: molto probabile un taglio dei tassi a giugno

Bce, Elderson: molto probabile un taglio dei tassi a giugnoRoma, 10 mag. (askanews) – Il Consiglio direttivo della Bce procederà “molto probabilmente” ad un taglio dei tassi di interesse a giugno, ma per il dopo non c’è alcun tipo di impegno su un percorso predeterminato di riduzioni. Lo ha affermato Frank Elderson, componente del Comitato esecutivo, a margine di un evento a Roma del Festival dello sviluppo sostenibile.


“Questa è una riunione con le (nuove-ndr) previsioni economiche” dei tecnici della Bce. “Quindi guarderemo alle previsioni – ha detto – e se consolideranno i livelli di fiducia che abbiamo oggi” su un calo sostenibile dell’inflazione media dell’area euro verso l’obiettivo del 2% “è molto probabile che facciamo un passo”. Quindi, gli è stato chiesto, un taglio dei tassi a giugno? “Sì”, ha risposto Elderson, aggiungendo tuttavia che “non c’è assolutamente alcun impegno sul dopo”.

Ponte Stretto, Salvini: lavori partiranno nel 2024 come promesso

Ponte Stretto, Salvini: lavori partiranno nel 2024 come promessoRoma, 10 mag. (askanews) – I lavori per il Ponte sullo Stretto di Messina “partiranno nel 2024, come promesso”. Lo ha affermato il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, nel suo intervento alla Reggia di Venaria (Torino), in occasione dell’iniziativa ‘L’italia dei sì’.


“Oggi avete letto sui giornali che ci saranno 3-4 mesi in più di indagini ambientali. Nonostante la norma ci poteva consentire di tirare dritto – ha spiegato il Ministro – siccome siamo di fronte a una grande opera di cui si parla da un seccolo, che deve cambiare la fisionomia di sviluppo del Paese, questa deve avere tutte le analisi approfondite, ancor di più di quello che la norma prevede. Ho chiesto io personalmente di fare tutte le ricerche e le analisi ambientali e ecologiche per veramente partire senza il minimo dubbio, partire come promesso entro il 2024”.