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Ocse, inflazione media frena al 5,6% a giugno, minimo quasi 3 anni

Ocse, inflazione media frena al 5,6% a giugno, minimo quasi 3 anniRoma, 5 ago. (askanews) – Lo scorso giugno l’inflazione media nei Paesi che aderiscono all’Ocse ha segnato una moderazione al 5,6%, sui minimi dall’ottobre del 2021, secondo quanto riporta la stessa Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico con una nota. A Luglio l’inflazione si era attestata al 5,9%.


L’inflazione di fondo, i dati depurati da energia, alimentari e altre voci volatili, è calata in 24 dei 38 Paesi aderenti mentre la crescita dei prezzi sull’energia si è smorzata al 2,3%, dal 2,5 per cento di maggio.

Borse ancora in affanno, Milano -3,22%, lunedì nero Tokyo (-12,4%)

Borse ancora in affanno, Milano -3,22%, lunedì nero Tokyo (-12,4%)Roma, 5 ago. (askanews) – Ancora una giornata difficile per le Borse, mentre non si arresta l’ondata di ribassi che dalla scorsa settimana ha coinvolto l’azionario. Specialmente per i mercati asiatici, che oggi hanno assorbito il colpo del crollo di venerdì a Wall Street. Tokyo ha accusato il suo peggior ribasso di tutti i tempi chiudendo al meno 12,40%, dopo che nel corso della seduta le perdite del Nikkei225 erano arrivate a superare il 13%. Seul ha chiuso al meno 8,77% dopo espisodi di sospensioni delle contrattazioni. Le piazze cinesi hanno contenuto meglio le perdite (Hong Kong -1,54%).


Particolarmente penalizzati i gruppi tecnologici che nei mesi passati avevano visto le quotazioni gonfiarsi in maniera anomala sostenute dall’euforia per l’intelligenza artificiale, che ora sembra ridimensionarsi. Al tempo stesso in un periodo di tempo relativamente breve si sono bruscamente deteriorate le aspettative sull’economia degli Stati Uniti, se fino a poco tempo fa apparivano solide ora alcuni osservatori evocano perfino rischi di recessione, con evidenti ricadute sulla strategia monetaria della Federal Reserve che ora potrebbe adottare una linea più espansiva sugli attesi tagli dei tassi di interesse. A tarda mattina a Milano l’indice Ftse-Mib segna meno 3,22% con i cali più forti che coinvolgono Nexi (-5,87%), Saipem (-5,34%), Mps (-4,84%) e Tim (-4,79%). Francoforte è in calo del 2,7%, Londra del 2,24%, Parigi perde un 2,10%.


E anche a Wall Street si profilano nuovi ribassi: i contratti futures sul Dow Jones sono in calo dell’1,51% a circa quattro ore da inizio sessione, quelli sull’S&P 500 cedono l’1,84% e i Future sul Nasdaq – l’indice tecnologico è stato quello più colpito dalle forti vendite sulle big tech in questa ondata di cali, tra le quali spicca il caso di Nvidia – perdono il 2,43%. Mostra invece una sostanziale tenuta l’oro, bene rifugio per eccellenza con l’oncia quasi invariata a 2.467 dollari. In netto calo invece le quotazioni del greggio, che risentono della prospettiva di un indebolimento della domanda: il barile di Brent stamattina perde l’1,73% a 75,48 dollari. Nell’after hours il West Texas Intermediate cede quasi il 2% a 72,11 dollari, ai livelli più bassi da otto mesi a questa parte (quantomeno coloro che si mettono in viaggio su strada in questa fase godranno di prezzi dei carburanti che sono già scesi ai minimi da 6 mesi, secondo le ultime rilevazioni). A limitare i ribassi sono però le crescenti tensioni in Medio Oriente e all’ettesa di un imminente attacco dell’Iran contro Israele.


L’ondata di crolli non ha risparmiato i criptoasset, il Bitcoin perde oltre l’11% a 52.660 dollari, l’Ethereum cade di oltre il 15% a 2.316 dollari. La prospettiva di una Fed più accomodante ha innescato deprezzamenti del dollaro con l’euro che sale a 1,0952 sul biglietto verde, sui massimi da febbraio.

Casa, Istat: nel 2023 compravendite immobiliari -8,1%, -27,1% mutui

Casa, Istat: nel 2023 compravendite immobiliari -8,1%, -27,1% mutuiRoma, 5 ago. (askanews) – Nel 2023 il mercato immobiliare, con 933.919 convenzioni notarili di compravendita, registra un andamento in ribasso rispetto all’anno precedente (-8,1%). La flessione interessa il settore abitativo (-8,9%), con variazioni negative superiori alla media nazionale al Centro (-11,6%) e nel Nord-ovest (-11,3%); più lieve il calo nel Nord-est (-8,4%) e al Sud (-6,2%), mentre le Isole rimangono sostanzialmente stabili (+0,4%). Il settore economico cresce complessivamente del 6,8%, trainato dal Nord-est (+12,0%); l’espansione è più moderata nelle altre aree territoriali: +7,2% Isole, +6,2% Sud, +5,8% Nord-ovest e +2,9% Centro. Lo rende noto l’Istat. Le convenzioni notarili per mutui, finanziamenti e altre obbligazioni con costituzione di ipoteca immobiliare (308.910 nell’anno 2023) sono in calo del 27,1% rispetto al 2022. La diminuzione interessa soprattutto il Nord-ovest (-30,0%) e il Centro (-29,2%), seguiti da Nord-est (-24,8%) Sud (-23,8%) e Isole (-20,1%). Nel IV trimestre 2023 sono 277.415 le convenzioni notarili di compravendita e le altre convenzioni relative ad atti traslativi a titolo oneroso per unità immobiliari. La variazione percentuale calcolata sul dato destagionalizzato è di +3,4% rispetto al trimestre precedente, mentre la variazione su base annua calcolata sul dato grezzo è di +0,5%. Nel confronto congiunturale il comparto abitativo è in crescita su tutto il territorio nazionale: al Centro +5,9%, nelle Isole +4,7%, al Sud +4,0%, nel Nord-ovest +2,9% e nel Nord-est +2,6%. Il settore economico è in aumento nelle Isole (+6,9%) e al Sud (+6,0%), mentre diminuisce nel Nord-est (-6,5%), al Centro (-4,0%) e nel Nord-ovest (-1,5%). Il 93,3% delle convenzioni stipulate riguarda i trasferimenti di proprietà di immobili a uso abitativo (258.816), il 6,3% quelli a uso economico (17.548) e lo 0,4% le convenzioni a uso speciale e multiproprietà

Borse a picco dopo il crollo record di Tokyo

Borse a picco dopo il crollo record di TokyoRoma, 5 ago. (askanews) – Avvio di seduta ancora in ribasso alla Borsa di Milano, mentre oggi in Asia è proseguita l’ondata di tracolli che da diverse sessioni attanaglia l’azionario di tutto il mondo. Alle prima battute l’indice Ftse-Mib ha fatto segnare un meno 1,94%. Ed è avvio di settimana tutto in ribasso per le Borse europee, dopo l’ondata di tracolli che da diverse sessioni coinvolge i mercati azionari, proseguita stamattina sulla piazze asiatiche dove Tokyo è arrivata a cedere oltre il 13%, per poi chiudere con un crollo record del 12,40%. Londra segna un meno 2,18%, Parigi meno 2,84%, Madrid sfiora il meno 3%. A Milano dopo 15 minuti di scambi l’indice Ftse-Mib segna meno 3,655, in un quadro altamente volatile. Per l’azionario giapponese si è trattato del peggior calo di tutti i tempi, peggio del tracollo dell’ottobrte del 1987, e si profila una serie di cadute peggiore di quella successiva al disastro di Fukushima, nel 2011.


L’ondata di cali delle piazze asiatiche segue i tracolli che la scorsa settimana hanno coinvolto le Borse europee e Wall Street, penalizzando particolarmente i giganti dei microprocessori in un quadro di ridimensionamenti delle aspettative sull’intelligenza artificiale. Parallelamente si sono rapidamente modificate le aspettative sulle prospettive dell’economia Usa, portando ad accentuare le attese di tagli dei tassi da parte della Federal Reserve. La sudcoreana Seul, dopo alcune sospensioni degli scambi segna un meno 9,38%. Perdite più contenute per le piazze cinesi, Shanghai segna un meno meno 1,43%, Hong Kong con meno 2,55%, Shenzhen meno 1,62%.

Eurozona, imprese in stagnazione dopo frenata dei servizi a luglio

Eurozona, imprese in stagnazione dopo frenata dei servizi a luglioRoma, 5 ago. (askanews) – Stagnazione in media per l’attività delle imprese nell’area euro a luglio, secondo le indagini presso i responsabili degli approvvigionamenti: l’indice Pmi (Purchasing managers index) relativo alle aziende del terziario è sceso al 51,9 punti, da 52,8 di giugno, secondo quano riporta S&P Global con una nota. L’indice Pmi composito sulla produzione di servizi e manifatturiero a sceso a 50,2 punti, da 50,9 di giugno, ai minimi da 5 mesi e praticamente alla soglia di neutralità (50 punti).


Secondo l’inchiesta si è ridotta ai minimi in nove mesi l’inflazione dei prezzi di vendita, malgrado le più forti pressioni dei costi, sintomo di possibile debolezza delle domanda. La fiducia è scivolata ai minimi in sei mesi. Guardando all’indice Pmi composito, in Spagna resta a valori discreti, 53,4 punti che però sono il minimo da 6 mesi, in Italia 50,3 al minimo da 7 mesi, in Germania a 49,1 a livelli di contrazione e minimo da 4 mesi, in Francia 49.1, anche qui contrazione, ma massimo in 3 mesi.


Secondo Cyrus de la Rubia, economista della Hamburg Commercial Bank citato da S&P Global “la seconda metà dell’anno è iniziata in modo alquanto debole. La nostra previsione di crescita dell’anno dello 0,7% resta ancora cauta. Gli straordinari effetti del campionato europeo di calcio In Germania, le olimpiadi in Francia e il tour di concerti di Taylor Swift in Europa si stanno esaurendo. Quindi nel secondo semestre dell’anno, il terziario non riuscirà probabilmente a fornire una grande spinta”. E “non c’è ancora sollievo dall’inflazione” e l’aumento della pressione dei costi rende “difficile per la Bce raggiungere l’obbiettivo dell’inflazione al 2%”.

La ripresa nel settore dei servizi in Italia perde slancio

La ripresa nel settore dei servizi in Italia perde slancioRoma, 5 ago. (askanews) – A luglio la ripresa nelle aziende del settore dei servizi in Italia ha perso slancio, secondo il relativo indice Pmi (Purchasing managers index, una indagine condotta presso i responsabili degli approvvigionamenti) sceso a 51,7 punti, da 53.7 di giugno. Lo riporta S&P Global. L’indicatore ha la sua soglia di neutralità nei 50 punti: sopra è crescita dell’attività, sotto è contrazione.


Secondo l’inchiesta attività e nuovi ordini sono in aumento, ma a tassi più lenti, il clima di fiducia è sceso ai minimi da inizio anno e sebbene l’inflazione dei costi sia stata in rialzo, si è ridotta l’inflazione delle tariffe applicate ai clienti. I dati della attuale indagine sono stati raccolti tra l’11 ed il 26 luglio, precisa S&P con una nota. La fiducia sul futuro resta positiva, indicando però il valore più debole dell’anno in corso. La crescita occupazionale ha registrato il nono mese consecutivo di incremento, ma ad un tasso moderato ed il più lento da marzo. Allo stesso tempo, la capacità operativa in eccesso è stata evidente visto che il lavoro inevaso è crollato, mantenendo un andamento al ribasso iniziato da ottobre dello scorso anno.


Secondo Tariq Kamal Chaudhry, economista della Hamburg Commercial Bank citato nel comunicato di S&P “tra timori di un rallentamento della crescita, i servizi restanno il motore principale dell’economia nazionale, anche se i recenti indicatori suggeriscono potenziali difficoltà. I prezzi restano alti e le aziende dei servizi continuano ad affrontare costi sempre più elevati, che superano gli aumenti riportati dei prezzi di vendita. Le aziende intervistate collegano questo incremento ai maggiori costi del lavoro, del carburante e dei materiali. Il monitoraggio delle crescenti tensioni nel Medio Oriente sarà cruciale, poiché gli operatori del mercato ne valuteranno gli effetti nei prossimi mesi”.

Borsa Tokyo chiude con tracollo record del 12,40%

Borsa Tokyo chiude con tracollo record del 12,40%Roma, 5 ago. (askanews) – A 31.458,42 punti la Borsa di Tokyo ha siglato la seduta con un meno 12,40%, dopo che nella fase finale degli scambi le perdite erano arrivate a superare il 13%, con un minimo a 31.156,12 punti, un nuovo tracollo in avvio di settimana mentre prosegue l’ondata di ribassi che da diverse sedute sta coinvolgendo i mercati mondiali. Per l’azionaruio giapponese si è trattato del peggior calo di tutti i tempi, peggio del tracollo dell’ottobrte del 1987, e si profila una serie di cadute peggiore di quella successiva al disastro di Fukushima, nel 2011.


L’ondata di cali delle piazze asiatiche segue i tracolli che la scorsa settimana hanno coinvolto le Borse europee e Wall Street, penalizzando particolarmente i giganti dei microprocessori in un quadro di ridimensionamenti delle aspettative sull’intelligenza artificiale. Parallelamente si sono rapidamente modificate le aspettative sulle prospettive dell’economia Usa, portando ad accentuare le attese di tagli dei tassi da parte della Federal Reserve. La sudcoreana Seul, dopo alcune sospensioni degli scambi segna un meno 9,38%. Perdite più contenute per le piazze cinesi, Shanghai segna un meno meno 1,43%, Hong Kong con meno 2,55%, Shenzhen meno 1,62%.

Borse Asia a picco, Tokyo -10%, Seul -7,71%, tiene Cina

Borse Asia a picco, Tokyo -10%, Seul -7,71%, tiene CinaRoma, 5 ago. (askanews) – Borse dell’Asia a picco, mentre prosegue e si accentua l’ondata di crolli dell’azionario che si è innescata dalla scorsa settimana. A tarda seduta Tokyo arriva a precipitare di oltre il 10% e è orientata ad accusare la peggiore serie di ribassi dal disastro della centrale nucleare di Fukushima nel 2011. Nel frattempo lo yen è in netta risalita con il dollaro in calo a 143,34 sulla valuta nipponica, con la prospettiva che la Federal Reserva americana si trovi costretta a tagliare i tassi in maniera più energica di quanto atteso fino a poco tempo fa.


Particolarmente colpiti anche in Asia i giganti tecnologici, come già avvenuto a Wall Street, tra cui Mitsubishi, ma anche le società attive nel commercio di materie prime. Pesantissima anche la sudcoreana Seul con un meno 7,71%, Taiwan perde l’8,39%, la borsa della Malesia contiene le perdite al meno 2,75%. Tengono invece le borse della Cina con Shanghai che risulta poco sotto la parità con un meno 0,02%, Hong Kong che perde un moderato 0,83% e Shenzhen che risulta perfino marginalmente positiva con un più 0,05%.

Piazza Affari ha chiuso in negativo: Ftse Mib -2,55%

Piazza Affari ha chiuso in negativo: Ftse Mib -2,55%Milano, 2 ago. (askanews) – Piazza Affari chiude la settimana in forte calo, con il Ftse Mib che nell’ultima seduta di venerdì lascia il 2,55% e scivola a 32mila punti. L’All share segna -2,47%. Una manciata i titoli che archiviano la giornata in rialzo, tra loro le utility con Snam +2,43%, Terna +2% e Italgas +1,81%. Bene anche Amplifon +1,27% e Inwit +1,1%.


Sul principale indice di Palazzo Mezzanotte domina però il rosso. Azimut perde più del 6%, Stmicroelectronics, travolta dai timori per il sell off su Intel, segue a ruota con un calo del 5,77%. Male anche Saipem -5,37% e Tim che lascia il 5%. Giornata per niente semplice anche per le banche, con l’indice Ftse Italia Finanza che lascia il 4%: Unicredit segna -5%, Mps perde il 4,7% e per Bper Banca è -4,59%, seguita da Intesa Sanpaolo -4,41%.

Inail: infortuni sul lavoro I semestre 299.303 (+0,9%), morti 469 (+4,2%)

Inail: infortuni sul lavoro I semestre 299.303 (+0,9%), morti 469 (+4,2%)Roma, 2 ago. (askanews) – Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail entro il primo semestre del 2024 sono state 299.303 (+0,9% rispetto a giugno 2023 e in diminuzione del 21,7% rispetto allo stesso periodo del 2022), con un aumento più rilevante per gli incidenti avvenuti nel tragitto casa-lavoro.


Le denunce di infortunio con esito mortale – rileva l’Inail – sono state 469 (+4,2%): nell’incremento sono stati determinanti anche gli incidenti mortali plurimi. In aumento le patologie di origine professionale denunciate, pari a 45.512 (+19,6%). Le denunce di infortunio presentate all’Inail nel primo semestre del 2024 sono state 299.303, in aumento dello 0,9% rispetto alle 296.665 dello stesso periodo del 2023, del 12,2% rispetto a gennaio-giugno 2021 e del 22,2% rispetto a gennaio-giugno 2020, e in diminuzione del 21,7% sul 2022 e del 7,6% sul 2019, anno che precede la crisi pandemica.


“Tale andamento – spiega l’Inail – tradotto in termini di incidenza infortunistica, cioè rapportando i valori assoluti al numero di occupati Istat rilevato a giugno 2024, mostra una tendenza al ribasso”. L’aumento che emerge dal confronto dei primi semestri del 2023 e 2024 è legato sia alla componente maschile, che registra un +0,6% (da 190.360 a 191.430 casi denunciati), sia a quella femminile, con un +1,5% (da 106.305 a 107.873). L’incremento ha interessato i lavoratori italiani (+0,3%) ed extracomunitari (+5,0%), mentre il dato dei comunitari è in calo (-3,2%). L’analisi per classi di età mostra aumenti tra gli under 15 (+20,6%), soprattutto per l’incremento degli infortuni tra gli studenti (effetto dell’estensione assicurativa Inail disposta dal decreto-legge lavoro n. 48/2023), nella fascia 25-29 anni (+3,0%) e in quella 60-74 anni (+5,8%). Si registra, per contro, un calo tra i 15-24enni (-2,2%) e tra i 30-59enni (-2,8%).


Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto nel primo semestre 2024 sono state 469,19 in più rispetto alle 450 registrate nel pari periodo del 2023, sei in più rispetto al 2022, 13 in meno sul 2019, 101 in meno sul 2020 e 69 in meno sul 2021. Rapportando il numero dei casi mortali agli occupati Istat nei vari periodi, si nota come l’incidenza scende da 2,07 decessi denunciati ogni centomila occupati Istat del 2019 a 1,96 del 2024 (-5,3%), mentre aumenta del 2,6% rispetto al 2023 (da 1,91 a 1,96). L’incremento rilevato nel confronto dei periodi gennaio-giugno 2023 e 2024 è legato sia alla componente maschile, le cui denunce mortali sono passate da 416 a 429, sia a quella femminile, da 34 a 40. Diminuiscono le denunce dei lavoratori italiani (da 371 a 366) e aumentano quelle degli extracomunitari (da 64 a 78) e dei comunitari (da 15 a 25).


L’analisi per classi di età evidenzia incrementi delle denunce tra gli under 15 (da 2 a 3 casi), tra i 35-59enni (da 262 a 292), tra i 65-69enni (da 26 a 34) e tra gli over 74 (da 7 a 10) e riduzioni tra i 15-34enni (da 76 a 66), tra i 60-64enni (da 65 a 52) e tra i 70-74enni (da 12 a 11). Al 30 giugno di quest’anno risultano cinque denunce di incidenti plurimi, per un totale di 21 decessi, solo quattro dei quali stradali. Nei primi sei mesi del 2023 risultavano sei denunce di incidenti plurimi, per un totale di 12 decessi, di cui la metà stradali.