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Usa, Scende a 77,2 pt fiducia consumatori Un. Michigan in aprile

Usa, Scende a 77,2 pt fiducia consumatori Un. Michigan in aprileNew York, 26 apr. (askanews) – Ad aprile, gli statunitensi si sono dimostrati meno ottimisti sull’economia rispetto al mese precedente. La lettura finale dell’indice sulla fiducia redatto mensilmente dall’Università del Michigan è stata pari a 77,2 punti, dopo i 79,4 punti registrati in marzo. Le attese erano per un dato a 77,9 punti come in lettura preliminare.


La componente che misura le aspettative sulla situazione attuale è passata da 82,5 punti a 79, quella per il futuro è scesa da 77,4 a 76 punti. Per quanto riguarda l’inflazione, le aspettative a un anno sono risalite dal 2,9% al 3,2%; mentre quelle a cinque anni sono passate dal 2,8% al 3%. Nel febbraio 2020, prima dell’inizio della pandemia, l’indice era a 101 punti.

Ita-Lufthansa, Commissione: indagine Ue prorogabile di 20 giorni

Ita-Lufthansa, Commissione: indagine Ue prorogabile di 20 giorniBruxelles, 26 apr. (askanews) – Nell’indagine approfondita che la Commissione sta conducendo ‘sul progetto di fusione Ita-Lufthansa, di cui si attende il verdetto per il 6 giugno, è possibile una proroga della scadenza che può arrivare fino a 20 giorni lavorativi, se concordata con le due compagnie aeree. Lo ha precisato oggi a Bruxelles la portavoce per la Concorrenza della Commissione, Lea Zuber, rispondendo alla domanda di un giornalista durante il briefing quotidiano per la stampa dell’Esecutivo Ue.


La portavoce non ha fornito alcun elemento aggiuntivo, invece riguardo all’incontro di ieri tra il ministro italiano dell’Economia e Finanza Giancarlo Giorgetti, e la vicepresidente eusecutiva della Commissione, responsabile per la Concorrenza, Margrethe Vestager, in cui si è discusso del progetto di fusione e dei “rimedi” proposti dalle due compagnie aeree in risposta alle preoccupazioni della Commissione riguardo alle conseguenze dell’operazione sulla concorrenza. “Siamo nella fase due dell’indagine, e la scadenza è fissata al 6 giugno. Ma ciò che è possibile – ha detto Zuber – è che, se le parti e la Commissione sono d’accordo, possono chiedere una proroga della scadenza fino a 20 giorni; non deve necessariamente essere di 20 giorni ma può arrivare fino a 20 giorni lavorativi”.


Inoltre, ha aggiunto la portavoce, “c’è anche la possibilità di attivare la procedura ‘stop the clock’ (cioè ‘fermare l’orologio’, ndr): se la Commissione chiede dei chiarimenti alle parti e questi chiarimenti non sono forniti in tempo, la Commissione può fermare l’orologio”, ovvero sospendere la procedura, in attesa che arrivino i chiarimenti richiesti.

A L Catterton il 70% di Kiko valutato 1,4 miliardi, Percassi presidente

A L Catterton il 70% di Kiko valutato 1,4 miliardi, Percassi presidenteMilano, 26 apr. (askanews) – Passa di mano il 70% di Kiko Milano, società della cosmetica fondata negli anni Novanta dalla famiglia Percassi. A rilevare la maggioranza del brand il fondo L Catterton che, secondo quanto si apprende, avrebbe valutato la partecipazione 1,4 miliardi di euro incluso il debito. Il nuovo assetto azionario non cambierà la governance di Kiko: Antonio Percassi resta presidente e Simone Dominici amministratore delegato. L’obiettivo è accelerare la crescita all’estero, con focus sugli Stati Uniti d’America.


Fondata a Bergamo nel 1997 da Antonio e Stefano Percassi, Kiko negli anni è diventato uno più grandi marchi indipendenti di cosmetica al mondo con oltre 1.100 negozi in 66 mercati. Nel 2023 la società ha chiuso i conti con ricavi per circa euro 800 milioni, con una crescita vicina al 20% rispetto all’esercizio precedente. “Ci siamo aperti a una partnership con un investitore di rilevanza internazionale come L Catterton, che riteniamo potrà contribuire ad accelerare la crescita di Kiko a livello globale, mettendo a disposizione una vasta esperienza ed un ampio network nel settore della cosmetica”, ha detto Antonio Percassi.


Per l’Ad Simone Dominici la partnership con L Catterton potrà “aiutare a portare Kiko verso nuovi e ancora più ambiziosi traguardi: con la loro profonda conoscenza del settore beauty a livello internazionale, saranno in grado di offrire un prezioso contributo per espandere il nostro marchio, attraverso strategie di omnicanalità e l’apertura di nuove ed importanti geografie, come gli Usa”. Anche Nik Thukral, managing partner del Flagship Buyout Fund di L Catterton, ha sottolineato la volontà di “rafforzare ulteriormente il posizionamento globale di questo marchio iconico, insieme a John Demsey, grande esperto del settore e senior advisor di L Catterton”. L Catterton ha esperienza in oltre trenta marchi nel settore beauty in tutto il mondo, tra cui Intercos, Elemis, ETVOS, Maria Nilla e Oddity.

Google e Microsoft battono le previsioni, c’è attesa a Wall Street

Google e Microsoft battono le previsioni, c’è attesa a Wall StreetMilano, 26 apr. (askanews) – Saranno i titoli del tech i protagonisti dell’ultima sessione di scambi della settimana di New York, dopo che ieri in serata due big del settore come Microsoft e Alphabet hanno pubblicato la trimestrale chiusa il 31 marzo. Entrambe le società hanno battuto le stime degli analisti e nell’afterhours Alphabet è balzata dell’11% mentre Microsoft ha guadagnato il 3,5%.


La casa madre di Google ha registrato nel suo primo quarto ricavi per 80,5 miliardi di dollari, +15% rispetto ai 69 miliardi di un anno fa. L’utile è di 23,6 miliardi, in netto rialzo rispetto ai 15 miliardi del primo quarto 2023. Risultati che hanno portato il board ad approvare il primo dividendo della storia di Google da 0,2 euro per azione che sarà pagato il 17 giugno. Ma non solo: il cda ha anche autorizzato un piano di buyback da 70 miliardi di dollari per le azioni di classe A e C della società di Mountain View. A Redmond anche il consiglio di ammministrazione di Microsoft ha dato il via libera ai conti del trimestre (il terzo per la società fondata da Bill Gates). Ricavi in crescita del 17% a 61,9 miliardi di dollari, con un utile netto che balza del 20% a 21,9 miliardi di dollari. Nella nota che accompagna i conti viene fatto sapere che Microsoft ha distribuito agli azionisti 8,4 miliardi nel periodo di riferimento, tra piano di buyback e dividendi. “Microsoft sta orchestrando una nuova era di trasformazione dell’intelligenza artificiale, che porta a risultati aziendali migliori in ogni ruolo e settore”, ha detto il top manager Satya Nadella.

Bce, attese consumatori inflazione a 12 mesi calano ancora al 3%

Bce, attese consumatori inflazione a 12 mesi calano ancora al 3%Roma, 26 apr. (askanews) – Nuove attenuazioni sull’inflazione percepita e attesa dai consumatori nell’area euro. Secondo l’ultima indagine mensile effettuata dalla Bce, sulla media dei 12 mesi trascorsi hanno percepito un livello di crescita dei prezzi al consumo del 5%, rispetto al più 5,5% riportato nell’indagine precedente. L’aspettativa mediana per l’inflazione sui prossimi 12 mesi si è limata al 3%, rispetto al 3,1% di un mese fa. Sono rimaste invece invariate le aspettative mediane di inflazione sui prossimi tre anni, al 2,5%.


La Bce riporta anche una moderazione delle incertezze sul futuro dell’inflazione da parte dei consumatori. Per quanto riguarda redditi e consumi, le famiglie dell’eurozona hanno visto leggermente attenuarsi le aspettative sulla crescita dei redditi all’1,3% a marzo, dall’1,4% segnato a febbraio. La percezione sulla crescita delle spese sui passati 12 mesi è rimasta stabile al 6,4% mentre mentre l’aspettativa sulla crescita delle spese future si è limata al 3,6%, dal 3,7% del mese precedente.


Per l’economia in generale, le attese dei consumatori per i prossimi 12 mesi sono rimaste ferme a livelli negativi che corrispondono a un calo dell’1,1% del prodotto, sempre secondo l’indagine della Bce. Le aspettative sulla disoccupazione sui prossimi 12 mesi si sono attenuate al 10,7%, dal 10,9% di febbraio. Secondo l’indagine i consumatori continuano a ritenere che la disoccupazione futura sarà solo leggermente superiore rispetto rispetto al livello che percepiscono attualmente (10,4%). Le attese del pubblico sull’inflazione sono un elemento che la Banca centrale monitora per valutare se vi siano potenziali pressioni. Il 6 giugno tornerà a riunirsi il Consiglio direttivo per le decisioni monetarie e l’attesa prevalente è che operi un taglio dei tassi di interesse da 25 punti base, il primo dopo una lunga fase di aumenti, conclusa nel settembre del 2023, per contrastare l’alta inflazione.

Anglo American respinge offerta di aggregazione di Bhp

Anglo American respinge offerta di aggregazione di BhpRoma, 26 apr. (askanews) – Il gigante minerario Anglo American ha respinto la proposta di aggregazione avanzata dalla rivale Bhp, affermando che “sottovaluta in maniera rilevante” la società e le sue prospettive. In una nota, il presidente del gruppo, Stuart Chambers parla di “proposta opportunistica” e “fortemente non attraente”, e che verrebbe a creare “una notevole incertezza su i rischi di attuazione, quasi interamente a carico di Anglo American e dei suoi azionisti”.


Ieri il gruppo aveva confermato con un comunicato, a seguito di indiscrezioni di stampa, di aver ricevuto un’offerta non sollecitata e non vincolante da parte del gruppo Bhp Limited. Prevede una operazione interamente basata su scambio di azionari e lo scorporo di tutte le attività di Anglo American sul platino. Sulla base di questo parere di sottovalutazione e di condizioni non incentivanti, il Consiglio di amministrazione “ha deciso all’unanimità di respingere la proposta”. A Londra le azioni del gruppo Anglo American segnano un meno 1% a 2.534 sterline; sulla piazza australiana Bhp ha perso il 3,43% a 57,21 dollari.

Bce, Panetta: la politica monetaria non sia ostacolo a crescita

Bce, Panetta: la politica monetaria non sia ostacolo a crescitaRoma, 25 apr. (askanews) – “Nelle sue proiezioni più recenti, il Fondo monetario internazionale prevede che gli Stati Uniti cresceranno più del triplo rispetto all’area euro nel 2024 (2,7% rispetto allo 0,8%). La politica monetaria non è certamente l’unica e nemmeno la principale causa di questa divergenza, ma è importante che non diventi un ostacolo inutile che impedisce all’area dell’euro di realizzare il suo pieno potenziale”. Lo ha detto il governatore della banca d’Italia, Fabio Panetta, nel suo intervento “Monetary policy in a shifting landscape”, in occasione dell’Inaugural Conference of the Research Network on ‘Challenges for Monetary Policy Transmission in a Changing World’ (ChaMP).


“Con l’inflazione che si avvicina progressivamente al nostro obiettivo, sorge la domanda su quale dovrebbe essere la prossima mossa della Bce – ha aggiunto -. L’emergere di rischi al ribasso sulle prospettive implica che la Bce dovrebbe considerare la possibilità che la politica monetaria possa divenire, andando avanti, ‘troppo restrittiva’. La politica monetaria è ovviamente troppo restrittiva se finisce per provocare una crisi profonda di recessione, ma è anche troppo restrittiva se spinge l’inflazione al di sotto del target e provoca un stagnazione economica prolungata. Siamo ragionevolmente lontani dal primo scenario, ma noi non possiamo (ancora) escludere la seconda”.

Europarlamento approva norme per una industria zero emissioni nette

Europarlamento approva norme per una industria zero emissioni netteRoma, 25 apr. (askanews) – Il Parlamento europeo ha approvato in via definitiva oggi a Strasburgo, con 361 voti favorevoli, 121 contrari e 45 astensioni, il regolamento Ue per il sostegno all’industria “a zero emissioni nette”, che mira a rafforzare in alcuni settori chiave la produzione nell’Unione delle tecnologie necessarie per la decarbonizzazione, evitando le delocalizzazioni e la dipendenza eccessiva da paesi extraeuropei.


Il regolamento (noto con la sigla Nzia, dall’inglese “Net-Zero Industry Act”) semplificherà le procedure di autorizzazione nei settori chiave individuati, fissando scadenze massime per l’autorizzazione dei progetti in funzione delle loro caratteristiche. E’ prevista anche la creazione di poli industriali che aggregheranno diverse aziende a zero emissioni nette (“net-zero acceleration valley”), in cui sarà delegata agli Stati membri parte della raccolta di informazioni per le valutazioni ambientali, che saranno più rapide. Saranno applicati, infine, nuovi criteri di “sostenibilità e resilienza” agli appalti pubblici e alle aste per le fonti energetiche rinnovabili. Oggetto del sostegno pubblico previsto dal regolamento saranno tutte le tecnologie relative alle fonti rinnovabili, la decarbonizzazione industriale, la rete elettrica, le tecnologie di stoccaggio e accumulo dell’energia, gli elettrolizzatori per l’idrogeno verde, le biotecnologie, nonché il nucleare e gli impianti di sequestro e stoccaggio della CO2. Questi due ultimi punti sono stati fortemente criticati dai Verdi e dalle Ong ambientaliste. E infatti proprio i Verdi hanno votato contro il regolamento, o si sono astenuti. Contrari, per le stesse ragioni, anche gli eurodeputati del M5s presenti al voto.


Un altro problema sta nel fatto che il regolamento non prevede finanziamenti Ue dedicati a supportare queste tecnologie, a parte la possibilità di “ripescare” fondi dai proventi nazionali del Sistema europeo di scambio dei permessi di emissione (Ets) e dalla piattaforma per le tecnologie strategiche per l’Europa (“Step”). Ma lo “Step”, a sua volta, dispone di poche risorse, dopo che la proposta iniziale di creare un “Fondo di sovranità europeo”, annunciata dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen nel settembre del 2022, era stata bloccata dall’opposizione degli Stati membri “frugali”. Il Regolamento Nzia, che era già stato oggetto di un accordo in “trilogo” con il Consiglio Ue il 7 febbraio scorso, fissa per l’Unione l’obiettivo, da raggiungere entro il 2030, di produrre il 40% del suo fabbisogno annuo di tecnologie a zero emissioni nette, e di raggiungere il 15% del valore del mercato globale per queste tecnologie. Questi obiettivi, tuttavia, sono indicativi e non obbligatori. Si cercherà di raggiungerli sulla base dei piani nazionali per l’energia e il clima (Pnec), presentati da ciascuno Stato membro.


Il regolamento prevede nuovi criteri “di sostenibilità e resilienza”, oltre ai normali criteri di prezzo, a cui dovranno attenersi gli Stati membri nel finanziare i piani nazionali di sostegno per incentivare famiglie e consumatori a installare tecnologie come i pannelli solari e le pompe di calore, e nell’organizzare le procedure di appalto pubblico e le aste per la diffusione di fonti di energia rinnovabili. Questi criteri diversi dal prezzo mirano a favorire la produzione nell’Unione rispetto a quella importata, premiano l’innovazione, la tutela dell’ambiente, l’integrazione nella rete elettrica, la “resilienza” delle catene del valore (intesa come bassa dipendenza da un solo paese extra Ue, inferiore al 50% dell’approvvigionamento).


Il regolamento dovrà ora essere formalmente adottato dal Consiglio Ue prima di entrare in vigore.

Piazza Affari chiude in ribasso su incertezza tassi e Pil Usa

Piazza Affari chiude in ribasso su incertezza tassi e Pil UsaRoma, 25 apr. (askanews) – Piazza Affari archivia la seduta in ribasso, sotto pressione per le incertezze sui tassi d’interesse, lasciato invariati dalla Bce e sul Pil Usa risultato nel terzo trimestre al di sotto delle attese degli analisti. L’Ftse Mib ha ceduto l0 0,97%, a 33.939 punti. Lo spread Bt-Bund si attesta a 135 punti base.


Sul listino, cali per Iveco (-3,14%) e Moncler (-3,05%), mentre avanzano Bper (+1,92%) e Stm (+0,98%). Bene anche gli energetici, con i rialzi di Hera (+0,83%) ed Erg (+0,82%).

Usa, Pil I trim. frena a +1,6%, inflazione PCE balza a +3,4%

Usa, Pil I trim. frena a +1,6%, inflazione PCE balza a +3,4%New York, 25 apr. (askanews) – Il Prodotto interno lordo statunitense, nel primo trimestre del 2024, secondo la prima lettura, appena pubblicata dal dipartimento del Commercio è salito dell’1,6%. Nel IV trimestre del 2023 si era registrato un +3,4%, dato confermato e rivisto. Le attese degli analisti prevedevano un rialzo del 2,4%.


Il dato Pce sull’inflazione è aumentato del 3,4% contro il +1,8%, registrato nel IV trimestre del 2023. Il dato ‘core’, quello che esclude dal calcolo i prezzi energetici e alimentari, è salito del 3,7%, molto più del 2%, registrato nel IV trimestre del 2023.