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Usa, Offerte lavoro in giugno a 8,2 mln, oltre le stime

Usa, Offerte lavoro in giugno a 8,2 mln, oltre le stimeNew York, 30 lug. (askanews) – Negli Stati Uniti, in giugno, il numero di offerte di lavoro è cambiato di poco, passando dagli 8,14 milioni di maggio agli 8,2 milioni di giugno, secondo i dati comunicati dal dipartimento del Lavoro con il Job Openings and Labor Turnover Survey (JOLTS). Il dato si è dimostrato superiore alle attese degli analisti che attendevano un dato a 8 milioni. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno si è registrato un calo di 941.000 posti


Il numero di assunzioni ha registrato un dato a 5,3 milioni, poco cambiato rispetto al mese precedente il numero di contratti terminati, cioè 5,1 milioni. Il numero di persone che hanno lasciato il proprio lavoro ha registrato un dato a 3,3 milioni meno del mese precedente, quello dei licenziamenti è sceso a 1,5 milioni. Sono cresciuti gli impieghi nel settore dei servizi di ristorazione e accoglienza, cha hanno guadagnato +120.000 posizioni e anche nel governo locale e statale dove sono stati registrati + 94.000 posti disponibili. I lavori sono diminuiti nel settore del manifatturiero registrando -88.000 e in quello del governo federale -62.000.

Usa, Sale a 100,3 pt fiducia consumatori Conf. Board a luglio

Usa, Sale a 100,3 pt fiducia consumatori Conf. Board a luglioNew York, 30 lug. (askanews) – A luglio, gli statunitensi si sono dimostrati più ottimisti sull’economia rispetto al mese precedente. L’indice sulla fiducia redatto mensilmente dal Conference Board, gruppo di ricerca privato, è salito dai 97,8 punti di giugno (rivisto dall’iniziale 100,4) a 100,3 punti di luglio. Le attese degli analisti erano per un dato a 99,5 punti.


La componente che misura le aspettative per il futuro è salita da 73 punti a 78,2; la componente sulla situazione attuale è scesa da 135,3 punti di giugno a 133,6 punti a luglio.

Tesla richiama oltre 1,8 milioni di veicoli per problema al cofano

Tesla richiama oltre 1,8 milioni di veicoli per problema al cofanoNew York, 30 lug. (askanews) – La casa automobilistica Tesla sta richiamando oltre 1,8 milioni di veicoli negli Stati Uniti a causa di un problema software che potrebbe causare l’apertura completa del cofano e ostruire la visuale del conducente. I veicoli richiamati sono i Model 3, Model S, Model X e Model Y 2020-24.


La National Highway Traffic Safety Administration ha dichiarato martedì che non esiste un segnalatore che indichi al conducente quando il cofano del veicolo è sbloccato e questo rischia di aumentare il rischio di collisione. In risposta, Tesla ha reso disponibile un aggiornamento software over-the-air gratuito. Il produttore di veicoli elettrici è stato colpito da una serie di potenziali problemi di sicurezza negli ultimi anni, specialmente legati al sistema di guida automatica che ha provocato oltre 200 incidenti negli Stati Uniti.

Intesa Sp: utile semestre +12,9% a 4,8 mld, atteso oltre 8,5 mld in 2024

Intesa Sp: utile semestre +12,9% a 4,8 mld, atteso oltre 8,5 mld in 2024Milano, 30 lug. (askanews) – Il gruppo Intesa Sanpaolo ha chiuso il primo semestre del 2024 con un utile netto di 4,766 miliardi di euro, in crescita del 12,9% rispetto al primo semestre 2023. Per l’intero anno, si legge nella nota sui conti, l’utile netto è previsto a “oltre 8,5 miliardi di euro”.


I proventi operativi netti sono cresciuti nel primo semestre del 9,6%, attestandosi a 13,588 miliardi di euro. Per quanto riguarda i coefficienti patrimoniali, il Common equity tier 1 ratio si è attestato al 13,5% , deducendo i dividendi maturati nel primo semestre 2024 (pari a 3,3 miliardi di euro) e il buyback da 1,7 miliardi avviato a giugno 2024.

Confindustria, Csc: aspettative positive per produzione luglio

Confindustria, Csc: aspettative positive per produzione luglioRoma, 30 lug. (askanews) – Le aspettative delle grandi imprese industriali associate a Confindustria per la produzione di luglio 2024 sono positive: nel mese corrente, infatti, la quota di imprese che prevede un aumento della produzione è pari al 41,6%, rispetto al 33,4% di giugno. Si tratta di un forte miglioramento rispetto alle rilevazioni precedenti, in cui la maggior parte delle imprese aveva scelto l’opzione “rimarrà stabile” per le loro previsioni sull’andamento della produzione.


Lo rende noto il centro studi di Confindustria (Csc) specificando che, tuttavia, aumenta anche il rischio percepito di un possibile arretramento: la percentuale di aziende che si aspetta una contrazione della produzione è salita in luglio al 23,4%, rispetto al 12,7% del mese scorso. Il restante 35,0% degli intervistati prevede, infine, che la produzione rimanga stabile, un dato in calo rispetto alla maggioranza del mese scorso, che era del 53,9%. Secondo le grandi imprese industriali, domanda e ordini saranno, nei prossimi mesi, ancora il fattore principale di traino per la produzione. Il saldo resta positivo, seppur in calo rispetto alla rilevazione di giugno: da 10,4% a 6,0%.


La disponibilità di manodopera preoccupa gli intervistati: il saldo tra la quota di imprese che la considera un fattore di traino rispetto a quella che la ritiene un ostacolo cala ulteriormente, passando da -1,5% a -4,5% a luglio. In peggioramento anche il sentiment sulla disponibilità di impianti, che torna a essere negativo nella rilevazione di luglio. Il saldo passa da 0,1% a -1,4%. Torna positivo, invece, il saldo tra la quota di imprese che ritiene i costi di produzione un fattore di traino rispetto a quella che li considerano un ostacolo per la produzione industriale (da -5,6% a giugno, a 1,7% a luglio).


Invariata la valutazione sulle condizioni finanziarie, che si riconferma pari allo 0,1% per il secondo mese consecutivo. Negativo, ma in miglioramento, il saldo relativo alla disponibilità di materiali (da -3,5% a -1,9%).

L’Istat: nel secondo trimestre in Italia il Pil cresce dello 0,2% e 0,9% su anno

L’Istat: nel secondo trimestre in Italia il Pil cresce dello 0,2% e 0,9% su annoRoma, 30 lug. (askanews) – Nel secondo trimestre del 2024 si stima che il prodotto interno lordo (Pil), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2015, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, sia aumentato dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e dello 0,9% in termini tendenziali. Lo rileva l’Istat. Il secondo trimestre del 2024 ha avuto due giornate lavorative in meno rispetto al trimestre precedente e una giornata lavorativa in più rispetto al secondo trimestre del 2023.


La variazione congiunturale è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto nel comparto dell’agricoltura, silvicoltura e pesca e in quello dell’industria e di un aumento nel comparto dei servizi. Dal lato della domanda, vi è un contributo positivo della componente nazionale (al lordo delle scorte) e un apporto negativo della componente estera netta. La variazione acquisita per il 2024 è pari a 0,7%.

Air New Zealand prima compagnia aerea ad abbandonare obiettivi clima

Air New Zealand prima compagnia aerea ad abbandonare obiettivi climaRoma, 30 lug. (askanews) – Air New Zealand ha abbandonato l’obiettivo del 2030 di ridurre le sue emissioni di co2, attribuendo la responsabilità alle difficoltà nel garantire aerei più efficienti e carburante per aerei sostenibile. Lo riporta la Bbc specificando che si tratta della prima grande compagnia aerea ad abbandonare un simile obiettivo climatico.


Air New Zealand ha aggiunto che sta lavorando a un nuovo obiettivo a breve termine e rimane impegnata a raggiungere un obiettivo di settore di emissioni nette pari a zero entro il 2050. Si stima che il settore dell’aviazione produca circa il 2% delle emissioni globali di anidride carbonica, che le compagnie aeree hanno cercato di ridurre con misure tra cui la sostituzione di aeromobili più vecchi e l’utilizzo di carburante da fonti rinnovabili.


“Negli ultimi mesi, e ancora di più nelle ultime settimane, è diventato anche evidente che potenziali ritardi nel nostro piano di rinnovo della flotta rappresentano un rischio aggiuntivo per la realizzabilità dell’obiettivo”, ha affermato l’amministratore delegato di Air New Zealand, Greg Foran in un comunicato. Nel 2022, Air New Zealand ha adottato un obiettivo per il 2030 di ridurre le sue emissioni di quasi il 29%, molto più ambizioso di un obiettivo rispetto alla riduzione del 5% nello stesso periodo stabilito dall’industria aeronautica globale.


I carburanti sostenibili per l’aviazione (SAF) sono una parte fondamentale della strategia del settore per ridurre le emissioni, ma le compagnie aeree hanno fatto fatica ad acquistarne una quantità sufficiente.

Pil, Istat: in II trimestre in Italia crescita 0,2% e 0,9% su anno

Pil, Istat: in II trimestre in Italia crescita 0,2% e 0,9% su annoRoma, 30 lug. (askanews) – Nel secondo trimestre del 2024 si stima che il prodotto interno lordo (Pil), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2015, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, sia aumentato dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e dello 0,9% in termini tendenziali. Lo rileva l’Istat.


Il secondo trimestre del 2024 ha avuto due giornate lavorative in meno rispetto al trimestre precedente e una giornata lavorativa in più rispetto al secondo trimestre del 2023. La variazione congiunturale è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto nel comparto dell’agricoltura, silvicoltura e pesca e in quello dell’industria e di un aumento nel comparto dei servizi. Dal lato della domanda, vi è un contributo positivo della componente nazionale (al lordo delle scorte) e un apporto negativo della componente estera netta. La variazione acquisita per il 2024 è pari a 0,7%.

Occidental vende attività in Texas e New Mexico per 970 mln

Occidental vende attività in Texas e New Mexico per 970 mlnNew York, 29 lug. (askanews) – Il colosso energetico Occidental Petroleum ha dichiarato lunedì di aver accettato di vendere asset dei bacini in Texas e New Mexico a Permian Resources per circa 818 milioni di dollari. I bacini hanno una produzione netta combinata stimata in circa 15.000 barili di petrolio al giorno. L’azienda, in cui la Berkshire Hathaway di Warren Buffett ha una quota del 29% per un valore di circa 15 miliardi di dollari, ha dichiarato di aver completato separatamente altre vendite di asset per un totale di circa 152 milioni.


Occidental ha spiegato che i 970 milioni di dollari di proventi saranno utilizzati per ridurre il debito, parte di un programma di disinvestimento da 4,5 a 6 miliardi di dollari precedentemente annunciato, che dovrebbe essere completato entro 18 mesi dalla chiusura dell’acquisizione di CrownRock, prevista per agosto. Il colosso di Houston ha annunciato di aver acquistato CrownRock, un produttore di petrolio e gas delle Midland, per 12 miliardi di dollari lo scorso dicembre.

McDonald’s, vendite calano,prima volta da pandemia, in 2 trimestre

McDonald’s, vendite calano,prima volta da pandemia, in 2 trimestreRoma, 29 lug. (askanews) – McDonald’s, il colosso statunitense della ristorazione veloce, archivia il secondo trimestre con vendite deboli, zavorrate da consumatori sempre più attenti al valore negli Stati Uniti e in Cina, con una diminuzione delle visite nei ristoranti della catena.


Le vendite nei punti vendita aperti da almeno un anno sono diminuite dell’1% in tutto il mondo in tutti i segmenti aziendali nel periodo aprile-giugno. Si tratta del primo calo dall’ultimo trimestre del 2020, quando la pandemia ha fatto chiudere i negozi e milioni di persone erano rimaste a casa. Negli Stati Uniti, le vendite nei punti vendita sono diminuite di quasi l’1%. L’azienda ha anche segnalato un minor traffico nei punti vendita in Cina, Francia e Medio Oriente, dove le persone hanno boicottato McDonald’s a causa della percezione che sostenga Israele nella guerra a Gaza.


Ad aprile, McDonald’s ha avvertito che un numero maggiore dei suoi clienti stanchi dell’inflazione stava cercando un valore migliore e prezzi accessibili. Il gigante degli hamburger di Chicago ha introdotto un’offerta-pasto da 5 dollari nei ristoranti degli Stati Uniti lo scorso 25 giugno, ovvero verso la fine di questo periodo di rendicontazione finanziaria. I ricavi trimestrali sono rimasti invariati a 6,5 miliardi di dollari, appena al di sotto dei 6,6 miliardi previsti dagli analisti intervistati da FactSet.


L’utile netto della società è sceso del 12% a 2 miliardi di dollari, o 2,80 dollari ad azione.