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Invitalia: nel 2023 salvaguardati o creati 31mila posti lavoro

Invitalia: nel 2023 salvaguardati o creati 31mila posti lavoroRoma, 29 lug. (askanews) – Sono oltre 64mila le imprese sostenute dal Gruppo Invitalia nel 2023. Di queste sono più di 4.200 le nuove, per il 40% create da donne. Inoltre, sono quasi 31mila i posti di lavoro che gli incentivi hanno contribuito a creare o salvaguardare, per il 48% dei casi nel Mezzogiorno. Sono questi alcuni dei risultati conseguiti dal Gruppo Invitalia nel 2023 e contenuti nel nuovo Bilancio di sostenibilità .


Cresce in modo significativo il valore delle agevolazioni ammesse, che passa da 4,6 miliardi di euro del 2022 a 5,9 miliardi di euro del 2023, per effetto dell’incremento del valore medio degli investimenti supportati (365.000 euro contro i 50.000 dello scorso anno). I 5,9 miliardi di euro sono così articolati: 2,5 miliardi di euro per la realizzazione di grandi investimenti, 2,3 miliardi di euro per il rafforzamento del sistema produttivo, 419 milioni di euro per la nascita di nuove imprese e 103 milioni di euro per sostenere le imprese nelle aree di crisi. A ciò si aggiunge l’attività di supporto per l’attuazione dei bandi Ipcei (Importanti Progetti di Interesse Comune Europeo) del valore di 662 milioni di euro. Il valore degli investimenti attivati tramite le agevolazioni è di 23,4 miliardi di euro, di cui il 26% nel Mezzogiorno.


Per quanto riguarda le operazioni in equity, sono 12 gli interventi realizzati nel 2023 con il Fondo Cresci al Sud e il Fondo Salvaguardia Imprese, per un valore di 45,8 milioni di euro. Anche nel 2023 la spinta all’innovazione è stata una delle priorità, con 1,1 miliardi di euro di agevolazioni ammesse per la ricerca e gli investimenti innovativi. In particolare: 682 milioni di euro per lo sviluppo delle filiere della microelettronica e dell’idrogeno; 372 milioni di euro per sostenere i processi di trasformazione e innovazione sostenibile; 60 milioni di euro per 122 startup e Pmi innovative sostenute con gli incentivi di Smart&Start Italia; 18 milioni di euro per favorire la tutela dei brevetti (25% nel Mezzogiorno).


Il sostegno al mondo delle imprese è dimostrato anche dalla liquidità immessa dal Gruppo nel sistema, pari a 48,3 miliardi di euro, grazie alle garanzie concesse e alle erogazioni per finanziamenti agevolati. Più in dettaglio: 21,7 miliardi di credito garantito per liquidità, 21,3 miliardi di investimenti garantiti, 3 miliardi di finanziamenti a tasso di mercato e 2,3 miliardi di incentivi erogati. Per quanto riugurda il Pnrr, il gruppo nel 2023 ha sostenuto 20 amministrazioni nell’attuazione di programmi per un valore complessivo di 45,7 miliardi di euro.


Sempre più significativo, inoltre, il sostegno alla transizione ambientale e digitale: nel 2023 sono stati ammessi ai finanziamenti circa 4.000 progetti (35% nel Mezzogiorno), per un valore delle agevolazioni di 2,9 miliardi di euro e investimenti attivati pari a 9,5 miliardi di euro. In particolare, 1,2 miliardi di euro (con investimenti attivati pari a 5,8 miliardi di euro) sono stati destinati alla realizzazione di grandi investimenti imprenditoriali per supportare la trasformazione sostenibile dei processi produttivi e per sviluppare le filiere strategiche nei settori eolico, fotovoltaico, batterie e idrogeno rinnovabile. Per quanto riguarda, invece, gli incentivi al consumo per favorire la mobilità sostenibile sono stati erogati 351 milioni di euro attraverso le misure Ecobonus e Bonus colonnine di ricarica elettriche. In tema di accelerazione degli investimenti pubblici, il Gruppo Invitalia ha svolto anche nel 2023 una rilevante attività nel ruolo di Centrale di committenza e Stazione appaltante, nell’ambito dell’attuazione del PNRR e della programmazione nazionale ed europea 2021-2027. Sono 171 le procedure di gara indette per un valore degli investimenti pari a 4,2 miliardi di euro. Sul fronte dell’affiancamento alla PA, Invitalia ha assicurato l’assistenza tecnica alle Amministrazioni per l’attuazione del PNRR e dei Programmi Operativi comunitari e nazionali: sono 21 i programmi supportati, per un valore complessivo di circa 90 miliardi di euro. Da segnalare, inoltre, i servizi di consulenza specialistica forniti per 46 progetti, di cui 15 destinati alla digitalizzazione dei servizi al cittadino e alla coesione territoriale, per un valore di 80,3 milioni di euro. L’impegno in favore della cultura è stato confermato con il sostegno, attraverso gli incentivi, a 1.800 progetti nell’ambito del turismo e della tutela del patrimonio artistico e culturale, che hanno attivato investimenti per 134 milioni di euro (37% nel Mezzogiorno). Rilevante, inoltre, il supporto nella gestione degli appalti pubblici per la tutela e la digitalizzazione del patrimonio culturale, con 36 stazioni appaltanti supportate e 52 gare indette, per un valore di 485 milioni di euro.

P.A., Zangrillo: perderemo un milione persone da qui al 2032

P.A., Zangrillo: perderemo un milione persone da qui al 2032Trieste, 29 lug. (askanews) – “Dobbiamo lavorare sull’attrattività della Pubblica Amministrazione. Noi perderemo da qui al 2032 un milione di persone che andranno in quiescenza. E’ un problema ma anche una grande opportunità: di affiancare nuovi giovani che ci portano freschezza e velocità, nonché attitudine a misurarsi con le nuove tecnologie. Basta, dunque, con la narrazione della PA come il luogo del posto fisso, perché le nuove generazioni non si accontentano. Dobbiamo promuovere una PA che sia capace di valorizzare il suo capitale umano”. Lo ha detto il ministro della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo, stamani a Trieste, prima di partecipare col presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, al convegno “Facciamo semplice l’Italia – parola ai Territori”.


“Stiamo lavorando per cercare di portare la Pubblica Amministrazione ad essere connessa col contesto in cui operiamo. Quindi c’è un grandissimo lavoro da fare, soprattutto dal punto di vista del capitale umano – ha detto Zangrillo -. Abbiamo una PA che ha subito una violenza piuttosto profonda negli anni del blocco del turn over. Abbiamo perso tra il 2009 ed il 2020 quasi 300 mila persone. L’età media delle persone è passata da 42 anni del 2009 a 50 anni. Tutto questo costituisce un problema soprattutto se consideriamo che stiamo vivendo nell’epoca della trasformazione digitale. Quindi abbiamo bisogno di persone con competenze diverse rispetto a quelle del passato”. La PA, secondo il ministro, ha grandi competenze dal punto di vista amministrativo, molto meno dal punto di vista digitale. Il lavoro da fare è complicato, complesso, perché dobbiamo lavorare sulle procedure concorsuali, “quindi dobbiamo rendere le nostre procedure molto più rapide e più snelle, molto più all’altezza della concorrenza. Dobbiamo lavorare anche molto sulla formazione rispetto alle nuove tecnologie. Dobbiamo diventare attrattivi anche dal punto di vista retributivo; anche il tema del merito è molto importante”.

Mutui, Crif: domanda in aumento del 3,4% nel primo semestre

Mutui, Crif: domanda in aumento del 3,4% nel primo semestreRoma, 29 lug. (askanews) – I primi mesi dell’anno sono stati caratterizzati da una progressiva crescita della domanda dei mutui immobiliari da parte delle famiglie italiane. Lo rileva l’analisi del Barometro Crif (fonte: il Sistema di Informazioni Creditizie Eurisc).


L’andamento positivo delle richieste, spiega, è andato di pari passo con il taglio dei tassi di interesse da parte della Bce. Entrando nel dettaglio, nel primo semestre dell’anno, le richieste dei mutui segnano un +3,4% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente, valore che continua a essere influenzato dal fenomeno delle surroghe (+6,4% nel I trimestre 2024 vs I trimestre 2023). Se guardiamo al solo mese di giugno si arriva a un valore del 5,8%, secondo valore massimo del semestre, dopo il picco raggiunto a marzo. Anche l’importo medio subisce una leggera crescita (+1%), con un valore complessivo di 145.687 euro. La dinamica positiva è confermata anche se guardiamo al solo mese di giugno con un aumento del +3,0%. “La domanda di mutui nei primi mesi dell’anno è stata influenzata positivamente dall’offerta di mutui a tasso fisso sempre più competitiva, che in particolare ha favorito le surroghe e che, unitamente alle prospettive di riduzione dei tassi, dovrebbe infondere maggiore stabilità e sicurezza alle famiglie nel programmare spese a lungo termine. Un elemento che in prospettiva condizionerà ulteriormente lo sviluppo del mercato è la direttiva ‘case green’ che, approvata dal Parlamento Europeo lo scorso marzo, pone degli obiettivi di efficientamento degli immobili per il 2035, con target intermedi da raggiungere nel 2030. Infine, nei prossimi mesi, per effetto della dinamica di crescita, si potrebbe registrare un leggero aumento dei rischi di insolvenza, ma in una dinamica sostanzialmente accettabile”, commenta Simone Capecchi, executive director di Crif.


Per quanto riguarda la distribuzione per fascia di importo, le richieste di mutuo per importi compresi tra 100mila e 150mila euro raccolgono le principali richieste con oltre il 30% del totale, a cui segue la fascia 150mila-300mila euro con il 27,4%. Dall’analisi della distribuzione delle richieste per durata, emerge che la classe più vivace è quella tra i 25-30 anni, con il 37,3% del totale. Nel complesso, 8 richieste su 10 prevedono piani di rimborso superiori ai 15 anni, a conferma della propensione delle famiglie a privilegiare soluzioni diluite nel tempo.


Infine, per quanto riguarda la classe di età vediamo che le fasce 25-34 e 35-44 anni rappresentano una fetta del 61,2%, segue il range 45-54 anni con il 23,2%. Gli over 55 raccolgono una fetta pari all’11,7%.

Commercio estero extra Ue, a giugno export -0,8% su mese

Commercio estero extra Ue, a giugno export -0,8% su meseRoma, 29 lug. (askanews) – A giugno, l’Istat stima, per l’interscambio commerciale con i paesi extra Ue, una riduzione congiunturale per entrambi i flussi, più ampia per le importazioni (-3,5%) rispetto alle esportazioni (-0,8%). La contrazione su base mensile dell’export riguarda tutti i raggruppamenti principali di industrie, a eccezione di beni strumentali (+5,9%), ed è dovuta alle minori vendite di beni di consumo durevoli (-18,5%), energia (-17,8%) e beni intermedi (-2,5%). Dal lato dell’import, a esclusione di beni di consumo durevoli (+0,6%), si rilevano riduzioni congiunturali diffuse, le più ampie per energia (-8,3%) e beni intermedi (-3,3%).


Nel secondo trimestre, rispetto al precedente, l’export segna una crescita modesta (+0,2%), sintesi di dinamiche differenziate per raggruppamenti: aumentano le esportazioni di beni di consumo (+4,6%) e beni intermedi (+2,2%), si riducono quelle di beni strumentali (-3,1%) ed energia (-25,5%). Nello stesso periodo, l’import registra un aumento del 2,6%, diffuso a tutti i raggruppamenti, a esclusione di energia (-4,0%), e più marcato per beni di consumo (+6,3%). Sempre a giugno, l’export si riduce su base annua del 5,3% (+0,6% a maggio 2024). A contribuire alla flessione sono le minori vendite di energia (-25,0%), beni di consumo durevoli (-18,9%), beni strumentali (-5,9%) e beni intermedi (-4,7%); crescono, invece, le esportazioni di beni di consumo non durevoli (+1,0%). L’import registra una flessione tendenziale del 10,2%, quasi totalmente dovuta alla contrazione degli acquisti di energia (-27,4%) e beni intermedi (-8,9%).


Il saldo commerciale con i paesi extra Ue27 è positivo e pari a +6.036 milioni (+5.267 milioni nello stesso mese del 2023). Il deficit energetico (-3.618 milioni) è inferiore rispetto a un anno prima (-5.015 milioni). L’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici diminuisce da 10.282 milioni di giugno 2023 a 9.654 milioni di giugno 2024. L’export verso i paesi extra Ue, spiega l’Istat, registra a giugno, per il secondo mese consecutivo, una riduzione su base mensile determinata soprattutto dalla contrazione delle vendite di beni di consumo durevoli.


Su base annua, la flessione dell’export investe tutti i raggruppamenti, a eccezione di beni di consumo non durevoli, e coinvolge quasi tutti i principali paesi partner extra Ue (oltre un terzo della flessione è spiegata dalle minori vendite verso Stati Uniti e Svizzera). L’import diminuisce su base mensile e la sua flessione su base annua si accentua. La riduzione, sia congiunturale sia tendenziale, è quasi interamente dovuta ai minori acquisti di energia e beni intermedi.


Nei primi sei mesi del 2024, il saldo commerciale con i paesi extra Ue è positivo per 32,7 miliardi (+17,7 miliardi nello stesso periodo del 2023).

Esodo da bollino rosso per 16 milioni di italiani

Esodo da bollino rosso per 16 milioni di italianiRoma, 27 lug. (askanews) – Rientro col bollino rosso sulle strade per i 16 milioni di italiani che hanno scelto il mese di luglio per trascorrere le vacanze, con il primo grande controesodo dell’estate che va a sovrapporsi alle prime partenze di agosto. E’ quanto emerge dal bilancio Coldiretti/Ixe’ per l’ultimo weekend del mese che ha visto quest’anno un incremento delle partenze del 3% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il bollino rosso è previsto sia per la mattinata di sabato che per l’intera giornata di domenica.


Si torna dunque in città dopo una media di 11 giorni di ferie trascorse, tra mare, che si conferma la meta preferita dai vacanzieri, campagna e parchi naturali, al secondo posto nelle scelte, montagna, città d’arte, laghi e terme, secondo Coldiretti/Ixe’. L’Italia è la destinazione più gettonata, con un terzo dei vacanzieri che rimane all’interno della propria regione – spiega Coldiretti – ma c’è anche una quota del 29% di italiani che sceglie l’estero. Alberghi e bed and breakfast risultano le strutture più utilizzate, con un 13% che può sfruttare la seconda casa di proprietà e un 19% che sfrutta l’ospitalità di parenti e amici. Rimane tra le più scelte come soluzione di vacanza anche quella in agriturismo, grazie anche alla disponibilità delle quasi 26mila strutture attive su tutto il territorio nazionale.


Il cibo si conferma la voce più importante del budget della vacanza in Italia, con un terzo della spesa turistica che finisce a tavola, superando quella per l’alloggio, trainata dalla voglia di stare insieme e divertirsi. Il turismo enogastronomico – spiega Coldiretti – rappresenta il mercato privilegiato delle specialità alimentari locali, ma anche un volano di sviluppo per i territori. Dalla valorizzazione dell’immenso patrimonio storico e culturale dell’enogastronomia nazionale – precisa la Coldiretti – dipendono, infatti, molte delle opportunità di crescita economica e occupazionale.

Apollo compra slot machine e giochi online da Igt per 4 mld dollari

Apollo compra slot machine e giochi online da Igt per 4 mld dollariMilano, 26 lug. (askanews) – Igt, che in Italia è concessionaria statale di Gioco del lotto, Gratta e vinci e Lotteria Italia, ed Everi, società americana che produce slot machine e servizi per i casinò, hanno stretto accordi definitivi con il fondo statunitense Apollo. In base a questi ultimi, una holding di proprietà di Apollo acquisirà le attività di gaming e digitali di Igt, vale a dire slot machine e giochi online tra le altre cose, ed Everi. La transazione, interamente cash, valuta le attività circa 6,3 miliardi di dollari. Una volta completata la vendita, Igt cambierà nome e simbolo del titolo, diventando un’azienda leader nel settore delle lotterie.


A febbraio scorso, Igt ed Everi avevano sottoscritto accordi per scorporare le attività di gaming e digital per fonderle subito dopo con Everi creando un player da 6,2 miliardi di dollari, secondo quanto emerso in quella circostanza. Con i nuovi accordi, invece, i fondi gestiti da Apollo acquisiranno Igt Gaming ed Everi mentre la transazione tra Igt ed Everi, stipulata il 28 febbraio, è stata risolta. La nuova operazione è stata approvata all’unanimità da un comitato speciale del consiglio di amministrazione di Igt e da tutti i membri del board di Everi. Agli azionisti di Everi andranno 14,25 dollari per azione in contanti, che rappresentano un premio del 56% rispetto al prezzo di chiusura di borsa di ieri. Igt, che ha De Agostini come azionista di maggioranza con una quota del 43,32%, riceverà 4,05 miliardi in contanti di cui prevede di utilizzare una parte significativa per rimborsare il debito e per remunerare i propri azionisti. De Agostini, a sua volta, si è impegnata a effettuare un investimento di minoranza nel capitale azionario della nuova impresa al momento della conclusione dell’operazione.


“Il nostro nuovo accordo rappresenta una positiva evoluzione dell’operazione precedentemente annunciata con Everi ed è il punto di arrivo del processo di revisione strategica che Igt ha intrapreso lo scorso anno – ha commentato Vince Sadusky, Ceo di Igt – Nei fondi gestiti da Apollo abbiamo trovato un partner che riconosce la forza di Igt Gaming, il valore delle nostre risorse umane e la posizione che deteniamo nel settore. Una volta completata questa operazione, gli azionisti di Igt continueranno a possedere il 100% delle attività global lottery di Igt, che sarà ben posizionata per continuare una storia di successo di lungo termine come operatore globale specializzato sul settore delle lotterie, con un modello di business più focalizzato e attraente e una struttura finanziaria ottimizzata per creare valore di lungo termine per gli azionisti”. L’operazione si prevede che sarà completata entro la fine del terzo trimestre 2025.

Alla Commissione Ue è arrivata la prima richiesta per commercializzare carne coltivata

Alla Commissione Ue è arrivata la prima richiesta per commercializzare carne coltivataMilano, 26 lug. (askanews) – E’ della startup agroalimentare francese, Gourmey, la prima richiesta arrivata alla Commissione europea per l’autorizzazione alla commercializzazione di carne coltivata. Contestualmente alla richiesta per l’Ue l’aziend ha presentato la domanda anche alla Fda americana, alla Singapore Food Agency, alla Food standards agency del Regno Unito, all’agenzia per la sicurezza alimentare svizzera.


“Questo risultato fa di noi la prima azienda di cibo da coltura cellulare a presentare domanda di approvazione nell’Ue – scrive sul suo profilo Linkedin il Ceo, Nicolas Morin-Forest che aveva anticipato la notizia al sito Politico – Il rispetto dei rigorosi standard delle agenzie più avanzate al mondo per la regolamentazione degli alimenti coltivati, incluso il rigoroso quadro normativo dell’UE, è una testimonianza della leadership tecnologica di Gourmey”. Il prodotto di punta è a base di cellule di anatra coltivate e permetterà di “offrendo una alternativa al foie gras per appassionati, chef e ristoranti di tutto il mondo”, scrive il ceo. Proprio il foie gras è un prodotto tipico francese a base di fegato grasso di oca o anatra finito al centro di polemiche e messe al bando per le modalità con cui vengono alimentati gli animali per ingrassare il fegato. “Poiché l’Europa mira a rafforzare la sicurezza alimentare e a raggiungere gli obiettivi di sostenibilità, siamo convinti che gli alimenti coltivati abbiano un forte potenziale per integrare le catene del valore agroalimentari esistenti – afferma – migliorando la resilienza a lungo termine del nostro sistema alimentare. Non vediamo l’ora di continuare la nostra stretta collaborazione con le autorità di regolamentazione per introdurre i nostri prodotti sul mercato”.


(foto tratta dai profili social di Gourmey)

L’Ue ha avviato la procedura per deficit eccessivo per l’Italia e altri 6 Paesi

L’Ue ha avviato la procedura per deficit eccessivo per l’Italia e altri 6 PaesiRoma, 26 lug. (askanews) – Il Consiglio Ue ha adottato decisioni che stabiliscono l’esistenza di deficit eccessivi per Belgio, Francia, Italia, Ungheria, Malta, Polonia e Slovacchia. Inoltre, il Consiglio ha stabilito che la Romania, che è sottoposta alla procedura per deficit eccessivo dal 2020, non ha adottato misure efficaci per correggere il proprio deficit e pertanto la procedura dovrebbe rimanere aperta. Lo rende noto un comunicato ufficiale dello stesso Consiglio Ue.


La procedura per deficit eccessivo basata sul deficit mira a garantire che tutti gli Stati membri tornino o mantengano la disciplina nei bilanci dei propri governi ed evitino di accumulare deficit eccessivi. In definitiva, l’obiettivo è mantenere un basso debito pubblico o ridurre un debito elevato a livelli sostenibili. Gli Stati membri devono rispettare la disciplina di bilancio sulla base di criteri e valori di riferimento stabiliti nei trattati dell’UE: il loro deficit non deve superare il 3% del loro prodotto interno lordo (PIL) e il loro debito non deve superare il 60% del loro PIL. Tutti gli Stati membri devono rispettare questi valori di riferimento del trattato.


Se si verifica un disavanzo eccessivo in uno Stato membro, l’obiettivo della procedura per il disavanzo eccessivo è di sollecitarne la correzione sottoponendo gli Stati membri a un controllo più rigoroso e fornendo loro raccomandazioni affinché adottino misure efficaci per correggere il disavanzo. Prossimi passi Verso la fine dell’anno, il Consiglio sarà invitato ad adottare, su raccomandazione della Commissione, raccomandazioni rivolte agli Stati membri affinché adottino misure efficaci per correggere il loro disavanzo entro un determinato periodo di tempo. Le raccomandazioni possono contenere un percorso correttivo di bilancio, espresso in termini numerici, e una scadenza. La Commissione dovrebbe presentare raccomandazioni per le raccomandazioni del Consiglio intorno a novembre, nello stesso momento in cui intende presentare il pacchetto autunnale del semestre europeo.


Quest’anno, eccezionalmente, la tempistica delle raccomandazioni agli Stati membri nella procedura per il disavanzo eccessivo affinché adottino misure efficaci sarà allineata alle disposizioni del quadro di governance economica riformato dell’UE. In base alle nuove norme, in vigore dal 30 aprile, gli Stati membri prepareranno piani strutturali fiscali a medio termine in autunno, definendo i loro percorsi di spesa e le loro riforme e investimenti prioritari per i prossimi 4-7 anni. L’obiettivo è allineare le raccomandazioni del Consiglio nell’ambito delle procedure per i disavanzi eccessivi con quelle nell’ambito dei piani strutturali di bilancio a medio termine. Contesto Sulla base dei dati segnalati e confermati per l’anno 2023, tutti gli Stati membri che sono ora soggetti a una procedura per i disavanzi eccessivi hanno registrato, nel 2023, un disavanzo pubblico superiore al valore di riferimento del Trattato: Italia (-7,4%) Ungheria (-6,7%) Romania (-6,6%) Francia (-5,5%) Polonia (-5,1%) Malta (-4,9%) Slovacchia (-4,9%) Belgio (-4,4%) Dopo una pausa di quattro anni dovuta all’attivazione della clausola di salvaguardia generale tra il 2020 e il 2023 a seguito della pandemia di Covid-19, il 19 giugno la Commissione aveva preparato una relazione ai sensi dell’articolo 126(3) del Trattato sul funzionamento dell’UE (TFUE). Il rapporto ha individuato 12 Stati membri che hanno avuto un disavanzo pubblico superiore al valore di riferimento del Trattato del 3% o erano a rischio di superarlo nel 2023.


Il rapporto ha proposto l’apertura di una procedura per disavanzo eccessivo basata sul disavanzo per sette Stati membri. Il Comitato economico e finanziario ha fornito il suo parere entro le due settimane successive. L’8 luglio 2024, la Commissione ha proposto al Consiglio decisioni che stabiliscono l’esistenza di disavanzi eccessivi per sette Stati membri e una decisione che afferma che la Romania, che è sottoposta alla procedura per disavanzo eccessivo dal 2019, non ha adottato misure efficaci per correggere la situazione. L’adozione odierna significa che le procedure per disavanzo eccessivo sono ora formalmente avviate.

Ue, procedura deficit eccessivo avviata per Italia e altri 6 Paesi

Ue, procedura deficit eccessivo avviata per Italia e altri 6 PaesiRoma, 26 lug. (askanews) – Il Consiglio Ue ha adottato decisioni che stabiliscono l’esistenza di deficit eccessivi per Belgio, Francia, Italia, Ungheria, Malta, Polonia e Slovacchia. Inoltre, il Consiglio ha stabilito che la Romania, che è sottoposta alla procedura per deficit eccessivo dal 2020, non ha adottato misure efficaci per correggere il proprio deficit e pertanto la procedura dovrebbe rimanere aperta. Lo rende noto un comunicato ufficiale dello stesso Consiglio Ue.


La procedura per deficit eccessivo basata sul deficit mira a garantire che tutti gli Stati membri tornino o mantengano la disciplina nei bilanci dei propri governi ed evitino di accumulare deficit eccessivi. In definitiva, l’obiettivo è mantenere un basso debito pubblico o ridurre un debito elevato a livelli sostenibili. Gli Stati membri devono rispettare la disciplina di bilancio sulla base di criteri e valori di riferimento stabiliti nei trattati dell’UE: il loro deficit non deve superare il 3% del loro prodotto interno lordo (PIL) e il loro debito non deve superare il 60% del loro PIL. Tutti gli Stati membri devono rispettare questi valori di riferimento del trattato.


Se si verifica un disavanzo eccessivo in uno Stato membro, l’obiettivo della procedura per il disavanzo eccessivo è di sollecitarne la correzione sottoponendo gli Stati membri a un controllo più rigoroso e fornendo loro raccomandazioni affinché adottino misure efficaci per correggere il disavanzo. Prossimi passi Verso la fine dell’anno, il Consiglio sarà invitato ad adottare, su raccomandazione della Commissione, raccomandazioni rivolte agli Stati membri affinché adottino misure efficaci per correggere il loro disavanzo entro un determinato periodo di tempo. Le raccomandazioni possono contenere un percorso correttivo di bilancio, espresso in termini numerici, e una scadenza.


La Commissione dovrebbe presentare raccomandazioni per le raccomandazioni del Consiglio intorno a novembre, nello stesso momento in cui intende presentare il pacchetto autunnale del semestre europeo. Quest’anno, eccezionalmente, la tempistica delle raccomandazioni agli Stati membri nella procedura per il disavanzo eccessivo affinché adottino misure efficaci sarà allineata alle disposizioni del quadro di governance economica riformato dell’UE. In base alle nuove norme, in vigore dal 30 aprile, gli Stati membri prepareranno piani strutturali fiscali a medio termine in autunno, definendo i loro percorsi di spesa e le loro riforme e investimenti prioritari per i prossimi 4-7 anni.


L’obiettivo è allineare le raccomandazioni del Consiglio nell’ambito delle procedure per i disavanzi eccessivi con quelle nell’ambito dei piani strutturali di bilancio a medio termine. Contesto Sulla base dei dati segnalati e confermati per l’anno 2023, tutti gli Stati membri che sono ora soggetti a una procedura per i disavanzi eccessivi hanno registrato, nel 2023, un disavanzo pubblico superiore al valore di riferimento del Trattato: Italia (-7,4%) Ungheria (-6,7%) Romania (-6,6%) Francia (-5,5%) Polonia (-5,1%) Malta (-4,9%) Slovacchia (-4,9%) Belgio (-4,4%) Dopo una pausa di quattro anni dovuta all’attivazione della clausola di salvaguardia generale tra il 2020 e il 2023 a seguito della pandemia di Covid-19, il 19 giugno la Commissione aveva preparato una relazione ai sensi dell’articolo 126(3) del Trattato sul funzionamento dell’UE (TFUE). Il rapporto ha individuato 12 Stati membri che hanno avuto un disavanzo pubblico superiore al valore di riferimento del Trattato del 3% o erano a rischio di superarlo nel 2023. Il rapporto ha proposto l’apertura di una procedura per disavanzo eccessivo basata sul disavanzo per sette Stati membri. Il Comitato economico e finanziario ha fornito il suo parere entro le due settimane successive. L’8 luglio 2024, la Commissione ha proposto al Consiglio decisioni che stabiliscono l’esistenza di disavanzi eccessivi per sette Stati membri e una decisione che afferma che la Romania, che è sottoposta alla procedura per disavanzo eccessivo dal 2019, non ha adottato misure efficaci per correggere la situazione. L’adozione odierna significa che le procedure per disavanzo eccessivo sono ora formalmente avviate.

Ex Ilva, ecco i termini dell’accordo azienda-sindacati sulla Cigs

Ex Ilva, ecco i termini dell’accordo azienda-sindacati sulla CigsRoma, 26 lug. (askanews) – Cassa integrazione straordinaria per 4.050 dipendenti, per 12 mesi rinnovabile per ulteriori 12, integrazione salariale al 70% della retribuzione globale lorda, monitoraggio sull’attuazione del piano di ripartenza, intenzione manifestata dall’azienda di erogare una Una Tantum welfare e di attivare lo smart working su base volontaria. Questi i termini dell’accordo raggiunto nella notte al Ministero del Lavoro, dopo 14 ore di trattativa, tra azienda e sindacati sul piano di cassa integrazione per l’ex Ilva. Un piano che dovrà accompagnare la fase di ripartenza con la riapertura degli altoforni.


I lavoratori per i quali è prevista la cig sono scesi da 5.200 a inizio trattativa, a 4.050. Nello specifico: 3500 presso il sito di Taranto; 20 presso il sito di Racconigi; 15 presso il sito di Legnaro; 175 presso il sito di Novi Ligure; 35 presso il sito di Marghera; 270 presso il sito di Genova; 25 presso il sito di Milano; 10 presso il sito di Paderno. Il trattamento di integrazione salariale parte da marzo 2024 e durerà 12 mesi. La Società, è scritto nell’accordo, alla conclusione di tale periodo, potrà fare ricorso ad un ulteriore periodo di ammortizzatore sociale per altri 12 mesi al fine i portare a compimento il Programma per la Ripartenza. L’Azienda riconoscerà, a decorrere da marzo 2024, ai lavoratori posti in cigs, un’integrazione salariale nei limiti di quanto necessario ad assicurare un trattamento equivalente al 70% della retribuzione globale annua lorda.


Le Parti concordano che l’individuazione del personale da sospendere dal lavoro sarà effettuata esclusivamente con riferimento alle esigenze tecnico-produttive ed organizzative. Non saranno interessati dalle sospensioni in cigs i dipendenti addetti alle attività di manutenzione e alla sorveglianza delle attività connesse alla sicurezza e all’ambiente, quando direttamente impegnati in specifici programmi di manutenzione, sorveglianza e alle attività legate al Piano di ripartenza.


Come previsto dall’aggiornamento del Programma per la Ripartenza, a partire da ottobre 2024 avverrà la messa in esercizio del secondo AFO. Questa condizione comporterà il raddoppio della produzione di acciaio e conseguentemente l’aumento della disponibilità del’acciaio da verticalizzare. Ciò consentirà, coerentemente con i nuovi volumi prodotti, il progressivo riavvio di tutti gli impianti dei siti del Gruppo. Nell’accordo la Società – nell’ottica di promuovere un rinnovato modello di relazioni industriali e di rafforzare il coinvolgimento dei lavoratori – fa presente di voler introdurre specifiche misure che verranno definite con i sindacati in un distinto accordo e che riguarderanno un’erogazione a titolo di una tantum per welfare e strumenti di conciliazione dei tempi di vita e lavoro tramite lo smart working su base volontaria e modalità di flessibilità oraria, da definire a livello di singolo stabilimento.