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P.S.Berlusconi: noi figli informati a cose fatte su intitolazione Malpensa

P.S.Berlusconi: noi figli informati a cose fatte su intitolazione MalpensaCologno Monzese, 17 lug. (askanews) – “Noi figli non siamo stati informati di questa cosa se non a cose praticamente fatte, non siamo coinvolti, ma onestamente poco importa”. Pier Silvio Berlusconi conferma che la famiglia non fosse al corrente dell’intenzione di intitolare lo scalo di Malpensa a suo padre Silvio, morto il 12 giugno di un anno fa. Sull’argomento, inevitabile alla conferenza stampa di presentazione dei palinsesti Mediaset a Cologno Monzese, ha tuttavia premesso a più riprese: “Tutto ciò che viene intitolato in onore di nostro padre a noi fa piacere, questo è sicuro. Poi le polemiche personalmente mi hanno infastidito ma devo dire che lasciano anche il tempo che trovano”.


“Se fosse opportuno farlo adesso o più avanti non lo so” ha detto aggiungendo in un secondo momento: “Malpensa è un tema che non mi appassiona. E’ un sentimento e non è facile esprimerlo”. Tuttavia “le modalità non penso siano state perfette nei tempi e nei modi. Era evidente che si sarebbero accese delle polemiche”.

Malpensa, P.S.Berlusconi: Sala non rompa, pensasse al disastro di Milano

Malpensa, P.S.Berlusconi: Sala non rompa, pensasse al disastro di MilanoCologno Monzese , 17 lug. (askanews) – Sulla intitolazione dell’aeroporto di Malpensa a suo padre, Pier Silvio Berlusconi non ha gradito la chiamata in causa, a mezzo social, di sua sorella Marina da parte del sindaco di Milano, Giuseppe Sala “Le modalità” con cui è stata decisa l’intitolazione “non mi hanno fatto impazzire. Era chiaro che si sollevava una polemica – ha ammesso parlando coi giornalisti in occasione della presentazione dei palinsesti Mediaset a Cologno Monzese – ma mi fa ancora più incavolare rispetto alla polemica che era prevedibile, la polemica sulla polemica. Sala che dice a mia sorella sui social, a lui dico di’ se sei favorevole o no e non rompere”.


Per il secondogenito dell’ex premier “Puoi anche dire che sei contro per mille motivi ma non fare polemica sulla polemica” e poi sempre rivolto a Sala: “Pensasse a Milano. Io vivo in Liguria ma tutte le volte che ci vado dico che è un disastro Milano: traffico, delinquenza, buche”. Poco prima rispondendo ad alcune domande dei giornalisti in conferenza stampa aveva detto: “Mi sembra che chi polemizza oggi voglia fare polemica sulla polemica e mi fa abbastanza ridere per non dire di peggio. Uno può dire che non era d’accordo, che Berlusconi politico non lo meritava ma polemizzare con questi toni in questo modo a me non è per nulla piaciuto. La polemica sulla polemica è terribile”.

Unioncamere: +29.489 attività tra aprile e giugno (+0,5%)

Unioncamere: +29.489 attività tra aprile e giugno (+0,5%)Roma, 17 lug. (askanews) – Nonostante le sfide economiche persistenti, riprende un po’ di vigore la voglia di fare impresa in Italia nel secondo trimestre 2024. Secondo l’analisi trimestrale Movimprese condotta da Unioncamere e InfoCamere sui dati del Registro delle Imprese delle Camere di Commercio tra aprile e giugno 2024 il saldo positivo tra aperture e chiusure di imprese vede un incremento di 29.489 attività, con un risultato superiore a quello dello stesso periodo dell’anno scorso. Uno degli elementi chiave di questa crescita è stato l’aumento delle iscrizioni, che hanno toccato quota 81.456, registrando una ripresa di 2.179 unità rispetto allo stesso trimestre del 2023. Sul fronte opposto le cessazioni hanno raggiunto le 51.967 unità, segnando un incremento rispetto alla media storica e il quinto aumento consecutivo in cinque anni. In termini assoluti il Sud Italia si conferma un importante motore di crescita, con un saldo positivo di 9.084 nuove imprese e un tasso di crescita dello 0,44%, in linea con quello registrato nel medesimo periodo dell’anno precedente, ma inferiore a quello medio nazionale (+0,5%). Anche il Nord-Ovest e il Centro Italia hanno mostrato performance positive, sia nei valori assoluti (+8.671 e +6.348 imprese) che nei tassi di crescita rispettivamente dello 0,56% e dello 0,51%. La Lombardia si distingue come la regione più dinamica, con un saldo positivo di 6.483 imprese, seguita dal Lazio, che ha visto un incremento di 3.851 nuove imprese. Al contrario ma in termini di tassi di crescita, altre regioni, come la Sardegna (+0,02%), l’Umbria (+0,27%) e la Basilicata (+0,32%) hanno mostrato aumenti decisamente più contenuti rispetto alla media nazionale.

Inflazione, si conferma moderazione giugno nell’eurozona al 2,5%

Inflazione, si conferma moderazione giugno nell’eurozona al 2,5%Roma, 17 lug. (askanews) – Si conferma il calmieramento dell’inflazione dei prezzi nell’area euro a giugno, mese in cui la crescita media su base annua si è smorzata al 2,5%, a fronte del 2,6% cui era leggermente accelerata a maggio. Secondo i dati definitivi diffusi da Eurostat, tra maggio e giugno i prezzi hanno registrato un incremento mensile dello 0,2%.


Al tempo stesso si conferma anche la dinamica superiore alla media dell’inflazione nel settore dei servizi, stabile al 4,1% a giugno e con un aumento mensile dello 0,6%. Questo elemento è particolarmente sotto i riflettori in questa fase, perché ritenuto il fattore che sta frenando il rientro dell’inflazione generale verso i livelli obiettivo delle Banche centrali, per l’area euro limitando la propensione della Bce a operare ulteriori tagli dei tassi. Il Consiglio direttivo dell’istituzione monetaria si riunirà tra oggi e domani e alle 14 e 15 di domani domani annuncerà le sue decisioni di politica monetaria, da cui non sono attese variazioni di rilievo dopo il taglio da 25 punti base deciso a giugno.

Consob: in 2023 impennata utili banche (+67%) e assicurazioni (+66%)

Consob: in 2023 impennata utili banche (+67%) e assicurazioni (+66%)Roma, 17 lug. (askanews) – Utili in impennata nel 2023 per le banche e le assicurazioni quotate in Borsa a Milano sul mercato principale, Euronext Milan (Exm), cresciuti rispettivamente del 67% e del 66% in confronto al 2022. Risultati in forte calo, invece, per le altre società quotate (-19,5% l’utile netto nel 2023 su base annua) e per le imprese negoziate (-17%) su Euronext Growht Milan (Egm), la piattaforma di scambi non regolamentata, creata per favorire l’accesso delle Piccole e medie imprese (Pmi) al mercato dei capitali. Lo afferma la Consob con un comunicato, in base al Bollettino statistico per il 2023 pubblicato oggi sul sito dell’Istituto.


Le banche di diritto italiano quotate su Exm hanno registrato un forte aumento degli utili per 26,2 miliardi di euro (+67% rispetto al 2022) principalmente per il miglioramento dei risultati della gestione operativa che hanno evidenziato una forte crescita degli interessi netti (+39% rispetto al 2022), ben superiore all’aumento dei costi operativi. L’andamento favorevole è dovuto, tra l’altro, anche agli ampi margini generati dalla differenza fra tassi di interesse attivi e passivi. A fine 2023, dice l’autorità, il patrimonio netto delle banche quotate è leggermente cresciuto, attestandosi a 191,8 miliardi di euro (+6% rispetto al 2022). Le società di assicurazione di diritto italiano quotate su Exm hanno registrato, invece, un utile netto di 5,4 miliardi di euro nel 2023 in forte rialzo rispetto alla gestione precedente (+66%). La crescita è stata spinta dall’incremento dei proventi netti da attività di investimento (22,7 miliardi nel 2023 contro i -9 miliardi nel 2022) e dei ricavi assicurativi (+5 miliardi di euro rispetto al 2022), parzialmente compensati dall’aumento degli oneri relativi ai sinistri (+4,6 miliardi di euro rispetto al 2022) e delle spese amministrative e di vendita (25,7 miliardi di euro contro i -4,7 miliardi del 2022). A fine 2023 il patrimonio netto delle assicurazioni quotate è salito a 41 miliardi di euro dai 37,6 miliardi di euro di fine 2022.


Di segno opposto la situazione delle società diverse da banche e assicurazioni di diritto italiano quotate su Exm, prosegue la Consob, che hanno registrato nel 2023 utili per circa 24,9 miliardi di euro con una riduzione rispetto all’anno precedente del 19,5%. Il risultato è riconducibile a un leggero peggioramento della gestione operativa (con i ricavi in calo del 18% a fronte della riduzione dei costi operativi del 23%), alla riduzione dei proventi finanziari (-5,3 miliardi di euro) e all’aumento degli oneri finanziari (+3,3 miliardi). A fine 2023 il patrimonio netto delle società diverse da banche e assicurazioni quotate su Exm è cresciuto a 259 miliardi di euro (+4% rispetto a fine 2022). Per quanto riguarda, infine, le società negoziate su Egm, nel 2023 gli utili si sono assestati complessivamente a circa 313 milioni di euro con una riduzione rispetto all’anno precedente del 27%. Il risultato è dovuto ad un peggioramento della gestione operativa: i ricavi, infatti, sono cresciuti del 13% a fronte di un incremento dei costi operativi più che proporzionale del 18%. A fine 2023 il patrimonio netto delle società negoziate su Egm è salito a 4,7 miliardi di euro (+13% rispetto a fine 2022).

Oro sale a nuovi massimi, l’oncia tocca 2.487 dollari

Oro sale a nuovi massimi, l’oncia tocca 2.487 dollariRoma, 17 lug. (askanews) – L’oro incrementa i suoi massimi storici, nel corso delle contrattazioni mattutine l’oncia del metallo prezioso per eccellenza ha segnato un massimo a 2.487,4 dollari, superando il record precedente che era stato raggiunto lo scorso 20 maggio. A sostenere le quotazioni contribuiscono anche le accresciute attese di tagli ai tassi di interesse da parte della Federal Reserve, dopo i segnali giunti negli ultimi giorni dalla Banca centrale Usa, elemento che tende a deprezzare il dollaro, la valuta dominante negli scambi di materie prime.

Bce, giovedì attesi tassi fermi dopo il taglio “anomalo” di giugno

Bce, giovedì attesi tassi fermi dopo il taglio “anomalo” di giugnoRoma, 16 lug. (askanews) – Dopo l’anomalo taglio operato dalla Bce a giugno, mentre contestualmente rivedeva al rialzo le sue previsioni di inflazione, non sono attesi altri ritocchi ai tassi di interesse dell’area euro, giovedì in occasione del Consiglio direttivo.


Peraltro il fatto che dai verbali successivamente pubblicati dall’istituzione sia emerso che gli scetticismi sull’ultima mossa fossero più numerosi dell’unico parere contrario, allora riferito dalla presidente Christine Lagarde, secondo alcuni analisti implica che anche l’ipotesi di un ulteriore taglio a settembre resta in bilico. E’ ancora tutto da decidere. Ma del resto questo è perfettamente in linea con la posizione ufficiale adottata dall’istituzione e ribadita anche a giugno: le decisioni si assumono “volta per volta sulla base dell’evolversi dei dati”, senza impegnarsi su un percorso predeterminato dei tassi.


Sotto i riflettori restano i dati quindi, in particolare quelli dell’inflaizone nel settore dei servizi, che resta più elevata ed è l’elemento che sta frenando il processo generale di ritorno dei prezzi a quel 2% di crescita annua, che è l’obiettivo della Bce. Sul persistere dell’alta inflazione nel terziario oggi ha lanciato un allarme il Fondo monetario internaizonale, avvertendo che potrebbe spingere le banche centrali, non per forza la Bce, ma piuttosto la Fed americana, a mantenere i tassi alti più a lungo. Il capo economista Pierre Gourinchas ha spiegato che al momento ci si attende che la banca centrale Usa tagli i tassi solo una volta prima della fine dell’anno (i mercati scommettono su settembre).


Giovedì le decisioni di politica monetaria verranno annunciate dalle Bce alle 14 e 15, mezz’ora dopo la presidente terrà la consueta conferenza stampa esplicativa. Prima di allora, domani a tarda mattina, andranno letti con attenzione i dati definitivi dell’inflazione di giugno che verranno pubblicati da Eurostat, in particolare sugli aspetti sopra menzionati dei prezzi nei servizi. In assenza di sviluppi di rilievo in un senso nell’altro, che possano sbilanciare il quadro, è possibile che Lagarde venga interpellata anche su altre tematiche, come le future elezioni presidenziali negli Stati Uniti – su cui in passato si era avventurata a fare previsioni fosche per l’ipotesi di un ritorno di Donald Trump – o una recente indagine voluta dal sindacato interno, l’Ipso, una specie di “spina nel fianco” della presidente. Alcuni mesi fa aveva pubblicato una indagine molto critica sulla conduzione di Lagarde e ora ha fatto circolare uno studio secondo cui i livelli di stress tra il personale dell’istituzione sono in aumento.

Veicoli commerciali,a giugno mercato accelera: +21,5% immatricolazioni

Veicoli commerciali,a giugno mercato accelera: +21,5% immatricolazioniRoma, 16 lug. (askanews) – Nel mese di giugno, il mercato dei veicoli commerciali registra una significativa accelerazione, segnando il volume più alto degli ultimi sei anni e mezzo, a partire da dicembre 2017. Con 20.673 immatricolazioni, il settore evidenzia un incremento del 21,5%, pari a 3.659 unità in più rispetto alle 17.014 immatricolazioni di giugno 2023. Lo rende noto Unrae in un comunicato.


All’ottimo risultato del mese ha contribuito lo smaltimento dello stock derivante dell’entrata in vigore – il 7 luglio scorso – del Regolamento Generale sulla Sicurezza dei veicoli (c.d. ‘GSR 2’), che introduce l’obbligo di equipaggiare i mezzi con nuovi sistemi avanzati di sicurezza. Il primo semestre del 2024 si conclude con un significativo aumento del 17,7%, totalizzando 111.963 unità rispetto alle 95.131 del periodo gennaio-giugno 2023, frutto anche dell’immatricolazione di ordini inevasi nel 2023 per indisponibilità di prodotto.


Con l’apertura della piattaforma Invitalia lo scorso 3 giugno i nuovi incentivi sono diventati finalmente disponibili, e in una sola settimana sono andati esauriti i quasi 13 milioni di euro destinati all’acquisto di veicoli BEV, che rappresentano circa il 63% del totale delle richieste di incentivo per veicoli commerciali nel primo mese di attivazione. Per quanto riguarda, invece, le motorizzazioni tradizionali o alternative, è ancora disponibile più del 50% dei quasi 40 milioni di euro destinati ad incentivarne l’acquisto a fronte di rottamazione obbligatoria.


” In attesa di analizzare gli effetti degli incentivi – afferma Michele Crisci Presidente dell’UNRAE – il mercato dei veicoli a zero emissioni continua a essere fermo. Il peso dei BEV si attesta all’1,7% nel primo semestre, con una crescita al 2% nel solo mese di giugno, quota ancora lontana dal 3,9% registrato a giugno di un anno fa”. ” Va ricordato poi che un contributo importante al processo di transizione energetica deriva dalla massima diffusione delle infrastrutture di ricarica – commenta Crisci . A tale scopo l’UNRAE continua a ribadire la necessità di prevedere un credito d’imposta al 50% per gli investimenti privati in ricariche fast (oltre 70 kW) almeno fino al 2025″.


La struttura del mercato dei primi 6 mesi 2024, con dati quasi definitivi, confrontata con lo stesso periodo 2023, fra i canali di vendita evidenzia per i privati la perdita di quasi 1 punto di quota (al 14,7%), per una crescita dei volumi inferiore al mercato complessivo. Il noleggio a lungo termine guadagna altri 1,5 punti e sale al 32,4% di share, grazie alla spinta delle società Top e alla sostanziale tenuta delle Captive. Sul fronte delle motorizzazioni, nel 1° semestre il diesel guadagna altri 4,0 punti di quota, e sale all’83,3% del mercato. Il motore a benzina cede 0,6 punti e scende al 3,8%, anche il Gpl cede mezzo punto e si ferma al 2,6% di quota, il metano scende allo 0,1% del totale, come i veicoli plug-in. In forte flessione anche i veicoli BEV, che passano dal 3,9% di un anno fa all’1,7% attuale, mentre i veicoli ibridi prendono due decimi di punto e coprono l’8,4% del totale. Di conseguenza, la CO 2 media ponderata dei veicoli con ptt fino a 3,5 t nel 1° semestre dell’anno cresce del 5,2% a 194,8 g/Km (rispetto ai 185,2 g/Km dello stesso periodo 2023).

Inps: la spesa 2023 per le pensioni in aumento del 7,4%

Inps: la spesa 2023 per le pensioni in aumento del 7,4%Roma, 16 lug. (askanews) – Il 2023 ha fatto registrare rispetto all’anno precedente un incremento della spesa per pensioni di 20,89 miliardi, arrivando complessivamente a 304,14 mld, con una crescita rispetto all’anno precedente del 7,4% derivante quasi per intero dalla rivalutazione a fronte dell’impennata inflazionistica registrata l’anno precedente. E’ quanto rileva il rendiconto generale dell’Inps approvato e presentato dal consiglio di indirizzo e vigilanza (Civ) dell’istituto.

Fmi, Gourinchas: esplosione dazi finirà per frenare la crescita

Fmi, Gourinchas: esplosione dazi finirà per frenare la crescitaRoma, 16 lug. (askanews) – “Una delle preoccupazioni che indichiamo è per l’esplosione di misure protezionistiche” nello scorso anno, “che hanno una componente sul commercio. Perché quando un Paese impone restrizioni ci sono rappresaglie e questo riduce o ha un impatto sul commercio. Questo può avere ricadute anche sulla diffusione di conoscenza e aumentare l’incertezza sull’economia globale”. Lo ha affermato il capo economista del Fondo monetario internazionale, Pierre Olivier Gourinchas, nella conferenza stampa di presentazione dell’aggiornamento di interim del World Economic Outlook.


“Quindi una preoccupazione che abbiamo è che, andando avanti, questo peserà sull’attività globale. Detto ciò devo precisare che sul 2025 prevediamo un commercio globale piuttosto robusto, ma vediamo tanti aggiustamenti e a un certo punto questo comincerà a pesare sulla crescita economica”, ha aggiunto.