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Bce, l’inflazione nell’eurozona frena ma domani sono attesi tassi fermi

Bce, l’inflazione nell’eurozona frena ma domani sono attesi tassi fermiRoma, 17 lug. (askanews) – Dopo l’anomalo taglio operato dalla Bce a giugno, mentre contestualmente rivedeva al rialzo le sue previsioni di inflazione, non sono attesi altri ritocchi ai tassi di interesse dell’area euro, domani al termine del Consiglio direttivo. Le decisioni verranno annunciate alle 14 e 15, mezz’ora dopo la presidente, Christine Lagarde, terrà la consueta conferenza stampa esplicativa.


I dati definitivi sull’inflazione di giugno hanno confermato una moderazione della crescita annua dei prezzi al 2,5%, un decimale in meno rispetto al valore a cui era leggermente risalita a maggio, ma anche il persistere di un livello più elevato nel settore dei servizi (4,1%), che sono il fattore che in questa fase sta rallentando il ritorno dell’indice generale al valore obiettivo dell’istituzione (2%). Peraltro il fatto che dai verbali del Consiglio di giugno sia emerso che gli scetticismi sull’ultima mossa fossero più numerosi dell’unico parere contrario, riportato in occasione della riunione dalla presidente, secondo alcuni analisti implica che anche l’ipotesi di un ulteriore taglio a settembre resta in bilico. In pratica, è ancora tutto da decidere.


Ma del resto questo è perfettamente in linea con la posizione ufficiale adottata dall’istituzione e ribadita anche a giugno: le decisioni si assumono “volta per volta sulla base dell’evolversi dei dati”, senza impegnarsi su un percorso predeterminato dei tassi. Sotto i riflettori restano i dati quindi. E sul persistere dell’alta inflazione nel terziario – tra cui il segmento chiave, in questo periodo, di turismo e ristorazione – ha appena lanciato un allarme il Fondo monetario internaizonale, avvertendo che potrebbe spingere le banche centrali, non per forza la Bce, ma piuttosto la Fed americana, a mantenere i tassi alti più a lungo. L’istituzione prevede che la banca centrale Usa tagli i tassi solo una volta prima della fine dell’anno (i mercati scommettono su settembre).


Nell’eurozona, secondo i dati definitivi diffusi da Eurostat, oltre che restare al 4,1% di crescita annua, i prezzi dei servizi hanno mostrato un incremento mensile dello 0,6%. s-Sviluppi che possono dissuadere la Bce dall’operare ulteriori tagli dei tassi più avanti. Domani, poi, è possibile che Lagarde venga interpellata anche su altre tematiche, come le future elezioni presidenziali negli Stati Uniti – su cui in passato si era avventurata a fare previsioni fosche per l’ipotesi di un ritorno di Donald Trump – o una recente indagine voluta dal sindacato interno, l’Ipso, una specie di “spina nel fianco” della presidente. Alcuni mesi fa aveva pubblicato una indagine molto critica sulla conduzione di Lagarde e ora ha fatto circolare uno studio secondo cui i livelli di stress tra il personale dell’istituzione sono in aumento.

Bce, inflazione nell’eurozona frena ma domani attesi tassi fermi

Bce, inflazione nell’eurozona frena ma domani attesi tassi fermiRoma, 17 lug. (askanews) – Dopo l’anomalo taglio operato dalla Bce a giugno, mentre contestualmente rivedeva al rialzo le sue previsioni di inflazione, non sono attesi altri ritocchi ai tassi di interesse dell’area euro, domani al termine del Consiglio direttivo. Le decisioni verranno annunciate alle 14 e 15, mezz’ora dopo la presidente, Christine Lagarde, terrà la consueta conferenza stampa esplicativa.


I dati definitivi sull’inflazione di giugno hanno confermato una moderazione della crescita annua dei prezzi al 2,5%, un decimale in meno rispetto al valore a cui era leggermente risalita a maggio, ma anche il persistere di un livello più elevato nel settore dei servizi (4,1%), che sono il fattore che in questa fase sta rallentando il ritorno dell’indice generale al valore obiettivo dell’istituzione (2%). Peraltro il fatto che dai verbali del Consiglio di giugno sia emerso che gli scetticismi sull’ultima mossa fossero più numerosi dell’unico parere contrario, riportato in occasione della riunione dalla presidente, secondo alcuni analisti implica che anche l’ipotesi di un ulteriore taglio a settembre resta in bilico. In pratica, è ancora tutto da decidere.


Ma del resto questo è perfettamente in linea con la posizione ufficiale adottata dall’istituzione e ribadita anche a giugno: le decisioni si assumono “volta per volta sulla base dell’evolversi dei dati”, senza impegnarsi su un percorso predeterminato dei tassi. Sotto i riflettori restano i dati quindi. E sul persistere dell’alta inflazione nel terziario – tra cui il segmento chiave, in questo periodo, di turismo e ristorazione – ha appena lanciato un allarme il Fondo monetario internaizonale, avvertendo che potrebbe spingere le banche centrali, non per forza la Bce, ma piuttosto la Fed americana, a mantenere i tassi alti più a lungo. L’istituzione prevede che la banca centrale Usa tagli i tassi solo una volta prima della fine dell’anno (i mercati scommettono su settembre).


Nell’eurozona, secondo i dati definitivi diffusi da Eurostat, oltre che restare al 4,1% di crescita annua, i prezzi dei servizi hanno mostrato un incremento mensile dello 0,6%. s-Sviluppi che possono dissuadere la Bce dall’operare ulteriori tagli dei tassi più avanti. Domani, poi, è possibile che Lagarde venga interpellata anche su altre tematiche, come le future elezioni presidenziali negli Stati Uniti – su cui in passato si era avventurata a fare previsioni fosche per l’ipotesi di un ritorno di Donald Trump – o una recente indagine voluta dal sindacato interno, l’Ipso, una specie di “spina nel fianco” della presidente. Alcuni mesi fa aveva pubblicato una indagine molto critica sulla conduzione di Lagarde e ora ha fatto circolare uno studio secondo cui i livelli di stress tra il personale dell’istituzione sono in aumento.

Alcune cose che ha detto Pier Silvio Berlusconi su Malpensa, la politica e i diritti

Alcune cose che ha detto Pier Silvio Berlusconi su Malpensa, la politica e i dirittiCologno Monzese, 17 lug. (askanews) – “Noi figli non siamo stati informati di questa cosa se non a cose praticamente fatte, non siamo coinvolti, ma onestamente poco importa”. Pier Silvio Berlusconi conferma che la famiglia non fosse al corrente dell’intenzione di intitolare lo scalo di Malpensa a suo padre Silvio, morto il 12 giugno di un anno fa. Sull’argomento, inevitabile alla conferenza stampa di presentazione dei palinsesti Mediaset a Cologno Monzese, ha tuttavia premesso a più riprese: “Tutto ciò che viene intitolato in onore di nostro padre a noi fa piacere, questo è sicuro. Poi le polemiche personalmente mi hanno infastidito ma devo dire che lasciano anche il tempo che trovano”. “Se fosse opportuno farlo adesso o più avanti non lo so” ha detto aggiungendo in un secondo momento: “Malpensa è un tema che non mi appassiona. E’ un sentimento e non è facile esprimerlo”. Tuttavia “le modalità non penso siano state perfette nei tempi e nei modi. Era evidente che si sarebbero accese delle polemiche”.


“Al prossimo giro” alla prossima tornata elettorale “penso che ci potrebbe essere un’opportunità pazzesca di marketing parlando di politica. I moderati in Italia sono la maggioranza, oggi però non hanno qualcuno in cui si riconoscono veramente. Tanto è vero che la stessa Meloni, che io considero bravissima al di là di come la si pensi, sta prendendo voti dei moderati”. Così l’amministratore delegato di Mfe, Pier Silvio Berlusconi, conversando con i giornalisti in occasione della serata di presentazione dei palinsesti Mediaset. “Forza Italia è perfetta e sta lì, ma un conto è una Forza Italia di Resistenza, un conto è una Forza Italia di sfida” ha aggiunto, precisando ai giornalisti che lo incalzavano: “Il brand è già lì e scritto”. Poco prima aveva detto: “Io non prevedo nulla, dico solo che ci può essere un’opportunità per qualunque nuova forza/candidato di centro-moderata abbastanza unica”. “Il fascino della politica in termini di adrenalina, avventura, spinta, rapporto con la gente io lo sento, fa parte del Dna di mio padre, è un qualcosa che io sento ahimè avere”. Così Pier Silvio Berlusconi, si è espresso sul suo rapporto con la politica, anche alla luce delle ventilare ipotesi di una sua possibile discesa in campo. “Parlare con le persone è stato il mio mestiere per più di 30 anni perché la tv questo fa – ha aggiunto – Ma un conto è fare le elezioni con la grande avventura elettorale, un conto il sacrificio della vita politica di tutti i giorni. Chi te lo fa fare abbastanza ovunque ma in Italia… e poi cosa fai: il conflitto di interessi come lo metti? Vendi tutto o molli tutto in mano a qualcuno? Non è un tema leggero”.


“Marina ha espresso la sua opinione personale, oltre che personale da editore, di sicuro non da personaggio attivo in politica ed è libera di farlo ed è giusto che lo faccia”. Lo ha detto Pier Silvio Berlusconi, amministratore delegato di Mfe, durante la serata di presentazione dei palinsesti Mediaset a Cologno Monzese, a proposito dell’intervista di sua sorella, Marina, in cui affermava di sentirsi più in sintonia con la sinistra di buon senso sui diritti civili. Berlusconi, però, avvertito con una battuta i giornalisti: “La parola comunista mi si addice tanto quanto mi si addice dire che io sia interista”. “Onestamente io non vedo il problema Telemeloni. Dire che in Italia non c’è libertà di parola e di opinione mi sembra poco vero. In Italia si scrive e si dice tutto quello che si vuole da noi c’è libertà”. Ha anche detto Pier Silvio Berlusconi. “Che alcune scelte in Rai possono essere fatte in modo azzardato sbagliando questo non lo nego io – ha chiosato – diciamo che vengono molto sottolineate”.

P.S.Berlusconi: noi figli informati a cose fatte su intitolazione Malpensa

P.S.Berlusconi: noi figli informati a cose fatte su intitolazione MalpensaCologno Monzese, 17 lug. (askanews) – “Noi figli non siamo stati informati di questa cosa se non a cose praticamente fatte, non siamo coinvolti, ma onestamente poco importa”. Pier Silvio Berlusconi conferma che la famiglia non fosse al corrente dell’intenzione di intitolare lo scalo di Malpensa a suo padre Silvio, morto il 12 giugno di un anno fa. Sull’argomento, inevitabile alla conferenza stampa di presentazione dei palinsesti Mediaset a Cologno Monzese, ha tuttavia premesso a più riprese: “Tutto ciò che viene intitolato in onore di nostro padre a noi fa piacere, questo è sicuro. Poi le polemiche personalmente mi hanno infastidito ma devo dire che lasciano anche il tempo che trovano”.


“Se fosse opportuno farlo adesso o più avanti non lo so” ha detto aggiungendo in un secondo momento: “Malpensa è un tema che non mi appassiona. E’ un sentimento e non è facile esprimerlo”. Tuttavia “le modalità non penso siano state perfette nei tempi e nei modi. Era evidente che si sarebbero accese delle polemiche”.

Malpensa, P.S.Berlusconi: Sala non rompa, pensasse al disastro di Milano

Malpensa, P.S.Berlusconi: Sala non rompa, pensasse al disastro di MilanoCologno Monzese , 17 lug. (askanews) – Sulla intitolazione dell’aeroporto di Malpensa a suo padre, Pier Silvio Berlusconi non ha gradito la chiamata in causa, a mezzo social, di sua sorella Marina da parte del sindaco di Milano, Giuseppe Sala “Le modalità” con cui è stata decisa l’intitolazione “non mi hanno fatto impazzire. Era chiaro che si sollevava una polemica – ha ammesso parlando coi giornalisti in occasione della presentazione dei palinsesti Mediaset a Cologno Monzese – ma mi fa ancora più incavolare rispetto alla polemica che era prevedibile, la polemica sulla polemica. Sala che dice a mia sorella sui social, a lui dico di’ se sei favorevole o no e non rompere”.


Per il secondogenito dell’ex premier “Puoi anche dire che sei contro per mille motivi ma non fare polemica sulla polemica” e poi sempre rivolto a Sala: “Pensasse a Milano. Io vivo in Liguria ma tutte le volte che ci vado dico che è un disastro Milano: traffico, delinquenza, buche”. Poco prima rispondendo ad alcune domande dei giornalisti in conferenza stampa aveva detto: “Mi sembra che chi polemizza oggi voglia fare polemica sulla polemica e mi fa abbastanza ridere per non dire di peggio. Uno può dire che non era d’accordo, che Berlusconi politico non lo meritava ma polemizzare con questi toni in questo modo a me non è per nulla piaciuto. La polemica sulla polemica è terribile”.

Unioncamere: +29.489 attività tra aprile e giugno (+0,5%)

Unioncamere: +29.489 attività tra aprile e giugno (+0,5%)Roma, 17 lug. (askanews) – Nonostante le sfide economiche persistenti, riprende un po’ di vigore la voglia di fare impresa in Italia nel secondo trimestre 2024. Secondo l’analisi trimestrale Movimprese condotta da Unioncamere e InfoCamere sui dati del Registro delle Imprese delle Camere di Commercio tra aprile e giugno 2024 il saldo positivo tra aperture e chiusure di imprese vede un incremento di 29.489 attività, con un risultato superiore a quello dello stesso periodo dell’anno scorso. Uno degli elementi chiave di questa crescita è stato l’aumento delle iscrizioni, che hanno toccato quota 81.456, registrando una ripresa di 2.179 unità rispetto allo stesso trimestre del 2023. Sul fronte opposto le cessazioni hanno raggiunto le 51.967 unità, segnando un incremento rispetto alla media storica e il quinto aumento consecutivo in cinque anni. In termini assoluti il Sud Italia si conferma un importante motore di crescita, con un saldo positivo di 9.084 nuove imprese e un tasso di crescita dello 0,44%, in linea con quello registrato nel medesimo periodo dell’anno precedente, ma inferiore a quello medio nazionale (+0,5%). Anche il Nord-Ovest e il Centro Italia hanno mostrato performance positive, sia nei valori assoluti (+8.671 e +6.348 imprese) che nei tassi di crescita rispettivamente dello 0,56% e dello 0,51%. La Lombardia si distingue come la regione più dinamica, con un saldo positivo di 6.483 imprese, seguita dal Lazio, che ha visto un incremento di 3.851 nuove imprese. Al contrario ma in termini di tassi di crescita, altre regioni, come la Sardegna (+0,02%), l’Umbria (+0,27%) e la Basilicata (+0,32%) hanno mostrato aumenti decisamente più contenuti rispetto alla media nazionale.

Inflazione, si conferma moderazione giugno nell’eurozona al 2,5%

Inflazione, si conferma moderazione giugno nell’eurozona al 2,5%Roma, 17 lug. (askanews) – Si conferma il calmieramento dell’inflazione dei prezzi nell’area euro a giugno, mese in cui la crescita media su base annua si è smorzata al 2,5%, a fronte del 2,6% cui era leggermente accelerata a maggio. Secondo i dati definitivi diffusi da Eurostat, tra maggio e giugno i prezzi hanno registrato un incremento mensile dello 0,2%.


Al tempo stesso si conferma anche la dinamica superiore alla media dell’inflazione nel settore dei servizi, stabile al 4,1% a giugno e con un aumento mensile dello 0,6%. Questo elemento è particolarmente sotto i riflettori in questa fase, perché ritenuto il fattore che sta frenando il rientro dell’inflazione generale verso i livelli obiettivo delle Banche centrali, per l’area euro limitando la propensione della Bce a operare ulteriori tagli dei tassi. Il Consiglio direttivo dell’istituzione monetaria si riunirà tra oggi e domani e alle 14 e 15 di domani domani annuncerà le sue decisioni di politica monetaria, da cui non sono attese variazioni di rilievo dopo il taglio da 25 punti base deciso a giugno.

Consob: in 2023 impennata utili banche (+67%) e assicurazioni (+66%)

Consob: in 2023 impennata utili banche (+67%) e assicurazioni (+66%)Roma, 17 lug. (askanews) – Utili in impennata nel 2023 per le banche e le assicurazioni quotate in Borsa a Milano sul mercato principale, Euronext Milan (Exm), cresciuti rispettivamente del 67% e del 66% in confronto al 2022. Risultati in forte calo, invece, per le altre società quotate (-19,5% l’utile netto nel 2023 su base annua) e per le imprese negoziate (-17%) su Euronext Growht Milan (Egm), la piattaforma di scambi non regolamentata, creata per favorire l’accesso delle Piccole e medie imprese (Pmi) al mercato dei capitali. Lo afferma la Consob con un comunicato, in base al Bollettino statistico per il 2023 pubblicato oggi sul sito dell’Istituto.


Le banche di diritto italiano quotate su Exm hanno registrato un forte aumento degli utili per 26,2 miliardi di euro (+67% rispetto al 2022) principalmente per il miglioramento dei risultati della gestione operativa che hanno evidenziato una forte crescita degli interessi netti (+39% rispetto al 2022), ben superiore all’aumento dei costi operativi. L’andamento favorevole è dovuto, tra l’altro, anche agli ampi margini generati dalla differenza fra tassi di interesse attivi e passivi. A fine 2023, dice l’autorità, il patrimonio netto delle banche quotate è leggermente cresciuto, attestandosi a 191,8 miliardi di euro (+6% rispetto al 2022). Le società di assicurazione di diritto italiano quotate su Exm hanno registrato, invece, un utile netto di 5,4 miliardi di euro nel 2023 in forte rialzo rispetto alla gestione precedente (+66%). La crescita è stata spinta dall’incremento dei proventi netti da attività di investimento (22,7 miliardi nel 2023 contro i -9 miliardi nel 2022) e dei ricavi assicurativi (+5 miliardi di euro rispetto al 2022), parzialmente compensati dall’aumento degli oneri relativi ai sinistri (+4,6 miliardi di euro rispetto al 2022) e delle spese amministrative e di vendita (25,7 miliardi di euro contro i -4,7 miliardi del 2022). A fine 2023 il patrimonio netto delle assicurazioni quotate è salito a 41 miliardi di euro dai 37,6 miliardi di euro di fine 2022.


Di segno opposto la situazione delle società diverse da banche e assicurazioni di diritto italiano quotate su Exm, prosegue la Consob, che hanno registrato nel 2023 utili per circa 24,9 miliardi di euro con una riduzione rispetto all’anno precedente del 19,5%. Il risultato è riconducibile a un leggero peggioramento della gestione operativa (con i ricavi in calo del 18% a fronte della riduzione dei costi operativi del 23%), alla riduzione dei proventi finanziari (-5,3 miliardi di euro) e all’aumento degli oneri finanziari (+3,3 miliardi). A fine 2023 il patrimonio netto delle società diverse da banche e assicurazioni quotate su Exm è cresciuto a 259 miliardi di euro (+4% rispetto a fine 2022). Per quanto riguarda, infine, le società negoziate su Egm, nel 2023 gli utili si sono assestati complessivamente a circa 313 milioni di euro con una riduzione rispetto all’anno precedente del 27%. Il risultato è dovuto ad un peggioramento della gestione operativa: i ricavi, infatti, sono cresciuti del 13% a fronte di un incremento dei costi operativi più che proporzionale del 18%. A fine 2023 il patrimonio netto delle società negoziate su Egm è salito a 4,7 miliardi di euro (+13% rispetto a fine 2022).

Oro sale a nuovi massimi, l’oncia tocca 2.487 dollari

Oro sale a nuovi massimi, l’oncia tocca 2.487 dollariRoma, 17 lug. (askanews) – L’oro incrementa i suoi massimi storici, nel corso delle contrattazioni mattutine l’oncia del metallo prezioso per eccellenza ha segnato un massimo a 2.487,4 dollari, superando il record precedente che era stato raggiunto lo scorso 20 maggio. A sostenere le quotazioni contribuiscono anche le accresciute attese di tagli ai tassi di interesse da parte della Federal Reserve, dopo i segnali giunti negli ultimi giorni dalla Banca centrale Usa, elemento che tende a deprezzare il dollaro, la valuta dominante negli scambi di materie prime.

Bce, giovedì attesi tassi fermi dopo il taglio “anomalo” di giugno

Bce, giovedì attesi tassi fermi dopo il taglio “anomalo” di giugnoRoma, 16 lug. (askanews) – Dopo l’anomalo taglio operato dalla Bce a giugno, mentre contestualmente rivedeva al rialzo le sue previsioni di inflazione, non sono attesi altri ritocchi ai tassi di interesse dell’area euro, giovedì in occasione del Consiglio direttivo.


Peraltro il fatto che dai verbali successivamente pubblicati dall’istituzione sia emerso che gli scetticismi sull’ultima mossa fossero più numerosi dell’unico parere contrario, allora riferito dalla presidente Christine Lagarde, secondo alcuni analisti implica che anche l’ipotesi di un ulteriore taglio a settembre resta in bilico. E’ ancora tutto da decidere. Ma del resto questo è perfettamente in linea con la posizione ufficiale adottata dall’istituzione e ribadita anche a giugno: le decisioni si assumono “volta per volta sulla base dell’evolversi dei dati”, senza impegnarsi su un percorso predeterminato dei tassi.


Sotto i riflettori restano i dati quindi, in particolare quelli dell’inflaizone nel settore dei servizi, che resta più elevata ed è l’elemento che sta frenando il processo generale di ritorno dei prezzi a quel 2% di crescita annua, che è l’obiettivo della Bce. Sul persistere dell’alta inflazione nel terziario oggi ha lanciato un allarme il Fondo monetario internaizonale, avvertendo che potrebbe spingere le banche centrali, non per forza la Bce, ma piuttosto la Fed americana, a mantenere i tassi alti più a lungo. Il capo economista Pierre Gourinchas ha spiegato che al momento ci si attende che la banca centrale Usa tagli i tassi solo una volta prima della fine dell’anno (i mercati scommettono su settembre).


Giovedì le decisioni di politica monetaria verranno annunciate dalle Bce alle 14 e 15, mezz’ora dopo la presidente terrà la consueta conferenza stampa esplicativa. Prima di allora, domani a tarda mattina, andranno letti con attenzione i dati definitivi dell’inflazione di giugno che verranno pubblicati da Eurostat, in particolare sugli aspetti sopra menzionati dei prezzi nei servizi. In assenza di sviluppi di rilievo in un senso nell’altro, che possano sbilanciare il quadro, è possibile che Lagarde venga interpellata anche su altre tematiche, come le future elezioni presidenziali negli Stati Uniti – su cui in passato si era avventurata a fare previsioni fosche per l’ipotesi di un ritorno di Donald Trump – o una recente indagine voluta dal sindacato interno, l’Ipso, una specie di “spina nel fianco” della presidente. Alcuni mesi fa aveva pubblicato una indagine molto critica sulla conduzione di Lagarde e ora ha fatto circolare uno studio secondo cui i livelli di stress tra il personale dell’istituzione sono in aumento.