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Veicoli commerciali,a giugno mercato accelera: +21,5% immatricolazioni

Veicoli commerciali,a giugno mercato accelera: +21,5% immatricolazioniRoma, 16 lug. (askanews) – Nel mese di giugno, il mercato dei veicoli commerciali registra una significativa accelerazione, segnando il volume più alto degli ultimi sei anni e mezzo, a partire da dicembre 2017. Con 20.673 immatricolazioni, il settore evidenzia un incremento del 21,5%, pari a 3.659 unità in più rispetto alle 17.014 immatricolazioni di giugno 2023. Lo rende noto Unrae in un comunicato.


All’ottimo risultato del mese ha contribuito lo smaltimento dello stock derivante dell’entrata in vigore – il 7 luglio scorso – del Regolamento Generale sulla Sicurezza dei veicoli (c.d. ‘GSR 2’), che introduce l’obbligo di equipaggiare i mezzi con nuovi sistemi avanzati di sicurezza. Il primo semestre del 2024 si conclude con un significativo aumento del 17,7%, totalizzando 111.963 unità rispetto alle 95.131 del periodo gennaio-giugno 2023, frutto anche dell’immatricolazione di ordini inevasi nel 2023 per indisponibilità di prodotto.


Con l’apertura della piattaforma Invitalia lo scorso 3 giugno i nuovi incentivi sono diventati finalmente disponibili, e in una sola settimana sono andati esauriti i quasi 13 milioni di euro destinati all’acquisto di veicoli BEV, che rappresentano circa il 63% del totale delle richieste di incentivo per veicoli commerciali nel primo mese di attivazione. Per quanto riguarda, invece, le motorizzazioni tradizionali o alternative, è ancora disponibile più del 50% dei quasi 40 milioni di euro destinati ad incentivarne l’acquisto a fronte di rottamazione obbligatoria.


” In attesa di analizzare gli effetti degli incentivi – afferma Michele Crisci Presidente dell’UNRAE – il mercato dei veicoli a zero emissioni continua a essere fermo. Il peso dei BEV si attesta all’1,7% nel primo semestre, con una crescita al 2% nel solo mese di giugno, quota ancora lontana dal 3,9% registrato a giugno di un anno fa”. ” Va ricordato poi che un contributo importante al processo di transizione energetica deriva dalla massima diffusione delle infrastrutture di ricarica – commenta Crisci . A tale scopo l’UNRAE continua a ribadire la necessità di prevedere un credito d’imposta al 50% per gli investimenti privati in ricariche fast (oltre 70 kW) almeno fino al 2025″.


La struttura del mercato dei primi 6 mesi 2024, con dati quasi definitivi, confrontata con lo stesso periodo 2023, fra i canali di vendita evidenzia per i privati la perdita di quasi 1 punto di quota (al 14,7%), per una crescita dei volumi inferiore al mercato complessivo. Il noleggio a lungo termine guadagna altri 1,5 punti e sale al 32,4% di share, grazie alla spinta delle società Top e alla sostanziale tenuta delle Captive. Sul fronte delle motorizzazioni, nel 1° semestre il diesel guadagna altri 4,0 punti di quota, e sale all’83,3% del mercato. Il motore a benzina cede 0,6 punti e scende al 3,8%, anche il Gpl cede mezzo punto e si ferma al 2,6% di quota, il metano scende allo 0,1% del totale, come i veicoli plug-in. In forte flessione anche i veicoli BEV, che passano dal 3,9% di un anno fa all’1,7% attuale, mentre i veicoli ibridi prendono due decimi di punto e coprono l’8,4% del totale. Di conseguenza, la CO 2 media ponderata dei veicoli con ptt fino a 3,5 t nel 1° semestre dell’anno cresce del 5,2% a 194,8 g/Km (rispetto ai 185,2 g/Km dello stesso periodo 2023).

Inps: la spesa 2023 per le pensioni in aumento del 7,4%

Inps: la spesa 2023 per le pensioni in aumento del 7,4%Roma, 16 lug. (askanews) – Il 2023 ha fatto registrare rispetto all’anno precedente un incremento della spesa per pensioni di 20,89 miliardi, arrivando complessivamente a 304,14 mld, con una crescita rispetto all’anno precedente del 7,4% derivante quasi per intero dalla rivalutazione a fronte dell’impennata inflazionistica registrata l’anno precedente. E’ quanto rileva il rendiconto generale dell’Inps approvato e presentato dal consiglio di indirizzo e vigilanza (Civ) dell’istituto.

Fmi, Gourinchas: esplosione dazi finirà per frenare la crescita

Fmi, Gourinchas: esplosione dazi finirà per frenare la crescitaRoma, 16 lug. (askanews) – “Una delle preoccupazioni che indichiamo è per l’esplosione di misure protezionistiche” nello scorso anno, “che hanno una componente sul commercio. Perché quando un Paese impone restrizioni ci sono rappresaglie e questo riduce o ha un impatto sul commercio. Questo può avere ricadute anche sulla diffusione di conoscenza e aumentare l’incertezza sull’economia globale”. Lo ha affermato il capo economista del Fondo monetario internazionale, Pierre Olivier Gourinchas, nella conferenza stampa di presentazione dell’aggiornamento di interim del World Economic Outlook.


“Quindi una preoccupazione che abbiamo è che, andando avanti, questo peserà sull’attività globale. Detto ciò devo precisare che sul 2025 prevediamo un commercio globale piuttosto robusto, ma vediamo tanti aggiustamenti e a un certo punto questo comincerà a pesare sulla crescita economica”, ha aggiunto.

Dl salva-casa, ok micro appartamenti e stop doppia conformità

Dl salva-casa, ok micro appartamenti e stop doppia conformitàRoma, 16 lug. (askanews) – Monolocali da 20 metri quadri per una persona, stop alla doppia confomità edilizia, sanatoria per le irregolarità nelle zone vincolate, tollerabilità del 6% per gli immobili di superficie fino a 60 metri quadri, che si aggiunge alle altre percentuali di tollerabilità già previste per immobili più grandi. Queste le principali novità introdotte al decreto salva-casa, che è stato licenziato oggi dalla Commissione ambiente della Camera. Domani il provvedimento va in Aula.


Ieri la Commisione ha approvato altri emendamenti tra cui quello che semplifica il cambio di destinazione d’uso e che, tra l’altro, consente anche a locali al piano terra o seminterrati di diventare residenze. Niente da fare per le disposizioni cosiddette ‘salva-Milano’ annunciate dal Ministro delle infrastrutture, Matteo Salvini, che a quanto si apprende, saranno inserite probabilmente nel dl infrastrutture.


Per quanto riguarda i criteri di abitabilità, è stato approvato un emendamento che porta da 2,70 a 2,40 metri l’altezza minima interna dei locali richiesta, mentre la superficie minima per i monolocali per una persona scende da 28 a 20 metri quadri, per due persone da 38 a 28 metri quadri. Con un emendamento della Lega è stata abolita la doppia conformità edilizia, non solo per le difformità parziali, come già scritto nel provvedimento, ma anche per quelle sostanziali.


Tra le novità, anche la norma che rende sanabili le difformità degli immobili nelle zone con vincoli paesaggistici per gli interventi realizzati prima dell’11 maggio 2006. Con un altro emendamento approvato in Commissione è stato previsto che gli immobili sotto i 60 metri quadri si considerano regolari se hanno una superficie fino al 6% in più rispetto a quella prevista, in sostanza circa 3,5 metri quadri ulteriori. Nella versione approvata dal Consiglio dei Ministri sono previste diverse percentuali di tollerabilità che aumentano con la diminuzione delle superfici. Pr gli immobili inferiori a 100 metri quadri è prevista una tollerabilitàd del 5%, casistica questa in cui rientravano anche gli immobili fino a 60 metri quadri. Ora per unità di queste dimensioni la tollerabilità aumenta al 6%.


Infine la possibilità per i sottotetti diventare abitazioni. La norma approvata prevede che “al fine di incentivare l’ampliamento dell’offerta abitativa limitando il consumo di nuovo suolo, il recupero dei sottotetti è comunque consentito nei limiti e secondo le procedure previste dalla legge regionale, anche quando l’intervento di recupero non consenta il rispetto delle distanze minime tra gli edifici e dai confini”.

Fmi conferma stima crescita Italia 2024 a 0,7%, alza 2025 a 0,9%

Fmi conferma stima crescita Italia 2024 a 0,7%, alza 2025 a 0,9%Roma, 16 lug. (askanews) – Il Fondo monetario internazionale conferma la previsione di crescita dello 0,7% su quest’anno per l’Italia, mentre in un aggiornamento di interim del suo Economic Outlook rivede al rialzo di due decimali di punto la stima sull’espansione del Pil del prossimo anno, ora allo 0,9%.


Sull’economia dell’intero pianeta la previsione di crescita di quest’anno è stata confermata al 3,2%, mentre quella del 2025 è stata alzata di un decimale di punto al 3,3%. Per l’insieme dell’area euro il Fmi ha invece ritoccato al rialzo di un decimale di punto la previsione di crescita 2024, allo 0,9%, e confermato quella sul 2025 all’1,5%. Per la Germania le previsioni sono invariate a un mesto 0,2% di crescita quest’anno e a un 1,3% il prossimo; per la Francia la stima sul 2024 è stata alzata di 0,2 punti allo 0,9% e quella sul 2025 tagliata di 0,1 punti all’1,3%.


Infine per la Spagna, che tra le grandi economie dell’area euro era già quella con i tassi di espansione previsti più elevati, il Fmi ha alzato di ben 0,5 punti la previsione di crescita 2024 al 2,4% e confermato quella sul 2025 al 2,1%. La Germania è il paese con la crescita prevista più contenuta su quest’anno, l’Italia sul prossimo. Per l’economia degli Stati Uniti le attese dell’istituzione di Washington sono state limate di 0,1 punti su quest’anno, al 2,6% di crescita, e confermate all’1,9% sul 2025.


Il Fmi ha poi operato consistenti revisioni a rialzo sulle previsioni di crescita della Cina, 0,4 punti percentuali in più sia sul 2025, ora indicata al 5%, che sul 2025, al 4,5%. Il paese con la crescita più elevata tra le grandi economie globali resta l’India, con un 7% atteso quest’anno (alzata di 0,2 punti) e un 6,5% il prossimo, dato confermato.

Mediobanca, Nagel: soddisfatti evoluzione verso gestione patrimoni

Mediobanca, Nagel: soddisfatti evoluzione verso gestione patrimoniRoma, 16 lug. (askanews) – “Stiamo implementando il nostro piano, questo è il nostro primo anno e siamo più che soddisfatti di ciò che abbiamo ottenuto. Perché? Perché fondamentalmente ci siamo posti l’obiettivo importante di far evolvere Mediobanca in una società di gestione patrimoniale e la gestiamo con un modello, lo chiamiamo modello di Private e Investment Banking”.


Lo ha dichiarato l’amministratore delegato di Mediobanca, Alberto Nagel che, in un’intervista a tutto campo con Bloomberg ha rimarcato i motivi della svolta strategica dell’istituto di Piazzatta Cuccia. Il cambiamento “perché Mediobanca è sempre stata vicina alla famiglia in Italia, una grande famiglia con una grande capitalizzazione. Negli ultimi 10 anni abbiamo investito molto anche nelle mid cap. Quindi oggi in Italia per crescere nel private banking bisogna essere vicini agli eventi. Gli eventi rappresentano l’apertura di capitale delle mid-corporate, quindi se hai una potente banca d’investimento che ha un forte rapporto con le famiglie, allora puoi essere presente quando accadono gli eventi. Perché anche tu gestisci quegli eventi e quindi sei molto vicino ad essere il possibile gestore patrimoniale delle loro ricchezze quando arrivano”. Quanto al consolidamento bancario in Europa e agli ostacoli che sta incontrando Nagel segnala che “tutti parlano di consolidamento in Europa, di consolidamento bancario, ma questo difficilmente accade. Perché? Dobbiamo concentrarci sull’ostacolo e rimuoverlo. Ci sono, direi, ostacoli politici e tecnici. Ostacoli politici perché in Europa esistono ancora alcune banche di proprietà in parte statale, dove prevalgono gli interessi locali. Quindi dicono sempre ok siamo favorevoli al consolidamento ma quando vai a chiedere la cessione della quota capisci che è meglio trovare una soluzione nazionale piuttosto che una soluzione transfrontaliera. Poi ci sono questioni tecniche su cui possiamo lavorare, su cui dovremmo lavorare. Ne cito alcune: in un momento di tassi di interesse più elevati, si hanno attività a lungo termine che devono essere svalutate quando si tratta di contabilità delle fusioni, mentre le passività non verranno, si sa, rivalutate. Quindi, questo è qualcosa che dovrebbe essere riconsiderato.


Quanto a possibili piccole acquisizioni da parte di Mediobanca Nagel risponde così: “il secondo pilastro della nostra strategia è quello di far evolvere non solo la nostra gestione patrimoniale per diventare molto più grandi, cosa che sta accadendo, ma anche di far evolvere il nostro modello di investment banking, in un modo che sia considerato più orientato alla consulenza e in questo noi hanno preso di mira due settori principali. Uno è la transizione digitale e abbiamo stretto questa partnership con Arma Partners, una boutique leader nella consulenza digitale che sta sovraperformando il mercato europeo come il team più grande in Europa, e questo è un motore di crescita. La seconda è la transizione energetica: abbiamo annunciato tre delle operazioni più importanti in Europa, nel Sud Europa, quindi questi due settori fondamentali insieme anche al capitale mid-corporate e privato come dicevo prima sono il motore-chiave dell’evoluzione della nostra banca d’investimento basato su commissioni di capitale leggere”.

Decreto casa, saltata la norma ‘salva-Milano’

Decreto casa, saltata la norma ‘salva-Milano’Roma, 16 lug. (askanews) – Nessuna norma ‘salva-Milano’ e’ stata introdotta nel decreto legge sul piano casa che è stato licenziato dalla Commissione ambiente della Camera. Il testo domani andrà in Aula senza le misure annunciate dal ministro delle infrastrutture, Matteo Salvini.


Gli emendamenti di maggioranza sul tema sono stati ritirati, mentre quelli presentati dalle opposizioni si considerano respinti a seguito del voto sul mandato al relatore. La maggioranza, riferiscono fonti parlamentari, non avrebbe ancora trovato la quadra sul pacchetto ‘salva-Milano’ e per questo, quando mancava la votazione su diversi emendamenti e quelli di maggioranza erano stati ritirati, è stato messo ai voti il mandato al relatore.


La relatrice del decreto, Erica Mazzetti (Fi), ha spiegato che la riformulazione sarebbe giunta ma fuori tempo massimo, quando ormai andava votato il mandato al relatore sul provvedimento per consentire il suo approdo in Aula domani, come deciso in conferenza dei capigruppo. “La riformulazione è arrivata – ha riferito la relatrice – ma proprio alla scadenza del termine che avevamo per conferire il mandato al relatore. Avremmo avuto bisogno di tempo per leggerlo e valutarlo, ma non è stato possibile farlo”. Diversi deputati di maggioranza interpellati al termine della seduta hanno detto di non aver visto alcuna riformulazione.


Da quanto trapela da ambienti parlamentari di maggioranza, le norme ‘salva-Milano’ potrebbero entrare nel decreto infrastrutture, che la stessa Commissione esaminerà subito dopo il provvedimento che ha ricevuto l’ok oggi.

Ecofin, Varga: non siamo l’Urss con tutti allineati al parere unico

Ecofin, Varga: non siamo l’Urss con tutti allineati al parere unicoRoma, 16 lug. (askanews) – “Non viviamo nell’era precedente al 1990” quando con l’Unione sovietica “ci stava un solo parere e tutti si dovevano allineare”. Nell’Unione europea di oggi “dobbiamo tenere dibattiti veri e propri per arrivare al consenso su posizioni comuni”. E’ la risposta-sfogo del ministro delle Finanze dell’Ungheria, Mihály Varga, all’ennesima domanda, durante la conferenza stampa al termine dell’Ecofin, sui divari che si sono subito creati con la Commissione e altri Paesi Ue all’avvio della presidenza di turno ungherese dell’Unione.

Gentiloni: presentarci Bilanci medio termine massimo a metà ottobre

Gentiloni: presentarci Bilanci medio termine massimo a metà ottobreRoma, 16 lug. (askanews) – In base al concomitare quest’anno dei tempi delle procedure Ue per deficit eccessivi delle nuove regole del Patto di stabilità e di crescita, i paesi dell’Unione Europea sono tenuti a presentare i loro piani di bilancio di medio termine entro il 20 settembre o “al massimo per metà ottobre, per consentirci di avere una valutazione” della Commissione europea. Lo ha affermato il commissario europeo all’economia, Paolo Gentiloni nella conferenza stampa al termine dell’Ecofin.

Bei: altri 2 miliardi per ricostruzione zone terremoto Centro Italia

Bei: altri 2 miliardi per ricostruzione zone terremoto Centro ItaliaRoma, 16 lug. (askanews) – La Banca Europea per gli Investimenti (BEI) rafforza ulteriormente il proprio impegno a sostegno degli interventi di ricostruzione e messa in sicurezza nelle regioni centrali dell’Italia colpite dai terremoti del 2016 e 2017, annunciando l’approvazione di un nuovo pacchetto di finanziamenti da 2 miliardi di euro. Lo rende noto lo stesso istituto in un comunicato.


L’accordo di progetto – che garantisce che questi fondi aggiuntivi arrivino ai beneficiari finali in linea con i criteri di sostenibilità e sicurezza richiesti dalla BEI – è stato firmato oggi a Roma dal Commissario straordinario del Governo per la ricostruzione post-terremoto 2016 Guido Castelli e dal Direttore generale delle Operazioni della BEI Jean -Christophe Laloux. Questo nuovo pacchetto finanziario getterà le basi per un potenziale contratto di finanziamento da 1 miliardo di euro tra il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) e la BEI per sostenere la ricostruzione e il ripristino del patrimonio pubblico, nonché un ulteriore accordo da 1 miliardo di euro tra il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) e la BEI. BEI e Cassa Depositi e Prestiti (CDP) per finanziare, attraverso il sistema bancario, la ricostruzione di edifici privati, residenziali e industriali.


Questo pacchetto di finanziamenti da 2 miliardi di euro porterà il sostegno della BEI alla ricostruzione nelle regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria a un totale di 4,75 miliardi di euro, quasi il 15% dei 27 miliardi di euro stimati dal governo necessari per la ricostruzione. “Il sostegno fornito alla regione italiana dell’Appennino Centrale attraverso la firma di questo accordo rappresenta un importante passo avanti nella ricostruzione e nel rinnovamento dell’area”, ha affermato il Commissario Straordinario per il Terremoto del 2016 Guido Castelli. “Il sostegno passato della BEI dimostra la vicinanza e lo spirito di cooperazione che uniscono le istituzioni dell’UE e l’Italia e si traducono in politiche concrete per riqualificare le regioni centrali in modo sicuro e sostenibile. Spirito di collaborazione definisce anche la partnership tra la Questura e Cassa Depositi e Prestiti per la gestione del fondo sisma centrale italiano per la ricostruzione privata, le cui erogazioni sono aumentate del 16,64% nei primi sei mesi del 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023, e del 41,71% rispetto all’importo registrato nel 2022. Vogliamo continuare ad aumentare questo importo con azioni che includono l’utilizzo di questo nuovo pacchetto finanziario”.


“Siamo lieti di espandere ulteriormente il nostro sostegno alle comunità colpite dai terremoti, consentendo loro di ricostruire in modo sicuro e sostenibile, migliorando al tempo stesso la qualità delle infrastrutture e dei servizi forniti”, ha affermato il Direttore generale delle operazioni della BEI Jean-Christophe Laloux. La Banca Europea per gli Investimenti (BEI) è l’istituto di credito a lungo termine dell’Unione Europea di proprietà dei suoi Stati membri. Fornisce finanziamenti a lungo termine per investimenti validi che contribuiscono alla politica dell’UE. La Banca finanzia progetti in quattro aree prioritarie: infrastrutture, innovazione, clima e ambiente e piccole e medie imprese (PMI). Negli ultimi cinque anni il Gruppo BEI ha erogato oltre 58 miliardi di euro di finanziamenti per progetti in Italia.