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Caro estate, Federconsumatori: trasporti +10%, hotel +17%

Caro estate, Federconsumatori: trasporti +10%, hotel +17%Roma, 12 lug. (askanews) – Aumenti in arrivo per le vacanze estive. Come ogni anno, con l’avvicinarsi del picco delle partenze tra luglio e agosto, le associazioni dei consumatori rilevano rincari. In particolare secondo Federconsumatori “quest’anno, il 41,3% degli italiani andrà in vacanza (+2,3% rispetto allo scorso anno). Di questi, il 52,7% opterà per un soggiorno “ridotto’, di 3-5 giorni, cercando soluzioni per contenere le spese, come l’ospitalità presso amici e parenti”.


Per Federconsumatori “si conferma anche quest’anno, inoltre, la tendenza a rimanere entro i confini nazionali (oltre l’80% degli italiani farà questa scelta), “anche a causa del rincaro dei voli, di oltre il 13% sulle tratte europee”. “Le vacanze, quindi, saranno all’insegna della prudenza e del risparmio: una necessità dettata in gran parte dalla scarsa disponibilità economica, ma anche dai costi sempre più proibitivi. Con l’avvicinarsi di agosto, infatti, non assistiamo solo a un surriscaldamento delle temperature, ma anche a un progressivo incremento dei prezzi”.


L’Osservatorio nazionale Federconsumatori, ha monitorato, oltre ai costi degli stabilimenti balneari (che aumentano mediamente del +5,2%), anche quelli per una vacanza al mare (che registra rincari del +10%) e in montagna (+4%). Ma spesso, a incidere sulla scelta di partire o meno e sul budget da stanziare per una vacanza sono i costi dei servizi e dei trasporti: “i primi aumentano mediamente del 10%, con in testa gli incrementi dei costi degli hotel (+17%), specialmente nelle città d’arte; i trasporti aumentano invece, mediamente, del +14% (a subire il rincaro maggiore sono i costi dei viaggi di medio-lunga percorrenza in auto, ovvero inferiore a 200km a tratta, che registrano una variazione del +20% rispetto al 2023)”.

Ex Ilva, Mimit: via libera da Commissione Ue a prestito ponte da 320 mln

Ex Ilva, Mimit: via libera da Commissione Ue a prestito ponte da 320 mlnRoma, 12 lug. (askanews) – Via libera dalla Commissione europea al prestito ponte da 320 mln per la ex Ilva. Lo annuncia il ministero delle Imprese e del Made in Italy.


Il Mimit “ha ricevuto la comfort letter dalla Commissione Europea riguardante il ‘prestito ponte’ di 320 milioni di euro per Acciaierie d’Italia in amministrazione straordinaria. La lettera esprime una valutazione positiva sui termini del prestito, che prevede un tasso di interesse annuo dell’11,6%. Questa conferma attesta la validità del piano industriale elaborato dalla gestione commissariale e la capacità dell’azienda di restituire la somma in tempi congrui e senza configurarsi come aiuto di Stato”.

Eurogruppo, lunedì conti 2025 e dibattito con Letta su competitività

Eurogruppo, lunedì conti 2025 e dibattito con Letta su competitivitàRoma, 11 lug. (askanews) – Lunedì all’Eurogruppo dei ministri delle Finanze inizieranno le discussioni sull’impostazione dei piani di bilancio per il prossimo anno e l’argomento dovrebbe anche essere oggetto di una comunicazione. Secondo quanto riporta un comunicato, l’Eurogruppo in forma allargata proseguirà con una discussione sulle necessità di finanziamenti per gli investimenti sulla competitività e in questo ambito verrà ascoltato anche il parere dell’ex premier italiano, Enrico Letta, a cui la Commissione europea uscente ha affidato l’incarico di stilare un rapporto.


Secondo fonti comunitarie, invece il rapporto che sempre Bruxelles ha affidato all’altro ex premier italiano (e ex presidente della Bce), Mario Draghi, dovrebbe essere pubblicato dopo l’estate. Dopo la conclusione dei lavori, attorno alle 19, si svolgerà la conferenza stampa del presidente Paschal Donohoe, del commissario Ue all’economia, Paolo Gentiloni e del direttore del Mes, Pierre Gramegna.

Elkann: in Fiat 25 anni duri, ho avuto paura di non farcela

Elkann: in Fiat 25 anni duri, ho avuto paura di non farcelaTorino, 11 lug. (askanews) – “La Fiat ha attraversato crisi, guerre, calamità naturali. Nel mio caso, questi ultimi 25 anni sono stati duri; ho e abbiamo avuto anche paura di non farcela, di fronte alle tantissime avversità che abbiamo dovuto affrontare”. Lo ha detto il presidente di Stellantis, John Elkann, nel corso delle celebrazioni del 125esimo anniversario di fondazione della Fiat, evento in corso al Lingotto di Torino. “Non abbiamo mai smesso di lavorare, di cercare soluzioni, di credere nel nostro futuro e di difendere con tenacia quello che abbiamo costruito”, ha aggiunto Elkann.


Durante il suo intervento, Elkann ha ricordato l’11 luglio del 1899 quando l’iconica azienda italiana è stata fondata con lo spirito della startup. “L’11 luglio del 1899 inizia la storia di un marchio unico al mondo, che aveva una risorsa preziosa: l’ingegnosità italiana, quell’inesauribile capacità di fare tanto con poco, per creare automobili che sarebbero poi entrate nell’immaginario collettivo del nostro Paese”, ha detto il numero uno del gruppo. “Oggi Fiat è il primo marchio di Stellantis, che sono orgoglioso di aver contribuito a creare 3 anni fa. Grazie a Stellantis, Fiat ha potuto conquistare sempre più clienti. Essere un marchio profondamente italiano – ha poi concluso – non ne ha mai impedito lo sviluppo internazionale. Anzi: esportare la nostra creatività ha fatto innamorare il mondo dell’Italia”.

L’aeroporto di Milano Malpensa è ufficialmente intitolato a Silvio Berlusconi

L’aeroporto di Milano Malpensa è ufficialmente intitolato a Silvio BerlusconiRoma, 11 lug. (askanews) – L’aeroporto di Milano Malpensa è ufficialmente intitolato a Silvio Berlusconi. Lo ha stabilito l’ordinanza di Enac, che ha effetto immediato: “L’Aeroporto di Milano Malpensa è intitolato alla memoria del Presidente Silvio Berlusconi, con la seguente denominazione: AEROPORTO INTERNAZIONALE MILANO MALPENSA – “SILVIO BERLUSCONI” La società di gestione SEA S.p.A. provvederà agli adempimenti di competenza connessi alla nuova denominazione”.


Il Vicepremier e Ministro Matteo Salvini esprime “grande soddisfazione”. Lo fa sapere il Mit.

Balneari, Corte Ue: no indennizzo ai concessionari per costruzioni

Balneari, Corte Ue: no indennizzo ai concessionari per costruzioniBruxelles, 11 lug. (askanews) – La normativa italiana che prevede che le opere non amovibili costruite sulle spiagge vengano acquisite a titolo gratuito dallo Stato italiano al termine di una concessione non costituisce una restrizione alla libertà di stabilimento. Lo afferma la Corte europea di giustizia, in una sentenza emessa oggi a Lussemburgo.


La sentenza riguarda un rinvio pregiudiziale alla Corte europea da parte dal Consiglio di Stato italiano a seguito di un appello presentato dalla Società italiana imprese balneari (Siib). La Siib gestisce nel territorio del Comune di Rosignano Marittimo uno stabilimento balneare sul quale aveva costruito una serie di opere. Al termine della concessione, al momento del rinnovo, queste opere costruite sul demanio sono state acquisite a titolo gratuito dallo Stato italiano, come previsto dal Codice di navigazione italiano. Di conseguenza, lo Stato ha imposto il pagamento di canoni demaniali maggiorati per le concessioni da rinnovare. Il Consiglio di Stato, investito dell’appello della Siib, si è rivolto alla Corte europea di Giustizia per chiedere se la norma nazionale che prevede che le opere non amovibili costruite su una spiaggia vengano automaticamente acquisite dallo Stato alla scadenza del periodo di prova, per di più senza un indennizzo per il concessionario che le ha realizzate, rappresenti una restrizione alla libertà di stabilimento (articolo 49 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea).


La Corte ha stabilito che la norma del Codice di navigazione non costituisce una restrizione alla libertà di stabilimento, poiché si applica a tutti gli operatori esercenti attività nel territorio italiano. Tutti gli operatori economici si trovano quindi ad affrontare la medesima preoccupazione, che è quella di sapere se sia economicamente sostenibile presentare la propria candidatura per l’attribuzione di una concessione sapendo che, alla sua scadenza, le opere non amovibili costruite saranno acquisite al demanio pubblico. La sentenza chiarisce anche che questa norma specifica del Codice di navigazione non riguarda le condizioni per lo stabilimento dei concessionari autorizzati a gestire un’attività turistico ricreativa sul demanio pubblico marittimo italiano. La norma si limita infatti a prevedere che alla scadenza del periodo di concessione le opere non amovibili costruite dal concessionario siano incamerate immediatamente e senza compensazione finanziaria nel demanio pubblico marittimo, salvo che non sia diversamente stabilito nell’atto di concessione.


Inoltre, la Corte puntualizza che l’appropriazione gratuita e senza indennizzo, da parte dello Stato, delle opere non amovibili costruite dal concessionario sul demanio pubblico costituisce l’essenza stessa dell’inalienabilità del demanio pubblico. Il principio di inalienabilità implica, infatti, che il demanio pubblico resti di proprietà dello Stato, e che le autorizzazioni di occupazione demaniali hanno carattere precario, con una durata determinata, e sono, inoltre, revocabili. La Siib non poteva ignorare, sin dalla conclusione del contratto di concessione, che l’autorizzazione all’occupazione demaniale che le era stata attribuita aveva carattere precario ed era revocabile, conclude la Corte.

Balneari, la Corte Ue dà ragione allo Stato: nessun indennizzo ai concessionari per le costruzioni fatte

Balneari, la Corte Ue dà ragione allo Stato: nessun indennizzo ai concessionari per le costruzioni fatteBruxelles, 11 lug. (askanews) – La normativa italiana che prevede che le opere non amovibili costruite sulle spiagge vengano acquisite a titolo gratuito dallo Stato italiano al termine di una concessione non costituisce una restrizione alla libertà di stabilimento. Lo afferma la Corte europea di giustizia, in una sentenza emessa oggi a Lussemburgo.


La sentenza riguarda un rinvio pregiudiziale alla Corte europea da parte dal Consiglio di Stato italiano a seguito di un appello presentato dalla Società italiana imprese balneari (Siib). La Siib gestisce nel territorio del Comune di Rosignano Marittimo uno stabilimento balneare sul quale aveva costruito una serie di opere. Al termine della concessione, al momento del rinnovo, queste opere costruite sul demanio sono state acquisite a titolo gratuito dallo Stato italiano, come previsto dal Codice di navigazione italiano. Di conseguenza, lo Stato ha imposto il pagamento di canoni demaniali maggiorati per le concessioni da rinnovare. Il Consiglio di Stato, investito dell’appello della Siib, si è rivolto alla Corte europea di Giustizia per chiedere se la norma nazionale che prevede che le opere non amovibili costruite su una spiaggia vengano automaticamente acquisite dallo Stato alla scadenza del periodo di prova, per di più senza un indennizzo per il concessionario che le ha realizzate, rappresenti una restrizione alla libertà di stabilimento (articolo 49 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea).


La Corte ha stabilito che la norma del Codice di navigazione non costituisce una restrizione alla libertà di stabilimento, poiché si applica a tutti gli operatori esercenti attività nel territorio italiano. Tutti gli operatori economici si trovano quindi ad affrontare la medesima preoccupazione, che è quella di sapere se sia economicamente sostenibile presentare la propria candidatura per l’attribuzione di una concessione sapendo che, alla sua scadenza, le opere non amovibili costruite saranno acquisite al demanio pubblico. La sentenza chiarisce anche che questa norma specifica del Codice di navigazione non riguarda le condizioni per lo stabilimento dei concessionari autorizzati a gestire un’attività turistico ricreativa sul demanio pubblico marittimo italiano. La norma si limita infatti a prevedere che alla scadenza del periodo di concessione le opere non amovibili costruite dal concessionario siano incamerate immediatamente e senza compensazione finanziaria nel demanio pubblico marittimo, salvo che non sia diversamente stabilito nell’atto di concessione.


Inoltre, la Corte puntualizza che l’appropriazione gratuita e senza indennizzo, da parte dello Stato, delle opere non amovibili costruite dal concessionario sul demanio pubblico costituisce l’essenza stessa dell’inalienabilità del demanio pubblico. Il principio di inalienabilità implica, infatti, che il demanio pubblico resti di proprietà dello Stato, e che le autorizzazioni di occupazione demaniali hanno carattere precario, con una durata determinata, e sono, inoltre, revocabili. La Siib non poteva ignorare, sin dalla conclusione del contratto di concessione, che l’autorizzazione all’occupazione demaniale che le era stata attribuita aveva carattere precario ed era revocabile, conclude la Corte.

Wall Street chiude in rally dopo ennesimo record dell’S&P 500 +1,09%

Wall Street chiude in rally dopo ennesimo record dell’S&P 500 +1,09%

Roma, 10 lug. (askanews) – Chiusura positiva e con una dinamica in accelerazione a Wall Street, che oggi ha visto l’indice S&P 500 segnare ancora un record. A fine contrattazioni l’indice segna un più 1,02% percento mentre sul finale di scambi ha stabilito come nuovo picco a 5.635 punti. Il Dow Jones ha chiuso il rialzo dell’1,09% e il Nasdaq ha messo a segno il rialzo più consistente, più 1,18%, con forti performance di vari titoli tecnologici.


Inoltre da ieri l’azionario statunitense è stato rianimato dopo che nell’audizione semestrale al Congresso il presidente della Federal Reserve, Jay Powell ha usato parole che lasciano aperta la possibilità di un taglio dei tassi di interesse prima della fine dell’anno.

Contratto PA, Aran: aumento medio 160 euro al mese e più smartwork

Contratto PA, Aran: aumento medio 160 euro al mese e più smartworkRoma, 10 lug. (askanews) – È terminato nel primo pomeriggio all’Aran l’incontro con i sindacati sul rinnovo del Ccnl delle Funzioni centrali per il triennio 2022-24. Il prossimo è fissato per il 23 luglio. “Abbiamo innanzitutto presentato le risorse finanziarie disponibili e i dettagli del contratto, per cui è previsto un incremento medio del 5,78%, corrispondente a 160 euro al mese per 13 mensilità” spiega il presidente dell’Agenzia, Antonio Naddeo, secondo quanto riporta un comunicato.


“È bene sottolineare che si tratta di un aumento medio, per cui, alcune categorie come i funzionari potranno ricevere un incremento superiore a 170 euro. Riguardo poi al tema degli anticipi erogati nel dicembre scorso, abbiamo specificato ai sindacati che questi non limitano la possibilità di negoziare una diversa allocazione. In sostanza – chiarisce Naddeo – gli anticipi sostituiscono gli arretrati dei contratti precedenti, dato che siamo ancora nell’ultimo anno di decorrenza del contratto 2022-24. Sono state poi illustrate alcune proposte normative legate al rinnovo, in particolare relative allo smartworking”. “La discussione è stata produttiva e focalizzata sui contenuti, anche se alcune sigle sindacali hanno sollevato la questione delle risorse finanziarie, per le quali occorre aspettare – ricorda il presidente Aran – la prossima legge di bilancio, facendo così slittare la sottoscrizione di questo contratto al 2025”. (fonte immagine: Aran).

Biden annuncia nuovi dazi su acciaio e alluminio fusi in Cina

Biden annuncia nuovi dazi su acciaio e alluminio fusi in CinaNew York, 10 lug. (askanews) – Mercoledì il presidente americano Joe Biden ha annunciato nuovi dazi sull’acciaio e sull’alluminio importati, nel tentativo di mantenere i metalli cinesi prodotti a basso costo fuori dai mercati statunitensi e proteggere la produzione interna. L’annuncio è stato dato in modo congiunto con il presidente messicano Andrés Manuel López Obrador, che ha concordato sul piano di Biden, vedendo il suo paese luogo di passaggio per molti prodotti made in China che finiscono poi sul mercato statunitense.


I nuovi dazi si concentreranno sulle importazioni di acciaio dal Messico, che verranno tassate del 25%, a meno che il metallo non venga fuso nello stesso Messico, in Canada o negli Stati Uniti. Idem per l’alluminio i cui dazi saranno del 10% se fuso in Cina, Bielorussia, Iran o Russia. Gli Stati Uniti hanno importato 28,16 milioni di tonnellate di acciaio nel 2023, di questi 3,8 milioni provenivano dal Messico e il 13% di queste – ovvero circa 494.000 tonnellate – sono state fuse in paesi diversi, Cina inclusa. Le misure di Biden intendono proteggere l’industria interna anche in vista delle prossime elezioni.