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Fed, Powell: Inflazione al 2% solo alla fine del 2025 o nel 2026

Fed, Powell: Inflazione al 2% solo alla fine del 2025 o nel 2026New York, 2 lug. (askanews) – “Vedremo l’inflazione al 2% probabilmente solo alla fine del prossimo anno o nel 2026”, così ha detto il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, intervenendo al forum delle Banche centrali, organizzato in Portogallo dalla Bce.


“E’ probabile che l’inflazione negli Stati Uniti abbia raggiunto il picco, ma sono necessarie ulteriori letture” prima di considerarlo un assunto ha spiegato Powell. “Vogliamo essere più fiduciosi che l’inflazione si stia muovendo verso il basso in modo sostenibile… prima di iniziare il processo di allentamento della politica” monetaria, ha spiegato il presidente della Fed.

Pnrr, Ue dà via libera preliminare a esborso quinta rata

Pnrr, Ue dà via libera preliminare a esborso quinta rataBruxelles, 2 lug. (askanews) – La Commissione europea ha dato oggi una valutazione preliminare positiva riguardo alla richiesta di pagamento della quinta rata del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) dell’Italia.


L’esborso, che era stato richiesto dall’Italia il 29 dicembre scorso, era legato al raggiungimeno di 23 traguardi parziali (“milestone”) e 31 obiettivi finali, che la Commissione ha valutato positivamente, per un totale di 11,1 miliardi di euro (al netto dei prefinanziamenti già erogati), di cui 3,2 miliardi concessi come sovvenzioni e 7,9 miliardi come prestiti. In totale, la quinta rata finanzia passi avanti importanti relativi a 36 diverse misure, di cui 14 riforme e 22 investimenti.

Lagarde: bene calo inflazione giugno ma strada ancora accidentata

Lagarde: bene calo inflazione giugno ma strada ancora accidentataRoma, 2 lug. (askanews) – Sull’inflazione dell’area euro a giugno “abbiamo visto un numero più basso del mese scorso. Questo è positivo, ma avevamo detto che sarebbe stato un percorso accidentato e riteniamo ancora che sia probabile così fino alla fine del 2024. Ma prevediamo ancora il ritorno dell’inflazione all’obiettivo del 2% alla fine del 2025”. Lo ha affermato la presidente della Bce, Christine Lagarde durante un dibattito al forum annuale a Sintra, in Portogallo.


Lagarde ha anche riconosciuto che l’inflaizone sui servizi è rimasta invariata a un valore più elevato, il 4,1%. “Ovviamente siamo molto attenti alle componenti e a cosa sia dietro ai servizi”, ha detto.

Assicurazioni, Ania: cresce bisogno protezione, per noi ruolo importante

Assicurazioni, Ania: cresce bisogno protezione, per noi ruolo importanteRoma, 2 lug. (askanews) – “Gli ultimi anni ci hanno posto di fronte a sfide drammatiche e del tutto inaspettate: dalla pandemia, al ritorno dell’inflazione, alle guerre vicine, all’accelerazione del cambiamento climatico con il suo corollario di più frequenti e severi eventi atmosferici”. Lo ha sottolineato la presidente dell’Ania, Bianca Maria Farina nella sua relazione in occasione dell’Assemblea annuale dell’associazione che celebra quest’anno gli 80 anni.


“Non sorprende che si diffonda, a tutti i livelli – ha detto – un senso di insicurezza e una domanda di protezione. Cresce la consapevolezza che le tradizionali garanzie offerte dallo Stato – che in passato hanno tutelato gli europei e gli italiani – non siano più sufficienti per affrontare le nuove pressioni e le numerose emergenze che ci troviamo a fronteggiare. Né si può chiedere che i cittadini vi facciano fronte da soli con le proprie risorse. Il mondo delle assicurazioni è quindi chiamato a un ruolo economico e sociale ancora più importante di quello svolto sino ad oggi, sia in qualità di gestore professionale dei rischi sia in veste di primario investitore istituzionale”. Per Farina le assicurazioni hanno “la responsabilità di contribuire, da un lato, a rafforzare la protezione di famiglie e imprese, favoren do così la coesione sociale e la resilienza economica; dall’altro, di agevolare l’afflusso di risorse verso l’economia reale, favorendo la stabilità, la competitività e la crescita sostenibile del Paese”.


“Se ci possiamo candidare a un ruolo sempre più incisivo è perché abbiamo dimostrato tutta la nostra solidità anche nel difficile biennio 2022-23, caratterizzato da quella sorprendente fiammata inflazionistica, dal rapidissimo rialzo dei tassi di interesse e da una crescita moderata”. Farina ha ricordato come anche nel 2023 le imprese di assicurazione si confermano “il principale investitore istituzionale italiano: alla fine dell’anno, gli investimenti in polizze vita rappresentavano il 14% del risparmio delle famiglie italiane”. “Nel complesso, il totale dei nostri investimenti – ha spiegato Farina – è pari a quasi 960 miliardi, di cui circa 250 in titoli di Stato italiani. Diversa dinamica nel comparto danni, con premi che si sono incrementati del 6,6% rispetto al 2022. Nel complesso i premi diversi dalla R.C. auto sono cresciuti del 7,7%, con una progressione molto sostenuta per le polizze salute”.


A proposito di R.C. auto la presidente ha evidenziato come “dopo undici anni di riduzione del volume premi R.C. Auto, nel 2023 questo aggregato è aumentato del 4,3%”. “Questa crescita è spiegabile – ha osservato Farina – con la dinamica inflazionistica che si è riflessa sul costo dei risarcimenti; è stata peraltro inferiore a quella media degli altri Paesi europei”. Il divario fra il premio medio R.C. Auto in Italia e quello europeo “si è così ridotto ulteriormente, scendendo nel 2023 a 36 euro”, ha concluso Farina.


Un focus è stato riservato anche ai cambiamenti climatici per i quali gli italiani risultano sottoassicurati: “In Italia si è registrato il massimo storico dei danni assicurati: oltre 6 miliardi, di cui 5,5 miliardi causati da eventi atmosferici e 800 milioni dalle alluvioni in Emilia-Romagna e in Toscana”, ha detto Farina. “Il tema per l’Italia è particolarmente rilevante. Solo il 6% delle abitazioni è coperto contro i rischi di terremoto e alluvione e solo il 4% delle piccole imprese possiede una polizza contro tali rischi”.

Conti pubblici, Istat: nel I trimestre migliora deficit-Pil, è all’8,8%

Conti pubblici, Istat: nel I trimestre migliora deficit-Pil, è all’8,8%Roma, 2 lug. (askanews) – Nel primo trimestre 2024 l’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil è stato pari al -8,8% (-11,6% nello stesso trimestre del 2023). Lo ha reso noto l’Istat.


Il saldo primario delle AP (indebitamento al netto degli interessi passivi) è risultato negativo, con un’incidenza sul Pil del -5,3% (-8,5% nel primo trimestre del 2023). Il saldo corrente delle AP è stato anch’esso negativo, con un’incidenza sul Pil del -4,1% (-5,2% nel primo trimestre del 2023).

Eurozona, disoccupazione maggio stabile a minimo record del 6,4%

Eurozona, disoccupazione maggio stabile a minimo record del 6,4%Roma, 2 lug. (askanews) – La disoccupazione media nell’area euro resta ai minimi storici. A maggio in base all’indice destagionalizzato si è attestata al 6,4%, secondo l’ultima rilevazione riportata da Eurostat, lo stesso livello di aprile e rispetto a un 6,5% segnato dalla disoccupazione un anno prima.


L’ente di statistica comunitario conta 11 milioni 78.000 disoccupati nell’eurozona, ovvero 38.000 in più rispetto ad aprile. Guardando all’intera Unione europea i disoccupati totali salgono a 13 milioni 200.000, 13 mila in più in un mese (quindi sostanzialmente invariati). Il tasso di disoccupazione a maggio è rimasto stabile al 6%. Guardando alla disoccupazione giovanile, che in base alle classificazioni internazionali Eurostat definisce relativa a coloro che hanno meno di 25 anni, a maggio si è limata al 14,4%, dal 14,5% di aprile, sempre per la media dell’area euro.

Inflazione eurozona torna a rallentare a giugno al 2,5%

Inflazione eurozona torna a rallentare a giugno al 2,5%Roma, 2 lug. (askanews) – A giugno l’inflazione media dell’area euro ha mostrato una limatura al 2,5% su base annua, a fronte della leggera risalita al 2,6% che aveva segnato a maggio. Lo riporta Eurostat con la stima preliminare.


Il calmieramento dell’inflazione negli ultimi mesi ha spinto la Bce il mese scorso a varare un primo taglio dei tassi di interesse, dopo una lunga fase di stabilità che dal settembre dello scorso anno a seguito l’ultimo aumento, al termine del più aggressivo ciclo di inasprimento della sua storia. Ora gli interrogativi riguardano i tempi con cui l’istituzione monetaria potrebbe ulteriormente ridurre il costo del denaro. Ad oggi ha ripetutamente affermato che deciderà volta per volta sulla base dell’evolversi dei dati. I mercati non si attendono altre mosse prima di settembre e il dato di giugno lascia aperta questa possibilità.

Rc Auto, Ania: nel 2023 premi salgono del 4,3%, effetto inflazione

Rc Auto, Ania: nel 2023 premi salgono del 4,3%, effetto inflazioneRoma, 2 lug. (askanews) – Dopo undici anni di riduzione del volume premi R.C. Auto, “nel 2023 questo aggregato è aumentato del 4,3%”. A fornire i dati è il presidente dell’Ania, Maria Bianca Farina, in occasione dell’assemblea annuale.


“Questa crescita è spiegabile – ha osservato Farina – con la dinamica inflazionistica che si è riflessa sul costo dei risarcimenti; è stata peraltro inferiore a quella media degli altri Paesi europei”. Il divario fra il premio medio R.C. Auto in Italia e quello europeo “si è così ridotto ulteriormente, scendendo nel 2023 a 36 euro”, ha concluso Farina.

Lavoro, Istat: a maggio -17mila occupati su mese, +462mila su anno

Lavoro, Istat: a maggio -17mila occupati su mese, +462mila su annoRoma, 2 lug. (askanews) – A maggio, dopo tre mesi di crescita, l’occupazione registra una diminuzione, -17mila unità, che coinvolge i dipendenti a termine, scesi a 2 milioni 879mila, e gli autonomi, pari a 5 milioni 89mila; prosegue invece la crescita dei dipendenti permanenti che raggiungono i 15 milioni 986mila. Il numero di occupati supera quello di maggio 2023 del 2%, pari a +462mila unità. L’aumento coinvolge uomini, donne e tutte le classi d’età. E’ la stima preliminare diffusa dall’Istat.


Il numero degli occupati – 23 milioni 954mila – è superiore di 462mila unità a quello di maggio 2023, per effetto dell’incremento di 498mila dipendenti permanenti e di 42mila autonomi e della diminuzione di 77mila dipendenti a termine. Su base mensile il tasso di occupazione scende al 62,2%.

L’Istat: a maggio la disoccupazione è stabile al 6,8%

L’Istat: a maggio la disoccupazione è stabile al 6,8%Roma, 2 lug. (askanews) – A maggio il tasso di disoccupazione è stabile al 6,8%, quello giovanile sale al 20,5% (+0,1 punti). E’ la stima preliminare diffusa dall’Istat.


Il numero di inattivi cresce (+0,3%, pari a +34mila unità) tra gli uomini, le donne, i 15-24enni e i maggiori di 50 anni, diminuisce tra i 25-34enni ed è stabile tra i 35-49enni. Il tasso di inattività sale al 33,1% (+0,1 punti). Rispetto a maggio 2023, calano sia il numero di persone in cerca di lavoro (-11,3%, pari a -224mila unità) sia quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-0,8%, pari a -102mila).